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Il Procuratore di Napoli, Nicola Gratteri spiega l'indegno problema della presenza dei cellulari nelle carceri!!!
“Una situazione veramente drammatica” – dice il Procuratore – ” e non pensate che col palliativo di ieri risolviamo il problema delle carceri”.
È il commento tranciante fatto a Reggo Calabria dal procuratore capo di Napoli Nicola #Gratteri durante la presentazione del suo libro “Il grifone. Come la tecnologia sta cambiano il volto della ‘Ndrangheta”, scritto a quattro mani con il professore #AntonioNicaso.
Il volume è stato presentato nei giorni scorsi assieme al procuratore di Reggio Calabria #GiovanniBombardieri e al procuratore aggiunto di Catania #SebastianoArdita, ai piedi del suggestivo Castello Aragonese.
“Voi dovete tenere presente che mediamente in ogni carcere sono 200 telefonini che funzionano – ha detto Gratteri -. Quando è scoppiato il problema dei cellulari in #carcere, è stata fatta una riunione alla Procura Nazionale dell’Antimafia in cui erano presenti tutte le procure distrettuali d’Italia. C’era anche il direttore Basentini con tutto il suo staff. E io dissi che era necessario compare un ‘jammer’ (disturbatore di frequenze, ndr) quantomeno per le carceri più grandi e in alta sicurezza. Dunque, Rebibbia, Milano Opera, ecc. MI dissero che non era possibile perché ‘se funziona il jammer come fa la polizia penitenziaria a comunicare?”
Eppure, ha spiegato il procuratore di Napoli, “in questo momento dal carcere si danno ordini di morte, si vende droga, si chiede l’estorsione. E non c’è indagine che noi facciamo per associazione di stampo mafioso, traffico di droga o altro dove poi non emerge che sentiamo 3, 4, 5, 10 telefonini che sono in carcere e comunicano con l’esterno. Questo è lo stato dell’arte”.
Ma d’altronde cosa vogliamo, con una politica che dimostra essere collusa con la criminalità organizzata, attraverso il ben noto la scambio di voti, cosa si può pretendere, se non quanto descritto dal nostro procuratore!!!
E un vero schifo e la circostanza peggiore è che a fare in modo che quanto sopra accada, sono proprio coloro che ci stanno governando, gli stessi che realizzano leggi per evitare di contrastare in maniera seria la criminalità e facendo in modo che quelle stesse leggi inconcludenti e sterili, possano poi esser da loro stessi utilizzate, per evitare di rimanere coinvolti in quelle inchieste giudiziarie, di cui ogni giorno andiamo ahimè udendo!!!
Senza la protezione dei colletti bianchi e della politica, noi criminali saremmo rimasti solo una banda di piccoli delinquenti di paese!!!
Il boss, da 26 anni detenuto al 41Bis, è sicuramente custode d’importanti informazioni, in particolare sui legami che la politica e l’imprenditoria avevano con quel clan e sugli affari realizzati attraverso il controllo degli appalti pubblici ed i rapporti con le imprese del nord che a suo tempo sversavano rifiuti pericolosi e tossini nella regione campana…
Il suo esordio come pentito potrebbe giungere proprio in uno degli ultimi e più importanti processi su taluni colletti bianchi, quello che ha visto coinvolti alcuni funzionari di Rete Ferroviaria Italiana nella concessione degli appalti ad alcune imrpese ritenute colluse in cambio di denaro, favori e regali; che hanno portato nel 2022 a 35 arresti ed a 69 indagati…
Va detto comunque che il procedimento per gli appalti Rfi, sebbene il quadro accusatorio della Dda di Napoli sia basato su elementi gravi, ha subito forti rallentamenti, se pur le conferme da parte della Procura dell’ipotesi d’accusa: difatti, in sede di indagini preliminari il tribunale del Riesame e la successiva Cassazione hanno escluso gravi indizi in ordine al reato di associazione camorristica contestata dalla Dda, come d’altronde a metà 2023, il giudice per l’udienza preliminare di Napoli ha prosciolto tutti dall’accusa di riciclaggio e intestazione fittizia di beni, smontando così il piano accusatorio, tassello dell’inchiesta anticamorra.
