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ANAS: nuova inchiesta per corruzione…

L’ennesima inchiesta giudiziaria…

Questa volta la Guardia di Finanza di Milano ha diretto le proprie indagini nei confronti dell’Anas, .nell’ambito di un’inchiesta per corruzione e turbativa d’asta diretta dai pubblici ministeri di Milano Giovanni Polizzi e Giovanna Cavalleri.

Sono state infatti perquisite le sedi Anas di Roma, Torino e Milano e sono 9 le persone attualmente indagate e 3 società.

Gli uomini del Nucleo di polizia economico finanziario della Guardia di Finanza di Milano, coordinati dalla Procura, stanno indagando su una serie di appalti della società del Gruppo FS che gestisce la rete infrastrutturale stradale d’Italia. 

Dall’inchiesta sembra emergere  una presunta tangente da quasi 846.000 euro oltre ad altre “utilità”, come un’auto ed un appartamento.

Sono questi i primi dettagli della una nuova indagine della Procura milanese che sta evidenziando un presunto giro di mazzette sui lavori di manutenzione della rete stradale italiana, in particolare di Lombardia e Veneto, e che coinvolge funzionari ed ex funzionari Anas.

Qualcuno di voi è rimasto sorpreso??? Non certo il sottoscritto…

Un Paese che si regge sull'illecito è perfetto e non privo d'una sua armonia…

Già, prima d’aver deciso di trasferirmi, conoscevo molto bene un Paese che si reggeva sull’illecito!!! 
Non che mancassero le leggi, né che il sistema politico non fosse basato su principi che tutti, più o meno, dicevano di condividere. 
Ma quel sistema, articolato su un gran numero di centri di potere, aveva bisogno di mezzi finanziari smisurati (ne aveva bisogno perché quando ci si abitua a disporre di molti soldi non si è più capaci di concepire la vita in altro modo) e questi mezzi si potevano avere solo illecitamente cioè chiedendoli a chi li aveva, in cambio di favori illeciti. 
Ossia, chi poteva dar soldi in cambio di favori in genere, già aveva fatto questi soldi mediante favori ottenuti in precedenza; per cui ne risultava un sistema economico in qualche modo circolare e non privo d’una sua armonia.
Nel finanziarsi per via illecita, ogni centro di potere non era sfiorato da alcun senso di colpa, perché per la propria morale interna ciò che era fatto nell’interesse del gruppo era lecito; anzi, benemerito: in quanto ogni gruppo identificava il proprio potere col bene comune; l’illegalità formale quindi non escludeva una superiore legalità sostanziale. 
Vero è che in ogni transizione illecita a favore di entità collettive è usanza che una quota parte resti in mano di singoli individui, come equa ricompensa delle indispensabili prestazioni di procacciamento e mediazione: quindi l’illecito che per la morale interna del gruppo era lecito, portava con se una frangia di illecito anche per quella morale… 
Ma a guardar bene, il privato che si trovava a intascare la sua tangente individuale sulla tangente collettiva, era sicuro di aver fatto agire il proprio tornaconto individuale in favore del tornaconto collettivo, cioè poteva senza ipocrisia convincersi che la sua condotta era non solo lecita, ma benemerita.
Il paese aveva nello stesso tempo anche un dispendioso bilancio ufficiale alimentato dalle imposte su ogni attività lecita, e finanziava lecitamente tutti coloro che lecitamente o illecitamente riuscivano a farsi finanziare. 
Perché in quel paese nessuno era disposto non diciamo a fare bancarotta ma neppure a rimetterci di suo (e non si vede in nome di che cosa si sarebbe potuto pretendere che qualcuno ci rimettesse) la finanza pubblica serviva a integrare lecitamente in nome del bene comune i disavanzi delle attività che sempre in nome del bene comune s’erano distinte per via illecita. 
La riscossione delle tasse che in altre epoche poteva ambire di far leva sul dovere civico, qui ritornava alla sua schietta sostanza di atto di forza (così come in certe località all’esazione da parte dello Stato s’aggiungeva quella delle organizzazioni criminali o mafiose), atto di forza cui il contribuente sottostava per evitare guai maggiori, pur provando anziché il sollievo della coscienza a posto la sensazione sgradevole d’una complicità passiva con la cattiva amministrazione della cosa pubblica e con il privilegio delle attività illecite, normalmente esentate da ogni imposta…
Continua…

Catania… nuovi arresti tra i "colletti bianchi": Ma a cosa servono, quando alla fine patteggiano le pene e nessuno paga!!!

