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Quale verità per l'ambasciatore Luca Attanasio???

Vedrete… tutto verrà insabbiato“, sì… scrivevo così nel mio post http://nicola-costanzo.blogspot.com/2021/02/lambasciatore-luca-attanasio-e-il.html e in qualche modo possiamo dire che è ciò che alla fine sta accadendo…

D’altronde è così che va nel nostro Stato, quando gli servi ti tengono stretto e quando poi non servi ecco che vieni abbandonato!!!

Già… basti vedere quanto accaduto con il nostro diplomatico Luca Attanasio… 

Sì… la moglie spera ancora di conoscere la verità, ma quale verità… quella che non deve emergere oppure quella che è finora emersa e basata su una ricostruzione fantasiosa ???

Io ci credo a questa verità e l’aspetto per le nostre bimbe e non solo, anche per gli italiani, lo dobbiamo a Luca e questo giorno io lo aspetto”: bellissime parole quelle della moglie Zakia Seddiki e mi dispiace dover dire quanto segue, ma ho quasi la certezza che ahimè questa speranza sbatterà nel muro dell’indifferenza dei nostri governanti, incapaci di gestire in maniera corretta la politica nazionale… immaginiamo quindi quella internazionale!!!

L’ultima volta che ho scritto sull’argomento erano state riportate notizie sulle indagini compiute, ma il sottoscritto sin da subito non aveva creduto a nessuna di quelle dichiarazioni espresse, peraltro giustificando quelle mie perplessità con motivazioni basate sulla propria esperienza personale… 

L’hanno mandato a morire, difatti abbiamo visto come è stato lasciato solo!!!

E quanto sopra è potuto accadere semplicemente perché l’ambasciatore Luca Attanasio era una brava persona, buona, sensibile, un individuo che si fidava degli altri e credeva nella bontà umana, pensando che soltanto con l’amore, la partecipazione, il rispetto, il coinvolgimento e il sostegno si potesse migliorare quella parte del mondo così depressa…

Ecco, se soltanto l’ambasciatore fosse stato affine ai nostri governanti, sì… se solo fosse stato più politico e meno umano, certamente se fosse assomigliato a loro… si sarebbe salvato!!!

Peraltro basti osservarli, è ciò che fanno da sempre e sono sempre lì… non vi sono inchieste o condanne che tengono, essi come “zombi” ritornano come se nulla fosse accaduto, già… come dicono di loro correttamente nei social: hanno la faccia come il c…!!!   

Sig.ra Seddiki, auspicare nella verità e nella giustizia è qualcosa a cui ciascuno di noi crede, ma mi consenta, in questo nostro Paese è difficilissimo – se non impossibile – fare in modo che quei sani principi possano compiersi, perché sono in molti, anzi direi in “troppi” a non volere che quanto è stato in tutti i modi celato, possa anche solo con il passar del tempo riemergere!!!

Basta corteggiamenti nei Tribunali!!!

Ho letto un post interessante dove il presidente di un Tribunale è intervenuto dichiarando: “Questo è un luogo di lavoro e non di corteggiamento, né tantomeno di condotte discriminatorie o lesive!!!

D’altronde come tutti i luoghi di lavoro anche all’interno di quei palazzi vengono a compiersi tutta una serie di atteggiamenti più o meno amorosi, di conquista o chissà anche di gentilezza… 

Peraltro, i palazzi di giustizia offrono a quel numero di soggetti che ogni giorno frequenta quegli uffici grandi possibilità; ed allora ecco che tra quegli amministrativi, avvocati, giudici, magistrati ma anche personale addetto alle manutenzioni, alle pulizie o quant’altro legato a seguito di rapporti contrattuali, di appalto e/o di collaborazione…

Ecco quindi che si è deciso di intervenire obbligando tutti a un nuovo codice di comportamento al quale tutti dovranno attenersi..

