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La paura di denunciare il "pizzo"… non è donna!!!

Attualmente vive sotto un programma di protezione testimoni lontano dalla sua città, distante dalla
famiglia, lontano da quei sapori, dai colori e dagli odori che da sempre hanno caratterizzato la sua vita, la
sua essenza, le sue radici. In esclusiva per Sicilia Journal, una importante testimonianza, quella di una donna che dal 2010 subisce minacce di morte.
In seguito a richieste di pizzo respinte per l’attività commerciale del marito, racconta la sua esperienza di coraggio e dignità con la quale si è sottratta al racket dell’estorsione scegliendo così un percorso lontano dall’omertà, riponendo fiducia alle istituzioni,
realizzando l’unica cosa giusta da fare: parlare, denunciare e testimoniare!!!
Una testimonianza resa possibile grazie al lavoro dell’Associazione “Libera Impresa” di Belpasso, rappresentata e condotta da Rosario Cunsolo.
Ti insultano, ti minacciano, ti tolgono la dignità. 

Vai avanti morendo giorno dopo giorno…

Sentivo che se ne sarebbero andati solo come fanno i parassiti con la morte dell’ospitante. 
Ti seguono, persino quando vai a prendere i bambini a scuola, solo per farti capire che sei braccata, non hai scampo. 
Devi subire, e basta”, racconta la donna con tono umiliato, ma deciso, forte, coraggioso, il tono di una donna alla quale la mafia ha reso nemica persino casa propria. 
Li ritrovava lì, dinanzi alla porta, sentono l’odore della paura e credono che una donna non sia in grado di comprenderla e superarla, ma loro sottovalutano che “dentro una donna c’è un universo. 
La natura ci ha dato un corpo per sopportare dolori che gli uomini neanche immaginano. 
I mafiosi non si aspettavano le mie testimonianze, mi hanno sottovalutato ma mai sottovalutare una donna a cui vengono minacciati di morte i propri figli”, coraggiosa e dignitosamente madre nell’affermare quanta crudeltà si cela dietro certe minacce che non guardano in faccia niente e nessuno, vanno avanti senza timore, senza pudore, spogliati di vergogna – loro – convinti che il mondo sia ai loro piedi, sicuri che nessuna donna possa urlare il proprio no! 
E invece c’è chi non ha paura, o meglio, chi della propria paura ne trae il coraggio per garantire un futuro migliore ai propri figli, in una Sicilia libera dall’omertà, dal terrore e dal buio nel quale la mafia cerca di far vivere le proprie vittime. 
Manca solo la consapevolezza della forza che ognuno di noi ha dentro di sé. 
Bisognerebbe prendere coscienza dei nostri punti di forza, nel mio caso i miei figli e la speranza, lo dichiara con tenacia e convinzione, quasi un’eco da far sentire al mondo, a quella realtà che non crede a un possibile cambiamento, “ho lottato, lotto e lotterò contro coloro che pensano di poter sopraffare un altro essere umano, facendo leva sulla paura, perché sono loro piccoli e deboli”!!!
“Noi donne non siamo deboli. Reagite, parlate e denunciate”, è l’urlo di Marilena (nome di fantasia)
contro il silenzio omertoso ben costruito dalla mafia, è la storia di una donna che nonostante tutto
continua una vita normale e presto raggiungerà dei traguardi importanti e invita a indossare la propria
paura come strumento di difesa contro chi uccide la dignità, la libertà, l’animo umano. 
Trovando il coraggio di abitare la propria vita senza alcun compresso, guardando in faccia la paura consapevoli di aver intrapreso il cammino più importante, quello della legalità.

La sola cosa necessaria affinché il male trionfi è che gli uomini buoni non facciano nulla…

Mai frase è stata così profetica per questa terra…
E dire che che Edmund Burke… la scrisse più di tre secoli fa!!!
Questa difatti, rappresenta la vera storia della lotta alla mafia in Sicilia, dove si raccontano quotidianamente falsità e si fa poco o nulla per contrastare in maniera decisa quell’associazione criminale e i suoi affiliati… 
Lo so che non è corretto dire che la maggior parte dei nostri imprenditori sono collusi con quel sistema, ma certamente sono pochi gli imprenditori onesti, che tentano tra mille difficoltà di sviluppare senza alcuna “agevolazione”, la propria impresa, ricercando nuovi mercati e contribuendo così facendo, alla crescita anche di nuovi posti di lavoro, attuando sempre i principi ed il rispetto della legalità!!!
Ma quanto poi si ottiene ad essere onesti o a non farsi corrompere e sottomettere, quella è tutt’altra storia… 
Sappiamo bene come sia lo stesso sistema a condizionare quel tipo d’imprese… in quanto esse (a differenza di altre colluse concorrenti…) hanno deciso di restare fuori da quei gruppi di potere…
Ecco quindi che, per contrastare quella società antagonista e per limitare l’indipendenza “morale” di quell’imprenditore, s’iniziano a produrre una serie d’impedimenti per intralciare quella “libera” concorrenza… non autorizzata!!!  
Per esempio, si manifestano problemi di natura burocratica con le PA o meglio con alcuni dipendenti collusi assoggettati ai loro padroni mafiosi… quindi seguono dinieghi su eventuali richieste d’affidamenti presso banche o società di servizi…
Vanno ad annullarsi improvvisamente tutte quelle trattative per la definizione di contratti d’appalto e si rescindono improvvisamente quelli già definiti, con motivazioni più o meno futili, dando il via a controversie civile e amministrative che vanno ad aggiungersi a quelle già numerose presenti presso i Tribunali… 
Se a quanto sopra si sommano tutti i problemi derivanti dal carico fiscale complessivo (imposte sui redditi, imposte sul lavoro e contributi obbligatori, imposte sui consumi, ecc…) di cui il prelievo medio fiscale si aggira intorno al 60% sugli utili d’impresa… ecco quindi che la fine di quell’impresa è certamente assicurata!!! 
Ed è per questo preciso motivo che l’equazione MAFIA=LAVORO raggiunge da noi, la sua massima espressione!!!
Non ha importanza quindi quanto si faccia per cambiarlo questo sistema… non conta a nulla dimostrare di non aver pura o non essere omertosi… perché alla fine c’è sempre qualcuno (o meglio la maggioranza dei miei conterranei… ) che con quel sistema e quelle metodologie “campa“, avendo l’opportunità di percepire a nero, mazzette e/o bustarelle, da utilizzare per comprarsi anche e soltanto, l’ultimo modello di “Iphone”…
Già…  basta poco a corromperli!!!
Purtroppo in questa nostra terra… c’è anche chi si vende soltanto per quell’unico diritto previsto dalla nostra costituzione: IL LAVORO!!!
E dirsi che l’Articolo 1 della nostra Costituzione recita: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”
Nessuno di noi ovviamente crede che quel cosiddetto “diritto al lavoro” implichi direttamente una offerta di lavoro pubblico… ma bensì ciò che viene richiesto a questo “Stato” è che realizzi almeno quell’unico intervento richiesto, rappresentato, nel saper rimuovere tutti gli “ostacoli” presenti, promuovendo quelle necessarie condizioni, che consentano a chiunque – e non solo quindi a quei noti “raccomandati” e figli di papà o a tutti quei soggetti, inginocchiati e sottomessi da quel sistema politico/mafioso clientelare al quale si affidano – di poter entrare a far parte definitivamente in quel mercato del lavoro…
Lo so è dura continuare a combattere contro questo sistema… ma soltanto chi ha deciso da tempo di fermarsi, ha già perso… e non parlo soltanto di rispetto, ma anche della propria dignità!!! 

