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Governatore Musumeci: Mi auguro che Lei non voglia continuare con la strada clientelare intrapresa dai suoi predecessori???

Presidente Musumeci… se mi permetto di scriverle è perché ritengo di averne titolo, avendo dato a Lei (tramite l’amica di “#diventeràbellissima”, Romj Crocitti Bellante), il mio personale sostegno alla sua candidatura a Presidente della regione…

Ho letto ieri della sua decisione di affrontare finalmente in maniera decisa, uno dei problemi più gravi che ha colpito in questi anni molti suoi concittadini, i quali si sono visti recapitare da parte di una società di riscossione, migliaia e migliaia di cartelle esattoriali, per tasse non pagate…
Alcune di queste certamente legittime, ma altre forse da contestare poiché illegittime o quantomeno d’approfondire… 
La cosa grave, per non voler dire la “peggiore” alla quale comunque facevo riferimento, è stata l’aver appreso di come quell’ente, usasse “due pesi e due misure” a seconda se le tasse a pagarle fossero dei semplici cittadini o i classici “amici degli amici“…
Parlo di quei personaggi noti della nostra città, legati al mondo politico, imprenditoriale, ma anche liberi professionisti, molti di loro inseriti in quel sistema massone, che ha permesso a questo ristretto gruppo, di scambiarsi informazioni, favori personali, raccomandazioni, ma soprattutto di fare emergere dalla riservatezza, tutti quei rapporti attinenti le attività d’indagini giudiziarie, protette come si sa… dal segreto d’ufficio… 
Manca naturalmente oltre a quanto sopra, un’altra categoria, la più preoccupante… se pur fortemente presente quotidianamente nel nostro contesto sociale, già… la categoria dei mafiosi e non mi riferisco alla delinquenza abituale che opera in tutti i settori della nostra economia, in particolare in quello sommerso, no, mi riferisco a quei soggetti che, come “pupari”, manovrano gli interessi di tutto il sistema politico/economico/finanziario e decidono chi deve andare avanti e chi no!!! 
D’altronde quanto sto ora riportando http://palermo.repubblica.it/cronaca/2017/03/02/news/avrebbero_favorito_tre_deputati_ars_sotto_accusa_nove_dipendenti_di_riscossione_sicilia-159572260/, riprende perfettamente le indagini svolte dalla Procura di Catania dello scorso anno, che aveva contestato a nove dipendenti i reati di abuso d’ufficio in concorso e continuato, ipotizzando inoltre un danno erariale di quasi di 390 mila euro, da cui inoltre si è scoperto che alcuni deputati, tra cui purtroppo anche Lei (che proprio in quel periodo se non ricordo male rappresentava l’incarico di Presidente della commissione regionale antimafia…), avevano ricevuto agevolazioni nel pagare il proprio dovuto a Riscossione Sicilia ( gli altri due deputati erano Nino D’Asero di Ncd e il deputato del Pd Raffaele Nicotra…
Per correttezza, lo stesso articolo riportava: “I tre deputati  non sono indagati… – dopo le polizze assicurative a propria insaputa… adesso abbiamo le cartelle sistemate a loro insaputa”…
Nell’inchiesta comunque coordinata dal pm Fabio Regolo, erano rimasti coinvolti anche agenti, funzionari e dirigenti di Riscossione Sicilia, in servizio nella sede provinciale di Catania della società… 
Ma la frase più interessante è stata quella dichiarata dall’Avv. Antonio Fiumefreddo (amministratore delegato dell’Ente), che riportava già allora, quanto oggi il sottoscritto sta scrivendo: “Non solo la categoria dei politici, ma anche quella dei professionisti, dei medici, degli avvocati, degli ingegneri, degli architetti e poi quella quella dei mafiosi”.
