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È sorprendente leggere ogni giorno notizie su soggetti che non provano alcuna vergogna, per se o per i propri cari, pur sapendo di aver rubato!!!

Come dice il detto??? “Dio li fa e poi li accoppia”!!!

Sono convinto che dietro certi comportamenti “illegali” vi sia l’insegnamento ricevuto negli anni dai propri familiari…
Tutto inizia da quel concetto preciso che basa il proprio ragionamento sulle decisioni prese dal capofamiglia, ma ahimè anche dai consigli della propria consorte; parliamo di scelte e comportamenti proibiti che quotidianamente vengono messi in campo e che diventano conseguenze di come i propri figli crescendo (ed i loro figli dopo di loro…) mostreranno di quale “pasta” sono fatti!!!
Se un genitore dimostra d’esser avido, se va fiero delle mazzette che prende costantemente, se anche la coniuge pensa che quanto egli stia compiendo sia alla fine “opportuno”, tanto da elogiare ai figli quelle capacità dissolute del loro padre, intrinseca dimostrazione di quanto bravo sia quel loro genitore nel mettere in atto quei  meccanismi “corruttivi”, capaci di far introitare alla famiglia ogni genere di regalie e beni materiali…

Mi chiedo quindi, ma quale messaggio potrà mai passare nella testa di quei ragazzi, se non prendere a modello quel genitore e di conseguenza la propria famiglia? 

Perché va detto, crescendo quel giovane imposterà se stesso a quel modello con cui è cresciuto, infatti con il passar del tempo, quest’ultimo, imiterà perfettamente quel genitore “disonesto” e compirà anch’egli quelle medesime azioni sleali, non solo per se, ma anche per la nuova famiglia che nel frattempo avrà formato!!!
Sì… potremmo paragonare quanto accade ad un vero e proprio contagio, un’infezione che si trasmette da generazione in generazione e che, ahimè, non si arresta!!! 
D’altro canto, fateci caso… 
A vederla quella compagine sembra felice o quantomeno mostra in apparenza di esserlo; ciascun componente fa a gara per evidenziare ai propri amici la propria vita agiata, una vivacità improntata su quei beni fraudolentemente ricevuti, gli stessi che poi, alla prima inchiesta giudiziaria, verranno sequestrati!!!

Come ho scritto nel titolo di apertura, quanto compiuto in fin dei conti si riduce ad una mancanza di dignità!!!

D’altronde ditemi, come ci si può sentire nello scoprire come il proprio nome non sia legato – anche se solo all’interno di una pagine web – ad alcun merito o per aver evidenziato con i fatti, contrasto alla illegalità, bensì per tutt’altro, già… per circostanze che nulla hanno che fare con regole di convivenza civile e sociale, ma per aver commesso comportamenti fraudolenti!!!
Ecco perché le famiglie e soprattutto le relazioni che in esse si instaurano diventano elemento determinante di crescita, non solo sotto il profilo culturale, ma soprattutto morale!!!
Tocca quindi a questi figli cambiare questo stato di fatto, prima che sia troppo tardi; debbono saper imporsi e dire la loro, peraltro non può esistere alcun vincolo di sangue quando questo si sa esser infetto!!!
Bisogna quindi fare in modo che quei comportamenti decadenti del genitore non ricadano su di essi e per far ciò devono – in ogni modo possibile – contrapporsi a quell’assoggettamento incondizionato, contrastando ogni condotta “illegale”, la stessa che non esita – per il vile denaro – a sacrificare il buon nome della famiglia, circostanza quest’ultima che prima o poi, andrà a scapito delle loro aspirazioni, limitate da un destino già scritto…
Sì… per la sola colpa di appartenere a quella inclassificabile “famiglia”!!!
 

Ma alla fine tutte queste "ONG" soccorrono i migranti per fini di lucro oppure si tratta esclusivamente di aiuto umanitario?

Certo dimostrare come queste ONG siano colluse con quegli scafisti che favoriscono l’immigrazione illegale non è cosa semplice, certamente qualche dubbio sul loro operato resta, in particolare ciò che mi ha da sempre incuriosito, è la facilità con cui essi individuano in maniera agevole la posizione di quegli scafi…

Vorrei tra l’altro ricordare quanto irregolarmente viene compiuto da molte di queste imbarcazioni durante quei salvataggi; mi riferisco allo spegnimento dei “trasponder”, già… per non far individuare la propria posizione. 

Quest’ultima circostanza ha sempre anelato nel sottoscritto dei forti dubbi, perché farlo se non c’è in corso alcuna attività illegale??? 

E’ come se uno debba volontariamente commettere un omicidio e prima di recarsi in quel luogo prestabilito, spegnesse volontariamente il cellulare, circostanza quest’ultima che però dalla verifica dei tabulati, non ha nel corso della propria vita compiuto, ed allora viene spontaneo pensare che nella suddetta circostanza, quello spegnimento gli servisse per celare la propria posizione e di conseguenza crearsi un alibi…   

D’altronde va detto come le attività di ricerca e salvataggio di quei migranti non sono per nulla semplici; immaginate di trovare una barchetta in mezzo a quel Mar Mediterraneo… 

Difatti, basti osservare l’enorme difficoltà nelle operazioni di recupero, quando ad esempio alcuni soccorritori si devono recare in quel mare immenso per ricercare ad esempio un aereo caduto; individuare i suoi rottami e di conseguenza i resti umani o parti dei bagagli; vedrete come passano giorni, a volte settimane prima che si trovi qualcosa, qui viceversa, i comandanti di quelle “ONG” sono capaci, senza alcun concordato appuntamento (per come espresso da loro…), di individuare (casualmente) quelle barche in precarie condizioni, per poi così trasportare quei suoi passeggeri profughi, nelle loro imbarcazioni…  

Ovviamente quanto sopra ha determinato le accuse rivolte alle ONG e cioè che essi operano in  collusione con le organizzazioni criminali di trafficanti, gli stessi che organizzano le traversate in mare dei migranti dalle coste libiche e tunisine all’Italia.

Tra l’altro, abbiamo visto come le attività di alcune ONG siano finite sotto le lente d’ingrandimento della magistratura, con l’accusa di favoreggiare l’immigrazione clandestina, anche se va detto, finora nessun procedimento delle procure siciliane ha potuto a dimostrare una collusione tra quelle organizzazioni e gli scafisti, difatti, la maggior parte delle inchieste aperte contro le ONG, sono state archiviate con il dissequestro delle loro imbarcazioni.

Come riportavo sopra, non è facile dimostrare eventuali collusioni, ma certamente il fatto che queste “ONG” ottengano una parte significativa dei loro introiti da fonti private, per lo più da donazioni, va venire qualche sospetto… 

D’altronde il costo delle operazioni di ricerca e salvataggio non è cosa da poco e quasi tutte hanno sempre evidenziato di non aver mai ricevuto fondi pubblici per questo scopo, ed allora i soldi da chi provengono??? 

Chi sono questi benefattori, si possono sapere i loro nomi?  

Nessuno, ancor meno il sottoscritto, discute sull’impegno messo in campo e soprattutto sull’operato dei volontari che meritano tutta la nostra stima per quanto compiono in quelle attività di soccorso, ma certamente l’oltre miliardo di euro che è stato quantificato per quelle operazioni di salvataggio, lascia a a noi tutti, parecchi dubbi… 

Come ripeto spesso, forse sarebbe il caso di inviare quelle somme ed anche altre, provenienti dai vari stati nazionali, direttamente a quei paesi africani, dai quali molti di profughi scappano; così facendo si potrà sostenere la loro economia e di conseguenza la sicurezza personale; così facendo inoltre si potrà migliorare quella loro fragile democrazia altalenante, quasi sempre messa in discussioni per ragioni non certo politiche, principalmente finanziarie… 

D’altronde si sa… è il denaro che da sempre fa muovere il mondo!!!  

Siamo nel Paese dei balocchi…

Gia… siamo nel paese dei balocchi, non in quel luogo immaginario dove si pensava esclusivamente a divertirsi, senza sottostare a obblighi o ad impegni, per come raccontato da Carlo Collodi nel trentesimo capitolo del romanzo Pinocchio… 

No… qui viceversa siamo nella realtà, siamo in Italia e quanto accade ogni giorno equivale a quel modo vivere, quasi fossimo in quel Paese dei Balocchi, sì… In quel luogo meraviglioso dove tutto è possibile, anche quanto si crede che talune situazioni siano estremamente impossibili…

Eppure ciò è quanto accade, ad esempio i criminali sono tutti fuori, a piede libero, mentre le persone innocenti vengono colpevolizzate… 

Individui lestofanti compiono quotidianamente ogni nefandezza eppure restano liberi, mai un arresto, una condanna, nessuno che pensa di lasciarli in qualche penitenziario a marcire… 

Viceversa un povero diavolo, solo per aver rubato per sfamare la propria famiglia viene prelevato, condannato, trasferito presso il primo penitenziario e le chiavi vengono buttate da quei suoi agenti…

Ora comprendo perché tutti vogliono venire qui, pensano di vivere nel nostro Paese perché alla fine non è male, già… si può fare ciò che si vuole, l’importante è non far storie, adeguarsi al sistema, anzi diventarne parte integrante, partecipare al malaffare, collaborare con quel meccanismo clientelare e colluso, mafioso e soprattutto omertoso!!! 

Agli altri, basterà credere a tutte le cazzate che vengono raccontate, ad esempio l’ultima appena ascoltata, già… che la povertà verrà a breve abolita attraverso nuove leggi di bilancio.

Ricordo in tal senso una famosa canzone di Dalla che diceva: “Sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno, ogni Cristo scenderà dalla croce, anche gli uccelli faranno ritorno; ci sarà da mangiare e luce tutto l’anno, anche i muti potranno parlare, mentre i sordi già lo fanno“!!!!

Difatti, nell’ascoltare quei politici ripenso al “gatto e la volpe” che pur di rubare a Pinicchii quelle monete d’oro, raccontavano frottole, eguali a quelle propinato dei nostri governanti, come quella che a breve rilanceranno l’economia e la crescita nazionale oppure di come giungeranno a breve nel nostro Paese, nuovi investimenti esteri…

Nel frattempo però lo spread sale, il debito pubblico anche… come quei tassi di interesse bancari che stanno impoverendo drasticamente ogni giorno che passa le famiglie, le stesse che ormai non riescono più a sopravvivere, avendo perso anche quei pochi risparmi a suo tempo accantonati…

Ma d’altronde ai miei connazionali piace farsi coccolare, sono anni che credono alle promesse dei politici e continuano ancora oggi a farsi abbindolare da promesse fantasiose e certamente irrealizzabili…

Poveri noi… già: “vedi, caro amico, cosa ti scrivo e ti dico, e come sono contento, di essere qui in questo momento, vedi, vedi, vedi, vedi”…

Qual'è la regola per evitare d'esser condannati??? Semplice, basta semplicemente pagare per vedersi insabbiare le indagini!!!

Quanto riportato nel titolo di apertura sembra una follia, eppure da sempre ( anche se non lo dicono apertamente), sono molti tra noi a crederci ciecamente!!!

Certo, va detto, per fortuna la magistratura è composta da persone perbene, rette nel compiere il proprio dovere e  soprattutto rispettose dell’incarico a cui sono stati chiamati…

Per cui leggere notizie come quella che sto per proporvi, deve essere considerata come un qualcosa occasionale, certamente un qualcosa distorto di questo nostro sistema giudiziario, ma d’altronde sappiamo bene come le cosiddette “pecore nere” appartengano a tutte le famiglia e nel caso specifico, proprio a causa del suo numero elevato di professionisti, ve ne si trovano ahimè tante… 

Ecco quindi ora scoprire da parte di alcune Procure nazionali (che vanno dalla Puglia alla Campania, ma sono certo che basterebbe semplicemente ampliare le indagini sin qui effettuate, per ritrovare anche in altre sedi questi meccanismi elusivi…) che coloro che dovrebbero essere garanti della legalità, non lo siano affatto!!! 

I reati sono sempre eguali, gli stessi che si ripetono ormai costantemente, sì… è vero cambiano i nomi, ma alla fine sono tutti indagati con quelle motivazioni, le stesse di cui proprio alcuni giorni fa avevo scritto, sì… parlando dei colletti bianchi: corruzione per l’esercizio delle funzioni, corruzione in atti giudiziari, induzione indebita e concussione.

