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Dai grandi affari agli 'zingari': la mafia tradizionale contro le nuove generazioni!

Dopo essermi preso ieri un giorno per dedicare a mia figlia un post, un tributo a quel sentimento puro e incondizionato che solo l’amore di un genitore può comprendere, ho voluto celebrare la bellezza delle relazioni autentiche e ricordare quanto sia importante nutrire i legami che danno senso alla nostra vita. Gesti così profondi e sinceri mi hanno ricordato perché vale la pena lottare ogni giorno per una terra migliore.

Oggi quindi ritorno a parlare di tutti quei temi che viceversa offendono la vita civile e sociale di tutti noi. 

Riprendo quindi i contenuti che solitamente affronto nel mio blog, concentrandomi su tutte quelle situazioni che minacciano i valori fondamentali della democrazia, della legalità e della giustizia.

Sappiamo come purtroppo viviamo un periodo in cui fare la cosa giusta sembra spesso difficile, eppure ci sono ancora persone che, come il sottoscritto, ogni giorno si impegnano per garantire un futuro migliore, mi riferisco a quelle persone che, senza alcun timore, lottano per mantenere vivi i principi su cui si fonda una società equa e rispettosa. 

Ma quanto sopra da solo non basta; già… ci troviamo costantemente a dover affrontare realtà che mettono a dura prova questi ideali: ingiustizie, disuguaglianze, mancanza di trasparenza e, talvolta, persino la violazione dei diritti fondamentali.

Ed è proprio in questi momenti che dobbiamo ricordare l’importanza di non arrenderci, di continuare a credere nel potere della collettività, nel valore della partecipazione e nella forza delle idee. 

Perché è solo attraverso l’impegno di ciascuno di noi che possiamo pernsare di costruire un mondo in cui la democrazia e la legalità non siano solo parole, ma pilastri concreti su cui fondare il nostro vivere comune.

Questa mattina affronto un tema di grande rilevanza: le rivelazioni confidenziali fornite da alcuni affiliati di una nota associazione criminale, da tempo protagonista di un sistema che opprime il Paese e, in particolare, la mia isola… 

Le loro dichiarazioni gettano luce su dinamiche preoccupanti, che confermano quanto il fenomeno mafioso continui a soffocare lo sviluppo e la libertà delle comunità colpite.

La verità, sapete qual è? Oggi il livello della mafia è basso!!!

Con queste parole definiscono “Cosa Nostra” i boss, mentre vengono intercettati!!!

Tra di essi vi è persino chi manifesta nostalgia per gli uomini di un tempo, molti dei quali ora sostituiti dalle nuove leve: “E cosa dire del business di una volta… siamo scesi in basso, e non parliamo dei pentiti, basta che si viene arrestati e iniziano a parlare, parlare, parlare, per non finirla più!!!”.

Sì… qualcuno dice che la speranza è nel futuro, tutti noi speriamo nel futuro, in particolare per Palermo, ma ditemi: chi sarà mai questo giovane che potrà cambiare questo stato di fatto?

Avete dimenticato cosa dicevamo un tempo ai nostri novizi: A scuola te ne devi andare…

Vero… un tempo “Cosa Nostra” contava, ma di allora non è rimasto più nulla, né gesti criminali, ancor meno prestigio, e non parliamo dell’organizzazione, quella da tempo non esiste più!!!

Ricordo – dice un boss – quando, rivolgendomi a un caruso, dicevo: Conoscerai dottori, avvocati, quelli che hanno comandato l’Italia e l’Europa. Ti basterà guardare “Il Padrino” per capire come egli non fosse il capo assoluto, ma fosse particolarmente influente per il potere che si era costruito a livello politico, in quei grossi ambienti…

Oggi, viceversa, siamo solo “zingari“!!!

“Campiamo – prosegue il boss intercettato – con la panetta di fumo. Ma ditemi una cosa: le persone di una volta, quelli che disgraziatamente sono andati a finire in carcere per tutta la vita… ma che parlavano della panetta di fumo?”.

Infatti, allora… se proprio quei boss dovevano parlare di fumo, il discorso… te lo facevano, ma solo perché doveva arrivare una nave piena di fumo!!!

“Se tu parli oggi con quelli che detengono il business, sai cosa fanno? Ci ridono in faccia. Siamo troppo bassi per loro… siamo a terra. Noi ci illudiamo che siamo quì a fare il business, ma la verità è che sono altri a decidere”.

