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Catania: dopo due anni di assenza scopro come i lavori a suo tempo iniziati, sono rimasti inalterati!!!
So bene – appartenendo da oltre trent’anni a quello specifico settore – di come può accadere che, nel corso dell’esecuzione dell’appalto, il committente richieda all’appaltatore variazioni sul progetto in corso e quindi, per questi giustificati motivi, quel termine di consegna e la conseguente penale prevista per l’eventuale ritardo venga meno, proprio per effetto del mutamento dell’originario del cronoprogramma, determinando di fatto lo slittamento del nuovo termine dei lavori…
Ma allora mi chiedo: può essere mai che tutti i lavori subiscano queste modifiche oppure debbo pensare che vi sia un accordo bonario, tra chi esegue i lavori e chi dovrebbe di fatto controllarli, che fa si, quest’ultimo, che tutto proceda senza alcun rispetto della normativa vigente???
Tra l’altro vorrei ricordare che solo nei casi in cui l’appalto è stato aggiudicato con l’offerta tecnica migliorativa, è prevista che una delle condizioni può essere modificata, come ad esempio il caso specifico, essendo il cronoprogramma (presentato dai concorrenti unitamente all’offerta) uno degli elementi variabili in relazione all’oggetto del contratto; difatti, in questo particolare caso, i concorrenti elaborano il progetto ed offrono altri elementi variabili, tra i quali per l’appunto il tempo di esecuzione.
Ed allora – non volendo in questa sede verificare se anche i nuovi termini di ultimazione siano stati nel frattempo rispettati – mi chiedo, ma per tutti gli altri appalti, quel termine di ultimazione stabilito dagli atti di gara è stato di fatto rispettato oppure ha subito incomprensibili proroghe ingiustificate, quantomeno inadempienti???
Difatti, tutti coloro che appartengono a quel mondo degli appalti infrastrutturali, sanno bene come il programma esecutivo può divergere dal cronoprogramma, ma quest’ultimo deve essere conforme al termine di ultimazione contrattuale, permettendo così al direttore dei lavori di effettuare controlli puntuali circa eventuali ritardi da parte dell’appaltatore stesso.
Tralasciando quindi eventuali contestazioni su aspetti tecnici insorti tra il direttore dei lavori e l’appaltatore – dissensi che come sappiamo la disciplina assegna al responsabile del procedimento, il quale, dopo aver sentito le ragioni di entrambi, assume le sue deliberazioni circa la corretta impostazione del programma esecutivo dei lavori e alla cui decisione, l’appaltatore dovrà uniformarsi (salvo il suo diritto di iscrivere riserva nel registro di contabilità) – quali altri motivazioni determinano quei ritardi???
Viene inoltre spontaneo chiedersi: tutti i lavori che da oltre due anni vedo ancora in esecuzione, sono stati di fatto (tutti) prolungati a seguito di provvedimenti autorizzativi oppure debbo pensare che sono stati sospesi per motivi che sconosco o ancor peggio, che questi sono in forte ritardo e ahimè nessuno conosce a tutt’oggi, i reali termini per quel loro completamento???
Già… c’è qualcuno che sta controllando quanto sta accadendo in quegli appalti oppure debbo credere che tutto prosegua con quell’abituale atteggiamento del tutto “siciliano“, di chi si mostra ironicamente distaccato e/o quantomeno indifferente a ciò che gli appartiene, in particolare se trattasi degli incarichi a suo tempo ricevuti???
E sì perché nel frattempo mentre da noi resta tutto così… immutato, con una serie infinita di lavori non portati a compimento (tra l’altro, determinando in questi anni profondi disagi a tutti quei miei conterranei), ecco che viceversa in altre realtà si vola!!!
Posso difatti confermare come a differenza di quella nostra invariata e passiva metodologia – vivendo in Toscana – ho potuto verificare come nello stesso periodo 2020-2023, molte opere pubbliche in appalto, siano state portare a completamento, ad esempio: la SS1 “Aurelia”, i lavori tra Donoratico e S. Vincenzo (LI), il raccordo autostradale Siena-Firenze, ed ancora nello stesso periodo, è stata inaugurata la variante SR429 da Empoli a Castelfiorentino (giunta in prossimità di Certaldo) ed il raddoppio della ferrovia con l’apertura della galleria di Serravalle, un’ulteriore intervento di completamento si è avuto nei lavori di ripristino della ferrovia Siena-Grosseto ed in quella di Porrettana, sì… credetemi sulla parola, potrei proseguire ancora con una lista lunghissima…
Sì, perché mentre nei nostri appalti si alimentano costantemente problemi, determinando così non solo ritardi ingiustificati, ma anche una lievitazione dei costi previsti, come riportavo, in altre realtà come quella sopra descritta, i problemi si cerca di risolverli, soprattutto si fa in modo che quando quest’ultimi insorgano non causino (quantomeno) ritardi nei termini previsti di consegna!!!