Per cui basta con amoreggiamenti negli orari di lavoro, basta con pause caffe senza limiti d’orario, basta con telefonate ( che allungano la vita….) tra colleghi e soprattutto basta con tutti quegli apprezzamenti – solitamente compiuti nei confronti del genere femminile – il più delle volte espressi in maniera volgare, in particolare se questi vengono dal classico branco maschile abituato a far commenti sessuali o apprezzamenti verbali sul corpo di quella loro collega… 

La circostanza più esilarante è che ciò che essi immaginano, non corrisponde minimamente a ciò di cui essi sono formalmente capaci; peraltro… posso assicurarvi che proprio molte di quelle fantasie erotiche costantemente riportate ai vari colleghi, corrispondono in maniera identica, se non a volte in modo superiore, a quanto di fatto compiono – durante quelle loro assenze quotidiane per motivi di lavoro – i loro rispettivi partner… 

Già… perché mentre loro sparano cazz…, le proprie compagne si divertono e chissà forse proprio con quel loro collega casualmente… “assente”!!!    

D’altronde come dice quella famosa battuta del mio collega Giovanni Scordo: sapete qual è la differenza tra l’auto e la moglie??? Che se l”auto te la fottono lo sai subito, la moglie no…

Ecco quindi la decisione di bloccare ancor prima di nascere quegli atteggiamenti, quelle avance, quei complimenti dalle proposte indecenti, quegli sguardi persistenti, quelle frasi a doppio senso o ancora peggio quelle allusioni ad avanzamenti di carriere, facilmente espliciti e chiare da decifrare…

Anche perché va detto. molte di quelle donne presenti professionalmente in quell’apparato istituzionale, non hanno bisogno di sentirsi lusingate, anzi quanto accade quotidianamente li infastidisce e viene subito come fosse una molestia alla propria privacy… 

Ecco perché il Presidente di un tribunale in un’intervista ha dichiarato:

Chi lavora qui dentro ha il diritto di svolgere le sue funzioni in un ambiente che garantisca il rispetto della dignità di ciascuno, evitando ogni tipo di comportamento inopportuno e/o indesiderato!!!

Chissà se ora finalmente qualcuno di quei cosiddetti pseudo “casanova”, comprenda finalmente che è tempo di dedicare all’interno di quegli uffici le proprie attenzioni al lavoro e non ad esprimere quotidianamente le proprie smancerie…

Il mio consiglio??? 

Semplice… è quello di dedicare in casa propria quelle proprie attenzioni, perché forse non si è accorto che nel voler manifestare ad altri la propria indole da “conquistatore“, da quel suo appartamento qualcuno sta preparando già le valigie, sì… per andarsene definitivamente!!!  

Affidarsi è difficile… ma sapere di chi fidarsi è ancor più arduo!!!

Come dice il detto: “Dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io”.
Fateci caso, la maggior parte delle volte a tradirvi non è l’estraneo, bensì il vostro amico più caro, un  parente o anche il collega più fidato…
D’altronde ditemi, quando si è trattato di pugnalare alle spalle qualcuno, di chi ci è serviti??? Solitamente a farlo è sempre stata la persona più intima, quella di cui si ha fiducia, il più delle volte un consanguineo, quasi mai un rivale o un antagonista… 
Vi sono in tal senso esempi celebri che ricordano quanto sopra, a iniziarsi dalla mitologia più antica che inserisce il parricidio, il matricidio, l‘infanticidio, il fratricidio, l‘incesto nelle leggende relative alle origini di stirpi o città…. 
Basti ricordare come nel nucleo originario della mitologia greca, la figura del titano Kronòs (Saturno), poi spodestato dal figlio Zeus (Giove), è riconducibile a colui che ha usurpato il potere del padre Urano e divorato la propria prole…. 
Lo stesso Osiride, divinità egizia, era stato ucciso dal fratello Seth e poi riportato alla vita dalla sposa-sorella Iside; Horus, figlio di Iside e Osiride, avrebbe poi ucciso il malvagio zio Seth… 
Sempre un fratricidio, secondo la leggenda, è alla base della fondazione di Roma mentre, nella tradizione giudaica, l’omicidio commesso da Caino nei confronti del fratello Abele costituisce il primo delitto nella storia dell‘umanità… 
Contunuando… la mitologia ci ha raccontato il mito di Oreste, fratello di Elettra e assassino di sua madre Clitennestra, la stessa che si era resa complice dell’omicidio di suo marito Egisto (padre di Oreste…), uno degli eroi della guerra di Troia…
Il re di Micene Agamennone, di ritorno dalla suddetta guerra, fu ucciso proprio da quest’ultimo (suo cugino), che era divenuto l’amante di Clitennestra, quando Oreste era ancora bambino… 
Per questo motivo, e preoccupata per la sorte del piccolo, la sorella Elettra fece sparire il fratello affidandolo allo zio Strofio. Negli anni in cui Oreste fu lontano da Micene, venne invitato più volte dalla sorella Elettra a vendicarsi dell’uccisione del padre, mentre Egisto dominava sulla città, fin che Oreste, ormai adulto, giunse a

Micene e compì la sua vendetta!!!

