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Cave abusive nel Parco dell'Etna??? Sono come "l’elefante nella stanza"!!!

Sono cinque le aziende ispezionate in quest’ultimo anno dal “Noe” – i carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Catania – che sono state sottoposte a dei controlli, a cui vanno aggiunte alcune cave abusive di materiale basaltico lavico…
La cosa assurda è che alcune di esse si trovano in aree sottoposta a vincolo paesaggistico e naturalistico, in quanto inserite all’interno del Parco dell’Etna…
Viene spontaneo chiedersi: com’è possibile che nessuno veda nulla???
Dove sono tutti coloro che avrebbero dovuto controllare???
Siamo sempre alle solite, ciascuno di essi si gira dall’altro lato, per non vedere… o forse per non restare coinvolto in situazioni di cui successivamente potrebbe pentirsi…
Ed allora, nessuno “vede” o ancor meglio nessuno “sente”… in particolare quei mezzi d’opera certamente in attività!!!
E’ come se quegli operatori abusivi nell’eseguire quegli scavi non compiano alcun rumore e di conseguenza nessuna vibrazioni del terreno viene avvertita…   
Ma vorrei sapere, dove sono i responsabili di quel parco??? Ed i forestali??? 
Ed ancora, quei funzionari del distretto minerario??? Purtroppo debbo aggiungere anche coloro che in qualità di pubblici ufficiali non si accorgono stranamente di quanto avviene in quei loro luoghi attorno ad essi.
Possibile che nessuno intravveda quanto sta accadendo o bisogna come sempre aspettare l’intervento del Nucleo dei carabinieri “Noe”???
Ora in molti staranno pensando: “Ma perché non li scopri tu – caro Sig. Costanzo – visto che sei così bravo a parlare??? Già… come se fosse semplice individuare quelle infrazioni…”.
Premesso che ritengo d’aver svolto ampiamente la mia parte di cittadino “retto” quando ho dovuto riscontrare situazioni come quelle riportate sopra… e quindi difficilmente ritengo che ci sia tra voi, qualcuno in grado anche soltanto di paragonarsi con quanto finora compiuto dal sottoscritto – sono comprensibilmente esclusi tutti coloro che ovviamente hanno incarichi professionali in quel settore o coloro che appartengono alle forze dell’ordine – naturalmente sono disponibile a ricevere prove o riscontri a riguardo ed inoltre – pur conservando l’anonimato di chi dovesse contsttarmi – sono disponibile a scusarmi pubblicamente e a far emergere i vostri comportamenti irreprensibili,  ed allora, se mi consentite, mi permetto di fare il “professore”…
Esiste un applicazione “gratuita”, si chiama “GOOGLE EARTH” è un software che genera immagini virtuali della Terra utilizzando immagini satellitari ottenute dal telerilevamento terrestre, fotografie aeree e dati topografici memorizzati in una piattaforma GIS…
Inoltre, se si spendono pochi euro, si ha la possibilità di avere la versione Pro, che permette il monitoraggio di un’area in periodi diversi, dando così la possibilità di verificare eventuali differenze nei vari anni…
Quindi, stando comodamente seduto in una poltrona e possibile sorvolare tutto il nostro pianeta ed osservare così le immagini satellitari, mappe, rilievi, il tutto anche in 3D…
Per cui, se provate a guardare la nostra meravigliosa regione e puntate lo sguardo particolareggiato in quel cosiddetto “Parco dell’Etna” vi basterà poco, anzi pochissimo per comprendere quali aree sono attualmente impegnate in lavorazioni d’estrazione, deposito e quant’altro e attraverso appositi strumenti presenti nel software, è possibile calcolare aree e distanze, con la precisione di un metro…
Basta quindi semplicemente quanto sopra per comprendere quali metodologie adottare e come intervenire…
Già, basta osservare l’area d’intervento per intuire quali appostamenti eventualmente compiere, quali strumenti “spy” utilizzare per verificare successivamente attraverso le registrazioni video/audio gli autori di quegli abusi,  nel momento in cui non vi era nessuno a controllare, cioè potremmo dire… sempre!!!
Ecco il motivo per cui quegli illeciti sono continuati in questi lunghi anni, perché quei soggetti si sono sentiti tranquilli, in quanto sapevano bene che non ci fosse nessuno a controllarli, ne da terra e ancor meno dal cielo… 
Come riportavo nel titolo del post, è come l’espressione “l’elefante nella stanza“, per indicare una verità ben visibile, ma che tutti fan finta di non vedere!!!
È impossibile ignorare l’elefante all’interno di una stanza, ma si può far finta di non vederlo e così si evita di porre il problema al centro dell’attenzione…
D’altronde affrontarlo creerebbe un grosso disagio, come ignorarlo non ne elimina la presenza: prima o poi però con quel elefante ci si dovrà confrontare!!! 
Ecco quindi che allora ci si accorge che in molti sapevano… ma che nessuno, per le motivazioni più disperate, ha avuto il coraggio di rompere quel silenzio omertoso!!!