Cosa dire: due modi opposti, non solo nell’affrontare i problemi, ma nel provare celermente a risolverli!!!
Permettetemi altresì di aggiungere una nota personale: “il mio pensiero non è legato soltanto a quel mondo degli appalti, no… da siciliano, va ben oltre”!!!
Ma se alla legalità e trasparenza si contrappongono poi appalti al massimo ribasso…
Concordo con quanto affermato dalla Segretaria regionale della Uil Sicilia, Luisella Lionti, durante un convegno organizzato per ricordare il sindacalista Mico Geraci, ucciso dalla mafia 25 anni fa…
Già: “La legalità nel lavoro è fatta di contratti applicati e lavoro pulito e rispettato, oggi nei cantieri purtroppo molto spesso si procede con appalti a massimo ribasso, questo non fa altro che ferire il lavoratore e non portare trasparenza nel territorio”!!!
D’altronde abbiamo visto come imprese – solo sulla carta – sono state in grado in questi anni di aggiudicarsi degli appalti, per poi dimostrare d’esser incapaci di portare al termine i lavori o di non effettuarli a regola d’arte, causa proprio dei ribassi d’asta fuori da ogni logica di mercato.
Problematiche che vengono di fatto riversate sulla manodopera o nelle qualità delle forniture, il più delle volte scadenti, cui si giungono una serie di furbate che non sto qui a riportare, ma che dovrebbero spingere le Istituzioni pubbliche a dei controlli più accorti o quantomeno più accurati rispetto a quanto solitamente avviene nella realtà, mi riferisco ad esempio al rispetto delle lavorazioni previste nei capitolati d’appalto .
Bisogna quindi – una volta e per tutte – decidersi se continuare a tirare sul prezzo nelle opere pubbliche, pensando quindi che il ribasso a base d’asta sia falso e che le imprese ci si aggrappano pur di ottenere l’appalto oppure se si vuole procedere in maniera corretta, cioè, coinvolgendo le associazioni di categoria ed i professionisti “seri”, quelli addetti della progettazione, puntando ad ottenere il meglio per l’opera da realizzarsi, sostenendo di fatto la qualità e disdegnando qualsivoglia forma d’illegalità e di risparmio, il più delle volte realizzato con meccanismi elusivi, che conducono solitamente ad avere bassa qualità sia del personale che dei materiali!!!
Imprenditori siciliani disonesti??? Analizzando in maniera obiettiva si scopre che…
Certo quest’ultimo termine è certamente difficile da affibbiare a quanti operano nella mia Sicilia, ma come dicevo esiste ancora una parte sana che sta in questi ultimi anni – forse a causa delle difficoltà finanziarie provocate dal “covid” – ma non solo, anche quanto in questi mesi ha provocato un aumento esponenziale nel settore energetico e petrolifero, incremento che stanno mettendo in crisi parecchie imprese e che ha determinato in molti imprenditori la decisione di chiudere definitivamente i battenti o quantomeno di provare a resistere non solo alla crisi, ma anche ribellandosi a quel sistema coercitivo di regolari richieste, a cui da sempre erano sottomessi!!!
Desidero affrontare stasera questo tema, dopo aver letto in questi giorni di talune inchieste giudiziarie che hanno visto coinvolti alcuni imprenditori indagati per corruzione…
Naturalmente lungi dal sottoscritto pensare che qualsivoglia forma di pagamento di tangente possa non venir considerata quale forma di corruzione o che essa non costituisca un reato; no… ciò che mi permetto di dire e che il più delle volte – per compiere in maniera corretta la propria attività – ci si ritrova a doversi sottomettere a un sistema che preclude, a chi si ribella, la possibilità d’operare…
Già perché da noi si sa, per dimostrare di essere onesti bisogna farsi sparare o quantomeno far comprendere a tutti – mettendoci in primis la faccia – che non si ha paura di niente e di nessuno, perché soltanto così lo Stato è costretto ad intervenire, altrimenti – quegli imprenditori coraggiosi – dovranno sottostare al sistema oppure decidere di chiudere definitivamente, abbandonando le aspirazioni di una vita o quei desideri di continuità da voler consegnare ai propri figli…
Ho letto nell’articolo di un imprenditore che ha affermato di avere pagato, già… non per accaparrarsi i lavori, ma per velocizzare l’affidamento di quel proprio cantiere, sì… alla luce di un’aggiudicazione che sarebbe avvenuta in maniera del tutto trasparente!!!