Pesach…

La Pasqua è andata e oggi è mia intenzione ricordarla prendendo spunto non dalla nostra religione e cioè quella “cristiana” con la celebrazione della resurrezione di Gesù, ma voglio riprendere il concetto di Pasqua “ebraica”, meglio conosciuta come “Pesach”, che celebra la liberazione degli Ebrei dall’Egitto grazie a Mosè ed è rappresentata nei due riti: dell’immolazione dell’agnello e del pane azzimo.
Mi rifaccio a questa definizione ebraica poiché “pesach” significa “passar oltre” e riporta alla decima piaga che colpi i figli d’Egitto: il racconto nel quale l’angelo di Dio, vide il sangue dell’agnello sulle porte delle case degli israeliti e “passò oltre”, colpendo così solo i primogeniti maschi degli egiziani, compreso il figlio del faraone…
Ecco in questi giorni anch’io ho deciso di “passar oltre”, di superare quelle altre porte… anch’esse macchiate di sangue da coloro che in queste abitazioni dimorano e che con la loro violenza hanno saputo infliggere la morte a coloro che che per amore di giustizia e legalità, avevano tentato di contrastarli esponendosi e perdendo perciò anche la propria vita.
Oggi appunto vorrei tentare di perdonare… (sinceramente quanto sto provando a fare mi viene difficile da compiere, ma ho deciso di provarci…) sia coloro che attraverso i propri comportamenti hanno deciso di allontanarsi dalla strada impervia dell’illegalità, che per quanti (e sono i più… ) che invece quella strada la continuano a percorrere in modo convinto…
Nel far ciò… ci si dimentica che l’essere cristiano (o sentirsi credente anche di un’altra religione) è principalmente… aver rispetto per gli altri!!!

Pensare o sperare di essere degni di entrare nelle grazie di Dio o credere di essere prescelti dopo aver commesso delitti nei riguardi di un’altro essere umano, preclude di fatto, qualsivoglia possibilità di farne parte!!!
Nessun martire sarà mai premiato da Dio… come nessun omicida potrà mai essere perdonato… per quanto anche la nostra “Chiesa” vada riportando attraverso il perdono!!!
Non ci potrà mai essere alcun seme di speranza per coloro che si sono macchiati di gravi colpe… come non c’è Vangelo o manifestazione cristiana che tenga, che possa condonare i crimini di quanti si sono vocati alla logica e alla prepotenza mafiosa…
Non basta quindi schierarsi contro il male… la mafia, non è una lotta ideologica, ma rappresenta con le proprie azioni quel contrasto al forte senso della dignità umana…
Vi è in corso una sfida, tra chi tenta di assoggettare a se quei soggetti più deboli, giovani vittime che vivono di sopravvivere in questa terra “impestata” dall’illegalità, contagiati da generazioni da quel morbo infame…
Da qui nasce l’esigenza spirituale di un discernimento che ci impegna a saper “andar oltre”, a opporsi fino in fondo a quella forma brutale e devastante che è oggi la mafia, quel modo diseducativo in cui la cultura e la teologia vengono viste (esse) come rappresentazione drammatica del male, mentre il messaggio che si tenta di avversare è quello del rifiuto ai precetti di verità cristiana…
Oggi c’è bisogno di sostenere con forza e coraggio, quell’unico messaggio, impegno e rispetto dei principi morali dell’uomo, che sono alla base dei segni di disciplina: obbedire a Dio prima che agli uomini!!!

Si tratta di avere chiarezza dei propri gesti… perché non si possono servire due padroni… non si può servire Dio e la ricchezza, ed occorre tracciare una netta linea di chiarezza, confine tra fede e l’illegalità…

E’ tempo di “pesach” di andare oltre… perché in ognuno di noi vi è quella necessaria forza di resistenza alle tentazioni, a quelle continue provocazioni fatte di collusioni e compromessi, a quei modi coercitivi d’imporre i propri messaggi illegali, tutti sistemi mafiosi che tentano di corrompere l’animo umano… ben convinti che per per ognuno di noi, basterà un prezzo da pagare.
Dopotutto si dice che “ogni uomo ha il suo prezzo” – anche se questo non è vero… ma si trova bene per ognuno un’esca a cui non può non abboccare.
Così, per guadagnare talune persone a una causa, è necessario soltanto dare alla cosa lo splendore della causa e dell’abnegazione (e a quale causa non lo si potrebbe dare?), esso è lo zuccherino della loro anima; per tutti gli altri vi sono altre esche!!!

Questo popolo di Dio…

Mi vengono in mente le parole che Papa Giovanni Paolo II il 9 maggio del 1993 rivolse dalla collina di Agrigento alla Sicilia e all’Italia intera ferita dalle stragi di quella mafia: “Questo popolo di Dio… talmente attaccato alla vita, che ama la vita, che dà la vita, non può vivere sempre sotto la pressione di una civiltà contraria, civiltà della morte… Mi rivolgo ai responsabili… Un giorno verrà il giudizio di Dio…”.

Ed oggi Papa Francesco In udienza generale ha dicharato: “Il Popolo di Dio, cioè la Chiesa, non ha bisogno di soldi sporchi”, se viene qualche “benefattore” con “offerta frutto del sangue di gente sfruttata, maltratta, schiavizzata, con il lavoro mal pagato, io dirò a questa gente, ‘per favore portati indietro il tuo assegno, brucialo'” ed ha aggiunto… “è necessario avvicinarsi a Dio con mani purificate evitando il male e praticando il bene e la giustizia

Sono parole che se applicate da quanti si considerano profondamente “cristiani”, andrebbero a diminuire quei comportamenti disonesti e tanto presenti nella vita sociale ed inoltre, cambierebbero radicalmente quel senso di legalità nelle coscienze, mai presente in quelle azioni da intraprendere…

Oggi sono in molti fra i credenti a non accettare i comandamenti morali formulati dalla Chiesa, ma vogliono decidere loro su cosa è bene e cosa è male…
Proprio Papa Wojtyla aveva compreso quanto stava accadendo… infatti andava ad alta voce riportando: “Sì urge un recupero di legalità!… da una restaurata moralità sociale a tutti i livelli deriverà un nuovo senso di responsabilità nell’agire pubblico, come pure un ampliamento dei luoghi di formazione sociale ed un più motivato impulso alle diverse forme di partecipazione e di volontariato”.
Gli uomini infatti, non costituiscono esclusivamente un semplice aggregato di individui, ma rappresentano una comunità di persone, nelle quali, le aspirazioni di ciascuno e i diritti e doveri, si collegano e si coordinano in un vincolo solidale, ordinato a promuovere il pieno sviluppo della persona umana e la costruzione del bene comune…

Ciò implica ovviamente l’affermazione di alcune regole di “condotta”, connaturate al concetto medesimo di società, che non soltanto rispecchiano giudizi di valore universalmente riconosciuti, ma presiedono al corretto sviluppo dei concreti rapporti tra gli uomini, equilibrando le individuali libertà e orientandole verso la giustizia. 

