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Salvatore Borsellino: fatti e non parole!!!

Salvatore Borsellino: Riforma Nordio realizza il sogno di Licio Gelli e Mattarella… tace!!!

Una “Strage di Stato“, così la definisce il fratello del giudice ucciso in Via D’Amelio insieme alla sua scorta…

Quell’agenda rossa scomparsa o per meglio dire trafugata, ma forse in questa vicenda non tutto è andato perso, già forse qualcosa sta accadendo, certo… è ancora presto per dirlo, ma qualcuno (improvvisamente) è in grado di rivelare cosa ci fosse scritto su quell’agenda e soprattutto a quali nomi, il fratello Paolo, si stava per interessare!!!

Non so dire se esiste una copia di quell’agenda, potrebbe essere la rivelazione di qualcuno di fiducia che ne ha preso visione prima della strage (o forse subito dopo averla recuperata da quell’inferno di fuoco…), certamente quanto potrebbe emergere fornirebbe finalmente quelle informazioni determinanti per comprendere i mandanti esterni della strage e soprattutto farebbero luce sulle considerazioni riportate dal Magistrato che come sappiamo era solito appuntare riflessioni e colloqui investigativi, soprattutto negli ultimi mesi che precedettero la strage. 

Un’agenda che come sappiamo viaggiava sempre con egli, dentro quella borsa di cuoio, sì… come testimoniato dai figli e dalla moglie, poi da quel giorno della strage si sono perse le tracce e difatti nella borsa del giudice (ricordo… trovata intatta dopo l’esplosione) sono stati rinvenuti alcuni suoi oggetti personali, ma stranamente non più l’agenda. 

Una cosa è certa… in quel diario sono contenuti appunti sugli incontri ed i colloqui che Borsellino ebbe con alcuni collaboratori di giustizia e con rappresentanti delle Istituzioni, elementi determinanti per mettere a fuoco le complicità di pezzi dello Stato con Cosa Nostra e non solo… 

Una cosa è certa, chiunque è entrato in possesso di quell’agenda è riuscito – ricattando – a far carriera negli apparati istituzionali o quantomeno non ha più avuto problemi con lo Stato o quantomeno, con quella parte politica ad egli avversa!!!

Quando ripenso a quanto accaduto in questi lunghi anni, alle complicità dei nostri referenti Istituzionali e alle stragi che sono state non solo permesse, ma soprattutto occultate, mi convinco sempre di più che nulla mi piace di questo Paese!!!

Ma nel riportare quanto sopra, ecco che mi sopraggiunge una frase del giudice Borsellino che diceva: “Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare”.

Ed allora, riprendo nuovamente la mia strada e provo – per l’ennesima volta a cambiare quest’indegno stato di fatto!!!   

Chi la giustizia impedisce, di giustizia perisce!!!

Sono parecchi i cittadini di questo Paese che auspicano di veder ridotti i tempi della giustizia!!!
Quanto sopra infatti costituisce ormai una priorità a cui non si può rinunciare, altrimenti il rischio che potrebbe determinarsi è quello di veder molti miei connazionali, non affidarsi più ai Tribunali, già… per risolvere i loro problemi.
D’altronde un sistema di giustizia – che dichiara di esser rispettoso dei principi costituzionali – deve saper tener conto di essere prima di tutto efficace e quindi celere, nel dare le giuste risposte a chi si rivolge ad esso…
Ecco perché diventa fondamentale per quegli uffici dimostrare la loro piena efficienza, già… soprattutto nel compiere quei propri servizi, perché il rapporto che lega i cittadini a quei palazzi di giustizia è dato principalmente dai risultati che si vanno ottenendo…
Non credo comunque che il reale problema della giustizia dipenda soltanto dalla sua funzionalità, forse perché ritengo che esista un problema diverso, già… politico che rallenta questo sistema e mi riferisco ai rapporti fra i poteri dello Stato e su chi vorrrebbe di fatto controllare quella magistratura…
Una situazione che può esser risolta solo se si realizza la precondizione politica della distensione dei rapporti e del rispetto delle istituzioni di garanzia che vanno tenute fuori in questo sistema bipolare da ogni lotta politica…
Un paese litigioso come il nostro certamente non aiuta a far funzionare correttamente la pubblica amministrazione e soprattutto non permette alle regole di diritto di poter primeggiare e quindi alla giustizia di compiere in tempi ragionevoli i propri compiti… 
E’ tempo quindi di assicurare nuova credibilità a quel sistema perché i cittadini hanno bisogno di affidarsi a qualcosa di concreto, sì… come la giustizia che se pur lenta, raggiunge sempre il proprio scopo e cioè quello di riportare legalità dove non c’è e dando fiducia a quelle aule di Tribunali perché al loro interno vi è contenuto tutto ciò che deve essere!!!
Ed è per i sopraddetti motivi che ancora oggi che ciascuno di noi rivolge con grande fiducia le proprie istanze, perché sa in cuor proprio di poter trovare nei suoi interpreti, l’unico modo legittimo per far valere le proprie ragioni!!!
E quindi, riprendendo quanto manifestato in gesti da quegli amici nella foto: “Vai Giustizia… non fermarti mai”!!!
 

