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In ricordo di Beppe Alfano e di quella rivoluzione culturale e sociale mancata…

Sig. Costanzo buongiorno, 

ho letto un bellissimo articolo pubblicato su Live Sicilia https://livesicilia.it/mafia-mattarella-da-beppe-alfano-dedizione-nella-lotta-a-criminalita/?refresh_ce nel ricordo espresso dal Presidente Mattarella, sui valori di legalità e giustizia, fondamento del nostro sistema democratico, a cui proprio Beppe Alfano si è ispirato nel corso della propria vita… 

Leggendo il post però ho avuto come un momento di malinconia accompagnato da un nodo alla gola, perché ho pensato a quanta ipocrisia vi sia intorno a noi…

Già, si celebra l’eroe di turno che coraggiosamente non si è piegato al sistema, ma viceversa ci si dimentica della complicità tra politica e malaffare, una storia chiara e talmente evidente a ciascuno di noi, da conoscerne ormai sia i nomi che i particolari!!!

Sono stati scritti fiumi di pagine, libri, editoriali, inchieste, ma se non facciamo come ha scritto Lei alcuni giorni fa e cioè “scippare le teste” di chi detiene quel potere, beh… chi mai dovrebbe mettere ordine o fare giustizia???

La verità è che Bebbe Alfano, così come tante altre persone per bene di questo Paese, avrebbe potuto essere ancora tra noi e non essere lodato per il suo senso civico o per quella lotta (divenuta quasi personale) nei confronti di quella criminalità organizzata, se solo altri fossero intervenuti in maniera seria, compiendo il proprio dovere, gli stessi d’altronde che per quelle loro complicità, sarebbero dovuti essere condannati e estromessi dalla società civile. 

E così avviene che il tempo passa e ogni anno celebriamo tutte quelle vittime come Alfano, passando da Falcone e Borsellino, consci che quanto espresso ancora a parole rappresenti qualcosa di vacuo, in quanto nessuna rivoluzione profonda, sia culturale che sociale, è stata messa in pratica. 

Perché in questo nostro Paese esistono due tipi di persone: quelle coraggiose che non si rendono disposte a subire (o a piegarsi) e i codardi, sempre più ricattabili in quanto sporchi dentro, poiché in essi ha prevalso l’interesse personale…

E difatti, questa è la vera scelta che ci si pone dinnanzi e con cui bisogna fare i conti quotidianamente: decidere con chi stare, cosa combattere, chi denunciare, ma soprattutto con chi condividere il tragitto della propria vita. 

Già perché vede alla fine tutti siamo Alfano, ma ahimè siamo anche tutti farabutti!!!

Lettera firmata 

C.R.S. 

Reddito di cittadinanza??? Presidente Meloni: Va tolto subito a chi può lavorare!!! D'altronde ecco cosa succede a chi vuole assumere!!!

Ho letto che il nuovo governo del presidente Meloni voglia estendere i termini del “Reddito di cittadinanza” di ulteriori diciotto mesi, fino al 2024, poi stop per chi è occupabile!!!

Scusate, ma al sottoscritto sembra una cazz…, d’altronde non si capisce perché oggi, chi può lavorare, debba godere di un sussidio da parte dello Stato, pagato quindi proprio da chi, viceversa ad essi, compie ogni giorno il proprio dovere!!!

Da quanto sopra intuisco come la politica e soprattutto i suoi interpreti poco conoscano della quotidianità, già… parlo di quanto accade in quel mondo del lavoro di cui essi, per l’appunto, come quei percettori, non hanno mai frequentato direttamente o se l’hanno fatto è stato soltanto in maniera marginale, avendo avuto chi prima di loro, gli avesse preparato la strada… 

Allora vi racconto come stanno realmente i fatti!!!

Premesso che sto operando in nord Italia e sto cercando in qualità di responsabile di un’impresa degli operai da far assumere nel campo dell’edilizia… 

Bene, qualche mese fa mi sono recato presso vari uffici di collocamento (evito in questa sede di menzionare…), chiedendo agli operatori di sportello di poter parlare con il funzionario di quella sede.

In alcune di queste circostanze non mi è stato possibile parlargli in quanto egli non era presente, ma l’operatore di sportello si è messo subito a disposizione e quindi ho potuto inoltrato ad egli l’esigenze dell’impresa e le figure di cui in quel momento necessitavo. 

Ho chiesto quindi di poter accedere ai nominativi che attualmente risultavano disoccupati e poter leggere così le loro mansioni, affinché io stesso avrei potuto contattarli, direttamente o tramite quell’ufficio del lavoro.

Bene, anzi male… mi è stato risposto che non era possibile, in quanto i nominativi non potevano uscire da quegli uffici!!!

Allora ho chiesto loro di poter consegnare una serie di figure con le relative mansioni di cui necessitavo ed essi, solo dopo aver esaminato quei ruoli richiesti, avrebbero potuto indirizzare quelle figure al sottoscritto per un eventuale colloquio…

Beh, anche in questo caso mi è stato risposto che non era possibile effettuare quella procedura, in quanto ciò che era da me richiesto non era di loro competenza…

Ma allora mi sono chiesto, cosa fa quell’ufficio del lavoro oltre a predisporre i documenti di disponibilità al lavoro??? Non sarebbe importante per quella sua funzione, mettere qualche operatore a disposizione per contattare le imprese del luogo, chiedendo ad esse se hanno necessita di personale??? 

Quanto sopra permetterebbe di scoprire chi tra coloro che oggi risulta adeguato ad essere inserito nel mondo del lavoro e chi viceversa preferisce rinunciarvi per prendere il sussidio del reddito di cittadinanza e continuare – per come d’altronde la maggior parte di essi fa – a lavorare nero in quelle saltuarie o continue prestazioni!!! 

Le imprese diventerebbero attraverso i propri collaboratori delle risorse umane, veri e propri “accertatori” dello stato, tra chi vuole realmente lavorare e chi viceversa preferisce proseguire ricevendo il reddito di cittadinanza!!!

L’impresa potrà così esprimere un giudizio di idoneità alla mansione, manifestando non solo un parere – nel caso in cui il soggetto disoccupato rinunciasse all’assunzione – ma togliendo di fatto la possibilità di percepire le somme erroneamente erogate attraverso quel sussidio.    

Ecco perché è importante dire oggi e non tra 18 mesi “STOP” al reddito di cittadinanza, perché sono più quelli che lo ricevono pur essendo occupabili, che chi realmente ha necessità di averlo!!!

Basta giocare con il reddito per avere in cambio preferenze elettorali, è tempo per quei soggetti di trovarsi un lavoro e provare soprattutto a tenerselo caro, imparare che solo con i sacrifici si può crescere ed impostare il proprio futuro, senza dover aspettare credit card da parte dello Stato, che poi vengono utilizzate per sigarette o gratta e vinci. 

Mi dispiace dirlo, ma per come è stata realizzata, questa misura politica per il lavoro è stato un vero e proprio fallimento, insieme alle migliaia di navigator incapaci di trovare un solo lavoro!!!

Ah dimenticavo, non è che i nomi di quanti cercano lavoro attraverso gli uffici di collocamento non vengono dati perché gli stessi poi finiscono per essere utilizzati da quelle note agenzie interinali del lavoro “private”???

Già… questo è un altro argomento, ma posso anticiparvi che ho già pronto – miei cari lettori – un post!!!

Presidente Meloni, affidi a "Webuild" la realizzazione del Ponte sullo stretto: forse finalmente l'opera verrà realizzata!!!

Credo che sia giunto il tempo di finirla con le promesse, le critiche o le ironie compiute quotidianamente al “Ponte sullo stretto”…

Oggi, abbiamo la fortuna di avere una società capace di realizzare quell’infrastruttura, d’altronde parliamo della stessa impresa che sta compiendo attualmente un opera colossale in Romania, sì… il Ponte di Braila sul Danubio!!!

Due cavi portanti ancorati a una torre alta 180 metri su ciascuna sponda e formati da oltre 18.000 fili d’acciaio intrecciati, per un peso totale di 6.775 tonnellate e una lunghezza cumulata di circa 38.000 chilometri (quasi un giro completo attorno alla Terra).

Il Ponte, ancora prima di essere completato, è già diventato la nuova icona sul Danubio; l’opera, finanziata dall’Unione Europea e realizzata dalla nostra impresa  “Webuild” con un partner in joint venture e sarà il secondo ponte sospeso più lungo dell’Europa continentale, con una campata centrale di 1.120 metri e una lunghezza totale di 1.975 metri, e permetterà di ridurre i tempi di attraversamento del grande fiume a soli due minuti, rispetto agli attuali 45 minuti necessari per spostarsi in traghetto da Braila.

Presidente va detto, all’ingresso del 2023 è impossibile continuare a pensare che il trasporto delle merci, come quello degli automobilisti, dipenda ancora dai traghetti (tra l’altro in mano a società private anche se il ministero dell’Economia ha una fetta…), con una perdita in tempo che va da un’ora nei giorni invernali a mezza giornata nei giorni festivi o d’estate, sapere quindi di possedere un’impresa o un pool di imprese che possono compiere l’opera, sarebbe folle non realizzarla… 

Perché va detto, al tempo finora perduto per la sua mancata realizzazione, vanno sommati tutti gli introiti economici che sarebbero derivati dal pagamento dei pedaggi… 

Ed ancora, come non ricordare gli appalti in corso dell’alta velocita e quindi la possibilità di effettuare il collegamento tra l’isola e la penisola in maniera celere su rotaie, un collegamento quest’ultimo che ormai rappresenta un servizio dimenticato, che impiega mediamente 2 ore e un quarto per effettuare quell’attraversata…

Presidente Meloni, nessuno di noi siciliani ritiene che la mobilità rappresenti – attraverso l’opera – la nostra prioritaria esigenza, no… mi creda, non si tratta di risparmiare l”ora di viaggio, a noi, ai turisti che giungono ogni giorno nell’isola o persino al trasporto di merci, no… la maggior parte di noi siciliani continuerà ad utilizzare le navi o ancor più gli aerei per spostarsi, ma è – e Lei – attraverso il partito che rappresenta –  dovrebbe comprenderlo più di chiunque altro – quel senso profondo di distacco che da sempre abbiamo, già… quella mancata condizione di “continuità territoriale” che ci fa comprendere come la Sicilia (e noi siciliani…) non sia di fatto ancorata al resto del paese e ancor meno all’Europa!!!

Il presidente Schifani inizia il suo mandato revocando qualche incarico!!!

Il presidente della Regione, Renato Schifani, in qualità non solo di Presidente della Regione ma di commissario delegato per l’attuazione degli interventi ha iniziato a rimuovere alcune figure note, da tempo dirigenti di importanti Dipartimenti regionali…

Mi sentirei quasi di anticipare i nomi che a breve verranno rimossi da altre strutture ma seppur ho già anticipato a qualche amico/a i nomi, lascio al tempo e soprattutto al Presidente il piacere di comunicarli…
 

Certo, l’inizio non è male, d’altro canto se realmente quanto dichiarato “Il mio governo sarà inflessibile sull’applicazione del principio della massima trasparenza e della massima responsabilità. Se vi sono soggetti che tendono a delinquere, spacciandosi per tutori della legalità, prima o poi pagheranno. Noi saremo molto rigorosi nella selezione preventiva dei futuri direttori generali, non solo sotto il profilo della moralità, dell’affidabilità, ma anche della qualità professionale, di come hanno operato in passato. La corruzione è un male che dobbiamo combattere”, verrà messo in campo, forse qualcosa finalmente nella nostra regione – dopo tanti proclami inutili, potrebbe cambiare…

 
Il sottoscritto – per come ho già scritto, in particolare sui fondi del PNRR che stanno per giungere – non crede molto a quanto è stato detto, anche se mi fa piacere sapere che il Presidente appena insediatosi ha detto: “verrà costituito un organismo di tre soggetti che, probabilmente a titolo gratuito, vigileranno sui flussi di denaro del Pnrr. Questo gruppo di lavoro sarà composto da altissimi esponenti delle istituzioni in pensione, i quali avranno funzioni di controllo ma serviranno anche da deterrente per la mafia attratta dai flussi di parecchi miliardi di euro che arriveranno in Sicilia. La mafia non ha colore politico, guarda l’interesse, noi dobbiamo stare molto attenti e lo saremo”!!! 