La nostra città stamani è ritornata agli onori di cronaca nei notiziari nazionali…
Si… stasera ho ascoltato la notizia su Rai1 che descriveva dettagliatamente dello scandalo all’ispettorato del lavoro, con quei retroscena sul sistema corruttivo – per come riportato dal Procuratore Nazionale Carmelo Zuccaro – “ad ampio raggio”
Beh… se qualcuno pensava (erroneamente…) che alcuni nostri concittadini, avessero deciso di cambiare quel loro modo d’essere o quantomeno di operare finalmente in maniera legale, rispetto a quanto finora fatto, mi dispiace dirlo, ma si sono sbagliati!!!
Dice correttamente mia moglie: “Chi nasce tondo… non muore quadrato“!!!
Sì… questa volta il sistema corruttivo ha diversificato la propria pretesa… passando dall’abituale mazzetta in denaro, ad una nuova utilità… quella professionale….
Già si puntava a ricevere degli incarichi regionali, considerato che di li a breve, stava scadendo quel proprio mandato e quindi era indispensabile assicurarsi un nuovo incarico, quantomeno di pari livello!!!
Certo, sapere oggi che il lavoro svolto delle nostre forze dell’ordine, sia andato perfettamente a conclusione, può solo farci – come parte integrante di questa realtà etnea – piacere, ma quanto poi i risultati di questa inchiesta, avranno effettivamente rilievo, ecco questo è tutto un altro discorso…
Vorrei difatti riportare la Vs. attenzione su quanto accaduto alcuni mesi or sono… 
Quando cioè i Finanzieri del Comando Provinciale della nostra città, a conclusione di un’indagine coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica, ha portato all’ordinanza di custodia cautelare con 23 arresti (6 in carcere e 17 domiciliari) ed il sequestro preventivo di beni fino alla concorrenza di 14 milioni di euro nei confronti di alcuni funzionari e dipendenti dell’Istituto Superiore di studi musicali “Vincenzo Bellini” nonché di altri soggetti esterni coinvolti con l’ente pubblico.
Allora i reati contestati a varo titolo erano di peculato continuato, ricettazione, riciclaggio e associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio connessi alla illecita distrazione e depauperamento di risorse finanziarie dell’Istituto pubblico catanese!!!
Ora… vi starete chiedendo, ma cosa centra quella vicenda con quella di oggi…???
Nulla… ma vedrete come alla fine nessuno pagherà per quei reati commessi o certamente il denaro rubato… difficilmente verrà restituito!!!
Viene da chiedersi (per come avevo scritto alcuni giorni fa),  se “il gioco gioco non valga la candela“: Sei un dipendente pubblico da 1500 €/mese??? Il tuo reddito è all’incirca di 20/25 mila €/l’anno…???  Allora ragionando… se è bravo (per modo di dire… ovviamente...) e riesce a far sparire all’incirca un milione di euro, è come se si fosse risparmiato all’incirca cinquant’anni della sua professione…
Rischi…??? Nessuno… certo si potrebbe essere costretti a restituire qualche decina di migliaia di euro e forse un’altra decina per lo studio legale che lo ha difeso… ma per il resto, potrà trascorrere il suo tempo a ciondolare, divertirsi, viaggiare… d’altronde non dovrà mica trascorrere il proprio tempo all’interno di un penitenziario??? 
Ma lì… ci vanno solo i poveri disgraziati, come si dice… quelli con i soldi non ci vanno, anche perché si sa, la legge dice che chi sbaglia paga (o dovrebbe pagare…), ma un decreto invita le procure a stabilire quali reati punire e quali reati accantonare… ed il più delle volte quest’ultimi, vengono giudicati in maniera discutibile… e così alla fine, non paga mai nessuno!!! 

