Archivi tag: prenditori

I controlli in Sicilia vengono compiutì a chi è in regola, viceversa chi non lo è, continua tranquillamente a operare nella totale illegalità!!!

E si… perché da quegli uffici istituzionali attendono sempre che ci sia qualcuno che si presenti a denunciare, altrimenti loro – da quei comodi locali ben refrigerati – non si muovono minimamente!!!

Mi dispiace, ma le cose vanno dette per come sono, senza alcuna ipocrisia, perché so bene come in questa regione, in particolare nel territorio della mia provincia che meglio di altri conosco alla perfezione, quei necessari controlli per contrastare il malaffare, vengono svolti in modo del tutto saltuario e il più delle volte perché appositamente richiesti proprio da coloro che pagano, sì… da  quei “prenditori” (poichè certamente “imprenditori” non possono esser definiti, in quanto molti di essi sono eguali alla foto allegata), gli stessi che mensilmente alimentano chi di dovere, affinchè non si abbia – in quel loro settore – una leale concorrenza!!!

Ed allora ecco una serie di soggetti “collusi” che si offrono per quelle particolari occasioni, non quindi per svolgere il proprio incarico in maniera professionale e direi soprattutto in modo leale, ma per offrirsi spontaneamente per compiere quei controlli dove di fatto non servono, dove si sa già di avere in quei luoghi “attenzionati” una presenza di legalità e di trasparenza, mi riferisco a società che provano in tutti i modi (in una terra infetta…)  a restare slegati da quelle abituali coercizioni e prevaricazioni, provano quindi a non piegarsi, ma ahimè tutto ciò non basta…

Già… perché alcuni sleali dirigenti, funzionari, uomini delle istituzioni e ahimè anche uomini delle forze dell’ordine, sono lì – già… dove “gentilmente” richiesto, per far cosa??? Semplice… controllare, mentre viceversa quei controlli dovrebbero esser indirizzati in altre (corrette) ispezioni!!!

Ed allora, ecco che “inspiegabilmente“, proprio questi soggetti si girano dall’altro lato, non vedono ( o dovre dire non vogliono vedere, già… siamo in presenza dell’elefante nella stanza…) quanto evidente a chiunque… anche a noi cittadini!!!

Ma se provate a chiedete loro, beh… vi risponderanno sempre nella stessa maniera: ah… ma non sapevamo, nessuno ci aveva informato, ma perché non ci avete avvisato prima???

Ma per favore… anche i muli che passano da quell’area sanno cosa sta accadendo e questi incaricati pubblici (in quanto da noi tutti retribuiti) dello Stato, dicono di non sapere…

La verità è che pensano di prenderci per il culo, già…dimenticano quanto semplice possa esser per ciascuno di noi sputtanarli; già… perché lo si può fare pubblicamente sui social, pubblicando i loro nomi e cognomi, le funzione e gli incarichi svolti all’interno di quel loro settore pubblico, il tutto accompagnato con un bel video su “Tik Tok“, seguito ovviamente da un esposto in Procura e chissà, anche a qualche Associazione di legalità!!!

Perchè soltanto così si può levare questo letamaio dalla nostra terra, perchè i primi che debbono esser colpiti non sono i soliti criminali o quei cosiddetti mafiosi, no… sono questi soggetti collusi – infidi e schifosi – che debbono essere evidenziati, in quanto sono proprio loro che vengono mensilmente foraggiati da quanti vivono d’illegalità!!!

E’ dire che si sa tutto, ci sono le intercettazioni che dimostrano quanto sopra, eppure non si è in grado di eliminare questo marciume che fa sì che le imprese illegali operino attraverso procedure di controllo “white list” ridicole, viceversa, chi fa di tutto per seguire correttamente i principi di legalità, si ritrova incredibilmente proprio quegli “uomini dello stato” (con la “u” e la “s” minuscola – per come d’altronde sono loro come individui….) che fanno di tutto per provare ad ostacolarli!!!

Ecco perché mi permetto di consigliare alcuni di quei Responsabili e/o Dirigernti (ancora leali) di darsi una mossa, poiché a breve alcuni nomi di quei loro sottoposti  – per come mi è stato anticipato dai miei lettori – potrebbero finire a giorni sulle pagine di “Tik Tok“, con ripercussioni certamente negative nei confronti di quegli uffici da loro diretti che riceverebbeo giudizi da parte dell’opinione pubblica non certo degni di nota!!!

Ecco chi sono i nuovi prenditori dai "colletti bianchi"

C’era una volta l’imprenditore e il suo dipendente, ciascuno posto all’interno di quella propria struttura sociale…

In questi ultimi trent’anni, ma forse qualcosa in più, una nuova classe sociale si è venuta a formarsi ed è quella che si occupa delle problematiche d’interesse pubblico… 

Questi soggetti, conosciuti come “colletti bianchi“, seppur generosamente stipendiati dallo Stato, hanno saputo trasformare quel loro ceto medio in qualcosa di più alto, già… un livello che permette loro di vivere quasi in maniera agiata, seppur nulla di tutto ciò – mi riferisco ovviamente agli introiti percepiti a nero e quindi in maniera certamente illegale –  risulta dalle loro dichiarazione, sì quelle presentate all’Agenzia delle Entrate!!!

E’ dire che parliamo di soggetti che pur operando all’interno del servizio pubblico, incarico quindi che dovrebbe esser messo a disposizione di tutti i cittadini, questi individui  viceversa operano da quegli uffici come fosse qualcosa di proprio, già… favorendo o rallentando le pratiche presentate ora sulle loro scrivanie, a seconda dei benefici personali o dovrei specificare dal valore delle mazzette che vanno introitando.

E quindi, se da un lato c’è chi procede spedito – grazie alle bustarelle consegnate – viceversa c’è chi attende mesi e anche anni prima di ricevere un parere, quasi sempre espresso in modo negativo!!!

Parliamo di un fenomeno corruttivo che ogni giorno viene evidenziato dalle continue attività giudiziaria, le quali tra mille difficolta e difficoltose indagini, riescono solitamente ad individuare quei comportamenti corruttivi penalmente rilevanti, se pur va detto… come queste stesse azioni, poste in atto da questi dipendenti infedeli, risultano difficile poi da far incriminare per come si dovrebbe essendo questo tipo di reato visto come qualcosa di lieve, d’impalpabile, considerato tra l’altro quanto esso risulti essere ormai diffuso, tanto da esser diventato esso stesso un fenomeno culturale e sociale!!!