Cave abusive nel Parco dell'Etna??? Sono come "l’elefante nella stanza"!!!

Sono cinque le aziende ispezionate in quest’ultimo anno dal “Noe” – i carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Catania – che sono state sottoposte a dei controlli, a cui vanno aggiunte alcune cave abusive di materiale basaltico lavico…
La cosa assurda è che alcune di esse si trovano in aree sottoposta a vincolo paesaggistico e naturalistico, in quanto inserite all’interno del Parco dell’Etna…
Viene spontaneo chiedersi: com’è possibile che nessuno veda nulla???
Dove sono tutti coloro che avrebbero dovuto controllare???
Siamo sempre alle solite, ciascuno di essi si gira dall’altro lato, per non vedere… o forse per non restare coinvolto in situazioni di cui successivamente potrebbe pentirsi…
Ed allora, nessuno “vede” o ancor meglio nessuno “sente”… in particolare quei mezzi d’opera certamente in attività!!!
E’ come se quegli operatori abusivi nell’eseguire quegli scavi non compiano alcun rumore e di conseguenza nessuna vibrazioni del terreno viene avvertita…   
Ma vorrei sapere, dove sono i responsabili di quel parco??? Ed i forestali??? 
Ed ancora, quei funzionari del distretto minerario??? Purtroppo debbo aggiungere anche coloro che in qualità di pubblici ufficiali non si accorgono stranamente di quanto avviene in quei loro luoghi attorno ad essi.
Possibile che nessuno intravveda quanto sta accadendo o bisogna come sempre aspettare l’intervento del Nucleo dei carabinieri “Noe”???
Ora in molti staranno pensando: “Ma perché non li scopri tu – caro Sig. Costanzo – visto che sei così bravo a parlare??? Già… come se fosse semplice individuare quelle infrazioni…”.
Premesso che ritengo d’aver svolto ampiamente la mia parte di cittadino “retto” quando ho dovuto riscontrare situazioni come quelle riportate sopra… e quindi difficilmente ritengo che ci sia tra voi, qualcuno in grado anche soltanto di paragonarsi con quanto finora compiuto dal sottoscritto – sono comprensibilmente esclusi tutti coloro che ovviamente hanno incarichi professionali in quel settore o coloro che appartengono alle forze dell’ordine – naturalmente sono disponibile a ricevere prove o riscontri a riguardo ed inoltre – pur conservando l’anonimato di chi dovesse contsttarmi – sono disponibile a scusarmi pubblicamente e a far emergere i vostri comportamenti irreprensibili,  ed allora, se mi consentite, mi permetto di fare il “professore”…
Esiste un applicazione “gratuita”, si chiama “GOOGLE EARTH” è un software che genera immagini virtuali della Terra utilizzando immagini satellitari ottenute dal telerilevamento terrestre, fotografie aeree e dati topografici memorizzati in una piattaforma GIS…
Inoltre, se si spendono pochi euro, si ha la possibilità di avere la versione Pro, che permette il monitoraggio di un’area in periodi diversi, dando così la possibilità di verificare eventuali differenze nei vari anni…
Quindi, stando comodamente seduto in una poltrona e possibile sorvolare tutto il nostro pianeta ed osservare così le immagini satellitari, mappe, rilievi, il tutto anche in 3D…
Per cui, se provate a guardare la nostra meravigliosa regione e puntate lo sguardo particolareggiato in quel cosiddetto “Parco dell’Etna” vi basterà poco, anzi pochissimo per comprendere quali aree sono attualmente impegnate in lavorazioni d’estrazione, deposito e quant’altro e attraverso appositi strumenti presenti nel software, è possibile calcolare aree e distanze, con la precisione di un metro…
Basta quindi semplicemente quanto sopra per comprendere quali metodologie adottare e come intervenire…
Già, basta osservare l’area d’intervento per intuire quali appostamenti eventualmente compiere, quali strumenti “spy” utilizzare per verificare successivamente attraverso le registrazioni video/audio gli autori di quegli abusi,  nel momento in cui non vi era nessuno a controllare, cioè potremmo dire… sempre!!!
Ecco il motivo per cui quegli illeciti sono continuati in questi lunghi anni, perché quei soggetti si sono sentiti tranquilli, in quanto sapevano bene che non ci fosse nessuno a controllarli, ne da terra e ancor meno dal cielo… 
Come riportavo nel titolo del post, è come l’espressione “l’elefante nella stanza“, per indicare una verità ben visibile, ma che tutti fan finta di non vedere!!!
È impossibile ignorare l’elefante all’interno di una stanza, ma si può far finta di non vederlo e così si evita di porre il problema al centro dell’attenzione…
D’altronde affrontarlo creerebbe un grosso disagio, come ignorarlo non ne elimina la presenza: prima o poi però con quel elefante ci si dovrà confrontare!!! 
Ecco quindi che allora ci si accorge che in molti sapevano… ma che nessuno, per le motivazioni più disperate, ha avuto il coraggio di rompere quel silenzio omertoso!!!