Ora, senza tali regole, chiare e legittime regole di convivenza, una società libera e giusta non potrà mai esserci…
Ed ancora, se tali regole mancano oppure non vengono applicate, è logico che la “forza” tende a prevalere sulla “giustizia”, con la conseguenza che la libertà della persona… viene messa a rischio fino a scomparire del tutto!!!

La “legalità” quindi, costituisce la condizione fondamentale affinché vi siano libertà, giustizia e pace.
Non si tratta quindi di imporre il rispetto delle leggi, ma di possedere ciascuno quella necessaria coscienza morale, che nel corso della propria esistenza personale, rappresenta di fatto, l’espressione della vera dignità della persona…

Sentirsi cristiani, non significa quindi soltanto pregare… ma ricercare sempre quei radicati principi di giustizia… meta finale che renderà possibile quella elevazione alla fine ricercata, da questo senso della vita, all’esperienza cristiana della salvezza…

Gli ultimi saranno ultimi…

Approfitto del titolo del film appena visto con Paola Cortellesi, Alessandro Gassman e Fabrizio Bentivoglio, per riprendere nuovamente un tema che mi sta molto a cuore… quello del disagio sociale, della povertà, delle disuguaglianze, tra chi ha troppo e chi non possiede nulla… 
Il film è come la nostra vita, dovrebbe raccontare momenti felici e gioiosi… come potrebbe essere guardare al cinema una commedia e di contro invece, nasconde quei momenti amari, che sono di fatto… la realtà di questo nostro paese!!!
Gli attori sono bravi, aggiungerei perfetti nel calarsi nei personaggi che rappresentano in maniera disinvolta, quasi fossero essi stessi a dover rivivere le proprie esperienze quotidiane…
E’ un misto tra quella commedia all’italiana e quel neorealismo nato e sviluppatosi in Italia durante il secondo conflitto mondiale e nell’immediato dopoguerra, negli anni compresi tra il 1943 e il 1955, caratterizzato da trame ambientate fra le classi disagiate, dove si evidenziavano i problemi dei lavoratori e delle lavoratrici, con il più delle volte… riprese all’aperto e utilizzando per le parti secondarie, attori non professionisti o certamente agli inizi delle loro carriere…
Primeggiano le condizioni disastrose economiche e morali, quel tentare a tutti i costi d’andare avanti, facendo i conti con quelle prospettive di una speranza migliore, con il desiderio di una maternità, il più delle volte posticipata… in attesa di una preferibile condizione di vita…
Un’illusione di riscatto, che tenta di lasciarsi il passato alle spalle e di ricominciare finalmente una nuova vita, senza più frustrazioni, povertà e disperazione….
Il marito… senza occupazione, che trascorre la propria esistenza al bar, con gli amici, a giocare, bere e scommettere, mentre lei umile pendolare, che viaggia ogni mattina per recarsi a lavoro, guardando il mondo (come diceva la canzone di Gianni Togni… ) da un oblò… ripercorrendo quella medesima provinciale, centinaia e centinaia di volte, quasi fosse un déjà vu… dove circostanze osservate casualmente, tendono a ripetersi talmente spesso che provocano la sensazione di esperienze in precedenza già vissute… 

Ed in quel guardare fuori dal bus, ecco che si specchia negli aloni del vetro e rivede la sua vita, quei sogni di una donna semplice che sognava soltanto una vita dignitosa, insieme al proprio marito, coronamento di quel desiderato amore, che finalmente si concretizza, quando Luciana (la protagonista) scopre di essere incinta…

Una lieta notizia alla quale seguirà un’altra terribile, la perdita del proprio posto di lavoro…
S’incrociano così due storie, tra lei e quella di un poliziotto anch’egli tra gravi difficoltà personali, familiari, d’adattamento in quel centro Italia lontano dal suo nord, con colleghi antipatici e provocatori, tutti elementi che fanno trascorrere in maniera tediosa le proprie giornate, operando quel suo impegno all’interno delle forze dell’ordine, tra irritazioni e fastidi…   
C’è tutta la tristezza di vivere in quel racconto amaro, che riflette le problematiche che sta attraversando il nostro disilluso paese… e dove diventa difficile ridere a battute… sapendo quante lacrime reali…  sono taciute in quelle frasi ed in quei gesti.
Un mondo a pezzi, dove la giustizia non esiste, i diritti vengono violati, l’amicizia si dimostra ingrata e dove si viene pugnalati e si svende la propria dignità per un pezzo di pane… 
Questo se pur nella sua drammaticità è un film da far vedere, ma soprattutto da consigliare agli adolescenti… così presi dai loro smartphone, nell’inviarsi quei messaggi banali, senza capire che a breve, anche per loro, figli di persone semplici, stia per giungere quel periodo tragico… dove non basterà per emergere, quella propria capacità meritocratica accademica o professionale, ma si dovrà fare i conti, con un sistema corruttivo, basato principalmente su raccomandazioni, favoritismi, amicizie, appoggi, parentele, intercessioni, presentazioni, esortazioni, continue richieste, che hanno quale unico fine, quello ormai consueto di far avanzare il coglione di turno, a scapito sempre e purtroppo, di quello certamente più capace e intelligente!!!
Ma questo è ciò che si vuole in Italia… perché gli ultimi debbano sempre stare ultimi…
Poi però ci si meraviglia, come quegli stessi “ultimi”, partiti via da questa ingrata terra e dislocatisi in altri paesi più civili (e soprattutto meno corrotti) nel mondo, dimostrino con proprie capacità professionali, di meritare il titolo di essere primi!!!
Ecco la difficoltà di questi tempi: gli ideali, i sogni, le splendide speranze non sono ancora sorti in noi, che già sono colpiti e completamente distrutti dalla crudele realtà…
(Anna Frank)

Gianfranco Miccichè… commissario in Sicilia…

Gianfranco Miccichè commissario in Sicilia, per decisione del presidente di Forza Italia…

Dopo aver nominato altri commissari in Trentino Alto Adige, Molise, Basilicata ecco che per la Sicilia è stato scelto  “Mister Sixtyone-zero – 61 a 0” perché da coordinatore di Fi nell’isola, fece vincere al suo partito tutti i collegi uninominali…

Il leader del partito ha dichiarato “Forza Italia in Sicilia sarà il partito anti Crocetta per eccellenza per poter risarcire alla Regione il prezzo che ha pagato in questi anni“… è l’unica cosa giusta a detta dal Cavaliere in questi ultimi anni…
Sperare però che attraverso un po di Bostik, si possano rincollare i cocci rotti non solo di un partito ma soprattutto di una regione…  ecco… di lavoro c’è ne sarà da fare.
E’ ovvio che la scelta di voler affidare questo delicato ruolo, nasce dall’esigenza del premier di ottenere quei voti, che nel corso dei mandati lo hanno sempre sostenuto… ma quello era un’altro periodo, e certamente egli godeva a quel tempo… di un prestigio personale che in molti – ad iniziare dal sottoscritto – gli avevamo riconosciuto.
Ma come dicevo sopra, quelli erano altri tempi… ed oggi la volontà di far ripartire questa nostra terrà non può passare certo da Forza Italia o dai suoi uomini…

Dopotutto, la stessa mafia, per voce dei suoi interpreti (o attraverso le intercettazioni realizzate), ha dichiarato di aver chiuso definitivamente con l’ex gruppo Dell’Utri & Co. e quindi sperare che oggi certi posizioni, possano tornare a convivere è quanto meno di difficile… attuazione!!!