Ecco quindi che ora nove persone risultano indagate a vario titolo e come riportavo sopra, tra gli indagati compaiono un vice procuratore onorario in servizio nel Tribunale Leccese, un avvocato dello stesso foro, oltre a due funzionari dell’Asl, un medico e un imprenditore…

Come avrete ben compreso, l’indagine ruota intorno al ruolo del magistrato e dell’avvocato ora indagati in quanto sospettati di aver insabbiato le indagini dietro il presunto ricevimento di denaro…

Difatti, le forze dell’ordine, in particolare la Guardia di finanza, su disposizione delle Procure di Potenza e di Benevento, stanno ora  eseguendo perquisizioni capillari in tutti quei comuni interessati.

Ora, leggendo quanto sopra, mi è venuto spontaneo pensare: “un operato compiuto non per dovere ma per interesse” e difatti aggiungerei, mai quest’ultimo per dar giustizia ai cittadini, già…tutt’altro.!!!

Auspico quantomeno che questa volta la giustizia, anche se si tratti di un caso spiacevole, faccia come sempre ( o quasi…) , il proprio dovere!!!

PARTE SECONDA: La crescita esponenziale di molte imprese siciliane è dovuta principalmente al reinvestimento di denaro della criminalità organizzata!!!

Quindi, continuando con quanto riportato ieri, è evidente come il passaggio di trasformazione di quelle imprese mafiose, nasce principalmente dalla necessità di rendere sempre più occulti gli investimenti dei capitali. 

Già… perché affinché non si determinino da parte della magistratura quei provvedimenti di sequestro e/o confisca, giudiziaria bisogna fare in modo che i capitali riciclati subiscano una mimetizzazione, affinché alle forze di polizia, siano impedite dal risalire alle origini illecite di quel denaro di provenienza illegale… 
Ora si comprendono i motivi che spingono quei membri di cosa nostra a celarsi dietro a prestanome, gli stessi che operano affinché si attui quell’efficace controllo del territorio…
Ecco quindi l’imprenditore “d’origine controllata e garantita”, una testa di legno che non avendo subito alcun procedimento civile o penale, rappresenta il perfetto burattino da manovrare, d’altronde parliamo di persone incompetenti, soggetti che non sapendo fare altro si accontentano di un misero stipendio: già, come ho scritto alcuni mesi fa, se solo comprendessero quanto sia fondamentale quel proprio ruolo, potrebbero chiedere un compenso più alto, quantomeno da dirigenti, d’altronde nel “giorno del giudizio” se conservate bene, quelle somme, potranno permettere ai propri familiari di vivere agiatamente…

Ma ritornando ai veri “pupari”, sì… a quegli imprenditori collusi con cosa nostra, beh… l’interesse utilitaristico fa in modo che tra le parti non vi siano mai conflitti: già… il denaro prima di tutto!!!

Un vero e proprio compromesso tra le parti, tra chi per crescere ha bisogno di quel denaro e chi viceversa per poterlo immettere in modo legale nel mercato (nazionale e/o internazionale), ha necessità di quell’impresa. 
D’altronde non va mai dimenticato come dietro ciascuna attività, vi siano i costi di mantenimento delle famiglie degli affiliati, molti dei quali attualmente rinchiusi presso i penitenziari, motivo per cui qualcuno deve sempre provvedere…
  

Certo, lo Stato ogni tanto riesce a limitare quel potere commerciale e finanziario, ma per un’impresa che viene interdetta, altre cento ne nascono immediatamente e quindi il giro economico di quel sistema illegale rimane di fatto inalterato e “cosanostra” rimane, se pur colpita, sempre in piedi, continuando a controllare gran parte del settore dell’economia e della vita civile e se ogni tanto, qualcosa inizia a metterla in discussione, vi è sempre un modo, anche con l’uso della forza, di far rientrare quell’eventuale pericolo!!!

  

Nuovamente reati di bancarotta e autoriciclaggio di denaro!!!

Il nostro paese è specializzato in truffe!!!

Leggere infatti dell’ennesimo mancato pagamento di tasse e imposte, bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio di denaro, ormai non fa più… ne caldo e ne freddo!!! 

D’altronde basti vedere quanto accade a molti nostri politici seduti in quelle poltrone del Parlamento, in particolare a quelle loro attività imprenditoriali, con centinaia di migliaia di euro che non si sanno che fine facciano, eppure alla fine, tutto continua in maniera lecita, già… tra una illegalità di fatto conclamata!!!

Sì… le forze dell’ordine compiono ogni giorno il proprio lavoro, ovviamente quando ciò non gli viene impedito, debbo dire in maniera egregia, ma quanto poi quel lavoro serva, beh… questo è tutto da scoprire!!! 

Ripeto, nulla a che dire sulle indagini compiute dalla nostre “Guardia di Finanza” che determinano solitamente quei provvedimento di sequestro preventivo tra beni mobiliari e immobiliari (emessi dai Gip del Tribunali su richiesta delle Procure), patrimoni che vengono poi gestiti dal tribunale attraverso i propri nominati amministratori giudiziari… 

Ma purtroppo gli escamotage per bypassare quei controlli e soprattutto quei sequestri sono ben conosciuti in quegli ambienti, in particolare da quegli addetti ai lavori, difatti, se da un lato quell’operato svolto sembra condurre effettivamente a quei voluti principi di legalità, dall’altro, basta poco a quei truffaldini, sì… potrei affermare non più di un giorno, per ripartire nuovamente con una altra società, limpida e cristallina, in particolare agli occhi delle Prefettura e delle Camera di commercio…

Come si dice: morto un Papa se ne fa un altro e tutto ricomincia d’accapo!!!   

Arrestato poliziotto per estorsione con metodo mafioso!!!

«Occhio perché con quella gente ti trovi la testa aperta in due e non te ne accorgi nemmeno»: con queste parole un agente di polizia in servizio all’ufficio personale della Questura parlava all’amico facoltoso imprenditore di una ditta nel settore ambientale… 

Gli aveva raccontato che le sue fotografie sui social network, nelle quali si ostentava lusso e ricchezza, avevano ahimè attirato l’attenzione della malavita: sappi che ti vogliono fare una rapina… ora, io li ho fermati per un po’, ma ora gli devi fare un regalo. Dobbiamo dargli almeno 10 mila euro…

Ora, per rendere il racconto ancora più veritiero, il poliziotto mostrava alcune foto che riprendevano l’imprenditore fermo con il suo bolide davanti ad un autolavaggio… “vedi, ti hanno pedinato e mi hanno mandato queste fotografie come avvertimento”!!! Ed ancora, per convincerlo a pagare: Guarda che con questa gente non si può parlare – gli raccontava per mettergli paura – sono pericolose, possono fare del male ai tuoi figli, violentare la tua compagna”.

Avvertimenti, che però erano un’invenzione, infatti è stato appurato dagli investigatori che non vi era alcun piano della malavita per rapinare l’imprenditore. 

Si comprende come intimidazioni servivano a ottenere quel denaro, per sistemare forse una situazione economica presumibilmente precaria…

Dopo una lunga e certamente “delicata” indagine nei confronti di quel collega, gli agenti della squadra mobile hanno proceduto all’arresto!!!

Cosa dire una situazione inusuale se si pensa alla professionalità compiuta dalla maggior parte delle forze dell’ordine e certamente non si può fare di tutta un’erba un fascio, ma l’immagine viene certamente macchiata in maniera indelebile e questa rappresenta purtroppo la peggiore conseguenza di quelle azioni, che deturpano in senso morale la reputazione dell’arma e di tutti i suoi uomini…

Sì… perché meglio a volte sembrare infedeli agli occhi del mondo che esserlo verso noi stessi!!!

 

Amministratori di società come "teste di c… legno", già… per pochi spiccioli!!!

Avessero almeno l’intelligenza di fare quel ruolo così delicato per una cifra considerevole o quantomeno interessante!!!

D’altronde vorrei ricordare a quei soggetti che le pene previste penalmente per aver svolto impropriamente quel ruolo, sono eguali sia che si abbia percepito 10.000 euro al mese oppure 1.500 e quindi – se proprio si è deciso di esercitare quel compito – perché farlo quasi gratis???

Peraltro ricordo quanto pronunciato dalla giurisprudenza: “Niente sconti per le teste di legno“: è quanto è emerso dalla sentenza n. 12841 del 5 aprile scorso, con cui la quinta sezione penale della Cassazione ha ritenuto responsabile anche l’amministratore «di diritto» per i fatti di bancarotta posti in essere dall’amministratore «di fatto»!!!

Difatti… bisogna essere delle vere e proprie “teste di c…” a voler apparire come rappresentanti di una società, risultando quindi amministratore di un’entità che in realtà è diretta e gestita da un altro o da altri soggetti…

Per cui. volete farlo, vi hanno promesso del denaro, un’auto ( ah… che ridere, quasi sempre una panda o una punto…) e chissà forse per quel ruolo vi verrà concesso vitto e l’alloggio, ma allora – se proprio non sapete dove sbattervi la testa – approfittatene, sì… quantomeno fatelo con furbizia, chiedete per quel ruolo così importante una maggiore libertà d’azione, trasparenza, ma soprattutto un adeguato compenso, non la miseria che viene solitamente concessa a pseudo amministratori “teste di legno”…

D’altronde vorrei ricordare a quest’ultimi come quel loro ruolo sia fondamentale – d’altronde non è semplice affidare ad una persona estranea o come si dice in gergo “al primo venuto” quella funzione – perché in gioco non vi è solo il nome della società , ma bensì i suoi beni immobiliari, mobiliari, strumentali, gli appalti in corso, il denaro presente nei c/c, etc… e quindi quel soggetto deve essere uno di cui fidarsi ciecamente, un familiare, un parente, ancor più… un intimo amico, non certo il primo estraneo che capita per strada, perché si sa, nei momenti di pressione… egli dovrà farsi carico di tutto e soprattutto dovrà ricordarsi di non parlare!!!

Ed allora, sapendo d’aver il coltello dalla parte del manico perché non chiedere il giusto per quella mansione, perché accontentarsi sapendo di attirare su di se tutti i rischi di quel ruolo, infangando – nel caso in cui si venisse scoperti – non solo il proprio nome, ma anche quello dei propri figli.

Pensateci quindi, è giunto il momento di manifestare le vostre intenzioni, chiedendo a – colui che realmente comanda – di piu, sapendo d’altro canto come quest’ultimo sia ad egli legato per le palle, si potrà così imporre la propria figura quale scambio per la  continuità della società che si sta amministrano. 

Viceversa ditemi cosa potrebbe accadere, non certo che quel ruolo venga ripreso dall'”Amministratore di fatto“…

Egli, per aver posto voi a quel ruolo, ha già evidenziato che non può farlo, d’altronde la normativa parla chiaro e prevede che un soggetto per poter adempiere a quel ruolo deve poter rispettare alcuni fondamentali requisiti, tra cui avere la capacità giuridica e quella di agire, ma soprattutto, non deve essere stato interdetto o risultare inabilitato, fallito e ancora, non deve essere stato condannato ad una pena che importa l’interdizione, anche temporanea, dai pubblici uffici e/o l’incapacità ad esercitare uffici direttivi!!!

Quindi come vedete, alla fine gli restate solo e soltanto voi o qualcuno come voi, ma non è semplice, lo sanno bene loro quanto non sia agevole destituirvi da quel ruolo, già… come si dice: il rischio non vale la candela!!!

 Ed allora, per una volta, dimostrate che non siete dei semplici “quaquaraquà“, provate a far valere le vostre posizioni, sì… se proprio dovete rischiare vi do un consiglio, fatevi intestare una quota di quella società, fatevi compensare per quel ruolo in maniera corretta, non accontentatevi, ed ancora, provate a far valere il vostro nome “valido” ai fini legali, perché  tra qualche anno potrebbe accadere che neppure quello vi resterà “limpido“…

Quindi fate in fretta, agite presto e se le vostre richieste non venissero prese in considerazione, lasciate celermente quella “patata bollente” a chi di dovere, quantomeno voi potrete ancora continuare a restare liberi e a testa alta… 

E chissà se forse un giorno, incontrandomi per strada, mi ringrazierete per aver dato ascolto a queste mie parole!!! 

