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In Sicilia l'incremento delle attività illegali è direttamente proporzionato all'innalzamento della temperatura!!!

No… non sto scherzando!!!

Vi è un motivo se ho deciso di scrivere questo post e dipende principalmente dall’aver costatato come molte delle attività illegali che vengono abitualmente compiute nella mia isola, sono fortemente concatenate con l’aumento della temperatura… 

Difatti, affinchè certi meccanismi irregolari possano venir realizzati in maniera pacata, c’è bisogno che quanti sono addetti a quei controlli non siano presenti quando questi accadono o quantomeno, che durante quelle ore di caldo afoso si dedichino a fare tutt’altro…

Nello scrivere ora questo post, mi sono ricordato di un episodio emerso dopo aver arrestato il capo di cosa nostra, Totò Riina, quando egli – se pur a quel tempo latitante – circolava liberamente nella sua Palermo, già… tra le 12.30 e le 14.30 (dell’orario non sono sicuro, ma più o meno dovrebbe esser questo…) nel momento in cui veniva compiuto il cambio di guardia da parte delle forze dell’ordine…   

E qui è la stessa cosa, i controlli da verificare quotidianamente – a causa dell’aumento spropositato della temperatura – conduce molti di quei soggetti, mi riferisco a funzionari, ispettori, responsabili della tutela del territorio, dell’ambiente e della sicurezza nei luoghi di lavoro, a starsene comodamente in ufficio, già…  con l’aria condizionata.

D’altronde perché rischiare che quel calore estremo possa creare loro gravi problemi di salute, sì perchè rischiare uno stress da calore o un eventuale lesioni dovute ad affaticamento che peratro come sappiamo determinare spossatezza, mancanza di concentrazione, scarsa capacità decisionale ed altri fattori???

Sappiamo tutti come l’aumento delle temperature causino debilitazione e difatti sono molti i lavoratori a rischio, in particolare quanti quotidianamente sono coinvolti nei servizi di emergenza o chi deve operare all’aperto, ed è a causa di ciò che esiste l’obbligo di sospendere le attività o modificare gli orari durante quei periodi di alta temperatura.

Quindi, alla luce degli scenari provocati da quel cambiamento climatico, ecco che viceversa, tutta una serie di soggetti, già di loro predisposti a compiere attività fraudolente, trovano ora grazie a quel ignaro “complice naturale”, la possibilità di mettere in pratica quei meccanismi illegali, che vengono svolti alla luce del sole (se… osservati), ma ciò è possibile nel momento in cui si compiono quei cosiddetti “controlli del territorio“, altrimenti quelle attività fraudolente si “eclissano” già… a causa di quegli omessi controlli…

Ecco perché gli effetti della temperatura su quei soggetti truffaldini sono come una manna dal cielo, perché grazie a quelle condizioni meteorologico avverse, essi possono salvaguardarsi da eventuali rischi di accertamenti e soprattutto possono mettere in pratica tutte quelle modalità certamente contrarie alle normative vigenti (non che questo possa possa costituire per essi una forma di deterrente, d’altronde alle nostre leggi questi soggetti neppure ci pensano, anzi se ne fottono…) e che potrebbero costringere quelle loro società a dover adottare modifiche strutturali, che farebbero però perder tempo e denaro…

Quindi… ben venga quel caldo a 45-50°, già… proprio come riportava la canzone di Renzo Arbore: meno siamo… e meglio stiamo!!!   

E' sempre così: dopo che si contano le vittime, ecco che in questo paese si ricordano della Sicurezza sui luoghi di lavoro!!!

Il nostro è un paese composto principalmente da “ipocriti” che non fanno mai nulla di concreto, in particolare nel mettere in pratica gli incarichi per cui mensilmente vengono retribuiti, ma poi, quando accadono incidenti gravi come quello occorso ieri con il crollo di una struttura alle porte di Firenze per la realizzazione di un supermercato, ecco che improvvisamente tutti scendono in piazza!!!

Ascoltavo stamani il Tg1 che diceva come fossero in atto ora i controlli sul personale presente, sui contratti in essere di quei lavoratori, diretti o assunti dai subappaltatori, di tutte quelle procedure che la normativa di riferimento in materia di sicurezza sul lavoro (costituita dal D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. legge), prevede, ma delle cui adempienze ci si ricorda solo quando si contano i morti!!!