Tra l’altro vorrei ricordare come tra quei “colletti bianchi” vi siano non semplici delinquenti ( se pur attraverso le azioni ignobili commesse, potremmo definirli tali…) ma soggetti rispettabili; già… perchè parliamo di persone di alto stato sociale e ahimè preparati nel compiere una serie interminabile di raggiri a danno dello Stato, lo stesso peraltro che paga loro gli stipendi, sì… per farsi fottere!!!

Eccoli quindi quotidianamente compiere tutta una serie di azioni illegali quali: atti di falso in bilancio, manipolazione contabili, corruzione diretta e indiretta di pubblici ufficiali, false comunicazioni sociali, appropriazione indebita, distrazione di fondi in amministrazione controllata e fallimentare. 

Ovviamente parliamo di reati difficili da scoprire, anche per la poca collaborazione delle vittime che preferiscono subire invece che denunciare, forse chissà… per ricevere da quell’accordo illegale vantaggi personali e quindi la maggior parte di essi, essendo peraltro passibili di condanna, non sporgono mai denuncia!!!

Ecco perchè questa categoria dei “colletti bianchi” se pur rappresenta di fatto una categoria criminale, viene esolitamente sottostimata, già… anche in sede giudiziaria e vi è un preciso motivo perchè ciò accade…

Innanzitutto i magistrati sono portati a considerare questo tipo di criminalità scarsamente ammissibile e quindi nella sostanza poco concepibile; inoltre questa criminalità dai colletti bianchi non è ritenuta pericolosa pubblicamente e le vittime di questi atti, essendo appartenere ad un sistema altolocato, non vengono considerati seriamente come delle figure danneggiate o quantomeno non sono come le vittime di delitti di altro tipo!!!

A dare manforte a quanto sopra, vi sono i cosiddetti media, già… mi riferisco a quei noti mezzi d’informazione cartacei o web che tendono solitamente a celare talune notizie e quindi si camuffa quanto accaduto; d’altronde molti di quegli editori sono legati a questi loro colleghi imprenditori, gli stessi da cui solitamente percepiscono finanziamenti attraverso pubblicità o quant’altro e quindi, se debbono a malincuore evidenziare nelle loro testate quelle gravi azioni compiute dai loro amici e/o conoscenti (tutti appartenenti a quel ceto facoltoso…), fanno in modo che vengano utilizzate argomentazioni non rispondenti a verita o certamente quegli articoli sono sempre presentati quasi a giustificazione degli atti illegalmente compiuti… 

La circostanza peggiore è che proprio in questo nostro paese ed ancor più nella mia isola si è andata concretizzando questa fraudolenta gestione, tanto che questi delinquenti colletti bianchi si sono fusi con l’altro crimine organizzato, già quello mafioso, attraverso quei suoi referenti, esiste quindi tra essi una relazione ben definita, in grado di ridisegnare il concetto di crimine organizzato come “reato organizzato”, piuttosto che come “crimine di stampo mafioso”!!!

E difatti ciò che emerge in quasi tutte le realtà locali è che entrambe le strutture, costituiscono di fatto una vera e propria organizzazione, la quale necessita delle azioni corruttive di entrambi per auto-conservarsi e quindi proteggere i propri affari a scapito della concorrenza legale!!!

Quindi alla luce di quanto sopra esposto, sarebbe opportuno redigere nuovi parametri su cui ciascuno di quei colletti bianchi possa autonomamente manovrare!!! 

Ma soprattutto è fondamentale creare un supporto informatico affinchè tutta la documentazione presentata venga sottoposta ad un blindato controllo che garantisca trasparenza e legalità, ma non solo, che permetta a chiunque e in qualsiasi momento, di poter verificare lo stato di quelle pratiche presentate e di stabilire se nel corso di quegli accertamenti, vi siano state violazioni o come solitamente accade… agevolazioni!!! 

Ogni mondo è paese. Già… la Toscana come la Sicilia! Sì… sono molte quì le imprese che portano "Acque" al proprio mulino!!!

Già… sono molti, anzi troppi coloro che cercano di fare in modo che il proprio mulino apporti più acqua e risulti esser più proficuo di quello altrui. 

Il detto viene solitamente usato per riferirsi ad alcuni soggetti che tendono in ogni circostanza a far eslusivamente i propri interessi, quasi sempre a danno della collettività e di conseguenza al nostro Stato!!!

Ora però a differenza di quanto solitamente si scrive, ad esempio facendo riferimento alla mia regione la Sicilia (ma potrei aggiungere anche a molte regioni del sud Italia, vedasi Campania, Puglia e anche Calabria) e cioè che la criminalità organizzata rappresenti da sempre un grave problema, beh… posso dire con assoluta certezza che la peggiore organizzazione che il sottoscritto ha avuto modo di costatare, sia proprio insita in quelle regioni del Centro-Nord, già…  proprio dove circola la maggior parte del capitale finanziario ma soprattutto, dove quelle loro attività, determinano di fatto i maggiori danni economici, ambientali e sociali, gli stessi che poi vengono estesi nel resto del Paese…

Vi sono infatti alcune regioni che sono da sempre considerate veri e propri territori paradisiaci o quantomeno dediti alla legalità; già… potremmo definirle “regioni al di sopra di ogni sospetto” anche perché solo saltuariamente quest’ultime vengono mensionate dai media, se non esclusivamente per notizie che riguardano la cronaca, per lo più vicende familiare, bullismo, femminicidi, ma poi… per il resto e  mi riferisco a quei metodi coercitivi prettamente malavitosi, difficilmente si legge qualcosa… 

Eppure posso assicurarvi che non è così, perché proprio sotto quella superficie cristallina definita “legalità”, si nasconde un vero e proprio mondo sommerso ed esteso nel quale proprio corruzione, malcostume, clientelismo, favoritismo, inganno, raggiro, frode e per concludere come dice quel detto “chi più ne ha, più ne metta” (che nel caso specifico nulla la frase ha che fare con lo scopo di esortare le persone che hanno il maggior numero di cose, ad essere generosi con chi è viceversa meno abbiente…), sì il problema difatti è volerlo fare emergere oppure restarne complici!!!