Corruzione in Tribunale: già… erano posti lì per spartirsi il denaro pubblico!!!

Avevo anticipato questo post ieri sera…

Sì… non mi ha minimamente sorpreso ascoltare la notizia dal Tg1, perché solo chi crede che coloro che indossano una toga, siano immuni dal compiere comportamenti dissoluti, venali e senza alcun freno morale, mi dispiace per loro, ma dimostrano di essere degli illusi, per non dire fessi!!! 

Ecco quindi scoprire per l’ennesima volta come anche nei tribunali vi siano dei soggetti pubblici, che possiamo tranquillamente paragonare a quegli associati malavitosi, gli stessi che svolgono quotidianamente comportamenti a delinquere!!!

E difatti, nel tribunale di Latina ecco che un un gruppo ben strutturato, ha sfruttato per anni la possibilità di conferire nomine a colleghi e incarichi ai propri amici compiacenti, il tutto per percepire e spartirsi compensi da una cassa messa loro a disposizione da un sistema giudiziario fallace!!!

Lo sanno tutti, il sottoscritto lo ha denunciato nel lontano 2010 eppure nulla è cambiato, il sistema è sempre quello, gli amici degli amici si appropriano di quelle nomine, i figli e/o i familiari di molti magistrati fanno in modo dal ricevere incarichi importanti e soprattutto ben remunerati, per non far nulla, eppure quel sistema fraudolento, prosegue senza che nessuno ci metta mai una pezza!!!

Che schifo, già… se si pensa che la giustizia viene rappresentata da questi soggetti viene – come ho scritto alcuni giorni fa parlando di beni confiscati – il voltastomaco!!! 

Le accuse ci sono tutte e vanno a vario titolo da corruzione per atti contrario ai doveri di ufficio, corruzione in atti giudiziari, induzione indebita a dare o promettere utilità, eppure, vedrete, come solitamente avviene in questi casi, a nessuno di loro verrà inflitta una condanna da condurli direttamente in un qualche penitenziario…

No… state tranquilli, alla fine il sistema si auto-protegge da se, d’altronde chi dovrebbe mai giudicare quei loro colleghi, già… quanti tra essi possono permettersi di scagliare la prima pietra, d’altronde, molti di essi sono ricattabili e alla fine dovranno piegarsi alle ragioni della casta e supportare  quel sistema corruttivo…

Ha scritto il giudice della Procura di Perugia che l’accordo oggetto dell’indagine era di riversare una parte dei soldi ricevuti, attraverso quelle nomine favorite ed avallate, in completa violazione di legge e soprattutto in esecuzione di un disegno criminoso ben delineato e che ha evidenziato l’esistenza di uno schema collaudato che andava avanti da anni e che, verosimilmente, si è realizzato, come dovrà essere verificato, anche in altre occasioni…

Nell’ordinanza si legge – è quella di una donna che ha bisogno di soldi, ma non perché il suo stipendio sia oggettivamente basso, percependo oltre 3mila euro mensili, ma perché si ostina a voler vivere al di sopra delle proprie possibilità economiche, abitando in affitto a Roma, ma lavorando a Latina, con tutto ciò che ne consegue in termini di spese ordinarie; ma soprattutto la stessa è sembrata non voler rinunciare all’acquisto di oggetti di lusso, come gioielli o orologi”…

Incredibile, sono le stesse parole che ho usato proprio usato in un mio post intitolato Amministratore giudiziario condannato per aver rubato denaro ad una ditta “sequestrata”!!! – link: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/03/amministratore-giudiziario-condannato.html

Secondo il magistrato “ha quindi pensato di sfruttare il proprio ruolo per lucrare sulle nomine del compagno e di amici, dai quali farsi poi remunerare quale atto dovuto; è evidente che quel pubblico ufficiale faceva insomma un uso distorto della propria funzione di magistrato per perseguire tale obbiettivo: sequestri originari, emessi ragionevolmente in maniera legittima e sulla base dei presupposti di legge, o almeno non vi sono allo stato delle indagini elementi per affermare il contrario, hanno costituito l’occasione per porre in essere le successive condotte delittuose, a cominciare dalle nomine di favore.

Ma non solo, coadiuva le attività di gestione della procedura, ne indirizza l’attività giudiziaria ed era determinante nel conferimento di incarichi, rivolgendosi ad amici di vecchia data sollecitando le liquidazioni in favore dei professionisti “raccomandati” e ricavandone cospicue utilità: da un lato infatti riceve a sua volta, dai soggetti dei quali ha mediato la nomina, incarichi all’interno delle procedure, dall’altro è verosimile riceva denaro non dovuto da questi ultimi, sia formalmente per fatture emesse a titolo di ‘consulenza’”.

Dall’ordinanza tra l’altro è emersa anche la consapevolezza del giudice di essere venuta a conoscenza dell’indagine in corso, tanto d’avere provveduto a distruggere il proprio cellulare – poi qualcuno vorrebbe farmi credere che non vi siano talpe a protezione del sistema –   comportamenti che hanno condotto necessario l’arresto visto che gli indagati avevano già iniziato ad inquinare il quadro indiziario!!!

Con questo sistema giudiziario e detentivo, si può solo arginare le mafie o pareggiare contro di esse le partite!!!

Sarà forse che il procuratore Gratteri, chiamandosi come il sottoscritto, ha intuito quanto da sempre scrivo e cioè che per sconfiggere le mafie, si necessita di un sistema giudiziario, processuale e detentivo, proporzionato a queste realtà criminali, un sistema non conveniente a delinquere ed ancora, tanto da fare sul piano normativo, oltre che su quello sul piano dell’istruzione e quindi della cultura!!!

Trovate l’intervista del procuratore di Catanzaro su Rai News Sicilia al link: https://www.rainews.it/tgr/sicilia/video/2023/04/la-nuova-cosa-nostra-dopo-larresto-di-messina-denaro-c7372b6b-320f-4df7-9fc1-48801b3bba65.html

Cosa dire, non faccio altro che scrivere da 13 anni su questi argomenti, peraltro, quando più volte ho scritto che allo Stato piace giocare con le mafie o con i suoi affiliati, qualcuno sicuramente si sarà sentito offeso, infastidito, ma i fatti dimostrano senza alcuna dubbio che in questi lunghi anni, nel silenzio generale e in quel processo di trasformazione messo in atto dal boss Provenzano ( che cambiò di fatto la mafia dopo l’arresto di Riina, archiviando la stagione stragista e portando in ‘sommersione’ tutta l’associazione criminale), nulla sia cambiato e le mafie sono sempre lì ad imporre il proprio potere!!!

Sappiamo bene da quanto dichiarato dai pentiti che a quegli affiliati fu dato l’ordine di non sparare più, quantomeno non in maniera plateale e difatti dopo quella decisione dall’alto, il business di quell’associazione malavitosa è iniziato a crescere in maniera esponenziale, alimentato notevolmente da quelle attività d’impresa e/o di commercio che a causa della grave crisi economica e dal giungere della pandemia “covid-19”, si sono potute inserire in quei mercati leciti potendo acquistare società in vendita, grazie alla grande disponibilità di denaro proveniente dal riciclaggio di denaro sporco!!!

E come ben sappiamo, con il denaro si compra tutto, in particolare si sovvenzionano associazioni, fondazioni, logge massoniche, segreterie politiche, imprese, attività commerciali, ma anche singoli uomini e donne, inseriti nella politica e nelle istituzioni, ma non solo, anche quei loro figli e/o nipoti vengono corrotti  e condotti all’interno di quel sistema corruttivo, una rete clientelare che si amplia attraverso familiari, amici, ma anche conoscenti, il tutto per far si che sistema di malaffare possa estendersi e accrescere!!!

D’altronde la maggior parte dei miei connazionali dimostra con i fatti di essere corrotta, molti di loro sono ahimè fortemente compromessi e quindi di fatto ricattabili, chi più chi meno, qualcuno l’ha fatto per avere più soldi, chi per avere gratis un po’ di coca, chi si è venduto per un rolex o un auto di lusso e chi per pagarsi l’escort, non essendo capace di conquistarsi una donna con le proprie capacità!!! 

Altro che “Sodoma e Gomorra”, qui soltanto un intervento di Dio potrebbe risolvere questo problema, già… basterebbe ad Egli trasformare questi soggetti infetti in statue di sale e forse chissà, quei restanti sopravvissuti in quanto “indecisi”, osservando quei soggetti trasformati a statue, lì fissi e sotto il sole, comprenderanno che è giunto il tempo per quel definitivo cambiamento…

Ma ho l’impressione che anche Dio si sia arreso dinnanzi a questo stato di cose e non solo a queste, sì… penso che si sia stancato di combattere con questa inaffidabile natura umana, corrotta e volubile, ed ora  chissà se osservando quanto sta accadendo, non stia proprio meditando di compiere una nuova pulizia, già come quanto compiuto attraverso quel “diluvio universale”!!!

Amministratore giudiziario condannato per aver rubato denaro ad una ditta "sequestrata"!!!

Ma guarda che notizia… 

Incredibile vero, già… nessuno mai potrebbe credere a fatti come quelli descritti nel titolo di apertura.

Infatti, come potrebbe mai venirci in mente che un soggetto scelto dalle Istituzioni per la gestione di una di quelle società sottoposte a provvedimento di sequestro o di confisca, possa pensare di mettersi in tasca del denaro, addirittura quasi 100.000 euro…

Ma no…  non può essere, queste cose si vedono soltanto nei film e non certo possono accadere in questo nostro Paese, già… così “immacolato”, che evidenzia quotidianamente tutta la sua rettitudine, legittimità, giustezza, ma che dico, di più: una costante correttezza nei valori!!!

Peraltro cosa aggiungere su quei suoi referenti, come si potrà tranquillamente costatare, scelti in maniera del tutto casuale, ma soprattutto per l’alto livello professionale e non per come in molti vanno abitualmente sostenendo – permettetemi di aggiungere, senza alcun reale  fondamento – di essere soltanto dei semplici “raccomandati” di quella casta, ma quanto detto si sa… è soltanto invidia, d’altronde basti osservare in quale modi svolgono il proprio operato, in maniera scrupolosa, trasparente, ma che dico… cristallina, ed ancora, mostrando il proprio impegno con temerarietà, senza mai piegarsi ad alcun compromesso o ancor meno evidenziando cedimenti, dinnanzi soprattutto (perché questi ahimè vi sono…) a cogenti pressioni esterne!!! 

Ora (incredibilmente) leggo di una inchiesta coordinata dalla procura di Palermo (che per competenza territoriale aveva trasmesso gli atti ai colleghi di Trapani) – su di un Amministratore giudiziario che avrebbe fatto sparire dalle casse di una società da egli amministrata (ricordo… per nome/conto dello Stato) un bel pò di denaro!!!
Certo, ora che emersa l’appropriazione ha spiegato agli inquirenti che si è trattato di un momento disagevole, pieno di tribolazioni, direi quasi particolare doloroso, d’altronde ditemi, chi al suo posto, dinnanzi a tante difficoltà non avrebbe fatto altrettanto???

Sarà forse colpa dei social o di questi tempi, già… in cui tutti veniamo sottoposti a prove dure che richiedono il dover apparire per ciò che non si è, ancor peggio sfoggiando ricchezza che non si possiede, sarà che queste motivazioni determinano quel forte stress che attanaglia costantemente la maggior parte degli uomini, chissà forse quella necessità di possedere è dovuta ad una donna troppa esigente o anche a figli pretenziosi che non si accontentano mai di nulla, comunque sono certo che la maggior parte di voi, in cuor suo, potrà comprenderne le motivazioni… 

E sì, perché non è giusto ora tirare la pietra su quel soggetto, d’altronde ditemi, non è ciò che fa quotidianamente la maggior parte dei nostri connazionali (certo, chi più, chi meno…), il tutto compiuto in maniera celata e grazie a quella loro posizione, quasi sempre un incarico pubblico su cui hanno avuto la fortuna (e ahimè da allora la “presunzione”…) di stare, si sa… senza alcun merito, certamente non per aver superato un esame in un qualche qualche concorso pubblico, eppure quest’ultimi, direi “ipocritamente” (come se potessero in coscienza farlo…), sì… quando le cose accadono agli altri, si dimenticano quanto viene compiuto volontariamente (e aggiungerei illegalmente) ogni giorno da loro!!!