Quindi, una mazzetta per comprare non l’appalto ma il tempo di chi avrebbe dovuto seguirla in maniera corretta e soprattutto celere!!!
Ed allora mi sono chiesto: cosa avrebbe potuto fare quell’imprenditore dopo essersi aggiudicato in maniera corretta e trasparente l’appalto??? Mi direte tutti: semplice… denunciare quel funzionario alle autorità competenti???
Già… una risposta scontata, si vede che siete in pochi quelli che avete avuto a che fare con la giustizia e soprattutto coi i suoi tempi interminabili, che vedono ahimè il più delle volte – grazie a giudizi iniqui – ribaltare i giudizi a favore proprio di chi era stato per l’appunto denunciato!!!
La verità??? Questo paese è come quel cane che si morde la coda!!! E’ un problema senza via di uscita, una condizione che conduce tutti, dopo aver risolto un problema, a doverne affrontarne un altro, un ciclo vizioso e perverso nel quale ci troviamo tutti ad essere coinvolti, anche ahimè quei pochi imprenditori che con grande difficolta provano a restare retti!!!
Mazzette a funzionari pubblici per aggiudicarsi appalti!!!
Le gare d’appalto vengono truccate e le modalità adottate sono talmente banali che anche un bambino sarebbe in grado di attuare quei meccanismi ed espedienti…
Ma tanto non cambia nulla, sì… certo, leggo come ciascuno di voi quelle abituali ordinanze cautelare emesse, la serie di nomi che vengono pubblicati nelle testate di cronache, i funzionari che finiscono per qualche giorno in penitenziario e come la maggior parte di quegli indagati finisca ai domiciliari con obbligo di dimora…
Ma per il resto, non pensate di recuperare le somme sparite, già tutte quelle bustarelle negli anni ricevute, quelle tangenti in cambio dell’aggiudicazione di quegli appalti…
Ormai quelle somme sono sparire o meglio, una parte di esse servirà ora per pagarsi uno studio legale affinché col passar del tempo, si possano allievare o eliminare del tutto quelle accuse infamanti che appartengono a comportamenti degenerativi che tanto bene ormai conosciamo: corruzione, turbata libertà degli incanti o nel procedimento di scelta del contraente e via discorrendo…
Sì… qualche magistrato coraggioso proverà ad eseguire una serie di sequestri non solo a quei soggetti, ma anche ai loro familiari, ma poi sappiamo bene come tutto quel lavoro d’indagine dovrà scontrarsi con interminabili processi di primo grado e quindi di secondo per finire in cassazione e chissà se con il tempo, tutto verrà dimenticato e alla fine non si giunga ad una assoluzione piena, già… perché il fatto non sussiste!!!
Cosa dire, mi sono stancato di leggere queste notizie, sono amareggiato dal costatare come in tutti questi anni nessuno abbia fatto nulla affinché questo mio Paese diventasse più onesto e certamente più civile, dove tutti noi potremmo godere di pari condizioni e non vi sarebbe necessità di vedere molti miei conterranei svendere la propria dignità!!!
Ma si sa… con il termine “dignità“, ci si riferisce al valore intrinseco dell’esistenza umana che ogni uomo (in quanto persona) è consapevole di rappresentare nei propri principî morali, nella necessità di liberamente mantenerli per se stesso e per gli altri e di tutelarli nei confronti di chi non li rispetta!!!
E difatti, è proprio nella frase sopra riportata il problema fondamentale che assilla la maggior parte dei miei connazionali che è per l’appunto quello di non voler cambiare per avere in tasca qualche euro in più!!!
Certo… peccato che soltanto ora ci si è accorti della illegittimità dell'art. 4 sulle modalità di gare e sui metodi di aggiudicazione dei lavori in Sicilia!!!