Protocollo d'intesa con l'ateneo Iracheno

L’Università di Catania, nella persona del rettore Prof. Antonino Recca, ha incontrato il presidente dell’Università di Al-Qadisya, Ihsan K. S. Al-Qurashiquella dell’Università Irachena di Al-Qadisya ( nella città di Al- Diwaniya ).
La Collaborazione attraverso il protocollo d’Intesa, darà inizio ad una collaborazione in ambito scientifico-culturale, che porterà all’attuazione di progetti scientifici e di ricerca comuni, ciò permetterà uno scambio reciproco di docenti, studenti, laureati e dottorandi, l’organizzazione di corsi di formazione, di seminari, convegni e simposi scientifici e lo scambio di borse di studio scientifiche.

La realizzazione di questo protocollo, ha comportato un impegno costante e dettagliato, svolto dall’Associazione Camera di Commercio Italo-Irachena ( Via S. Euplio 13 – Catania ), attraverso il proprio Presidente Giuseppe Cavalli in collaborazione con il consigliere d’amministrazione Dott. Alfio Grassi – Rappresentante del  “ Consorzio della pietra lavica dell’Etna.
Hanno partecipato inoltre, il Direttore del dipartimento di Scienze biologiche geologiche ed ambientali dell’Università di Catania, Prof. Pietro Pavone e il presidente del “ Distretto produttivo Pietra lavica dell’Etna”, Ing. Alfio Papale.

