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Criminalità giovanile: un futuro diverso è possibile se diamo ai giovani una vera alternativa.

Basta leggere qualsiasi studio sul fenomeno della criminalità per capire come i giovani siano i più vulnerabili a scivolare nell’illegalità. 

Le statistiche parlano chiaro: la delinquenza è più diffusa tra i giovani e raggiunge il picco tra i 20 e i 25 anni, per poi diminuire gradualmente con l’età. 

Questa tendenza evidenzia come l’attività criminale inizi spesso precocemente, alimentata dall’immaturità, dall’inesperienza e dalla difficoltà nel riconoscere i pericoli, inclusi i soggetti che spingono verso il malaffare.

I giovani, in questa fase della vita, sono più inclini a comportamenti impulsivi, ribelli e meno conformisti. 

Questi fattori, insieme a una maturità sociale non ancora pienamente sviluppata, contribuiscono a renderli più esposti alle attività illecite. Ed è proprio per questo che è essenziale intervenire: sostenere i ragazzi nel loro percorso di crescita psicologica e sociale è la chiave per allontanarli dalle lusinghe della criminalità.

Osservando in questi lunghi anni il mondo lavorativo posso affermare, senza alcuna incertezza, che i giovani coinvolti in attività criminali svolgano ruoli marginali, spesso i più rischiosi e facilmente identificabili, come furti o rapine. 

Al contrario, le attività criminali più sofisticate, come quelle nel mondo economico o ai vertici delle organizzazioni mafiose, sono riservate a chi ha raggiunto una posizione consolidata con l’età. Questo scenario rende ancora più urgente offrire ai giovani opportunità alternative che possano dare loro un senso di appartenenza e realizzazione senza dover ricorrere al crimine.

Laddove la disoccupazione e l’esclusione sociale sono più forti, l’adesione a una “cosca” spesso appare come l’unica via per ottenere promozione sociale e affermazione personale.

E allora, cosa possiamo fare? Lo Stato ha il dovere di offrire ai ragazzi percorsi di formazione, lavoro e crescita che li aiutino a dire “NO” alla criminalità, anche in contesti difficili. Dare loro una vera alternativa significa sottrarli alla morsa della criminalità organizzata, offrendo un futuro migliore non solo a loro, ma anche alla nostra società.

Se vogliamo davvero contrastare la criminalità giovanile, dobbiamo smettere con le chiacchiere sterili e investire seriamente in programmi che mettano i giovani al centro, perché ogni ragazzo salvato dal crimine è un passo verso una società più giusta e sicura per tutti.

Insegnanti: dopo aver ottenuto un aumento medio di 160 euro al mese, a breve beneficeranno di un ulteriore incremento complessivo di 300 euro!!!

Ho letto in questi giorni alcuni insegnanti che nei social hanno criticato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, a seguito dei previsti aumenti degli stipendi dei docenti….

Difatti, dopo aver ottenuto 3 miliardi di euro per il nuovo contratto (che prevede un aumento medio di 160 euro al mese), il ministro ha stimato che gli insegnanti beneficeranno di un ulteriore incremento complessivo di 300 euro mensili.

Concordo pienamente quanto detto dal ministro e cioè di riconoscere l’importanza e il ruolo fondamentale dei docenti, in quanto è grazie ad essi che si va svolgendo un ruolo chiave nella formazione e nell’educazione (ahimè poco supportato dalle giovani famiglie…) delle nuove generazioni. 

Ecco perché ritengo la figura del docente una delle più rilevanti nella società, in quanto essa è responsabile di trasmettere conoscenze, valori e competenze ai nostri giovani che rappresentano di fatto, il futuro di questo Paese…

Ma non solo, i docenti, in collaborazione con i presidi, gli insegnanti di sostegno, gli assistenti, i collaboratori esterni, come medici, psicologi, educatori e tutto il personale scolastico… hanno il compito di pianificare e organizzare tutte le attività, da quelle didattiche a quelle di ausilio, creando per tutti i discenti, un ambiente stimolante e favorevole all’apprendimento

Da quanto sopra ritengo corretto garantire agli insegnanti una corretta retribuzione, attraverso un rinnovo di contratto che per tanti anni e dopo infinite chiacchiere inutili (dai molti precendenti governi) è rimasto sospeso… 

Permettetemi di aggiungere che per far crescere la nostra scuola e farla diventare migliore di quanto già non sia, ritengo sia necessario introdurre nuove figure, come ad esempio possano essere quelle del “docente di recupero” o come accade in talune Università private, l’ausilio del “docente tutor”, inoltre nel periodo estivo si potrebbe implementare la scuola usufruendo  in questi periodi di sospensione della didattica curricolare con iniziative finalizzate allo svolgimento di attività sportive, musicali, teatrali, ricreative, tutte rivolte ad uno scopo preciso, favorireo l’aggregazione, l’inclusione, la socialità, l’accoglienza e quindi… la vita di gruppo.

Quindi, una nuova opportunità per i nuovi aspiranti insegnanti, per quanti ad esempio non possiedono allo stato attuale una cattedra, oppure non hanno ricevuto nel corso dell’anno le necessarie ore (attraverso lo scorrimento delle graduatorie) per completare quell’orario parziale, mi riferisco anche alle supplenza (ad orario non intero), anche quindi a quei casi di attribuzione di supplenze con orario ridotto in conseguenza della costituzione di posti di lavoro a tempo parziale per il personale di ruolo e che quindi hanno necessità di  integrare o quantomeno di arricchire la propria retribuzione…

Ed infine darei dei contributi di merito a tutti quegli insegnati che – giudicati dagli studenti in maniera anonima – hanno evidenziato di aver dato durante l’anno scolastico il meglio di se, contribuendo ad elevare non soltanto il livello scolastico della classe, ma valorizzando eventuali talenti presenti…

Ed allora, rivolgendomi a tanti lettori che hanno criticato l’azione del ministro Valditara, certamente l’aumento ricevuto – che ricordo ha portato a ciascun insegnante un beneficio medio di circa 160 euro, permettetemi ma su questo punto vorrei aprire una parentesi e cioè che l’aumento mensile va visto a regime e cioè non bisogna considerare il singolo mese, ma la suddivisione delle cifre percepite durante l’anno…) – non sarà certamente qualcosa di sbalorditivo, ma bisogna anche tenere conto del nuovo contratto (certo… ancora da stipulare), ma che potrebbe portare ad un aumento complessivo di quasi 300 euro in media in due anni!!!

Come dicevo, sono sempre pochi… ma purtroppo questi aumenti andranno a tutti gli insegnanti e quindi, sia a quanti realmente meritano quell’incremento per i sacrifici che quotidianamente vanno compiendo, ma ahimè… anche a quanti, loro colleghi, non fanno nulla per meritarli!!!

Già… forse è proprio questo il vero problema, ma come si sa nel nostro Paese, nessuno ne parla!!! 

Restando ancora nell'ambito dei controlli, vediamo quali documenti sono essenziali per evitare sanzioni!!!

Continuo a scrivere sul filone sicurezza e controlli nei luoghi di lavoro, intrapresi in questi giorni sul mio Blog…

Per prima cosa ritengo sia fondamentale far comprendere da chi è costituita la società, anche se quest’ultima dovesse raprpesentare un’impresa individuale e quindi, tralasciando tutte le problematiche legate a quelle cosiddette “Teste di legno” (già… se dovessimo prendere come spunto per quella verifica questa spinosa questione, il 70% delle nostre imprese potrebbero già chiudere…) la società deve possedere un “Organigramma Aziendale” (datato e sottoscritto dal Datore di lavoro), che evidenzi per l’appunto una visualizzazione chiara ed immediata della struttura organizzativa aziendale per comprendere i ruoli, i legami funzionali e gerarchici tra le persone, la divisione dei compiti e le responsabilità di chi lavora in azienda.

Seguono poi quei classici documenti aziendali come l’Iscrizione alla Camera di commercio, atto d’individuazione del Datore di lavoro, LUL (Libro unico del lavoro), dichiarazioni di conformità dell’impianto elettrico e verbali verifiche periodiche, eventuali atti di delega conferiti dal “Datore di lavoro” al “Dirigente”, contratti d’appalto e subappalto…

Continuando con i documenti previsti dalla normativa sugli adempimenti della Sicurezza:

DVR (Documento Valutazione Rischi) e aggiornamenti, libro dei cespiti, istruzioni d’uso e libretti di manutenzione, attestazione d’avvenuta formazione/informazione dei lavoratori, rappresentanti per la sicurezza, Rspp, nomina dei Responsabili del Servizio Prevenzione e Protezione dai rischi, nomina del Preposto e degli addetti alla gestione emergenza e pronto soccorso, nomina del rappresentante per la sicurezza, atto di nomina del medico competente,  giudizi d’idoneità sanitaria rilasciati dal medico competente, cartelle sanitarie dei lavoratori, esami tossicologici per tutti quei lavoratori addetti a mansioni che comportano particolari rischi per la sicurezza, l’incolumità e la salute di terzi (ad esempio gli autisti degli autocarri), inoltre il medico competente deve informare il datore di lavoro che tra le misure protettive risulta necessario “mettere a disposizione” dei lavoratori la vaccinazione antitetanica (questo trattamento sanitario che potrebbe sembrare un problema di facile soluzione è viceversa difficile da risolvere, in particolare in presenza di dipendenti che si rifiutano per motivi personali o perché appartenenti ad un’altra religione, la stessa che osserva il divieto di immetere nel corpo sostanze estranee che potrebbero contenere emoderivati infetti).  