Già… ma quanto sopra e cioè evidenziare quanto accade, rappresenta uno dei più annosi problemi per il nostro Paese in particolare per chi è preposto a quei controlli e alle attività di monitoraggio e prevenzione!!!

Difatti come abitualmente assistiamo, gli illeciti prima vengono commessi e soltanto dopo vengono portati alla luce con la conseguenza logica che nel frattempo tutto quel denaro illecitamente defraudato ha preso direzione verso quei noti paradisi fiscali oppure è stato riposto in banche estere dalle quali poi è impossibile farlo rientrare!!!

Ma la circostanza più assurda è dover costatare i metodi abitualmente utilizzati per compiere quei raggiri, talmente banali, per non volerli definire “sciocchi”, che il sottoscritto ha difficoltà a comprendere se quanto accada sia dovuto alla totale incapacità dei soggetti preposti o perché quest’ultimi sono di fatto legati a quel sistema “immorale”,  leggittimato affinchè si possa poi godere di quegli illeciti!!!

D’altronde in questi mesi ho letto di talune Pocure Nazionali che proprio in quelle regioni hanno dedicato molto del loro tempo per compiere inchieste giudiziarie a seguito di alcune dichiarazioni pronunciate in una trasmissione televisiva, nella quale veniva raccontato di una foto nella quale erano stati ripresi alcuni soggetti seduti in un noto bar, imprenditori, politici e mafiosi, che stavano – sempre secondo quel narratore – spartendosi la nostra nazione!!!

Peraltro, non si comprenda quale fosse la necessità di una foto, forse per poteri utilizzare quale prova??? D’altronde, una foto serve a poco o nulla, ciascuno di noi sa bene quanto sia accaduto dopo il periodo stragista ed soprattutto il “Colpo di Stato” messo in atto (perfettamente riuscito…) senza dover sparare un colpo!!!

Forse è tempo quindi che da quegli uffici ci si dedichi a tralasciare notizie su boss deceduti o su eventuali partner criminali di fantamatiche collusioni!!! 

Molto meglio evidenziare circostanza lampanti e come riportavo sopra, sotto gli occhi di tutti; poi certo si può sempre decidere di chiudere un’occhio, anzi no… il sottoscritto consiglia di chuderli entrambi, d’altro canto è ciò che finora si è fatto e quindi perché pensare di dover mutare!!!

E quindi dopo quanto sopra riportato penso che debbo fare una correzione a quel titolo: la Toscana non è come la Sicilia! Quì sono molte di più le imprese che portano “Acque” ai loro forzieri!!!

Restando ancora nell'ambito dei controlli, vediamo quali documenti sono essenziali per evitare sanzioni!!!

Continuo a scrivere sul filone sicurezza e controlli nei luoghi di lavoro, intrapresi in questi giorni sul mio Blog…

Per prima cosa ritengo sia fondamentale far comprendere da chi è costituita la società, anche se quest’ultima dovesse raprpesentare un’impresa individuale e quindi, tralasciando tutte le problematiche legate a quelle cosiddette “Teste di legno” (già… se dovessimo prendere come spunto per quella verifica questa spinosa questione, il 70% delle nostre imprese potrebbero già chiudere…) la società deve possedere un “Organigramma Aziendale” (datato e sottoscritto dal Datore di lavoro), che evidenzi per l’appunto una visualizzazione chiara ed immediata della struttura organizzativa aziendale per comprendere i ruoli, i legami funzionali e gerarchici tra le persone, la divisione dei compiti e le responsabilità di chi lavora in azienda.

Seguono poi quei classici documenti aziendali come l’Iscrizione alla Camera di commercio, atto d’individuazione del Datore di lavoro, LUL (Libro unico del lavoro), dichiarazioni di conformità dell’impianto elettrico e verbali verifiche periodiche, eventuali atti di delega conferiti dal “Datore di lavoro” al “Dirigente”, contratti d’appalto e subappalto…

Continuando con i documenti previsti dalla normativa sugli adempimenti della Sicurezza:

DVR (Documento Valutazione Rischi) e aggiornamenti, libro dei cespiti, istruzioni d’uso e libretti di manutenzione, attestazione d’avvenuta formazione/informazione dei lavoratori, rappresentanti per la sicurezza, Rspp, nomina dei Responsabili del Servizio Prevenzione e Protezione dai rischi, nomina del Preposto e degli addetti alla gestione emergenza e pronto soccorso, nomina del rappresentante per la sicurezza, atto di nomina del medico competente,  giudizi d’idoneità sanitaria rilasciati dal medico competente, cartelle sanitarie dei lavoratori, esami tossicologici per tutti quei lavoratori addetti a mansioni che comportano particolari rischi per la sicurezza, l’incolumità e la salute di terzi (ad esempio gli autisti degli autocarri), inoltre il medico competente deve informare il datore di lavoro che tra le misure protettive risulta necessario “mettere a disposizione” dei lavoratori la vaccinazione antitetanica (questo trattamento sanitario che potrebbe sembrare un problema di facile soluzione è viceversa difficile da risolvere, in particolare in presenza di dipendenti che si rifiutano per motivi personali o perché appartenenti ad un’altra religione, la stessa che osserva il divieto di immetere nel corpo sostanze estranee che potrebbero contenere emoderivati infetti).  

Continuando, tra i documenti sulla sicurezza bisogna evidenziare: Verbale della riunione periodica, consegna tesserini di riconoscimento e copia dei documenti di riconoscimento di tutto il personale, consegna ai lavoratori dei DPI (è fondamentale l’atto di consegna controfirmato da parte del dipendente), consegna nei luoghi di lavoro dei DPC ed  eventuali schede tossicologiche e di sicurezza dei prodotti pericolosi utilizzati.

Da quanto sopra si comprende come la produzione cartacea dei documenti da possedere, anche per un’impresa di piccole dimensioni, può diventare notevole, ma vorrei precisare che l’aver svolto in maniera corretta il compito di aver messo in peidi quella documentazione richiesta non significa nulla, se poi quanto scritto su quei fogli non viene minimamente messo in pratica!!!