Alla firma d’intesa, sono intervenuti inoltre il ministro plenipotenziario dell’ambasciata dell’Iraq in Italia, Shamil Alkhatebb, il consigliere culturale della stessa ambasciata Abdusalam Mohammed, ed il responsabile della Associazione Camera di Commercio Italia-Iraq, presso Baghdad, Sig. Khafaji Hussein e dell’Amministratore Delegato Sig. Joly Pascal.
Certamente questa collaborazione rappresenta una grande possibilità di dialogo tra i due paesi ed in particolare per la nostra Università di Catania, che oggi è presente attraverso 14 college e da oggi rappresenterà un punto di riferimento culturale in tutto l’Iraq, soprattutto per un paese che sta ricostruendo la propria economia puntando su una nuova giovane classe dirigente.
Dopo i recenti accordi con l’Università Algerina Badji Mokhtar di Annaba e con l’ateneo Egiziano di Alessandria, l’Università’ di Catania continua questa sua attività di apertura verso i paesi arabi ed in particolare verso il Medio Oriente.

Inoltre, l’Associazione Italo Irachena, permette ai suoi iscritti, di intraprendere agli imprenditori e professionisti siciliani, quelle relazioni internazionali, che conducono ad opportunità d’investimento e di business, con la definizione di appalti che vanno dalla edilizia pubblica a quella privata, fino alle grandi opere d’infrastrutture, agricoltura e nel soddisfare la domanda irachena di prodotti e servizi..

Nel perseguire tale obbiettivo, l’Associazione ha permesso in questi anni di giungere alla firma di contratti importanti, quali per esempio quello appaltato alla Società Gruppo Imprese Catanese per $ 36 Milioni per la realizzazione del lavoro Autostradale Umm Qasr – Al Zubair e quello della Medi Invest S.r.l. per un importo di $. 7, 2 Milioni per la costruzione di un residence universitario nel Governatorato di Al Mutthana, famoso per la città Sumera di Uruk.

L’Associazione, attraverso l’individuazione di strumenti economici, comunitari ed extra-comunitari, per interventi pubblici e/o privati da impiegarsi ed applicarsi nei settori del turismo, dell’ambiente, dell’industria, del commercio, dell’agricoltura, della cultura, delle innovazioni tecnologiche e dei servizi alle imprese, provvederà ad indicare i campi d’applicazione, per favorire la messa in opera di progetti e le strategie, al fine di individuare quel punto d’incontro tra offerta e domanda.

L’intesa appena raggiunta, avrà quale presupposto, la cooperazione mediante scambio di sinergie, tra Università, Camere di Commercio, Centri di ricerca, Associazioni, Consorzi, ecc…, che porterà alla promozione di strumenti commerciali, l’agevolazione di società in Joint-Venture, il trasferimento del Know-How, apportando in maniera concreta un valido contributo al miglioramento delle relazioni tra le parti.

L’aver promosso la formazione di scambi culturali, porterà al raggiungimento di una piattaforma tecnologica, con l’integrazione della ricerca scientifica nei vari campi, contribuendo a quella ricerca post-universitaria, volta alla creazione di nuove figure professionali, incentivando il mercato con nuove opportunità di occupazione e con la riconversione occupazionale di coloro che oggi purtroppo il lavoro l’hanno perso.
Scopo dell’Associazione non sarà solo quello di offrire quei servizi essenziali all’ottenimento di uno sviluppo imprenditoriale, ma sarà anche e soprattutto quello, di migliorare la formazione culturale, nelle sue molteplici accezioni, atto a recepire immediatamente i servizi messi a disposizione per lo sviluppo e il conseguimento del risultato prefissato.
A tal fine quindi, l’Associazione promuoverà la costituzione di un’accademia culturale, al cui interno verranno organizzati corsi di formazione e di preparazione, ove si procederà alla redazione di progetti di ricerca.
Inoltre, di fondamentale importanza saranno i collegamenti telematici, che migliorati, favoriranno l’individuazione di attività a quelle imprese che desiderano integrarsi con il territorio e l’ambiente Iracheno, offrendo così ad entrambi, possibilità di crescita e di sviluppo.
E’ cura dell’Associazione, di agevolare la creazione di servizi personalizzati, quali check aziendale e consulenza allo start-up, assistenza e redazione del business-plan, certificazione di qualità, consulenze commerciali e di marketing, assistenza in materia di HACCP, consulenza di budget e controllo di gestione, technology assessment HTA, servizi di connessione con accesso gratuito alla rete, attività di formazione di base e specialistica.
L’Associazione a breve inizierà ad organizzare conferenze e manifestazioni per promuovere studi e ricerche di mercato, stimolando la partecipazione degli operatori economici a fiere ed esposizioni, organizzate direttamente in Iraq, contribuendo così a favorire il trasferimento di tecnologie per lo scambio di beni e servizi e promuovendo la costituzione di Società miste in loco, estendendo il proprio contributo, con ogni tipo di assistenza.
Infine dopo la firma, gli ospiti stranieri hanno effettuato una visita istituzionale presso l’Orto Botanico di Catania, dove è stata presentata una relazione sulle attività svolte da parte della nostra Università e la cerimonia si è completata con un pranzo presso un noto ristorante Catanese. 