Non sta certamente al sottoscritto entrare nei meriti di quelle inchieste giudiziarie, scaturite da denunce su presunti favoritismi a politici rivelatesi in prima battuta infondate, quindi archiviate dalla magistratura e adesso ribaltate…
Peraltro vi è in atto, da parte del governo nazionale l’ipotesi di liquidazione e/o il trasferimento alla riscossione nazionale e chissà se forse, lontano da questa terra, da questo potere clientelare e dalla grande disponibilità fornita a quel sistema da alcuni suoi funzionari collusi, ecco… chissà forse, potremmo avere finalmente all’interno di quell’ufficio un po di giustezza!!!
Per cui, caro Presidente Musumeci, prima di procedere ad affidare le sorti di questa importante società a chicchessia, ci pensi un attimo… 
Poiché ritengo che ancor prima di valutare “Curriculum Vitae” dagli effetti “stupefacenti”, bisognerebbe cercare soggetti qualificati, che abbiano già dimostrato di possedere nel proprio Cv esperienze analoghe sul campo –per almeno un decennio– attraverso le quali, hanno saputo evidenziare grande competenza e meriti, in quella particolare gestione…
Ed infine, la caratteristica fondamentale, quella di essere “persona integerrima“!!!
Peraltro è la stessa parola che ha usato per Lei (durante la sua ultima competizione elettorale) l’amico Carmelo Pullara, a cui ha saputo aggiungere: Non abbiamo bisogno di approssimazione, ma di uomini che abbiano idee chiare e agire efficace e libero… dal bisogno; la Sicilia necessita di gente preparata che la conduca alla risoluzione di problemi atavici, che la guidi altresì lungo il canale della vera giustizia e dell’anticorruzione”.
Mi permetto Presidente di darle un consiglio: Un uomo va giudicato dalle scelte, non tanto da quelle giuste… ma da come è riuscito a venirne fuori da quelle sbagliate.

Tutto cambia affinché nulla cambi…

In questi giorni ho visto in streaming una fiction intitolata “Maltese. Il romanzo del commissario“… con protagonista Kim Rossi Stuart, collaborato da un cast eccellente, dove anche la comparsa più insignificante è stata interpretata da attori bravissimi…
Nulla a che fare con quelle serie televisive nelle quali, si cerca di ricreare ambienti e costumi siciliani con attori che definirli “cani” offende quel genere animale… 
Già definirli “scadenti” è quasi un merito, in particolare quando recitano e dimostrano quella improvvisata incapacità professionalità… e difatti, quando vengono proposti sceneggiati di quel tipo, con quegli attori “raccomandati”, dopo solo alcune scene, cambio e passo ad altro…
Questa viceversa, a differenza di quelle, è perfetta, per di più… ambientata in una Trapani bellissima degli anni 70’…
I colori, le immagini di quel territorio, i paesaggi di quella parte di Sicilia occidentale, sono posti in maniera scenografica e fanno da sfondo all’indagine del commissario… nondimeno, senza farsi “insudiciare” da tutti quegli omicidi che nel corso di quelle investigazioni vanno, di volta in volta, sopraggiungendo…
Il protagonista, Dario Maltese, fuggito anni prima come in molti dalla Sicilia, ritorna in quella sua terra, dove il padre, anch’egli commissario, si era suicidato molti anni prima, per le accuse infamanti e ingiuste, che lo avevano colpito…
Stessa fine aveva fatto il suo migliore amico, quando un giorno prima delle sue nozze era stato barbaramente assassinato, ed è il motivo principale che lo ha spinto nuovamente a ritornare in questa sua città natia…
Guardare oggi quella fiction, mi ha fatto comprendere come, da allora ad oggi… nulla sia cambiato… anzi tutto è rimasto inalterato!!!
Sì… sono cambiati gli uomini delle istituzioni, quelli dei servizi deviati, i mafiosi, i politici, i partiti i governo e d’opposizione, gli imprenditori, gli uomini di chiesa, le marionette della PA, tutti “pupi” di un sistema che ha continuato a tenere le fila ed i cui “pupari” si sono tramandati negli anni quell’eredità, da padre in figlio…
Mi piace la dicitura che compare alla fine della fiction che dice: “i personaggi riportati potrebbero essere reali, ma rappresentano nomi e vite sostanzialmente di fantasia“…. 