Stato deviato, massoneria e mafia: meno male che c'è chi riesce ancora a contrastarli!!!

Vi è un alleanza in Sicilia tra uomini dello Stato “deviato”, celati scimuniti con i “grembiulini”, a cui si sono aggiunti pseudo mafiosi che pensano di comandare, quando alla fine prendono soltanto ordini!!!

Ovviamente nessuno vuole parlare di questi chiari collegamenti, né le Istituzioni e ancor meno i media, anzi sono in molti a fare in modo che questo fenomeno venga descritto come un qualcosa che appartiene alla fantasia, già… a modello dei racconti di Gleen Cooper… 

D’altronde fateci caso, la riservatezza sull’argomento ed i fatti compiuti che si tengono nascosti dentro quel sistema (da non esser  mai rivelati a nessuno), fanno in modo che poco si sappia di quanto realmente avviene dietro le quinte, difatti anche la Dia, nella sua ultima relazione alla parola “massoneria” dedica soltanto una note a piè di pagina, già… una sola citazione per quelle logge massoniche e comprenderete da voi, quanto sia davvero poco per un fenomeno che da sempre dimostra essere fortemente radicato nella nostra isola… 

La “massoneria” è all’interno di ogni ambito e fa in modo che chi appartiene ad essa goda di favori personali, di una rete di protezione, avanzamenti di carriere per se e per i propri cari, crescita in ambito sociale, sostegno politico, ma soprattutto mazzette di denaro da poter spendere in beni di lusso… 

Una cosa è certa, la massoneria è presente, ma non solo in ambito economico e sociale, no… essa interferisce e influenza molti apparati Istituzionali, Enti locali, la gestione degli appalti pubblici, la formulazione e il capovolgimento di talune sentenze nei tribunali, le notizie sui media, ma non solo, attraverso uomini “al di sopra di ogni sospetto” si occupa di antimafia, di gestione dei beni sequestrati e confiscati, promuove le nomine degli amministratori giudiziari ed anche di collusi liquidatori… 

Certo, evidenziare i collegamenti non è semplice, d’altronde la maggior parte di coloro che dovrebbero darne notizia preferisce farsela alla larga e chi prova a parlarne, come ad esempio l’amico Giletti, finisce senza più alcun programma (peraltro osservate quanto compiuto dai  suoi colleghi, tutti zitti, in silenzio, guai a voler prendere le sue difese, nessuno di loro lo ha più invitato, d’altronde va detto, se ciascuno di essi lavora per quegli stessi editori a cui le inchieste di Massimo erano rivolte (o si stavano per rivolgere…) ed anche a quella parte di politica che purtroppo controlla la Tv pubblica…), in quanto quel sistema “deviato” prevede, come riportavo sopra, la messa in atto della rete di protezione dei suoi “fratelli” adepti!!! 

La verità è che in questa terra infetta si viene ogni giorno condizionati e quei pochi uomini delle Istituzioni che fanno il loro dovere – potrei farvi alcuni nomi, penso tra l’altro che a breve li farò perché è giusto dire chi in questa terra è diverso da tutti gli altri e dimostra con il proprio ruolo e con grande coraggio di meritare quella toga o la divisa che indossa – perché sono questi gli uomini e le donne che fanno la differenza…

Questi eroi, perché soltanto così possono essere chiamati ( e sì… perché va detto, non bisogna ahimè diventare “vittime della mafia” per esser così definiti…), beh… questi signori – come dicevo – li trovate lì… occupati nelle Procure nazionali di Catania, Messina, Caltanisetta e anche Palermo, ma non solo, anche nelle Pg e in talune Gdf (sì perché… per altre purtroppo è meglio stendere un velo pietoso, naturalmente resto sin d’ora disponibile per evidenziare e far emergere quanto negativamente espresso…), continuando, nel gruppo NOE, ma anche in altri ambiti, come ad esempio quelli relativi alle Guardia Costiere o alle Protezioni Civili…

Ultimamente ad esempio, vorrei lodare gli addetti dell’Ufficio Consultazione Atti del Tribunale di Messina, Sig.ri Triglia e Bonasera, che prima telefonicamente e poi con l’invio delle mail, hanno evidenziato grande disponibilità e soprattutto professionalità nel risolvere le formali richieste formulate dal sottoscritto che seguivano alcune denunce presentate dallo stesso in taluni procedimenti penali e che, a causa della mia assenza per motivi di lavoro dalla regione, non mi permettevano di potermi presentarmi presso quell’ufficio per ritirare i fascicoli di rinvio a giudizio…  

Ecco perché se da una parte c’è lo schifo, l’infezione e quel cancro maledetto che ci attanaglia ovunque, dall’altra parte ci sono persone perbene che ogni giorno compiono il proprio dovere con alta dedizione e passione…

Sono loro, già quest’ultimi… esigui soggetti che ancora mi danno la forza di combattere e a non arrendermi, sì…neppure dinnanzi a situazioni drammatiche o a quelle a cui non crederesti mai, eppure quest’ultime continuano ancora oggi a cadermi addosso, ma come diceva il giudice Falcone: questi fenomeni sono umani e come tutti i fenomeni umani hanno un principio, una sua evoluzione e avranno quindi anche una fine!!!