Continuando, tra i documenti sulla sicurezza bisogna evidenziare: Verbale della riunione periodica, consegna tesserini di riconoscimento e copia dei documenti di riconoscimento di tutto il personale, consegna ai lavoratori dei DPI (è fondamentale l’atto di consegna controfirmato da parte del dipendente), consegna nei luoghi di lavoro dei DPC ed  eventuali schede tossicologiche e di sicurezza dei prodotti pericolosi utilizzati.

Da quanto sopra si comprende come la produzione cartacea dei documenti da possedere, anche per un’impresa di piccole dimensioni, può diventare notevole, ma vorrei precisare che l’aver svolto in maniera corretta il compito di aver messo in peidi quella documentazione richiesta non significa nulla, se poi quanto scritto su quei fogli non viene minimamente messo in pratica!!!

Mi riferisco a tutti quegli espedienti (ben noti a certi cosiddetti “prenditori”, che preferisco in questa sede non ripetere…) che determinano non solo difficoltà nell’attuare in maniera corretta la sicurezza nei luoghi di lavoro, ma producono altresì con quella loro negligenza, ripercussioni dolorose non solo ai propri lavoratori, ma anche ahimè a terzi, colpevoli di essere sicuramente nel posto giusto, ma ahimè nel momento sbagliato!!!

Sicurezza nei luoghi di lavoro: Presidente Mattarella, chissà… se soltanto mi avesse contattato, forse oggi non saremmo qui a parlare di "patente a crediti"!!!

Stasera, per come avevo anticipato nel post pubblicato ieri, avrei dovuto iniziare a parlarvi della novità del governo sulla “patente a crediti” e di come il sottoscritto la ritenga del tutto inutile per affrontare il reale problema della sicurezza nei cantieri edili.

Purtroppo, essendo fuori sede, non ho avuto modo di completare quanto avevo iniziato a preparare, ma nel contempo mi sono ricordato di una lettera aperta scritta alcuni anni fa al nostro Presidente Mattarella e all’allora Presidente del Consiglio Mario Draghi…
La missiva tra l’altro si concludeva con questa frase: Sì… cari Presidenti, continuiamo a parlare di Sicurezza sui luoghi di lavoro, tanto più di parlarne in questo nostro Paese cosa si fa: intanto oggi a causa vostra, piangiamo altri quattro morti, ma vedrete non saranno gli ultimi e difatti sono certo sin d’ora di poter preannunciare che tra qualche anno, il sottoscritto, si ritroverà ahimè… a parlarne nuovamente in questo suo blog!!!

Il titolo di quella lettera aperta era il seguente: Morti sul lavoro: una vergogna per lo Stato che non si impegna in maniera seria a mettere in pratica le procedure corrette!!! – link: https://nicola-costanzo.blogspot.com/2022/04/morti-sul-lavoro-una-vergogna-per-lo.html

Leggendola comprenderete il perché da sempre in questo nostro Paese la sicurezza non ha mai funzionato!!! Già… perché nessuno è disposto ad ascoltare… 

Muore un lavoratore ogni 8 ore, ma sono pochi coloro che prendono in maniera seria la gestione della sicurezza!!!

Certo, come sempre avviene, dopo l’ultima tragedia nel cantiere di Firenze, le Istituzioni si ricordano che tra i gravi problemi presenti in questo Paese, vi è il mancato rispetto della “Sicurezza nei luoghi di lavoro“!!!

D’altronde non bisogna essere un esperto per leggere i dati impietosi che ricordano a quegli “incompetenti” che – secondo quanto rimarcato nei rapporti INAIL – muore ogni 8 ore un lavoratore, parliamo quindi di tre morti al giorno e circa 86 al mese!!!

Ovviamente a questi dati ufficiali, mancano le denunce di tutti quegli incidenti mortali, occorsi all’interno dei luoghi di lavoro, ma fatti passare come incidenti in itinere, ovvero avvenuti nel tragitto casa-lavoro oppure quali incidenti casalinghi…

Naturalmente il settore con più incidenti mortali è quello delle costruzioni, a cui vanno sommate le migliaia d’infortuni gravi che pur non avendo provocato la morte del lavoratori, hanno lasciato su di essi profonde invalidità permanenti, handicap che costringono quei soggetti non solo a interventi assistenziale permanenti e continuativi, ma condizionando in pieno quella propria sfera individuale, familiare e soprattutto relazionale…

Non parliamo poi dei molti giovani vittime innocenti di questo vergognoso sistema; già… a molti di quei ragazzi vengono applicati da quegli “imprenditori” contratti alternativi, sì… esclusivamente per risparmiare. Fanno uso di quel cosiddetto “dumping” contrattuale, cioè lo svolgere lavori edili o di manutenzione, per poi ritrovarsi incredibilmente uno di quei contratto metalmeccanici o ancor peggio legato a interventi “multiservizi”!!! 

Tutti sanno quanto avviene da decenni in quel mondo del lavoro, ma nessuno denuncia quel distorto sistema, perché tutti ne fanno parte e tutti ne godono i profitti!!! Sì… dalla politica alle istituzioni, dalle associazioni di categoria agli imprenditori, ma soprattutto è la criminalità organizzata che trova in quei soggetti di cui sopra,  i referenti perfetti al loro sostegno illegale!!!  

Non parlatemi infine di valori, identità, codici etici, rispetto dei protocolli di legalità, controlli, la maggior parte di quelle note scritte sulla carta non vengono neppure attuate, servono soltanto per far ambiguamente evidenziare che essi attuano tutti quei principi di legalità, ma nulla di ciò è vero, d’altronde a smentire quanto sopra, mi basterebbe non più di un minuto!!!

Un’esperienza trentennale, sia in Italia che all’estero e permettetemi il merito di non aver mai avuto nei cantieri nei quali ho svolto funzioni tecniche, ma soprattutto incarichi di Cse o RSPP, un solo incidente mortale; beh… ritengo che sono pochi i soggetti che possono paragonare la propria esperienza con quella del sottoscritto, come d’altronde il pensare di parlare di sicurezza, sapendo di non aver mai denunciato personalmente nulla a quegli organi preposti, quantomeno per i fatti gravi di cui si era venuti a conoscenza!!!    

Per concludere vorrei evidenziare un’eccezione a quell’inconcludente “sistema di gestione della sicurezza”; mi riferisco ai Sindacati, in particolare alla CGIL (in questi anni ho potuto costatare il corretto operato compiuto dai responsabili della Provincia di Catania e Siena) che costantemente rappresentano quei loro iscritti, non solo a difesa di quei loro interessi, ma soprattutto nel controllare la sicurezza di quei luoghi di lavoro che come sappiamo è fortemente a rischio, provando tra mille difficoltà e con poca collaborazione da parte di Committenti ed Imprese, di tutelare tutti i lavoratori!!!

Ed infine un plauso agli “Enti Scuole Edili”, per la loro attività di formazione e di addestramento, fondamentale – secondo il sottoscritto – per preparare lavoratori e tecnici a quel comparto delle costruzioni che come sappiamo rappresenta uno di quelli che presenta più rischi, ma non solo, quanto appreso durante quelle didattiche, permetterà a ciascuno di loro di prevenire eventuali incidenti e quindi possibili infortuni, non solo per se stessi, ma anche per i loro colleghi: difatti… quanto accade solitamente in quei luoghi di lavoro è quasi sempre conseguenza diretta di una mancanza di  comunicazione!!!

E' sempre così: dopo che si contano le vittime, ecco che in questo paese si ricordano della Sicurezza sui luoghi di lavoro!!!

Il nostro è un paese composto principalmente da “ipocriti” che non fanno mai nulla di concreto, in particolare nel mettere in pratica gli incarichi per cui mensilmente vengono retribuiti, ma poi, quando accadono incidenti gravi come quello occorso ieri con il crollo di una struttura alle porte di Firenze per la realizzazione di un supermercato, ecco che improvvisamente tutti scendono in piazza!!!

Ascoltavo stamani il Tg1 che diceva come fossero in atto ora i controlli sul personale presente, sui contratti in essere di quei lavoratori, diretti o assunti dai subappaltatori, di tutte quelle procedure che la normativa di riferimento in materia di sicurezza sul lavoro (costituita dal D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. legge), prevede, ma delle cui adempienze ci si ricorda solo quando si contano i morti!!!

Poi per il resto, la maggior parte di quei responsabili se ne fotte e mi riferisco a molti miei colleghi in qualità di Direttori dei lavori, CSE ed anche RSPP, cui si aggiungono purtroppo gli Ispettori del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale che come sappiamo rivestano funzione di ufficiali di polizia giudiziaria…

Ma stranamente, solo dopo che accadono gli incidenti, ecco che ci si preoccupa delle figure preposte alla sicurezza, mi riferisco ai preposti, agli addetti alle emergenze, ai responsabili delle imprese individuali e/o subappaltatrici, al rispetto dei contratti di lavoro, alla formazione prevista, ai piani di evacuazione e agli interventi di primo soccorso, etc…

La verità è che non c’è alcun controllo o quantomeno nella maggior parte dei luoghi di lavoro quanto dovrebbe essere “regola” diventa qualcosa di arbitrario e non mi riferisco al piccolo cantiere portato avanti da quel pseudo “imprenditore” che, se non avessero l’appoggio della criminalità organizzata, non saprebbero neppure disegnare uno zero con un bicchiere, ma non sono soltanto queste le “imprese” (tra l’altro da noi in Sicilia rappresentano la maggioranza…), perché vi sono anche alcuni “General Contractor” presenti nell’isola che non sono da meno,  mi riferisco a società che vengono costantemente esaltate a livello mediatico!!!