Certamente anche “cosa-nostra” sa che per continuare ad avere quella necessaria influenza, dovrà canalizzare da qualche parte quei voti… e certamente non saranno la sinistra di Renzi o il M5Stelle di Grillo i suoi migliori interlocutori, anzi tutto il contrario…

Ma sperare che il tempo abbia fatto dimenticare ad essi, quali e quante procedure siano state adottate da questi ultimi governi, per contrastare tale associazione malavitosa o i suoi affiliati, ecco ritengo che a tutt’oggi, non sia passato quel necessario tempo, ma soprattutto non si sono alternati quei suoi sbiaditi interpreti, affinché qualcuno potesse sperare… che quelle sgradevoli circostanze, possano essere superati, da interessi certamente ben più sostanziosi… 
Ora sento parlare di personaggio “simpatico” o di programmi per per far ripartire la nostra splendida regione… ma dico… possiamo ancora sperare che giudizi così banali possano influenzare positivamente le nostre coscienze… e poi perché quando c’erano le condizioni per farlo… si è scelto di rimanere seduti a Roma???
Qui non si tratta di battere il Pd, Crocetta o quanti governano oggi la nostra terra… qui si tratta di dare risposte certe, di dire da quale parte si sta… 

Innanzitutto dichiarando a gran voce che con la mafia non ci si vuole avere a che fare… e che anzi, saranno adottate tutta una serie di azioni e di politiche a contrasto, verso quella criminalità organizzata, dando così un netto taglio a quel contributo in termini elettorali e promuovendo di contro azioni  a favore della legalità…

Inoltre si dovrebbe cercare in tutti i modi, di promuovere iniziative sociali, culturali ed economiche, che permettano così quel necessario sviluppo imprenditoriale, affinché la morsa della disoccupazione, che da troppi anni attanaglia la nostra regione, possa invertire finalmente la propria rotta…
Procedere quindi verso l’assistenza delle famiglie più disagiate, dei pensionati e soprattutto di tutti quei giovani, che hanno dovuto arenare i propri sogni, attraverso quel necessario sostegno all’imprenditoria giovanile, alla concretizzazione professionale e quindi autonomia economica, alla possibilità data loro di poter acquistare casa (grazie ad incentivi statali che permettano la restituzione di mutui con pagamento d’affitti ragionevoli) e giungere così anch’essi, a quel coronamento naturale, rappresentato nel distacco definitivo dai propri cari per iniziare quel percorso personale con la propria famiglia…  
Ed ancora, migliorare le scuole, far si che i ragazzi disagiati, possano giungere anch’essi al conseguimento di un titolo di studio, sostegno necessario per quella adeguata ricerca professione ed inoltre, premiare con borse di studio fino all’università, quanti tra essi, dimostrano di esserne meritevoli…  
Ed infine quel necessario sostegno al motore finanziario, attraverso politiche rinnovate che intervengano in quel concetto di libera concorrenza…
Perché vede… a noi siciliani, non c’è ne frega niente di rinnovamento, aggregazioni politiche di centrodestra, di lotte intestite all’interno del suo partito o di egoismi personali…
Quello che ci interessa vedere, non sono i programmi annunciati o i milioni di posti di lavoro o la realizzazione del ponte sullo stretto, di cazzate finora ne abbiamo sentito abbastanza… Il suo Presidente, che tanto dice di credere in questa terra… dia un segnale preciso, venga ad investire una parte di quel suo patrimonio miliardario in Sicilia, cominci a far vedere che lui per primo di chiunque altro ci crede… e poi… dopo i fatti ne possiamo parlare!!!
In caso contrario… a costo di dover morire di fame… non troverete un benché minimo Siciliano “dignitoso e onesto” che baratterà il proprio onore, per un pezzo di pane gettato al pari di un cane… 
Poiché… è soltanto a quei soggetti, che oggi lei può rivolgersi… sono gli stessi che da sempre vi vengono dietro, che elemosinano quel po di cibo dato, sempre pronti ad essere richiamati con un fischio… pur di saltare e abbaiare felici sulle sulle vostre gambe, dandovi così quella convinzione, d’essere importanti…
Tranquilli, il giorno che non riceveva più quei bocconcini e capiranno d’essere stati nuovamente ignorati… ecco quel giorno, il primo morso lo riserverà proprio a Voi!!!

Essere protagonisti del proprio cambiamento…


Cosa significa essere protagonisti del proprio cambiamento???
Vi siete mai chiesti se nel corso della propria vita, avete avuto modo di poter partecipare ad un significativo cambiamento che vi abbia condotto a qualcosa d’importante???
Quel ricercato concetto di libertà, che permette, nel rispetto delle regole, di godere pienamente del contesto civile e delle persone con cui conviviamo, potendo liberamente scegliere il percorso che ci eravamo prestabiliti…
Essere quindi protagonisti, ci conduce ad un bivio: da una parte c’è la nostra libertà individuale e morale, quella ragione che ci dovrebbe consentire di fare sempre le scelte giuste e dall’altra invece c’è quella dei compromessi, quel volersi approfittarsi degli altri, quel continuo scavalcare ingiustamente gli altri, l’usufruire soltanto per se in ogni circostanza, di pugnalare l’amico/conoscente o collega che sia, di pensare in definitiva, solo e soltanto per se!!!

Ecco in quel bivio c’è la decisione di tutta una vita, quel decidere su quale strada indirizzarsi… quella del bene o quella del male???
Certamente nel voler intraprendere la scelta giusta, ci si può scontrare con una amara realtà e cioè quella dei giudizi cui giornalmente siamo costretti a convivere, ma se decidessimo di voler proseguire per la nostra strada, determinati e forti di quelle proprie ed uniche capacità ( che poi sono le stesse che ci vengono invidiate… ), ecco che pur piegandoci ai momenti di difficoltà, alla fine, limitatamente a quanto speravamo di ottenere…, guadagneremo dentro noi, quell’essenza del saper vivere!!!
A cosa serve quindi mediare con situazioni che alla fine vi degraderanno come persona, che prima o poi vi porteranno a fare i conti con voi stessi, con i vostri cari, con la vostra dignità, quest’ultima perduta e ricattabile…, a cosa serve aver perso la propria libertà…
Con quante altre mortificazioni volete continuare a vivere???
Siete così masochisti, dal voler integrare a quelle umiliazioni altre come quelle di voler richiedere per se ancora favori???