Per il gup tra il colletto bianco (definito consulente) e il capoclan, non vi sarebbe stato “alcun rapporto di natura economico-criminale“, ma un semplice legame di riconoscenza in virtù dell’aiuto che si aveva ricevuto negli anni ’70, quando per l’appunto il boss Francesco Schiavone passò loro le sue aziende.
Per gli altri 9 imputati che hanno scelto l’abbreviato, tra cui alcuni funzionari di Rfi, si è arrivati nei mesi scorsi ad una condanna; certamente ora, con le nuove dichiarazioni che il pentito potrà fornire ai magistrati, non si escludono nuove inchieste giudiziarie e soprattutto annunci pubblici, su personaggi e politici infedeli, finora considerati al di sopra di ogni sospetto!!!
D’altronde senza il sostegno e la protezione di quest’ultimi, quei criminali… sarebbero rimasti soltanto una banda di piccoli delinquenti di paese!!!
Procuratore, è tempo di farci un giro in moto!!!
Risponde così alla giornalista Lilli Grubber durante il programma “Otto e mezzo”, il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri: https://www.la7.it/otto-e-mezzo/video/gratteri-chi-ha-ricevuto-le-mie-attenzioni-non-dimentichera-08-11-2023-512651
Il sottoscritto alcuni giorni fa, si era permesso, parlando di legalità, di realizzare – ad una domanda analoga – un omaggio al Procuratore di Napoli, http://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/10/vivere-nella-legalita-semplice-basta.html ed ora, ascoltando quanto espresso nel programma di La7, ho pensato di riprendere quella foto, già… forse potremmo anche organizzare un giro della legalità in quella meravigliosa città partenopea, tutti in moto, con Lei al centro e noi a proteggerla, sì… da quanti – a seguito di quelle sue particolari attenzioni – vorrebbero ancora ricordarla!!!
Già… penso che potrebbe essere una valida idea, da un lato Lei finalmente realizzerà quel suo sogno, dall’altro noi, viceversa, con la nostra presenza, ma soprattutto con il nostro impegno, dimostreremo a quanti non lo avessero ancora capito, come anche noi… non li abbiamo minimamente dimenticati!!!
Procuratore, proverò quale associato a “Libera” di coinvolgere Don Ciotti, sì… per realizzare una manifestazione di legalità su due ruote; già… sarebbe un segnale importante non solo per la presenza dei cittadini, che sin d’ora prevedo numerosi, bensì per poter inviare un messaggio concreto di contrasto a quell’occulta organizzazione criminale!!!
Procuratore, ci vediamo presto a Napoli…
Vivere nella legalità??? Semplice, basta compiere ogni giorno piccoli gesti!!! Mi fa piacere osservare come anche il Procuratore Gratteri la pensi così….
Ho letto ieri di un intervista pubblicata sul Corriere della Sera al nuovo Procuratore Capo di Napoli e vorrei condividere con voi alcune risposte del magistrato, che fanno comprendere in modo semplice, come il più delle volte – nel compiere da cittadini il proprio dovere – basti realizzare quelle scelte corrette, anche se a volte difficili.
Ed è la ragione per la quale da tempo esprimo il mio disagio morale, sì… per la maggior parte dei miei connazionali, incapaci di compiere quella reale differenza, poiché solitamente si mostrano omertosi, pecore, individui assoggettati in maniera subalterna a quanti – per ragioni diverse – si impongono loro o fanno valere quell’autorità.
Già… sono incapaci di alzare la testa e ancor meno di far valere le proprie ragioni, pur sapendo queste di essere giuste, continuano a restare lì “sottomessi”, dimenticando come la loro vita risulti ogni giorno più vacua, inutile, priva di contenuti, già… una vita sterile che scivola nel silenzio assoluto!!!
Ed allora permettetemi di riproporre alcune risposte date nell’intervista dal Procuratore:
Ha fatto arrestare suoi compagni di classe?
«Sì, molti studenti erano figli di capimafia. Feci arrestare anche il mio compagno di giochi in campagna, quando andavo dagli zii, perché aveva un arsenale di armi».
Qualcuno le è rimasto impresso?