Poi per il resto, la maggior parte di quei responsabili se ne fotte e mi riferisco a molti miei colleghi in qualità di Direttori dei lavori, CSE ed anche RSPP, cui si aggiungono purtroppo gli Ispettori del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale che come sappiamo rivestano funzione di ufficiali di polizia giudiziaria…

Ma stranamente, solo dopo che accadono gli incidenti, ecco che ci si preoccupa delle figure preposte alla sicurezza, mi riferisco ai preposti, agli addetti alle emergenze, ai responsabili delle imprese individuali e/o subappaltatrici, al rispetto dei contratti di lavoro, alla formazione prevista, ai piani di evacuazione e agli interventi di primo soccorso, etc…

La verità è che non c’è alcun controllo o quantomeno nella maggior parte dei luoghi di lavoro quanto dovrebbe essere “regola” diventa qualcosa di arbitrario e non mi riferisco al piccolo cantiere portato avanti da quel pseudo “imprenditore” che, se non avessero l’appoggio della criminalità organizzata, non saprebbero neppure disegnare uno zero con un bicchiere, ma non sono soltanto queste le “imprese” (tra l’altro da noi in Sicilia rappresentano la maggioranza…), perché vi sono anche alcuni “General Contractor” presenti nell’isola che non sono da meno,  mi riferisco a società che vengono costantemente esaltate a livello mediatico!!!

Il sottoscritto ad esempio, proprio alcuni anni fa, dopo aver inviato formale comunicazione, si è recato – a proprie spese – in nord Italia, presso la sede legale in una di queste importanti “Holding”, per evidenziare quanto stesse accadendo in quel loro cantiere e mettendo soprattutto a conoscenza su fatti gravi, in particolare proprio sulla sicurezza!!!

Al mio primo incontro – sì… perché successivamente ne sono seguiti altri – credevano che mi fossi recato lì, chissà… forse per come fanno tutti in questo nostro Paese di merd… già, per ottenere qualche beneficio personale oppure per incrementare quella propria posizione professionale; quando viceversa hanno compreso che il sottoscritto non era soggetto con cui mediare ed avendo altresì intuito che mi occupo da oltre trent’an8ni di sicurezza e da quasi 15 di legalità, ecco, avendo esaminato tutte le criticità indicate, tra l’altro permettetemi di evidenziare come in una di quelle riunioni, nel presentare le prove su quanto stesse accadendo, il solito raccomandato del cazz…, mi faceva notare che non mi era permesso effettuare foto in quei luoghi di lavoro e portava a giustificazione (di quella sua totale ignoranza) la cosiddetta “legge sulla privacy”; Beh… a quel punto ho confermato ad egli che se non fossero state prese da parte della Società, provvedimenti entro e non oltre 15 giorni, tutti i documenti in mio possesso, comprese le foto ed i video  realizzati, sarebbero state trasmessi alle autorità competenti e poi casomai sarei stato denunciato per il mancato rispetto della privacy!!! 

A questo punto, visti gli animi un po’ accesi, uno dei “capi” seduto a quel tavolo – la riunione tra l’altro veniva ripresa da una webcam – compresa la situazione e dopo essersi scusato per quel suo sottoposto, mi confermava che avrebbero sin da subito effettuato le opportune verifiche e nel caso in cui avessi avuto ragione, si sarebbero presi con immediatezza tutti i necessari provvedimenti!!!

Ovviamente comprenderete che non posso fare il nome della società, non per una questione personale, d’altronde dopo quella esperienza il sottoscritto si è dimesso, ma posso garantirvi che tutte le figure allora a capo di quel cantiere da me segnalate sono stati allontanate, come anche alcuni responsabili, ma non solo, a talune imprese affidatarie e/o subappaltatrici sono stati rescissi i contratti in essere. 

Quindi da quanto sopra si comprende che ciascuno deve fare la propria parte, altrimenti si è tutti responsabili di quelle morti che ormai ogni giorno si contano nei  luoghi di lavoro; infatti.. secondo l’Inail, sono quasi tre i morti al giorno nel contesto lavorativo!!!