Saper dire… NO!!!

Quante volte avete saputo dire NO!!!
Parlo di tutte le volte in cui vi è stato offerto qualcosa, in cambio di un qualcos’altro da compiersi o forse già realizzato!!!
Sono in molti ad aver dimenticato… che è proprio con quel rifiuto, che esprimiamo al nostro interlocutore chi siamo e ciò di cui non abbiamo bisogno…
Se ad esempio si rifiuta del denaro, si fa comprendere a chi ci propone quell’offerta, che siamo dei soggetti totalmente diversi, da quelli con cui il nostro negoziatore ha avuto a che fare e quel nostro diniego, farà comprendere ad egli che quando vorrà incontrarci, dovrà farlo sempre con il massimo rispetto!!!
Il sottoscritto, se pur non condivide quell’atteggiamento evidenziato, ne comprende certamente il metodo, poiché si rifà a quanti oggi pretendono, ed è quindi logico per quei soggetti pensare di fare il giusto, d’altronde pensano che tutti, appartengano nei modi, allo stesso fascio… 
Peraltro, sono in molti a pensare che, se non li prendono loro quelle mazzette, li prenderà sicuramente qualcun altro… e di contro, quel voler mostrare il proprio disaccordo, farà sì che a breve in molti (in particolare se colleghi…), chiederanno il vostro allontanamento. 
Eppure, sembra strano a dirlo, ma il voler dire NO… non dovrebbe riservare  tutti quei problemi, poiché con l’aver espresso quella parola, si affermano concetti di onesta e legalità a cui certamente ciascuno di noi dovrebbe aspirare… ed invece nella pratica, accade l’esatto contrario, di ciò che si voleva con quel gesto… affermare!!! 
Infatti, a seguito di quella decisione, per i più… insolita, si entra in un tunnel dal quale non si esce più… 
Già, si viene visti come “infermi” o ancor peggio come dei “contagiati”, da quali virus non si sa, ma si diventa agli altrui occhi, come qualcosa da evitare e così tutti hanno paura di frequentarvi, peraltro non piacevate prima, ancor meno oggi a seguito di quel diniego e così venite isolati, non perché vi siete dimostrati ladri o lestofanti o corrotti, bensì… proprio per il contrario, perché siete stati moralmente troppo onesti e ciò non può essere accettato, tant’è che il giudizio che viene espresso su di voi, diventa giorno per giorno da parte di tutti… sempre più negativo!!!
Vi vengono attribuite false azioni irresponsabili o comportamenti inadeguati, che minano quella vostra stessa professionalità, per colpe certamente non proprie…
Ma quanto effettuato serve esclusivamente a farvi comprendere che, se volete rimanere in quel luogo, dovete allinearvi a quel sistema… oppure è molto meglio che ve ne andiate da tutt’altra parte!!!
Per loro di fatto, quella vostra presenza è sgradevole, anzi direi preoccupante, visto che coloro che vi circondano, sono proprio quanti  hanno già acconsentito ad effettuare quelle richieste, certo a volte “immorali”, ma a cui essi, si sono adeguati perfettamente…
D’altronde, in questo nostro Paese è ormai consuetudine dire immediatamente “Sì”, il più delle volte per non deludere l’amico di turno o ancor peggio, per assecondare il proprio datore di lavoro, oppure perché non si riesce a dire “NO” a quella proposta indecente, presentata attraverso una bustarella… 
Bisogna inoltre comprendere di come a volte, ci sono taluni soggetti, che non vogliono apparire “timorosi” o incapaci di compiere quanto viene loro richiesto, e quindi, pur di non esternare quel concetto negativo… “no…grazie, non posso, dovete comprendere che mi è difficile fare quanto mi chiedete, non posso rischiare o quant’altro…”  preferiscono, all’imbarazzo… dire di Sì!!!
Ecco che così… si è entrati in quel circolo vizioso i cui effetti saranno visibili a momento debito… e quel giorno saranno devastanti…
Difatti, con quella propria partecipazione, ci si è trasformati in  veri e propri “burattini”, costretti a muoversi su quei fili, a seconda delle scelte altrui, con il rischio però che prima o poi, tutto crolli all’improvviso su se stessi…
Certo… bisognava pensarci prima, si sa dopotutto che un comportamento etico, passa innanzitutto dal saper dire il più delle volte…NO!!!