Non c’è bisogno quindi di essere “amministratori giudiziari” per rubare, non si tratta ne di circostanze  o ancor meno di chissà quale incarico ricevuto, è soltanto una questione di dignità, di voler essere o non essere ladri, già di essere onesti con gli altri, con questo loro Paese, ma soprattutto – permettetemi – con se stessi!!!

Ed allora facciamo un gioco: alzi la mano chi tra voi si sente di essere veramente onesto??? 

Ah… questa sì che è una vera sorpresa: avete avuto quantomeno l’onestà di tenere la mano abbassata…  

Superbonus, l'appello in lacrime: "Siamo rovinati, lo Stato ci aiuti".

Avevo avvisato sui rischi del “Superbonus” ed ora ahimè, ne se vedono le conseguenze!!! 

Ho letto un articolo sul web della redazione “Il Fatto Quotidiano”, un appello in lacrime di Paola che riporta: “Siamo rovinati, abbiamo perso tutto. Stato, mettiti una mano sul cuore e aiutaci”!!!

Lo Stato li ha ingannati… 

Lavori fermi, case sventrate, fatture non saldate, debiti da pagare e crediti che non si incassano. 

Le testimonianze inviate alla redazioneweb@ilfattoquotidiano.it da chi tra famiglie, imprese e professionisti, è rimasto incastrato nel meccanismo della maxi detrazione fiscale per la riqualificazione energetica: “Siamo economicamente e psicologicamente distrutti e non so per quanto ancora saremo in grado di affrontare tutto”. I pensionati: “Affronteremo la vecchiaia senza soldi”.


“Quando telefoniamo ci dicono dal numero verde che la cessione del credito sarà accolta e i soldi arriveranno, ma noi non ci possiamo più fidare. La notte non riesco più a dormire, mi sto rovinando la salute”. Andrea è un pensionato che sul Superbonus ha investito i risparmi di una vita, quelli messi da parte per passare una vecchiaia serena. Non solo: ha anche convinto il figlio a puntare tutto sulla riqualificazione energetica del proprio appartamento. Da quattro mesi vive in un limbo stretto tra debiti e crediti: la sua pratica di cessione del credito alle Poste è in lavorazione da novembre, è tra gli ultimi che avevano fatto domanda prima della chiusura delle compravendite dei crediti fiscali da parte del gruppo del ministero dell’Economia. La prospettiva, lo sa, non è comunque rosea: “Anche nell’ipotesi ottimistica che le Poste mantengano i propri impegni, riusciremo appena a pagare i debiti contratti con le imprese, ma non quelli contratti con la finanziaria Findomestic, ci troveremmo ad affrontare la vecchiaia senza più un euro da parte e con risorse molto ridotte”, sintetizza.

La testimonianza di Andrea è solo una delle tantissime che ci sono arrivate e che ci arrivano quotidianamente all’indirizzo mail redazioneweb@ilfattoquotidiano.it dopo gli articoli de ilfattoquotidiano.it sulle storie degli “incastrati” dal Superbonus. Ci sono coppie giovani con bambini piccoli che come Andrea e la moglie pensavano di rientrare dai debiti con i crediti e oggi si trovano schiacciati dalle rate da pagare. Ci sono professionisti e imprese che non sono stati pagati, ma non hanno neanche i crediti fiscali perché hanno lavorato per conto di un General contractor. Altra categoria, le famiglie che hanno visto i ponteggi svuotarsi causa fallimento dell’impresa a sua volta strozzata dal mancato incasso del corrispettivo dei crediti fiscali incamerati in cambio dei lavori. E così ci sono pratiche aperte, lavori lasciati a metà e tanta paura che qualcuno venga a chiedere degli altri soldi. 

Infine quelli che si sono affidati a gruppi come Casazero poi finiti sotto inchiesta e che si ritrovano nel migliore dei casi con lavori incompiuti, cassetti fiscali svuotati e tanta paura di essere chiamati in causa per l’operato altrui.
Se volete raccontare anche voi la Vs. esperienza, vi consiglio di scrivete all’indirizzo redazioneweb@ilfattoquotidiano.it, indicando “Superbonus” nell’oggetto della mail.

È vero… ci sono persone che hanno scelto di agire in modo immorale o illecito, ma questo non significa che non ci sia speranza per loro…

Si dice che la speranza sia l’ultima a morire… 

Certo, sperare non costa nulla, ma ahimè il nostro Paese mostra ogni giorno il suo volto più brutto e cioè quello di essere costituito in gran parte da cittadini ricattati, potrei aggiungere tra l’altro che questa non sia una vera e propria condizione sofferta o come qualcuno potrebbe credere “imposta”, sì… con metodi coercitivi, no… quantomeno non sempre, in moti casi vi è in loro una vera e propria  predisposizione a volersi fare ricattare, quasi si vogliano prestare a rendersi disponibili nel compiere volontariamente quelle situazioni che si sa essere illegali o certamente poco trasparenti, il tutto come sempre in cambio di denaro, favori personali e/o familiari, avanzamento di carriere o l’ottenimento di incarichi prestigiosi, senza possederne alcun merito!!!  

La circostanza più assurda è quando sopraggiungono le autorità giudiziarie, quando cioè vengono prelevati da quel loro ambiente ovattato e trasportati presso una qualche caserma… ecco che all’improvviso in pochi secondi vedono attraversare il corso della propria vita, comprendono (soltanto ora…) come l’aver accettato d’esser ricattati o disponibili a compiere azioni illegali (o eticamente discutibili per ottenere vantaggi), non fosse di fatto un comportamento accettabile. 

Certo, giunti ora ai ferri stretti, dal momento che comprendono che quelle loro azioni avranno sicuramente conseguenze negative, ecco… nel momento in cui tutto viene a crollare, ad iniziarsi dalla propria reputazione, carriera, relazioni personali, si comprende come sicuramente sarebbe stato meglio evitarli certi comportamenti e che anzi, si sarebbe dovuto valutare in quei frangenti più attentamente le azioni da compiere e quali non realizzare, pentendosi di non aver agito sempre in modo onesto e legale!!!

Già conto il numero di quanti staranno dicendo che bisogna evitare di generalizzare o di etichettare l’intero paese in modo negativo e quindi che non sia giusto affermare come tutti siano di fatto ricattabili o che la maggior parte di essi, quando messi alla prova, evidenziano di non possedere alcun valore morale.

Già… c’è chi – a differenza del sottoscritto – tende a giustificare quei soggetti ed anche le loro deplorevoli azioni, in quanto – secondo loro – possono esserci parecchie ragioni che spingono  una persona ad essere vulnerabile, ahimè anche al ricatto, come ad esempio la paura o una condizione economica incerta, ed ancora, la mancanza di alternativa e quindi sono queste condizioni, questi stati emotivi a pregiudicare le decisioni di quei soggetti, fino a quel momento moralmente corretti.

Ora, se pur comprendo perfettamente quel loro modo di valutare le situazioni, certamente non le giustifico, ma mi rendo abbastanza indulgente nel voler considerare che nella società odierna vi sia un forte enfasi nell’apparire e soprattutto sull’avere, anche se questo non deve giustificare il comportamento immorale o illecito compiuto.

Scegliere di accettare denaro (o favori illegali), quest’ultimi ottenuti si sa per aver eseguito azioni illecite, significa aver posto se stessi ad esser ricattabili e quindi a dover subire delle conseguenze negative o ancor peggio, macchiare la propria reputazione che verrà vista non più integra.

E’ fondamentale quindi che ciascuno provi a ritornare sui propri passi finché si è in tempo, sviluppando una rinnovata moralità e integrità, anche se ciò potrà costare grandi sacrifici, sapendo di rendersi fastidioso nei confronti di tutti, in particolare dei propri colleghi… 

L’importante comunque è scegliere di seguire sempre le regole e la propria coscienza, agire in modo onesto, perché alla fine saranno più i benefici di cui si potrà godere, che le perdite a cui si verrà costretti, sì… a differenza di quanti ancora si ostinano nel continuare in maniera immorale, ignorando quanto prima o poi accadrà e cioè che perderanno tutto!!!

La corruzione è peggio di un peccato perché ti putrisce l’anima!!!

Papa Francesco nel parlare dello scandalo che ha travolto alcuni vertici del Parlamento europeo ha dichiarato: “Questo scandalizza. Tutti siamo peccatori. Tutti: tu, io e tutti noi. E dobbiamo chiedere perdono al Signore tutti i giorni per i nostri sbagli. Io mi spavento. Peccatore sì, corrotto mai”.

Ed ancora, nel condannare quanto ahimè accaduto: “Oggi si scivola dal peccato alla corruzione, per cui noi non dobbiamo tollerare questo”. 

“Come mai, – si è domandato il Papa – con il bisogno che c’è in Europa di tante cose, questa gente che è nell’amministrazione scivola in questa maniera nella corruzione? Per me è un criterio. E non dobbiamo peccare, ma sono deboli. Sì, sì deboli. Anche io sono debole, tutti siamo deboli. Ognuno ha il proprio punto più magro, diciamo così, la personalità: uno perché è bugiardo, uno ha un po’ di ira, uno ha un brutto carattere. Ognuno ha la propria. Peccatore sì, ma corrotto no, eh? Corrotto no. Questo che tu mi fai vedere è una corruzione, non è peccato. È peggio perché la corruzione ti putrisce l’anima. Spuzza in lombardo, puzza in italiano”.

Santo Padre, forse è il momento che Lei, per nome e per conto della Chiesa che rappresenta, ammonisca una volta e per tutte, tutti quei soggetti che, dichiarandosi cristiani, si macchiano ogni giorno di corruzione e non solo essi, anche i loro familiari; la Chiesa deve avere la forza – dimostrando di non avere timori reverenziali – di scomunicare questi individui infetti, escludendo anche dal battesimo della comunione questi suoi falsi fedeli, vietandogli in particolare, di amministrare e ricevere i sacramenti. 

D’altronde quanto essi compiono presuppone una grave responsabilità morale e quindi un peccato grave, tale da compromettere l’unione con la Chiesa, corpo mistico di Cristo.

Non è possibile permettere ad essi di vivere in modo ambiguo con i principi del Cristo: “Non vi affannate ad accumulare tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano, dove ladri scassinano e portano via. Accumulatevi tesori in cielo, dove tignola e ruggine non consumano, né ladri e scassinatori portano via. Infatti, dov’è il tuo tesoro, lì sarà pure il tuo cuore” (Mt 6, 19-21). Chi ruba, lo fa per procurarsi i mezzi per godere, ma la gioia procurata con mezzi illeciti, genera rimorso ed insoddisfazione nell’anima, inoltre, il denaro procurato ingiustamente, quasi sempre è speso malamente: “Badate di tenervi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è molto ricco, la su vita non dipende dai suoi beni” (Lc. 12,15). “Chi accumula ricchezze è il più povero dei poveri, perché non è padrone di se stesso: sembra un possessore, ma in realtà è dal denaro posseduto”.

La Chiesa deve chiudere definitivamente i battenti a questi individui “ladri e corrotti“, iniziando togliendo il battesimo ai loro figli e/o nipoti, proseguendo… questa famiglia non potrà più partecipare ai sacramenti,  gli stessi che d’altronde formano l’identità cristiana, nessuno di loro potrà ricevere l’estrema unzione, come d’altronde nessuna messa postrà essere svolta in suffragio.

Il “NO” della Chiesa deve essere chiaro, senza tentennamenti, esitazioni o titubanze!!!

La ricchezza, quando è disonesta, porta sempre all’insoddisfazione nell’anima e alla rovina del corpo, perché il denaro procurato ingiustamente è sempre speso malamente. Chi ruba, infatti, è destinato a spendere per godere e a non godere ciò che spende. Appare felice, ma in realtà porta il rimorso nell’animo e il disprezzo e lo spreco dei beni, che sono da considerarsi un’offesa a Dio.