Eppure di queste morti non se ne parla mai a cui tra l’altro andrebbero sommati tutti quegli incidenti che ogni giorno – pur avvenendo nei luoghi di lavoro come ad esempio nei cantieri – vengono dichiarati all’interno dei Pronto Soccorso da quegli stessi lavoratori (ahimè sottomessi ai loro illegali “datori di lavoro”) come incidenti, sì ma procurati durante l’esecuzione d’interventi presso le proprie residenze.  

Mi dispiace dirlo, ma il problema reale della sicurezza nei luoghi di lavoro ha un nome ben definito e si chiama: collusioni e mazzette!!! Perchè tutto il resta come cantava Califano: è noia!!!

Ispettori del lavoro: servono a nulla i concorsi pubblici!!!

Ho letto in questi giorni un articolo sull’esiguo numero di ispettori del lavoro presenti nell’isola e la  necessità di realizzare un concorso pubblico per integrare quell’Ispettorato di nuove unità…

Beh… il sottoscritto ritiene che il vero problema non sia rappresentato dal numero degli addetti, auspicando così diriuscire ad eliminare definitivamente molti di quegli incidenti sul lavoro o ancor peggio le morti dei suoi addetti!!!

D’altronde utilizzare lo stesso principio vorrebbe dire che un numero importante di funzionari sarebbe un valido deterrente contro le continue segnalazioni di irregolarità nei cantieri o nelle imprese, già… è come dire che visto il numero corposo degli addetti alle forze dell’ordine, la mafia o per meglio dire la criminalità organizzata sia stata debellata…

Ed allora comprendiamo come il reale problema non sia rappresentato dal numero di ispettori da integrare, ma poi ditemi, chi sarebbero questo soggetti – molti dei quali non possiedono alcuna esperienza diretta sul campo – capaci di invertire questo stato di fatto??? 

Il sottoscritto ritiene che il cambiamento può avvenire solo con la formazione, perché sono le imprese e i loro datori di lavoro, in collaborazione con i propri Responsabili della sicurezza, preposti, addetti alle emergenze, che possono costituire un primo baluardo affinchè circostanze gravi come quelle che si sono presentate lo scorso anno, non abbiano più a doversi ripetere, perché come ripeto spesso, “il pesce puzza dalla testa” e se non si parte con l’intenzione che solo la formazione, l’informazione, l’addestramento, insieme alla consegna dei DPI e DPC, si possono limitare i rischi a cui sono quotidianamente coinvolti tutti i lavoratori… 

Gli ispettori del lavoro servono a poco o quantomeno sono fondamentali per effettuare saltuariamente quei controlli, non necessariamente punitivi (o come si dice sanzionatori…), perché come riportavo sopra, c’è chi prima di loro deve effettuare quelle verifiche ed è l’impresa, con i suoi uomini, dipendenti e collaboratori ed anche, nel caso di appalti pubblici in particolare se di notevole importanza, i Committenti, gli Affidatari, che insieme ai propri  rappresentanti per la sicurezza ( ma non solo, anche per l’ambiente e la qualità…), permettono insieme ai previsti Coordinatori della Sicurezza in fase di esecuzione, di fare in modo che tutto proceda non solo con quanto previsto dalla normativa vigente, ma sopratutto in totale sicurezza!!! 

Quindi se in tutta l’isola vi sono soltanto 63 ispettori del lavoro, sì… saranno certamente esiguii, ma ritengo che per quanto debbano svolgere, possono anche bastare… 

D’altronde ditemi, se ogni giorno ciascuno di essi effettuasse un controllo, a fine anno ne avrebbero eseguito ben 16.632, un numero certamente considerevole che sono certo fnora non è mai stato raggiunto… 

Quindi vi prego prima di parlare, prima di scrivere articoli tanto per far aumentare il numero di visualizzazioni nelle proprie pagine web, consultatevi, tra l’altro sappiamo bene che trattasi siti finanziati da soggetti che hanno certamente interessi personali nel voler realizzare questi servizi e non solo per aumentare gli introiti delle pubblicità, ma soprattutto per utilizzare quel mezzo mediatico così influente affinché queste notizie facciano parlare l’opinione pubblica in particolare a favore dei loro amici, cui solitamente intervengono o a cui si rivolgono lodi, oppure viceversa per rivolgere critiche o disapprovazioni verso chi si schiera contro di essi…

Ecco quindi che prima di pensare a risolvere una questione così grave che da anni fa scorrere all’interno delle fabbriche o dei cantieri fiumi di sangue, bisognerebbe iniziare a pensare di trasformare la “moralità” di tutti i soggetti che operano in quei settori ma che non desiderano cambiare!!!