Passando alla storia, come non ricordare Giulio Cesare ucciso dalle mani del figlioccio Marco Giunio Bruto…
La stessa “famigghia” di cosa-nostra nel commettere gli omicidi dei propri affiliati, non si affida solitamente alla persona più cara di quel “infame“, per poi chiudere il cerchio, mandando successivamente quello stesso incaricato sotto terra per mano di un suo amico??? 
Tutti questi delitti chiamati di famiglia, hanno successivamente preso il termine di “omicidi di prossimità”, in quanto ci si riferisce ad essi, come delitti consumati o tentati nell’ambito di relazioni di vicinanza, siano essi familiari, sentimentali, di vicinanza, di affezione o anche di semplice coabitazione,  che implicano o hanno implicato, legami stabili di carattere affettivo o anche di semplice utilità…
D’altronde va ricordato come qui da noi, in Sicilia, la parola “famigghia” definiva: “Servi, figliuoli che vivono e stanno sotto la podestà paterna; comprende altresì moglie, sorelle e nipoti del padre, tenuti in casa”…
Dalla definizione sopra riportata traspare l’intricato tessuto relazionale posto alla base del concetto stesso di famiglia, che sembra essere saldamente legato all’esercizio della patria potestà e alla co-residenza dei suoi familiari. 
Se osserviamo in maniera dettagliata quali sono i motivi che conducono a quelle azioni spregevoli, possiamo osservare come molti tra essi siano identici con quanto sta accadendo in questi anni, mi riferisco a quelle violenze esercitate sistematicamente sulle donne, chiamate dai media “femminicidi“, spesso provocate dalla volontà del partner femminile nel rivendicare per se una maggiore autonomia o nell’annunciare al marito o al proprio partner la volontà di separarsi; sono questi gli uomini che uccidono la compagna o la ex, perché non accettano d’esser lasciati, certo vi sono anche casi – molto rari – dove è la moglie ha uccidere il marito…
E cosa dire del genitore che uccide il figlio che soffre di un disturbo psichiatrico o il figlio totalmente infermo di mente che viceversa uccide i propri genitori, ed ancora, il fratello che commette il delitto spinto da interessi economici e poi c’è chi si ribella e reagisce alla tirannia paterna ed altri ancora che si ergono a protettori dei valori della famiglia, senza però che nessuno di loro glielo avesse chiesto!!!
Gli avvenimenti riportati dai media sono centinaia, no che dico… migliaia e ognuno di quei delitti si connota per la sua particolare gravità, in quanto viola i vincoli di sangue e chi li commette tradisce gli affetti più naturali, istintivi e fondamentali della specie umana, venendo meno al legame di mutua fiducia che caratterizza gli intimi rapporti di quanti appartengono al medesimo nucleo familiare. 
Ma la fiducia si sa… richiede anni per essere costruita, secondi per essere persa, e per sempre essere riparata. Sì… perché a volte, anche per sempre non è sufficiente a riportare la stessa fiducia nel cuore di qualcuno!!! 

Candidato Presidente alle Regione Siciliana (con il centrosinistra), Prof. F. Micari: iniziamo proprio bene!!!