Protocollo d’intesa con l’ateneo Iracheno

L’Università di Catania, nella persona del rettore Prof. Antonino Recca, ha incontrato il presidente dell’Università di Al-Qadisya, Ihsan K. S. Al-Qurashiquella dell’Università Irachena di Al-Qadisya ( nella città di Al- Diwaniya ).
La Collaborazione attraverso il protocollo d’Intesa, darà inizio ad una collaborazione in ambito scientifico-culturale, che porterà all’attuazione di progetti scientifici e di ricerca comuni, ciò permetterà uno scambio reciproco di docenti, studenti, laureati e dottorandi, l’organizzazione di corsi di formazione, di seminari, convegni e simposi scientifici e lo scambio di borse di studio scientifiche.

La realizzazione di questo protocollo, ha comportato un impegno costante e dettagliato, svolto dall’Associazione Camera di Commercio Italo-Irachena ( Via S. Euplio 13 – Catania ), attraverso il proprio Presidente Giuseppe Cavalli in collaborazione con il consigliere d’amministrazione Dott. Alfio Grassi – Rappresentante del  “ Consorzio della pietra lavica dell’Etna.
Hanno partecipato inoltre, il Direttore del dipartimento di Scienze biologiche geologiche ed ambientali dell’Università di Catania, Prof. Pietro Pavone e il presidente del “ Distretto produttivo Pietra lavica dell’Etna”, Ing. Alfio Papale.

Alla firma d’intesa, sono intervenuti inoltre il ministro plenipotenziario dell’ambasciata dell’Iraq in Italia, Shamil Alkhatebb, il consigliere culturale della stessa ambasciata Abdusalam Mohammed, ed il responsabile della Associazione Camera di Commercio Italia-Iraq, presso Baghdad, Sig. Khafaji Hussein e dell’Amministratore Delegato Sig. Joly Pascal.
Certamente questa collaborazione rappresenta una grande possibilità di dialogo tra i due paesi ed in particolare per la nostra Università di Catania, che oggi è presente attraverso 14 college e da oggi rappresenterà un punto di riferimento culturale in tutto l’Iraq, soprattutto per un paese che sta ricostruendo la propria economia puntando su una nuova giovane classe dirigente.
Dopo i recenti accordi con l’Università Algerina Badji Mokhtar di Annaba e con l’ateneo Egiziano di Alessandria, l’Università’ di Catania continua questa sua attività di apertura verso i paesi arabi ed in particolare verso il Medio Oriente.

Inoltre, l’Associazione Italo Irachena, permette ai suoi iscritti, di intraprendere agli imprenditori e professionisti siciliani, quelle relazioni internazionali, che conducono ad opportunità d’investimento e di business, con la definizione di appalti che vanno dalla edilizia pubblica a quella privata, fino alle grandi opere d’infrastrutture, agricoltura e nel soddisfare la domanda irachena di prodotti e servizi..