«Con un amico giocavamo sempre a pallone davanti a casa mia, in uno spiazzo di terra battuta, con vetri, chiodi. Quando tornavamo a casa dovevamo stare attenti a non zoppicare sennò erano botte, perché il gioco era tempo perso, bisognava solo studiare e se avanzava tempo andare nei campi ad accudire gli animali, mucche, capre, pecore, galline, conigli, tacchini, tutto quello che c’è in una piccola fattoria».
Cosa successe?
«Lui era emigrato a Torino con la famiglia. Molti anni dopo lo ritrovai su un veliero davanti alle coste di Miami con un carico di 800 chili di cocaina. In carcere mi impressionò la faccia, era bianco come la carta: le prigioni americane non sono come le italiane. “Mi sono rovinato la vita”, disse. Risposi che poteva ripartire da zero, bastava che collaborasse. Non collaborò».
Cosa vuol dire vivere sotto scorta? Ormai sono quasi 35 anni, dall’aprile del 1989.
«È pesante. Ci sono giorni in cui si soffre di più, viene la sindrome da soffocamento a non poter fare una passeggiata da soli, non poter andare in bicicletta, non uscire in moto. Penso di non fare un bagno al mare da 25 anni».
Dove trova la forza di fare questa vita?
«Nella convinzione che quello che faccio serve, è utile alla collettività. La libertà non è andare in bici o farsi un bagno al mare. La libertà è stare anche per un anno sotto una pietra, fermo, immobile, ma poi poter dire quello che si pensa e guardare tutti negli occhi».
Paura per sua moglie e i suoi figli?
«Certo, paura per tutti. Pure loro hanno la scorta. Hanno cercato di sequestrare uno dei miei figli, avevano programmato di simulare un incidente stradale per ammazzare l’altro».
Sono arrabbiati con lei? Non le hanno mai chiesto: perché non hai scelto un altro lavoro?
«All’inizio sì, ora cominciano a metabolizzare e capire che ho fatto cose importanti. Assieme ai miei colleghi abbiamo reso la Calabria, la nostra terra, più libera. Soprattutto abbiamo messo nella testa della gente il tarlo che si può cambiare. Infatti le denunce sono aumentate».
Di cosa è più orgoglioso?
«Sul piano morale, di aver ridato la speranza ai calabresi. Sul piano pratico, di aver costruito fisicamente la nuova Procura, la più bella d’Italia, in un convento del Quattrocento che stava cadendo a pezzi. Avevo iniziato a pensarlo il 16 maggio 2016, il giorno in cui mi sono insediato a Catanzaro. Sono andato a Roma a fare la questua e ho trovato i sette milioni e mezzo che servivano. È stata la prova che la Calabria non è la regione delle incompiute. E poi abbiamo costruito l’aula bunker più grande al mondo».
Domani comincia a Napoli. C’è chi già scommette su quanto durerà.
«Ma io ho un carattere molto forte. Per anni ho mangiato pane e veleno. Sono allenato al sacrificio, a qualsiasi tipo di stress».
Sua moglie non la seguirà: non aveva chiesto il trasferimento perché non credeva che avrebbe ottenuto l’incarico.
«È vero: a settembre non ha fatto la domanda di trasferimento perché, ha detto, “siccome ti bocciano sempre è meglio che rimango dove sto”. Insegna matematica a Locri».
Le è dispiaciuto di più non diventare ministro della Giustizia nel 2014 o procuratore nazionale antimafia nel 2022?
«Non sono attaccato alle poltrone. Per me è importante servire lo Stato. Non è retorica, ma mentre cammino nei corridoi della Procura se trovo luci accese in una stanza e non c’è nessuno io le spengo: e chi le ha lasciate accese sa che sono passato. Certo, bisognerebbe capire chi ha detto a Napolitano che non potevo fare il ministro: Renzi mi aveva dato carta bianca».
Se deve fare un regalo a sua moglie fa «bonificare» il negozio?
«Io non entro mai in un negozio. Anche per un caffè, entra prima uno dei miei, paga, e poi arriviamo noi e consumiamo. Altrimenti c’è sempre qualcuno che te lo vuole offrire».
Non ne ha mai accettato uno?