Minc… che frase altisonante, la mafia stara certamente tremando dinnanzi a queste forti dichiarazioni!!!

Vorrei permettermi di non menzionare quelle analoghe frasi dette dai suoi predecessori in questi lungi anni, ma preferisco soprassedere, d’altronde basti costatare come molti di essi siano stati negli anni non solo indagati, ma bensì condannati per associazione mafiosa!!!  
Quindi, caro Presidente Schifani, mi permetta di aggiungere che con le parole non si fa niente… perché con i fatti che si è fatta la storia della nostra bella terra e che ahimè a portato a contare i morti, già… di chi realmente la mafia la combattuta (e purtroppo non c’è più…) e di chi viceversa con quella associazione criminale ci è andata a braccetto e ancora – grazie ad essa – siede in quelle poltrone vellutate!!!
I fatti daranno ragione, vedremo a chi dei due…

Draghi: “Sono contento del lavoro svolto”!!! Beato lui a pensarla così, perché viceversa la maggior parte di noi non lo è affatto…

Caro Presidente, mi creda, sono stati 20 mesi sprecati!!!

Avrebbe potuto fare tanto ed invece ha inciso poco, per non voler dire: nulla!!! 

Quanto non compiuto l’avrà sulla coscienza e poco importa se in questi giorni di fine mandato saranno in molti a farLe i complimenti (di rito), d’altronde parliamo di soggetti che non hanno mai lavorato, soggetti che hanno goduto (come “sanguisuga”) di privilegi familiari o della politica per sopravvivere…

Gli stessi individui che da generazioni sono riusciti ad usufruire di tutti quei privilegi di casta, senza mai essersi confrontati con colleghi più meritevoli o con maggiori capacità professionali!!!

Ed è ciò che difatti resterà della sua esperienza, sarà ricordato per ciò che non ha saputo (o voluto) fare,  nessuno tra un po’ si ricorderà di Lei o meglio, ripensando all’incarico ricevuto, ecco… ricorderemo le condizioni in cui ci ha lasciato, le stesse che ahimè stiamo ahimè subendo, trovandoci purtroppo sul baratro…

Ma Lei d’altronde cosa ne sa dei problemi, Lei che ha sempre vissuto in maniera agiata, una vita che non hai mai dovuto soffrire un solo giorno, già… ben ovattato in quel suo tepore. 

Sono felice di sapere che quanto avevo annunciato ancor prima che lei iniziasse il suo mandato si è di fatto avverato, per verificare basterò scrivere nel mio blog il suo nome e vedrà come in tutti i post, quanto speravo non accadesse è viceversa accaduto!!! 

Per fortuna che ora finalmente siamo giunti al termine di quel mandato, che le votazioni conclusesi hanno ridato voce finalmente a noi cittadini, senza più “tecnici” come Lei che nessuno ha mai votato e che son serviti esclusivamente per allungare il mandato di molti parlamentari affinché potessero godere di quel vergognoso “vitalizio”!!!

Grazie Presidente, ma credo sia giunto il tempo che Lei si godi la pensione…

Un giudice senza paura…

Danneggiando una targa, non si cancella la memoria di uomo, che non ha avuto alcuna paura e ancor meno titubanza a presiedere il maxiprocesso a Cosa nostra! Alfono Giordano è questo il nome del magistrato a cui era stata dedicata recentemente una targa dal Comune di Palermo in piazza Edison, nel quartiere Matteotti, è che ora è stata danneggiata tentando anche di rimuoverla. 

Un gesto certamente esecrabile, ma che non scalfigge minimamente il coraggio di un uomo che non si è piegato neppure dopo le minacce velate, sotto forma di augurio, espresse dal “papa” di cosa nostra, Michele Greco: “Io desidero fare un augurio. Vi auguro la pace signor presidente, a tutti voi auguro la pace perché la pace è la tranquillità e la serenità dello spirito e della coscienza e per il compito che vi aspetta la serenità è la base fondamentale per giudicare. Non sono parole mie, sono parole di Nostro Signore che lo raccomandò a Mosè: quando devi giudicare, che ci sia la massima serenità, che è la base fondamentale. Vi auguro ancora, signor presidente, che questa pace vi accompagni per il resto della vostra vita”.

Ecco perché  oggi quello sfregio alla targa dedicata al giudice Alfonso Giordano, non rappresenta nulla, non ha alcun valore neppure come semplice atto vandalico, già perché non scalfigge minimamente la memoria di un grande magistrato che ha avuto il coraggio (pochi al suo posto l’hanno fatto…) di presiedere quel  maxiprocesso alla mafia, un periodo in cui a Palermo venivano uccisi quotidianamente uomini delle nostre istituzioni e tutti avevano paura di contrastare la mafia e i suoi uomini. 

Ecco perché è importante quel giorno storico, perché con quella sentenza, lo Stato ha iniziato a scrivere una pagina indelebile nella lotta alla mafia che ahimè non si è ancora conclusa… 
Non servono targhe, busti, etc… per ricordare i grandi uomini di questa nostra terra, basterà semplicemente il passaparola e vedrete come la memoria del presidente Giordano, non verrà mai cancellata!!!

Ance Sicilia: “Le imprese edili si fermano, personale in cassa integrazione”!!!

Botta e risposta tra la Regione Siciliana e l’Ance…

Già. l’associazione regionale dei costruttori edili, ha lanciato l’allarme sui mancati pagamenti alle imprese, paventando tra l’altro il fallimento di queste ultime… 

Immediata la replica degli uffici regionali e in particolare del vice presidente della Regione e assessore all’Economia, Gaetano Armao e dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone.

“Ci lasciano francamente stupiti – hanno affermato i rappresentanti del Governo Musumeci – le affermazioni diffuse da Ance Sicilia. 

Nel 2021, infatti, la Regione attraverso i suoi Dipartimenti ha erogato pagamenti per un miliardo di euro alle imprese che, a vario titolo, hanno eseguito lavori. 

Rimangono aperte alcune poste finanziarie marginali che riguardano commesse effettuate tra fine 2021 e inizio 2022 e che trovano imputazione nell’anno trascorso”.

Abbiamo già proceduto – hanno aggiunto gli esponenti del Governo Musumeci – al riaccertamento dei residui che consentirà alla giunta, non appena i revisori dei conti forniranno il necessario parere, di sbloccare tutti i pagamenti aperti, per chiudere così ogni pendenza entro la seconda metà di maggio. Siamo disponibili a ogni confronto, carte alla mano, che darà prova della poco consistente mole di crediti ancora pendenti”.

Caro materiali, Ance Sicilia: “Le imprese edili si fermano, personale in cassa integrazione”.

A puntare il dito contro il Governo Musumeci è stato in particolare il presidente di Ance Sicilia, Santo Cutrone: “Apprendiamo ora – ha affermato in una nota diffusa nei giorni scorsi – che per ricevere i nostri soldi dobbiamo aspettare ancora che il Parlamento nazionale vari una norma che sblocchi fondi destinati alla Sicilia e previsti dalla nuova Finanziaria 2022. Cioè, la programmazione finanziaria del futuro serve a pagare i debiti del passato, dopo che le Amministrazioni hanno appaltato opere senza la necessaria copertura finanziaria e dopo che non si è riusciti ancora una volta ad approvare il Bilancio della Regione negli ordinari termini di legge nonostante i nostri pressanti richiami al senso di responsabilità”.

“È finito il tempo delle promesse – ha concluso Cutrone – poiché i politici, a qualsiasi livello, non possono permettersi il lusso di lanciarsi nella campagna elettorale senza avere prima prodotto risultati concreti. Davanti a noi non ci sono più anni o mesi, ma pochi giorni prima di essere costretti a dichiarare fallimento. Chi ne ha la responsabilità faccia una volta per tutte il proprio dovere”.

Quello dei ritardi nei pagamenti purtroppo è un argomento ricorrente per la Regione. L’Ance si era già ritrovata a settembre del 2021 a sollecitare la liquidazione dovuta alle imprese da parte dell’Amministrazione Musumeci. Addirittura nel mese di luglio 2021 Ance aveva minacciato una pioggia di ricorsi da parte delle aziende nei confronti della Regione per i mancati pagamenti. Un meccanismo che, alla lunga, rischia di inceppare del tutto una ruota economica, quella siciliana, che già si muove con moltissima difficoltà.

Quell'amico di "cosa nostra"…

Pian piano emergono nuove notizie… 

Ho letto in questi giorni un articolo nel quale l’ex Presidente del Consiglio Giulio Andreotti, alcuni mesi prima che gli fosse consegnato un avviso di garanzia per concorso esterno da parte della Procura di Palermo, era stato considerato in un rapporto negli USA: “amico di cosa nostra”!!!

Il documento riservato è del 19 giugno del 1992 ed era stato inviato dal Dipartimento di Stato americano ai diplomatici dei Paesi della Nato, alla Casa Bianca, alla CIA ed anche alla “FBI”…

In quel documento si analizzava come l’assassinio di Falcone, avesse di fatto allontanato definitivamente la possibilità al premier della Dc di diventare Presidente della Repubblica, proprio per via dei rapporti che il capo del governo intratteneva con alcune figure sospettate di essere in odore di mafia e ciò porto quindi come conseguenza all’elezione di Oscar Luigi Scalfaro alla Presidenza della Repubblica al posto suo.

Il rapporto è citato anche in un libro di Andrea Spiri “The end, 1992-1994. La fine della prima Repubblica negli archivi segreti americani”, ma d’altronde l’omicidio di Salvo Lima aveva ben evidenziato quali collegamenti vi fossero tra cosa nostra e gli uomini di  governo.

Da quanto sopra si possono intuire quali motivi abbiano condotto a quell’assassinio, è risulta evidente come il piano fosse stato perfettamente elaborato, in particolare grazie alle garanzie ricevute da parte di taluni soggetti che avrebbero assicurato che l’uccisione di quel uomo così vicino ad Andreotti, non avrebbe comportato disordini o problemi a quell’organizzazione criminale, ma viceversa, grazie proprio a quell’azione, si poteva prospettare un rivoluzionario cambiamento di uomini e partiti in quel palazzo di governo…

Il nuovo movimento politico, avrebbero concesso a quell’associazione importanti rassicurazione di crescita nel territorio e viceversa quest’ultima avrebbe garantito una diretta protezione…

Già… stava per insediarsi un nuova forza politica che godendo della presente reazione della società civile e dimostrando di voler abbattere quella politica nazionale dimostratasi corrotta e che stava per sgretolarsi, iniziava da quella situazione a trarne giovamento per la scalata al governo nazionale e per limitare qualsivoglia operazione di controllo da parte delle forse dell’ordine, che difatti negli anni successivi si sono dimostrate alquanto blande!!!

Viceversa, il nuovo connubio istauratosi andò sempre più fortificandosi e grazie a nuove leggi e soprattutto ai voti che negli anni andarono sempre più incrementandosi, spostandosi da quell’ex partito democristiano a questa nuova realtà.