Il sottoscritto ad esempio, proprio alcuni anni fa, dopo aver inviato formale comunicazione, si è recato – a proprie spese – in nord Italia, presso la sede legale in una di queste importanti “Holding”, per evidenziare quanto stesse accadendo in quel loro cantiere e mettendo soprattutto a conoscenza su fatti gravi, in particolare proprio sulla sicurezza!!!

Al mio primo incontro – sì… perché successivamente ne sono seguiti altri – credevano che mi fossi recato lì, chissà… forse per come fanno tutti in questo nostro Paese di merd… già, per ottenere qualche beneficio personale oppure per incrementare quella propria posizione professionale; quando viceversa hanno compreso che il sottoscritto non era soggetto con cui mediare ed avendo altresì intuito che mi occupo da oltre trent’an8ni di sicurezza e da quasi 15 di legalità, ecco, avendo esaminato tutte le criticità indicate, tra l’altro permettetemi di evidenziare come in una di quelle riunioni, nel presentare le prove su quanto stesse accadendo, il solito raccomandato del cazz…, mi faceva notare che non mi era permesso effettuare foto in quei luoghi di lavoro e portava a giustificazione (di quella sua totale ignoranza) la cosiddetta “legge sulla privacy”; Beh… a quel punto ho confermato ad egli che se non fossero state prese da parte della Società, provvedimenti entro e non oltre 15 giorni, tutti i documenti in mio possesso, comprese le foto ed i video  realizzati, sarebbero state trasmessi alle autorità competenti e poi casomai sarei stato denunciato per il mancato rispetto della privacy!!! 

A questo punto, visti gli animi un po’ accesi, uno dei “capi” seduto a quel tavolo – la riunione tra l’altro veniva ripresa da una webcam – compresa la situazione e dopo essersi scusato per quel suo sottoposto, mi confermava che avrebbero sin da subito effettuato le opportune verifiche e nel caso in cui avessi avuto ragione, si sarebbero presi con immediatezza tutti i necessari provvedimenti!!!

Ovviamente comprenderete che non posso fare il nome della società, non per una questione personale, d’altronde dopo quella esperienza il sottoscritto si è dimesso, ma posso garantirvi che tutte le figure allora a capo di quel cantiere da me segnalate sono stati allontanate, come anche alcuni responsabili, ma non solo, a talune imprese affidatarie e/o subappaltatrici sono stati rescissi i contratti in essere. 

Quindi da quanto sopra si comprende che ciascuno deve fare la propria parte, altrimenti si è tutti responsabili di quelle morti che ormai ogni giorno si contano nei  luoghi di lavoro; infatti.. secondo l’Inail, sono quasi tre i morti al giorno nel contesto lavorativo!!!

Eppure di queste morti non se ne parla mai a cui tra l’altro andrebbero sommati tutti quegli incidenti che ogni giorno – pur avvenendo nei luoghi di lavoro come ad esempio nei cantieri – vengono dichiarati all’interno dei Pronto Soccorso da quegli stessi lavoratori (ahimè sottomessi ai loro illegali “datori di lavoro”) come incidenti, sì ma procurati durante l’esecuzione d’interventi presso le proprie residenze.  

Mi dispiace dirlo, ma il problema reale della sicurezza nei luoghi di lavoro ha un nome ben definito e si chiama: collusioni e mazzette!!! Perchè tutto il resta come cantava Califano: è noia!!!

La CGIL è sempre un punto di riferimento: già… ovunque tu ti trovi, Siena o Catania, i suoi responsabili sono sempre lì accanto a te!!!

Sì… prima di fine anno mi ero ripromesso di ringraziare la “CGIL” e in particolare alcuni suoi referenti per il sostegno dimostrato, mi riferisco al Segretario generale della Fillea Cgil Siena, Dott. Simone Arcuri e al rappresentante dei lavoratori, Dott. Francesco Pellecchia, continuando su Catania, con il Segretario generale della Fillea Cgil, Vincenzo Cubito, al collega (rappresentante dei lavoratori) Salvatore Papotto, ma non soltanto loro, anche tutti gli amici che collaborano all’interno di quegli uffici, tra cui l’ottimo servizio offerto dal “CAF”.   

Non si tratta quindi di esprimere riconoscenza a una organizzazione sindacale o ai servizi offerti ai propri associati ed iscritti (in particolare durante lo svolgimento di funzioni di assistenza e consulenza in materia legale e contrattuale), no… in questo caso si va oltre quella relazione di conoscenza, già… quel semplice rapporto occasionale si è ora trasformato in amicizia, confronto, unione, lo stesso che si concretizza durante le manifestazioni organizzate che hanno quale fine quello di esercitare pressioni, nella produzione di normative rispondenti alle esigenze degli associati!!!

Gli uomini e le donne della “Fillea CGIL” hanno evidenziato in questi anni come essa non rientri più (strettamente) in una organizzazione negoziale, quella che taluni media (di partito…) provano a far sconfinare in attività di pressione nei confronti delle autorità governative, poiché essa viceversa, svolge un ruolo importante nell’ambito degli enti bilaterali, cogestione della funzione pubblica che si concretizza nell’erogazione di prestazioni nei settori quali la formazione, l’accesso al credito e l’assicurazione anti-infortunistica. 

Una partecipazione che include un osservatorio nazionale, una commissione paritetica nazionale, ma soprattutto politiche formative per migliorare le tutele a disposizione dei lavoratori, in un quadro in cui tali tutele non siano più legate al posto di lavoro bensì al mercato del lavoro nel suo insieme. 

In tale ottica si inserisce la “Fillea CGIL” che dimostra attraverso il suo operato non solo di saper svolgere il compito di rappresentare al meglio le categorie dei lavoratori nella difesa dei loro interessi all’interno dei luoghi di lavoro, ma evidenzia altresì l’esigenza di coniugare tutela e flessibilità, con la possibilità di effettuare attività di somministrazione, ma anche intermediazione, ricerca e selezione di personale a supporto della ricollocazione…

Cosa aggiungere: grazie CGIL per quanto compiuto nel 2023 e in attesa – tra qualche ora – del 2024, non posso che auspicare a tutti gli iscritti del Sindacato e ai suoi collaboratori e familiari. i migliori auguri, associando altresì – per quanto concerne il campo lavorativo – un nuovo anno professionale di grandi soddisfazioni…

 

  

Non solo azioni, ma anche la cultura dell’antimafia deve essere tramandata!

Oltre alle azioni concrete, è essenziale trasmettere la cultura dell’antimafia. Questo il cuore del messaggio dell’evento “Il ruolo e l’impegno della Guardia di Finanza nel contrasto alla Mafia”, svoltosi al Savoia Hotel Regency di Bologna. 

L’incontro ha visto la partecipazione dei massimi rappresentanti dell’Autorità giudiziaria e delle forze dell’ordine locali, ed è stato dedicato ai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza e a una selezione di studenti liceali e universitari. Fra i presenti, anche un giornalista che da oltre trent’anni si occupa di criminalità organizzata.

Il Procuratore generale della Corte d’Appello di Bologna ha sottolineato l’importanza del lavoro della Guardia di Finanza: “Il ruolo della GdF è cruciale. 

Per anni, è stata l’unica forza in grado di condurre indagini patrimoniali di alto livello, fondamentali nel contrasto alle mafie. Oggi anche altre forze dell’ordine sono specializzate, ma la GdF ha una peculiarità: si occupa di reati finanziari e di infiltrazioni mafiose nell’economia.”

Ha anche approfondito il tema delle mafie in Emilia-Romagna, spiegando come le infiltrazioni risalgano a trent’anni fa e siano ormai radicate nel tessuto economico: “Le mafie oggi sono perfettamente inserite nelle imprese. All’inizio le imprese sono sane, ma spesso cedono di fronte alle difficoltà economiche e accolgono l’aiuto delle mafie, che si sono sempre più professionalizzate. Si avvalgono di professionisti come geometri, avvocati, architetti, ingegneri. La confisca dei patrimoni è il momento cruciale, quando la magistratura capisce di aver colto nel segno. Colpire il patrimonio mafioso è il modo più efficace per neutralizzare la criminalità.”

Anche una docente universitaria ha parlato dell’importanza di diffondere la cultura dell’antimafia: “È fondamentale che i giovani conoscano la storia, la struttura e le dinamiche della criminalità organizzata. Solo conoscendo il nemico possiamo combatterlo.” 

La docente ha anche analizzato la presenza delle mafie sul territorio emiliano-romagnolo, evidenziando la complicità di certa imprenditoria attratta dai facili guadagni: “Questa criminalità non è immune dalla violenza, come intimidazioni o incendi. E non dimentichiamo che i mafiosi non sono imprenditori, sono criminali, e continuano a esserlo anche quando entrano nelle grandi aziende. 

Questo intacca l’economia, la rende più fragile. In un contesto mafioso, gli imprenditori sani non investono e fuggono via. La ‘ndrangheta, ad esempio, ha trasformato la Calabria in una terra abbandonata. 

Non pensiamo che questo non ci riguardi, perché se non combattiamo la mafia, non ci sarà lavoro.

La mafia non è cambiata, ma è camaleontica, come il camaleonte che cambia pelle ma rimane sempre lo stesso. Conoscere le sue diverse manifestazioni ci permette di riconoscerla e combatterla.

Nel 1990 eravamo 16.000 tra dipendenti e associate: quello che è avvenuto successivamente è inimmaginabile!!! Molti sono usciti indenni, altri sono fuggiti, pochi gli inquisiti!!!

E’ con questo titolo che un mio lettore ha descritto quanto accaduto in una delle più grandi società di sviluppo infrastrutture di rete e servizi digitali del nostro paese…

Non si è trattato di mancanza di lavoro, le commesse c’erano…  d’altronde l’installazione, la manutenzione e gli interventi sulle reti, sono stati proprio in questi trent’anni incrementati in maniera considerevole, ma purtroppo, come il mercato richiede, si è preferito sub-appaltare la maggior parte di quei lavori a ditte esterne, invece di affidarli ai propri lavoratori, rimasti tra l’altro sempre più esigui, come si sa, usare la mano d’opera esterna fa risparmiare, sì… in quanto a basso costo, ma soprattutto perché presenta meno controlli ed evita di esporre la società madre a ogni forma di ricatto sindacale.

Ma non solo, ciò che accade ultimamente in molte società nel nostro Paese, è che la proprietà non risulta più essere nelle mani di nostri connazionali, bensì il controllo è finito sotto mani straniere.

Quest’ultimi difatti, offrono già eguali servizi in Europa, con prezzi concorrenziali, determinando il taglio dei prezzi a tutti i nostri competitor nazionali che si ritrovano così a perdere la maggior parte delle commesse, proprio a causa dei prezzi più bassi offerti da queste aziende estere concorrenti, che incredibilmente hanno i medesimi proprietari…

Come sempre avviene, a subire questa lotta al ribasso sono purtroppo gli operai che pur di garantirsi il proprio posto di lavoro, sono costretti ad accettare salari bassi, turni massacranti e nessuna sicurezza, a cui si somma la mancata formazione… 

Non parliamo dei sindacati, la maggior parte di quei suoi rappresentanti tenta esclusivamente di raccattare tessere tra gli operai per poter avanzare all’interno della propria associazione sindacale, per poi barattare quel po’ di potere ricevuto con i datori di lavoro, già… svendendo le richieste dei propri associati con qualche posto di lavoro per i propri familiari o parenti e impedendo di contro, eventuali ricorsi a manifestazioni o scioperi che possano determinare problemi a quei padroni.

D’altronde sono in molti a credere che siano proprio loro a suggerire chi per mansioni e/o per progetto aziendale, debba venir licenziato e chi viceversa debba restare e quindi invece di contrastare o provare a garantire quei minimi criteri sindacali a tutela dei lavoratori, si preferisce soprassedere o fare il gioco dell’impresa…

Infatti, essi sembrano evidenziare con le loro azioni debolezza, dimostrando di accettare quasi sempre quelle logiche di ristrutturazione aziendale o le decisioni intraprese sugli operai, comode alla proprietà per indebolire la lotta, tra chi verrà licenziato e chi salvato.

Lo sanno tutti che il motivo vero dei licenziamenti – annunciati o non – è che i gruppi dirigenziali vogliono guadagnare di più, utilizzando in maniera selvaggia gli appalti e i subappalti; infatti, la vera ragione dei licenziamenti sta proprio nella corsa di voler speculare e nel fare ciò, non ci si risparmia a spremere gli operai sul lavoro o a buttarli in mezzo ad una strada…

D’altronde parliamo di una pratica collaudata che non solo cela gli sprechi compiuti dalla maggior parte delle società, ma soprattutto camuffa tutte quelle procedure al limite della legalità, di cui come sempre avviene, si scoprirà solo quando ormai tutto è andato a rotoli…

Ma non solo, queste stesse società dopo aver beneficiato negli anni del sostegno dello Stato, attraverso l’utilizzo di ammortizzatori sociali come la cassa integrazione, gli auto licenziamenti, il ricambio occupazionale, la riconversione professionale o ancora l’accompagnamento alla pensione, cosa fanno, pensano esclusivamente a licenziare!!!

Già… dopo essersi arricchiti alle spalle dei più deboli, ma anche di noi cittadini, smontano tutto e tolgono il disturbo, mentre il nostro Stato o per meglio dire quei suoi inutili referenti, stanno lì esitanti a guardarsi quello spettacolo indegno!!!

Morti sul lavoro: una vergogna per lo Stato che non si impegna in maniera seria a mettere in pratica le procedure corrette!!!

Presidenti Mattarella e Draghi, basta con proclami o belle parole sulla sicurezza, d’altronde permettetemi di dire che Voi, non ne sapete nulla su questo argomento ed allora mi chiedo, perché non affidarsi a chi da sempre opera in quel settore!!! 

Il sottoscritto ad esempio opera da oltre trent’anni in qualità  R.S.P.P. (oltre che come Coordinatore e Formatore…), ed in questo lungo periodo mi pregio di non aver mai avuto un solo incidente nei cantieri da me seguiti e posso assicurarvi che non si è trattata di semplice fortuna!!!

Ora, se pensavate per un istante che quanto sopra sia stato dovuto ad una mera casualità, no… miei cari Presidenti, mi dispiace deludervi, ma ciò è accaduto in quanto il sottoscritto, perdonatemi la frase scurrile – “ci ha scassato la minch… ogni giorno, sia ai lavoratori che ai colleghi preposti alla sicurezza” affinché ciascuno di essi compiesse in ogni istante il proprio dovere, senza mai distrarsi ma soprattutto mettendo in pratica quelle necessarie misure di prevenzione e protezione e salvaguardia di ogni fase lavorativa proteggendo tra l’altro anche l’altrui lavoro… 

Perché il problema fondamentale è quello di mettere in pratica – in maniera semplice ma soprattutto facilmente comprensibile – quanto riportato in quel testo unico del D.L.vo 81/08 e s.m.i., ma serve a poco conoscere le norme se poi queste di fatto non vengono messe in pratica o dovrei aggiungere che chi per primo dovrebbe imporre quelle regole, è proprio lo stesso individuo che se ne fotte!!!

Permettetemi altresì di aggiungere che il sistema per come è strutturato, mi riferisco alla gestione della sicurezza sul lavoro (in sigla SGSL) è di fatto totalmente inconcludente poiché se chi dovrebbe controllare e verificarne l’operativa sul campo è di fatti sottomesso al proprio datore di lavoro, il quale ha solitamente come primo obiettivo quello di mirare esclusivamente alla produttività a scapito della sicurezza, è evidente che il sistema della sicurezza implode su se stesso…

Vi è quindi la necessità di cambiare quelle regole, chi svolge la funzione di controllo deve essere slegato da quel rapporto di sudditanza che lo lega all’impresa stessa; quanto riportato vale anche anche per chi svolge la funzione di Coordinatore: comprenderà bene che se nei lavori privati (ma potrei estendere il concetto anche per quelli pubblici), la figura posta a controllo delle procedure previste e dei controlli, risulta troppo rigida o professionalmente distaccata dal Committente che lo ha chiamato (lo stesso che d’altronde paga le sue fatture), se nel suo operare evidenzia un atteggiamento energico, fermo o risoluto, non permettendo alle imprese o ai lavoratori individuali che si possa violare anche uno solo di quegli adempimenti, ecco che questo professionista, difficilmente verrà premiato e quindi nuovamente chiamato per un altro incarico, no…  al suo posto verrà scelto un collega certamente più disponibile a chiudere un occhio…

La stessa cosa vale peraltro per l’R.S.P.P. o per l’addetto “Preposto” che fintanto dipende dallo stipendio ricevuto da quell’imprenditore (mi riferisco a quello “negligente”, perché ve ne sono tanti altri che dimostrano di tenere alla sicurezza della propria impresa) è evidente che il loro potere decisionale vale nulla!!!
Difatti, riuscire a far la voce grossa, imporsi in quelle scelte fondamentali per la messa in pratica della sicurezza sui luoghi di lavoro, procedere con gli acquisti dei Dpi, passa tutto in secondo piano quando quel rapporto – a causa delle continue richieste per far fronte a quella inadeguata sicurezza – comporterà l’allontanamento di quel responsabile o l’eventuale modifica del rapporto contrattuale…

Ed infine la situazione peggiore, i “Committenti”: sì, proprio loro che manifestano ovunque a grandi titoli di voler adottare all’interno della propria società quanto necessario per portare a zero quei rischi connessi alla sicurezza, trasmettendo tra l’altro quel messaggio anche ai partner affidatari e di conseguenza alle loro imprese subappaltatrici…

Ora, come dicevo sopra, se quanto fatto resta esclusivamente sulla carta, se sono proprio quest’ultimi i primi a limitarsi ad adottare la sicurezza, espletandola solo dal punto di vista cartaceo, senza poi intervenire in maniera concreta o in particolare, quando emergono gravi problematiche in quei loro cantieri (ah dimenticavo… alcune di esse fanno altresì firmare agli imprenditori nei contratti d’appalto, limiti di riservatezza, affinché nulla di ciò che accade all’interno di quei lavori venga riportato all’esterno in particolare ai media; mi chiedo, non è che forse dovrei pensare che l’intenzione reale è quella di non far giungere mai nulla all’esterno o direttamente a quegli organi competenti o ancor più giudiziari???)!!!

Permettetemi di aggiungere come la circostanza peggiore è rappresentata quando questi – pur venendo a conoscenza delle criticità presenti nei loro cantieri – non si adoperano minimamente per attuare quelle necessarie risoluzione, viceversa si chiudono a riccio, chissà forse per salvare l’onorabilità di quella propria struttura o forse per tutelare quei loro referenti impreparati o certamente inadeguati per occupare posizioni così strategiche e particolarmente decisionali??? 

Ma d’altronde anche loro cercano di salvaguardarsi il proprio orticello, già… quel posto di lavoro ricevuto certamente in maniera immeritata e che ha come unico fine, non tanto il rispetto delle norme previste dai CCNL e/o quanto riportato nei Capitolati d’Appalto, no…  il loro interesse non è sulla salvaguardia delle vite umane, essi viceversa puntano a procedere nella direzione della produttività, affinché i tempi previsti di quei loro cronoprogrammi vengano rispettati e rimettendo così ad altri – mi riferisco ai referenti delle affidatarie o agli addetti della sicurezza delle altre imprese sottostanti – tutti i problemi connessi con quelle fasi lavorative programmate.  

Sì… cari Presidenti, continuiamo a parlare di Sicurezza sul lavoro, tanto più di parlarne in questo nostro Paese cosa si fa: intanto oggi a causa vostra, piangiamo altri quattro morti, ma vedrete non saranno neppure gli ultimi!!!

Cordialmente, Nicola Costanzo    

P.s. è siamo giunti a – 5

Perché "NOI"… siamo la JUVE!!!

Caro Mr. Allegri… questa volta hai “toppato“!!!
Sa… sin dal primo giorno in cui lei è giunto alla Juve, ho difeso quella scelta societaria e negli anni in cui alcuni tifosi criticavano quella decisione – in particolare quando ci si trovava dietro in classifica rispetto ad altre squadre – il sottoscritto ripeteva ai propri amici e tifosi juventini (e non solo a quelli, ma anche ai tifosi antagonisti…): “Tranqulli… alla fine vinceremo noi“… e così è stato negli ultimi anni!!! 
Ma vede, prima di essere tifoso, il sottoscritto è sportivo e difatti, quando a inizio stagione abbiamo perso la Supercoppa a scapito della Lazio, sono stato felice per quella squadra avversaria “bianco-celeste”!!!
Perché a me piace vincere… è vero, sempre, ma soprattutto provo a meritarla quella vittoria!!!
Ecco perché a volte per vincere, bisogna fare un bagno di umiltà, comprendere chi si sta affrontando e rispettare la squadra avversaria, ma soprattutto quei suoi giocatori, in particolare quando questi si chiamano “CR7”…
Il grande Enzo Bearzot, se si ricorda… nel campionato del mondo vinto dalla nostra nazionale, mise un certo Claudio Gentile a contrastare il grande Maradona; certo fece ciò che poteva… ma alla fine l’Italia vinse quella partita ed uno dei più grandi giocatori al mondo, non segno neppure un goal, ed allora le chiedo: “In quale modi pensava di fermare Cristiano Ronaldo??? 
Sperava forse che lasciandolo giocare liberamente, avrebbe buttato sempre fuori dalla nostra porta quel pallone??? Avendo dichiarato in sala stampa, a conclusione della partita, che Cristiano Ronaldo rappresenta il più forte attaccante attualmente in circolazione, perché non ha pensato di limitarlo???
E poi… la cosa più importante, quella formazione impostata, mi dispiace dirglielo, ma era totalmente errata!!! 
Caz… non ci voleva mica uno scienziato dela pallone per comprendere che con quella formazione lei avrebbe perso…
Mi creda, non sono per nulla dispiaciuto per come è andata la partita e ancor meno del risultato…
D’altronde, si tratta soltanto di una partita e come ben sa (anche se a lei può importare poco… peraltro il mondo del calcio vive una realtà diversa e ben ovattata…), il nostro paese ha problemi ben più importanti da affrontare, in confronto a quattro calci di pallone…
Ciò che invece desidero comprendere è il motivo che l’ha spinta a giocare con questa formazione??? 
Debbo dirle che quanto da lei compiuto, fa già parte di una serie di errori ripetuti in campo internazionale in questi ultimi anni… 
Non è che forse deve migliorare sotto questo aspetto internazionale???
Peraltro si sa… nessuno di noi nasce perfetto in tutti i campi e lei, per come si è visto, dimostra di avere ahimè delle lacune per quanto concerne i campionati esteri, se pur le riconosco il merito di due anni fa, quando le hanno annullato il 3° goal, quello di Morata contro il Bayern di Monaco, ecco, forse chissà in quell’occasione, avrebbe anche potuto vincerla quella Coppa Campioni, ma sappiamo bene come è andata a finire…
Se può quindi… può spiegarmi perché non ha messo in campo altri giocatori a sua disposizione???
Penso ad esempio a Marchisio (un giocatore che ha dato sempre tanto alla nostra squadra e che certamente ieri sera, meritava di giocare…), uno dei pochi che si sa… ha classe da vendere (in particolare rispetto agli attuali sostituti, penso senza offesa a Betancour… certamente un ottimo giocatore, ma con poca esperienza per la Champions)!!!
Ma poi… che formazione è questo 4-4-1-1???
Il sottoscritto non comprende questa formazione: Buffon; De Sciglio, Barzagli, Chiellini, Asamoah; Douglas Costa, Khedira, Bentancur, Alex Sandro; Dybala; Higuain.
Mi scusi – non per fare come molti miei connazionali il tecnico del “lunedì mattina”peraltro come ripeto sempre “a ciascuno la propria professione” – ma vorrei sapere… perché non ha utilizzato Rugani a destra e (seppur contrario) Alex Sandro a sinistra (sì… avrei voluto vedere al suo posto Lichtsteiner, ma non ricordo se egli fosse stato escluso da quella lista Champions??? ).
Comunque, dal momento che mancava Pjanic, come ha potuto non mettere in campo Matuidì (oltre ovviamente per come riportavo sopra… Marchisio): Rappresenta l’unico giocatore a centrocampo che non sbaglia mai una partita… cosa dire, veramente incredibile questa sua scelta.
Ed infine… dov’è Cuadrado??? 
Mi scusi, ma come pensava di saltare la difesa avversaria??? 
Forse con Dybala??? 
L’argentino al limite… sarebbe potuto entrare a partita in corsa , a seconda di come si sarebbe evoluto il risultato… ed in ogni caso, vista la sua decisione di farlo giocare dall’inizio, quantomeno avrebbe dovuto prevedere la sostituzione, avendo egli preso un’ammonizione durante la stessa; l’espulsione era nell’aria, ma lei soltanto non ha compreso quanto di lì a poco, sarebbe successo…
Analoga situazione andrebbe fatta per Mandzukic… che in quel ruolo, ha saputo dare in questi anni i migliori risultati, certamente molto di più di Alex Sandro…
Comunque la partita è andata per come sappiamo, ed errori ne sono stati fatti tanti, in particolare il più grave è stato quello della presunzione!!!
Ma posso capirla, perché noi… siamo la Juve, è il nostro standard è di vincere sempre!!! 
E quindi, non sarà l’aver perso una partita a demoralizzarci, ma quantomeno la prossima volta, provi a giocarsi la partita ad armi pari… potrei suggerirle di farlo già nella partita di ritorno, sì… a Madrid!!!
Perché vede, anche se alla nostra squadra manca un giocatore chiamato Cristiano Ronaldo… posso assicurarle che quella sua bravura è direttamente proporzionata all’incapacità di molti difensori, a lasciarlo solo in area di rigore…
Se quanto sopra fosse accaduto al sottoscritto quando da ragazzo giocavo al pallone, mi creda… anch’io sarei sembrato Pelé!!! 
Mr. Allegri non disperi, vada tranquillo a Madrid e faccia vedere loro che anche noi sappiamo giocare a pallone!!!
PERCHE’ NOI… SIAMO LA JUVE!!!

Ancora morti bianche: d'altronde mancando i controlli e la formazione, cosa si vuol sperare???

Tragedia sulla linea Varna-Bressanone: l’incidente ha causato uno scontro di due treni cantiere, dove uno dei mezzi ha percorso circa 2 km fuori controllo, per poi finire per schiantarsi in modo violento su due operai, che sono deceduti all’istante.
Un Tir piomba su un cantiere stradale e causa due morti: nove feriti sull’autostrada A10.
Sono solo due disgrazie, occorse in questi giorni, che mostrano come sul piano della prevenzione, ci sia ancora tanto lavoro da fare…
Va premesso innanzitutto che uno dei fattori più gravi, è costituito principalmente dalla mancanza dei controlli, a causa, sia del personale fortemente ridotto, che per la riduzione logistica di quelle struttura, limitata negli anni da sempre meno risorse finanziarie…
Da un’analisi difatti è emerso come, solo il  5% delle aziende viene controllato… mentre i restanti, proseguono il più delle volte negli illeciti, con personale non registrato e la cosiddetta “sicurezza” lasciata al caso o alla fortuna…
Difatti, durante quei controlli è emerso come molte aziende, non  avessero mai consegnato ai propri dipendenti i DPI individuali o quelli collettivi e soprattutto, che gli attestati di formazione rilasciati per gli stessi, fossero di fatto falsi…
A parte quindi la truffa, il rischio… è quello di avere personale con patentini specializzati o con attestati di formazione di terza classe, senza che gli stessi, avessero ricevuto adeguate abilità, non avendo mai svolto direttamente sul campo, quelle necessarie prove teoriche e pratiche…
Ecco quindi che alla richiesta di verifica da parte dei committenti (o dei loro responsabili RSPP e/o Coordinatori della sicurezza), sulla consegna dei corsi di formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, sia per il personale presente o per quello in fase d’inserimento, ecco che la maggior parte di queste aziende, provvede a falsificare gli attestati o li ottiene pagando da enti non autorizzati anche tramite web…
Ecco quindi i veri motivi per cui molti di quei lavoratori, non essendo abilitati… non sanno prevenire i rischi, ma soprattutto, reagiscono in modo scorretto a quelle situazioni di pericolo…
Le indagini hanno dimostrato come i presunti corsi di formazione, non venivano nella realtà mai svolti, anche perché la maggior parte di quei datori di lavoro, preferivano comprare l’attestato, che non perdere una giornata di lavoro ai propri dipendenti, (giornata… ovviamente retribuita, proprio a causa della presenza obbligatoria di quei corsi…).
Abbiamo visto come d’altronde, proprio nella nostra regione Sicilia, molti di quei corsi di formazione, siano stati realizzati da uomini legati alla politica, per dare modo a loro di creare società fittizie intestandole a prestanome, far girare milioni di euro dalle casse regionali, dare posti di lavoro a familiari e parenti, favorendo amici consulenti che avrebbero successivamente ricambiato il favore, dando quel necessario appoggio alle prossime elezioni…
Un vero e proprio business, favorito dal rapido diffondersi di queste cosiddette strutture parallele, veri e propri concorrenti di quegli Enti Paritetici autorizzati…  
Inoltre, alla limitata verifica di quei controlli, va aggiunta la lentezza della giustizia e le pene irrisorie inflitte a quei datori di lavoro… una volta scoperti, gli stessi che, pagando una semplice ammenda, si sono ritrovati nuovamente liberi dal proseguire per come finora fatto…
Ovviamente con questo sistema “illegale”, sono in molti ad averci guadagnato: gli imprenditori che non restavano privi dei propri lavoratori, le società alle quali venivano affidate le formazioni, i loro consulenti… il più delle volte privi di qualsivoglia abilitazione o esperienza personale per compiere quei corsi di formazione e in tutto questo, chi ci ha rimesso come sempre, sono i dipendenti, che non hanno ottenuto alcuna reale abilitazione professionale, se non soltanto un certificato, da utilizzare quale carta straccia…
Nel frattempo come vediamo… i ponteggi crollano, le pratiche di primo soccorso errate causano gravi danni, non solo agli infortunati, ma anche a quegli stessi soccorritori; identica situazione si ripete nei casi d’incendio, con l’errato utilizzo delle vie di esodo o delle uscite d’emergenza ed infine, per quei casi di morte legati a lavori in ambienti confinati o per quelli di alta quota…
I lavoratori… per guadagnarsi un pezzo di pane, lasciano per sempre le proprie famiglie; mariti, padri, figli… restano vittime in questo paese, di quella continua negligenza, sia di chi avrebbe dovuto semplicemente far rispettare le normative previste, che di tutti coloro che avrebbe dovuto quelle regole (in tema di sicurezza) applicarle, ma soprattutto, della mancanza onestà da parte di noi tutti, nel voler mettere in pratica, quegli elementari principi da sempre posseduti (senza l’esigenza di eventuali attestati…), chiamati per l’appunto… moralità!!! 

Incidenti sul lavoro in Sicilia, Catania è la prima provincia.

Che fossimo tra i peggiori in Italia per prevenzione non avevo dubbi, ma che Catania risultasse anche la prima in Sicilia è stata una vera sorpresa…
Ho già affrontato questo tema in molti miei precedenti post ed avendo anche tra le mie professionalità quelle (dal lontano 1994…) di Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, Coordinatore della Sicurezza, Formatore e quant’altro in qualità di addetto… preferisco non affrontare nuovamente quanto ho già espresso, ma voglio soffermarmi su un punto preciso e cioè sul perché ancora oggi, si verificano con frequenza questi costanti incidenti…
Innanzitutto, quanto siamo sicuri sicuri che tutti i lavoratori oggi presenti nei luoghi di lavoro abbiano realmente sostenuto un corso di formazione o siano in possesso di un semplice foglio di carta rilasciato da qualche ente di formazione, senza aver mai ricevuto quell’adeguata informazione, formazione e addestramento all’uso dei dpi…
Questi ultimi, sono stati realmente a loro consegnati???
Sono in possesso di dispositivi personali e collettivi a norma???
Al sottoscritto per esempio capita attraversando la nostra città, di vedere DPI che non sono più a norma da almeno 10 anni, eppure quest’ultimi vengono adoperati da quegli ignari lavoratori…
Cosa dire delle attrezzature: sono quasi sempre inadatte ai loro compiti e nella maggior parte di esse, mancano di quelle protezioni necessarie… 
Parlare di programmi di manutenzione, verifica e controllo, è qualcosa di anormale e il più delle volte… non avviene mai. 
Una soluzione alternativa, potrebbe essere quella di affidarsi a società di noleggio, che garantiscono prodotti certificati e soprattutto ne assicurano quella adeguata manutenzione programmata…
Ma si sa, la maggior parte dei nostri imprenditori, sono ancora abituati a voler possedere il bene per il quale si sono stati tirati fuori dei denari…
Non se ne comprendono i vantaggi e soprattutto ci si dimentica che queste attrezzature, a secondo dell’uso fatto, vengono in maniera celere danneggiate, anche e soprattutto, per la negligenza dei propri operatori…   
D’altronde, la mancanza formazione da parte di coloro che sono addetti a queste attrezzature, fa si che si demandi all’esperienza dei dipendenti più anziani, quelle procedure operative il più delle volte errate… mettendo così a rischio, non solo la propria incolumità, ma anche quella dei colleghi vicino…
Infine, vi sono i datori di lavoro, i quali per primi, non comprendono i problemi che possono derivare da quei possibili incidenti e preferiscono non applicare tutte quelle metodologie di prevenzione ed il rispetto delle procedure a salvaguardia dei propri dipendenti… 
Da quanto sopra si comprende come l’incidente non presenta solo una caratteristica, ma è data da un’insieme di fattori, che non vengono mai applicati alla perfezione…
Evitare quindi quegli incidenti, significa programmare alla perfezione tutti i possibili rischi e tentare di ridurli al minimo, in quanto eliminarli del tutto è impossibile, a causa delle varianti che possono accadere durante gli incidenti…
Bisogna comprendere oltre ciò, la condizione psico-fisica del lavoratore; capire se vi possono essere dei problemi personali, familiari, stress, che possono andare ad incidere negativamente durante la proprio mansione…
Occorre fare un passo indietro, preferendo alla produttività estrema, l’eccellenza della qualità e il rispetto della persona, non più visto come semplice lavoratore, bensì come un soggetto, che trova passione in ciò che fa…
Creare da parte dei datori di lavoro, quei presupposti che tendono a far gareggiare essi, non fa altro che elevare tutte quelle circostanze di spericolatezza, che con il tempo possono diventare rischiose e ritorcesi contro…
Se si pensa esclusivamente a incitare il personale, mettendo da parte quanto previsto in termini di sicurezza, è come mettere in conto sin dall’inizio, a quali rischi si sta preferendo andare incontro…
Ho letto che sono stati analizzati i numeri degli infortuni registrati nei primi nove mesi di quest’anno e secondo i dati Inail, tra gennaio e settembre del 2016, si sono verificati 18.977 infortuni sul lavoro, di cui circa 600 con mezzi d’opera!!!
Volendo analizzare i dati di sopra con quelli dell’anno scorso suddivisi nelle varie province della nostra regione si ha che gli infortuni sul lavoro hanno registrato in totale 28.349 infortuni sul lavoro; di cui 2.149 ad Agrigento, 1.285 a Caltanissetta, 6.826 a Catania che risulta la provincia con il più alto numero di infortuni, 1.120 a Enna, 3.342 a Messina, 5.774 a Palermo, 2.940 a Ragusa, 2.270 a Siracusa e 2.643 a Trapani.
Troppi… davvero troppi e dire che molti di essi si potevano evitare… 
Certamente dovevano evitarsi tutte quelle morti bianche, che hanno lasciato ai familiari lacrime e disperazione… 
Perdere un genitore o un fratello non è mai cosa semplice da superare, in particolare se ciò deve accadere per un misero salario…
Bisogna fare in modo che lo Stato intervenga in maniera ferma, verificando tutti i nominativi presenti all’interno delle imprese, imponendo corsi di formazione e aggiornamenti obbligatori presso strutture paritarie, verificando inoltre se all’interno di quelle imprese, ci sia stato quel corretto investimento per la salute dei propri lavoratori…
Realizzare inadeguati “Piani di sicurezza” cartacei, che non mettono in pratica nessuno di quegli adempimenti, serve certamente a proteggere l’impresa da eventuali sanzioni amministrative, ma non garantisce minimamente l’incolumità dei lavoratori!!!
La sicurezza deve essere vista come il superamento dei propri limiti, rappresenta un’apertura fondamentale per crescere ed ambire ad appalti sempre più importanti…
Presentare quale biglietto da visita quel proprio plus valore dato dal capitale umano, dai corsi di formazione sostenuti, dall’abbigliamento di lavoro dato ai propri dipendenti, dalle attrezzature acquistate e certificate, dai DPI personali e collettivi, sono tutti requisiti che dimostrano di tenere molto ai propri dipendenti, e dimostra che non si considera quanto realizzato, un’inutile esborso di denaro!!!
Un salto di qualità che fa attraverso piccole gesti… una grande impresa! 
Infatti, provate a guardare in giro, ricercate se esistono quelle specificità dal sottoscritto sopra riportate, osservate tutti coloro che operano nei ponteggi della nostra città, esaminate quei lavoratori a terra che eseguono lavori di ristrutturazione, ed ancora, valutate i mezzi d’opera affidati ai conduttori e manovratori, ecco da quanto sopra, non ci vorrà molto per rendersi conto del perché oggi, nella nostra provincia, ci troviamo al primo posto per incidenti sul lavoro!!!

Questo popolo di Dio…

Mi vengono in mente le parole che Papa Giovanni Paolo II il 9 maggio del 1993 rivolse dalla collina di Agrigento alla Sicilia e all’Italia intera ferita dalle stragi di quella mafia: “Questo popolo di Dio… talmente attaccato alla vita, che ama la vita, che dà la vita, non può vivere sempre sotto la pressione di una civiltà contraria, civiltà della morte… Mi rivolgo ai responsabili… Un giorno verrà il giudizio di Dio…”.