Presidente Mattarella: “diventare più responsabile nei confronti… dei figli e nipoti con gesti contro lo spreco”!!! Già…

Le parole espresse dal Presidente della Repubblica sono di una persona virtuosa: “Ciascuno di noi è chiamato a diventare più responsabile nei confronti del pianeta, dei nostri figli e dei nostri nipoti con gesti contro lo spreco”. 

Parole che incitano alla consapevolezza, che esprimono comportamenti di solidarietà, pronunciate tra l’altro in occasione della Giornata nazionale del risparmio (energetico).
L’iniziativa s’intitola “M’illumino di meno“’ e tenta di promuovere il senso di responsabilità di ciascuno di noi, perché sentirsi responsabili, anche attraverso gesti semplici, come spegnere una luce quando non ve n’è bisogno, consente di evitare sprechi che come sappiamo, costano tantissimo… 
Ma… nell’ascoltare quelle parole ho pensato, perché il nostro Presidente è così fortemente determinato nel ricordare lo spreco dell’energia, viceversa non ricordo (e mi scuso sin d’ora perché non ne ho memoria…) mai una parola pronunciata nei confronti degli sprechi della politica, di tutti quegli esosi stipendi, quelli sì incidono in maniera ragguardevole sul Bilancio dello Stato, parliamo tra l’altro di casse fortemente in crisi, che vanno a intaccare altri indicatori ben più importanti come il reddito medio, la sanità, l’istruzione, i trasporti e per finire i servizi alla persona. 

Perché, se da un lato ci viene chiesto di spegnere una lampadina – ricordo tra l’altro che quell’energia, eventualmente superflua, la paghiamo noi – ci si dimentica di costi ben più esosi, già… come quelli della politica, da quelli nazionali, per continuare a quelli regionali e per finire con i costi comunali suddivisi tra sindaci e consiglieri, a cui vanno sommati tutte quelle voci legate a “energia”!!!

Beh… mi creda Sig. Presidente, sono quelli i costi che il nostro Paese non può, ma soprattutto non dovrebbe sostenere, in virtù soprattutto di quanto riceviamo in cambio da quelle loro professionalità… (e mi consenta… lascio appositamente fuori dal contesto quanto viene illegalmente compiuto da molti di quei soggetti, a danno dello Stato, ma questo come ben sa, rappresenta un altro paragrafo vergognoso che non sto qui a ripetere!!!).
Sig. Presidente, Lei parla di riduzione dei consumi, ma provare ad evitare quelli superflui, non significa migliorare o contribuire al benessere di noi cittadini, mi creda non sono quelli i cambiamenti che portano al risparmio o quantomeno, non sono soltanto essi, ma ben altri, ma ahimè… di quelli nessuno vuole parlare, già… forse perché fa comodo così, in particolare a coloro che appartengono a quella “casta” a cui – mi dispiace sottolineare- appartiene anche Lei…
Spegnere le luci dei nostri meravigliosi monumenti (ho visto l’altra sera il Colosseo spento…) è se non dire osceno, certamente disonorevole, come tra l’altro, osservare di presenza quelle luci pian piano spegnersi dal Palazzo del Quirinale, mi ha dato come l’impressione di una democrazia morente, già… che si stesse spegnendo, per cosa poi, per mandare un messaggio simbolico e quale??? Quello che non siamo capaci di risparmiare come dovremmo???
 

Presidente Mattarella, ciascuno di noi verrà un giorno ricordato non tanto per quello che è stato, ma bensì per ciò che ha fatto durante il proprio incarico, ma ancor più, per ciò che poteva fare e ahimè non ha fatto!!! 

In tal senso mi permetto di riportare una bellissima frase di John Steinbeck che diceva: “Se tu o io dobbiamo scegliere tra il pensiero e l’azione, dovremmo ricordare la nostra morte per provare così a vivere in modo che la nostra morte non porti soddisfazione al mondo”!!!

Presidente… sin da ragazzo ho fatto sì che la mia vita fosse in ogni momento accompagnata da una frase: chi nel corso della vita ha acceso anche soltanto una luce, nell’ora buia di qualcuno, non è vissuto invano…

Presidente, io ho soltanto acceso quella luce… ora tocca a lei farla splendere!!!