Il tempo della disonestà è finito e chi deciderà ancora di voler perseguire per quella strada, dovrà sapere che il corso della propria vita, se compiuta nella illegalità, verrà vissuta nella totale emarginazione e soprattutto senza il sostegnoe l’amore della Chiesa e di Cristo… 

Mazzette, mazzette e ancora mazzette!!!

Alle valigie piene di denaro, si sommano i reati contestati: concorso in associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio. 

Certo come sempre avviene in questi casi, i legali proveranno a difendere i loro clienti, depositando memorie e richiedendo il rinvio dell’udienza per meglio difendere i propri assistiti o per presentare eventuali dichiarazioni spontanee…

Certo l’Italia non fa una bella figura in Europa per le mazzette in Europa, per esaltare le politiche in materia di diritti civili del Marocco e del Qatar, a cui si sono sommati i “regali”, secondo l’inchiesta ricevuti …

Dispiace leggere articoli come quelli ora riportati in tutte le Tv e testate giornalistiche, soprattutto perché da quanto occorso si comprende come il raggiungere posizioni elevate e/o una condizione economica facoltosa, non basti mai a far felici alcuni individui, che dimostrano essere bramosi di successo e ingordi di denaro…

Pape satàn, aleppe! Già… ancora una volta si ripete quel grido inquietante e confuso che interpreta bene lo smarrimento dell’individuo contemporaneo che abita l’attuale società liquida.

Dante e Virgilio entrando nel IV cerchio infernale incontrano due schiere di soggetti: «D’una parte e d’altra, con grand’urli, voltando pesi per forza di poppa», i dannati sono impegnati a spingere dei grandi massi con la forza del petto. 

Dante descrive una sorta di danza eterna semicircolare. I peccatori sono separati in due schiere e si muovono in cerchio in direzioni opposte. Si incontrano a metà strada, si girano, e ricominciano a spingere il masso dall’altra parte; da una parte il gruppo degli avari che “tiene” stretto il denaro e dall’altra il gruppo dei prodighi che “burla”, sperpera e dilapida… 

Già… il contrappasso, una vita senza scopo dedicata ad accumulare o dissipare i volubili beni terreni ed ora – se dovessero venir confermati i reati – perdere tutto, in particolare l’onore e la reputazione!!! 

La giustizia, grazie al governo Meloni, compie cento passi indietro!!!

Sono sempre a favore di quei Governi che applicano alla regola la Giustizia!!!

Siano essi di centro, di sinistra o di destra, al sottoscritto non importa, l’importante è che si compiano in maniera corretta tutti quei procedimenti che hanno quale finalità il raggiungimento della legalità, il contrasto alla criminalità organizzata e soprattutto alla corruzione.

Viceversa, quanto sto scoprendo attraverso il nuovo Ministro Nordio, è proprio il disarmo di tutti quei controlli sulla legalità e sulla corruzione…

Una cosa è certa, d’altronde si sta rasentando la follia, basti vedere le modifiche alla legge sull’ergastolo ostativo, l’aumento del tetto del contante cui si somma il progetto di abolire il reato di abuso d’ufficio o il traffico d’influenze illecite al fine di ottenere favori e agevolazioni, grazie al pagamento di denaro…

Ma non solo, si vogliono eliminare per di più le intercettazioni giudiziarie compiute dalla Magistratura, ma si… quasi quasi consiglio – visto che siamo a Natale – l’apertura delle carceri per tutti i detenuti, tanto a cosa serve tenerli lì dentro, rappresentano solo costi per la comunità… 

Ho la sensazione che a breve, se si continua con queste scellerate decisioni, saranno in molti a recarsi a Roma e bloccare questo Paese da scelte errate che portano ad aumentare i rischi di sicurezza per il nostro paese, a causa della direzione intrapresa dall’attuale governo, di voler abbassare la soglia di legalità…

D’altronde osservando quanti inquisiti hanno avuto negli anni gli attuali partiti di governo non mi meraviglio che oggi abbiano diretto le proprie azioni verso i mancati controlli in particolare nella gestione del denaro pubblico…

E quindi, mentre dall’Europa ci viene chiesto – visto le truffe commesse in questi anni – di attenzionare ed elevare gli strumenti contro la corruzione, in particolare per garantire i fondi del PNRR che a breve arriveranno, di contro, l’attuale governo Meloni, sembra indirizzare il proprio programma in maniera contraria…

Qualcuno dimentica che siamo noi cittadini a comandare il Paese e non il contrario: auspico che il governo ravvedi le proprie posizioni, per evitare uno scontro di cui non si è preparati, d’altronde la giustizia, come la sicurezza del Paese, non può essere barattata da finalità politiche o dettate da compromessi degli alleati!!!

Costretti a restituire parte dello stipendio!!!

Erano costretti a restituire parte del loro stipendio!!!

Sì… sembra assurdo che ancora nel 2022 vi siano forme di schiavismo eppure proprio nel nostro Paese, in particolare a Messina, a quattro soggetti di Messina è stata emessa la custodia cautelare, per aver promosso e costituito una strutturata organizzazione criminale, dedita alla commissione di condotte estorsive in danno dei propri dipendenti.

Per fortuna che attraverso le attività investigative condotte dai Finanzieri del Comando Provinciale di Messina nei confronti di alcuni soggetti appartenenti ad una nota famiglia imprenditoriale messinese si è potuto verificare quanto sopra, dando il via all’esecuzione del provvedimento cautelare personale e reale disposto dal Tribunale di Messina su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Ovviamente il provvedimento cautelare è attuato nella fase delle indagini preliminari ed è basato su imputazioni provvisorie, che dovranno trovare riscontro in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio, nel rispetto della presunzione di innocenza che l’art. 27 della Costituzione che come sappiamo garantisce ai cittadini fino a sentenza definitiva.

Le indagini svolte, sviluppate dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Taormina, si sono servite delle dichiarazioni dei lavoratori vessati dal gruppo criminale che è stato arrestato, documentando l’abituale ricorso a schemi di fittizi pagamenti dei corretti emolumenti previsti dai CCNL, ma che venivano ahimè decurtati dall’imprenditore che obbligava i dipendenti alla restituzione in contanti di una parte di quota parte dello stipendio formalmente versato.

Approfittando del loro stato di bisogno, questi illegittimi comportamenti venivano documentati con riferimento particolare alla sistematica violazione della normativa relativa all’orario di lavoro e ai riposi che ad essi spettavano.

L’attività d’indagine svolta, trova la sua genesi nella quotidiana attività di controllo economico del territorio esperito dalle Fiamme Gialle con particolare riferimento alla piaga del lavoro sommerso e all’utilizzo di manodopera in nero e irregolare. 

E’ stata trovata inoltre una documentazione extracontabile in cui erano presenti prospetti di calcolo che hanno permesso di ipotizzare l’esistenza di una vera e propria struttura organizzata.

Perciò, lo sviluppo dell’attività d’indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Messina e consistita in approfondimenti documentali e intercettazioni telefoniche, hanno chiarito come gli imprenditori abbiano fatto ricorso a minacce e soprusi nei confronti dei lavoratori dipendenti.

La coerenza del quadro indiziario ha portato lo stesso Giudice del Tribunale di Messina a sottolineare come si trattasse di: “Un modus operandi consolidato, volto ad estorcere sistematicamente denaro ai lavoratori assunti e a imporre loro condizioni inique di lavoro al fine di conseguire ingiusti profitti economici, avvalendosi del potere di prevaricazione derivante dalle condizioni di difficoltà economica in cui versavano le persone offese; potere esercitato mediante minaccia, di volta in volta esplicita o velata, di licenziamento“.

Le indagini effettuate hanno permesso di accertare che gli indagati reinvestissero il denaro illecito, pari a circa 200mila euro oggi sottoposti a sequestro, nell’acquisto di terreni. Operazioni finanziarie illecite concordate da parte di tutti e quattro uomini, al solo fine di auto riciclare il denaro.

Un plauso quindi alle nostre forse dell’ordine, in particola alla Guardia di Finanza e alla Procura della Repubblica di Messina, che dimostra ancora una volta, l’impegno quotidiano nella lotta alle condotte criminali altamente lesive della persona e dell’attività di impresa.

Purtroppo tanto ancora c’è da fare, ma sono certo che grazie agli uomini altamente professionali e soprattutto incorruttibili che si trovano all’interno di quegli uffici, lo Stato almeno lì dimostra d’esserci ed è il motivo che rende tutti noi cittadini più sereni, perché è importante sapere che alle nostre spalle vi sia qualcuno che ci sta proteggendo!!!

Il "tallone d'Achille" nelle organizzazioni mafiose…

Sì… perché a differenza di quanto si possa pensare, anche le associazioni criminali possiedono un punto debole e quest’ultimo è costituito dalle tracce che lasciano dietro di sé, in particolare nei movimenti di denaro connessi alle attività, più o meno legali, svolte…

Si tratta quindi di verificare lo sviluppo di quelle tracce, ad esempio come riportavo nel post di ieri, attraverso un’indagine patrimoniale si prova a seguire il flusso di denaro, quasi sempre (si scoprirà essere) di provenienza illecita e quindi ciò fa comprendere come bisogna attenzionare in maniera minuziosa –nel corso delle investigazioni da parte degli organi inquirenti – il reticolo di prove documentali, le quali dovranno esse precise e dettagliate, affinché possano successivamente essere confermate in qualsivoglia possibile riscontro.

Difatti, attraverso questa particolare metodologia si potrà giungere ad accertare le responsabilità di ciascun soggetto indagato e di tutta la rete di connivenze e complicità che, a qualunque livello, hanno permesso a quel fenomeno certamente illegale, di affermarsi e prosperare.

Più questi risultati verranno verificati e quindi saranno apprezzati, maggiori saranno le possibilità di comprendere quali movimenti di denaro sono stati utilizzati per quelle particolari attività produttive, certamente legate alla criminalità organizzata, ma non solo, seguendo le tracce dei movimenti di denaro, si potrà facilmente ricostruire un quadro probatorio capace di far luce non solo sui reati commessi, fine a se stessi, ma anche su quei metodi coercitivi utilizzati nello specifico quale mezzo per delinquere.

Non è casuale, d’altronde, che proprio queste organizzazioni criminali abbiano saldamente assunto il controllo di molte attività lucrose; quest’ultime infatti per funzionare in maniera perfetta, richiedono non soltanto un’articolata organizzazione, ma soprattutto hanno necessità di avere accanto un  ampio collegamento esterno con soggetti posti ciascuno in strutture pubbliche e/o uffici istituzionali, ed è proprio per questi motivi che diventa difficile agli organo competenti, far emergere nel corso delle indagini, eventuali complicità o ancor più dimostrare un possibile legame o affiliazione con quell’associazione mafiosa.

Attenzione al denaro depositato presso gli uffici bancari e/o postali: le truffe informatiche in corso sui c/c e sulle carte di credito sono in atto a causa proprio di quel loro "fragile" sistema di sicurezza!!!

Sono tantissimi gli italiani che si affidano ai servizi bancari o postali per conti correnti o per ricevere una carta di credito.

D’altronde i servizi da loro offerti sono molteplici e costituiscono ancora i motivi di forza per cui molti utenti preferiscono a loro affidarsi, diversamente dall’utilizzare un conto online o una carta prepagata di quelle che ormai viene rilasciata dalla maggior parte dei negozianti, quest’ultima da utilizzarsi senza alcun problema non solo per compiere i propri acquisti online o fisici, ma anche per effettuare qualsivoglia pagamento su tutto il territorio nazionale che internazionale.

Ora vi starete chiedendo perché sto scrivendo questo post, il motivo è semplice, penso che siamo sotto attacco cibernetico anche se nessuno ufficialmente verrà mai a dircelo, d’altro canto immaginatevi il panico che scatenerebbe una conferma ufficiale sui quanto sopra e difatti, da quei noti apparati  finanziari non trapela nulla e sono tutti pronti a giurare che il loro sistema di sicurezza sia tra i più funzionali e che può resistere a qualunque attacco da parte di hacker malintenzionati.

Eppure mi sento di anticipare che quanto vi sto annunciando sta realmente accadendo, ovviamente non posso entrare nel merito dell’informazione o portare tesi a conferma di ciò, ma vorrei chiederVi: negli ultimi mesi vi è capitato di osservare se sul vostro conto qualcosa non tornava, ad esempio che vi fosse stata addebitata una spesa mai sostenuta, un addebito fuori posto, ma soprattutto quanti di voi sono stati costretti in questi giorni a presentarsi presso quegli uffici bancari per far verificare il proprio c/c, cambiare il bancomat o la carta di credito perché improvvisamente non funzionava, non riconosceva il pin, era stata bloccata, etc…???