Ed oggi Papa Francesco In udienza generale ha dicharato: “Il Popolo di Dio, cioè la Chiesa, non ha bisogno di soldi sporchi”, se viene qualche “benefattore” con “offerta frutto del sangue di gente sfruttata, maltratta, schiavizzata, con il lavoro mal pagato, io dirò a questa gente, ‘per favore portati indietro il tuo assegno, brucialo'” ed ha aggiunto… “è necessario avvicinarsi a Dio con mani purificate evitando il male e praticando il bene e la giustizia

Sono parole che se applicate da quanti si considerano profondamente “cristiani”, andrebbero a diminuire quei comportamenti disonesti e tanto presenti nella vita sociale ed inoltre, cambierebbero radicalmente quel senso di legalità nelle coscienze, mai presente in quelle azioni da intraprendere…

Oggi sono in molti fra i credenti a non accettare i comandamenti morali formulati dalla Chiesa, ma vogliono decidere loro su cosa è bene e cosa è male…
Proprio Papa Wojtyla aveva compreso quanto stava accadendo… infatti andava ad alta voce riportando: “Sì urge un recupero di legalità!… da una restaurata moralità sociale a tutti i livelli deriverà un nuovo senso di responsabilità nell’agire pubblico, come pure un ampliamento dei luoghi di formazione sociale ed un più motivato impulso alle diverse forme di partecipazione e di volontariato”.
Gli uomini infatti, non costituiscono esclusivamente un semplice aggregato di individui, ma rappresentano una comunità di persone, nelle quali, le aspirazioni di ciascuno e i diritti e doveri, si collegano e si coordinano in un vincolo solidale, ordinato a promuovere il pieno sviluppo della persona umana e la costruzione del bene comune…

Ciò implica ovviamente l’affermazione di alcune regole di “condotta”, connaturate al concetto medesimo di società, che non soltanto rispecchiano giudizi di valore universalmente riconosciuti, ma presiedono al corretto sviluppo dei concreti rapporti tra gli uomini, equilibrando le individuali libertà e orientandole verso la giustizia. 

Ora, senza tali regole, chiare e legittime regole di convivenza, una società libera e giusta non potrà mai esserci…
Ed ancora, se tali regole mancano oppure non vengono applicate, è logico che la “forza” tende a prevalere sulla “giustizia”, con la conseguenza che la libertà della persona… viene messa a rischio fino a scomparire del tutto!!!

La “legalità” quindi, costituisce la condizione fondamentale affinché vi siano libertà, giustizia e pace.
Non si tratta quindi di imporre il rispetto delle leggi, ma di possedere ciascuno quella necessaria coscienza morale, che nel corso della propria esistenza personale, rappresenta di fatto, l’espressione della vera dignità della persona…

Sentirsi cristiani, non significa quindi soltanto pregare… ma ricercare sempre quei radicati principi di giustizia… meta finale che renderà possibile quella elevazione alla fine ricercata, da questo senso della vita, all’esperienza cristiana della salvezza…

Ancora morti sul lavoro…

Ancora sangue nei nostri cantieri edili… 
In pochi giorni sono decedute 4 persone e nel corso di quest’anno sono già 14 le vittime ufficiali…
Ora sono in tanti a stringersi in cordoglio ed è così che partono gli appelli al Prefetto perché convochi immediatamente un comitato per la sicurezza sul lavoro…
Rappresentano uno dei tanti appelli che vengono realizzati tutte le volte in cui accadono questi mortali incidenti e come in ogni cosa… passato il momento dell’emergenza, tutto ritorna ad essere… come prima!!!
Tutti ora gridano ad alta voce…, dai sindacati alle associazioni di categoria, dall’ispettorato fino a proseguire con gli enti paritetici di formazione…
Peccato però che gli stessi, non siano così presenti nel corso dei lavori… anzi demandano proprio ad altri… in particolare a quei poveri Preposti ed R.S.P.P. il compito di far rispettare la sicurezza sul lavoro… mentre loro nel frattempo… discutono su quali soggetti coinvolgere in questo nuovo comitato provinciale, tanto per dare la “solita” visibilità a quei soggetti che, se da un lato è vero sono direttamente coinvolti nella sicurezza sul lavoro – vedasi quanti appunto operano negli uffici dell’Inps, Inail, Ispettorato del lavoro, Nucleo ispettivo del lavoro dei carabinieri e tutte quelle associazioni di categoria – dall’altro, peccato che… escono fuori dai loro uffici soltanto quando accadono tragedie simili…
Basti guardare giornalmente la ns. città per osservare in quali modi le nostre imprese – definite tali solo sulla carta – operano nei loro cantieri con evidenti difformità negli apprestamenti ed a quali  rischi espongono i propri lavoratori, quasi sempre sprovvisti sia dei DPI che di quelli collettivi… 
A tutto ciò si aggiunge il fenomeno del lavoro nero… e delle denunce per infortunio, quasi sempre sostituite dai dipendenti al pronto soccorso da mendaci dichiarazioni, proprio per evitare di coinvolgere l’impresa e/o i propri datori di lavoro…
A cosa serve quindi sedersi a discutere… basterebbe che ognuno di essi faccia quanto è loro dovere… e non si tratta solo ed esclusivamente di sanzionare -perché la politica finora instaurata e cioè quella della multa e/o della denuncia penale serve a poco per combattere un fenomeno che trova sempre nuove soluzioni e/o prestanomi umane per continuare – ciò che è veramente importante è fare cultura… trasmettere quel necessario messaggio della formazione e dell’addestramento…, far capire ai datori di lavoro l’importanza del rispetto delle norme ed ai lavoratori che la loro vita, viene prima di qualsivoglia compromesso… possa anche questo chiamarsi… posto di lavoro!!!
I metodi per prevenire gli incidenti ci sono tutti, ad iniziarsi da quei principi che prendono il nome di correttezza e legalità, dal rispetto delle leggi e dall’applicazione di quelle metodologia ben descritte nel D.Lvo 81/08 e s.m.i., che però debbono trovare applicazione non solo nella teoria, ma soprattutto nella pratica…
Il problema non deriva soltanto dai mancati controlli… ma nel costringere quelle imprese lestofanti a chiudere definitivamente i battenti… allontanare quegli imprenditori improvvisati, impostori e filibustieri che s’improvvisano in settori a loro sconosciuti, senza avere la benché minima capacità tecnica e organizzativa, credendo che la sicurezza sia qualcosa di totalmente inutile…
Anche la politica ha le sue colpe… 
Non è possibile infatti che lo Stato continui a tagliare i finanziamenti destinati agli ispettorati territoriali del lavoro, con il risultato che i propri addetti siano sempre più in numero esiguo e soprattutto senza quelle necessarie garanzie che permettano di poter espletare in maniera ottimale il compito a cui sono stati demandati… 
Bisogna affidare a coloro che vivono giornalmente i rischi dei cantieri, dell’industria, di tutte quelle attività che comportano gravi rischi per la salute dei lavoratori, il compito di dare suggerimenti e per ricercare quelle soluzioni corrette tali da poter affrontare un tema così delicato e di non facile soluzione… 
Non è corretto che le persone paghino con la propria vita… l’incapacità di quella politica e istituzioni, in un settore proprio come quello dell’edilizia, ormai in completa crisi e divenuto ormai territorio di illegalità e malaffare…
Basta… già basta con queste inutili stragi… e almeno per una volta, tutti, si ripeto tutti, inizino ad affrontare seriamente questo problema, tentando di realizzare quelle necessarie ed indispensabili correzioni, che permettano così progressivamente, non certo di eliminare tutti i possibili rischi, ma almeno quello di poter abbattere definitivamente questi esecrabili infortuni mortali sul lavoro!!!