La corruzione è sistemica!!!


Ditemi ciò che volete… ma a me sembra che ovunque rivolga la mia attenzione, scopro un sistema marcio con una presenza sistemica alla corruzione…

Ciò che maggiormente preoccupa è sapere di come ormai quest’ultima, sia interconnessa con la nostra società civile e faccia parte integrante dei nostri costumi…
Certamente a contribuire a questa diffusione, vi sono alcuni fattori fondamentali, quali ad esempio, la convinzione che le nostre normative, in particolari quelli legate ai procedimenti penali, sono di per se inadeguate ed i reati contestati, prescrivono condanne che fanno soltanto ridere ( sempre che, si giunga a definirle…)!!!
Inoltre, vi è da parte di molti soggetti, una vera e propria disponibilità a mettersi all’interno di quei procedimenti illegali, affinché possano compiersi…
Sono come quei “personaggi in cerca d’autore”, si legano a quella cosiddetta “associazione” organizzata, in quanto li mette in stretta correlazione con quelle alte professionalità, necessarie in questa fase per far giungere alla definizione quei procedimenti corruttivi, ma un giorno per poter agevolare i propri scopi…

E’ una cerchia composta da vari soggetti, che operano ognuno di essi, nel proprio campo professionale: imprenditori, politici, assessori, dirigenti delle PA, ingegneri, architetti, geologi, avvocati, notai, geometri, agronomi, commercialisti, periti, amministratori, mediatori, assicuratori, consulenti, ma anche editori e giornalisti, ed ovviamente… non potevano mancare da questa lunga lista i cosiddetti “mafiosi”!!!

Ognuno di essi è nei fatti, complice e connivente di questo sistema ben articolato, nel quale vengono suddivisi, in maniera equa, quei vari incarichi…
Sono legati tra loro in affari ed al rispetto di quei principi d’obbedienza e omertà…

Potremmo paragonarli -nel loro piccolo- ad una loggia massonica, come quella realizzata a suo tempo da Licio Gelli…
Lì ovviamente lo spessore dei numeri e dei personaggi erano ben altro, qui sono – per la maggior parte – soggetti mediocri, sotto ogni punto di vista, sono come in quel cartellone… s’accontentano d’elemosinare a nero, qualche qualche migliaio di euro, per potersi così “pavoneggiare” su un auto lussuosa o per farsi apprezzare maggiormente dal proprio partner, omaggiandola con qualche costoso gioiello (o chissà… forse per pagarsi qualche escort ogni tanto…). 

Ovviamente, a pagarne le conseguenze di quanto realizzato da questo comitato “d’affari”, saranno come sempre i cittadini, che si ritroveranno a subire per quei danni perpetrati, maggiori oneri e soprattutto sprechi sulle risorse destinate per le opere e i servizi pubblici…

E’ evidente che il danno prodotto da quei corrotti e schifosi individui, non è rappresentato soltanto da quei danni volti a depredare i beni comuni e neppure aggiungerei dal tradimento di quel mandato loro assegnato…
Ciò che mi preoccupa maggiormente è l’idea collettiva che si è insinuata in molti e cioè, che tutto e tutti, possono essere oggetto di quella compravendita!!!