Nel perseguire tale obbiettivo, l’Associazione ha permesso in questi anni di giungere alla firma di contratti importanti, quali per esempio quello appaltato alla Società Gruppo Imprese Catanese per $ 36 Milioni per la realizzazione del lavoro Autostradale Umm Qasr – Al Zubair e quello della Medi Invest S.r.l. per un importo di $. 7, 2 Milioni per la costruzione di un residence universitario nel Governatorato di Al Mutthana, famoso per la città Sumera di Uruk.

L’Associazione, attraverso l’individuazione di strumenti economici, comunitari ed extra-comunitari, per interventi pubblici e/o privati da impiegarsi ed applicarsi nei settori del turismo, dell’ambiente, dell’industria, del commercio, dell’agricoltura, della cultura, delle innovazioni tecnologiche e dei servizi alle imprese, provvederà ad indicare i campi d’applicazione, per favorire la messa in opera di progetti e le strategie, al fine di individuare quel punto d’incontro tra offerta e domanda.

L’intesa appena raggiunta, avrà quale presupposto, la cooperazione mediante scambio di sinergie, tra Università, Camere di Commercio, Centri di ricerca, Associazioni, Consorzi, ecc…, che porterà alla promozione di strumenti commerciali, l’agevolazione di società in Joint-Venture, il trasferimento del Know-How, apportando in maniera concreta un valido contributo al miglioramento delle relazioni tra le parti.

L’aver promosso la formazione di scambi culturali, porterà al raggiungimento di una piattaforma tecnologica, con l’integrazione della ricerca scientifica nei vari campi, contribuendo a quella ricerca post-universitaria, volta alla creazione di nuove figure professionali, incentivando il mercato con nuove opportunità di occupazione e con la riconversione occupazionale di coloro che oggi purtroppo il lavoro l’hanno perso.

Scopo dell’Associazione non sarà solo quello di offrire quei servizi essenziali all’ottenimento di uno sviluppo imprenditoriale, ma sarà anche e soprattutto quello, di migliorare la formazione culturale, nelle sue molteplici accezioni, atto a recepire immediatamente i servizi messi a disposizione per lo sviluppo e il conseguimento del risultato prefissato.
A tal fine quindi, l’Associazione promuoverà la costituzione di un’accademia culturale, al cui interno verranno organizzati corsi di formazione e di preparazione, ove si procederà alla redazione di progetti di ricerca.

Inoltre, di fondamentale importanza saranno i collegamenti telematici, che migliorati, favoriranno l’individuazione di attività a quelle imprese che desiderano integrarsi con il territorio e l’ambiente Iracheno, offrendo così ad entrambi, possibilità di crescita e di sviluppo.

E’ cura dell’Associazione, di agevolare la creazione di servizi personalizzati, quali check aziendale e consulenza allo start-up, assistenza e redazione del business-plan, certificazione di qualità, consulenze commerciali e di marketing, assistenza in materia di HACCP, consulenza di budget e controllo di gestione, technology assessment HTA, servizi di connessione con accesso gratuito alla rete, attività di formazione di base e specialistica.

L’Associazione a breve inizierà ad organizzare conferenze e manifestazioni per promuovere studi e ricerche di mercato, stimolando la partecipazione degli operatori economici a fiere ed esposizioni, organizzate direttamente in Iraq, contribuendo così a favorire il trasferimento di tecnologie per lo scambio di beni e servizi e promuovendo la costituzione di Società miste in loco, estendendo il proprio contributo, con ogni tipo di assistenza.
Infine dopo la firma, gli ospiti stranieri hanno effettuato una visita istituzionale presso l’Orto Botanico di Catania, dove è stata presentata una relazione sulle attività svolte da parte della nostra Università e la cerimonia si è completata con un pranzo presso un noto ristorante Catanese.