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Non solo imprese mafiose: Le nuove frontiere del crimine.

Già… esistono imprese che, pur potendo essere definite “criminali” per le modalità con cui estendono le loro ramificazioni illecite, operano al di fuori della tradizionale criminalità organizzata. 

I loro referenti infatti si trovano a un livello talmente alto che perfino i capi di quelle organizzazioni mafiose spesso ignorano la loro esistenza.

Parliamo di soggetti dotati di alta professionalità e competenze specialistiche, rappresentano una classe completamente diversa. Molti di loro vantano titoli accademici eccellenti, conseguiti in prestigiose università, e si distinguono nettamente dalla manovalanza che solitamente appare nelle cronache di nera.

Sono geni del male: informatici, bancari, broker, esperti d’arte, professionisti nel settore commerciale, amministrativo e legale. Creano e gestiscono imprese artificiose, spesso multinazionali, che operano con criteri manageriali e si dedicano ad attività illecite in base alle richieste del mercato. Non appartengono alle associazioni di tipo mafioso, così come definite dal codice penale, ma sviluppano strategie sofisticate per infiltrarsi nelle stanze del potere, quelle in cui si prendono decisioni strategiche.

A differenza delle organizzazioni mafiose, che si caratterizzano per traffici illeciti accompagnati da violenza e azioni delittuose, queste imprese criminali sfruttano la tecnologia avanzata, utilizzano intermediari e sistemi di pagamento criptati, manipolano i mercati finanziari tradizionali e alternativi. Non hanno bisogno di sporcarsi le mani: la loro forza risiede nella capacità di muovere risorse e influenze senza lasciare tracce.

Questi professionisti hanno creato un sistema finanziario parallelo, connesso alla finanza tradizionale ma separato da essa, progettato per ottenere guadagni speculativi enormi. 

Ad esempio, manipolano il prezzo di un bene, lo gonfiano artificialmente, e lo vendono a un prezzo maggiorato, generando plusvalenze che appaiono legali. Tutto avviene in forma digitale: beni immateriali trasferiti da una parte all’altra del mondo senza la necessità di movimentare merci fisiche o attraversare confini.

Le loro operazioni sono estremamente difficili da individuare e perseguire. Anche quando un raggiro viene scoperto e denunciato, il denaro trafugato è già stato trasferito in paradisi fiscali, al riparo da qualsiasi azione legale. Non devono preoccuparsi delle distanze geografiche o del rischio di attraversare confini pericolosi; tutto si svolge comodamente dietro lo schermo di un computer.

Questi imprenditori criminali rappresentano una nuova frontiera del crimine, dove tecnologia e finanza si intrecciano in modo inestricabile. Hanno strumenti all’avanguardia che permettono loro non solo di eludere le leggi, ma di anticipare le contromisure degli investigatori, rendendo le loro attività quasi impossibili da tracciare. Si muovono in un’area grigia, sfruttando lacune normative e connessioni globali.

Ecco il vero volto di queste imprese: non è la ferocia, ma la capacità di manipolare sistemi complessi, influenzare i mercati e infiltrarsi nei gangli vitali dell’economia globale. Il loro obiettivo non è solo arricchirsi, ma esercitare un controllo silenzioso, quasi invisibile, che rende il mondo un po’ più vulnerabile e insicuro.

Forse è arrivato il momento di guardare oltre i confini del crimine tradizionale e di riconoscere che il vero potere si nasconde spesso dove meno ce lo aspettiamo: nelle pieghe di un sistema apparentemente legittimo, orchestrato da menti brillanti al servizio del profitto illecito.

Scusate… possiamo conoscere in quali modi si è conclusa l'operazione denominata "BROKER ABUSE"???