Mi riferisco a tutti quegli espedienti (ben noti a certi cosiddetti “prenditori”, che preferisco in questa sede non ripetere…) che determinano non solo difficoltà nell’attuare in maniera corretta la sicurezza nei luoghi di lavoro, ma producono altresì con quella loro negligenza, ripercussioni dolorose non solo ai propri lavoratori, ma anche ahimè a terzi, colpevoli di essere sicuramente nel posto giusto, ma ahimè nel momento sbagliato!!!

PARTE SECONDA: La crescita esponenziale di molte imprese siciliane è dovuta principalmente al reinvestimento di denaro della criminalità organizzata!!!

Quindi, continuando con quanto riportato ieri, è evidente come il passaggio di trasformazione di quelle imprese mafiose, nasce principalmente dalla necessità di rendere sempre più occulti gli investimenti dei capitali. 

Già… perché affinché non si determinino da parte della magistratura quei provvedimenti di sequestro e/o confisca, giudiziaria bisogna fare in modo che i capitali riciclati subiscano una mimetizzazione, affinché alle forze di polizia, siano impedite dal risalire alle origini illecite di quel denaro di provenienza illegale… 
Ora si comprendono i motivi che spingono quei membri di cosa nostra a celarsi dietro a prestanome, gli stessi che operano affinché si attui quell’efficace controllo del territorio…
Ecco quindi l’imprenditore “d’origine controllata e garantita”, una testa di legno che non avendo subito alcun procedimento civile o penale, rappresenta il perfetto burattino da manovrare, d’altronde parliamo di persone incompetenti, soggetti che non sapendo fare altro si accontentano di un misero stipendio: già, come ho scritto alcuni mesi fa, se solo comprendessero quanto sia fondamentale quel proprio ruolo, potrebbero chiedere un compenso più alto, quantomeno da dirigenti, d’altronde nel “giorno del giudizio” se conservate bene, quelle somme, potranno permettere ai propri familiari di vivere agiatamente…

Ma ritornando ai veri “pupari”, sì… a quegli imprenditori collusi con cosa nostra, beh… l’interesse utilitaristico fa in modo che tra le parti non vi siano mai conflitti: già… il denaro prima di tutto!!!

Un vero e proprio compromesso tra le parti, tra chi per crescere ha bisogno di quel denaro e chi viceversa per poterlo immettere in modo legale nel mercato (nazionale e/o internazionale), ha necessità di quell’impresa. 
D’altronde non va mai dimenticato come dietro ciascuna attività, vi siano i costi di mantenimento delle famiglie degli affiliati, molti dei quali attualmente rinchiusi presso i penitenziari, motivo per cui qualcuno deve sempre provvedere…
  

Certo, lo Stato ogni tanto riesce a limitare quel potere commerciale e finanziario, ma per un’impresa che viene interdetta, altre cento ne nascono immediatamente e quindi il giro economico di quel sistema illegale rimane di fatto inalterato e “cosanostra” rimane, se pur colpita, sempre in piedi, continuando a controllare gran parte del settore dell’economia e della vita civile e se ogni tanto, qualcosa inizia a metterla in discussione, vi è sempre un modo, anche con l’uso della forza, di far rientrare quell’eventuale pericolo!!!

  

La crescita esponenziale di molte imprese siciliane è dovuta principalmente al reinvestimento di denaro sporco della criminalità organizzata!!!

Non bisogna essere Procuratori nazionali, Pm, Prefetti, oppure uomini e/o donne delle Forze dell’Ordine per comprendere come dietro molte società siciliane o quantomeno a capo di quelle imprese, vi siano semplici prestanome e/o familiari di soggetti legati a quella nota criminalità organizzata…

D’altronde parliamo sempre delle stesse circostanze che da oltre mezzo secolo si ripetono in maniera costante, sì… condizioni che continuano sempre eguali anche se ogni tanto accade qualcosa che fa pendere la bilancia verso lo Stato, già in quella lotta mai realmente vinta, ma che permette quantomeno (ogni dieci anni), di avere notizie su qualche arresto eclatante…   

Quanto accumulato nel corso degli anni da quell’associazione criminale, ha certamente contribuito a determinare nell’isola un meccanismo perverso, basato su connivenze, inquinamento politico, ricatto, ma soprattutto l’impossibilità di determinare capacità di sviluppo, sia economico che sociale…

Un cancro che prospera grazie anche alla complicità di parecchi farabutti posti all’interno di pubblici uffici, alcuni dei quali si prestano a favorire quel sistema corruttivo e clientelare, affinché si portino avanti le esclusive ragioni di quei loro corruttori che attraverso mazzette, regalie, favori personali, assunzioni familiari, intervengono nel degrado morale di quei corrotti dirigenti e/o funzionari, ben disposti a farsi comprare… 
Una classe dirigente messa lì a disposizione di quei mafiosi che non s’interessa minimamente a far prosperare l’economia di questa regione, ma viceversa ne alimentano l’infezione, non avendo essi mai denunciato le ingerenze di quei loro superiori o le provocazioni subite all’interno di quei loro uffici!!!

Ed ecco che allora la mafia ha avuto strada libera, già… il denaro a nero accumulato attraverso quelle loro svariate attività illegali, sono divenute ora risorse finanziarie per molte società, mi riferisco a quei collusi imprenditori che hanno deciso di farsi appoggiare economicamente da taluni referenti di quell’associazione criminale, a differenza viceversa di altri imprenditori, persone oneste e perbene, che pur di non dover sottostare ad alcun tipo di rapporto con quei soggetti, hanno preferito cedere quelle loro imprese, svendendole pur di non sottomettersi a quel sistema coercitivo!!!

Quindi, una montagna di denaro “sporco” è diventato improvvisamente una risorsa “ripulita” per nuove attività legali, un vero e proprio riciclaggio che entra a far parte del capitale societario e che viene reinvestito nei circuiti legali dell’economia reale…

Ecco come quelle fonti di reddito provenienti dall’esercito di un operato delinquenziale, permette di compiere a quelle società “affiliate! un salto di qualità dal punto di vista economico, ma soprattutto, grazie a quell’enorme afflusso di denaro si viene a determinare nei confronti del mercato libero, una concorrenza sleale, potendo queste società, praticare prezzi e servizi ad un costo inferiore rispetto alle loro diretti concorrenti legali… 

Non vi è bisogno di essere degli strateghi di mercato per comprendere come un assetto imprenditoriale di quel tipo, conduca in un primo momento ad una partecipazione (mafiosa) prettamente economica, senza grandi ingerenze sulle decisioni societarie prese, ma successivamente, l’ingerenza mafiosa diventa sempre più attiva, per divenire con il passar del tempo, sempre più diretta proprietà del boss!!!