Basta vedere come ovunque, in ogni circostanza, dalla Scuola all’Università, dagli Ospedali alle Cliniche, dalle Amministrazioni ai Tribunali, si ci deve poi continuamente prostrare, per risolvere quanto appartiene ad un nostro diritto, come se ciò non fosse per loro, un impegno, un dovere…
E cosa aggiungere a quella penosa richiesta di un posto di lavoro, per se o per un proprio caro, supplica fatta a chi poi…, a “presunti”  datori di lavoro o a meschini “amici” politici…, con cui tentare di barattare, impegno e voti, promesse quest’ultime a cui poi, non si è stati capaci di mantenere…
Ecco, ora avete dimostrato di appartenete a quel modello ideale, rappresentante perfetto di degrado e copia autentica di decadimento morale, cui grazie al vostro modo d’essere, il nostro paese appartiene!!!
Questo è ciò che finora è successo, questo è quanto non volete che venga detto di Voi, questo è quanto volete nascondere agli altri ed anche a Voi stessi…, con l’illusione che alla fine, non pagherete alcun pegno…
Illusi…, tutti pagheremo pegno per i nostri comportamenti e non parlo ne di un Dio giustiziere e neanche di una eventuale vita ultraterrena, ma mi riferivo esclusivamente alla nostra coscienza, a quel secondo in cui prima di espirare, rammenteremo ogni passaggio della nostra vita, di quanto avremmo potuto fare, di quanto avremmo desiderato essere diversi, già, chissà forse ripenseremo a quel particolare momento, a quel bivio che per mancanza di coraggio non si è saputo prendere…
Ecco quindi, che, non volendomi attribuire capacità pastorali, che, di certo non possiedo… ( anzi tutt’altro…) e soprattutto evitando odiose prediche e sermoni, ciò in cui mi vorrei soffermare è rappresentato in quella propria capacità di bloccarsi un momento e chiedersi se non sia venuto il tempo di togliere quelle vesti di semplice spettatore, per indossare indubbiamente quelle scomode dell’attore…

Attore, non nel senso pratico del termine e cioè in chi interpreta una parte o un ruolo in un film, ma protagonista della propria vita, di quel cambiamento importante, scelta del proprio e altrui avvenire…
Quindi se per un momento, invece di assistere inermi per come finora si è fatto, a questa tragica rappresentazione assuefatta normalità, a questo voler credere che dopotutto va tutto bene, credendo di vivere in un virtuale paese perfetto, che peccato però si trovi nella graduatoria mondiale per crescita, inferiore a molti paesi del terzo mondo…
Ecco, se decidiamo finalmente di aprire gli occhi ed osserviamo in modo limpido la cruda realtà con cui quotidianamente conviviamo, forse e siamo ancora in tempo, possiamo pensare di riappropriarci di questo nostro paese…
E’ evidente a chiunque, che le persone che abbiamo delegato al potere hanno fallito, che coloro che erano designati a soddisfare i nostri bisogni, hanno soltanto pensato a soddisfare i propri!!!
Come dichiarava il 20 gennaio del 1961, John Fitzgerald Kennedy: “Non chiedete che cosa il vostro paese può fare per voi, ma cosa voi potete fare per il vostro paese“, già infatti NOI, siamo gli unici protagonisti del nostro cambiamento, siamo NOI i primi ad avere il dovere di cambiare…
Abbandoniamo quindi ogni forma di propaganda viziata, da quei giornali e giornalisti non autentici, da quelle trasmissioni pilotati dai loro padroni, rivolgiamo le nostre attenzioni a quelle informazioni che giungono direttamente dal web, facciamo in modo che le nostre opinioni circolino, attraverso forum e/o social-network…

Usiamo tutti gli strumenti a noi consentiti per farci sentire, per gridare lo sdegno, per promuovere una rivoluzione culturale che modifichi le coscienze dei giovani, futuro essenziale e patrimonio del nostro paese…
Dobbiamo destarci da questo sonno profondo a cui ci hanno voluto condurre ed iniziare a lavorare sin d’ora per il nostro futuro!!!
È finalmente venuto il tempo di essere VOI i veri protagonisti del cambiamento… interlocutori determinati e opposti a insignificanti atteggiamenti, tanto oggi in voga, che non fanno altro che creare critiche, verso i nostro rappresentanti, alimentando sdegno, rabbia e ostilità.

Ma NOI tutti, abbiamo bisogno di altro, non dobbiamo farci influenzare da discussioni e/o protagonisti che sono inutili, questo è il momento delle proprie responsabilità!!!

Indirizziamo il nostro volere, su una unica azione, su quella forza comune democratica, che prende il nome di consenso, un valore che va conquistato e non preteso!!!
Non doversi chiedere più “cosa pretendo per la mia vita “, ma cosa può essere necessario, corretto e giusto, per l’intera collettività, mettendo definitivamente da parte le proprie aspettative e facendo in modo che, solo e soltanto, attraverso la valorizzazione dell’uomo, possa passare il messaggio, che tutte le aspirazioni, altrui e personali, verranno alla fine pienamente soddisfatte!!!
So bene a cosa state pensando…, che purtroppo non rappresentate altro che un piccolissimo numero di questo grande sistema…; ma è altrettanto vero che in questo proprio infinitesimo, ognuno di noi rappresenta quel numero che sommato però agli altri, può sicuramente mutare in qualcosa d’importante…
Un primo modesto successo, per divenire definitivamente protagonisti del proprio cambiamento!!!

Italia 1: cambiano i direttori… ma la sostanza non cambia!!!