Il danno prodotto dalla corruzione quindi, non investe solo il campo economico e finanziario, ma determina una differenza sostanziale fra ricchi e poveri e trasforma le persone perbene, in qualcosa di cui si potrà sempre disporre… basta avere soldi, e poi per ognuno di essi… ci sarà un prezzo!!!
Ecco quindi che si è diventati senza volerlo… ricattabili!!!
Chi per un posto di lavoro, chi per espletare più consulenze, chi per ottenere un prestigioso incarico, chi per incrementare le proprie votazioni politiche, chi per ricevere bustarelle e chi soltanto per essere inserito all’interno di quel sistema e godere di conseguenza, di quelle relazioni personali…
Quanto sopra ovviamente, permetterà a quel mondo “criminale e mafioso” di trovare terreno fertile per coltivare le proprie iniziative illegali, facendo in modo da indebolire e delegittimare questo nostro sistema democratico, alimentando e inquinando quella continua sfiducia nelle istituzioni ed in particolare nei suoi uomini e donne!!!
E’ tempo di recuperare la dignità… 
Mi rivolgo a quanti possono ancora definirsi onesti (o quantomeno dimostrino ora di volersi pentire da quanto finora compiuto…), a quanti desiderano riconquistare quella legittima speranza di intravvedere alla fine… un mondo equo e giusto, ma sopra ogni cosa, che mostrino di non aver paura a contrastare e distruggere quel mondo corruttivo vile e infame, che tenta ogni giorno, di soggiogarci con i suoi preziosi doni…
Più duro ad accettare del riconoscimento della propria mediocrità è solo quello della propria bassezza d’animo: il primo ci suggerisce una certa pietà, l’altro ci forza al disprezzo di noi stessi!!!

O paghi… o paghi!!!