La verità è che dietro queste circostanza ambigue si nascondono degli attacchi hacker, forse provenienti da professionisti russi ingaggiati da quel governo con l’obiettivo di mettere in crisi il nostro sistema bancario, ma soprattutto per reagire a quegli attacchi compiuti sul loro territorio da molti programmatori a livello mondiale.

Ovviamente nessuno è in grado di limitarne gli attacchi e soprattutto risulta impossibile conoscere i nomi di quei colpevoli per eventualmente perseguirli; essi operano dall’estero e il raggiro perpetrato sembra così perfetto che risulta difficile anche per gli utenti dimostrarne il contrario…

Peraltro, lo scopo degli hacker non è quello di rubare il vostro denaro, no… a loro interessa creare panico, far comprendere ai cittadini di tutte le nazioni contrarie alle politiche del governo russo che essi possono all’improvviso prelevarvi tutto, spingendo ciascuno di noi a togliere dalle banche quel nostro denaro e determinando così una circolazione reale della moneta e non virtuale, ma soprattutto l’intenzione è quella di porre in crisi il sistema bancario che si ritroverebbe senza alcun deposito, lo stesso che le consente di mettere in pratica quel loro sistema, lo stesso che a quanto pare, sta mettendo in ginocchio le banche russe a causa delle sanzioni applicate contro il governo di Putin..

C’è in corso una campagna di alterazione del web, anche le comunicazioni sono limitate o bloccate, in questi giorni ad esempio il sottoscritto ha provato ad entrare in alcuni siti istituzionali per scaricare dei propri documenti e molti di quei siti risultano in “fase di manutenzione”!!! 

Già… non vi sembra strano, come mai solo ora ed in gran numero stanno accadendo queste circostanze ambigue???

Ho provato alcuni giorni fa anche con alcune app di taluni servizi pubblici ed anche in quei siti mi è stato impossibile effettuare delle prenotazioni on-line, circostanza che mi è stata successivamente confermata da alcuni clienti che si trovavano in treno con il sottoscritto: essi erano senza biglietti in quanto le biglietterie on line e quelle automatiche poste in stazione non funzionavano, difatti, lo stesso controllore, nell’ascoltare quelle loro giustificazioni, passava oltre senza emettere alcuna sanzione economica…

Siamo ingannati e nessuno ci dice nulla, ci chiamano improvvisamente in quelle loro sedi con la scusa di dover verificare le nostre credenziali, ma la verità è che forse dietro quelle richieste si nascondono altre e più gravi circostanze, d’altronde nessuno di noi può sospettare nulla, perché alle nostre richieste quei loro addetti rispondono in maniera perfetta, coerente con quanto loro ordinato ufficialmente da quei piani alti, ed è quanto deve essere riportato a noi comuni clienti… 

Vedrete sarà come per quanto accaduto con il Covid-19: quando ormai ci aveva colpito, quando il danno era stato compiuto, sì… solo dopo che i decessi s’iniziavano a contare, ecco che ci hanno informati sulle terribili capacità di contagio che quel virus provocava e di cui nessuno ne conosceva rischi e pericoli…

Quì sarà eguale, quando non potremmo più avere accesso ai nostri c/c, depositi, etc… ecco soltanto quando le porte di quei loro uffici saranno totalmente sprangate, ecco soltanto allora scopriremo la verità, ma a quel punto saremmo tutti rimasti senza un euro in tasca e soprattutto quelli che credevamo con tanti sacrifici essere posti in sicuro, ci verranno portati via.    

Oggi pomeriggio mi trovavo in Corso Sicilia ed ho ricordato quando al direttore generale di Banca di Roma ( Dott. T…o) dissi: vedrà, di questa banca non resterà nulla e al suo posto in questo palazzo realizzeranno un supermercato o qualche importante negozio d’abbigliamento o di mobili; rispose a quella frase dicendo che fossi pazzo!!! Che ridere quindi quando oggi ho scoperto che al suo posto fosse stato realizzato quanto ora potete vedere nella foto in allegato (tra l’altro quella catena è una delle mie preferite…): sono passate delle ore, ed io sto ancora ridendo a crepapelle!!!

Tik Tok…

Ogni tanto nascono alcune piattaforme sul web che non passano inosservate…

Sappiamo bene come fenomeni di questo tipo quando giungono sul mercato attirano improvvisamente gli interessi di molti soggetti, in particolare quanti sono predisposti ai social… 

Ecco perché le altre piattaforme da tempo avviate, hanno iniziato a percorrere quelle loro abiuali stretegie: innanzitutto hanno provato a contattare la proprietà di questa nuova app per acquistarla oppure non riuscendoci, hanno copiato quelle nuove caratteristiche, implementandole sulle proprie, finendo così per contrastare o additittura eliminare quell’improvvisa concorrenza… 

Una di queste app, giunta dal nulla, è proprio Tik-Tok il cui numero di iscrizioni sta salendo oin maniera vertiginosa, tanto che a breve raggiungerà i suoi diretti concorrenti, per poi sicuramente  superarli… 

Certo parliamo di una app che appartiene ad una generazione per giovanissimi, d’altronde se la si osserva, si scopre come anche i piccoli iniziano a postare video insieme ai loro genitori… l’importante è esserci, anche solo per far “cazz…”, far ridere oppure raccontare qualche barzelletta!!!

Va detto… chiunque può iscriversi, anche senza dover inserire i propri dati reali e quindi comprenderete bene come questo social sta diventando interessante per quanti vivono i social esclusivamente per inveire o offendere… 

Inoltre, all’interno di quei post, possiamo vedere come molti di quei video siano realizzati in maniera scontata, mi riferisco a quegli atteggiamenti osè, proposti da una moltidudine di bambole che pur di ottenere un alto numero di ammiratori, si spingono a compiere, quasi al limite della decenza, tutta una serie di atteggiamenti “softcore”, come viceversa altri manifestano la loro completa “inutilità”, così evidente da far trasparire quella loro stupidità!!!

Ovviamente, come ormai consuetudine, dietro queste “minchiate” vi è un giro di denaro, sì… da pochi euro fino a qualche centinaio al mese, ed ecco quindi tutta una serie di amministratori che competono ed auspicano che quelle loro performance salgano a dismisura…  

Certo non tutto è da buttare, vi sono degli artisti bravissimi che meritano certamente i nostri like, mentre altri potrebbero essere – per quelle banalità proposte – bannati per sempre!!!

Ciò che comunque in questo social mi infastidisce è scoprire come molti utilizzino questa app per denigrare chiunque, in particolare chi abbia avuto a differenza loro successo, già… ciò che più li infastidisce è sapere che essi abbiano raggiunto quei traguardi, che rappresenta di fatto ciò che a loro manca, essendo loro dei soggetti infelici, insignificanti einadeguati sotto qualsivoglia profilo, esseri senza personalità e aggiungerei talmente insignificanti dal passare la loro vita in totale anonimato, tanto che nemmeno chi gli sta loro vicino s’interessa ad essi!!!

   

Appalti:Astutezza=Inganno:Raggiro

Irregolarità nel’esecuzione dei lavori, opere realizzate in modo difforme da quanto previsto dal capitolato, materiali di qualità scadente o inferiore e senza l’utilizzo di strumenti, attrezzature o mezzi d’opera previsti per l’esecuzione a regola d’arte…

Chi opera in questa tipologia di appalti sa bene a cosa mi riferisco, d’altronde sono quelle abituali irregolarità a cui in qualità di tecnici o di responsabili si assiste quotidianamente, chi più chi meno non ha bisogno di leggere quanto avviene in quegli appalti pubblici (o privati…) attraverso le inchieste compiute delle forze dell’ordine e portate allìopinione pubblica attraverso le note testate web… 

No… tutti sanno cosa avviene durante quei processi di produzione, certo si sa…  non sempre è possibile eseguire quei lavori con la massima perfezione, qualcosa sfugge, come dice quel detto ” chi mangia fa molliche…” e qualche situazione conduce a realizzare quell’opera non proprio in maniera corretta… 

Ma il problema reale che deve essere affrontato non è rappresentato dall’errore dettato da una errata procedura o da quell’insieme di tecniche che a causa di talune circostanze, quali ad esempio la celerità nell’esecuzione oppure l’avvicinarsi di una condizione ambientale sfavorevole o anche la rottura meccanica di un mezzo d’opera oppure l’infortunio o il malessere di un addetto ai lavori…

No, il problema diventa grave quando dietro a quei lavori vi è una frode, già… un raggiro elaborato sin dall’inizio dell’opera, già, sin da quando quei suoi progettisti hanno previsto l’utilizzo di forniture o di procedure che potremmo definire al limite della normativa, in quanto essi – pur difar rientrare in quei paramentri richiesti dalla Committente – ne modificano i parametri reali, alterano cioè i valori anche solo di poche percentuali, compiono tutta una serie di manipolazioni affinchè quei criteri richiesti rientrino nelle valutazioni previste, necessarie per la realizzazione di quelle opere…

Parliamo quindi di materie prime, fondamentali e necessarie in quanto elementi di base o costituenti principali di quelle lavorazioni e di quei trattamenti, previsti e riportati nel capitolato d’appalto…

Il resto lo sapete bene… perché il problema ora è se compiere il proprio dovere o far finta di nulla, diventando partecipe di quei meccamismi illegali!!!

Direttore dei lavori arrestato…

Una tentata concussione per dei lavori in corso al Policlinico di Messina…

I Carabinieri del comando provinciale di Catania hanno arrestato per tentata concussione un direttore dei lavori per aver chiesto 35mila euro alla ditta incaricata della realizzazione dei lavori…

Ovviamente trovate i nomi coinvolti nel web, cme dico sempre a me interessa ricevere conferme su  quanto vado di volta in volta anticipando nel mio nlog e cioè su quelle metodologie che a prima vista sembrano a chi mi legge “strambalate” o quantomeno “incredibili”, ma che poi, le varie inchieste giudiziarie dimostrano quanto quelle mie dichiarazioni fossero di fatto veritiere!!!

Già… non so quante pagine avrò scritto sull’argomento, su quelle metodologie applicate in molti cantieri in corso, in particolare quando si tratta di fare valere le ragioni dell’impresa esecutrice, che trovano la maggior parte delle volte, da parte di quei direttori dei lavori,  l’implicita minaccia a non approvare il computo metrico, in particolare quando si tratta di variante sui lavori appaltati…

D’altronde la storia si ripete anche per tutto il resto quali lavori in economia, richieste a causa dell’aumento di prezzi di mercato, l’imposizione sul rivolgersi a taluni fornitori rispetto a quelli di propria fiducia o anche il voler intorloquire direttamente con consulenti ( amici ) consigliati, rispetto ai tecnici utilizzati dipendenti dell’impresa…

Se si vuole ottenere… bisogna dare in cambio qualcosa: una tangente, una consulenza, un posto di lavoro e via discorrendo… perché così funziona, altrimenti iniziano i problemi, le contestazioni, la sospensione dei SAL, etc. etc.!!!

Comunque,  non vi è nulla di nuovo… e solo un’altra storia che si aggiunge a quelle già riportate ed a quelle prossime che emergeranno!!!

Gli appalti nascono per creare fondi neri, per tutti, sì… ad ogni livello, rappresentano un sistema talmente perfetto e collaudato, che è difficilissimo sradicare…

Partecipano tutti, ognuno posto all’interno di quegli uffici viene oleato da bustarelle, che fanno diventare un po’ meno sgradevole quella loro funzione pubblica e che permette certamente più agiata la propria vita e ciascuno di essi, ormai corrotti da quella prima volta, non possono, ma soprattutto non desiderano più rinunciarvi!

Per i soldi, sono in molti quelli che venderebbero le loro madri, sì perché nel frattempo le mogli o le figliele hanno barattate per la carriera…  un vero schifo e sono in molti quelli che fan finta d’indignarsi, ma che poi di fatto si sono resi disponibili!!!