Vi ricordate cosa avevo scritto lo scorso mese attraverso due post:
http://nicola-costanzo.blogspot.com/2021/01/la-definiscono-offerta-economicamente.html
http://nicola-costanzo.blogspot.com/2021/01/offerta-economicamente-piu-vantaggiosa.html
Difatti… in data 23 settembre 2019 con ricorso notificato a mezzo di posta elettronica certificata e depositato il successivo 25 settembre, il Presidente del Consiglio dei ministri, rappresentato e difeso dall’Avvocatura generale dello Stato, ha impugnato, tra gli altri, gli artt. 4, commi 1 e 2, e 13 della legge della Regione Siciliana 19 luglio 2019, n. 13!!!
Secondo il ricorrente, l’art. 4, comma 1, primo periodo, della citata legge regionale violerebbe l’art. 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione, poiché, stabilendo l’obbligo per le stazioni appaltanti di utilizzare il criterio del minor prezzo per gli appalti di lavoro d’importo pari o inferiore alla soglia comunitaria, quando l’affidamento degli stessi avviene con procedure ordinarie sulla base del progetto esecutivo, si porrebbe in contrasto con gli artt. 36 e 95 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (Codice dei contratti pubblici), che demanderebbero invece alle singole stazioni appaltanti l’individuazione del criterio da utilizzare.
Il ricorrente ricorrente lamentava che il medesimo parametro costituzionale sarebbe violato dall’art. 4, «ai commi 1, dal secondo periodo in poi, e comma 2», incidendo su un ambito di competenza esclusiva dello Stato.
La disciplina regionale individuerebbe infatti, in presenza del criterio di aggiudicazione del minor prezzo, un metodo di calcolo della soglia di anomalia delle offerte diverso da quello dettato dall’art. 97, commi 2, 2-bis e 2-ter del d. lgs. n. 50 del 2016 (di seguito: codice dei contratti pubblici).
Il comma da ultimo citato, in particolare, attribuisce al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti la facoltà di procedere con decreto alla rideterminazione dei criteri per l’individuazione delle soglie di anomalia, allo scopo di «non rendere nel tempo predeterminabili dagli offerenti i parametri di riferimento per il calcolo» delle soglie stesse.
Poiché la normativa statale relativa alle procedure di selezione e aggiudicazione delle gare sarebbe strumentale a garantire la tutela della concorrenza (sono citate le sentenze di questa Corte n. 221, n. 186 e n. 45 del 2010, n. 320 del 2008 e n. 401 del 2007), e poiché si sarebbe in presenza di una materia di competenza esclusiva statale, anche alle autonomie speciali titolari di competenza legislativa primaria in materia di lavori pubblici sarebbe preclusa la possibilità di dettare discipline suscettibili di alterare le regole di funzionamento del mercato.
In particolare, la potestà legislativa esclusiva della Regione Siciliana in materia di «lavori pubblici, eccettuate le grandi opere pubbliche di interesse prevalentemente nazionale» affermata dall’art. 14, primo comma, lettera g), del regio decreto legislativo 15 maggio 1946, n. 455 (Approvazione dello statuto della Regione siciliana), convertito in legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 2, dovrebbe comunque esercitarsi «nei limiti delle leggi costituzionali dello Stato».
Ciò varrebbe anche con riferimento alle modalità di valutazione delle offerte anomale relative agli appalti sotto la soglia di rilevanza comunitaria, per i quali ugualmente rileverebbe la finalità di tutela della concorrenza (viene richiamata la sentenza di questa Corte n. 160 del 2009).
Secondo l’Avvocatura generale, la disciplina contenuta nell’art. 4, commi 1 e 2, della legge reg. Siciliana n. 13 del 2019 sarebbe inoltre simile a quella già precedentemente dettata dall’art. 1 della legge della Regione Siciliana 10 luglio 2015, n. 14 (Modifiche all’articolo 19 della legge regionale 12 luglio 2011, n. 12), che pure è stata dichiarata costituzionalmente illegittima con la sentenza n. 263 del 2016.
E quindi ora con Sentenza n. 16 (26/01/2021) la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità dell’art. 4, commi 1 e 2, della legge della Regione Siciliana 19 luglio 2019, n. 13 – in particolare l’Art. 4.sulle norme di modalità di gara e sui metodi di aggiudicazione dei lavori in Sicilia!!!
Cosa aggiungere: “meglio tardi che mai”!!!
Ho come l'impressione che vi sia qualcosa d'anomalo in talune aggiudicazioni!!!