E’ bellissima questa frase, chissà forse ci si è resi conto durante la realizzazione della fiction, di quanto la verità di quella sceneggiatura, non fosse poi così lontana, dalla realtà che negli anni, noi siciliani abbiamo vissuto e che purtroppo ancora oggi, stiamo subendo!!! 
Ho letto sul web che ad ispirare questa fiction sia stato il commissario Cassarà… assassinato sotto la propria abitazione il 6 agosto del 1985, insieme ai due agenti dell scorta, da un gruppo di nove uomini armati di mitragliatori (AK-47), appostati sulle finestre e sui piani dell’edificio in costruzione di fronte alla propria palazzina…
L’agente Roberto Antiochia, che era uscito dall’auto per aprire lo sportello a Cassarà, venne violentemente colpito dagli spari e cadde a terra davanti al portone di ingresso dello stabile, mentre Natale Mondo (l’altro agente di scorta) restò illeso, riuscendosi a riparare sotto l’automobile bersagliata dai colpi dei killer, ma sarà ucciso anch’egli il 14 gennaio 1988…
Il commissario Cassarà, spirò sulle scale di casa tra le braccia della moglie Laura, accorsa in lacrime dopo aver visto l’accaduto insieme alla figlia dal balcone della propria abitazione… 
Stranamente – come per il giudice Borsellino – dopo l’assassinio (e/o contemporaneamente a esso), sparisce in questura la sua agenda, dove si presume fossero annotate informazioni importanti…
Sembra retorico… ma tutti coloro che hanno provato a cambiare questa terra, che hanno voluto combattere in prima linea, sono finiti ammazzati… mentre tutti gli altri, già coloro che hanno scelto di allontanarsi e dirigersi verso la capitale, casualmente negli anni, hanno occupato posizioni prestigiose di governo… 
Ma… forse la storia non è quella che abbiamo letto in tutti questi anni, forse nulla centra con quanto riportato da quei media fortemente legati a quei poteri “occulti” che hanno fatto in modo di limitare o filtrare, tutte quelle notizie sconvenienti… a discapito di quel giornalismo libero, che oggi, finalmente grazie al web, dimostra di essere certamente più coraggioso!!!
Quella Sicilia degli anni 70’… non è minimamente lontana da quella del 2017, dove la lotta per la verità si trova a scontrarsi quotidianamente con la prevaricazione, i ricatti, le coercizioni e le intimidazioni, e via discorrendo… in un territorio costantemente violentato, da abusi e sopraffazioni…
Ma tanto lo sappiamo bene, è tutto predisposto alla perfezione: affinché tutto cambi… per non dover cambiare!!!

Il caso "Catania"…

Possiedo un bellissimo libro di Salvatore Nicolosi, intitolato “Il caso Catania” è descrive in maniera precisa, quanto accaduto negli anni 1958-1988, avvenimenti che rivisitati, fanno comprendere in maniera chiara, quanto allora accaduto e quanto arduo fosse, in quel preciso momento comprenderli…
E’ proprio leggendo libri come questi, che si intuisce come, il più delle volte, lo scenario presentato, non rappresenti la realtà dei fatti, ma bensì, una trama ordita, solo per noi, semplici spettatori…
Non è altro che una scenografia preparata che sfugge a qualsivoglia comprensione, perché cela i reali intrecci, che mai (o quantomeno in quel preciso contesto…) dovevano essere portati a conoscenza o se non altro, alla valutazione dell’opinione pubblica…
Si è trattato di mettere in pratica una falsa verità, dandogli una parvenza di consistenza… ed il resto è venuto da se!!! 
