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Catania: s'insedia il nuovo Procuratore Capo.

Dopo quasi nove mesi di reggenza, finalmente la Procura di Catania ha il suo nuovo Procuratore Capo..
Il Consiglio superiore della magistratura, ha scelto Carmelo Zuccaro, che rappresenta sicuramente per la città etnea, la migliore soluzione di continuità all’ex Procuratore Giovanni Salvi, visto che lo stesso Zuccaro, ne è stato uno dei suoi più fidati collaboratori…
E’ un giorno importante, in virtù soprattutto, dei riconoscimenti acquisite nel corso della propria esperienza professionale… 
Certo, non si può continuare a pensare che, la lotta alla mafia, possa passare esclusivamente da un pool di magistrati, che tentano di ripulire questa città dai persistenti tentacoli che l’attanagliano… 
Ormai, assistiamo impotenti ai duri colpi inferti costantemente alla criminalità e a quel mondo corrotto all’interno delle PA e/o delle istituzioni e serve a ben poco, continuare a lottare, se come primo obbiettivo, non si cerca di modificare il sistema, le coscienze, mettendo in pratica soprattutto quella certezza… delle pene!!!
Il problema della città non sono i suoi uomini mafiosi… quelli si conoscono tutti, nomi, cognomi, appartenenza e domicilio…
Qui il problema da risolvere, è rappresentato da quei colletti “grigi” che, sotto forma di persone “rispettabili”, violano in maniera celata, la fiducia formalmente o implicitamente attribuita… al fine di assicurarsi vantaggi personali…
Questi, godendo del prestigio raggiunto, utilizzano la propria “rispettabilità” e soprattutto, quella acquisita condizione di benessere, per condizionare anche i propri collaboratori (o subalterni), affinché diventino anch’essi collusi con quel sistema… 
Attraverso le propria abilità e scaltrezze, fanno sì che non si giungano mai a scoprire gli autori di quei reati e nei casi in cui dovessero essere individuati, faranno sempre in modo d’assicurarsi quelle necessarie protezioni (grazie agli amici con i quali si è collaborato negli anni…) affinché si resti totalmente impuntiti, attraverso processi di auto-legittimazione, che giustifichino quella propria condotta deviante…
Ecco è questo il sentiero su cui bisogna puntare ed oggi grazie a questo Procuratore Capo, spero si potrà intervenire incisivamente nelle coscienze di una città, quella di Catania, che più di altre ha bisogno di rinnovarsi!!!
Oggi infatti, c’è bisogno di un rinascita morale e culturale, perché non bastano più le operazioni di contrasto, i sequestri della Dia, gli interventi delle forze dell’ordine tutte… ora è giunto il momento di tracciare un nuovo e diverso percorso, dividendo ciò che è stato da sempre, da ciò che potrà essere per il prossimo futuro…
Non basta quindi procedere per come si è fatto… arrestando di volta in volta, nuovi soggetti, che poi di fatto, avevano sostituito quanti li avevano preceduti e già nuovi ne hanno preso il loro posto, bisogna fare in modo che si punti su una città dove il rispetto delle regole, i principi di giustizia e legalità, siano valori fondanti non solo della vita del singolo, ma dell’intera collettività…
Non ci resta che sperare…

Dott. G. Salvi: imprenditori… siate meno rapaci….

L’ex Procuratore di Catania, ormai prossimo alla capitale, prima di partire, manda un ultimo appello alla classe imprenditoriale della provincia di Catania, dicendo: imparate ad accontentarvi… siate meno rapaci, questa città va amata un po’ di più…
Per cui, ringraziando per l’impegno che egli in questi anni (in collaborazione con i propri colleghi), ha saputo imprimere nella gestione di una delle più difficili procure d’Italia e ottenendo soprattutto prestigiosi risultati, sono però a chiedermi, quanto di quelle definizioni, avranno poi concretamente effetto, nella nostra vita quotidiana…
Certamente il lavoro svolto è stato significativo, a volte duro, dove si sono visti finalmente – dopo anni di assoluto silenzio – i risultati…, ma se questi risultati, non serviranno a produrre quel radicale cambiamento, ecco che allora, serviranno a ben poco…
Ho letto l’incremento di cifre di coloro che ora pernottano presso le case circondariali, dei sequestri e delle confische per milioni di euro di beni e patrimoni, di come sono stati colpiti duramente i traffici di droga, e di come si è cercato di contrastare il business dell’immigrazione, abbiamo avuto modo anche negli ultimi giorni del suo incarico, di come ha cercato di fare luce su aspetti, non strettamente legati ad attività della criminalità organizzata…, nulla viene messo in discussione sull’eccellente lavoro svolto e l’organizzazione professionale e va premiata inoltre anche l’umanità a la signorilità mostrata nel corso delle sue relazioni e di come ha saputo trasmettere…, quel sentimento di aspettazione fiduciosa per un futuro migliore…
Premesso quindi quanto sopra, ciò che vorrei capire, è quanto di quel sistema “corruttivo”, sia realmente cambiato…
Perché questa generale illegalità è come una piovra…, possiede tentacoli in tutti i settori… per cui, anche quando se ne colpisce uno, due, tre, ecc…, ecco che, tranciati di netto questi tentacoli… in breve tempo, di nuovi, saranno in grado di sostituirli, ricrescendo e riprendendo sotto altre “coperture” quelle situazioni a cui erano saldamente ancorate!
Non basta quindi soltanto contrastare, bisogna trovare nuove metodologie, quelle finora attuate dalle istituzioni si dimostrano in concreto inefficaci, vedasi per esempio la gestione di quelle imprese confiscate, che sin dal sequestro mostrano tutti i limiti della incapacità, della continuità e con il passar del tempo… dell’abbandono!!!
Non sempre è vero… ci si ricorda di esse, soltanto nei casi in cui, queste, debbano dover svolgere, quelle particolari attività, certamente “scomode”, a cui nella fattispecie, nessun nostro “paladino” imprenditore vuole prendere parte ( ma di siffatta circostanza non se ne parla e soprattutto l’opinione pubblica non ne viene informata a mezzo stampa… ), come per esempio nei casi in cui, bisogna operare la demolizione di edifici abusivi di proprietà di famiglie mafiose, oppure quando, si devono recuperare attrezzature, mezzi d’opera, impianti e quant’altro, di coloro a cui sono stati confiscati… Ecco quindi che all’improvviso, ma solo in questi casi, queste “confiscate” società, diventano importantissime…, anzi in questi casi, si rende noto a tutti – ma è solo per promozione – che una società recuperata dallo stato “ha saputo riportare la legalità nel nostro territorio”, ma per favore…  
La verità è una ed una soltanto… e cioè, che nessun imprenditore – ancora oggi – dimostra di sentirsi tranquillo…
Lo si vede proprio dal numero esiguo a cui, solo in pochi tra essi, dimostrano quel coraggio necessario, per iscriversi alle associazioni anti-racket o prendono posizione per la lotta all’illegalità… e chi invece di contro s’iscrive… si scopre con il tempo – vedasi inchieste recenti – che l’ha fatto principalmente per ottenere vantaggi personali e poter mascherare così… l’appartenenza a quelle associazioni criminali…
Ciò che risulta strano, è che queste imprese, evitano di operare, proprio in quelle tipologie di lavori che sono proprie – dopotutto sono intrinseche con l’oggetto sociale del proprio camerale – ma per i quali, potrebbero chissà subire… delle ritorsioni; ed è forse questo il reale motivo che le tiene così distanti…
Ciò dimostra quindi, che la lotta alla corruzione, non si vince soltanto aggredendo i patrimoni economici… che poi in questi anni, si è potuto assodare l’incapacità nel saperli gestire…, ma bisogna soprattutto interrogarsi, su quali sono i veri mali che incidono, imprigionano e condizionano da troppo tempo e negativamente la vita di tutti noi… e quali nuove strategie, possono essere adottate per stravolgere definitivamente questo stato di cose…
Bisogna modificarne la cultura, le istituzioni tutte… debbono cercare nuove sinergie, coinvolgere nuovamente quanti possono ricostruire quella solidarietà e quella fiducia nelle trame della società civile, le famiglie, la scuola, la certezza di un lavoro, dare più forza a quelle associazioni di legalità e di volontariato, di categoria, sindacali, quando questi dimostrano di operare con encomiabile spirito di servizio per gli altri e mai per se stessi…
Perché la mafia si vince solo attraverso la conoscenza… agendo e  impegnandosi anche in prima persona… senza bisogno di attendere coloro che sono demandati, per professione, a fare il loro corretto servizio…, ma facendo ciò che è giusto fare… senza doversi attendere riconoscimenti, coccarde, applausi… ma per quella propria convinzione che ti fa dire… che contro la mafia si vince sempre!!!
Per cui, caro procuratore, a salutarla, non eravamo tutti presenti… almeno fisicamente… ( si è dovuto accontentare delle solite “figurine“, che non penso minimamente qui di elencare…), ma stia certo che con lo spirito, c’eravamo… ed eravamo in tanti, perché come si dice: l’uomo è dov’è il suo cuore, non dov’è il suo corpo…
Vedrà che questa ampia forza d’emozione, l’accompagnerà sempre nei suoi prossimi impegni…, la sosterrà in quelle situazioni decisive e le darà la giusta forza, nei momenti bui…
Lei è giusto che vada… noi continueremo a restare qui appesi ad una speranza… perché la speranza è un rischio che dobbiamo correre, se non per noi stessi, almeno per poter dare un futuro migliore ai nostri figli!!!