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Prevenire, proteggere e punire!!!

Così il ministro dell’Interno Angelino Alfano è tornato a parlare sulle denunce contro il racket da parte dei commercianti di Bagheria: dobbiamo dimostrare che lo Stato sa prevenire, proteggere e punire!!!
Esiste già una legge che preveda la selezione delle imprese, attraverso alcuni meccanismi tra cui:
le white list
– il rating di legalità 
– le interdittive antimafia
Le White list, rappresentano un primo passo per snellire le procedure antimafia delle imprese da parte di tutte le prefetture e costituisce un elenco di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori che risultano non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa.
L’iscrizione alle liste è volontaria e dura 12 mesi, la prefettura avrà 90 giorni di tempo per dare l’ok consultando la Banca dati nazionale unica della documentazione antimafia (ancora questa in fase di definizione) e, in attesa della Banca dati antimafia, farà i controlli con i collegamenti informatici previsti dal Codice antimafia (articolo 99, comma 2 bis). 
Le prefetture, inoltre, renderanno pubbliche le White List nel proprio sito alla sezione Amministrazione trasparente.
Il rating di legalità è un nuovo strumento introdotto nel 2012 per le imprese italiane, volto alla promozione e all’introduzione di principi di comportamento etico in ambito aziendale, tramite l’assegnazione di un riconoscimento –  misurato in stellette –  indicativo del  rispetto della legalità da parte delle imprese che ne abbiano fatto richiesta e, più in generale, del grado di attenzione riposto nella corretta gestione del proprio business.  
All’attribuzione del rating l’ordinamento ricollega vantaggi in sede di concessione di finanziamenti pubblici e agevolazioni per l’accesso al credito bancario.
Infine, l’interdittiva antimafia, ha carattere preventivo e si fonda sugli accertamenti compiuti dai differenti organi di polizia giudiziaria, valutati dal prefetto competente territorialmente e prescinde dall’accertamento di singole responsabilità penali nei confronti di soggetti che hanno rapporti con la pubblica amministrazione.
Costituisce una misura preventiva volta a colpire l’azione della criminalità organizzata impedendole di avere rapporti contrattuali con la pubblica amministrazione e rappresenta una valutazione sulla discrezionalità, che può essere assoggettata al sindacato del giudice amministrativo sotto il profilo della sua logicità in relazione a quella che è l’effettiva rilevanza dei fatti che sono stati accertati.
Si capisce da quanto sopra, che le organizzazioni mafiose rimangono ancora oggi, uno dei principali fattori da colpire, in particolare nel Mezzogiorno dove esercitano ancora, il controllo fisico del territorio, sinonimo di potere e prestigio!!!
Le parole del vicepremier e ministro dell’Interno, Angelino Alfano, sono chiare, perché la mafia non si presenta più attraverso gli omicidi e le bombe, ora aggredisce l’economia sana, proponendo servizi illegali, quali sovra-fatturazione, utilizzo di personale non dichiarato a basso costo, procedure doppie e soprattutto l’investimento in particolare in quei settori che più di altri, realizzano massimi profitti, quali, lo smaltimento dei rifiuti, l’energie rinnovabili, la gestione degli immigrati, tutte procedure che trovano collaborazione, attraverso soggetti disposti alla corruzione 
Sono personaggi insospettabili, collegamento tra la politica e l’imprenditoria, colletti grigi all’interno delle istituzioni, di quelle amministrazioni regionali, provinciali, comunali, dove il reato più frequente è rappresentato dallo scambio elettorale politico-mafioso!!!
La mafia dice Alfano, ha cambiato non solo strategia ma anche domicilio… avendo capito che il business economico è al Nord, ecco che si è organizzato, trasferendo i propri affiliati e inserendoli in quelle società, all’apparenza limpide e operative, che hanno viceversa unico fine, quello di riciclare il denaro sporco..
Vengono acquistati patrimoni immobiliari, si inseguono appalti pubblici, ci si inserisce con modalità criminali nel controllo del territorio… vedasi, vendita di armi, stupefacenti, estorsioni, gioco d’azzardo, prostituzione, ecc…
Altro settore fortemente attaccato dalle mafie, è quello agroalimentare, da sempre il più redditizio… 
Si è vero, dal canto suo, lo Stato fa di tutto per combattere il fenomeno mafioso, aggredisce i patrimoni, sequestra e confisca le società, opera una strategia preventiva, nell’individuare quelle possibili società affiliate e tenta di promuovere quella cultura di legalità…
Il vero nodo aggiunge Alfano però, è far comprendere a tutti che, operare nella legalità è cosa più appetibile… rendendo così sconveniente quella negoziazione con i mafiosi!!!

Siamo al "livello spazzatura"…

STANDARD & POOR’S declassa l’italia a “BBB- ” un rating che ci porta appena un gradino sopra a quello che viene definito “livello spazzatura”…

L’agenzia Standard and Poor’s Corporation è una società privata con base negli Stati Uniti che realizza ricerche finanziarie e analisi su titoli azionari e obbligazioni, fra le prime tre agenzie di rating al mondo insieme a Moody’s e Fitch Ratings….
Essa, prevede che la nostra economia dovrebbe iniziare ad uscire dalla recessione ad iniziare dal 2015, ma che alla fine le stime sulla ripresa del prodotto interno lordo resteranno modeste…

Il motivo di questa mancata crescita è principalmente dovuto ad un consistente debito pubblico e da uno sviluppo molto debole, a causa della bassa competitività in tutti i vari settori…
Se a quanto sopra, aggiungiamo i mancati investimenti esteri, ecco che il “dado è tratto”…
Sentivo alcuni giorni fa, un professore in economia internazionale, il quale dichiarava che, se il nostro paese, iniziasse oggi, a fare e riforme necessarie, i risultati comincerebbero a vedersi non prima del 2030!!!
Infatti, pur considerando i passi fatti dal premier Renzi con il Jobs Act (spiega nel rapporto di Standard & Poor’s), le misure previste non creeranno occupazione nel breve termine” e soprattutto poiché i decreti attuativi della riforma, potrebbero essere modificati alla luce di una opposizione sempre più crescente…
Certo, come si dice… “un bel rospo da digerire” per il premier, e non è proprio il momento adatto, con i problemi che in casa già si ritrova… ma sperare che con queste riforme blande si possa risvegliare a breve l’economia del nostro paese… è una pura follia!!!
Per risollevare il paese ci vogliono riforme concrete, e non continuare con i soliti twitt… bisogna ridare credito alle imprese, alla ricerca scientifica, all’università, investire sul capitale umano, unire l’insieme di conoscenze e competenze, per far si che le capacità acquisite nel corso della vita, possano divenire supporto d’idee e di strategie rinnovate, per modificare e tagliare in modo netto, quei rami vecchi ed inutili del nostro paese e premiare infine, tutte quelle giovani energie, uniche forze innovative per un paese che meriterebbe di avanzare verso un completo rinnovamento… ovviamente il tutto “ripulito” da quel sistema marcio e corrotto, che non fa altro che danneggiare non soltanto l’opinione che ormai il mondo ha su di noi… ma soprattutto qualsivoglia prospettiva futura di sviluppo…