Ed allora… oggi come ieri, nuove diatribe, scambi di opinioni, invio di carte bollate tra uffici istituzionali, dissertazioni prolungate e ingerenze dei media, fanno sì che le notizie abbiano il sopravvento su alcune indagini…
Quanto compiuto serve principalmente, affinché non si giunga a verificare i dati presentati… o quantomeno, non devono emergere in questo preciso frangente, chissà forse un giorno, quando la storia verrà rivisitata, allora si comprenderanno meglio, gli avvenimenti ora in corso…
Già… “i fatti è il perché dei fatti” dice bene Nicolosi… 
D’altronde, ciascuno di noi, vorrebbe comprendere meglio quanto sta accadendo, con la gestione di  questi “migranti“…
Certamente non può semplicemente bastare il sapere che, secondo una delle nostre Procure siciliane “non risulta alcun sospetto tra le Ong ed i trafficanti di esseri umani”…
Non vorrei difatti che, si scivolasse in quell’ambiguo comportamento “negazionista” o quantomeno “riduzionista” di molti miei conterranei, che pur di non vedere screditata la propria terra, preferiscono fingere di non vedere o ritengono che quanto si sta compiendo nelle nostre acque… si trovi altrove!!!
Ancor peggio è dover sentir parlare di “competenze”!!!
Di quel limitare in modo settorialismo il proprio intervento, sapendo che nel mondo, quasi tutte le associazioni criminali, vanno sempre più collaborando tra loro in quelle strategie disumane, che vanno dai traffici illeciti, ai migranti, all’acquisto di armi, agli investimenti dei proventi del riciclaggio, per giungere a collegamenti tra terroristi e quant’altro, ed ecco quindi che, mentre quelle forze internazionali si uniscono, qui da noi, stiamo ancora a parlare di competenze territoriali… 
Sembra (o almeno questo è quanto viene inteso…) che ciascuno di quegli uffici preposti, conservi per se le informazioni acquisite dalle proprie indagini… senza volerle di fatto contraccambiare, con altri uffici giudiziari; cos’è… dobbiamo forse credere che così facendo, si sta soltanto salvaguardando una possibile fuga di notizie???
Perché in tal caso, ritengo che abbia fatto bene il Procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, a tenere per se le informazioni, sapendo quanto fragile sia (all’interno di quelle strutture…), la tutela e la sicurezza delle stesse…
E difatti, forse oggi ciò di cui si ha maggiormente paura, è che quelle informazioni emergano fuori in tutta la loro gravita, a cominciare proprio da chi avrebbe dovuto controllare e non l’ha fatto e chi sapendo, ha partecipato con quel sistema, per beneficiarvi…
E’ proprio in circostanze come queste che bisogna stare attenti, in particolare a certe dichiarazioni dall’influenza negativa, compiute da alcuni noti politici, che invece di valutare in maniera obbiettiva le documentazioni investigative prodotte, preferiscono esprimere dubbi, sull’operato di quei soggetti, che le hanno di fatto portate in evidenza…
Ma su queste vicende (come in molte altre…), va ricordato come, dietro queste manovre d’attacco espresse dai vari “pupi siciliani”, vi è una precisa strategia, preparata a tavolino dai soliti “pupari” (sono gli stessi personaggi di cui a breve, in virtù delle prossime elezioni – molti nostri politici – cercheranno di sottomettersi, pur di ottenere da essi, quei voti necessari alla propria candidatura…), i quali, essendo stati messi in questi anni sotto torchio da questa stessa Procura etnea, cercano ora d’infangarla… affinché si possano rimuovere quei suoi scomodi referenti, che innegabilmente… tanto fastidio hanno saputo dare in questi anni, con quel loro esemplare modo “professionale e retto”  di operare!!!

Tra Pupi e Pupari…

C’era un tempo in cui le persone si sceglievano, un tempo nel quale alcuni di essi decidevano d’unirsi in un legame, un periodo nel quale ci si prefiggeva di raggiungere gli stessi obbiettivi, giungendo da percorsi diversi…
Era un momento nel quale esistevano gli “uomini”… ormai quel tempo è finito e sono rimasti solo “ominicchi e quararaquà“!!!
Sì, ricordate quelle citazioni antiche siciliane che esprimevano con una frase la concretezza di alcuni soggetti rispetto ad altri, io ricordo “ci stricunu n’terra“… ecco, se dovessimo raffigurare quel concetto oggi, avremmo difficoltà anche “a  trovarli“…
Sono centinaia (per non dire migliaia…) i personaggi che si vendono per pochi euro… non possiedono alcuna dignità morale/materiale e vivono quelle le loro vite senza alcun rispetto per gli altri, tra ripetuti bluff e continue truffe!!! 