Già… come ho riportato nel mio titolo, basti osservare l’alta frequenza con cui alcune imprese si aggiudicano gli appalti!!!
Partiamo dall’inizio…
Questo è un periodo professionale alquanto particolare, sicuramente per quanto sta accadendo a causa dell’emergenza sanitaria, che mi ha di fatto condotto ad occuparmi oltre che di contabilità lavori e sicurezza sui luoghi di lavoro, anche dell’analisi dei bandi di gara e in una particolare di talune catg. di lavori, quest’ultimi da realizzarsi nella nostra regione e posso assicurarvi che ciò che vado scoprendo è alquanto anomalo…
Certo, mi dispiace dover notare come talune di quelle circostanza, – tra l’altro così palesemente evidenziate – non siano attenzionate da chi dovrebbe farlo!!!
Già, perché non bisogna essere presidenti di una qualche Autorità di anticorruzione o un suo diretto funzionario per comprendere come in taluni Enti, quelle procedure messe in atto – nello specifico mi riferisco a come talune imprese giungano a quelle aggiudicazione – non siano propriamente limpide, come peraltro non lo è la casualità con cui queste imprese, a differenza di altre, si aggiudicano gran parte di quegli appalti…
Si… in particolare a quella loro ciclicità, già quell’alta probabilità con cui costantemente queste imprese, da sole, in ATI, oppure celate dietro quel noto paravento di consorzio stabile, partecipano agli appalti, ma non solo questo… hanno pure la fortuna di aggiudicarsi quei lavori, quasi fossero favoriti da qualcuno o baciati dalla dea bendata…
Certo, qualcuno potrebbe obiettare che si tratta di una semplice coincidenza o che la fortuna c’entri poco e che non bisogna dar credito a circostanze ambigue ove queste non esistono…
Sì… quanto sopra è vero, ma per chi non lo sapesse, nel solo triennio 2016-2019 sono stati evidenziati negli enti pubblici, ben 61 episodi di corruzione e mancano ancora i dati ufficiali dell’anno appena trascorso…
Peraltro, indovinate un po’: la nostra regione è la prima in episodi di corruzione con 28 casi!!!
Certo, mancano tutti quelle situazioni in cui non è stato possibile dimostrare la volontà del reato, ed inoltre, il 2020 (a causa del Covid-19) ha certamente limitato quel settore dei lavori pubblici e di conseguenza anche i fenomeni di corruzione che attraverso esso si esplicano, comunque dai dati analizzati emerge che il settore più a rischio si conferma essere quello legato ai lavori dell’Allegato I, per le attività di cui all’articolo 3, comma 7…
Costruzioni in genere, demolizione di edifici ed altre strutture, sgombero dei cantieri edili, movimento terra, scavo, riporto, spianamento e raspatura dei cantieri edili, scavo di trincee, rimozione di roccia, abbattimento con esplosivo ed ancora, rimozione dei materiali di sterro ed altri lavori di sistemazione di terreni, preparazione di aree di cava per siti minerari, drenaggio di cantieri edili e di terreni agricoli (o forestali), tutti settori che come comprenderete rappresentano soltanto una parte di quelli fortemente a rischio, alcuni dei quali inseriti in quelle attività imprenditoriali considerate ad alto rischio per quanto riguarda le infiltrazioni mafiose e di conseguenza, per operare in questi settori si è obbligati a presentare domanda di iscrizione alla Prefettura competente, per esser quindi – nei casi di parere favorevole – inseriti presso l’elenco prefettizio (white-list) ed esercitare così la propria attività…
Va aggiunto inoltre che a quel comparto è legato anche il ciclo dei rifiuti (raccolta, trasporto, gestione, conferimento in discarica) che ha fatto emergere ben 33 casi (il 22% del totale…)!!!