Ha detto bene ieri in un post il Presidente Claudio Fava: “noi abbiamo bisogno di verità, se non ci interroghiamo sulla nostra storia e sulle verità che mancano rimarremo sempre un paese dimezzato, una democrazia sospesa”.

Gratteri come Falcone: entrambi boicottati dai loro rispettivi colleghi "gattopardi"!!!

C’è chi fa molto per questo Paese, ad esempio mettendo a rischio la propria vita ed anche quella dei propri familiari e c’è chi viceversa non fa un caz… e resta celato, aggiungerei “protetto” (proprio grazie a quel sistema che si dovrebbe di fatto contrastare), semplicemente restando seduti ogni giorno dietro quella loro scrivania!!!

D’altro canto è’ così che va in questa terra ed è così che continuerà ad andare fintanto che il sistema giudiziario resterà colluso, clientelare e legato a quelle correnti politiche che determinano chi deve andare avanti (senza alcun merito) e chi viceversa debba essere limitato, allontanato, ed in talune circostanze “esiliato”, sì… solo perché fa il proprio dovere!!!

D’altronde, come non ricordare la vicenda della mancata nomina del giudice Falcone alla funzione di Consigliere Istruttore del Tribunale di Palermo, ed oggi a pagarne le medesime conseguenze è il procuratore Gratteri poiché non iscritto ad una di quelle correnti che lo hanno ora fortemente penalizzato, tanto da fargli riportare in un intervista: “io questo già lo sapevo ma ho fatto la scelta di non iscrivermi. Io non conosco nemmeno il 50% dei membri del Csm, non li riconoscerei nemmeno per strada, perché non li frequento”!!!

Sicuramente qualcuno ha deciso di non riconoscergli la nomina alla procura nazionale antimafia, chissà forse debbo pensare perché a differenza di coloro che non lo hanno votato, forse per aver indagato troppo (più di tutti loro messi insieme) sulla mafia e questo ha dato loro ovviamente fastidio???

Ieri sera il procuratore di Catanzaro era ospite del programma “Otto e mezzo” presentato da Lilli Gruber: “Io ho fatto domanda alla procura antimafia – ha precisato Gratteri – perché pensavo di avere l’esperienza necessaria, facendo da sempre contrasto alla criminalità organizzata: non esiste nessun magistrato al mondo che abbia fatto più indagini di me sulle mafie. Quando non è arrivata la nomina, mi sono dispiaciuto e agli occhi della ‘ndrangheta e della mafia sono diventato un perdente, ma ricevo ogni giorno la stima e l’affetto delle persone che mi vogliono bene e che mi incoraggiano ad andare avanti”.

Mi viene da ridere pensando a questi giorni di commemorazione, quando nei fatti accadono circostanze come quella sopra riportata!!!

Penso che il presidente Mattarella avrebbe dovuto quantomeno caldeggiare per non dire “imporre” al Consiglio Superiore della Magistratura” il nome del Procuratore Gratteri, sarebbe stato da parte sua un bel gesto, ma soprattutto avrebbe evidenziato alla criminalità organizzata la presenza di uno Stato forte, ma soprattutto che i suoi uomini migliori erano lì a rappresentarla degnamente!!!

Ma non è che anche il Presidente Mattarella la pensi come il suo predecessore??? Vorrei ricordare come lo stesso procuratore anziché essere procuratore aggiunto della Dda del capoluogo calabro, avrebbe potuto essere ministro della Giustizia, ma pare che per l’appunto l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano abbia sconsigliato quella nomina: “C’è una regola non scritta per la quale un magistrato non può fare il ministro della Giustizia”; è lo stesso Gratteri a rivelarlo con un commento: «Pensavo che l’unica legge che dovesse salvaguardare è la Costituzione». Ma tant’è, Gratteri è uno di quegli uomini per niente avvezzi alle mediazioni di palazzo. Ha le sue idee, e non ci rinuncia. Combatte mafia, camorra e ‘ndrangheta con la stessa determinazione con cui queste delinquono. Non ha paura della morte. Anzi, pare l’abbia già messa in conto: «Ho catturato latitanti da 15 anni dopo aver ascoltato intercettazioni in cui discutevano di come ammazzarmi».

Leggendo quanto accaduto in questi anni al Procuratore non posso che pensare di dover “stendere un velo pietoso” sulle nostre istituzioni!!!

Procuratore Gratteri, Lei ed io abbiamo lo stesso nome, sarà forse una coincidenza ma anch’io credo – per quello che vale – che fare la cosa giusta è soprattutto il proprio dovere è quanto di meglio questa vita ci possa offrire; mi permetta di aggiungere una personale considerazione: Lei ha scelto di fare questa professione e quindi si è assunto, sin da subito, non solo  gli onori, ma anche gli oneri che proprio questo suo incarico determina; viceversa altri individui, come ad esempio il sottoscritto, hanno provato, ogni qualvolta se ne presentata l’occasione, a non mollare o lasciar cadere situazioni abiette, evidenziando in maniera celata e soprattutto senza mai riflettori, quanto la maggior parte dei miei conterranei, certamente “omertosi” non compie!!!

Mi permetta di aggiungere come quest’ultimi non sono soli, perché va detto, vi è una grossa fetta di uomini/donne dello Stato – gli stessi che abbiamo visto in questi giorni di commemorazione e che a breve, il prossimo 19 Luglio, vedremo nuovamente lì a ricordare il giudice Borsellino – che non hanno mai fatto nulla nel corso della propria vita in maniera concreta a livello di contrasto alla illegalità o al malaffare, ma incredibilmente essi sono gli stessi soggetti che in tutte queste commemorazioni troviamo in prima fila su quei pulpiti, incitando al coraggio, alla legalità, alla lotta alle mafie, strano osservare però come essi per primi, non si siano mai esposti a denunciare con il proprio nome e cognome… 

Se può essere di conforto vorrei esprimere un personale ringraziamento a nome di quell’esiguo numero di cittadini che possono definirsi ancora “onesti” e che vedono per l’appunto nel suo lavoro, un’importante opera di cambiamento verso quella desiderata impeccabile democrazia, perché a differenza di quanto in questi giorni ci stato rappresentato, sono troppo pochi, ahimè, coloro che hanno realmente compreso e fatto proprie le idee dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e cioè che la legalità rappresenta il più importante valore che abbiamo e non dobbiamo mai perdere…

Dott. Gratteri, grazie…

Peppino Impastato e Aldo Moro: entrambi assassinati per colpa di uno Stato coluso!!!

Desidero commemorare un giorno prima della loro tragica scomparsa, Peppino Impastato e il Presidente Aldo Moro e nel farlo ripropongo quanto avevo a suo tempo scritto in un post, intitolato “Aldo Moro e Peppino Impastato: entrambi assassinati da uno Stato assente!!!http://nicola-costanzo.blogspot.com/2020/05/aldo-moro-e-peppino-impastato-entrambi.html

Domani proverò ad evidenziare come in quel particolare periodo, lo Stato ma ancor più alcuni suoi referenti, si sono dimostrati essere collusi con un sistema trasversale, mafioso e soprattutto illegale, che prediligeva di fatto che tutto restasse così com’era e soprattutto che nessuno provasse a cambiarlo…

Ecco perché questi due uomini furono uccisi, perché ciascuno stava combattendo una battaglia per la legalità che non doveva essere intrapresa, una per ripulire lo Stato da quel marciume politico/economico/finanziario, l’altro per contrastare la mafia che già stava controllando l’intera regione e puntava diretta a sedersi a Roma…  

Questa è la storia del nostro Paese e se qualcuno pensa che con gli anni siamo migliorati è un folle, perché la verità è che nulla sia cambiato d’allora e tutto – basta osservare quanto sta accadendo proprio in questi giorni di programmazione alle prossime elezioni – è rimasto inalterato!!! 

Altro che Covid-19, altro che guerra in corso, qui il rischio è quello di non vedere mai una via d’uscita, eppure basterebbe semplicemente andare oltre quei quei 100 passi!!!      

Morti sul lavoro: una vergogna per lo Stato che non si impegna in maniera seria a mettere in pratica le procedure corrette!!!

Presidenti Mattarella e Draghi, basta con proclami o belle parole sulla sicurezza, d’altronde permettetemi di dire che Voi, non ne sapete nulla su questo argomento ed allora mi chiedo, perché non affidarsi a chi da sempre opera in quel settore!!! 

Il sottoscritto ad esempio opera da oltre trent’anni in qualità  R.S.P.P. (oltre che come Coordinatore e Formatore…), ed in questo lungo periodo mi pregio di non aver mai avuto un solo incidente nei cantieri da me seguiti e posso assicurarvi che non si è trattata di semplice fortuna!!!

Ora, se pensavate per un istante che quanto sopra sia stato dovuto ad una mera casualità, no… miei cari Presidenti, mi dispiace deludervi, ma ciò è accaduto in quanto il sottoscritto, perdonatemi la frase scurrile – “ci ha scassato la minch… ogni giorno, sia ai lavoratori che ai colleghi preposti alla sicurezza” affinché ciascuno di essi compiesse in ogni istante il proprio dovere, senza mai distrarsi ma soprattutto mettendo in pratica quelle necessarie misure di prevenzione e protezione e salvaguardia di ogni fase lavorativa proteggendo tra l’altro anche l’altrui lavoro… 

Perché il problema fondamentale è quello di mettere in pratica – in maniera semplice ma soprattutto facilmente comprensibile – quanto riportato in quel testo unico del D.L.vo 81/08 e s.m.i., ma serve a poco conoscere le norme se poi queste di fatto non vengono messe in pratica o dovrei aggiungere che chi per primo dovrebbe imporre quelle regole, è proprio lo stesso individuo che se ne fotte!!!

Permettetemi altresì di aggiungere che il sistema per come è strutturato, mi riferisco alla gestione della sicurezza sul lavoro (in sigla SGSL) è di fatto totalmente inconcludente poiché se chi dovrebbe controllare e verificarne l’operativa sul campo è di fatti sottomesso al proprio datore di lavoro, il quale ha solitamente come primo obiettivo quello di mirare esclusivamente alla produttività a scapito della sicurezza, è evidente che il sistema della sicurezza implode su se stesso…

Vi è quindi la necessità di cambiare quelle regole, chi svolge la funzione di controllo deve essere slegato da quel rapporto di sudditanza che lo lega all’impresa stessa; quanto riportato vale anche anche per chi svolge la funzione di Coordinatore: comprenderà bene che se nei lavori privati (ma potrei estendere il concetto anche per quelli pubblici), la figura posta a controllo delle procedure previste e dei controlli, risulta troppo rigida o professionalmente distaccata dal Committente che lo ha chiamato (lo stesso che d’altronde paga le sue fatture), se nel suo operare evidenzia un atteggiamento energico, fermo o risoluto, non permettendo alle imprese o ai lavoratori individuali che si possa violare anche uno solo di quegli adempimenti, ecco che questo professionista, difficilmente verrà premiato e quindi nuovamente chiamato per un altro incarico, no…  al suo posto verrà scelto un collega certamente più disponibile a chiudere un occhio…

La stessa cosa vale peraltro per l’R.S.P.P. o per l’addetto “Preposto” che fintanto dipende dallo stipendio ricevuto da quell’imprenditore (mi riferisco a quello “negligente”, perché ve ne sono tanti altri che dimostrano di tenere alla sicurezza della propria impresa) è evidente che il loro potere decisionale vale nulla!!!
Difatti, riuscire a far la voce grossa, imporsi in quelle scelte fondamentali per la messa in pratica della sicurezza sui luoghi di lavoro, procedere con gli acquisti dei Dpi, passa tutto in secondo piano quando quel rapporto – a causa delle continue richieste per far fronte a quella inadeguata sicurezza – comporterà l’allontanamento di quel responsabile o l’eventuale modifica del rapporto contrattuale…

Ed infine la situazione peggiore, i “Committenti”: sì, proprio loro che manifestano ovunque a grandi titoli di voler adottare all’interno della propria società quanto necessario per portare a zero quei rischi connessi alla sicurezza, trasmettendo tra l’altro quel messaggio anche ai partner affidatari e di conseguenza alle loro imprese subappaltatrici…

Ora, come dicevo sopra, se quanto fatto resta esclusivamente sulla carta, se sono proprio quest’ultimi i primi a limitarsi ad adottare la sicurezza, espletandola solo dal punto di vista cartaceo, senza poi intervenire in maniera concreta o in particolare, quando emergono gravi problematiche in quei loro cantieri (ah dimenticavo… alcune di esse fanno altresì firmare agli imprenditori nei contratti d’appalto, limiti di riservatezza, affinché nulla di ciò che accade all’interno di quei lavori venga riportato all’esterno in particolare ai media; mi chiedo, non è che forse dovrei pensare che l’intenzione reale è quella di non far giungere mai nulla all’esterno o direttamente a quegli organi competenti o ancor più giudiziari???)!!!