Certo va detto… esistono anche se in maniera esigua le persone per bene, i cosiddetti “inflessibili”, purtroppo quest’ultimi creano grossi problemi anche ai colleghi,  a causa di loro certi equilibri saltano ed iniziano ahimè i problemi, solo perchè si desidera far valere e rispettare i propri princìpi morali….

Ed allora in quest casi cosa accade… si apprezza il collega propenso alla legaità, i dirigenti di quell’ufficio premierà quell’intransigente??? Noniziano le prime ritorsioni, troppo irremovibile quel suo modo di fare… potremmo definirlo per certi versi “insensibile”, non comprende che attraverso con quei suoi modi di fare, mette tutti in difficoltà, incrina quel sistema clientelare che ora – proprio a causa sua – inizia a sgretolarsi…

Sì… le denunce sono ora sul tavolo della Procura e i tentativi di corruzione e concussione sono stati appositamente segnalati agli organi giudiziari: il proprio beè sh… alla fine il proprio dovere è stato compiuto!!!

La ricompensa??? Quella di venire definitivamente allontanato da tutti e trasferito il più lontano possibile!!!

Quando la giustizia fallisce: storia di una donna disgustata dai suoi interpreti ma che ha deciso di non piegarsi alle prevaricazioni!!!

Egr. Sig. Costanzo, le scrivo questa mail perché sono sicura che questa mia notazione avrà modo nel suo blog di essere ben rappresentata.    

Quanto sto per descriverLe rappresenta una di quelle storie dove i personaggi sembrano slegati, ciascuno di loro è distante, ma poi con il passar del tempo e nello specifico, si scopre come essi siano fortemente connessi…

Lo si capisce dai passaggi più o meno formali, dalle comunicazioni inviate e/o ricevute, dagli incarichi assegnati, dalle relazioni compiute che dimostrano mai essere “equidistanti” o quantomeno equilibrate, ma viceversa si dimostrano lacchè in tutti quei loro passaggi “galanti“.

Quanto sto per raccontarLe potrebbe apparire come una bega condominiale, di quelle che ciascuno conosce bene per averle vissute, ma quì non si tratta di affrontare problematiche tra pochi condomini di un modesto stabile, no, qui affrontiamo un enorme condominio, con quasi un migliaio di famiglie, molti dei quali non residenti o quantomeno potremmo definire ciascuno di essi “stagionali“, rappresentanti di quella enormità di somme versate, che dimostra essere una miniera per chi ha modo poi di gestirli.

D’altrode va detto, i proprietari di quegli immobili non hanno alcun peso, ciascuno di loro possiede un potere decisionale ridicolo e non si provi ad entrare nel merito dei controlli gestionali, su quest’ultimo tema non vi potrà mai essere alcun confronto e ancor meno verifica! 

Comprenderà da se come la maggior parte dei condomini preferiscono tralasciare qualsivoglia loro diritto a interfacciarsi costruttivamente con quel proprio amministratore, in quanto, pur conoscendo le problematiche e avendo certezza che quel loro conto condominiale potrebbe non essere corretto o incrementato di poche centinaia di euro non si soffermeranno mai a riflettere che, proprio nel caso in cui tale importo dovesse risultare maggiorato, anche se per un importo esiguo, ciascuna di quelle somme, moltiplicata per tutti i condomini, diventa un bel “tesoretto” in mano di chi detiene quel forziere cioè l’amministratore; d’altro canto, basti fare un esempio:, moltiplichi €.100,00 x 1.000 abitazioni, ed ecco ben 100.000 euro a disposizione di una cassa che definirei “personale”, somme che poi – per come è stato accertato – spariranno attraverso fittizie giustificazioni di spesa… 

Ma se quanto sopra potrebbe venir considerato una non curanza da parte di quei condomini, ciò diviene grave quando a quegli esborsi “illlegittimi” si sommino tutta una serie di debiti non liquidati ed un saldo in bilancio negativo di oltre 1.000.000,00 di euro!!!

Vede il complesso di cui parlo possiede una storia complessa che ha avuto inizio mezzo secolo fa e che ha visto l’avvicendamento di soggetti più o meno pittoreschi, molti dei quali veri e propri responsabili di una costante emorragia!!!

Sono certa che ora si starà chidendo:  dinnanzi a queste gravi circostanze, quale decisione avranno intrapreso i proprietari di quel condominio??? Nessuna… il soggetto in questione e molti suoi sostenitori rappresentano peraltro gli stessi che da decenni hanno fatto su quel condominio man bassa: soldi, immobili, insolvenze ed un continuo atteggiamento arrogante che dimostra non avere remore sulle possibili conseguenze!

Vede, la scrivente pensa che quando esistono condomini di questa importanza dove circola tanto denaro – si potrebbe paragonare quel bilancio a quello di un piccolo Comune – quando ciò accade, complessi come questi, dovrebbero essere sottoposti ad un controllo mirato, modello Corte dei Conti.

Ed allora mi chiedo: può un condomino, costituito da famiglie semplici, perbene, che con enormi sacrifici hanno deciso di acquistare una casetta al mare, chissà magari contraendo un prestito o un mutuo, al fine di possedere quella pseudo “cabina in muratura” dove alloggiare con la propria  famiglia durante le ferie estive, per poi improvvisamente un giorno risvegliarsi con una valanga di debiti, rischiando di perdere quella stessa proprietà, solo perche uno “sciacallo” di turno, ha esercitato l’incarico di amministratore (un dipendente pagato dall’intera comunità condominiale) in maniera contraria alla legge e soprattutto restando dopo ciò impunito?

Sig. Costanzo, come ha potuto verificare dagli allegati presenti nella mail trasmessa, sono stata condannata da poco da una sentenza ingiusta!!! 

Un esborso quello a cui sono stata costretta che si somma agli altri precedenti (anch’essi ingiusti) che rappresentano la prova inconfutabile di un modus operante sleale,  in quanto, oltre ad avere “saccheggiato” la borsa della mia famiglia, ha intaccato la stima che avevo per tutti coloro che si occupano dall’interno di quei Tribunali di giustizia, ma che stranamente, con eguali ruoli, evidenziano differenze capacità interpretative… 

D’altronde vorrei aggiungere che quanto materialmente (e moralmente) ho subito, penso sia accaduto esclusivamente per non essermi genuflessa a quel mio amministratore (e a molti suoi amici…), per aver voluto legittimamente “ficcare il naso” nei conti e/o nelle problematiche di quel mio condominio.

Mi perdoni, la mia non è ostinazione, nè caparbietà, potrei dire che in un qualche modo rifletto quanto Lei quotidianamente realizza attraverso i suoi post, quel voler esaltare in ogni circostanza principi di legalità e rispetto delle istituzione!

Sì perchè sono questi i valori con cui sono cresciuta e a cui nella mia vita ho dato priorità; un modus non certo agevole, ma che mi ha trasmesso forza, carattere e dignità, dimostrandomi sempre capace di non arretrare o arrendersi dinnanzi a quei poteri illegali, corrotti e occulti, mai ricercando un proprio tornaconto personale, lottando non solo per se stessa, ma soprattutto per gli altri. 

Sig. Costanzo, nel corso della mia vita mi sono arresa soltanto dinnanzi l’amore, l’amicizia, la bellezza, la natura, l’arte, la sapienza, viceversa ho sempre pensato che la storia vada scritta, perchè soltanto così diventiamo – in concreto – protagonisti di essa. 

Sono certa che Lei comprenderà bene queste mie ultime parole…

Il calcio a differenza dell'enorme entusiasmo determinato dalla nostra nazionale, non rappresenta nulla di quel sano complesso di valori morali e meritocratici!!!

Comprendo come in questo periodo post-pandemia siamo tutti euforici per essere finalmente liberi, ma soprattutto per poter festeggiare questa nostra nazionale e in particolare il suo bravo tecnico che ci sta dando grandi soddisfazioni… 

Ma passata l’euforia del momento cosa resterà di questa avventura, quali cambiamenti produrrà in maniera positiva all’interno di quel sistema “clientelare”???

Sì… perché a differenza di qualsiasi altro sport svolto dai nostri atleti, il calcio rappresenta l’unico modello nel quale il denaro sia l’unico fattore determinante!!!

Non vi è alcun altro valore che spinge i nostri ragazzi a praticarlo, non si tratta difatti di compiere qualcosa di sano o di benessere per la propria salute, no… l’unica motivazione che spinge la maggior parte di essi è perché vede in esso un futuro senza sforzi, una grande possibilità quella cioè di far soldi nel minor tempo possibile, beneficiando di un sistema fortemente “cullato” da questo Stato, dove per l’appunto molti di quegli uomini si rappresentano… già come per loro infatti i privilegi sono superiori ai meriti!!!

Ecco perché non vi è più alcuna cosiddetta “bandiera” e ancor meno scoprire come siano pochi a voler rimanere nella squadra che sin da pulcini li ha formati, sapendo – grazie a procuratori “scaltri” – di come la propria carriera venga prima di qualsiasi sentimento!!!

Certo, va detto, sono professionisti e quindi come tali puntano ad avere sempre più vantaggi…  ma ditemi, guadagnare 8 ml. di euro l’anno rispetto a 12 ml. pensate che faccia molta differenza??? 
Perché è in questo rapporto che si valutano gli uomini, ma la colpa per prima va ricercata proprio in questo sport, già basterebbe ad esempio porre dei limiti agli ingaggi, ad esempio, un tetto massimo di 500.000 euro l’anno per i migliori!!!

Pensate forse che qualcuno di loro si rifiuterà di giocare… ed allora ditemi cosa andrebbe a fare, il muratore, il metalmeccanico, il carpentiere, il giardiniere o anche il medico, l’avvocato, l’ingegnere, il commercialista, si cosa permetterebbe ad egli di guadagnare tutti quei milioni di euro, ma soprattutto avrà mai la capacità per compiere quelle professioni, alzarsi la mattina, sgobbare come un qualunque cittadino o forse per come sono certo, continuerà a dare una pedata a quel pallone, neppure in maniera così perfetta per come egli pensa…

Ci sono alcuni “giocatori” con cui il sottoscritto non si sostituirebbe, anzi osservandoli giocare, comprendo come essi non siano capaci neppure di stoppare una palla a volo, sì… se fossi al loro posto mi vergognerei, ma loro non hanno alcun imbarazzo, d’altronde va ricordato come la maggior molti di loro provengono da quell’ambito “raccomandato” e quindi di cosa mai dovrebbero vergognarsi, forse di essere dei figli di “papà”??? 

Come ho scritto in un precedente post – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2021/06/calcio-gia-uno-su-diecimila-ce-la-fa.html – essi non saranno ne i primi e neppure gli ultimi di questo fallace Paese, perché come la maggior parte dei loro connazionali fanno parte di una nazione grottesca, capace da sempre d’entusiasmarsi quando si tratta di festeggiare per circostanze certamente uniche ma futili, ma si tiene distante quando si tratta di unirsi per far valere le proprie ragioni, affinché questo nostro paese possa giungere a realizzare quella necessaria crescita morale che conduca tutti noi ad avere finalmente quella ricercata equità, giustizia, legalità, ma soprattutto onestà e meritocrazia!!!

So bene che desiderare di cambiare questo Paese anomalo sia totalmente impossibile, sì… ma come dice il detto… “la speranza è l’ultima a morire”, d’altronde possiamo dire che è rappresenta lo stesso auspicio che unisce in questo momento molti italiani a voler credere come la nostra nazionale possa anche vincere gli europei!!!

Da Milano a Catania: ci si è dimenticati di quei Giudici, Avvocati, Commercialisti, Professori universitari ed Imprenditori, finiti in manette???