La trasformazione è stata compiuta, l’impresa originariamente legale e diventata di fatto un’impresa di proprietà dei mafiosi ed ora grazie ad essa, si provvede a rendere occulti gli investimenti realizzati in corso di realizzazione… 

Già… basterebbe semplicemente analizzare i bilanci, vedere come nel corso degli anni i fatturati di quelle società siano cresciuti a dismisura, schizzati verso l’alto in maniera certamente inconsueta…

Si tratta semplicemente di saper leggere i numeri, ma forse il reale problema è quello che nessuno vuole verificare quanto sta accadendo o chissà debbo pensare che qualcuno in quella crescita ci abbia visto un’opportunità personale e quindi perché perder tempo ad indagare, sì… perché compiere il proprio dovere quando forse da quella illegale condizione ci si può guadagnare qualcosa???      

Fine prima parte…

"Imprenditori" rapaci!!!

Cerco sempre di calmare quest’ansia che mi si innesca ogni volta che cammino e mi guardo intorno, ogni volta che salgo le scale, prendo gli ascensori, osservo dai balconi e quando strusciando le suole su zerbini, supero le soglie di quegli ingressi. 

Non posso fermare un rimuginio d’anima perenne su come sono stati e ancora oggi vengono realizzate le nostre costruzioni e se poi ho qualcuno a portata di parola, riesco con grande difficoltà a trattenermi dal raccontare sul come si tirano su quegli appalti, quelle enormi strutture fatte di piani, balconi e coperture. 

Non è un senso di colpa universale che mi pervade, né un riscatto morale verso chi è stato cassato dalla memoria del sentiero della storia, non riesco a non pensarci, ho sempre questo vizio, una vera perversione, già, non riesco a dimenticare come funziona il ciclo del cemento quando vedo una rampa di scale, come non mi distraggo nell’osservare quelle impalcature verticali mal realizzate, no… non riesco a far finta di nulla. 

Penso a tutto, anche a quella semplice malta e alla cazzuola che la genera con quel suo movimento, penso persino ai calli che genera il manico di legno del frattazzo usato sino allo stiramento del polso per spianare l’intonaco. 

Sarà forse che chi nasce in questa terra ha un rapporto con alcune sostanze in modo singolare, forse unico, un legame che altrove non potrebbe che essere diverso. 

Non tutta la materia difatti viene recepita allo stesso modo, già da noi in meridione il cemento è l’elemento portante e non esiste impero economico del sud che non abbia visto il passaggio nelle costruzioni. 

Appalti, gare d’appalto, cave, cemento, inerti, malta, mattoni, impianti, mezzi d’opera, operai rappresentano l’armamentario dell’imprenditore italiano è quest’ultimo vive quel proprio impero costruito quasi sempre dal nulla (grazie non certo alle proprie capacità imprenditoriali, ma soprattutto beneficiando di quel sostegno personale e finanziario offerto loro in cambio d’interessi più generali) quasi fosse il proprio “principato” o dovrei dire un feudo offerto ad egli come semplice “valvassore“!!!

Potremmo immaginare questo imprenditore con la sua valigetta, simile a quella che qualche anni fa produceva quelle famose macchinine, dalla quale aprendola escono  micro betoniere, nano escavatori, terne, autocarri, gru e ovviamente operai lillipuzziani…

Se dovessimo pensare a molti di quei nostri imprenditori siciliani, dovremmo immaginarli così… con quella valigetta,  pronti a volare per diventare “prenditori”, potenti e vincenti!!!

D’altronde questo è il mestiere più semplice per far soldi nel più breve tempo possibile, acquistando fiducia in quegli ambienti mafiosi, assumere persone consigliate per diventare voto di scambio durante le elezioni, accaparrarsi finanziamenti, moltiplicare il proprio volto e soprattutto la propria presenza in quel proprio territorio. 

Ha un talento quel cosiddetto “prenditore” e cioè quello di essere nello stesso tempo mediatore e rapace, egli possiede la pazienza del certosino compilatore di documentazioni burocratiche, di attese interminabili, di autorizzazioni sedimentate come lente gocce di stalattiti per poi uscire gli artigli, quel talento rapace capace di planare su terreni insospettabili, sottraendoli per pochi quattrini e poi serbarli sino a quando ogni loro centimetro divengono rivendibili a prezzi esponenziali. 

L’imprenditore rapace sa come usare becco e artigli, d’altronde chi c’è dietro di loro accorda il massimo credito, e non mi riferisco ad istituti finanziari o banche, no questi ultimi necessitano di garanzie valide ed essi, questi prenditori, di fatto non possiedono nulla, quantomeno nulla è di loro, ecco perché si ha la necessita che vi sia qualcuno “celato” che garantisca per quella “loro” (per modo di dire…) società!!! 

Io so bene come viene costruito il nostro Paese, in particolare la nostra regione che presenta ribassi folli oltre il 30%, ne ho le mani in pasta, conosco la maggior parte delle imprese ed i progetti da realizzarsi con quegli pseudo “miglioramenti“, ma non solo, so bene la provenienza degli inerti e da dove essi vengono prelevati per essere utilizzati in quelle costruzioni…

Si sa… i vantaggi che hanno queste ditte e attraverso di essi quei loro committenti sono infiniti; gli inerti vengono saccheggiati portati via abusivamente, mentre le ditte d’estrazione autorizzate per sottrarre quantità minime, in realtà mordono e divorano intere montagne. 

Quintali e quintali di massi e pietrisco utilizzati a basso costo per non dire in maniera gratuita, finiscono per partire da quei luoghi, senza che mai nessuno si accorga di ciò… 

Sono inerti a costo zero, montagne e colline sbriciolate che vengono impastate nel cemento per finire ovunque e così, oltre ad aver guadagnato dall’estrazione abusiva, queste imprese creano dei luoghi per nascondere i propri rifiuti, altro denaro quindi che si somma per rendere le proprie ditte ancor più competitive e al servizio – in subappalto – delle migliori holding di costruzioni in circolazione. 