Permettetemi di aggiungere come la circostanza peggiore è rappresentata quando questi – pur venendo a conoscenza delle criticità presenti nei loro cantieri – non si adoperano minimamente per attuare quelle necessarie risoluzione, viceversa si chiudono a riccio, chissà forse per salvare l’onorabilità di quella propria struttura o forse per tutelare quei loro referenti impreparati o certamente inadeguati per occupare posizioni così strategiche e particolarmente decisionali??? 

Ma d’altronde anche loro cercano di salvaguardarsi il proprio orticello, già… quel posto di lavoro ricevuto certamente in maniera immeritata e che ha come unico fine, non tanto il rispetto delle norme previste dai CCNL e/o quanto riportato nei Capitolati d’Appalto, no…  il loro interesse non è sulla salvaguardia delle vite umane, essi viceversa puntano a procedere nella direzione della produttività, affinché i tempi previsti di quei loro cronoprogrammi vengano rispettati e rimettendo così ad altri – mi riferisco ai referenti delle affidatarie o agli addetti della sicurezza delle altre imprese sottostanti – tutti i problemi connessi con quelle fasi lavorative programmate.  

Sì… cari Presidenti, continuiamo a parlare di Sicurezza sul lavoro, tanto più di parlarne in questo nostro Paese cosa si fa: intanto oggi a causa vostra, piangiamo altri quattro morti, ma vedrete non saranno neppure gli ultimi!!!

Cordialmente, Nicola Costanzo    

P.s. è siamo giunti a – 5

Ultime notizie dal "Consorzio Rete Fognante" nel Comune di Giardini Naxos…

Ebbene, sono state presentate le dimissioni da parte del presidente del Consorzio della rete fognante,  Mauro Passalacqua… 

L’ex sindaco di Taormina, ha presentato la richiesta ufficiale di non occuparsi più di quel complesso fognante – richiesta comunque deve essere ancora ratificata dal Consiglio di amministrazione –.

Quanto sopra è emerso durante la riunione dell’assemblea generale del sistema della depurazione che si è svolta alla presenza dei sindaci di Taormina, Giardini Naxos, Letojanni e Castelmola e come si sa, la discussione pesa sulla richiesta del Consorzio di ingiungere al pagamento dei Comuni per alcuni milioni di euro… 

Sembra comunque che i sindaci abbiano tutti manifestato l’intenzione di resistere alla richiesta economica del Consorzio…   

Certo qualcosa di strano sta accadendo visto che molti abbiano abbandonato i propri incarichi, a suo tempo ricevuti,mentre altri ne stanno prendendo il posto,  nel contempo comunque restano presenti tutte le difficoltà di quel sistema di depurazione che al momento deve combattere con le richieste di pagamento di fornitori e soprattutto da parte della società forrnitrice dell’energia elettrica. 

Tra l’altro ho ascoltato alcuni proprietari di appartamenti limitrofi a quel consorzio che mi hanno comunicato quanto, secondo loro, il personale presente risulti essere esiguo per far funzionare in maniera perfetta quell’impianto… 

Una situazione che in questo periodo invernale crea pochi problemi, se non queli legati all’aspetto ambientale, certamente di non poca importanza, ma che a breve, con l’avvicinarsi del periodo estivo, questo problema emergerà in tutta la sua gravità, per come d’altronde accaduto negli anni scorsi, in particolare nel periodo pre-pandemia… 

Cosa aggiungere, una circostanza poco chiara e sicuramente complessa, peraltro va ricordato come quel Consorzio sia stato attenzionato nei mesi scorsi dalle forze dell’ordine e quindi, se pur attualmente vi è la presenza di un custode giudiziario, la situazione non ritengo sia stata del tutto risolta, anzi potrebbero emergere a breve nuovi elementi, tali da condurre a circostanze “scottanti” di cui nessuno oggi è in grado di prevederne gli esiti…

La politica ripiega sul nome di Mattarella…

Nello scrivere la scorsa settimana sulle elezioni del Presidente della Repubblica avevo concluso “…non vedo comunque in quei parlamentari, uno solo degno di potermi rappresentare come Italiano!!!” e quindi vedere ieri nuovamente il nome di Mattarella, non può che darmi sollievo, perché a osservare i nomi che si desideravano proporre, veniva il…

Ovviamente con questa scelta la politica, tutta nella sua interezza, ha dimostrato di non avere alcuna alterativa e quindi ora dobbiamo credere che tra quei senatori e deputati, nessuno meriti in pieno di poter ambire a quel ruolo così importante!!!

Cosa dire… una vergogna, certo mi dispiace per il Presidente Mattarella, che forse desiderava in cuor suo di riposarsi mentre invece si ritrova a dover subire ancora una volta quest’impegno istituzionale per altri sette anni, ma soprattutto immagino cosa penserà quando sarà costretto a rivedere nuovamente quei leader di cui sono sicuro farebbe certamente a meno… 

Di positivo c’è che tutto è rimasto invariato, il Presidente della Repubblica in quel suo ruolo e soprattutto – ma non per importanza – quello del Consiglio, Mario Draghi, affinchè egli possa continuare con le politiche finora intrapprese da quel suo governo, non certo totalmente positive o quantomeno non de ltutto perfette, già mi sembra di essere tornati ai tempi degli antichi romani, quando nel tentare d’ingraziarsi la benevolenza dei cittadinim si dava loro quel “Panem et circenses“, oggi ben rappresentato da: “ristori et liberi tutti“… 

E difatti, se non fosse stato eletto il Presidente Mattarella, oggi al suo posto avremmo avuto certamente Draghi al suo posto (ed in quel suo attuale ruolo, una sua persona di fiducia… non scelta da quei leader di partito e ciò non poteva essere più consentito ) ma non solo, vi era anche il rischio di nuove elezioni e quindi, moti di quei Parlamentari, intuendo ciò – vista anche la riduzione che si avrà nelle prossime elezioni – hanno preferito optare per l’attuale presidente, conservando così per ancora un’altro anno, la propria poltrona!!!

Siamo alla frutta… ed assistere a quel teatrino è stato veramente disgustoso!!!

Ma d’altronde cosa pretendiamo, questo è il paese delle commedie e dei buffoni di corte ed allora, facciamoci quattro risate!!!

Dott. Alfio Grassi: Deliberazione della Giunta Regionale della Regione Sicilia n. 448

Sig. Costanzo buonasera,
rispondo con piacere alla mail ricevuta, d’altra parte la sua nota anticipa quanto il sottoscritto aveva, pochi giorni fa, trasmesso al Presidente dell’Ordine dei Geologi di Sicilia, Dott. Geol. Corrao Mauro.

Ed è quindi per la sopraddetta ragione che mi permetto di inviare Lei quanto ufficialmente trasmesso, affinchè da quella missiva si possano comprendere tutte le problematiche fin qui emerse con il CTS ed i suoi diretti esponenti:

Il sottoscritto Dott. Geol. Alfio Grassi, iscritto all’O.R.G.S. al n. 2352, libero professionista, nonché rappresentante legale del “Consorzio della Pietra Lavica dell’Etna” – associazione di imprese afferente la filiera della pietra lavica – con la presente esprime il più profondo disappunto per quanto riportato nella deliberazione n. 448 (del 05/11/21) della Giunta Regionale della Regione Sicilia in merito alle responsabilità additate ai progettisti degli studi ambientali sul mancato rispetto dei tempi procedimentali di istruttoria delle istanze presentate al Servizio 1 VIA-VAS dell’A.R.T.A. Sicilia, di competenza della Commissione Tecnica Specialistica. 

Più precisamente, si fa riferimento alla scarsa qualità progettuale del soggetto proponente pubblico e privato come causa ostativa alla fluidità dei procedimenti istruttori che, a dire degli esperti della CTS (Commissione Tecnica Specialistica), rappresenta una delle maggiori criticità per il buon funzionamento dell’organo di valutazione delle procedure ambientali, ai sensi del Decreto Legislativo 152/06 e ss.mm.ii. 

Tali affermazioni, a parere del sottoscritto, appaiono palesemente calunniose nei confronti dei professionisti che operano da anni nel settore della progettazione tecnica-ambientale, che non si sono mai risparmiati al costruttivo confronto con la pubblica amministrazione e ai quali è stata da sempre riconosciuta la professionalità acquisita e maturata nel corso degli anni. 

L’attuale CTS, insediatasi nel luglio 2019 e presieduta dal Pedagogo Prof. Aurelio Angelini, si sta distinguendo per i metodi di condotta e valutazione a dir poco discutibili. 

Dalla consultazione dei decreti assessoriali e dirigenziali relativi alle pratiche istruite durante la vigenza dell’attuale CTS, risulta palese che l’ordine cronologico di istruzione delle istanze non segue quello di presentazione delle medesime, suscitando forte perplessità sul metodo poco trasparente adottato dalla CTS per l’assegnazione delle pratiche ai vari gruppi istruttori. 

Inoltre, i tempi di istruttoria di molte istanze si è dilatato in maniera esorbitante rispetto a quanto si registrava con la precedente Commissione, creando un grave nocumento alle imprese che restano in attesa di anni per ricevere il nulla osta ambientale ai fini dell’attuazione del proprio investimento.

Altrettanto poco trasparente appare il metodo analitico adottato dalla CTS per la valutazione degli studi ambientali dei soggetti proponenti privati e pubblici, contraddistinto da una differenziazione di giudizio che in certi casi appare del tutto irrazionale, visto che per analoghi progetti e medesimi contesti ambientali vengono edotte valutazioni diametralmente opposte, comportando un forte pregiudizio al concetto delle “pari opportunità d’impresa”. 

Inoltre, dai dati relativi ai procedimenti conclusi, analizzati direttamente dal sottoscritto, si  riscontra che il rendimento della CTS è notevolmente inferiore a quanto prospettato in sede di insediamento; l’obiettivo di esitare 90 pratiche al mese, come dichiarato dall’Assessore Cordaro e dal Presidente Musumeci, è stato palesemente disatteso, visto che in realtà le procedure effettivamente concluse sono mediamente 15 al mese. 

Da tempo, molte associazioni di categoria hanno già manifestato le sopra-esposte criticità all’Assessorato del Territorio e dell’Ambiente della regione Sicilia, senza però ottenere alcuna risposta concreta sulla problematica emersa.