L’hanno già chiamata la Tangentopoli fiscale…

In manette sono finiti giudici, avvocati, commercialisti, professori universitari e imprenditori. 
Nel mirino il commercio sotterraneo di sentenze che in materia di imposte possono spostare, con una sola firma, milioni di euro dal privato allo Stato o come spesso accade, viceversa.
La nuova Tangentopoli riguarda uno dei settori della giustizia – i contenziosi tributari – finora quasi inscalfibile a ogni inchiesta della magistratura e a ogni riforma della politica.
Strutturato su due livelli di commissioni, provinciali per il primo grado e regionali per il secondo, la giustizia tributaria è un sistema di potere fortissimo. 
Una cerchia chiusa di magistrati, in maggioranza privati, onorari, chiamati a decidere su oltre 581mila contenziosi, per un valore globale di 50 miliardi di euro. 
Un tesoro affidato alle decisioni di avvocati, commercialisti, consulenti, ragionieri, persino ad agronomi e professori di liceo. 
Un sistema sul quale indagò anche Antonio Di Pietro, che dopo le inchieste sulla corruzione nei partiti, delle mazzette in valigia o fatte sparire nel water, si convinse di essere stato fermato proprio quando iniziò a scavare nel mondo delle sentenze tributarie. 
E oggi un nuovo grappolo di inchieste sta ripartendo da lì: solo a Milano si indaga su ben venti cause fiscali.
I militari della Guardia di Finanza, travestiti da avvocati, arrestano il giudice della commissione tributaria provinciale di Milano con una busta da 5.000 euro infilata nella giacca. 
Questi, avvocato della Cassazione e docente universitario oltre che consulente “in materia di conflitto di interessi”, aveva appena incassato la prima rata di una tangente da 30mila euro per intervenire su una estero vestizione da svariati milioni…
Ma non è un episodio isolato, perché i pm di Milano Eugenio Fusco e Laura Pedio, un mese dopo, ottengono l’arresto di un altro giudice onorario…
I due giudici accusati di corruzione in atti giudiziari hanno anche pilotato un contenzioso da 14,5 milioni a favore di una società, in cambio di 65mila euro. 
Il gip Manuela Cannavale cita esplicitamente la “spregiudicatezza con cui si muovevano i due giudici, che sapevano di poter fare affidamento verosimilmente anche su altri giudici tributari e funzionari dell’Agenzia delle Entrare, per pilotare ricorsi, influenzare i giudizi dei collegi, sostituirsi nella redazione delle sentenze, a fronte della corresponsione di dazioni illecite da ripartire con i complici”. 
E infatti nell’inchiesta è indagato anche un ulteriore giudice togato, ex presidente del tribunale di Imperia, ex giudice a Monza e presidente della Commissione tributaria provinciale di Milano.
Lo schema non è diverso da quello scoperto anche a Catania dal procuratore Michelangelo Patané e dal pm Tiziana Laudani.
Finisce in carcere, insieme a due imprenditori, un commercialista e un cancelliere e il presidente e giudice della sezione della Commissione tributaria provinciale di Catania. 
Secondo l’accusa il magistrato avrebbe usato per anni le auto della concessionaria di un grosso gruppo industriale etneo, in cambio di decisioni favorevoli, per un risparmio su tasse di 800mila euro. 
Per i pm, il giudice da presidente, da relatore o da estensore era casualmente sempre presente nelle decisioni di quel gruppo…
Gli investigatori non pensano che si tratti di casi isolati, ma che almeno in Lombardia si possa ipotizzare un sistema. 
Qualcosa che riporta alla mente vecchie inchieste, come la celebre P3 che nasceva proprio da oscuri personaggi che si vantavano di pilotare grandi processi tributari. 
“Emerge – dice oggi un investigatore – una rete di relazioni che sopravvive a ogni forma di incompatibilità”. 
Se per legge non può svolgere l’attività di giudice chi esercita attività di consulenza tributaria per “contribuenti, società di riscossione o altri enti impositori”, è vero che il conflitto d’interessi è all’ordine del giorno. 
“Era noto come questi giudici fossero in grado di risolvere i problemi: i commercialisti e gli avvocati che venivano in studio, sapevano di essere in grado di sistemare i processi”, mette a verbale la sua segretaria, svelando come oltre le incompatibilità formali bisogna fare i conti con un contesto di fortissima contiguità tra professionisti. 
Con commissari che sono amici, colleghi, a volte soci dei legali delle aziende coinvolte nelle liti. 
Storture che hanno portato fino al 60% le decisioni che danno ragione al privato e torto allo Stato e “che azzerano – riflette un magistrato – anni di lavoro di Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate”!!!
A Milano come a Catania, le inchieste sono destinate ad allargarsi, mentre in altre procure, oltre a quella di Roma, sono ancora agli inizi. 
Quella del capoluogo lombardo fa da apripista, non solo perché i giudici arrestati avevano grande disponibilità di denaro (sono state scoperte cassette di sicurezza e contanti per oltre 250mila euro), ma soprattutto altre buste piene di banconote, con i nomi dei “soggetti erogatori” del denaro: manager, aziende, membri di commissione, funzionari dell’Agenzia delle Entrate!!! 
Che vergogna…

Parco fluviale dell'Alcantara e impianti di depurazione

Un impianto progettato per servire i Comuni di Taormina, Giardini Naxos, Letojanni e Castelmola, tra l’altro costruito – grazie ad una scellerata politica – in uno dei posti più belli e naturali al mondo, già… all’interno di un’oasi del parco fluviale.!!!

Il sottoscritto ricorda perfettamente quei luoghi, già quand’erano incontaminati, perché trascorrevo lì accanto le mie vacanze estive ed anche qualche settimana invernale…

Mentre ora è tutto inquinato e sono anni che se ne parla, ma non solo, difatti… sia gli organi competenti, che gli Enti preposti, hanno ricevuto denunce formali, il sottoscritto tra l’altro si è ormai stancato di compiere quegli atti… 

Un malfunzionamento e una gestione di manutenzione del trattamento delle acque reflue finito ora in mano alla Procura della Repubblica di Messina…

Come diceva il giudice Falcone, “bisogna inseguire il denaro” e se qualcuno iniziasse a fare questo, troverebbe il reale problema di quell’impianto e di quanti negli anni  ci hanno marciato e cosa dire del danno erariale, così palese che mi meraviglio come sia stato possibile che nessuno – di quella ambigua filiera – se ne sia mai accorto!!

Le carte ci sono, basterebbe semplicemente leggerle o quantomeno che quei funzionari abbiano la volontà di andarle a prendere, perché in fondo, il problema reale è questo, sì… Quella diffusa omertà che viene continuamente perpetra in ogni circostanza!!! 

Tuttifanno finta di non vedere, non so dirvi se per mera complicità o per loro totale incompetenza, ma forse la verità va ricercata altrove, perché nessuno di essi vuole esporsi personalmente, chissà per non restar coinvolti o ancor peggio, per non intaccare quei rapporti personali di cui un giorno si potrebbe avere bisogno!!! 

Ora in questi giorni è stato nominato il nuovo presidente del “Parco fluviale dell’Alcantara”, sì… dopo le dimissioni del suo predecessore, chissà se finalmente qualcosa inizierà a cambiare, vedremo… e speriamo in bene!!!  

Duro colpo per le banche italiane!!!


La Commissione europea ha presentato ricorso contro una sentenza del tribunale dell’UE che ha ratificato il salvataggio di un piccolo creditore italiano, in una mossa che contrappone il capo antitrust del blocco Margrethe Vestager al governo “euroscettico” italiano.

La decisione è un duro colpo per le banche italiane che stavano prendendo in considerazione la possibilità di presentare richieste di risarcimento alla Commissione dopo il verdetto del tribunale UE emesso a marzo, che ha annullato una prima decisione di Bruxelles di bloccare il salvataggio di Cassa di Teramo (Tercas).

Vestager, candidato alla presidenza della prossima commissione, ha aspettato le elezioni del Parlamento europeo della scorsa settimana prima di annunciare la sua decisione di appellare la sentenza, in quella che è stata vista come una mossa per evitare d’interferire con il voto.

I salvataggi in banca sono una questione delicata in Italia, dove un governo anti-establishment ha promosso una campagna contro le norme UE di “bail-in” che limitano l’uso del denaro pubblico per sostenere istituti di credito in difficoltà.
I regolatori antitrust dell’UE hanno bloccato il salvataggio di Tercas nel 2015 perché è stato effettuato con fondi provenienti dal fondo di garanzia dei depositi italiano FITD.
Bruxelles ha preso in considerazione il piano di salvataggio in violazione delle norme UE sugli aiuti di Stato perché ha affermato che il fondo ha agito per conto dello stato italiano, fornendo in effetti sussidi ingiusti alla banca.
Il Tribunale UE ha annullato tale decisione a marzo, stabilendo che il fondo aveva agito in modo indipendente.
Dopo il verdetto, l’associazione bancaria italiana (ABI) ha invitato la Commissione a rimborsare prestatori e risparmiatori che hanno perso denaro “a causa delle conseguenze delle decisioni sbagliate”!!!

I salvataggi bancari italiani dopo Tercas sono stati effettuati con schemi meno generosi, a causa del rifiuto di Bruxelles di tale intervento.
La stessa “Tercas” fu successivamente salvata in termini più onerosi e venduta a un’altra banca (Popolare di Bari).

Il governo italiano ha anche detto che stava valutando la possibilità di chiedere un risarcimento.
Ma la decisione della Commissione di fare appello ora apre la strada a una lunga controversia legale che potrebbe impedire al governo italiano di utilizzare i termini più facili del salvataggio di Tercas per i futuri salvataggi bancari…

Di recente, abbiamo visto come il governo italiano non abbia escluso l’aiuto pubblico per Banca Carige, l’ultimo di una serie di crisi bancarie in un’economia che ancora si sta riprendendo dagli effetti della recessione…

L’esecutivo dell’UE ha affermato che nel suo appello al verdetto chiedeva chiarimenti al tribunale sull’applicazione delle norme sugli aiuti di stato dell’UE nei salvataggi bancari, in quanto la sentenza “sembra discostarsi dallo standard stabilito dalla giurisprudenza”.
Separatamente, la Commissione europea ha scritto successivamente al governo italiano chiedendo di spiegare un deterioramento delle finanze pubbliche del paese, una mossa che prepara il terreno per un altro possibile scontro legale con la coalizione euro-scettica a Roma!!!

Toghe sporche??? Se dimostrate… le accuse sono veramente infamanti!!!

Incredibile… nuove indagini di una procura nazionale su un pm!!!
Il ministero della Giustizia che attiva l’ispettorato per fare delle verifiche sull’’ex presidente dell’Anm, indagato ora per corruzione per somme di denaro ricevute…
E… nel frattempo che il numero degli indagati vanno aumentando, anche l’Associazione nazionale magistrati fa sapere di aver chiesto gli atti dei fascicoli.
Il Comitato direttivo centrale ha convocato con la massima urgenza una riunione per i primi giorni di giugno… mentre i difensori di quegli indagati anno hanno provveduto a depositare le documentazioni a giustifica dei viaggi e dei pagamenti effettuati, che secondo gli inquirenti, avrebbero rappresentato il pagamento di quelle presunte corruzioni…
Difatti, secondo le accuse, il magistrato avrebbe ricevuto del denaro, vacanze e altri beni per facilitare un imprenditore e taluni avvocati, anch’essi ora indagati per corruzione e già al centro dell’inchiesta sulle presunte sentenze pilotate in Consiglio di Stato…
Il Guardasigilli data la vicenda, risulta essere molto preoccupato data la delicatezza della vicenda – che coinvolgerebbe anche le nomine del Csm – si riserva sin d’ora d’assumere ogni opportuna iniziativa, nel pieno rispetto dell’autonomia della magistratura che ha aperto l’inchiesta.
Sulla vicenda, l’Associazione Nazionale Magistrati “confida che il percorso decisionale del Csm non sia in alcun modo influenzato da alcun altro fattore, esterno o interno alla magistratura“.
Certo le le ipotesi di reato emerse sono gravi… in quanto trattasi di rivelazione di segreto d’ufficio, favoreggiamento personale, tangenti per nomine e dossieraggi sui pm “nemici”…
Se pensiamo che questo sistema di potere è riuscito a penetrare all’interno dell’organo di autogoverno della magistratura ed è stato capace (attraverso quelle presunte tangenti…) di veicolare nomine, procedimenti amministrativi, ma soprattutto è riuscito a infangare l’operato di alcuni colleghi magistrati – che avevano per l’appunto individuato taluni procedimenti illeciti – ecco se pensiamo a tutto ciò, viene spontaneo chiedersi se mai ci potrà essere in questo nostro paese, una vera giustizia!!! 
E sì… perché leggendo costantemente di queste inchieste, qualche dubbio viene…