Ecco perché quasi tutto intorno a noi ha al suo interno quel veleno, ma si sa… non accadrà nulla sin quando quelle strutture non inizieranno a deteriorarsi ed allora sarà così che forse qualche  operaio in buonafede, intervenuto per quelle necessarie riparazioni,  respirerà quelle polveri e chissà dopo qualche anno, qualcuno incolperà per il suo cancro la malasorte. 

Si comprendono quindi i motivi per cui oggi alcune ditte rispetto ad altre sono capaci di stravincere, perché ogni vantaggio viene scaricato nella gestione della manodopera, sulla scadente qualità delle forniture e dei materiali e su tutte quelle procedure al limite della legalità!!! 

Ecco in quali modi questi individui si trasformano in manager di successo, girano su auto e barche di lusso (tutte ovviamente da pagare, in quanto esse sono formalmente intestate alle società di leasing…), si propongono come investitori (assalitori sarebbe il termine più adatto) di nuovi gruppi commerciali, acquirenti di imprese e società di produzione, ma prima di tutto questo e dietro tutto questo c’è come sempre il cemento, i subappaltatori ed ancora, gli inerti, i noleggi, i trasporti e quei furgoni stracolmi di operai che lavorano senza sosta ed a volte scompaiono al mattino, abbandonati in qualche strada secondaria, dopo esser violentemente caduti da qualche ponteggio di cantiere, realizzato non a norma. 

Non bisogna quindi meravigliarsi di nulla, in fin dei conti è questo lo spessore dei nostri “prenditori”, peraltro è lo stesso su cui poggia ahimè l’economia, la politica e soprattutto la corruzione nel nostro Paese!!!

SICILIA: 7.000 beni confiscati, per un valore di 700 milioni euro… lasciati a marcire!!!

Mi stavo recando al lavoro quando ascoltando la radio sentivo una notizia: in Sicilia ben 7.000 beni confiscati (per un valore di 700 milioni euro), sono lasciati a marcire o per meglio dire sono ancora di fatto nella disponibilità dei soggetti a cui erano stati sequestrati e confiscati!!!

D’altronde abbiamo visto in questi anni in quali modi l’ANBSC (l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata) abbia gestito quel patrimonio e soprattutto abbiamo letto tutti di quelle inchieste giudiziarie compiute dalle Procure nazionali che hanno evidenziato un vero e proprio sistema corruttivo e clientelare, peggiore di quanto gli stessi affiliati alla stessa criminalità organizzata, erano riusciti a realizzare…

Immobili, società, aziende agricole, commerciali, ittiche, ed ancora attrezzature, autovetture, mezzi d’opera e miliardi di euro in liquidità inutilizzati o ancora peggio… i possesso di quei soggetti “affiliati”!!! 

Non parliamo poi di quei nominati “Amministratori giudiziari” o di quei curatori posti (alcuni di essi) senza alcun merito, se non quello certamente di essere fortemente “raccomandati” da qualche Presidente di Tribunale di cui abbiamo ahimè assistito vergognosamente a manovre clientelari e compensi suddivisi tra familiari e amici… 

Mentre quei pochi coraggiosi dipendenti che hanno evidenziato truffe e raggiri, individui capaci di denunciare quel sistema corrotto, beh… si sono ritrovati abbandonati da tutti, in particolare da questo “STATO” fallace, capace di riempirsi la bocca con la parola ” LEGALITA’ ” ma non sanno neppure cosa sia!!!

Già si rimane soli contro tutti, ah… dimenticavo, in attesa di ricevere le proprie spettanze: su quest’ultimo punto ritengo forse sia venuto il momento di realizzare un nuovo esposto in Procura per denunciare qualche soggetto certamente poco interessato a portare a termine l’incarico a suo tempo ricevuto…

Sì… forse è venuto il tempo di far emergere quanto realmente accaduto!!!

In attesa comunque ben 7.177 immobili e 902 aziende per un valore stimato di circa settecento milioni di euro restano a marcire!!!

Ah… dimenticavo l’assurda circostanza: taluni Presidenti dei Tribunale, hanno riscontrato una grande difficoltà nel quantificare esattamente il valore dei beni in questione: non so ridere o piangere!!! 

Cosa aggiungere, a fronte di quanto sopra riportato, comprendo perfettamente come la lotta a quell’organizzazione criminale definita “cosa nostra“, sia ancora oggi del tutto effimera o sicuramente  inconcludente sotto il contrasto finanziario ed economico, d’altronde basta guardarsi in giro per scoprire chi comanda e chi vi è dietro quei “prenditori”!!!

Difatti… l’impressione che ricevo quotidianamente e che a nessuno realmente interessi far qualcosa!!!

"Prenditori" ai tempi di Salvi e "prenditori" oggi!!! Già… un po' di anni son passati, ma basta osservare per la città e ci si accorge come nulla sia cambiato!!!

Certo, la necessità di affrontare le molte implicazioni prodotte dalla pandemia ha costituito per quei cosiddetti “prenditori” una “prova da stress”, costringendo molti di loro ha cambiare parte di quei loro business…

D’altronde va detto, questi pseudo “imprenditori” non possiedono minimamente alcuna capacità o iniziativa d’impresa e se non fosse che è proprio grazie a quel oleato sistema corruttivo e clientelare, fortemente legato alla criminalità organizzata che permettere loro attraverso gli apparati politico/burocratici di aggiudicarsi la maggior parte degli appalti, sì… difficilmente sarebbero riusciti a superare un momenti difficili come quello appena trascorso… 

Difatti, mentre in molte regioni d’Italia la maggior parte delle imprese hanno chiuso i battenti ( e mi riferisco a società che erano sul mercato da oltre mezzo secolo… ), viceversa da noi, le stesse società – i cui nomi sono stati negli anni legati a vicende giudiziarie – si ritrovano oggi presenti sul mercato e stranamente ancor più floride di prima, quasi che quell’essere stati marchiati dalla magistratura, abbia assegnatogli a loro nuove facoltà, tra cui quelle di aprire porte che fino a qualche tempo fa gli erano precluse… 

Se andiamo poi ad analizzare nel dettaglio quanto accaduto, ci si accorge come molte di loro si sono coalizzate e quindi quel corretto concetto imprenditoriale di competizione è andato ora scomparendo, anzi posso aggiungere che non esiste più tra essi alcuna concorrenza, in quanto il più delle volte preferiscono affrontano insieme quegli appalti o in molti casi sono essi stessi a rinunciare per favorire l’impresa amica… 

Qualcuno potrebbe pensare che quanto sopra sia stato dovuto all’esigenza di affrontare queste occorse sfide e che quindi le misure organizzative messe in atto siano state necessarie per rispondere a una situazioni imprevista qual è stata la pandemia, ma credetemi non è così… 

Quanto compiuto serve esclusivamente a non farsi la guerra, perché gli interessi economici e finanziari vengano prima di tutto ed anche perché questi regole seguono gli ordini ricevuti dall’alto e se qualcuno tra loro pensasse di fare diversamente, sono certo che soccomberebbe in maniera definitiva nel giro di pochi mesi!!! 