Riprendendo un vecchio articolo del 20/11/2014 pubblicato su alcune delle nostre migliori Testate di Giornalismo Web (mi riferisco a “Live Sicilia Catania” e a “Sud Press“) vorrei conoscere, in quali modi si è evoluta l’Operazione denominata a suo tempo: “BROKER ABUSE”???
In molti, rileggendo quel titolo, si staranno chiedendo su cosa trattava l’argomento…
Già sono passati quasi due anni ma ho l’impressione che di quella storia, ci si è come al solito dimenticati e d’altronde è quanto avviene solitamente, dopo un po’… nel nostro paese…
Infatti, durante quei giorni d’inchiesta, sono in molti a scatenarsi con titoli in prima pagina e con caratteri in grassetto, dando quel giusto risalto ad una operazione condotta dalle forze dell’ordine…
S’informano i lettori sui nomi degli indagati, sui PM della Procura che hanno condotto le indagini, ma dopo quel clamore mediatico, tutto viene riassorbito e gradualmente quell’inchiesta, sembra essersi dissolta nel nulla…
Infatti, quella serie d’incartamenti cominciano a salire e scendere i piani del palazzo degli uffici giudiziari; in quei passaggi si è visto come in questi anni sia stato possibile smarrire alcuni di quei documenti e nel frattempo gli indagati, a seguito dei continui rinvii processuali… giungono alla “sperata” prescrizione…
I più furbi tra essi, comprendendo la gravità delle accuse ed i rischi della probabile condanna, in maniera fugace, si recano all’estero con la scusante di dover realizzare cure mediche specializzate (preferibilmente da svolgersi in uno Stato che non permette l’estradizione…) e forse, dopo un lungo periodo e grazie alla attività dei propri legali… si rientra nel nostro paese, prosciolti da ogni accusa!!!
Riepilogando: nel 2014, i militari della GdF di Catania hanno eseguito nel capoluogo etneo (ed anche in quello toscano a Firenze) delle misure cautelari personali nei confronti di sette persone indagate per associazione a delinquere finalizzata all’abusiva mediazione creditizia.

Di cosa si occupavano… semplice, di aziende in crisi a cui le Banche locali non concedevano credito!!!
Loro viceversa, in cambio di una percentuale sulle commissioni raggiunte (alcune volte non finalizzate..) davano accesso al credito di Mps e Mps Capital Service…
Sembra che, soltanto con quelle provvigioni, questi “Magnifici 7” (sì… sembrano uscire dall’ultimo film del regista Antoine Fuqua) avrebbero guadagnato all’incirca 4,2 milioni di euro!!!

Gli accertamenti, hanno consentito di appurare “l’esistenza di un’organizzazione, con base in Sicilia ed in Toscana e approfittando dello stato di forte crisi finanziaria di alcune aziende (che non trovavano accesso al credito tramite le banche con cui operavano), promettevano loro di ottenere quei finanziamenti necessari, anche senza le previste garanzie patrimoniali…
Le richieste di quegli imprenditori hanno sfiorato i 300 milioni!!!
Un’attività quest’ultima svolta in modo del tutto abusivo… in quanto non autorizzata dalla Banca d’Italia, la quale, attraverso i suoi funzionari “dormiva” e non si accorgeva di quei voluminosi movimenti di denaro… !!!
Secondo la Procura di Catania, il consulente D.M. originario di Giarre (era già stato indagato per una precedente evasione fiscale da 6 milioni di euro e nei suoi confronti era stato emesso un sequestro beni per 1,6 milioni di euro), attraverso propri collaboratori catanesi (il perito informatico, D.Z., il commercialista G.Q., l’impiegato di Banca P.B. ed il libero professionista A.P.) e in collaborazione con altri fiorentini (l’ex funzionari di Banca G.M. e A.C.) è riuscito a creare quella presunta attività illecita.

Secondo quanto emerso dalle indagini della GdF di Catania, lo snodo di quelle presunte attività era Firenze e gli incontri con gli imprenditori in crisi, avvenivano o in una sala riservata di un noto albergo della città toscana o nelle sedi di Firenze e Siena dei due istituti di credito.
Per correttezza va detto che dei 300 milioni richiesti, soltanto 15 milioni andarono a buon fine e ottennero la concessione al credito…
Considerato che le indagini erano state realizzate dalle Fiamme gialle del Comando provinciale etneo, coordinate dall’ex Procuratore di Catania, Giovanni Salvi e dall’aggiunto procuratore Michelangelo Patanè e dai sostituti Alessia Natale e Alessandro Sorrentino… sarebbe interessante conoscere oggi –a quasi due anni di distanza da quei provvedimenti– a quale punto siano giunte le indagini e se, per quegli “eventuali” reati, qualcuno abbia alla fine pagato!!!
Ovviamente si precisa che quanto sopra, è stato richiesto in maniera ufficiale, attraverso una Associazione di legalità, presso gli organi di competenza.
P.s. di seguito sono evidenziati i link dai quali è possibile rileggere in maniera completa, la notizia sopra riportata: