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Droga a quintali in Sicilia: il controllo del territorio che non c’è!

A conferma di quanto avevo riportato lo scorso anno nel post intitolato “Controllo del territorio in Sicilia??? Manca – secondo il sottoscritto – un serio coordinamento!!!” – lnk: https://nicola-costanzo.blogspot.com/2024/01/controllo-del-territorio-in-sicilia.html ecco che in questi giorni è emerso un evidente traffico di droga che dalla provincia messinese si estende in tutta l’isola.

Il provvedimento cautelare è stato emesso nell’ambito dell’indagine diretta dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina e condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Messina e della Compagnia di Taormina, che ha documentato tutta una serie di reati che vanno dall’associazione finalizzata al narcotraffico a numerosi episodi di spaccio di stupefacenti, estorsioni e rapine, tutti reati aggravati ai sensi dell’art. 416-bis.1 del codice penale. 

Come emerso dall’indagine, gli affiliati di quella organizzazione criminale – intercettati- dichiaravano che la sostanza stupefacente, stava per giungere sull’isola “a quintali”, tanto da pernsare di rivolgersi ad altri soggetti pur di scongiurare il rischio di mancanza di continuità nell’attività di spaccio al minuto, circostanza, quest’ultima che farebbe perdere enormi profitti. 

Ed allora, visto quanto avviene in maniera continuativa, non riesco a comprendere perchè non si vogliano prendere quei semplici provvedimenti affinchè nell’isola non giunga neppure un grammo di sostanza stupefacente!

Quindi, ripendendo quanto avevo scritto (facendo scherzosamente funzioni da “docente”), vorrei ricordando come l’ingresso su ruote nell’isola sia legato principalmente a due porti, quello di Messina l’altro a Palermo, a cui seguono quello delle merci, su autocarri e/o conteiner in porti ben precisi, ed infine vanno sommati tutti quegli ingressi per le barche a diporto. 

Quindi, riepilogando, controllare le auto/furgoni/camper/etc… dovrebbe essere abbastanza semplice: basterebbe effettuare i controlli nei vari traghetti che da Villa San Giovanni giungono a Messina (stessa situazione per quanti giungono a Palermo…)! Sì… si necesiterebbe (per Porto), all’incirca di una ventina di militari con alcune unità cinofile ed il gioco è fatto!

Passiamo ora agli altri Porti: beh.. in questi la situazione dovrebbe risultare ancor più semplice visto che esiste in quelle aree, la cosiddetta “Dogana” e quindi vi è già predisposta una struttura che effettua quei necessari controlli e quindi – per quanto il sottoscritto possa comprendere – da quei porti, non dovrebbe entrare neppure un grammo di droga!!!

Stessa circostanza dovrebbe valere anche per tutte quelle imbarcazioni da diporto che entrano nei vari porticcioli; ritengo che anche in quei protetti luogi, vi siano ulteriori controlli mirati.

Tuttavia, capirete da voi che qualcosa in questo sistema non sta funzionando e non chiedetemi cosa, ma certamente se nella mia isola, l’ntroito più rilevante per la criminalità organizzato è principalmente costituito dalle piazze di spaccio, qualcosa in quel controllo del territorio, omprenderete autonomamente come vi sia un malfunzionamento in quanto finora realizzato.

Certo qualcuno a questa mia affermazione potrebbe aggiungere che: la droga giunge nell’isola attraverso sommergibili!!! 

Sì… non ci avevo pensato e questa potrebbe essere un escamotage; d’altronde ora che mi ci si fa pensare, ricordo perfettamente quando da bambino mio padre mi portò al cinema (eravamo ad Addis Abeba), per vedere un film di 007 in cui si veeva – epr la prima volta – un’auto sommergibile, già… quella di James Bond, resa famosa dal film “La spia che mi amava”.

Una “Lotus Esprit S1” guidata da Roger Moore (anche se, in realtà, l’attore non pilotò mai il prototipo, essendo un vero e proprio mezzo subacqueo, tanto che per le scene fu chiamato Don Griffin, un ex Navy Seal), ancora oggi una delle auto più iconiche della storia del cinema. Come dimenticare quella vettura capace di trasformarsi, in un attimo, da automobile a sottomarino?

Ora, non voglio certo insinuare che i “narcos siciliani” abbiano in dotazione una flotta di Lotus trasformabili, ma a questo punto, visto che i metodi “tradizionali” d’ingresso sembrano così se pur controllati, certamente fallaci, mi chiedo: dovremmo forse assumere “Q” (il geniale inventore di 007) come consulente per la sicurezza portuale?

Perché se l’unica spiegazione logica per tutto questo stupefacente che circola è che giunga tramite auto anfibie o mini-sottomarini, allora forse – anziché potenziare i reparti antidroga – dovremmo rivolgerci a quelle produzioni cinematografiche, sì… per capire come fanno quegli effetti “speciali“, ad essere poi così reali!

Si conclude qui il mio ruolo da sceneggiatore improvvisato. Tornando seri: un plauso alle forze dell’ordine per il lavoro svolto, ma è evidente che servono più mezzi, uomini e coordinamento per vincere questa battaglia. Altrimenti si perde tutti.

Perché a pagare il prezzo più alto, come sempre, sono i giovanissimi di questa nostra bellissima terra, lasciati in balia di un mercato che li divora. La Sicilia merita di essere protetta con azioni concrete, non solo grazie al suo mare, ma salvaguardando con i fatti e non con chiacchere sterili, il futuro delle nuove generazioni.

Il traffico degli stupefacenti giunge nell'isola… via mare!!!

Quando a metà gennaio di quest’anno ho scritto un post intitolato “Controllo del territorio in Sicilia??? Manca – secondo il sottoscritto – un serio coordinamento!!! – link: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2024/01/controllo-del-territorio-in-sicilia.html avevo preso ad esempio il trasporto degli stupefacenti attraverso lo stretto e precisamente grazie ai traghetti marittimi che ogni giorno conducono migliaia di persone dalla penisola alla nostra isola…

Ecco quindi che proprio ieri ho letto sul web un articolo che riportava di un controllo dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Messina Centro; nel post si faceva riferimento al fermo di un’auto appena sbarcata presso uno degli imbarchi dei traghetti, proveniente da Villa San Giovanni…

L’ispezione ha fatto emergere un carico di circa 2 kg di marijuana ed una cospicua somma di denaro, il tutto nascosto all’interno di una scatola al di sotto di uno strato di agrumi e frutta…

Naturalmente quanto sopra costituisce uno dei tanti spostamenti che quotidianamente sviluppano quel cosiddetto traffico illegale e che vede transitare attraverso quei traghetti privati e statali, centinaia di chilogrammi di stupefacenti, tutti diretti verso la nostra regione…

Come avevo scritto allora, basterebbero poche decine di agenti per limitare in maniera considerevole quel traffico ma forse dal governo nazionale si preferisce che quanto in modo abituale accada, continui senza alcuna logica, forse perché non lo si vuole fermare!!! 

Non so… forse debbo pensare che da quella vendita illegale sono in molti a goderne e quindi debbo credere che qualcuno di quei soggetti (istituzionali) posti a intervenire per constrastare questa “libera” diffusione (d’altronde… se di fatto non si limita in maniera decisiva questa riprovevole espansione, come la si vorrebbe chiamare se non con il suo nome: “libera”…) forse ne fa un uso personale e quindi non ha alcuna utilità a doverne limitarne lo spaccio…

Peraltro, sappiamo bene quanto l’aumento esponenziale del traffico di stupefacenti stia portando in questi ultimi anni a nuovi clienti; in particolare sono proprio le giovani generazioni ad esser maggiormente a rischio; difatti i numeri riportati dai presidi ospedalieri confermano come vi sia una vera e propria “moda” da parte di quest’ultimi adolescenti nell’assumere droghe, provocando quale rischio, quello di ritrovarci nei prossimi anni, migliaia e migliaia di giovani vittime!!!

Difatti, i giovani tra i 15 e i 24 anni che hanno fatto uso di droga sono stati oltre 18 milioni, nel particolare i maschi sono stati il 22% e le femmine il 12,%!!!

Il tutto a causa di uno Stato debole e ahimè inefficace, già… nel contrasto alla criminalità organizzata!!!

I Corrotti!!!

Se cercate nel blog (tramite la casella in basso a destra) la frase “poliziotti”, vedrete i post che ho scritto negli anni su quest’argomento, riferendomi in particolare, su quei cosiddetti servitori dello Stato… poco “servitori”, ma molti “infedeli”!!! 

Sono tre giorni che assistiamo (se pur in maniera contenuta o certamente poco visibile…) ad alcune indagini nei confronti di talune organizzazioni criminali che operavano nel centro-nord Italia, ma a differenza dei soliti arresti delinquenziali, in queste circostanze vi erano coinvolti uomini e donne delle nostre istituzioni…
Ci si accorti ad esempio che a Roma, durante le intercettazioni, una cancelliera del tribunale della capitale, spifferava i dettagli delle indagine ad un pregiudicato, che ovviamente ne beneficiava…
Inoltre, durante le perquisizioni, capitava spesso di assistere a strane sparizioni, sia di denaro contante che di stupefacenti… 
Inoltre, dall’inchiesta è emerso che ben sei poliziotti, erano entrati direttamente in affari (illeciti) con alcuni uomini di quelle cosche, grazie ad esempio all’apertura di locali, quali bar o slot machine… 
Quindi non solo regali ricevuti per quella collaborazione, bensì un vero e proprio sistema che fruttava migliaia e migliaia di euro ogni mese…
Analoga circostanza nel nord Italia, dove sono state colpite delle bande criminali che gestivano le piazze dello spaccio di droga e dove anche in questa circostanza, ad essere coinvolti erano 4 poliziotti, i quali, oltre ad incassare un mensile, ricevevano in cambio delle soffiate, partite di cocaina (da rivendere a prezzi di favore…), serate in noti locali (offerte dai pusher) e weekend o viaggi all’estero…
Ora, pur comprendendo quanto sia difficile valutare queste inchieste, ma soprattutto quanto dolorose esse siano sul piano morale e personale, nessuno cittadino può pensarsi di porsi al di sopra della legge!!!
Ancor di più se quei reati commessi, vengono compiuti da coloro che per loro scelta, hanno deciso di sacrificarsi per lo Stato!!!
Mi permetto quindi di concludere quest doloroso post, con quanto riportato lo scorso anno da un magistrato che si era di fatto occupato di una inchiesta delicata, avendo essa come imputati, proprio alcuni servitori dello Stato: Non è consentito in uno stato di diritto quale è il nostro, che la sola appartenenza a una categoria sociale oppure a un corpo meritevole qual’è quello delle nostre forze dell’ordine, renda immuni da ogni responsabilità e autorizzi persino la commissione di reati, mettendosi al riparo dal subire indagini Sono soddisfatto che le misure abbiano colpito un numero ristretto di militari, a dimostrazione dell’impegno, della correttezza, del senso delle istituzioni e dello spirito di sacrificio che normalmente pongono nell’adempimento dei loro molteplici e delicati compiti i militari delle nostre forse dell’ordine, verso i quali esprimo ancora una volta, unitamente ai sostituti procuratori tutti, il più incondizionato e alto apprezzamento”…
Un’ultima incertezza: “Ho sentito dire che questi poliziotti “marci” sono stati trasferiti presso altri uffici??? Scusate… ma non sarebbe il caso di licenziarli, prima che possano realizzare ulteriori danni presso queste altre sedi???”.