Anzi, in occasione di alcuni incontri avvenuti tra i tecnici delle associazioni di categoria (compreso il sottoscritto) del settore lapideo-estrattivo e i rappresentanti della CTS, è emerso il rifiuto da parte del presidente Aurelio Angelini a riconoscere le anomalie documentalmente evidenziate e riscontrate in alcuni procedimenti ambientali di progetti di cava, per le quali il noto Prof. Angelini ha additato, anche in quella occasione, la responsabilità ai professionisti-progettisti.

A parere del sottoscritto, è ormai palese che gli attacchi perdi delegittimazione portati avanti dall’organo CTS nei confronti dei professionisti siano del tutto inaccettabili e finanche calunniosi, volti solo a mascherare il fallimento di una Commissione che rischia di provocare la paralisi delle attività produttive imprenditoriali della Sicilia. 

Per quanto sopra, si chiede alla S.V. di intraprendere ogni azione di tutela e difesa del prestigio professionale legato al nostro Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia, oggi gravemente leso da un organo tecnico dell’amministrazione regionale preposto alle autorizzazioni ambientali.

Il sottoscritto, infine, si rende disponibile a fornire qualsiasi documentazione a supporto delle recriminazioni evidenziate nella presente.

Sig. Costanzo, auspico di aver chiarito ogni sua richiesta e resto a disposizione per qualsivoglia ulteriore evidenza. 

Cordiali saluti
Alfio Grassi

I politici??? Sono interessati soltanto al consenso!!!

Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi (ospite del convegno ‘Il valore dell’Impresa, l’Impresa di valore) non ha risparmiato critiche alla politica: “Pensano soltanto alle bandierine. La vicenda della manovra economica lo dimostra perché non si pensa al bene del Paese e alla sua crescita ma al consenso effimero elettorale”. 

Il primo attacco è per i rappresentanti della politica locale che dopo aver compiuto il loro intervento, come abitualmente fanno, se ne sono andati via… 

Il presidente si rifersice all’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano e al sottosegretario alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri ( entrambi sembra attesi al porto di Trapani per l’inaugurazione del nuovo terminal passeggeri.): Anche questa mattina purtroppo, come spesso accade, vediamo i politici intervenire ai nostri convegni ma non fermarsi mai fino alle loro conclusioni… avranno certamente degli impegni inderogabili, ma in questo modo viene a mancare il confronto e l’ascolto sulle necessità ed i bisogni del mondo del lavoro”. 

Difatti, ad ascoltare sul palco è rimasto soltanto il parlamentare Steni Di Piazza, segretario della commissione Finanze del Senato..

E infine un affondo indiretto al presidente della regione, nei confronti del Cts e del suo presidente: “A Musumeci avrei voluto dire che bisogna avere il coraggio di cambiare strada sulla Commissione specialistica che rilascia le autorizzazioni ambientali, perché così non si può andare avanti”!!!

Casualmente, proprio alcuni giorni fa, avevo richiesto una valutazione al rappresentante legale di un’associazione di imprese (afferente la filiera della pietra lavica), sul metodo analitico adottato dalla CTS per la valutazione degli studi ambientali dei soggetti proponenti, privati e pubblici, da parte della Commissione Tecnica Specialistica…

Tra qualche giorno, la risposta in una sua lettera aperta…   

Diventerà Bellissima: è tempo di unire tutte le forze civiche.

E’ tempo di  “Favorire le alleanze di centrodestra e aggregare le tante forze civiche che operano sul territorio, riportando alla politica tante persone perbene”.

Con queste parole il presidente Nello Musumeci detta la linea a Diventerà Bellissima e rilancia l’unità della coalizione che lo sostiene in vista della prossima tornata amministrativa. 

La convocazione a Nicolosi degli amministratori segna l’avvio di una stagione elettorale che non passa soltanto dalla  prossima tornata amministrativa, ma che avvia il movimento da tempo in crescita a sostenere in particolare il nostro territorio, affinché attraverso gli amministratori presenti, si possa condividere il progetto da tempo in corsa di ricostruzione della buona politica.

La Sicilia e il ponte da realizzare sullo Stretto. Il Presidente Musumeci: «Cosa aspetta Roma a chiedere finanziamento a Ue?»

Già… verrebbe da dire: ma di cosa stanno ancora discutendo? 

Infatti, cosa aspetta ancora, il governo centrale a chiedere all’Ue il finanziamento per la costruzione del Ponte sullo Stretto?. 

Se lo chiede il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, commentando la risposta ufficiale della commissaria europea ai Trasporti, Adina-Ioana Vălean, a una interrogazione dell’eurodeputata siciliana Annalisa Tardino (Lega) sull’ipotesi di collegamento tra la Sicilia e Calabria.

Per l’esponente dell’esecutivo guidato da Ursula von der Leyen, infatti, «la valutazione di un progetto sulla rete Ten-T può essere effettuata solo sulla base di una proposta concreta e matura dello Stato membro». 

Peccato che finora, come dichiara il commissario europeo, “le autorità italiane non hanno presentato alla Commissione piani concreti in merito a tale collegamento”. 

La scelta dello strumento di finanziamento per un determinato progetto dovrebbe essere decisa dall’Italia, in funzione della natura del progetto e della sua sostenibilità finanziaria». 

«Sicilia e Calabria – riprende Musumeci – sono stanche di essere considerate periferia d’Europa e per diventare centrali nell’area del Mediterraneo uno dei requisiti essenziali è il collegamento stabile tra le due sponde”. 

Continuando: “Diciamo basta a un dibattito ultrasecolare, fatto di relazioni e contro relazioni, con il solito obiettivo di rinviare la decisione alle calende greche. 

D’altronde, questa telenovela ha stancato tutti!!!

E' tempo in Sicilia di realizzare i termovalorizzatori, per liberarci definitivamente dalle discariche!!!

Sono stati individuati ben tre siti per lo stoccaggio di amianto a 25 km da Caltanissetta, Musumeci vuole costruire un termovalorizzatore nel centro della Sicilia. Praticamente vuole bruciare la ?munnizza’ di tutta la regione a casa nostra. 

Questa è l’economia circolare? Questo è il piano dei rifiuti? Noi faremo le barricate, il centro della Sicilia non si tocca”. Lo ha detto il sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino a seguito della conferenza di questa mattina sul piano rifiuti durante la quale il presidente della Regione Nello Musumeci ha annunciato la realizzazione a breve di un termoutilizzatore (un moderno termovalorizzatore) privato in Sicilia. 

Liberarsi dalle discariche grazie a un costante aumento della raccolta differenziata e alla costruzione di un termoutilizzatore, forti del Piano regionale dei rifiuti, pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 9 aprile. Questo l’obiettivo del governo regionale, in linea con le indicazioni dell’Unione europea, per «porre rimedio a 30 anni di guasti e di opacità politiche in tema di rifiuti e per non essere più prigionieri dell’oligopolio dei privati sugli impianti di smaltimento». 

Così il presidente della Regione, Nello Musumeci, che stamattina a Catania ha presentato il programma del governo regionale per la politica dei rifiuti, assieme all’assessore all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità, Daniela Baglieri, al dirigente generale Calogero Foti, e al consulente Giuseppe Pollicino.  

«Nel 2035, secondo quanto stabiliscono le norme nazionali che recepiscono la Direttiva europea – ha detto Musumeci – i flussi di rifiuti devono prevedere il 65 per cento di riciclo e il 30 per cento da inviare al termoutilizzatore, perché l’indifferenziato non potrà più andare in discarica.

Ecco perché in Sicilia, entro 10 anni, dobbiamo cancellare la cultura delle discariche. La soluzione per la parte non recuperabile rimane il termoutilizzatore, come avviene in tanti Paesi civili. In Italia – ha aggiunto il governatore – ne sono presenti ben 37 e il governo Conte 1 ci chiedeva di realizzarne almeno due. 

Nei prossimi giorni sarà pubblicato l’avviso per raccogliere eventuali manifestazioni di interesse. Nel frattempo – ha sottolineato Musumeci – non ci stancheremo di lavorare per incrementare l’impiantistica pubblica, a cui abbiamo destinato 250 milioni di euro per i prossimi anni. 

Alcune Srr hanno risposto alle nostre sollecitazioni, altre non hanno ritenuto di farlo e, per questo, abbiamo dovuto nominare un Commissario, il direttore generale del Dipartimento tecnico regionale, Salvatore Lizzio. 

Sono stati già aperti impianti pubblici, altri lo saranno l’anno prossimo, altri ancora ne progetteremo nelle prossime settimane, tutto con poteri ordinari. Il nostro piano si allinea alle migliori prospettive della politica ambientale europea». 

Nel gennaio 2018 la raccolta differenziata nei Comuni siciliani era ferma al 22 per cento, a fronte di un obiettivo minimo previsto dalla legge del 65 per cento. «In tre anni – ha spiegato Musumeci – siamo arrivati al 42 per cento grazie all’impegno dei sindaci e al senso civico dei cittadini. Oggi saremmo oltre il 60 per cento se le tre Città metropolitane (Palermo, Catania e Messina) non orbitassero su percentuali ben inferiori al 35 per cento, vanificando lo sforzo di quelle realtà in cui si arriva anche al 75 per cento. Sono 162 i Comuni siciliani ad avere raddoppiato la raccolta differenziata arrivando a oltre il 65 per cento, enti virtuosi che ci hanno permesso di ridurre del 30 per cento il conferimento dei rifiuti in discarica, ovvero 1 milione e 200 mila tonnellate in meno. In Sicilia abbiamo conteggiato 511 discariche esauste o non classificate, su cui abbiamo avviato un’indagine per la “caratterizzazione” affidata all’INGV per capire se sono potenzialmente inquinanti: stiamo avviando la procedura per la chiusura delle prime 250».

«Io e il mio dipartimento – ha aggiunto l’assessore Daniela Baglieri – stiamo lavorando senza sosta per uscire dall’emergenza rifiuti e consentire di far risparmiare i siciliani. Ogni anno un cittadino dell’Unione europea genera in media 500 chili di rifiuti, di cui più della metà viene smaltita in discarica. Numeri impressionanti che non possiamo più sostenere, sia dal punto di vista ambientale che economico. Non è – ha concluso l’assessore all’Energia – un obiettivo utopistico ma lo raggiungeremo solo con la collaborazione dei vari soggetti istituzionali coinvolti».

Covid, 15 milioni per bonus a Seus e sanitari in prima linea

Via libera dalla Regione Siciliana alle risorse per erogare il nuovo bonus economico al personale sanitario in prima linea nelle misure di contenimento del Covid-19. 

E in particolare ai lavoratori della Seus 118 e ai dipendenti di “fascia A” del Servizio sanitario regionale. 

Si tratta di 15 milioni di euro, individuati dal governo Musumeci, che consentiranno, in conformità con quanto previsto da varie norme nazionali e regionali di contrasto alla pandemia, di stanziare una premialità regionale di 3 mila euro ciascuno alle 2.870 unità della Seus e fino a 3 mila euro (mille euro al mese per marzo, aprile e maggio 2020) alle 2.200 unità nella fascia “alta intensità”, ossia attive in Pronto soccorso, Terapia intensiva e Semi-intensiva, Malattie infettive, Pneumologia, Reparti Covid di varie specialità, Laboratori di analisi, Microbiologia e Radiologia, Usca e dipartimento di Igiene e Prevenzione. L’intervento si aggiunge alle risorse già erogate nello scorso dicembre.

Cantieri di lavoro, la Regione riapre i termini per l'iscrizione dei disoccupati.

Dal prossimo 3 maggio i disoccupati che vorranno essere impiegati nei cantieri di lavoro potranno presentare istanza per essere inseriti nelle apposite liste dei centri per l’impiego. 