«Una volta con mia moglie, eravamo fidanzati, entrai al bar con la scorta e c’era il capomafia del paese con la sua scorta che voleva assolutamente offrirmi il caffè. E io: ma no lasci stare, che poi trovo delle cose su di voi e vi faccio arrestare. Lui insistette. Cinque mesi dopo nel carcere di Palmi il caffè gliel’ho offerto io».
È vero che ha rifiutato i biglietti per lo stadio che le aveva fatto recapitare De Laurentiis?
«Ho detto ai miei di ringraziare, ma non sono mai entrato in uno stadio, quindi ho chiesto di restituirli».
Avrebbe potuto regalarli.
«Chi deve andare alla partita paga il biglietto. Un magistrato guadagna bene».
Lei quanto guadagna?
«Io guadagno 7.400 euro».
E vale la pena fare questa vita per quei soldi?
«Quando ho iniziato guadagnavo un milione 350 mila lire al mese. Questo lavoro non si fa per i soldi. Se uno pensa di fare il magistrato e invidia chi ha la Ferrari doveva fare il concorso per notaio. Siamo privilegiati: guadagniamo tre volte lo stipendio di un impiegato».
Torniamo a Napoli. Quali sono le priorità?
«Intanto devo entrare in Procura e lo farò domani. Per prima cosa devo ascoltare tutti. Io faccio 4-5-10 riunioni in un giorno. Arrivo alle otto, esco alle 20, mangio sulla scrivania, non mi alzo finché non ho preso una decisione, mettendo a disposizione la mia esperienza».
Come ha preso la lettera della Camera Penale che le ha fatto «gli auguri più sinceri», ma avrebbe «preferito un profilo diverso, meno operativo militare»?
«Mi dispiace per loro che non hanno studiato le mie cose, la mia vita, non si sono informati da persone oneste su chi sono. Anche una corrente di magistrati ha sollevato obiezioni. Ma se a Catanzaro, dove sono da 7 anni, nessuno ha fatto domanda di trasferimento un motivo ci sarà. Eppure ci sono giovani da Lombardia, Emilia-Romagna, Umbria, Marche».
I detrattori dicono che tutta la Calabria ha 2 milioni di abitanti e Napoli da sola 3 milioni.
«E quindi?».
Sarà in grado di gestire numeri così diversi?
«I miei predecessori venivano tutti da Procure più piccole di quella di Catanzaro».
Scrive tutti i libri con Antonio Nicaso: il prossimo, «Il Grifone», uscirà il 7 novembre per Mondadori e sarà il numero 23.
«Ho conosciuto Nicaso quando stavo preparando il concorso in magistratura e davo ripetizioni agli studenti a Caulonia. Abbiamo gli stessi valori. È emigrato in Canada perché in Calabria non riusciva a diventare giornalista, c’era sempre qualcuno più bravo di lui. Fratelli di sangue ce lo volle pubblicare solo Pellegrini Editore, tutti i grandi lo avevano rifiutato. Vendemmo 50 mila copie. Dopo ci volevano tutti».
Oggi è più potente la mafia, la ’ndrangheta o la camorra?
«La ’ndrangheta: è la più ricca e riesce a importare l’80 per cento della cocaina che arriva in Europa. Cosa Nostra da almeno 25 anni compra la cocaina dalla ’ndrangheta».
Cosa pensa di film e fiction a tema?
«Posso dire che Il Padrino è un capolavoro di musiche e immagini, ma quella famiglia non è mai esistita. E invece nell’immaginario collettivo siamo cresciuti con l’idea delle mafie che hanno un’etica e dei valori. Chi si sente uomo di cultura, deve porsi la domanda: ma l’effetto di questi film qual è? Se davanti alle scuole vediamo i ragazzini muoversi come i killer del film che hanno visto la sera prima, abbiamo creato danni e nessuna coscienza».
Indagherebbe di nuovo Lorenzo Cesa, la cui posizione nell’inchiesta poi fu stralciata?
«C’erano delle intercettazioni, poi dalle indagini abbiamo appurato che non c’erano stati contatti. Io non ho la sfera di cristallo».
Non si è pentito nemmeno della prefazione al libro negazionista di Bacco e Giorgianni?