C’era una volta un Direttore che trasmettendo dai canali Mediaset, specificatamente su Rete 4, conduceva un telegiornale che era a detta di tutti, essere di parte…, in particolare su quei temi che riguardavano il Cavaliere…
Ecco che allora, l’imparziale giornalista dava il meglio di se…, ribaltando le notizie sfavorevoli,  in elogi ed esaltazioni…
Pensavo che, dopo esserci definitivamente liberato di quel modello di direttore, questa TV privata, avesse deciso di cambiarle quelle regole ed anche quei personaggi…
Purtroppo sono stato smentito, già è bastato poco che tutto ritornasse come prima…
Ho ascoltato oggi pomeriggio il notiziario di Italia 1 quando la conduttrice ha passato la parola al Direttore Giovanni Toti, il quale esprimendo come opinione un monologo già preparato (  letto direttamente dal video posto frontalmente…) iniziava dichiarando: ma se la politica la smettesse di cercare un accordo a ribasso… e pensasse invece ad una soluzione alta per rilanciare il nostro paese…; bisogna aprire ad una nuova era…; solo infatti con un accordo tra le politiche vere che rappresentano gli italiani può nascere una speranza futura; un simile accordo per funzionare non può prescindere… dal riconoscimento dei leader e dal ruolo delle principali coalizioni… Sono loro i leader ( ecco… che viene confortato da un video di repertorio appositamente preparato ), a loro i cittadini chiederanno conto…; e sono loro che hanno la fiducia degli elettori…; concludendo con i botti…: Berlusconi al Quirinale e Bersani a Palazzo Chigi, uno Presidente l’altro Premier con buona pace dei grillini!!! 
Questa per il Direttore, sarebbe l’unica vera rivoluzione, un patto di chi rappresenta davvero la società italiana per cambiare la società italiana…, tutto il resto è tattica e di questi tempi un paese di tattica può anche morire…
Ecco che strano a dirsi… parte la notizia tragica dell’imprenditore morto suicida… ( provo una grande vergogna nel vedere l’insensibilità. umana.. )
Questo trasmettere le notizie in maniera non oggettiva, promuovere le notizie come fossero reali,  modificarle soltanto per innalzare l’audience, non essere mai obbiettivi e corretti, dimostrando un limitato interesse alle vere richieste dei cittadini, ed interessarsi esclusivamente di riportare quanto il proprio datore di lavoro desidera…
Giudicare la storia e gli avvenimenti non è soltanto una questione di correttezza morale ma di “dignità e libertà” personale…  
Riprendendo questo concetto di dignità e libertà, proprio due sere fa, ho letto a mia figlia un passo di un libro che in questi giorni sto leggendo, “Educazione Siberiana” di Nicolai Lilin, dove viene raccontata una fiaba: parlava di un branco di lupi che erano messi un po’ male perché non mangiavano da parecchio tempo, insomma attraversavano un brutto periodo. Il vecchio lupo capo branco però tranquillizzava tutti, chiedeva ai suoi compagni di avere pazienza aspettare, tanto prima o poi sarebbero passati branchi di cinghiali o di cervi, e loro avrebbero fatto una caccia ricca e si sarebbero finalmente riempiti la pancia. Un lupo giovane, però, che non aveva nessuna voglia di aspettare, si mise a cercare una soluzione rapida al problema. decise di uscire dal bosco e di andare a chiedere il cibo agli uomini. Il vecchio lupo provò a fermarlo, disse che se lui fosse andato a prendere il cibo degli uomini sarebbe cambiato e non sarebbe più stato un lupo. Il giovane lupo non lo prese sul serio, rispose con cattiveria che per riempire lo stomaco non serviva a niente seguire regole precise, l’importante era riempirlo. Setto questo, se ne andò verso il villaggio. Gli uomini lo nutrirono coi loro avanzi, e ogni volta che il giovane lupo si riempiva lo stomaco pensava di tornare nel bosco per unirsi agli altri, però poi lo prendeva il sonno e lui rimandava ogni volta il ritorno, finché non dimenticò completamente la vita di branco, il piacere della caccia, l’emozione di dividere la preda con i compagni. Cominciò ad andare a caccia con gli uomini, ad aiutare loro anziché i lupi con cui era nato e cresciuto. Un giorno durante la caccia, un uomo sparò a un vecchio lupo che cadde a terra ferito. Il Giovane lupo corse verso di lui per portarlo dal suo padrone, e mentre cercava di prenderlo con i denti si accorse che era il vecchio capo branco… Si vergognò, non sapeva cosa dirgli. Fu il vecchio lupo a riempire quel silenzio con le sue ultime parole: ” Ho vissuto la mia vita come un lupo degno, ho cacciato molto e ho diviso con i miei fratelli tante prede, così adesso sto morendo felice. Invece tu vivrai la tua vita nella vergogna, da solo, in un mondo a cui non appartieni, perché hai rifiutato la dignità di lupo libero per avere la pancia piena. Sei diventato indegno. Ovunque andrai, tutti ti tratteranno con disprezzo, non appartieni né al mondo dei lupi né a quello degli uomini…, così capirai che la fame viene e passa, ma la dignità una volta persa non torna più…  

I nuovi figuranti…

Che qualcuno possa pagare per avere dei figuranti è una situazione che sin dal periodo dei Romani esisteva già, ma che oggi ciò possa ripetersi è veramente sconfortante…
Sono le stesse persone che partecipano ai programmi negli studi della RAI e di Mediaset, in quelle trasmissioni banali, dove vengono trasportati con pullman organizzati, consumano un pasto ed alla fine ricevono dieci euro…
Che miseria, dover pensare che ci sia qualcuno che possa approfittare delle difficoltà umane, pensando che attraverso il denaro tutto possa essere acquistato, anche quel po’ di dignità umana!!!
Ed allora ecco spuntare un video, questo è il link: http://video.repubblica.it/politica/manifestazione-pdl-come-riempire-la-piazza/123328/121818, dove vengono ripresi e intervistati, personaggi figuranti da strapazzo, che sballottati da una parte all’altra di trasmissioni e piazze, descrivono spontaneamente, quanto avviene, sin dal loro reclutamento, a come si è coinvolti, a quali ordini debbono sottostare, a come manifestare, ubbidendo agli ordini impartiti…
Ed allora ecco che inizia lo spettacolo…, entrano in campo i figuranti, le scene vendono  girate a Piazza del Popolo, la produzione è del PDL e la regia ovviamente di Silvio Berlusconi ( che rappresenta anche il principale protagonista ), da premio Oscar!!!
Un vero “promo” per impressionare, una vera  propaganda elettorale, creata ad hoc come ai vecchi tempi e difatti ti sorge un dubbio…, ma possibile che quanto assisto oggi, non sia eguale a quanto realizzato dall’allora Mussolini… e cioè, che si spostavano i carri armati, da una piazza all’altra, ma alla fine questi, erano sempre gli stessi…
Il motivo è ovvio, si vogliono creare quelle suggestive emozioni, tipiche di quei comportamenti, che manifestati danno ulteriore forza, grazie proprio alla partecipazione popolare… Quel voler tentare di vincere con la mobilita, tentando di raccogliere persone, che ormai non hanno più interesse a partecipare a queste manifestazioni politiche, anzi proprio di questi politici ne sono disgustati…
Ed allora ecco trasmessa in diretta da parte di una televisione privata, una manifestazione pilotata, affidata ad attori di mestiere, gente appunto pagata per manifestare con bandiere, saluti e applausi, direttamente coordinati da ordini precisi… 
Ora, 10 euro ed un pranzo, per restare ad ascoltare le stronzate della gente è veramente una miseria, ma ancor più miseri d’animo, sono proprio costoro che vi partecipano!!!
Appartenere a questo “club” non rende degni di essere considerati persone, ma lacchè al servizio degli altri…, paragonati per la loro ” miseria d’animo ” a quanti, nella seconda guerra mondiale, si misero a disposizione dei nazisti, diventando essi stessi nei lager peggiori dei loro aguzzini…

Non posso certo rivolgermi a quanti vi hanno reclutato, ma mi rivolo a voi, oggi potete ancora salvare la vostra dignità… rinunciate a quei maledetti trenta denari… ( o trenta Euro…) e denunciate quanto accaduto, in nome di una dignità, che potrete così riappropriarvi…
Non bisogna mai dimenticare che nella vita il denaro non è tutto, anzi non è niente, non vi può salvare da una malattia, non potrete portarlo con voi alla vostra morte, non basterà per corrompere qualcuno, perché ci sarà sempre qualcun’altro che offrirà di più…, non potrete comprarvi la giovinezza, diciamo che può servirvi soltanto per pagare quella vostra propria incapacità, pagando quindi qualche prostituta…

La prossima volta, non vi fate più corrompere, cambiatela questa ormai, superata storia…
Voglio vedere un epilogo diverso, ecco finalmente un piazza non prenotata di gente falsa, ma affollata da gente perbene, che passeggia in maniera spensierata con i propri figli e nipoti, coinvolti e speranzosi di un futuro fatto di solidarietà, prosperità e benessere per tutti!!!