ESEC: Ente Scuola Edile di Catania

E’ insolito trovare nel mio Blog qualcosa di cui io scriva favorevolmente ed è ancor più inusuale che utilizzi un mio post per segnalare qualcosa che correttamente nella nostra città funzioni…
Ciò è dovuto principalmente a due fattori: innanzitutto, perché è veramente difficile poter individuare quelle eccellenze che si contraddistinguono nel ns. territorio e secondo perché onestamente scrivendone, non si vuole apparire agli occhi dei propri amici lettori… come si dice da noi… un po’ paraculo!!!
L’atteggiamento di cui sopra però, contrasta completamente con il vero motivo che porta il volermi esporre a valutazioni, obbiettive e positive, poiché non nascondono al suo interno – come potrebbe sembrare a parer di qualcuno abituato, a celate adulazioni, che comunque non mi appartengono – e che, per essere manifestate, hanno bisogno di un particolare “modus operandi”, che prende il nome di opportunismo e cioè di colui che possa agire per un proprio tornaconto…
Ma qui, viene a mancare il cosiddetto movente individuato esattamente nella misura in cui, un’individuo potrebbe ottenere un possibile beneficio, profitto o vantaggio, ma che nel caso specifico… è proprio ciò che manca, mentre di fatto, restano immutati – per come riportavo sopra – i reali motivi per i quali desideravo parlarne.
Fatte quindi le dovute precisazioni, desideravo porre l’attenzione su un comparto, quello delle costruzioni, che rappresenta lo stesso nel quale opero dal lontano 1990 e che da 1996 ho anche rappresentato in qualità di R.S.P.P. ( Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione ).
Ed è proprio su questo elemento di criticità, in tema di salute e sicurezza, che si riflette la problematica della garanzia di quei livelli minimi di prevenzione e protezione a tutela dei lavoratori, malgrado la considerevole legislazione e il livello di innovazione tecnologica. che però si è visto, da solo non basta a contribuire alla riduzione del fenomeno infortunistico, che riveste un ruolo fondamentale di centralità, rappresentando lo strumento essenziale di tutela per imprenditori e lavoratori. 
In particolare, proprio le recenti novità normative in tema di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, hanno affidato ai Comitati Paritetici un ruolo strategico attorno al quale si è incentrata la propria missione e cioè quella di poter mettere in atto le politiche per svolgere al meglio i compiti affidati dal legislatore in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, tra cui: l’Informazione, la Formazione, l’Addestramento, la Consulenza, l’Assistenza ed il Sostegno alle imprese. 
Permettere quindi ai propri dipendenti – sia che essi sono lavoratori o dirigenti – di frequentare i corsi di formazione offerti dall’ESEC ( vorrei precisare “Gratuiti” a tutte le Imprese – ovviamente in regola con i pagamenti della Cassa Edile ), permette ai propri collaboratori, addetti nel settore delle costruzioni, una crescita individuale, al fine di acquisire e perfezionare oltre che le proprie capacità professionali, anche migliorare il proprio rendimento produttivo con l’individuazione durante il loro compito, di eventuali rischi, passaggio fondamentale nel processo di crescita e tutela, della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Obbligo questo che non deve essere visto soltanto come qualcosa da cui sfuggire o da demandare in capo al solo “sventurato” Datore di lavoro, ma che deve divenire, obbiettivo prioritario nel sistema della prevenzione, dove le collaborazioni di tutti devono essere privilegiate rispetto alle azioni individuali e dove la bilateralità rappresenta la cerniera fondamentale nelle problematiche della gestione della sicurezza nei cantieri.  . 
Le Imprese hanno l’obbligo – non solo legislativo – di utilizzare questo Ente di Formazione, ma principalmente “morale” di mettere in pratica il livello di preparazione e conoscenza nel campo della sicurezza dei propri dipendenti, con particolare attenzione a quanti assegnati – al Controllo ( vedasi Dirigenti e/o Preposti ) – alle Emergenze ( Primo Soccorso, Antincendio, Evacuazione ) – alla Sicurezza ( R.S.P.P. – R.L.S. ) – per proseguire verso quelle abilitazioni necessarie sia per il montaggio di apprestamenti ( ponteggi, trabattelli, ecc… ) che per l’utilizzo di mezzi d’opera ( escavatori, gru, ecc.. ), ottenendo così quella necessaria conoscenza, sul reale livello dei propri collaboratori..  
L’ESEC nello svolgere le proprie lezioni con docenti preparati ( ne evidenzio solo alcuni, Ing.ri: Vinci, Maci, Manoli e mi scuso per quanti non sono in elenco… ), oltre che disporre dei propri laboratori, si avvale di un’ampio campo scuola, dove ogni lavoratore può mettere in pratica le indicazioni ricevute dai docenti e verificare così il livello di apprendimento raggiunto, dai propri iscritti, con l’obbiettivo costante di una continua crescita professionale ed un progressivo perfezionamento delle risorse umane nel settore delle costruzioni.
Le proposte e le iniziative proposte dal Direttore ( Giacomo Giuliano ) con l’ausilio dei collaboratori di segreteria e tecnici ( D’Antona – Di Stefano – Giangreco ) tengono conto sia delle continue modifiche e/o aggiornamenti legislativi o quando si presentino modifiche al processo produttivo significative ai fini della sicurezza e salute dei lavoratori – in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione o della protezione, perché il principale obiettivo non è rappresentato nell’aver espletato quelle documentazioni cartacee necessarie ( evitando così possibili sanzioni amministrative), ma divenire strumento di promozione della “Cultura della Sicurezza” sia in tema di Prevenzione Infortuni, che di Igiene e Ambienti di lavoro.
Inoltre, l’attività dell’Ente Scuola di Catania, non è solo rappresentata dalle iniziative di informazione sulla sicurezza rivolte ai Datori di Lavoro, Lavoratori, Preposti, Dirigenti e Figure della sicurezza, ma anche nelle attività di assistenza in cantiere mediante sopralluoghi tecnici, effettuati su iniziativa propria, richiesti dalle imprese o programmati e coordinati con altri Enti, Istituti e Organismi operanti nel territorio.
In particolare, perseguendo il miglioramento della gestione dei cantieri, essa promuove l’informazione e la formazione dei lavoratori, raccoglie, interpreta e divulga informazioni utili al settore, partecipa ad iniziative di ricerca, informazione e formazione in collaborazione con gli organismi di assistenza e di vigilanza, è parte attiva nei confronti di tutte le iniziative concernenti la sicurezza sui luoghi di lavoro a livello provinciale, regionale, nazionale ed europeo ed infine partecipa al Tavolo Provinciale di Coordinamento, collaborando attivamente con Enti, Istituti e Organismi previsti dalle norme in materia di salute e sicurezza.
Come riportava Nelson Mandela: l’istruzione e la formazione sono le armi più potenti che si possono utilizzare per cambiare il mondo! 

Non si finisce mai di imparare…

E’ la chiamavano FORMAZIONE, ma con quale coraggio poi…

Erano soltanto delle associazioni ( a delinquere… ) create ad hoc, per realizzare ingiustamente profitti attraverso la indebita appropriazione dei finanziamenti erogati dalla pubblica amministrazione…
Finanziamenti che avevano quale unico scopo, se non quello di foraggiare un sistema trasversale, utilizzato poi da Partiti, politici, dipendenti pubblici ed Amministratori di società compiacenti, che sotto il nome della formazione, hanno unicamente realizzato truffe e frodi fiscali!!!
Sono circa 60 milioni quelli ricevuti negli anni 2005/2010 da questi cosiddetti “enti di formazione professionale” per la realizzazione di 112 corsi di formazione ( cioè una media di 535.000 Euro a corso!!!), neanche se avessimo mandato tutti questi partecipanti a studiare alle Università di Oxford e/o Cambridge, avremmo speso così tanti soldi…, un vero ladrocinio!!!
Tra questi ovviamente, ci sono anche i contributi erogati dall’Europa ( tanto per fare sempre la nostra bella figura…) ed ora ovviamente ci sarà richiesto di restituirli, sicuramente con l’aggiunta di penali!!!
Ciò che colpisce, sono anche i nomi che a queste associazioni avevano dato…, dotati di particolari attenzione alle attività Psicologiche e Sociologiche, alla Famiglia, agli Emigrati, al Volontariato, all’Istruzione e alla cultura, ai Servizi, ecc…, nomi che dovevano rappresentare, nobiltà d’animo, onestà e giustizia, uguaglianza e fraternità…, si…, peccato che qui la sola nobiltà che si riconosca è l’alterigia e l’arroganza!!!
Infatti questi soggetti rubando, si son permessi di condurre vite agiate e nel lusso ( per se e per i propri cari), a scapito ovviamente e come sempre della comunità!!!
Ostentazioni manifestate in maniera altezzosa, che dopotutto servivano esclusivamente a nascondere quella pochezza, ignoranza e asineria, che costoro hanno creduto di poter superare attraverso la presunzione del voler “apparire”, ma che hanno soltanto accentuato i limiti delle loro mediocri persone e mostrato noi, le loro grandi lacune…    

Le attività investigative hanno visto coinvolti numerosi indagati, ai quali sono stati contestati i reati di peculato, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, falso e frode fiscale.

Le indagini eseguite dai Pubblici Ministeri Gennaro e La Rosa e coordinati dal Procuratore Capo Salvi e dal dal GIP Pezzino, hanno permesso di far emergere un sistema collaudato, che era improntato nel realizzare soltanto frodi finanziarie… attraverso società parallele che, legate a vincolo di parentela, intenzionalmente costituite, documentavano spese totalmente false!!! 
Tutto era falso, dai corsi che non esistevano, dai partecipanti che neanche sapevano di essere iscritti, dai docenti che si prestavano (quasi sempre raccomandati o figli di qualche professore emerito), senza averne alcuna capacità, ma essendo in possesso di un titolo didattico, erano stati “selezionati” ( per modo di dire…) per  insegnare quelle materie scelte per il corso ( e di cui non avevano conoscenza… ), ma che tanto loro… non avrebbero mai dovuto esporre!!!
Certamente per realizzare quanto sopra, si ha avuto l’appoggio di funzionari che, dall’interno del palazzo della Regione Sicilia, hanno permesso che questo sistema defluisse senza alcuna interferenza…, sicuramente in cambio di qualche favore personale!!!
Ora come sempre, partite le indagini, scattano le custodie cautelari e gli arresti domiciliari… e quanti ora coinvolti nel malaffare, si ritroveranno a dover riflettere, se quanto compiuto, valesse realmente la pena di essere fatto…
Sembrerà strano ma proprio ciò che non si riesce a far capire è proprio la FORMAZIONE!!!

Cioè quell’insegnamento che non si apprende studiando sui libri e che nessuna pergamena potrà mai riconoscere, ma che sin da bambini dovrebbe essere trasmesso dai genitori ai propri figli e cioè quel semplice principio chiamato onestà…
Una formazione che si basa su pochi concetti elementari, per i quali una persona sceglie di obbedire ai  valori di correttezza e sincerità, anche e soprattutto, se condizionato da difficoltà personali ed economiche…
Comportarsi sempre correttamente e lealmente… seguendo un proprio codice etico, che non sia soltanto teorico, ma che rappresenterà quell’unica qualità di cui poi alla fine tutti si ricorderanno…
La giusta adozione di valori morali che, se praticati, permetteranno sempre di contraddistinguerci da coloro che invece, saranno conosciuti e ricordati, come ladri!!!