Già… mi riferisco a chi preferisce procedere nell’illegalità, ma anche purtroppo chi dovrebbe attuare queii controlli, ma si piegano – per come abbiamo abbiamo peraltro – ( basti ricordare quanto accaduto alcuni anni fa a seguito dell’inchieste giudiziaria che hanno visto coinvolti taluni dirigenti di quegli uffici ispettivi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) a quegli abituali metodi corruttivi e clientelari, fondamentali per alimentare il proprio orticello e/o quello dei propri familiari, già tra l’altro quest’ultimi casualmente inseriti proprio in quelle strutture che avrebbero dovuto essere controllate e che “stranamente” sono state vengono, per gli ovvi motivi di cui sopra, da sempre escluse!!!

Ecco perché nel pensare a quanto accade quotidianamente, mi è venuto in mente un film di qualche anno fa: vai avanti tu, che mi viene da ridere!!!

Cave abusive nel Parco dell'Etna??? Sono come "l’elefante nella stanza"!!!

Sono cinque le aziende ispezionate in quest’ultimo anno dal “Noe” – i carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Catania – che sono state sottoposte a dei controlli, a cui vanno aggiunte alcune cave abusive di materiale basaltico lavico…
La cosa assurda è che alcune di esse si trovano in aree sottoposta a vincolo paesaggistico e naturalistico, in quanto inserite all’interno del Parco dell’Etna…
Viene spontaneo chiedersi: com’è possibile che nessuno veda nulla???
Dove sono tutti coloro che avrebbero dovuto controllare???
Siamo sempre alle solite, ciascuno di essi si gira dall’altro lato, per non vedere… o forse per non restare coinvolto in situazioni di cui successivamente potrebbe pentirsi…
Ed allora, nessuno “vede” o ancor meglio nessuno “sente”… in particolare quei mezzi d’opera certamente in attività!!!
E’ come se quegli operatori abusivi nell’eseguire quegli scavi non compiano alcun rumore e di conseguenza nessuna vibrazioni del terreno viene avvertita…   
Ma vorrei sapere, dove sono i responsabili di quel parco??? Ed i forestali??? 
Ed ancora, quei funzionari del distretto minerario??? Purtroppo debbo aggiungere anche coloro che in qualità di pubblici ufficiali non si accorgono stranamente di quanto avviene in quei loro luoghi attorno ad essi.
Possibile che nessuno intravveda quanto sta accadendo o bisogna come sempre aspettare l’intervento del Nucleo dei carabinieri “Noe”???
Ora in molti staranno pensando: “Ma perché non li scopri tu – caro Sig. Costanzo – visto che sei così bravo a parlare??? Già… come se fosse semplice individuare quelle infrazioni…”.