Il bello è che in quella loro certezza, si sono persuasi “ca… ciannacunu“!!!
Sono talmente eccitati da quella loro convinzione, che si muovono ormai con atteggiamenti tipici di chi solitamente viene rappresentato in quegli sceneggiati televisivi, dove i protagonisti sono “nuovi emergenti della mala”.
Non comprendono minimamente che una cosa è la realtà ed un’altra la finzione!!! 
A molti di questi soggetti, piace interpretare quella scena bellissima realizzata nel film “I cento passi” dal bravissimo attore Tony Sperandeo; sì… in particolare rivelano una certa cura d’esercizio, nel voler riprodurre la frase che il boss Badalamenti rivolge a Peppino Impastato: “tu non esisti, tu non ci sei… tu non si nuddu… miscatu cu nenti!!!” 
Ecco, è questa la presunzione che vorrebbero manifestare, quella totale arroganza, in cui cercano di spacciarsi per ciò che non sono!!!
Fa parte di quel caratteristico comportamento infantile, di quella mentalità un po “catanese”: “mbare… tu no sai cu sugnu iu“!
Oppure la più reiterata delle frasi:”mbare… tu non sai cu su i cristiani“!
Ognuna di esse, rappresenta la perfetta manifestazione d’atteggiarsi… 
Quanto sopra infatti, mi fa venire in mente un episodio giovanile: mi trovavo all’ex “Tout Và” di Taormina, quando assistetti ad una lite tra due soggetti; uno dei due aizzava verbalmente l’altro finché quest’ultimo non reagi scaraventandolo a terra… seguirono alcune risate tra i presenti; l’offeso appena rialzatosi, si rivolse in maniera forsennata ed urlò: tu non chi sono io… mio compare è “…..”!!! Ora vado e torno, per te saranno soltanto guai!!! 
Ovviamente l’altro sentendo quelle minacce e vedendo con quale modo furioso stava andando via…  lo richiamò a gran voce (io pensai… forse vuole scusarsi oppure preferisce evitare spiacevoli conseguenze… mi sbagliai… nulla di ciò…); quando l’esagitato torno indietro con atteggiamento di sfida (convinto che quelle sue parole avessero fatto segno sull’avversario… ) ecco, appena giunse vicino al contendete, partirono come un fulmine due ceffoni che lo fecero sobbalzare indietro di quasi due metri, dopo di che… si avvicino e abbassandosi in siciliano gli disse: “non c’è bisognu ca cecchi a nuddu, picchi chiddu ca stai ciccannu… iè ca… di fronte a’ tia!!!
Ecco, quanto raffigurato, rappresenta in sintesi, quanto ultimamente sta accadendo… 
Si sono perse quelle naturali identità: i “pupi” che pretendono di sostituirsi ai “pupari“!!!
L’altra mattina mi trovavo seduto in un bar a parlare con degli amici, quando un signore di una certa età, seduto lì accanto, dopo avermi ascoltato, disse: Lei ha perfettamente ragione; ultimamente qualcuno ha dimenticando il proprio ruolo e non mostra più il rispetto che doveva ai propri superiori; questi difatti da subalterni, hanno tentato con il tempo d’usurpare il posto a chi di dovere… io credo invece, che ognuno di noi, dovrebbe stare al proprio posto, perché il rischio non è quello di finire in pentola… ma di diventare esso stesso l’ingrediente principale!!!
D’altronde, dice bene il boss “Badalamenti”: nella vita… bisogna imparare a non sottomettersi, ed ora, siamo pari di tutto, di debito, di riconoscenza e di rispetto!!! Perché io lo so che “quando uno fa del bene viene odiato…” perché è legge di natura: Voi non mi dovete più odiare, perchè con questo caffè abbiamo chiuso tutti i conti…