Ecco il Bando digitale!!!

Finalmente l’ANAC ha predisposto con inizio Anno un nuovo sistema operativo digitale per le gare d’appalto, una procedura telematica attraverso cui le stazioni appaltanti dovranno operare…

E’ la fine delle gare pubbliche e affidamento di servizi e di forniture da parte della Pubblica amministrazione attraverso documenti cartacei…

Non si tratta di fare un passo verso la digitalizzazione del sistema, ma non solo, questa tipologia di bando permetterà in maniera celere l’accesso a tutti, dalle piccole alle medie imprese, ma soprattutto garantirà una più ampia trasparenza degli atti pubblici e della pubblicità delle gare!!!

Comprenderete altresì come verranno a ridursi i tempi e soprattutto i costi per le Amministrazioni e la procedura telematica permetterà maggiore trasparenza nelle procedure di aggiudicazione grazie soprattutto alla tracciabilità delle operazioni compiute su sistemi digitali…

Cosa aggiungere, finalmente da quell’Autorità di vigilanza qualcuno ha finamente compreso che il prevenire sia meglio del curare, senza dover aspettare – per come finora accaduto – che i problemi venissero alla luce, dando il via a tutta una serie di azioni legali che hanno condotto negli anni, a cause legali, controversie, rinvii, ma soprattutto ad un aumento dei costi e un cattivis ervizio per gli utenti…

Che senso ha essere accompagnato la mattina per poi essere libero di essere ucciso la sera?

A chiederlo è stato Paolo Borsellino nel 1984 dinnanzi alla Commissione antimafia, in un breve video proiettato al Senato…
A ripensare oggi a quelle parole viene da pensare… peraltro lo stesso magistrato lamentava d’aver assegnata la scorta esclusivamente di mattina, per mancanza di autisti giudiziari, come se di notte la mafia non l’avrebbe potuto colpire… 
Il giudice inoltre lamentava la mancanza di segretari e dattilografi… ripeteva “ne abbiamo bisogno per tutto l’arco della giornata”, comunicando a quella “sorda” politica, la drammatica situazione nella quale si trovava costretto ad operare, una mole eccessiva di lavoro e a rischio della vita… 
Ma, d’altronde sappiamo bene com’è finita… la politica non lo ha ascoltato ed i servizi deviati insieme ad una nuova classe politica emergente, presero il potere in questo paese..:
Viene una certa tristezza a sentire quelle parole pronunciate dinnanzi alla Commissione: “Voglio sottolineare la gravità dei problemi di natura pratica che ogni giorno dobbiamo affrontare. Con la gestione dei processi di mole incredibile, è diventato indispensabile l’uso di attrezzature più moderne, come i computer: il pc è finalmente arrivato ma non sarà operativo se non tra qualche tempo, ci sono problemi gravi di installazione, è stato messo in un camerino. Deve servire per la gestione dell’enorme processo che stiamo portando avanti. È indispensabile, c’è una mole di dati incredibile, il processo impegna ben 4 magistrati. Non bastano più le rubriche artigianali; Quanto al personale – prosegue il magistrato – non si tratta solo di dattilografi e segretari di cui avremmo bisogno di aver garantita la presenza per tutta la giornata, non solo per la mattinata, ma mi riferisco anche agli autisti giudiziari: la mattina con strombazzamento di sirene la gran parte di noi viene accompagnata in ufficio dalle scorte ma il pomeriggio c’è una sola macchina blindata e io sistematicamente vado in ufficio con la mia auto per poi tornare a casa verso le 21-22″.
Infine – rispondendo ad un esponente della Commissione – il magistrato Borsellino dichiarò: “La libertà la riacquisto… ma non vedo che senso ha perdere la libertà la mattina per essere libero di essere ucciso la sera”.!!!
Finalmente un po’ di trasparenza, già…in un paese che come abbiamo visto, ha preferito tenere segreto e quindi occultato quel periodo storico e quanti hanno partecipato di fatto a quelle collusioni e di conseguenza a quell’assassinio!!!