Poi da quanto si è appreso – causa emergenza sanitaria – è stato sottoposto a verifica tutto il comparto sanitario, dagli appalti per le forniture di farmaci, alle apparecchiature mediche e strumenti medicali, per finire con i servizi di lava-nolo e pulizia…
Va detto altresì che le vicende corruttive, oltre a quelle compiute negli appalti di cui sopra, hanno visto anche il coinvolgimento di quelle gare in cui gli importi sono di gran lunga inferiori, poiché fanno riferimento a quei cosiddetti affidamenti diretti, dove l’esecutore viene scelto “discrezionalmente” ( è bellissima questa parola, sì… in particolare da noi) dall’amministrazione…
Per cui se andiamo ad analizzare ciò che avviene nelle aggiudicazioni, possiamo concludere dicendo che accade spesso una strategia diversificata a seconda del valore dell’appalto: ad esempio, per quelli di importo particolarmente elevato, prevalgono i meccanismi di turnazione fra le aziende con veri e propri cartelli (resi evidenti anche dai ribassi minimi rispetto alla base d’asta, molto al di sotto della media); per le commesse di minore entità si assiste invece al coinvolgimento e al condizionamento dei livelli bassi dell’amministrazione (ad es. il direttore dei lavori) per intervenire anche solo a livello di svolgimento dell’attività appaltata…
A seguire quindi possiamo osservare di come, a seconda la tipologia degli appalti, segue una specifica correlazione dei soggetti coinvolti, in primis i Comuni o per meglio dire alcuni suoi referenti, che ottengono attraverso queste aggiudicazioni o anche durante l’esecuzione degli stessi, delle contropartite…
Sì… in denaro, assunzioni di familiari e/o parenti, prestazioni professionali, regalie e quant’altro, mentre viceversa, le imprese (singole o in società partecipate), possono – grazie a quella (acquistata) disponibilità – alterare la qualità e la quantità delle forniture previste, chiedere varianti ed anche espletare in maniera insufficiente quella sicurezza prevista…
Già… basterebbe semplicemente modificare o per meglio dire “blindare” tutte quelle procedure cartacee, verificando – viceversa – le reali capacità tecniche/organizzative/personali di quelle imprese, per scoprire, innanzitutto, quasi fosse una caccia al tesoro, dove si celano quelle sedi legali, per poi comprendere in maniera esplicita, di come queste imprese non siano di fatto in grado, neppure di riparare la tapparella dell’abitazione di mia nonna!!!
Una cosa è certa: la mafia è ovunque!!!
Ecco che, alla fine… il nome del vincitore è lo stesso della ditta (affiliata), che aveva prima fatto finanziare l’opera e che poi, aveva impostato il bando di gara, affinché potesse aggiudicarselo…Cercasi società "disponibile", con amministratore "prestanome", per aggiudicarsi contratti d'appalto a danno dello Stato!!!
Ecco perché in molti per voler fare impresa, tentano di adottare tutta una serie di espedienti oppure si legano a quella nota… “associazione mafiosa” che permette loro di usufruire non solo un percorso preferenziale, ma garantisce l’utilizzo di gran parte di quel denaro, solitamente di provenienza illecita…
Sono le motivazioni di tutta una serie d’attività illecite… che iniziano sin dalla aggiudicazione per continuare con l’apertura del cantiere: gestione del personale, movimenti terra, demolizioni, gestione dei rifiuti, fornitura dei materiali, alterazione delle percentuali previste nei leganti costituenti le basi di talune tipologie di forniture in opera, quali ad esempio i conglomerati cementizi o bituminosi, per continuare fino al completamento dell’opera con tutta una serie di certificazioni, permessi, verifiche, autorizzazioni burocratiche su qualità e sicurezza, tutti adempimenti necessari… ma che lasciano il tempo che trovano, d’altronde sono lacune e anomalie ben conosciute da tutti, soprattutto dall’ANAC…
Ora ad esempio, se prendiamo la procedura attualmente in corso per le gare d’appalto, questa ha certamente migliorato quel meccanismo corruttivo adottato fino ad alcuni anni fa, che faceva in modo che l’aggiudicazione fosse sempre indirizzata verso un gruppo d’imprese e dove ciascuna di esse, era parte integrante di un gruppo più esteso, con il quale si riusciva a condizionare le medie della gara d’appalto…
Come si dice “fatta la legge trovato l’inganno” ed il nostro paese in questo… sembra essere specializzato!!!Il sistema… "Appalti"!!!
Ovviamente chi paga le conseguenze di quanto sopra, sono quelle società che da sempre si sono dimostrate estranee da particolari connessioni e soprattutto limpide da ogni provvedimento giudiziario…Gli appalti pubblici (ed anche quelli privati…) nelle mani della mafia!!!
Inoltre questo denaro, non è legato a quelle abituali attività illegali come per esempio i sequestri di persona, la commercializzazione della droga, la prostituzione o il contrabbando… tutti introiti che si sa… dovranno essere successivamente ripuliti… 





