Ed allora come si dice, l’unione fa la forza, già… “uno per tutti e tutti per uno”, affinché nessuno resti deluso, niente più liti affinché ciascuno di essi possa crescere in maniera equivalente, ma soprattutto, ed è la circostanza certamente più importante, il sistema resta inalterato, sotto il loro controllo, già… d’altro canto nessuna ingerenza esterna è permessa! 

La cosa assurda è che sono in molti ad aver chiuso gli occhi, fanno finta di non vederli, anzi no… fanno di peggio, collaborano con quelle loro attività e li definiscono ottimi amici “Imprenditori“??? 

Ma per favore, diceva bene il Colonnello Manno, questi imprenditori sono soltanto “ladri di futuro“, aggiungendo che più che imprenditori andrebbero definiti con il loro nome: “Prenditori”!!!

Peraltro, come non ricordate anche le parole dell’ex Procuratore di Catania, Giovanni Salvi, anch’egli sulla stessa linea del Colonnello,, affermando come quegli imprenditori di allora ( che poi sono gli stessi di oggi…) erano esclusivamente “rapaci”!!!

Difatti, osservando quanto sta accadendo oggi, come dare torto a quelle “sante” parole…

Imprenditori o affiliati???

Come definire gli imprenditori che pagano??? 
Cosa sono??? Degli affiliati, dei subalterni o soltanto degli uomini spaventati che non trovano la forza o il coraggio di ribellarsi???
Oppure sono soggetti che si rendono sin da subito disponibili a pagare, pensando che in tal maniera, potranno migliorare la loro posizione sociale…
Dobbiamo credere quindi che, così facendo, danno quei segnali di propria  disponibilità, per i quali sperano d’esser presi in considerazione???
Sembrerà assurdo, ma è stato dimostrato come sono in molti, coloro che, si sono precipitati a pagare, ancor prima che gli stessi estorsori, avessero fatto le proprie richieste… 
La verità è che quanto compiuto, risponde ad una precisa logica e cioè di chi pensa di poter capitalizzare quel comportamento servile, nella speranza che un domani possa ritornare loro utile… 
Molti imprenditori infatti, pensano in casi del genere, di ricavarne comunque un utile e per far ciò, emettono fatture false: in questa maniera l’estorsione viene camuffata e giustificata dietro pagamento di una fornitura o di un contratto di lavoro, in realtà mai effettuato…
Rappresenta uno dei tanti modi truffaldini di questi imprenditori, per celare quei rapporti di sudditanza, ovviamente inconfessabili, ma di cui molti dipendenti loro “fedeli”, sono ben a conoscenza…
Con il tempo, questi stessi imprenditori, approfittando del ruolo di “vittime”, iniziano a collaborare direttamente con i soggetti criminali, diventando così essi stessi “associati” alle cosche, dalle quali ovviamente ricevono in cambio contratti di lavoro, finanziamenti ed anche nuove opportunità di riciclaggio, reinvestimento di quei noti proventi illeciti… 
È evidente che lo scenario che viene fuori è di per se inquietante perché, al di là dei soliti nomi o della quantità di persone coinvolte, viene a delinearsi un figura imprenditoriale che è poco propensa a sviluppare il benessere della propria azienda, dei propri dipendenti e di conseguenza anche in campo sociale, ma ciò che emerge è il procedere con una cultura d’impresa, che pensa di poter manipolare a suo piacimento regole e leggi, oltre a quella stessa etica professionale, poiché convinti che per crescere, bisogna rapportarsi con quel sistema politico e imprenditoriale colluso (legato a quei soggetti mafiosi), nella piena consapevolezza che soltanto attraverso essi, si potrà beneficiare di una crescita economica… dimenticando nel contempo, la natura criminale di quei nuovi partner…
Già, fanno finta di niente… l’idea è quella di produrre un vantaggio non solo economico nel immediato, ma che si possa proiettare al futuro, battendo la concorrenza con ovvie modalità sleali e superando così facendo, quei dislivelli sociali che fino ad allora si ritenevano insuperabili. 
D’altronde, con quei loro modi nefandi, questi “prenditori” non hanno calcolato i danni che nel corso di questi anni hanno provocato alla loro terra, in quanto non hanno tenuto conto dei vantaggi che hanno concesso a quei soggetti legati al mondo criminale, che nel frattempo – grazie proprio a quegli appoggi ricevuti – si sono rafforzati, consolidando ancor di più quel denaro per poterlo reinvestire su nuovi soggetti ad essi affiliati, che adesso potranno sfruttare per aumentare il proprio prestigio sociale…
Questo modo di pensare altresì, ha creato in loro la convinzione che quanto realizzato, fosse eticamente possibile, socialmente accettabile ed economicamente vantaggioso…
Ecco il perché oggi troviamo, anche presso le PA, soggetti certamente legati a quel mondo “mafioso” in quanto questi, sono riusciti a confondersi tra i professionisti e gli imprenditori locali, sicché oggi è diventato difficile comprenderne le differenze, tra gli uni e gli altri… 
Non dobbiamo certamente fare di tutta un’erba un fascio, come d’altronde, non possiamo dimenticare quanto sta emergendo dalle inchieste delle procure, dove, sempre con maggiore frequenza, le indagini giudiziarie conducono ad incrociarsi con i comportamenti disonesti di molti imprenditori. 
Il mondo imprenditoriale si sa… è in continua evoluzione, ma le zone ancora grigie sono purtroppo fortemente presenti… 
Fortunatamente, in questo periodo, c’è chi sta dimostrando (grazie anche al sostegno dato da alcune associazioni di legalità, quali per esempio AddioPizzo) di non essere disposti a subire o a farsi ricattare, ovvero, a realizzare affari con quei mafiosi!!!
Abbiamo oggi una mafia più civile e una società più mafiosa. Una mafia sempre più in giacca e cravatta e una società che cambiandosi abito troppe volte al giorno sceglie il travestimento… 

Imprenditori??? No solo "ladri di futuro"…!!!