A darne notizia l’assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone.
«Numerosi centri per l’impiego hanno segnalato l’esaurimento delle graduatorie comunali, l’ultimo aggiornamento risaliva al 2018, e la difficoltà ad avviare e a completare sia i cantieri di lavoro comunali che quelli per gli enti di culto – afferma l’assessore al Lavoro – Da qui l’esigenza di riaprire i termini per l’inserimento dei disoccupati nelle apposite graduatorie dei centri per l’impiego isolani».

Potranno iscriversi i soggetti di età compresa tra i 18 e i 67 anni non compiuti, disoccupati o inoccupati che hanno sottoscritto il patto di servizio presso il centro per l’impiego competente per territorio. Basterà presentarsi dal 3 maggio al centro per l’impiego con una copia del documento di riconoscimento, l’autocertificazione della composizione del proprio nucleo familiare e, laddove ricorrano i presupposti, la certificazione per fruire della riserva del 10 per cento di posti che per legge spetta agli ex carcerati e ai soggetti dimessi da comunità o centri di cura per il recupero di tossicodipendenti o alcolisti. Saranno avviati incarichi di circa due mesi per 900 euro mensili.

Il governo Musumeci sulla misura cantieri di lavoro aveva appostato 50 milioni per i Comuni e 20 per quella relativa agli enti di culto.  «Sulla prima abbiamo utilizzato tutto il finanziamento e abbiamo avuto una grande partecipazione da parte degli enti locali isolani – aggiunge Scavone – Sulla seconda, invece, abbiamo economie pari a 5 milioni, a cui stiamo aggiungendo ulteriori 10 milioni, perché nelle prossime settimane intendiamo riaprire l’avviso per gli enti di culto. Viste le difficoltà ad avviare e a completare i cantieri proprio per la mancanza di personale, ma anche per i problemi legati alla pandemia, abbiamo anche prorogato i termini per l’attivazione o la riattivazione degli stessi fino al prossimo 31 maggio».

Recovery plan??? Contestato a Draghi sia il metodo che il merito!!! Noi del Sud non siamo ne piagnoni lamentosi e ancor meno accattoni!!!

«Ho contestato il ritardo con il quale le Regioni sono state coinvolte nel confronto con il governo centrale per l’utilizzo dei fondi del Recovery plan, nel metodo e nel merito. Non ci si aspetti dai governatori del Sud una condotta approntata a sterile rivendicazionismo, un atteggiamento da piagnoni lamentosi e accattoni».

Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, nel corso del suo intervento durante la Conferenza unificata Stato-Regioni sul Recovery plan con la presenza del premier Mario Draghi e la partecipazione di numerosi ministri e dei rappresentanti di Anci (Comuni) e Upi (Province).

Musumeci ha sollecitato al presidente del Consiglio pari opportunità per ridurre il divario con le aree del Nord Italia e per fare del Sud un polo attrattivo e competitivo nell’area del Mediterraneo. «Vero è che il sistema Italia è diviso in due poli – ha proseguito il governatore siciliano – ma l’uno ha bisogno dell’altro e senza infrastrutture materiali e immateriali si condannano i territori del Meridione alla povertà».

Il presidente della Regione ha chiesto a Draghi cosa il governo centrale intenda fare del Sud in una prospettiva geopolitica a medio termine e come si pensi di aiutarlo a superare la marginalità che da sempre subisce rispetto al continente europeo. 

«Volete gestire voi le risorse? Fatelo pure – ha concluso Musumeci – ma non si può pensare di destinarle a obiettivi che non siano condivisi con le Regioni del Mezzogiorno, come purtroppo fino a ieri si è tentato di fare».

Condivido ogni parola di quanto sopra, d’altronde è evidente a tutti come questo governo guardi esclusivamente di salvaguardare le regioni del Nord, i suoi industriali e soprattutto i suoi cari amici “banchieri” e dimentichi nei fatti, qualsivoglia problematica del Sud!!! 

D’altronde di premier inutili ne abbiamo contati tanti in questi ultimi vent’anni, ma ho l’impressione che continuando per come si è finora fatto, quest’ultimo vedrete – a differenza di quanti in molti oggi sostengono e plaudono entusiasticamente – risulterà il peggiore di sempre!!!

Lo scrivo oggi, affinché si sappia che il sottoscritto non si prenderà mai alcun merito sul quelle sue azioni di governo, sia nazionali che internazionali!!!    

Roma non perda tempo: Collegamento stabile sullo Stretto, Musumeci a "La Sicilia"

«Avrei tutto il diritto a pensar male, secondo la filosofia andreottiana, ma siccome continuo a credere nella leale collaborazione fra le istituzioni, prima di esprimere giudizi definitivi voglio confrontarmi con il ministro Giovannini. L’ho già sentito nei giorni scorsi per l’autostrada Ragusa-Catania e presto ci vedremo per parlare anche di collegamento stabile sullo Stretto». 

Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, in una intervista pubblicata oggi dal quotidiano “La Sicilia” riferendosi alle dichiarazioni del ministro Enrico Giovannini secondo il quale “il progetto del ponte di Messina è fuori dal Recovery Plan”. 

Il ministro, dopo che il gruppo tecnico aveva sostanzialmente chiuso i suoi lavori, ha scritto alla commissione per l’attraversamento dello Stretto di Messina, chiedendo di valutare non solo le ipotesi di collegamento stabile fra Sicilia e Calabria ma anche le opzioni relative al potenziamento dei servizi esistenti. 

«La Commissione tecnica – aggiunge Musumeci  – avrebbe dovuto concludere i lavori già alla fine del 2020. E, dunque, si perde tempo a Roma, dove non hanno ben compreso che l’intero sistema di mobilità del Sud d’Italia ruota attorno al transito veloce tra le due coste siculo-calabre. 

Il mio governo ha trasmesso già nei mesi scorsi a Roma, un elenco di infrastrutture prioritarie, da finanziare con i fondi del “Recovery”, con in testa l’opera sullo Stretto. 

E su questo ci confronteremo, senza ammettere furbizie e scorciatoie ad alcuno». 

Nell’intervista si parla anche del confronto che il presidente Musumeci ha avuto con la ministra per il Sud Mara Carfagna, sulle priorità riguardanti la Sicilia. 

«Le nostre richieste non sono cento, ma pochissime. Sarebbe un gravissimo errore continuare con i metodi campanilistici e con la polverizzazione della spesa pubblica, come si è fatto con la Cassa per il  Mezzogiorno: 20 mld del “Recovery” – conclude il Governatore nell’intervista al quotidiano – bastano appena per dare alla nostra Isola alcune delle infrastrutture essenziali». 

Consorzio fognario: si cerca in tutti i modi d'evitare il commissariamento!!! Non è che forse qualcuno si preoccupa del rischio che si potrebbero scoperchiare circostanze alquanto sgradevoli???

Sto leggendo in queste ore sul web tutta una serie d’articoli su quel “Consorzio Rete Fognante”, ed anche su quei 5 milioni di euro dovuti ai mancati trasferimenti da parte dei Comuni, che tra l’altro, sono gli stessi che non hanno provveduto negli anni a mettere in moto quelle necessarie procedure legali affinché affinché i suoi debitori rientrassero in maniera celere delle somme dovute, senza dover attendere le circostanze a cui ora stiamo assistendo. 

Si cerca infatti di capire a chi dare la colpa; il sottoscritto insieme ad alcuni amici aveva segnalato a suo tempo questo problema e chissà se forse qualcuno avesse dato seguito a quelle “segnalazioni”, forse ora non saremmo qui a parlare di questa gravosa situazione!!!

D’altra parte sono passati troppi anni, bastava semplicemente mettere in moto quei necessari provvedimenti, che forse, quel buco di 3-4-5 milioni di euro non ci sarebbe, ma soprattutto non avremmo dovuto coesistere con uno scempio ambientale come quello visto…

Tutti sapevano, sì… anche coloro che oggi scrivono, ma vorrei sapere quanti di loro hanno denunciato questi fatti presso le autorità giudiziarie, ecco… è qui che casca l’asino: nessuno!!!

Ed è il motivo per cui auspico che finalmente su questa vicenda intervenga un commissario sopra le parti, ancor meglio se questo fosse legato alle nostre forze dell’ordine, ad esempio potrebbe essere un funzionario della Gdf , sì… affinché si possa dar seguito ai fatti accaduti e sui quali ritengo vi siano gravi e precise responsabilità!!! 

Poi c’è qualcosa che non comprendo e vorrei che qualcuno di voi mi aiutasse a comprendere…

Il “Consorzio Rete Fognante” è di fatto costituito da quattro Comuni: Taormina, Giardini Naxos, Castelmola e Letoianni; lo stesso Cda ha nominato un Presidente…

Considerato che – da quanto ho potuto comprendere – l’impianto è stato sottoposto a sequestro e la Gdf in queste ore ne sta esaminando i documenti, mi chiedo, perché si è deciso di nominare tre consulenti esterni (tra l’altro quest’ultimi -sembra- interverranno a  titolo gratuito; non capisco perché un professionista dovrebbe imbarcarsi -senza alcun compenso- in una vicenda come quella di cui sopra, dove sono più i problemi che i vantaggi…), perché l’impressione che si riceve, è quella di voler allontanare la “mira” degli organi giudiziari!!!

Già… ho come la sensazione che qualcosa non vada, ad esempio trovo poco convincente quel tentativo di esternalizzare la gestione all’ATI Messinese… 

Difatti, se pur non condivido pienamente l’operato compiuto dell’ex Presidente del Consorzio Raneri, viceversa sono d’accordo con egli sulla necessaria pressione da esercitare sull’operato degli inquirenti, affinché questi possano in maniera precisa, verificare la reale situazione debitoria dei Comuni di cui sopra!!!

Concludo ricordando come a pagarne sempre le conseguenze siano i cittadini, gli stessi soggetti che con solerzia hanno negli anni provveduto ad effettuare il pagamento di quei tributi richiesti, pur tuttavia ritrovandosi in questi anni (in particolare nei mesi estivi), a non poter neppure nuotare in quel loro prospiciente mare, lo stesso che, fino a poco tempo fa veniva considerato da tutti, come uno dei più belli del mondo!!!

Sanità, diciotto cantieri della Regione aperti negli ospedali in Sicilia. L'Isola prima nella riqualificazione della rete ospedaliera!!!

Settantanove progetti, 18 dei quali già in cantiere fra cui tre già conclusi e prossimi all’inaugurazione, altri 12 in opera entro fine marzo. 

Obiettivo, dare alla Sicilia 520 nuovi posti di terapia intensiva e riconfigurare 27 pronto soccorso dotandoli di percorsi separati per i pazienti sospetti Covid.

Va avanti spedito il Piano di potenziamento delle strutture sanitarie siciliane, gestito dalla struttura snella che fa capo al presidente della Regione Nello Musumeci, nelle vesti di commissario delegato, guidata dall’ingegnere Tuccio D’Urso e composta da quattro funzionari regionali.  

Tanto da fare della Sicilia la prima regione d’Italia nell’avanzamento del programma di riqualificazione della rete ospedaliera.

Il Piano riguarda 16 delle 19 Aziende ospedaliere della Regione: il punto d’arrivo è portare a 700 i posti di terapia intensiva complessivamente disponibili nell’Isola e adeguare le strutture dei pronto soccorso. 

E’ prevista una spesa di 240 milioni di euro, provenienti dal Piano nazionale varato dalla struttura commissariale guidata fino a ieri da Domenico Arcuri e da un co-finanziamento della Sanità regionale.

I lavori e le forniture di attrezzature sono affidati a imprese già selezionate con gli “accordi quadro” nazionali della gestione Arcuri, velocizzando così le procedure amministrative.