Premesso che ritengo d’aver svolto ampiamente la mia parte di cittadino “retto” quando ho dovuto riscontrare situazioni come quelle riportate sopra… e quindi difficilmente ritengo che ci sia tra voi, qualcuno in grado anche soltanto di paragonarsi con quanto finora compiuto dal sottoscritto – sono comprensibilmente esclusi tutti coloro che ovviamente hanno incarichi professionali in quel settore o coloro che appartengono alle forze dell’ordine – naturalmente sono disponibile a ricevere prove o riscontri a riguardo ed inoltre – pur conservando l’anonimato di chi dovesse contsttarmi – sono disponibile a scusarmi pubblicamente e a far emergere i vostri comportamenti irreprensibili,  ed allora, se mi consentite, mi permetto di fare il “professore”…
Esiste un applicazione “gratuita”, si chiama “GOOGLE EARTH” è un software che genera immagini virtuali della Terra utilizzando immagini satellitari ottenute dal telerilevamento terrestre, fotografie aeree e dati topografici memorizzati in una piattaforma GIS…
Inoltre, se si spendono pochi euro, si ha la possibilità di avere la versione Pro, che permette il monitoraggio di un’area in periodi diversi, dando così la possibilità di verificare eventuali differenze nei vari anni…
Quindi, stando comodamente seduto in una poltrona e possibile sorvolare tutto il nostro pianeta ed osservare così le immagini satellitari, mappe, rilievi, il tutto anche in 3D…
Per cui, se provate a guardare la nostra meravigliosa regione e puntate lo sguardo particolareggiato in quel cosiddetto “Parco dell’Etna” vi basterà poco, anzi pochissimo per comprendere quali aree sono attualmente impegnate in lavorazioni d’estrazione, deposito e quant’altro e attraverso appositi strumenti presenti nel software, è possibile calcolare aree e distanze, con la precisione di un metro…
Basta quindi semplicemente quanto sopra per comprendere quali metodologie adottare e come intervenire…
Già, basta osservare l’area d’intervento per intuire quali appostamenti eventualmente compiere, quali strumenti “spy” utilizzare per verificare successivamente attraverso le registrazioni video/audio gli autori di quegli abusi,  nel momento in cui non vi era nessuno a controllare, cioè potremmo dire… sempre!!!
Ecco il motivo per cui quegli illeciti sono continuati in questi lunghi anni, perché quei soggetti si sono sentiti tranquilli, in quanto sapevano bene che non ci fosse nessuno a controllarli, ne da terra e ancor meno dal cielo… 
Come riportavo nel titolo del post, è come l’espressione “l’elefante nella stanza“, per indicare una verità ben visibile, ma che tutti fan finta di non vedere!!!
È impossibile ignorare l’elefante all’interno di una stanza, ma si può far finta di non vederlo e così si evita di porre il problema al centro dell’attenzione…
D’altronde affrontarlo creerebbe un grosso disagio, come ignorarlo non ne elimina la presenza: prima o poi però con quel elefante ci si dovrà confrontare!!! 
Ecco quindi che allora ci si accorge che in molti sapevano… ma che nessuno, per le motivazioni più disperate, ha avuto il coraggio di rompere quel silenzio omertoso!!!