Casualmente, il "capo dei capi" Totò Riina, in fin di vita…

Ha volte ho l’impressione di essere un precursore dei tempi… si prevedo e accade quanto avevo previsto…
In data 9 giugno di quest’anno avevo scritto un post a riguardo:
ed ora stranamente, la notizia che il boss Totò Riina, è stato ricoverato nel reparto detenuti dell’ospedale di Parma… in quanto in fin di vita!!!
Avevo preso per l’appunto allora come accostamento, un bellissimo libro di John Le Carrè, intitolato “Chiamata per il morto” ed avevo espresso alla fine della nota, un mio presentimento… che ora sembra, si stia avverando!!!
Già, dopo aver compiuto 87 anni e aver trascorso questi ultimi 24 anni in carcere (dal 15/01/1993 anno del suo arresto) per le condanne ricevute (26 ergastoli, tra cui proprio quelle per le le stragi di Falcone e Borsellino), ecco che ora si trova in fin di vita…
Ed è veramente strano… perché sembrava che – da quelle sue ultime apparizioni – si sentisse alquanto bene, tanto da dichiarare che voleva parlare…
Di cosa non si sa… ma ora purtroppo essendo in fin di vita, non potrà dire forse quanto voleva…
Certo… qualcuno potrebbe obbiettare che era prevedibile che accadesse una situazione del genere… d’altronde il boss corleonese, aveva ormai raggiunto una età nella quale è prevedibile pensare ad una dipartita…
Ovviamente i medici, dopo essere intervenuti chirurgicamente, hanno già messo le mani avanti, dichiarando che le condizioni del boss, sono da troppi anni compromesse, e che difficilmente avrebbe superato ulteriori interventi…
Strano però che proprio alcuni mesi fa, si ventilava l’ipotesi che il “capo dei capi” potesse lasciare il carcere a causa delle sue condizioni di salute… ed ora, all’improvviso… non ve ne più motivo, in quanto forse sta morendo!!!

Nella sopraddetta circostanza era stato espresso che il soggetto criminale, godeva al’interno di quel penitenziario la massima attenzione ed il rispetto della sua volontà, al pari di qualsiasi altra persona, che versi in analoghe condizioni fisiche…

Di contro, si escludeva la possibilità di liberarlo, in quanto le sue condizioni di salute seppur critiche, permettevano ad egli di potere esercitare ancora un potere criminale, in particolare, proprio nel caso in cui, avesse fatto ritorno a Corleone…

Il sottoscritto questa nota non la comprende… è infermo, moribondo, incapace d’intendere e di volere… oppure è ancora in forze da decidere e comandare all’interno di quell’associazione mafiosa???
Nel dubbio… lasciamolo dov’è, lì dove non può parlare!!!
Ecco infatti che da uno stato definito “lucido e vigile” è passato ad uno stato “vegetale”… poiché in coma.
La verità è che in tutti questi anni, sono in molti ad aver desiderato la morte di quell’uomo… e non parlo dei parenti vittime cadute per mano della mafia, la stessa associazione criminale che egli di fatto dirigeva, bensì, mi riferisco a tutti quegli uomini e donne che opportunamente legati a quello Stato parallelo “deviato e non”, hanno permesso in tutti quegli anni ad egli –attraverso propri uomini istituzionali, politici, dirigenti e militari– non solo di rimanere impunito e latitante per cinquant’anni, ma ancor peggio, d’aver stabilito patti e condizioni, con quell’associazione criminale!!!
Già… come dimenticare quell’infausta trattativa conosciuta col nome “Stato-mafia”…
Cosa aggiungere, con la morte di Riina… vedrete, svanirà un’importante periodo storico, una verità che questo paese ha preferito tenere celata, poiché sono in molti, a non voler che essa possa emergere!!!

Costanzo: "Sopravvissuto al tritolo ma lo Stato mi ha abbandonato"!!!