L’avvio delle attività della struttura di gestione risale al 15 ottobre 2020. «In diciotto cantieri siamo già al lavoro – afferma l’ingegnere D’Urso – entro fine marzo ne apriremo altri 12, entro giugno le opere più semplici saranno concluse e tutti gli interventi previsti saranno avviati. 

Eccetto due, più complessi, che riguardano l’ospedale Cervello-Villa Sofia di Palermo e che partiranno comunque entro fine anno. Intanto ci sono già i primi interventi in dirittura d’arrivo: le terapie intensive all’ospedale Garibaldi centro a Catania e quelle dell’ospedale Fratelli Parlapiano di Ribera, in provincia di Agrigento.

Prima di salire al colle e chiedere nuove elezioni… bisognerebbe farsi un esame di coscienza, togliendo il sudiciume che ancora insito in quei loro partiti!!!

Dopo la fiducia al Senato – se pur con una maggioranza ristretta di soli 156 voti – il centrodestra, a seguito di quella votazione, tenta di alzare il tiro, presentandosi direttamente al Quirinale per chiedere nuove elezioni…

Più va avanti questa storia e sempre più mi convinco che questi soggetti di politica non abbiano ancora compreso nulla, già… soprattutto quando pensano di giungere al governo prima della fine del mandato di Conte.  

D’altronde si è visto come il Presidente del Consiglio stia iniziando in questi giorni ad imbastire le fila per ricomporre quella cosiddetta “quarta gamba” del centro moderato, che andrebbe così a sostituire definitivamente (e per sempre…) quel partito di “Italia Viva” e il suo rappresentante più illustre, di cui ormai in molti non vogliono più sentirne parlare!!!   

Difatti, si sta vedendo come in queste ore vi sia in corso una scissione di alcuni parlamentari di quel centro destra, in particolare di quanti appartenevano a quel gruppo azzurro del partito del cavaliere… 

Infatti, a differenza di quanto la coalizione di centrodestra credeva e cioè di avere un gruppo compatto, ecco che pian piano stanno iniziando ad emergere i primi nomi di defezione che dopo Renata Polverini, hanno deciso di uscire allo scoperto e quindi d’allontanarsi da quei partiti, in particolare da quello di Forza Italia…

Mi riferisco intanto ai due senatori, Andrea Causin e Maria Rosaria Rossi, che con il loro voto a favore del governo “Conte 2 Bis” hanno sancito la loro scelta di allontanamento…

Vedrete non saranno i soli perché a breve il numero di coloro che decideranno d’appoggiare il governo del presidente Conte saliranno e si raggiungeranno così quei 161 voti necessari per governare in maniera serena, già…  credo che sia solo questione di ore!!!

Ormai è evidente a tutti che quei partiti d’opposizione stiano cercando di mettere le mani su quei miliardi dell’Eu e considerato il livello di legalità che proprio nel 2020 hanno evidenziato (mi permetto in tal senso di allegare un video – https://www.facebook.com/watch/?v=1119149728448567 ed ha poca importanza da chi è stato messo in rete, perché ciò che conta è il suo contenuto e i nomi riportati… ), preferisco di certo che essi non tocchino un centesimo di quel denaro, perché sin d’ora immagino l’uso che ne farebbero e come soprattutto lo sprecherebbero!!!  

Presidente Mattarella… mi faccia una cortesia: gli offra il caffè e li rimandi da dove son venuti!!!

"Il tempo è nemico, tanto quanto la mafia"!!!

Con questa frase ha esordito il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, valutando le procedure burocratiche necessarie alla realizzazione di nuovi impianti pubblici per il trattamento e lo smaltimento di rifiuti in Sicilia…
Certo per far ciò ci vorrà del tempo, anche perché come abbiamo visto, quei suoi precedenti colleghi hanno volutamente “preferito” trascurare il problema, che ora emerge in tutta la sua gravità!!!
Si sta agendo con procedure ordinarie – ha aggiunto durante la conferenza stampa – ma non ci vorranno sei anni come già avvenuto, perché pensiamo di realizzarli in tre anni. Ma si sa.. le procedure sono estenuanti nelle attese“. 
La verità è che non è cambiato nulla da quando veniva riportato alcuni anni fa in una relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti: “in Sicilia, prima dell’ambiente è inquinato il sistema gestione rifiuti!!!
Già… ben 400 pagine ed una intensa attività d’indagine parlamentare, seguita quindi da tre missioni e decine di audizioni ed una importante acquisizione di documenti per disegnare lo stato dell’arte del ciclo dei rifiuti…
Difatti, il perdurare della capacità d’infiltrazione del sistema da parte di “cosa nostra”, dimostra ancora oggi una diffusa e penetrante corruzione negli apparati amministrativi ed il ricorso massiccio al sistema delle discariche, tutte situazioni che si annidano dietro il continuo stato di emergenza… 
Un sistema di illegalità diffuso e radicato che costituisce uno dei veri ostacoli ad un’autentica risoluzione delle problematiche esistenti in questa terra…
Certo dice bene il presidente Musumeci: “dobbiamo impedire il monopolio, l’oligopolio“, sottolineando di “avere rispetto per l’imprenditoria privata, quando resiste alle pressioni esterne ed è impermeabile“!!!
Ma quanti di essi realmente hanno finora evidenziano in maniera concreta quella propria dissociazione (da quell’organizzazione criminale…) è tutto da dimostrare!!!
D’altro canto ditemi: quanti sono gli imprenditori che hanno finora denunciano???
È stato evidenziato come molte società e i loro imprenditori (non possedendo alcun merito personali e quindi imprenditoriale…) non potrebbero sopravvivere in un sistema legale, già… per loro sarebbe impossibile crescere in una terra che basa la propria economia sulla concorrenza leale. 
Ecco perché per crescere o per meglio dire “proliferare” in questa regione, si ha bisogno di quell’ausilio “esterno”, di quell’organizzazione mafiosa che attraverso proprie capacità economiche e finanziarie, collegamenti diretti con amministratori e politici, legami con dirigenti, funzionari e professionisti ben inseriti in quella zona “grigia”: ecco i reali motivi perché nessuno di loro si dissocia, perché non avrebbero alcuna possibilità di sopravvivere!!!
Certo, comprendere i confini per un imprenditore è difficile, quanto può spingersi o viceversa limitare quelle proprie azioni, poiché… se da una lato troviamo i cosiddetti imprenditori “affiliati“, dall’altro vi sono molti altri che non interloquiscono direttamente con quel sistema, sì… in alcuni casi non ne fanno formalmente parte, ma purtroppo, per portare a soluzione quelle loro problematiche sono costretti a rivolgersi a quei politici o ancor peggio a funzionari infedeli, che  a prima vista concedono quel sostegno in modo gratuito, ma successivamente, faranno in modo che quegli imprenditori restituiscano il favore ricevuto, ecco quindi che indirettamente, senza alcuna volontaria intenzionalità, si dà inizio a quello scambio di favori…
Per cui, se potessi dare oggi un ammonimento al nostro Presidente Musumeci, gli consiglierei in quel suo ruolo di non fidarsi!!! 
Già perché pur apprezzando quanto da egli annunciato e cioè che:” l’obiettivo della Regione nel settore è di arrivare al 60% al pubblico e al 40% ai privati, che adesso trattano il 70% “, resta sempre da risolvere il problema più importante, quello di trovare soggetti “incorruttibili e forse visto il caso specifico dovrei aggiungere “coraggiosi“, che sappiano da un lato non piegarsi alle volontà di quel mondo colluso e criminale, ma anche verificare con attenzione quelle procedure previste – sia per quanto di competenza delle strutture pubblici, che ancor di più per quelle compiute dalle imprese private – affinché si possa iniziare a risolvere definitivamente questo problema dei rifiuti – altrimenti come solitamente avviene in questa terra – tutti questi “bellissimi” intenti, resteranno delle inutili chiacchiere!!!

Lettera aperta di un lettore: vi è forse un conflitto d'interesse???

Egr. Sig. Costanzo, 
mi permetto di inviare questa mia nota, in quanto ritengo il suo blog (a differenza di testate giornalistiche certamente più note), tra i pochi siti web “liberi”, ove opinioni e notizie circolano in piena libertà e senza condizionamenti.
Ho letto stamani un articolo https://catania.livesicilia.it/2019/07/03/piazza-in-conflitto-di-interessi-decadenze-allordine-dei-medici_501391/ nel quale è stato evidenziato un conflitto d’interesse…
Leggendo l’articolo mi sono chiesta: se dovesse decadere dall’Ordine dei Medici l’attuale Presidente Piazza, chi dovrebbe sostituirlo, forse la sua vice, Dott.ssa Catalano???
Ecco il motivo per cui trasmetto Lei quanto a suo tempo avevo anticipato a quelle testate “on line“, dove rappresentavo il conflitto d’interessi ricoperto dal “Vice Presidente” di quell’Ordine dei Medici con la carica politica da Ella ricoperta e precisamente quella di Coordinatore Provinciale di Catania del movimento #diventerà bellissima, del Presidente Nello Musumeci (“partito politico italiano di orientamento autonomista e meridionalista, attivo in Sicilia, ispirato ai valori cristiani e sociali della civiltà europea e mediterranea” – nota Wikipedia ). 
La prego quindi ove possibile, di pubblicare la seguente nota trasmessa, a conferma di quelle mie personali titubanze:
Preg.mo *****************
desideravo portare a conoscenza sulla nomina a Coordinatore Provinciale di Catania del movimento politico “#diventeràbellissima“, Dott.ssa Catalano, sia per quanto concerne la procedura di elezione, ma soprattutto per quanto dichiarato dall’Autorità Anticorruzione (ANAC), precisamente sulla incompatibilità dei Presidenti degli Ordini con incarichi politici.
Facendo seguito quindi su quanto riportato dall’Agenzia, Le trasmetto copia dello Statuto della “Fondazione dell’ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della Provincia di Catania”, che specificatamente, all’art. 2 – Scopi Istituzionali – dichiara: “la fondazione non ha scopo di lucro ed è apartitica ed apolitica“.
Quanto sopra è di facile intuizione, in quanto avendo la stessa tra i propri fini quello di sostenere l’attività dell’ordine, ma soprattutto gli Enti pubblici e privati che agiscono nel campo degli studi finalizzati al miglioramento della salute, si comprende come quel doppio agire, possa costituire una conflittualità, in particolare per gli interessi economici che vengono a determinarsi tra le parti, in particolare con le strutture private. 
Desideravo inoltre ricordare come durante il congresso svoltosi dal movimento #diventeràbellissima presso l’Hotel Nettuno, nessuno tra gli iscritti di Catania, avesse votato per la Dott.ssa Catalano, a dimostrazione di ciò posso confermare che non vi è stata alcuna votazione e/o verifica dei tesserati presenti.   
Inoltre, posso dichiarare che altri soggetti presenti a quella riunione si erano proposti per quell’incarico, ma sono stati immediatamente “bloccati” dall’Assessore Razza, che per “acclamazione” (pochissimi applausi, in particolare compiuti da soggetti che risultavano estranei in quanto non iscritti), ha deciso per tutti i tesserati, nominando “Coordinatore Provinciale di Catania”, la Dott.ssa Catalano. 
Mi dispiace, ma ritengo che quanto accaduto in quella sede, rappresenti qualcosa di veramente disdicevole in quanto non ha garantito i principi di voto e di democrazia, cui certamente ciascuno dei suoi iscritti aveva diritto.
Ringraziando per l’attenzione, mi permetto d’allegare i documenti sopra esposti, con l’auspicio che sin d’ora, chi dovrà valutare eventuali avvicendamenti, possa decidere in maniera corretta.
Distinti saluti
***********

Lettera aperta di un lettore: vi è forse un conflitto d'interesse???