«Sì, ha ragione, quello è stato un mio errore. Sono stato superficiale a fidarmi a fare la prefazione su un abstract. Ho chiesto scusa».
Avesse una bacchetta magica e potesse svegliarsi senza scorta, cosa farebbe?
Con affetto, suo omonimo, Nicola.
L'ennesima lite per problemi condominiali finisce col fuoco!!!
Avevo scritto solo pochi giorni fa che le riunioni condominiali, si stanno trasformando in qualcosa di rischioso, in particolare quando quest’ultime, se costituite da un particolare numero di soggetti, può determinare in taluni soggetti, degli atti di violenza…
Forse sarebbe meglio che in queste circostanze ci si adoperi attraverso la presenza di una guardiania privata, almeno si evitano i rischi di gesti folli…
L’ultimo accaduto ieri pomeriggio in provincia di Napoli, dove un uomo a cosparso di un liquido infiammabile una donna con cui aveva litigato per futili motivi, dandole fuoco con un accendino, a quanto si è saputo, dopo una lite per dissidi condominiali, in fiamme è stata data anche la sua auto.
I carabinieri intervenuti hanno arrestato per tentato omicidio, aggravato per futili motivi, un uomo, mentre la donna, madre di tre figli, ha riportato ustioni diffuse sul corpo (50%) ed è stata trasportata presso l’Ospedale Cardarelli di Napoli le sue condizioni restano gravi le sue condizioni, è considerata in pericolo di vita.
Ieri sera ascoltavo la notizia sul Tg nazionale e si parlava di un lenzuolo steso al sole ad asciugare che ostruiva l’ingresso di un box…
Ora mi chiedo, secondo voi quanto appena scritto può rappresentare un valido motivo per dar fuoco ad una donna, ma anche ad un altro uomo, può un motivo così futile scatenare una rabbia così violenta da condurre un altro essere umano quasi alla morte???
Scusate, ma la ragione non dovrebbe prevalere sull’istinto??? Cosa sta succedendo??? Ogni giorno rabbrividisco ascoltando le notizie sul web!!!
Già…, sembra che la vita non valga più nulla, chiunque, sia per puro sfogo personale che per un immotivato o demenziale divertimento, può oggi prenderci la nostra vita e farne ciò che vuole, per poi – è questa è la cosa peggiore – non pagarne minimamente le conseguenze o quantomeno le pene inflitte risultano così blande che è diventata quasi una moda eliminare, stuprare, rapinare, ferire, etc… perché alla fine, ciascuno di quei soggetti, sa che non pagherà nulla, già… grazie a questa nostra tenue giustizia…
Giustizia: Quando il CSM preferì lasciare sul posto i magistrati corrotti!!
“Per lo schifo che ho visto mi sono dimesso dall’ordine giudiziario”!!!
Anche il Quirinale di qualche anno fa viene trascinato in fondo: “Napolitano si schierò con i collusi!!! Ora è diverso… credo che il Presidente Mattarella abbia un profilo ben diverso da quello di Napolitano, che invece dieci anni fa, quando si trattò di scegliere tra i magistrati perbene e quelli che colludevano, si schierò con i secondi“!!!
E difatti, rispondendo ad una domanda sul caos delle procure, ha aggiunto: “Di un politico ti liberi in cabina elettorale o con una ribellione civile, ma quando ci sono casi di complicità e commistione tra apparati di controllo e politica è molto più grave. Non è un caso singolo, ma un sistema e oggi ci sono tecnologie molto più avanzate. Sono bastati 10 giorni d’intercettazioni ed è uscita fuori questa cloaca, figuriamoci se l’avessero fatto per due anni consecutivi”!!! Concorsi truccati anche per entrare nelle forze dell'ordine…

Qualcosa era nell’aria…
Chissà, forse qualcuno l’aveva già avvisato ed era in tensione per quanto stava per accadere, ed allora doveva fare presto, già bisognava disfarsi di qualcosa di compromettente…
Ecco perché quando i finanzieri hanno bussato alla sua porta per notificargli la misura degli arresti domiciliari, quel generale campano da tempo in pensione, ha lanciato dalla finestra il proprio cellulare.