Non si comprende se a volte sia meglio morire che restare vivo e pagare le scelte di un destino che ha voluto favorirne la sorte…
L’autostrada è la A29… il giudice Falcone accompagnato dalla moglie Francesca Morvillo è appena sceso dall’aereo…
La Fiat Croma bianca è lì che li aspetta ed anche il suo autista giudiziario Giuseppe Costanza è in piedi a riceverli insieme alle altre due auto della scorta, una Croma marrone dove c’è alla guida Vito Schifani, accanto all’agente scelto Antonio Montinaro e sul retro siede Rocco Dicillo, mentre nell’altra vettura azzurra vi sono Paolo Capuzza, Gaspare Cervello e Angelo Corbo…
Il giudice, come a volte sua consuetudine, si appresta a sedersi alla guida e accanto prende posto la moglie Francesca Morvillo…
L’autista quindi (avrebbe dovuto guidare lui la Fiat Croma), va ad occupare il sedile posteriore e imboccano l’autostrada in direzione Palermo…
Come tutti sappiamo, quelle auto non giunsero mai a casa, fermarono il loro tragitto, in prossimità di Capaci…
Nell’attentato (23.05.1992) persero la vita il magistrato dell’antimafia e sua moglie Francesca e tre degli agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, tra i sopravvissuti, vi furono gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello ed anche l’autista giudiziario Giuseppe Costanza, che proprio per essere stato obbligato a sedersi in quell’occasione dietro… si salvo!!!
Da quel giorno, la vita dell’autista (è quanto ha dichiarato in una intervista rilasciata a Repubblica) cambio drammaticamente: “al risveglio, dopo l’esplosione, pensavo di aver vissuto il giorno più brutto della mia vita, ma mi sbagliavo… non era quello il giorno più brutto della mia vita. Restare in vita è stato peggio. Quasi una disgrazia, una condanna…. Perché dopo un anno di visite e ospedali, al lavoro non sapevano cosa farsene di me. Mi misero a fare fotocopie in fondo a un corridoio del palazzo di giustizia di Palermo, dentro un box. Era veramente mortificante… dopo otto anni passati in prima linea sempre accanto al giudice Falcone, mi avevano rinchiuso in una gabbia, per di più costretto a sopportare anche un capo ufficio a cui era chiaro che non andavo a genio e che usava sistematica persecuzione sul posto di lavoro, consistenti per lo più in piccoli atti quotidiani di emarginazione sociale, violenza psicologica, ecc…”. 
Ecco… ero scampato all’attentato, ma venivo giornalmente ucciso dalle Istituzioni!!!
Sì lo Stato… lo stesso che l’aveva premiato con la medaglia d’oro al valor civile… si era con tempo dimenticato e forse quella medaglia a lui consegnata dava fastidio a molti, proprio a quanti, per lo svolgimento (inservibile e inconcludente) di quel loro incarico, non l’avrebbero mai ricevuta…
Lui di contro voleva ancora servirlo lo Stato… ma ormai, era stato di fatto relegato…
Le domande trasmesse per altri incarichi… vennero tutte respinte, con motivazione banali… tra cui quella di non essere militare…
Già… per lo Stato era un semplice autista!!!
Ma scusate… è strano, ma ci si dimentica quanto la stessa giurisprudenza attribuisce ad un soggetto che dimostra “di fatto” d’esplicare una particolare condizione, diversa da quella alla quale era collocato…
Difatti Costanza, correttamente riporta: “Che cosa ero stato io se non un militare? Nell’auto blindata di Giovanni Falcone c’era una radio collegata con la sala operativa della questura, accanto a me c’era il giudice… e alla cintola portavo sempre una pistola con il colpo in canna”!!!
Ed allora, per esprimere questa sua tribolazione, ha deciso di pubblicare un libro, s’intitola “Stato di abbandono”…
In quelle pagine (scritte assieme a Riccardo Tessarini), ha descritto le sue vicissitudini, quella battaglia interminabile contro quei numerosi “stolti” burocrati, che affollano gli uffici della pubblica amministrazione… e ricorda le lettere trasmesse… di protesta, che hanno sì condotto a piccole vittorie, ma anche ahimè a tante umiliazioni, finché nel 2004 è stato definitivamente dispensato dal servizio…
Ecco – evidenzia sconsolato Costanza –  “mi hanno rottamato”!!!
Nel libro Costanza, lascia aperti altri interrogativi…
Descrive ad esempio del computer portatile del magistrato, quello che portava sempre con se dentro la propria borsa e che dopo l’attentato non fu mai ritrovato…. 
Ed allora viene da chiedersi… che fine abbia fatto quel computer??? Come mai non se ne parlato subito??? Siamo sicuri che ad uccidere il Giudice Falcone sia stata realmente la mafia o forse dietro quella strage si nascondevano i veri poteri forti di uno antistato, che voleva a tutti i costi, fermare le indagini di quel giudice “incorruttibile”… e chi erano quegli uomini “deviati” appartenenti alle istituzioni??? Non è che forse il giudice aveva scoperto, un accordo tra elementi di “cosa nostra” e uomini “politici” dello Stato, seguiti dai suoi fedeli pubblici ufficiali???
Sono domande che probabilmente non troveranno mai risposta… 
D’altronde qualcuno a fatto in modo che tutto venga insabbiato, ma certamente, colui che è riuscito ad entrare in possesso dell’hard disk (di quel personal computer del giudice Falcone), si sarà potuto permettere in questi venticinque anni, di dettare “ordini” a molti di coloro, che finora ci hanno governato…!!!

Intravvedere un lumino in fondo al tunnel… non basta più!!!