Chi ha paura… muore ogni giorno!!!

E’ bello morire in ciò in cui si crede… 
Chi ha paura muore ogni giorno, mentre chi non ha paura muore una sola volta!!!
Inizio con quanto disse una volta il Giudice Borsellino, forse cominciando a credere che quanto stava svolgendo per il bene del proprio paese, andava a scontrarsi con quel sistema che già li aveva abbandonati…,  Falcone prima e Lui dopo…
C’è una frase molto bella del figlio Manfredi che dice:

” ai miei figli, ancora troppo piccoli perché possa iniziare a parlargli del nonno, vorrei farglielo conoscere proprio tramite i suoi insegnamenti, raccontandogli piccoli ma significativi episodi tramite i quali trasmettergli i valori portanti della sua vita. 
Caro papà, ogni sera prima di addormentarci ti ringraziamo per il dono più grande, il modo in cui ci hai insegnato a vivere… “.

Recentemente, ho l’impressione comunque, che quegli attacchi fatti in altri periodi alla Magistratura sono andati fortunatamente a scemare…
Allora mi sono chiesto, sarà che è terminata la violenza a causa di un maggiore controllo del territorio…??? Sarà che le forze dell’ordine hanno ormai fatto tabula rasa…??? Oppure potremmo pensare ad un periodo tranquillo, quale armistizio preordinato, messo in atto perché si giunga di comune accordo ad una Pax duratura…, dopotutto sembra sia già successo con quel ” famoso accordo ” proposto da Ciancimino…; bisogna anche aggiungere che sembra terminato, quell’interesse di gettare discredito sulla categoria, per fini che poco avevano a che fare, con la volontà di dover risolvere i problemi della giustizia e/o per velocizzare i processi.
Cioè quello che mi sembra strano è che viviamo in un periodo in cui tutto sembra tranquillo, la lotta delle istituzioni si dedica agli scandali di Calciopoli, il Governo pensa di utilizzare i detenuti, come manodopera per ricostruire i paesi terremotati, i partiti hanno ritrovato un momento di tregua, necessaria per combattere la escalation del Movimento 5 Stelle ( ieri sera i sondaggi di Ballarò lo davano al 20% e mi aspetto pure che qualche giorno di questi Beppe Grillo e/o il suo movimento venga attaccato da qualche procura… ), anche la lotta contro la corruzione mi sembra si sia arenata… ed intanto i processi raggiungono tempi assurdi e quasi sempre si preferiscono quelli sui quali si può acquisire notorietà…
Non è che forse i nostri magistrati hanno poca voglia di rischiare??? E’ possibile che indirizzino le loro scelte su quelli che hanno meno possibilità di danneggiarli, su quelli meno pericolosi, quel cercare di giungere alla pensione in maniera tranquilla ( anche perché si è visto come finita a coloro che si sono immolati a paladini…), e chissà forse anche per mantenere quello status e quei privilegi ( per se e per i propri familiari), che così lontani poi non sono da quelli della cosiddetta ” Casta…”.

Sono in molti a dire che il numero così alto dei processi sia civili che penali nel nostro paese è conseguenza della scarsa voglia di lavorare dei nostri magistrati ed è forse per questo che i nostri processi durano mediamente molto più a lungo di quanto accada altrove…

Bisogna anche aggiungere, che mancano i controlli  sulla produttività o meglio mancano coloro che sono demandati a farlo, come il C.S.M. costituito in prevalenza proprio da magistrati, ( controllori e controllati della stessa famiglia…) che non applicheranno mai sanzioni a colleghi della categoria che li rappresenta…
Certo qualcuno potrebbe venirci a dire che da noi ( rispetto alla media europea) i magistrati sono in numero minore… ma non è vero, siamo nella media…, bisogna correttamente aggiungere che però il numero dei procedimenti rispetto ai colleghi Europei è doppio se non triplo e va sempre rapportato alla disponibilità di persone e mezzi disponibili per l’esercizio a tali funzioni!
A questi interrogativi purtroppo non riesco a dare risposte, ma mi rendo conto, che oggi ancor più di ieri, lo Stato è assopito da quanto accade intorno ad esso e soprattutto sembra indifferente nel voler combattere in maniera decisa le perpetrate ingiustizie..; a tal proposito non so se ricordate quanto aveva pubblicato Wikileaks nel mese di Gennaio, dove in un dispaccio del 2008 firmato del console americano a Napoli, J. Patrick Truhn, dichiarava che in Italia lo Stato farebbe ben poco per combattere la mafia ed è soltanto grazie alle associazioni imprenditoriali ed a gruppi di cittadini che si stanno avendo discreti risultati nella lotta alla criminalità organizzata, lo stesso che non si può dire dei politici italiani, in particolare a livello nazionale…».
Chissà forse debbo prendere come risposta ai miei interrogativi, quanto una volta prese a dire il Giudice Falcone… e cioè ” Se lo Stato non combatte la Mafia ci fa affari !!! “.

Chi ha paura… muore ogni giorno!!!

E’ bello morire in ciò in cui si crede… 
Chi ha paura muore ogni giorno, mentre chi non ha paura muore una sola volta!!!
Inizio con quanto disse una volta il Giudice Borsellino, forse cominciando a credere che quanto stava svolgendo per il bene del proprio paese, andava a scontrarsi con quel sistema che già li aveva abbandonati…,  Falcone prima e Lui dopo…
C’è una frase molto bella del figlio Manfredi che dice:

“ ai miei figli, ancora troppo piccoli perché possa iniziare a parlargli del nonno, vorrei farglielo conoscere proprio tramite i suoi insegnamenti, raccontandogli piccoli ma significativi episodi tramite i quali trasmettergli i valori portanti della sua vita. 
Caro papà, ogni sera prima di addormentarci ti ringraziamo per il dono più grande, il modo in cui ci hai insegnato a vivere… ”.