Egr. Sig. Costanzo, 
mi permetto di inviare questa mia nota, in quanto ritengo il suo blog (a differenza di testate giornalistiche certamente più note), tra i pochi siti web “liberi”, ove opinioni e notizie circolano in piena libertà e senza condizionamenti.
Ho letto stamani un articolo https://catania.livesicilia.it/2019/07/03/piazza-in-conflitto-di-interessi-decadenze-allordine-dei-medici_501391/ nel quale è stato evidenziato un conflitto d’interesse…
Leggendo l’articolo mi sono chiesta: se dovesse decadere dall’Ordine dei Medici l’attuale Presidente Piazza, chi dovrebbe sostituirlo, forse la sua vice, Dott.ssa Catalano???
Ecco il motivo per cui trasmetto Lei quanto a suo tempo avevo anticipato a quelle testate “on line“, dove rappresentavo il conflitto d’interessi ricoperto dal “Vice Presidente” di quell’Ordine dei Medici con la carica politica da Ella ricoperta e precisamente quella di Coordinatore Provinciale di Catania del movimento #diventerà bellissima, del Presidente Nello Musumeci (“partito politico italiano di orientamento autonomista e meridionalista, attivo in Sicilia, ispirato ai valori cristiani e sociali della civiltà europea e mediterranea” – nota Wikipedia ). 
La prego quindi ove possibile, di pubblicare la seguente nota trasmessa, a conferma di quelle mie personali titubanze:
Preg.mo *****************
desideravo portare a conoscenza sulla nomina a Coordinatore Provinciale di Catania del movimento politico “#diventeràbellissima“, Dott.ssa Catalano, sia per quanto concerne la procedura di elezione, ma soprattutto per quanto dichiarato dall’Autorità Anticorruzione (ANAC), precisamente sulla incompatibilità dei Presidenti degli Ordini con incarichi politici.
Facendo seguito quindi su quanto riportato dall’Agenzia, Le trasmetto copia dello Statuto della “Fondazione dell’ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della Provincia di Catania”, che specificatamente, all’art. 2 – Scopi Istituzionali – dichiara: “la fondazione non ha scopo di lucro ed è apartitica ed apolitica“.
Quanto sopra è di facile intuizione, in quanto avendo la stessa tra i propri fini quello di sostenere l’attività dell’ordine, ma soprattutto gli Enti pubblici e privati che agiscono nel campo degli studi finalizzati al miglioramento della salute, si comprende come quel doppio agire, possa costituire una conflittualità, in particolare per gli interessi economici che vengono a determinarsi tra le parti, in particolare con le strutture private. 
Desideravo inoltre ricordare come durante il congresso svoltosi dal movimento #diventeràbellissima presso l’Hotel Nettuno, nessuno tra gli iscritti di Catania, avesse votato per la Dott.ssa Catalano, a dimostrazione di ciò posso confermare che non vi è stata alcuna votazione e/o verifica dei tesserati presenti.   
Inoltre, posso dichiarare che altri soggetti presenti a quella riunione si erano proposti per quell’incarico, ma sono stati immediatamente “bloccati” dall’Assessore Razza, che per “acclamazione” (pochissimi applausi, in particolare compiuti da soggetti che risultavano estranei in quanto non iscritti), ha deciso per tutti i tesserati, nominando “Coordinatore Provinciale di Catania”, la Dott.ssa Catalano. 
Mi dispiace, ma ritengo che quanto accaduto in quella sede, rappresenti qualcosa di veramente disdicevole in quanto non ha garantito i principi di voto e di democrazia, cui certamente ciascuno dei suoi iscritti aveva diritto.
Ringraziando per l’attenzione, mi permetto d’allegare i documenti sopra esposti, con l’auspicio che sin d’ora, chi dovrà valutare eventuali avvicendamenti, possa decidere in maniera corretta.
Distinti saluti
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Discariche dismesse??? Finalmente se ne parla…

Lo scorso anno avevo scritto un post intitolato “Cave, discariche e rifiuti: Un mix letale!!!” il cui link è: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2018/07/cave-discariche-e-rifiuti-un-mix-letale.html
In quel post descrivevo in maniera dettagliata su alcune tecniche utilizzate per lo smaltimento dei rifiuti in maniera illegale, delle quali nessuno aveva mai parlato, evidenziando  inoltre due fattori determinanti: da un lato la capacita organizzativa di un sistema illegale e dall’altro, l’inadeguatezza di un sistema di controllo!!! 
D’altronde la corruzione diffusa in questo settore e l’atteggiamento compiacente proprio di chi dovrebbe verificare quelle attività, ha permesso la diffusione di quelle pratiche illegali, assicurando non solo l’impunità agli imprenditori (il più delle volte semplici “prestanome” di quelle associazioni criminali), ma creando parimenti, una sistematica violazione delle norme e dei regolamenti, che ha condotto all’assoluto spregio dell’ambiente e della salute dei cittadini!!!
Ora finalmente dopo anni di assoluto silenzio, il Presidente Musumeci – dopo aver diffidato i Comuni – ha avviato le procedure per un intervento sostitutivo, incaricando un commissario ed individuati i fondi da cui attingere…
Un compito certamente difficile, in particolare perché mai realizzato negli anni precedenti, dove indugi e impedimenti vari, hanno causato danni indescrivibili all’ambiente di quest’isola!!!
Ora finalmente quel dipartimento regionale all’Energia, guidato dall’Assessore Alberto Pierobon, prova a recuperare gli anni finora persi, provando a bonificare ed a mettere in sicurezza sette discariche dismesse, sì… nella “carta”, ma nella realtà… perfettamente operanti!!! 
Il programma prevede ora dei sopralluoghi in quelle aree interessate (d’altronde non vi era mai andato nessuno a verificare lo stato di quei luoghi…) per iniziare a programmare gli interventi necessari… 
I RUP scelti, insieme ai tecnici del commissario (insieme agli enti territoriali competenti), effettueranno le dovute verifiche e quindi, attraverso successive analisi e progettazioni, quantificheranno le somme necessarie per la bonifica… 
Ci auguriamo che almeno questa volta, i costi di direzione, consulenza e progettazione, non superino – come solitamente avviene dalle nostre parti – i costi previsti per il ripristino!!! 
Lo stesso Governatore della Sicilia ha detto: “fin dal nostro insediamento, abbiamo lavorato senza sosta, recuperando i troppi ritardi accumulati nel corso degli anni. Sono state individuate le aree a rischio e adesso procederemo con le bonifiche”.
Ho letto che si contano all’incirca 500 discariche presenti sul territorio ormai esaurite, ma che non sono state mai chiuse o bonificate…
A questo numero, il sottoscritto ne aggiungerebbe altrettante… sicuramente “abusive”, di cui non se ne conosce l’esistenza!!!
D’altronde a riprova di quanto detto, si può prendere in esame l’ottimo lavoro svolto in questi mesi dal Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri (NOE), che ha portato all’esistenza di un numero di cave abusive, di cui finora nessuno sapeva la presenza e che hanno provocato negli anni, gravi rischi di dissesto idrogeologico…
Intanto – sottolinea l’assessore Alberto Pierobon – “si è riusciti a liberare sessantacinque milioni di euro per Priolo in provincia di Siracusa e Milazzo nel Messinese, che torneranno nelle disponibilità del bilancio regionale per avviare le opere necessarie”, a cui vanno aggiunti quattordici milioni per le bonifiche di Campofranco nel Nisseno, Troina e Acqua dei Corsari a Palermo, recuperando altresì ventuno milioni per finanziare i cosiddetti piani di caratterizzazione, ovvero interventi propedeutici alla bonifica vera e propria, che saranno messi presto a bando”!!!
Da quanto sopra, sembra che questo governo Musumeci – a differenza di quelli precedenti a guida Crocetta, Lombardo e Cuffaro – qualcosa stia provando a farla…  
Non è detto che ci si riesca… d’altronde la strada è ancora lunga e come si sa… gli “infedeli” purtroppo siedono ancora su quelle poltrone!!!
Già… sono posti lì in attesa di ordini “superiori”, che decidano il momento opportuno, per far cadere questo fin qui accettabile… governo regionale!!!

Gli Stati Uniti hanno provato a sollevare la pietra contro Huawei… ma sembra che questa, gli sia caduta nei piedi!!!


In quest’ultimo periodo, la guerra commerciale tra Trump e Huawei è diventata al centro dell’attenzione dei mercati mondiali. 

La diffusione della nuova tecnologia 5g di Huawei e soprattutto le pressioni che molte compagnie internazionali stanno facendo sul governo Trump affinché torni indietro sulle politiche fin qui adottate contro la società cinese, stanno mettendo in profonda difficoltà il Presidente degli Usa… 
Tra questi ad esempio c’è Google che vuole ripristinare le relazioni con Huawei, tanto d’aver inserito (silenziosamente) Huawei nella lista dei test di Android q, come analoga situazione va fatta per Amazon che ha iniziato a ripristinare le apparecchiature Huawei sul sito di vendita giapponese. 
La società cinese – a seguito del blocco statunitense – ha subito in questi due mesi, un crollo delle vendite internazionali dei propri telefoni che sono diminuite del 40%, condizione che ha spinto Huawei ad annunciare ufficialmente la richiesta all’operatore statunitense “VERIZON” di pagare più di 1 miliardo di dollari per i propri diritti di brevetto, che contano attualmente negli USA oltre 200 brevetti fin qui utilizzati. 
Non tutti sanno infatti di questo operatore telefonico, che rappresenta il secondo operatore di telefonia mobile negli Stati Uniti, con un numero di utenti pari a circa 80 milioni!!!
Per cui se lo sviluppo degli Stati Uniti vorrà essere collegato al 5g, non vi è altra soluzione che fare affidamento alla società Huawei!!!
Questa volta, gli Stati Uniti sembrano aver sollevato una pietra più grossa di loro… la quale ora – a causa del peso sostanziale – è scivolata, atterrando proprio sui piedi di Trump!!!
D’altronde il presidente Ren Zhengfei ha dichiarato: ciò che proteggiamo sono i nostri diritti di proprietà, che sono il risultato e la dignità in cui Huawei ha investito per oltre dieci anni. Gli Stati Uniti ritengono che una serie di pressioni possano schiacciare le ossa della spina dorsale di Huawei!!! Sfortunatamente, gli Stati Uniti hanno iniziato a esercitare pressioni a cui finora nessuno era mai riuscito… e il nostro contrattacco (Huawei) non è ancora finito!!!
Sì… perché la seconda arma del contrattacco è la sua forza… in particolare la produzione dei micro chip di ultima generazione… che vanno dai telefoni cellulari, ai computer, server, ecc… 
Ecco il motivo che ha spinto un gran numero di giganti americani tra cui Intel, Qualcomm e Xilinx a fare pressione su Trump per rilasciare i divieti imposti a Huawei. 
Al momento non vi è stata alcuna risposta da parte del governo di Trump, forse perché non si sa come affrontarlo… d’altro canto proprio Huawei, potrebbe in futuro non aver bisogno di cooperare con quelle sopra riportate compagnie americane.
Come sempre avviene in questi casi, lo scontro ha iniziato a provocare le prime conseguenze: da un lato una forte riduzione della produzione (con un impatto negativo – nei prossimi due anni – sui ricavi di circa 30 miliardi di dollari), dall’altro, un sostanziale numero di licenziamenti già in corso, che sta mettendo in ginocchio l’occupazione di questi due grandi paesi…