Ci sono due famiglie a Palermo che da anni aspettano di conoscere la verità sulla morte dei loro figli.
Nino Agostino e la sua giovane moglie incinta, Ida Castellucci, sono stati uccisi il 5 agosto 1989 a Villagrazia di Carini.
Dell’esecuzione e del movente, nonostante l’impegno di magistratura e forze dell’ordine, non si è potuto accertare nulla. 
Il papà di Nino,Vincenzo ha giurato che non si sarebbe mai più tagliato la barba fino a quando non avesse ottenuto giustizia e oggi, che quella barba è diventata lunghissima e bianca, chiede che venga tolto il segreto di stato sulla morte del figlio e della nuora.
Emanuele Piazza, invece, è stato strangolato nel piano inferiore di un negozio di mobili a Capaci il 16 marzo 1990. 
Lo ha raccontato il pentito Francesco Onorato. 
Aveva ricevuto l’ordine di eliminare Emanuele di cui era amico da Salvatore Biondino in persona. Il capo della famiglia di San Lorenzo e misterioso autista personale di Riina (quando li catturarono assieme il 15 gennaio 1993 era incensurato) lo aveva visto scambiare quattro chiacchiere amichevoli con Piazza e lo aveva rimproverato: “Che fai ti abbracci con gli sbirri?” 
Come Biondino sapesse cosa faceva Emanuele e soprattutto che avesse il compito, super riservato, in accordo con i servizi segreti, di cercare i latitanti la dice lunga sullo spessore di tale personaggio.
C’è poi un intero Paese che da sempre aspetta di capire quanto la vera gestione del potere nella Repubblica italiana sia stata affidata pienamente a governi democraticamente e legittimamente eletti dal popolo come presupporrebbe la Costituzione oppure no. 
Dietro tutte le stragi a partire da Portella della Ginestra fino a Capaci, via D’Amelio e alle bombe del continente, passando per i terrorismi neri e rossi, si agita lo spettro di quell’entità che a quanto pare ha condizionato la nostra intera storia, ma di cui non abbiamo se non una nebulosa idea: i servizi segreti.
Infiltrati, deviati, etero-diretti, non individuabili e soprattutto non punibili per motivi di sicurezza, ma chi sono, che fanno e soprattutto chi servono, questi servizi?
Documenti de-secretati negli anni dagli archivi di vari Paesi e alcune sentenze dei processi per omicidi e stragi ci restituiscono l’immagine di questa sorta di Forza Superiore che interviene, in accordo con altre, per influenzare gli equilibri di un Paese. 
E che questo sia accaduto in Italia è ormai storia.
Oggi lo schemino dei servizi che in connubio con Cosa Nostra avevano progettato e cercato di portare ad esecuzione l’attentato all’Addaura ai danni del giudice Falcone torna agli onori della cronaca con un articolo di Attilio Bolzoni su La Repubblica. 
Già da un po’ di tempo si sapeva che erano in corso nuove indagini e da quanto scrive l’esperta penna, attorno agli scogli sui quali fu rinvenuta la borsa piena di candelotti destinata al magistrato e ai suoi ospiti (Carla del Ponte e Claudio Lehman magistrati elvetici con cui Falcone stava indagando il riciclaggio di denaro in Svizzera, ndr) in quel giorno, il 21 giugno 1989, vi sarebbero state due squadre di servizi segreti addirittura l’una contro l’altra. 
Una che voleva Falcone morto l’altra vivo. 
E al largo su di un gommone, a cercare di salvare Falcone ci sarebbero stati proprio Nino Agostino ed Emanuele Piazza. 
Uccisi poi perché sapevano troppo.
Se così fosse si spiegherebbe perché Falcone al funerale di Nino avrebbe detto: “Questo ragazzo forse mi ha salvato la vita”.
Ipotesi però, nulla di più in questo momento, l’unica costante certa è il depistaggio, scientifico, metodologico che annacqua ogni indizio e lo indebolisce al punto che dopo vent’anni ancora ci si debba accontentare di ipotesi. 
E’ una prassi regolare e purtroppo, a guardare l’iter giudiziario degli omicidi strategici, estremamente efficace.
I magistrati titolari delle indagini, così come hanno fatto altri, pochi, magistrati in passato faranno il loro dovere ma non si può pensare di lasciare l’onere di questa verità solo a loro. 
La morte di Falcone è stata un danno irreparabile per tutta la nostra Nazione. 
Come quella di Borsellino. 
Giganti che avrebbero dato tutta un’altra dignità a questo nostro paesetto di nani.
Quei pochi politici onesti che abitano le Istituzioni si attivino perché si faccia chiarezza. 
Così tutte le altre forze sociali, dagli intellettuali ai singoli cittadini che vogliono un altro Paese.
Che cadano le maschere… di coloro cui questi servizi obbediscono! 
Sono loro che hanno fatto uccidere Falcone, Borsellino e tutti gli altri elementi eterogenei che avrebbero potuto indebolire il sistema criminale che ci governa. 
Basta con il gioco delle tre carte, servizi e non servizi! 
Intravvedere un lumino in fondo al tunnel non basta più! 
E’ ora per l’Italia di crescere, di guardare in faccia alla verità, ci piaccia a no, se si vuole voltare pagina e provare a diventare la democrazia che sognavano i nostri padri costituenti…

Tari… e basta!!!