Dalle attività investigative si è scoperto che la “mente” della banda, insieme ad altri complici erano riusciti a predisporre un vero e proprio meccanismo fraudolento.
In questo modo un numero alto di concorrenti erano in grado di superare la prova di cultura generale.
Venivano utilizzati due stratagemmi: il primo faceva uso dell’algoritmo applicabile alla maggior parte dei quesiti e serviva a individuare tra le possibili risposte quella esatta.
Ora, come sempre in questo Paese, a conclusioni delle indagini, sono state notificati 135 avvisi nei confronti non solo dei concorrenti, ma anche di loro familiari, alcuni dei quali, dopo essere entrati in contatto con i soggetti attinti da misure cautelari, hanno a loro volta diffuso quel meccanismo illegale…
E’ strano, ma ovunque si pone il nostro sguardo su questo paese, ci si ritrova quali lettori, coinvolti in una delle tante inchiesta giudiziarie…
Sì… è come se un virus chiamato “corruzione” abbia preso il sopravvento sui suoi cittadini e la cosa assurda e che si ha l’impressione che questa diffusa infezione, non si riesca in alcun modo… a debellare!!!
Non è che forse… è così che deve andare???
“Berlusconi ha agito per corrompere”!!!
Purtroppo però la Corte d’appello non ha potuto far altro che sancire la prescrizione maturata già nel 2015… già, se non ci fosse questa norma, credo che più del 20% nel nostro paese oggi… sarebbe dentro!!!Piano del Sud… per riparare i danni!!!
E’ quindi… a cosa serve sapere oggi, che laSicilia non avrà alcun stanziamento… una scelta precisa nella quale la nostra regione non è inserita nella legge di stabilità… Ecomafie…
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto al Quirinale pochi giorni fa, un gruppo di mamme dalla cosiddetta “Terra dei fuochi” accompagnati dal parroco di Caivano, Don Maurizio Patricello.
Ognuna di loro ha manifestato il dolore per il lutto subito, certamente dovuto ai rifiuti tossici che in tanti anni, gettati nei campi in modo criminale, hanno avvelenato le acque e le produzioni agricole, nelle terre Campane in particolare nelle province di Napoli e Caserta.
Chiedersi dov’erano nel frattempo le istituzioni o gli uomini predisposti a quei controlli, è come voler insistere sempre sulle stesse cose, voler sempre ripetere su quelle negligenze cui il nostro paese è ormai abituato e dove i suoi uomini si sono assuefatti…
Si… il ns. presidente le ha ricevute ed allora se ne parla, serve a fare notizia, ma appena il clamore passerà ecco che tutto finirà come sempre nell’oblio… fino alla prossima eclatante e nuova notizia…
Ora ovviamente si è promesso attenzione e soprattutto impegno per la bonifica di quei territori avvelenati e devastati dai continui roghi.
La camorra che per prima ha venduto e inquinato la terra dei propri figli per quei miserevoli 30 denari…
Lo Stato e in particolare la sua classe politica campana, che ha permesso che ciò potesse accadere…
Gli industriali del nord Italia e d’Europa che per anni 25 anni, hanno fatto finta di non capire…
Le vittime che con il loro silenzio hanno permesso che ciò accadesse…
Sin dal 1991 le autorità erano a conoscenza di automezzi provenienti da Cuneo e caricati con rifiuti tossici… con direzione “a perdere” S.Anastasia ( Napoli ).
Poi iniziarono i roghi… si brucava di tutto, ogni tipo di rifiuto andava bene…
Oggi sembra che ci siano migliaia di siti inquinati…
L’Arpac, l’agenzia campana per l’ambiente, ha contato più di 2 mila siti inquinati.
E’ cosa dire di tutte quelle dichiarazioni che ipotizzavano che dietro quelle proteste ci fossero dei ” suggerimenti ” da parte della criminalità, definendo false e circostanziali gli allarmi creati dalla popolazione…
Non entro nei meriti delle inchieste giudiziarie, delle dichiarazione dei boss pentiti, dei personaggi denunciati e di tutte quelle aziende che hanno permesso che ciò avvenisse…
Ciò che preme denunciare è l’incidenza di tumori e morti che questa vicenda comporterà…
Altro che Chernobyl le percentuali di avvelenamento sono del 13% ed i decessi per leucemia, stanno cominciando ad emergere in tutta la loro gravità…
Campania: una regione condannata a morte.