Ci sono più di 700 dipendenti a rischio, a causa dell’inchiesta che ha portato agli arresti alcuni dirigenti ANAS…
Sono i lavoratori della Tecnis, una Società che fino a pochi giorni fa, veniva esaltata sui Tg Nazionali per aver completato i lavori della metropolitana di Tunisi, o per aver realizzato il lotto di un’autostrada della Salerno-Reggio Calabria, con un anno e mezzo d’anticipo sui tempi contrattuali (risultati insoliti e rari nel comparto delle infrastrutture in particolare nel nostro paese…).
Ora i dipendenti chiedono la possibilità di continuare… certo molto dipenderà da quanto sarà capace l’impresa di dimostrare la propria estraneità sui fatti finora emersi… o meglio se potrà confermare, che quell’imposizione… rappresentava la sola, per non dire unica possibilità, per poter proseguire negli appalti…
O paghi… o paghi… perché tanto il rubinetto per far scorre l’acqua l’abbiamo noi…  con queste frasi intercettate la “banda” del malaffare condizionava gli appalti e chi non le accettava era fuori!!!
Altro che “dama” nera o bianca… qui la partita da giocare era ancor più strategica… si trattava di muovere le pedine degli scacchi, dove, gli avversari giocavano al completo dei loro pezzi e l’appaltatore a difesa del suo re aveva soltanto un pedone… 
Capire principalmente l’operato di quei dirigenti (adesso indagati) è fondamentale per comprendere, quale limitato potere contrattuale, avessero quegli imprenditori, ma soprattutto, a quali imposizioni dovevano sottostare… per poter continuare ad operare!!!
Certo… da quella “obbligata” condizione si poteva anche uscirne, chissà… forse avvisando le forze dell’ordine o denunciando i possibili estorsori… ma è anche vero che, con questa giustizia… che presenta falle in molti dei suoi comparti, è difficile avere una totale completa fiducia nel sistema, quando poi è la stessa, a seconda delle circostanze, a ritorcersi contro???
Vediamo ogni giorno… con quali guanti di velluto, vengono esaminate “certe” inchieste, quando cioè ad essere incriminati, sono proprio gli… uomini e donne di quelle istituzioni e come si tenti in vari modi, di coprirle quelle indagini, per non far emergere quanto illegalmente commesso!!!
Se osserviamo con particolare attenzione quanto è accaduto in questi anni… vedremmo come, per quei reati… nessuno di quei soggetti (istituzionali) ha mai pagato…  anzi il più delle volte, quanto emerso è stato insabbiato e la “punizione” inflitta viene concentrata nel classico trasferimento…
Favori con favori… dopotutto tra colleghi… chi ha il coraggio di tirare quella prima pietra??? 
E poi… si è certi di essere senza colpa per poterla scagliare???
Quindi in definitiva, quale possibilità ha una impresa per poter proseguire la propria attività in maniera corretta senza volersi adeguare a quelle richieste??? Nessuna!!!
Paga e basta!!! Perché quel giro di tangenti servono… e sono fondamentali per accontentare tutti… non solo chi, in prima persona, è messo lì a chiederle e quindi a ritirarle quelle bustarelle… ma specialmente chi sta sopra… chi “manovra” non solo quegli appalti da centinaia di milioni di euro… ma in particolare, la stessa sopravvivenza dell’impresa… perché come si dice, quando non si paga, si sa… e se si viene a sapere che, non ci si è fatti indottrinare da quel sistema perverso… allora si esce di scena, si è automaticamente esclusi da quella “casa del malaffare”, da quel circolo vizioso al quale indirettamente si era (pur non volendo… ) entrati ed ora, si viene esclusi, da tutto e tutti… perché senza quelle opportune protezioni (anche politiche) si finisce per essere allontanati e costretti a chiudere…
Comunque… tra le possibili prospettive, c’è anche la probabilità che le inchieste portino la società ad essere sottoposta ad amministrazione controllata, con qualche giudice a modello “palermitano” che nomina per la gestione delle stesse, propri fedeli amministratori e così… in breve tempo, si potrà assistere, come, un’impresa che fino a poco tempo prima godeva di grande prestigio e interesse, ora, finisca per essere accompagnata, verso quella nota standardizzata procedura di… liquidazione o auto-fallimento!!!
In fin dei conti… è di questo che si tratta, di modificare quelle determinate gerarchie, ai tempi… rappresentate dai famosi “Cavalieri del lavoro” ed ora… nei nostri giorni, dalla Sigenco prima e da Tecnis ora…
La regola è sempre quella…  ogni numero di anni… qualcosa deve modificarsi… e soprattutto chi non paga deve andare fuori!!!
Ciò nonostante, bisogna rimanete fiduciosi… tanto quelle commesse appaltate (in corso o da iniziarsi), sono già state decise a chi affidarle, casualmente al quelle solite società/cooperative rapaci (General-contractor del nord) che adesso, come avvoltoi… si lanceranno in picchiata verso quella “preda” in carne, già… ancora piene e gonfie d’appalti… 
Per le nostre società, attanagliate tra le maglie delle reti della giustizia… non ci sarà alcuna speranza di sopravvivere, mentre ai suoi poveri dipendenti… basterà pazientare, una nuova tessera “colorata” di partito e si ritornerà nuovamente a lavorare… 
Nel contempo le nostre imprese spariscono e con loro muoiono anche le speranze di vedere crescere, libertà e autonomia in questa nostra terra… perché la libertà non consiste nell’avere un padrone giusto… ma nel non averne alcuno!!! 

Denuncia il pizzo è chiude!!!

A Cinisi, in questa piccola cittadina, famosa per aver dato i natali a quel suo “incorruttibile” concittadino… Peppino Impastato, vi si trova una delle più famose pasticcerie siciliane, nata nel 1920 dai Sig.ri Palazzolo…
Con il tempo, un suo diretto discendente e precisamente il Sig. Santi, ha cercato di ampliare la propria attività aprendo altri esercizi commerciali tra cui uno all’interno dell’aeroporto Falcone e Borsellino…
Ma, come ormai consuetudine, per poter lavorare… bisogna pagare, ed anche il Sig. Palazzolo ha ricevuto quell’ormai consueta richiesta – tanto di voga nella nostra regione – per continuare ad operare con la propria attività, all’interno della stazione aeroportuale…
A differenza di quella consuetudine, però, egli ha deciso di non pagare, anzi ne ha denunciato l’abuso ed i suoi ricattatori!!!