“Già… un tempo eravamo noi, oggi lo fanno altri, e noi siamo soltanto gli zingari!!!”.

Segnali nei citofoni

Sembra che dietro certi segnali messi vicino ai portoni e/o accanto alle targhette citofoniche, ci sia nascosto un “codice degli zingari”, cioè un sistema per individuare e conoscere le abitudini degli inquilini e quindi attraverso questi, tentare eventuali espedienti… tra cui anche i furti…
La notizia era uscita per la città di Genova, dove sono stati individuati, molti di questi segnali, ma a questi, va aggiunto che le persone derubate, hanno ricordato soltanto dopo che questi segnali fossero ben presenti e che loro, per negligenza e/o indifferenza, non li avessero presi con particolare attenzione…

Ora sono le stesse forze dell’ordine ed i media a darne annuncio, confermando quanto da sempre, l’uso dei segnali rappresenta uno dei migliori sistemi utilizzati, anche nello svolgimento delle proprie mansioni, da parte delle spie…

La versione italiana tiene conto di pochi segnali, ma nel mondo esistono varie versioni, con cui contraddistinguere abitazioni, disabitate, comportamenti degli inquilini, generosità, ecc…
In un periodo come questo, ad alta tecnologica, ci accorgiamo che l’uso di sistemi ” antichi ” ha ancora i suoi effetti, lo vediamo anche nel quotidiano, da quanto svolto dalla criminalità, attraverso l’uso dei cosiddetti ” pizzini “…

I segnali danno a coloro che li sanno interpretare, dei suggerimenti… tipo l’abitazione è stata svaligiata, oppure niente di valore al suo interno, oppure pericolo d’allarme, animali in casa…, tutto ciò per evitare rischi inutili ai probabili delinquenti.
Quanto svolto dalle forze dell’ordine in prevenzione è fondamentale, ma purtroppo la malavita è ben organizzata nel trovare nuove ed alterne soluzioni, perché possano continuare ad operare, eludendo tutti quei sistemi e quelle tecniche cui gli organi di vigilanza man mano vanno affinando…
Una continua lotta, dove noi tutti dobbiamo sempre vigilare, perché fatti incresciosi, non possano mai realizzarsi sia nei nostri che negli altrui quartieri…

Segnali nei citofoni

Sembra che dietro certi segnali messi vicino ai portoni e/o accanto alle targhette citofoniche, ci sia nascosto un “codice degli zingari”, cioè un sistema per individuare e conoscere le abitudini degli inquilini e quindi attraverso questi, tentare eventuali espedienti… tra cui anche i furti…
La notizia era uscita per la città di Genova, dove sono stati individuati, molti di questi segnali, ma a questi, va aggiunto che le persone derubate, hanno ricordato soltanto dopo che questi segnali fossero ben presenti e che loro, per negligenza e/o indifferenza, non li avessero presi con particolare attenzione…

Ora sono le stesse forze dell’ordine ed i media a darne annuncio, confermando quanto da sempre, l’uso dei segnali rappresenta uno dei migliori sistemi utilizzati, anche nello svolgimento delle proprie mansioni, da parte delle spie…

La versione italiana tiene conto di pochi segnali, ma nel mondo esistono varie versioni, con cui contraddistinguere abitazioni, disabitate, comportamenti degli inquilini, generosità, ecc…
In un periodo come questo, ad alta tecnologica, ci accorgiamo che l’uso di sistemi “ antichi ” ha ancora i suoi effetti, lo vediamo anche nel quotidiano, da quanto svolto dalla criminalità, attraverso l’uso dei cosiddetti “ pizzini ”…

I segnali danno a coloro che li sanno interpretare, dei suggerimenti… tipo l’abitazione è stata svaligiata, oppure niente di valore al suo interno, oppure pericolo d’allarme, animali in casa…, tutto ciò per evitare rischi inutili ai probabili delinquenti.
Quanto svolto dalle forze dell’ordine in prevenzione è fondamentale, ma purtroppo la malavita è ben organizzata nel trovare nuove ed alterne soluzioni, perché possano continuare ad operare, eludendo tutti quei sistemi e quelle tecniche cui gli organi di vigilanza man mano vanno affinando…
Una continua lotta, dove noi tutti dobbiamo sempre vigilare, perché fatti incresciosi, non possano mai realizzarsi sia nei nostri che negli altrui quartieri…