Cave abusive nel Parco dell'Etna??? Sono come "l’elefante nella stanza"!!!

Sono cinque le aziende ispezionate in quest’ultimo anno dal “Noe” – i carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Catania – che sono state sottoposte a dei controlli, a cui vanno aggiunte alcune cave abusive di materiale basaltico lavico…
La cosa assurda è che alcune di esse si trovano in aree sottoposta a vincolo paesaggistico e naturalistico, in quanto inserite all’interno del Parco dell’Etna…
Viene spontaneo chiedersi: com’è possibile che nessuno veda nulla???
Dove sono tutti coloro che avrebbero dovuto controllare???
Siamo sempre alle solite, ciascuno di essi si gira dall’altro lato, per non vedere… o forse per non restare coinvolto in situazioni di cui successivamente potrebbe pentirsi…
Ed allora, nessuno “vede” o ancor meglio nessuno “sente”… in particolare quei mezzi d’opera certamente in attività!!!
E’ come se quegli operatori abusivi nell’eseguire quegli scavi non compiano alcun rumore e di conseguenza nessuna vibrazioni del terreno viene avvertita…   
Ma vorrei sapere, dove sono i responsabili di quel parco??? Ed i forestali??? 
Ed ancora, quei funzionari del distretto minerario??? Purtroppo debbo aggiungere anche coloro che in qualità di pubblici ufficiali non si accorgono stranamente di quanto avviene in quei loro luoghi attorno ad essi.
Possibile che nessuno intravveda quanto sta accadendo o bisogna come sempre aspettare l’intervento del Nucleo dei carabinieri “Noe”???
Ora in molti staranno pensando: “Ma perché non li scopri tu – caro Sig. Costanzo – visto che sei così bravo a parlare??? Già… come se fosse semplice individuare quelle infrazioni…”.
Premesso che ritengo d’aver svolto ampiamente la mia parte di cittadino “retto” quando ho dovuto riscontrare situazioni come quelle riportate sopra… e quindi difficilmente ritengo che ci sia tra voi, qualcuno in grado anche soltanto di paragonarsi con quanto finora compiuto dal sottoscritto – sono comprensibilmente esclusi tutti coloro che ovviamente hanno incarichi professionali in quel settore o coloro che appartengono alle forze dell’ordine – naturalmente sono disponibile a ricevere prove o riscontri a riguardo ed inoltre – pur conservando l’anonimato di chi dovesse contsttarmi – sono disponibile a scusarmi pubblicamente e a far emergere i vostri comportamenti irreprensibili,  ed allora, se mi consentite, mi permetto di fare il “professore”…
Esiste un applicazione “gratuita”, si chiama “GOOGLE EARTH” è un software che genera immagini virtuali della Terra utilizzando immagini satellitari ottenute dal telerilevamento terrestre, fotografie aeree e dati topografici memorizzati in una piattaforma GIS…
Inoltre, se si spendono pochi euro, si ha la possibilità di avere la versione Pro, che permette il monitoraggio di un’area in periodi diversi, dando così la possibilità di verificare eventuali differenze nei vari anni…
Quindi, stando comodamente seduto in una poltrona e possibile sorvolare tutto il nostro pianeta ed osservare così le immagini satellitari, mappe, rilievi, il tutto anche in 3D…
Per cui, se provate a guardare la nostra meravigliosa regione e puntate lo sguardo particolareggiato in quel cosiddetto “Parco dell’Etna” vi basterà poco, anzi pochissimo per comprendere quali aree sono attualmente impegnate in lavorazioni d’estrazione, deposito e quant’altro e attraverso appositi strumenti presenti nel software, è possibile calcolare aree e distanze, con la precisione di un metro…
Basta quindi semplicemente quanto sopra per comprendere quali metodologie adottare e come intervenire…
Già, basta osservare l’area d’intervento per intuire quali appostamenti eventualmente compiere, quali strumenti “spy” utilizzare per verificare successivamente attraverso le registrazioni video/audio gli autori di quegli abusi,  nel momento in cui non vi era nessuno a controllare, cioè potremmo dire… sempre!!!
Ecco il motivo per cui quegli illeciti sono continuati in questi lunghi anni, perché quei soggetti si sono sentiti tranquilli, in quanto sapevano bene che non ci fosse nessuno a controllarli, ne da terra e ancor meno dal cielo… 
Come riportavo nel titolo del post, è come l’espressione “l’elefante nella stanza“, per indicare una verità ben visibile, ma che tutti fan finta di non vedere!!!
È impossibile ignorare l’elefante all’interno di una stanza, ma si può far finta di non vederlo e così si evita di porre il problema al centro dell’attenzione…
D’altronde affrontarlo creerebbe un grosso disagio, come ignorarlo non ne elimina la presenza: prima o poi però con quel elefante ci si dovrà confrontare!!! 
Ecco quindi che allora ci si accorge che in molti sapevano… ma che nessuno, per le motivazioni più disperate, ha avuto il coraggio di rompere quel silenzio omertoso!!!

"Bail in" o "balle in"… quel posto!!!


Ormai è certo che dal 2016 le nuove norme europee prevedano che a pagare, nel caso di “crack” bancaria, saranno nell’ordine a pagare, gli azionisti, gli obbligazionisti ed anche quei poveri depositanti (certo dimenticavo… con una franchigia corrispondente a 100 mila euro).