Ho letto su change.org… un articolo interessante:
Sono proprietario di un immobile vuoto che personalmente non utilizzo e che non affitto da anni perché non riesco a trovare un inquilino… 

Puntualmente, ogni anno, devo pagare la Tari (Tassa sui Rifiuti) che oltretutto, nel comune dove sorge l’immobile, dal 2013 a oggi è quasi quadruplicata. 
Ma il mio immobile, poiché è inutilizzato e sfitto, non produce alcun rifiuto. 
Nonostante ciò, devo pagare ugualmente la Tari in virtù del comma 642 della legge 147 del 27 dicembre 2013 (la cosiddetta “Legge di Stabilità 2014). 
Ecco che cosa dice il testo del comma 642:
La TARI è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani: in caso di pluralità di possessori o di detentori, essi sono tenuti in solido all’adempimento dell’unica obbligazione tributaria“.
In altre parole la tassa va pagata per tutti gli immobili che potenzialmente “potrebbero” produrre rifiuti, indipendentemente dal fatto che li producano davvero oppure no. 
Eppure, la logica vorrebbe che se la fornitura di un servizio prevede il pagamento di un corrispettivo, qualora il servizio non venga fornito, il fornitore non dovrebbe pretendere alcun corrispettivo.
Il mio problema è comune a centinaia di migliaia di italiani che posseggono un immobile e che, per motivi personali, decidono di non usarlo oppure non intendono o non riescono ad affittarlo.
Il testo del comma 642 andrebbe modificato per consentire ai proprietari di un immobile soggetto alla Tari di non pagarla se non ne fanno uso oppure non ne ricavano alcun introito in quanto non affittato.

In caso contrario, le amministrazioni comunali continueranno a percepire gli introiti della Tari anche a fronte di un servizio di rimozione dei rifiuti che non viene prestato.
Penso che in Italia, se dovessimo pagare in proporzione per i servizi reali che riceviamo, molto probabilmente avremmo tanti soldi in tasca…
Ma la disgrazia è che si paga tutto… anche quello che non ci viene dato o ancor peggio, ci viene fornito male!!!
Ma in questo caso, il pagamento della tassa è relativo alla raccolta dei rifiuti e difatti serve principalmente a tenere “riunito” in un quel unico ambiente… la nostra classe politica!!!
Dicono che il novanta per cento dei programmi in TV sia spazzatura… ma, non è che forse il novanta per cento di quanto avviene ne nostro paese… è spazzatura???

Muore Licio Gelli ed i suoi segreti…

Aveva la “venerata” età di 96 anni  l’ex capo della loggia P2… 

Era stato condannato a 10 anni per calunnia al processo per la strage di Bologna del 1980 e 12 anni per la bancarotta dell’Istituto Banco Ambrosiano di Roberto Calvi… ed ancora il suo nome era stato inserito nelle indagini per gli attentati sui treni in Toscana, fino a quelle di tangentopoli…
Diciamo che con lui se ne vanno pagine segrete della nostra Repubblica, dal mancato golpe Borghese al caso Moro, da quell’omicidio Pecorelli fino alla trattativa Stato-mafia…
I personaggi “istituzionali e non” inseriti nella lista P2 erano talmente tanti che alla fine si decise d’insabbiare tutto… ed il Sig. Gelli… si prese soltanto una condanna condanna a otto mesi per essere in possesso di documenti riservati dei servizi segreti, Sid e Sismi.
Per la strage fu assolto definitivamente da quella accusa di associazione eversiva…  mentre per il 
Banco Ambrosiano venne condannato a 18 anni di reclusione… pena poi ridotta a 12 anni e di lì a poco si rese irreperibile, avendo dovuto scontare la condanna definitiva…
Venne arrestato in Francia a Cannes… ma nel Maggio 2009 il procedimento sul banchiere assassinato… venne archiviato!!!

Poi si scopri avere rapporti con Craxi e Claudio Martelli su trasferimenti di denaro nell’ex Psi… ma anche lì… la cassazione annullo la condanna…
Era definito il “gran maestro” ed è stato capace d’intrecciare rapporti con la politica, gli affari e la mafia, riuscendo secondo le inchieste a “sistemare” anche alcuni processi in Cassazione a presunti mafiosi…
Dopotutto, bisogna ricordare che nella famosa lista della loggia segreta, c’erano nomi importanti della magistratura e delle forze delle forze dell’ordine,
Un uomo che aveva in tutti i settori le mani in pasta… in quei collegamenti tra banche con il riciclaggio di valuta, con esponenti noti di associazioni criminali, nel traffico internazionale di armi, con servizi segreti stranieri…
Un uomo dal patrimonio finanziario inestimabile, difatti, si permetteva di tenere lingotti d’oro nelle fioriere di casa…
Quanto ai segreti… che porterà con sé nella tomba, come la lista completa di quella famosa Loggia Massonica o l’omicidio di Aldo Moro da parte delle “brigate rosse” ed ancora, cosa sapeva su quelle stragi o sulla morte del Presidente Calvi???
Secondo quanto dichiarato dal suo Avv. nulla… non porta con sé alcun segreto, anzi la sua eredità cartacea… adesso è diventata di dominio pubblico…
Ora, se c’era qualcuno che aveva paura di quelle carte… adesso “forse” potrà stare finalmente tranquillo…
Chissà se prima o poi, qualcuno o qualcosa, farà tornerà nuovamente alla luce quei documenti ed allora finalmente scopriremo cosa è realmente accaduto in quegli anni bui nel nostro paese…