Recentemente, ho l’impressione comunque, che quegli attacchi fatti in altri periodi alla Magistratura sono andati fortunatamente a scemare…
Allora mi sono chiesto, sarà che è terminata la violenza a causa di un maggiore controllo del territorio…??? Sarà che le forze dell’ordine hanno ormai fatto tabula rasa…??? Oppure potremmo pensare ad un periodo tranquillo, quale armistizio preordinato, messo in atto perché si giunga di comune accordo ad una Pax duratura…, dopotutto sembra sia già successo con quel “ famoso accordo ” proposto da Ciancimino…; bisogna anche aggiungere che sembra terminato, quell’interesse di gettare discredito sulla categoria, per fini che poco avevano a che fare, con la volontà di dover risolvere i problemi della giustizia e/o per velocizzare i processi.
Cioè quello che mi sembra strano è che viviamo in un periodo in cui tutto sembra tranquillo, la lotta delle istituzioni si dedica agli scandali di Calciopoli, il Governo pensa di utilizzare i detenuti, come manodopera per ricostruire i paesi terremotati, i partiti hanno ritrovato un momento di tregua, necessaria per combattere la escalation del Movimento 5 Stelle ( ieri sera i sondaggi di Ballarò lo davano al 20% e mi aspetto pure che qualche giorno di questi Beppe Grillo e/o il suo movimento venga attaccato da qualche procura… ), anche la lotta contro la corruzione mi sembra si sia arenata… ed intanto i processi raggiungono tempi assurdi e quasi sempre si preferiscono quelli sui quali si può acquisire notorietà…
Non è che forse i nostri magistrati hanno poca voglia di rischiare??? E’ possibile che indirizzino le loro scelte su quelli che hanno meno possibilità di danneggiarli, su quelli meno pericolosi, quel cercare di giungere alla pensione in maniera tranquilla ( anche perché si è visto come finita a coloro che si sono immolati a paladini…), e chissà forse anche per mantenere quello status e quei privilegi ( per se e per i propri familiari), che così lontani poi non sono da quelli della cosiddetta “ Casta…”.

Sono in molti a dire che il numero così alto dei processi sia civili che penali nel nostro paese è conseguenza della scarsa voglia di lavorare dei nostri magistrati ed è forse per questo che i nostri processi durano mediamente molto più a lungo di quanto accada altrove…

Bisogna anche aggiungere, che mancano i controlli  sulla produttività o meglio mancano coloro che sono demandati a farlo, come il C.S.M. costituito in prevalenza proprio da magistrati, ( controllori e controllati della stessa famiglia…) che non applicheranno mai sanzioni a colleghi della categoria che li rappresenta…
Certo qualcuno potrebbe venirci a dire che da noi ( rispetto alla media europea) i magistrati sono in numero minore… ma non è vero, siamo nella media…, bisogna correttamente aggiungere che però il numero dei procedimenti rispetto ai colleghi Europei è doppio se non triplo e va sempre rapportato alla disponibilità di persone e mezzi disponibili per l’esercizio a tali funzioni!
A questi interrogativi purtroppo non riesco a dare risposte, ma mi rendo conto, che oggi ancor più di ieri, lo Stato è assopito da quanto accade intorno ad esso e soprattutto sembra indifferente nel voler combattere in maniera decisa le perpetrate ingiustizie..; a tal proposito non so se ricordate quanto aveva pubblicato Wikileaks nel mese di Gennaio, dove in un dispaccio del 2008 firmato del console americano a Napoli, J. Patrick Truhn, dichiarava che in Italia lo Stato farebbe ben poco per combattere la mafia ed è soltanto grazie alle associazioni imprenditoriali ed a gruppi di cittadini che si stanno avendo discreti risultati nella lotta alla criminalità organizzata, lo stesso che non si può dire dei politici italiani, in particolare a livello nazionale…».
Chissà forse debbo prendere come risposta ai miei interrogativi, quanto una volta prese a dire il Giudice Falcone… e cioè “ Se lo Stato non combatte la Mafia ci fa affari !!! ”.

Piazza Lanza

Vedere in qualla piazza centrale di Catania, ancora quella costruzione fatiscente, una bruttezza da vedersi, sia per i cittadini che per coloro, che in questa struttura dovranno convivere…
Soltanto in certi paesi del Terzo Mondo, le prigioni sono paragonate a dei lager, ma quì da noi, dove ci consideriamo civili, dovremmo cercare almeno di rendere vivibili queste strutture, anche nel rispetto non solo di chi ne è detenuto ma anche di quanti  ci lavorano. Qualcuno giustizialista starà pensando… meglio che soffrono…questo si meritano…ma il problema è la dignita umana, questa deve essere sempre garantita da uno Stato che vuol dirsi civile!!!
Ho saputo che i  detenuti per protestare hanno cominciato a battere con le proprie stoviglie…protesta che oltre che rumorosa per i vicini che già convivono con quella struttura, dovrebbe riuscire a smuovere la nostra  ” lenta ” ( come direbbe Celentano ),  classe politica”.
La rabbia potrebbe trasformarsi… ed esplodere in protesta…anche perchè nulla si fà per risolvere il problema del sovraffollamento, dei malati d’Aids, di poter aumentare gli organici della polizia penitenziaria, la possibilita di una diversa collocazione dei soggetti detenuti in base alle tipologie di reato ed anche a gl’anni di condanna… un ergastolano, non può essere posto con uno che esce dopo qualche mese…
Provate ad andare a Palma di Maiorca e vedrete un penitenziario che sembra un Hotel, non dimentichiamoci che i costi giornalieri per ogni detenuto sono di circa 350 Euro, ( una pensione completa a Rimini/Riccione costa circa 100 Euro converrebbe portarli tutti in vacanza al mare…), troppi sono davvero troppi è impensabile continuare a sopportare costi così elevati, soprattutto tenendo conto che molti di questi dovranno essere sostenuti per tutta una vita…Ecco per quanto riguarda coloro che hanno commesso crimini  tali da essere condannati con l’ergastolo, ecco per questi non posso credere, che una parte delle mie tasse, dovrà mantenerli sempre…

Una soluzione potrebbe essere quella di trasferirli su un’isola, certo potrei sembrare incoerente con quanto sopra e poco amorevole con i principi cristiani ricevuti, ma certamente, oggi ognuno deve ricevere dalla comunità, in maniera proporzionale a quanto ha seminato, ben sapendo che alle proprie scelte saranno commisurate pene severe e dove queste saranno effettivamente scontate… e non sto certamente parlando di saldi…
Ovviamente, per coloro cui purtroppo per cause forse anche accidentali, per scelte errate, a causa del contesto in cui vivono, per parenti e familiari non coerenti con i principi di moralità e correttezza.

Ecco, per questi che si ritrovano a dover convivere con la dura realtà del carcere, a questi si può e si deve dare un’altra possibilità, un’aiuto attraverso gli assistenti sociali e i psicologi, la scuola, l’insegnamento di nuovi mestieri, industriali, artigianali, fino a concretizzarsi attraverso l’utilizzo di strutture esterne che ne possano garantire la completa riabilitazione.
Restare indifferenti non è più possibile, tutti devono unirsi per risolvere i problemi di cui sopra e soprattutto coloro che sono demandati a governare, utilizzino quanto in loro possesso per dare una svolta seria e definitiva, per poter risolvere questo nostro grave problema sociale.

Spero di poter vedere un giorno una bellissima Piazza Lanza, con tanto verde, un parco giochi ed una panchina, dove un nonno seduto, ricorda il tempo lì andato, ed oggi libero, guardare  i suoi nipotini giorcare…