Un’avvelenamento realizzato dalla camorra con il benestare di quegli uomini dello Stato che avrebbero dovuto controllare, di quanti cioè che grazie al loro disinteresse, hanno permesso che quanto ciò accadesse…
Gente, che ha venduto il futuro dei loro figli (di cui ammetto onestamente, che non me ne può fregar di meno…), ma soprattutto hanno distrutto la vita di tanti innocenti, che oggi, a causa loro, sono costretti a convivere gli anni a venire purtroppo, con questa spada di Damocle sulla testa…
Sicilia, Sardegna e Campania in vendita…
Stronzate se ne sentono tante in giro, ma quella espressa dal nostro europarlamentare Sig. Borghezio le supera tutte…
Invitato presso Klaus Condicio, un talk show di Klaus Davi, su Youtube dichiara che: ” fossi al posto del premier Monti – spiega – venderei la Sicilia agli Usa o a qualche pool di miliardari russi o americani “…
L’idea è che, essendo questi territori in mano alla mafia ed alla camorra ed essendo questi saldamente radicate nel territorio sono difficile da estirpare, ed una soluzione potrebbe essere che Monti la venda a uno stato estero o a qualche miliardario visto che lo Stato non riesce ad eliminare una volta e per sempre questo malaffare…
Comunque vede a differenza Sua, gli altri Stati ci prenderebbero subito, per tutte le ricchezze che il nostro territorio possiede, naturali e culturali… mentre la cosiddetta Padania…, quella non la vuole nessuno perché non ha niente da dare, ne sotto il profilo naturale ed ancor di più sotto quello culturale…
E poi, riprendendo le sue argomentazioni e secondo quanto accaduto di recente, sembra che quella con più possibilità di essere cacciata via dal resto dell’Italia sia proprio la Padania, dal momento che ormai conta più ladri che persone perbene…
Altro che territori completamente improduttivi, noi siamo quelli che stiamo tenendo in piedi l’Italia, veda soltanto quanto petrolio portiamo per fare funzionare le vostre imprese…, certamente saremmo molto più alleggeriti senza questa palla al piede chiamata Nord…
Abbiamo visto infatti come avete gestito la vostra cassa… ed ora stanno tutti scendendo dal carroccio…ma stia tranquillo che ora che i finanziamenti stanno terminando, ora che la Padania ladrona è stata scoperta, adesso che il Sig. Maroni comincerà le pulizie…, vedrà che resterete in pochi!!!
Vede mentre Dio legava quella vostra terra allo stivale… a noi invece a permesso di poter fare, ( come ormai è di moda dire da voi ultimamente…), ” un passo indietro…” e difatti ancora oggi, dalla nostra posizione, subiamo purtroppo ancora la vostra puzza…
Sicilia, Sardegna e Campania in vendita…
Stronzate se ne sentono tante in giro, ma quella espressa dal nostro europarlamentare Sig. Borghezio le supera tutte…
Invitato presso Klaus Condicio, un talk show di Klaus Davi, su Youtube dichiara che: “ fossi al posto del premier Monti – spiega – venderei la Sicilia agli Usa o a qualche pool di miliardari russi o americani ”…
L’idea è che, essendo questi territori in mano alla mafia ed alla camorra ed essendo questi saldamente radicate nel territorio sono difficile da estirpare, ed una soluzione potrebbe essere che Monti la venda a uno stato estero o a qualche miliardario visto che lo Stato non riesce ad eliminare una volta e per sempre questo malaffare…
Comunque vede a differenza Sua, gli altri Stati ci prenderebbero subito, per tutte le ricchezze che il nostro territorio possiede, naturali e culturali… mentre la cosiddetta Padania…, quella non la vuole nessuno perché non ha niente da dare, ne sotto il profilo naturale ed ancor di più sotto quello culturale…
E poi, riprendendo le sue argomentazioni e secondo quanto accaduto di recente, sembra che quella con più possibilità di essere cacciata via dal resto dell’Italia sia proprio la Padania, dal momento che ormai conta più ladri che persone perbene…
Altro che territori completamente improduttivi, noi siamo quelli che stiamo tenendo in piedi l’Italia, veda soltanto quanto petrolio portiamo per fare funzionare le vostre imprese…, certamente saremmo molto più alleggeriti senza questa palla al piede chiamata Nord…
Abbiamo visto infatti come avete gestito la vostra cassa… ed ora stanno tutti scendendo dal carroccio…ma stia tranquillo che ora che i finanziamenti stanno terminando, ora che la Padania ladrona è stata scoperta, adesso che il Sig. Maroni comincerà le pulizie…, vedrà che resterete in pochi!!!