Un’altra Operazione condotta dalle forze dell’ordine, Carabinieri, G.I.G.O. (GdF) in collaborazione con la Procura di Catania (nella persona del nuovo Procuratore Distrettuale, Dott. Carmelo Zuccaro).

Imprenditori??? No soltanto “ladri di futuro“… con queste parole… sono stati definiti alcuni nostri imprenditori dal Colonnello Manno!!!
Li ha chiamati non solo “ladri di Futuro” ma ha anche aggiunto… più che imprenditori, andrebbero definiti “Prenditori”…
Ricordate… l’ex Procuratore di Catania, Giovanni Salvi, li aveva definiti “rapaci” e come dargli torto…
Molti nostri conterranei appartenenti a quella categoria dei cosiddetti “imprenditori” dimostrano infatti di possedere esclusivamente quell’unica capacità, concentrata nell’interesse di racimolare denaro… anche perché in loro non vi è alcuna presenza di competenza, preparazione e professionalità!!!
Sono come i personaggi di quel film… già forse pochi sanno che “ladri di futuro” è stato anche una pellicola cinematografica, nella quale si raccontava l’esperienza di tutti i giorni di alcune persone comuni…
Gente che tentava di sopravvivere… appunto “ladri di futuro“, perché rubavano al domani quello che non avevano subito…
Erano tutti personaggi che coltivavano la speranza di diventare celermente qualcuno, ma dove alla fine, ognuno di essi, trascorreva in modo banale la vita di tutti i giorni… quell’abitazione dove passare le proprie  giornate, che il più delle volte, scivolavano troppo in fretta ed altre volte… non passano mai!!!
Un desiderato futuro… che ahimè resterà per troppe volte immaginario, quasi fosse un luogo lontano ed irraggiungibile…
E allora a quei personaggi, non resterà altro… che rubarlo quel futuro!!!
Ecco quindi come ognuno di loro si adegua e si perfeziona in un qualcosa che possa concretizzare quei loro sogni, costi quel che costi… anche se per fare ciò… si dovrà commettere qualcosa d’illecito!!!

Debbo aggiungere di aver provato in quella frase del Colonnello, quasi lo stesso rammarico per quanto sta accadendo…

E’ stato difatti da parte sua… molto “nobile” voler esprimere con quelle sue parole, il disagio percepito… 
In quelle parole vi è difatti insito quel sentimento onesto di chi vorrebbe questa terra radiosa e con un futuro pieno di speranza…
Lontano quindi da quella dura realtà che  lo porta purtroppo quotidianamente a scontrarsi con quelle mentalità imprenditoriali che nulla possiedono e anzi mettono in campo, abituali comportamenti vessatori a dispetto di quanto prevede la legge!!!
Anche Papa Francesco si era rivolto agli imprenditori con queste parole:“Siete chiamati a tutelare la professionalità, e al tempo stesso a prestare attenzione alle condizioni in cui il lavoro si attua, perché non abbiano a verificarsi incidenti e situazioni di disagio. La vostra via maestra sia sempre la giustizia, che rifiuta le scorciatoie delle raccomandazioni e dei favoritismi, e le deviazioni pericolose della disonestà e dei facili compromessi. La legge suprema sia in tutto l’attenzione alla dignità dell’altro, valore assoluto e indisponibile. Sia questo orizzonte di altruismo a contraddistinguere il vostro impegno: esso vi porterà a rifiutare categoricamente che la dignità della persona venga calpestata in nome di esigenze produttive, che mascherano miopie individualistiche, tristi egoismi e sete di guadagno”…

Sì… belle parole… ma i fatti dimostrano purtroppo tutt’altro e cioè che questi tipi di comportamenti sleale, hanno permesso di realizzare “vantaggi” sulle altre concorrenti, permettendo così d’aumentare i propri guadagni e di contro causato evidenti perdite a chi, quel rispetto degli adempimenti l’aveva realizzato…

Il bello è che a questi imprenditori “parassiti” è stata data anche la possibilità (tramite i condoni) di “ripulirsi”, permettendo ad essi ufficialmente, di rientrare dalla porta principale…
Non contano quindi i reati commessi, quelle bancarotte fraudolenti patrimoniali e documentali  oppure l’aver distratto e/o occultato beni e denaro dalle casse della società… o anche aver commesso disastri ambientali, inquinamenti, traffico e abbandono di rifiuti pericolosi, omesse bonifica o anche l’eventuale impedimento dei controlli… sono tutti sotterfugi, che hanno avuto quale finalità, quella di creare esclusivamente fondi neri…
Ciò che resta da quanto sopra è una vera tristezza!!! 
Che non venga quindi in testa a qualcuno di parlare di morale o dignità, quella è stata calpestata tanto tempo fa, ormai non esiste più, si è persa strada facendo… per colpa della mala-politica, della corrotta burocrazia, di quella collusa amministrazione e di tutti quegli imprenditori dediti a cosa nostra… 
Ma soprattutto la maggiore responsabilità ricade proprio sui cittadini i quali, con la loro ignoranza (legata ad impauriti silenzi) ha acconsentito che quanto sopra, potesse compiersi tranquillamente…
L’ignoranza d’altronde è proprio ciò che i potenti cercano di inculcare nei cittadini deboli per poterli meglio controllare ed è soltanto attraverso il confronto, la divulgazione e l’informazione, che si potrà definitivamente contrastare quel pensiero omertoso, affinché quest’ignoranza tanto presente, possa finalmente essere… sconfitta!!!
Sono in molti a vedere l’impresa privata come una tigre feroce, da uccidere subito, mentre altri la vedono come una mucca da mungere e sono ancor di meno coloro che la vedono per come è nella realtà e cioè “un robusto cavallo che, in silenzio, traina un pesante carro”…