Quest’imprenditore conterraneo, ha avuto il coraggio di fare ciò che in molti non fanno e cioè di denunciare Roberto Helg, l’ex presidente della Camera di commercio di Palermo ed anche consigliere d’amministrazione della Gesap, proprio la società che gestisce l’aeroporto…

Ora dopo aver adempiuto a quanto la morale, prima di qualsivoglia legge richiede, era opportuno e non minimo, quello di concedere allo stesso – una nuova concessione, per utilizzare quel locale, dato finora in affitto, alla sua società – sarebbe stato ancor più nobile come gesto, quello ci concedergli quantomeno uno sconto, a titolo di risarcimento morale…

Ma questo dove… in Svezia, in Germania, in Gran Bretagna… in quei cosiddetti paesi civili… non certamente da noi…, qui infatti, le regole sono all’incontrario, non per nulla, lo stesso ora rischia la completa chiusura, poiché la concessione scadrà il 30 Settembre 2015 e poco importa della storia personale o familiare, ancor meno del personale che dovrà essere licenziato e chissà, potremmo anche pensare, che questa incresciosa vicenza, rappresenti il primo passo, di una lungo bersaglio, che potrebbe portare a colpire, anche gli altri negozi della catena… 

Dover credere che questa sia la giustizia…, come si dice… ” mi cadono le braccia…”.
Comunque, per fortuna non tutti girano le spalle, ed è grazie a quella solidarietà che si tenterà in tutti i modi, di far trionfare la giustizia per non dover assistere, a come, uno dei locali storici del nostro territorio, sia condannato a chiudere il proprio punto vendita! 

La cosa assurda da aggiungere è che il consiglio di amministrazione della Gesap, aveva previsto e inserito nel verbale del giorno precedente l’arresto, la proroga alla concessione…; chissà dobbiamo pensare forse, che erano in tanti ad aspettarsi quella mazzetta… e che a causa di quella denuncia, lo stesso Cda abbia deciso di non volerne rinnovare più il contratto?
Noi crediamo che forse ciò che non è possibile è che certi Sig.ri siedano ancora in quel Cda e forse sarebbe opportuno che qualcuno si dia una celere mossa, per verificare se esistano ancora quelle condizioni di legalità e trasparenza fondamentali e necessarie, per gestire un’Ente così importante.  
Dice bene un suo dipendente: è veramente assurdo constatare come, in Italia, chi ha il coraggio di ribellarsi allo strapotere di speculatori o di gente senza scrupoli – che utilizza il proprio lavoro per interessi personali, in maniera disonesta e immorale – sia isolato e lasciato da solo… addirittura, “punito“, per avere denunciato il malaffare e la corruzione in seno alla società che gestisce lo scalo palermitano.

Cosa aggiungere, è la pura e cruda verità!

Quanti onesti cittadini servono per poter cambiare radicalmente questa nostra terra???
Quanti se ne trovano ancora di persone libere, senza legami, senza dover mediare con propri compromessi, senza scheletri nell’armadio, quanti… chissà, forse debbo pensare… che siamo troppo pochi!!!   
Vorrei concludere con una poesia di Peppino:

Appartiene al tuo sorriso

l’ansia dell’uomo che muore,
al suo sguardo confuso
chiede un pò d’attenzione,
alle sue labbra di rosso corallo
un ingenuo abbandono,
vuol sentire sul petto
il suo respiro affannoso:
è un uomo che muore.

Aiutiamo questo uomo a non morire… a vincere questa sua ed anche nostra battaglia, insieme si può: #IoStoConSantiPalazzolo