Vede mentre Dio legava quella vostra terra allo stivale… a noi invece a permesso di poter fare, ( come ormai è di moda dire da voi ultimamente…), " un passo indietro…“ e difatti ancora oggi, dalla nostra posizione, subiamo purtroppo ancora la vostra puzza…
Povero Napoli…
La Juve in questo momento è la migliore squadra, ma presenta lacune che sono visibili a tutti coloro che amano il calcio, specie in difesa ma in questo momento il proprio allenatore ha fame… e vuole dimostrare a tutti di essere capace, anche rinunciando ai nomi che hanno fatto la storia della ” Signora “!!!Povero Napoli…
La Juve in questo momento è la migliore squadra, ma presenta lacune che sono visibili a tutti coloro che amano il calcio, specie in difesa ma in questo momento il proprio allenatore ha fame… e vuole dimostrare a tutti di essere capace, anche rinunciando ai nomi che hanno fatto la storia della “ Signora ”!!!Spazzatura… qual'è il vero problema???
Vi siete mai chiesti perché in Campania ed in particolare nel Comune di Napoli succede tutto questo???
Difatti, in questi anni sono insorte molte popolazioni limitrofe a quegli impianti, a causa di problemi respiratori acuti con reazioni cutanee gravissime…
Purtroppo i cittadini, subiscono esasperati ogni tipo di sopruso e sono costretti a dover frequentare, i reparti di oncologia degli ospedali della propria città… Per cui, oltre che subire in maniera ingiusta, quanto accade nello loro strade, si ritrovano ad essere considerati pure “amici” di quella “camorra”…
I politici ed il controllo del territorio, inesistenti entrambi, hanno permesso la disastrosa gestione dei rifiuti, che oggi invece, vorrebbe essere conseguenza, degli interessi criminali, che ovviamente godono, della mancata fermezza di contrasto da parte dello Stato, che utilizza pochi mezzi economici e pratici per colpire con forza ed efficacia, quanto causato da quella mala gestio economica… ovviamente la loro giustificazione, diventa quanto mai utile, per scusare ogni genere di inadeguatezza ed empietà…Durante gli ultimi anni. Infatti se la politica non avesse consegnato la gestione e lo smaltimento nelle mani delle Società Fibe S.p.a. e Fibe Campania S.p.a., società del gruppo Impregilo, forse la conduzione realizzata in maniera disastrosa, avrebbe potuto avere presupposti diversi, dalla attuale situazione…
Cos’è forse il Sig. Bossi, pensa così facendo si possono avvelenare i propri concittadini??? Ritiene forse che il percolato e la diffusione delle sostanze cancerogene sotto forma di diossina, polveri sottili, idrocarburi ed altre sostanze possano creare effetti patogeni pericolosi??? E cosa saranno mai… almeno così bilanceremo tra nord e sud le patologie e le morti causate da analoghi fattori…
Ecco perché chiedo di costruirle al Nord queste bellissime centrali e si tengano pure il ricavato di quella produzione di energia, noi continueremo a pagarla… d’altronde meglio restare ciechi perché al buio, che avere luce e non poterla vedere… in quanto rimasti ciechi!!!
Non dimentichiamo inoltre che la costruzione di un inceneritore elimina ogni prospettiva di gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti, in quanto annienta una parte consistente di quella raccolta differenziata, distruggendo elementi riciclabili come plastica, legno e cartone, elementi necessari per produrre quelle alte temperature alle quali operano quegli inceneritori…



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