Siamo alle solite… nessuno che fa bene il proprio dovere… 
Mancano come sempre i controlli e quando poi accadono fatti gravissimi come quello accaduto a un pensionato di Civitavecchia, dove per una “trappola” bancaria (perché solo così si può chiamare quanto avvenuto…) ed avendo scoperto di aver perso tutti i propri risparmi, ha deciso di togliersi la vita…
Ma dov’era la vigilanza bancaria??? Dov’erano gli ispettori della Banca d’Italia? Dormivano tutti o erano tutti complici con quei banchieri???
I controlli sono sempre in ritardo… ed il più delle volte sono quegli stessi impiegati, obbligati dalla propria banca, a influire e consigliare negativamente nelle scelte dei propri risparmiatori, consigliando il più delle volte, avventure finanziarie che poi si dimostrano, come abbiamo più volte visto… fallimentari.
Ed anche se, non si partecipa direttamente ad acquistare titoli d’investimento a forte rischio, su mercati considerati altamente pericolosi, ecco che alla fine… si paga lo stesso, per colpe che non si anno!!!
Basta infatti essere correntisti di una banca e si diventa di fatto soci di essa… partecipando però, esclusivamente ai debiti e cioè a quei danni che potrebbero derivare da operazioni che hanno messo a rischio il patrimonio posseduto…
I banchieri giocano… ed i risparmiatori pagano come tanti fessi!!!
Sono le solite procedure giuridiche, che contrastano continuamente con il buon senso civile…
Sei un azionista ed allora paghi… compri obbligazioni ed allora rischi e perdi tutto e se infine sei un semplice depositante, ed allora ecco che pensi forse di essere tutelato, non hai capito niente… i tuoi risparmi servono a coprire le perdite!!!
Mia nonna una volta diceva che la migliore garanzia… era quelle di conservare i propri risparmi sotto la mattonella e chissà se quelle parole -considerato quanto appena accaduto- non fossero profetiche di una grande verità!!!
Il bello che la nostra costituzione riporta che lo “Stato” incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme… peccato che nella stessa frase, non si sia aggiunto, che quella oculatezza servisse esclusivamente per salvare principalmente le banche!!!
Già lo stesso Stato che per questo salvataggio… non ha messo un euro, poiché l’intero onere è stato sostenuto dal complesso sistema bancario italiano, in particolare dai suoi correntisti, che hanno partecipato con i propri contributi, ordinari e straordinari, a quel debito che oggi ammonta a circa 3,8 miliardi di euro!!!
Da domani quindi caro correntista ricordati che anche per te varrà il “Bail-In” e quindi, se la tua banca andrà in crisi per una cattiva gestione, ecco che tu sarai chiamato, con i tuoi titoli o con quei risparmi finora accumulati, a partecipare alle perdite della tua banca…
Diceva Kin Hubbard: il modo più sicuro di raddoppiare il tuo denaro è di piegarlo in due e metterlo nella tua tasca…

Ecco come si truccano i concorsi pubblici in Italia…

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Ecco come si truccano i concorsi pubblici in Italia | Posta
Trovo deludente vedere l’indifferenza di tutti coloro che in qualità di addetti alla cultura ed alla formazione delle future generazioni, si prestano a collaudati disonesti metodi. 

Alcuni insegnanti, direttori didattici, presidi, ispettori – ovviamente disonesti – si prodigano in modo scorretto, ad agevolare il nominativo ricevuto del raccomandato, pur di aggrapparsi a quel loro misero ruolo nella società, a quei compromessi fatti di favori e di scambi, ed in taluni casi, di vere e proprie mazzette, per poter indirizzare e far vincere, quel tanto desiderato concorso…
Un voce quella dei concorsi in italia, che fa pensare a qualcosa di ignoto e misterioso, poiché non si viene mai a sapere nei tempi corretti, quando questi avvengano, con quali termini, e con quali modalità…
Certamente è strano che in tutti questi anni, nessuno ne parli se non dopo qualche esemplare denuncia… ed è altrettanto anormale che, solo pochi magistrati abbiano osato indagare su uno di questi tanti concorsi pubblici….
Prendendo ispirazione quindi da un romanzo che ho letto alcuni fa di Scott Turrow, precisamente un legal-thriller ambientato nei Palazzi di Giustizia degli U.S.A., mi son chiesto… dal momento che, anche per diventare magistrato bisogna superare un concorso, non è che qualcuno di questi abbia goduto in fase d’esame di qualche piccolo aiutino che gli ha permesso di superare quel tanto difficile esame e che a causa di ciò oggi sia divenuto ricattabile???
Se così non fosse allora… pregherei di leggere l’articolo sopra condiviso, che chissà forse, potrebbe incoraggiare qualcuno di essi, a fare almeno un po’ più di luce ed ove necessario, aprire un nuovo filone d’inchiesta…