Sulle politiche del centrosinistra ho sempre avuto grossi dubbi… sulla correttezza e moralità ho avuto modo negli anni di conoscere, per ragioni professionali, alcuni loro esponenti e debbo dire che non mi hanno lasciato un giudizio positivo… anzi tutt’altro!!!  
Non mi sorprendo quindi oggi di leggere la notizia sulla “neo moglie” del candidato alla Presidenza della Regione Siciliana, Prof. F. Micari, in particolare sulla nomina di dirigente all’Università!!!
Potrei dire che rientra perfettamente in quel concetto alquanto ambiguo di “legalità” a cui è legato l’ex partito comunista… oggi Pd!!!
Il termine esatto è NEPOTISMO: nepotismo s. m. [der. di nepote]. – 1. (stor.) [prassi seguita da alcuni papi, nei sec. 15°-18°, di favorire i propri familiari, con il conferimento di cariche e lucrosi uffici]. 2. (estens.) [l’appoggiare parenti e amici nell’assegnazione di uffici, incarichi, ecc.] ≈ clientelismo, favoritismo.
Ma forse, devo pensare, al rettore manca il significato di questa parola… 
D’altronde perché meravigliarsi… se lo fanno tutti, perché non dovrebbe farlo lui… 
Abbiamo visto nel corso di questi anni, illustri magistrati, favorire i propri familiari, prima il consorte e poi i figli… e quindi, cosa sarà mai, aver favorito la propria moglie!!!
Per altro va detto… che se il rettore non l’avesse fatto ora, certamente al prossimo incarico, il suo successore ci avrebbe pensato certamente… e quindi… dove sta il problema!!!
Non dimentichiamoci che proprio egli, a differenza del suo predecessore, ha dimostrato un cambio di rotta… non per nulla si è aumentato il proprio compenso di centomila euro in più…
Certo, qualcosa d’anormale c’è… se la  moglie del rettore dell’Università di Palermo venga  chiamata a gestire un ruolo centrale nella stessa università? Mi chiedo… ma non c’era nessun altro che meritava quella posizione???
Immaginatevi cosa potrebbe accadere se questo signore, candidato oggi alla presidenza della Regione siciliana con il centrosinistra, dovesse vincere: “chiu pilu pi tutti…” pardon più posti per tutti, in particolare per tutti i suoi familiari!!!
Non voglio minimamente immaginare a quale compenso aspiri… 
L’onorario di Crocetta gli farà… un baffo!!! 
Parlare di “inopportunità” è il minimo… ma si sa da noi certi vocaboli non vengono presi neppure in considerazione… come certe indennità percepite da funzionari dello stato alquanto impressionanti!!!
D’altronde il Prof. Micari, non rischia nulla… e gioca in maniera perfetta questo ruolo offerto dal Pd: se verrà eletto “presidente” lascerà quel ruolo di rettore… altrimenti, tornerà a ricoprire questo suo ruolo all’interno dell’università di Palermo…
All In??? No… qui non si rischia nulla, anzi si gioca con i soldi degli avversari e si aspetta di giungere fino al river per comprendere quali carte sono state poste sul tavolo e poter di conseguenza decidere di non puntare…
Questo è quanto ha finora fatto finora la politica del centrosinistra, dai suoi premier (e/o presidenti vari, nazionali e regionali) e questi ovviamente sono i suoi uomini, che incarnano perfettamente quel ruolo a loro concesso!!!


Caro Professore… vede, rispetto i miei conterranei “omertosi”, sino d’ora le confermo che – a differenza di quanto a suo tempo fatto cinque anni fa con l’uscente governatore Crocetta…. – questa volta, non darò il mio voto ne a Lei, ma soprattutto a quel centrosinistra, che da troppo tempo, non interpreta più quel pensiero di equità e giustizia sociale, a cui i suoi padri fondatori s’erano ispirati!!!
Mi auguro che tutti i “SICILIANI”… quantomeno quelli veri e non quei meschini “quaquaraquà”… diano finalmente un segnale forte di cambiamento a questo sistema clientelare, costantemente perpetrato non soltanto sulla nostra pelle, ma soprattutto su quella dei nostri figli/nipoti, costretti da questo sistema non meritocratico a scappare via!!!
E’ ora di dire basta!!!      

Ai professionisti piace la "coca"…

Ovviamente ci sono tutti!!!
Magistrati, Avvocati, Medici, Imprenditori, Giornalisti, ed anche Poliziotti…
Dalla lista sono esclusi ovviamente, pusher, delinquenti e mafiosi vari… quelli si sa, oltre che a spacciarla, un po’ cercano sempre di conservarsela per poterla utilizzare in quegli incontri intimi… sì, permette loro di dargli quella carica, che di loro non possiedono…
Comunque riprendendo con quei professionisti, la lista è lunghissima, come il fiume di coca che scorre nel nostro capoluogo, ma non soltanto lì…
E dire che la chiamano la “Palermo bene”… ma bene di cosa non si comprende… perché i soggetti di cui parliamo sono degli esseri meschini ed insignificanti, personaggi che hanno bisogno di andare ad escort perché non sono capaci di conquistare una donna… anzi, molti di loro, preferiscono andare a “Trans”… chissà forse perché gli piace… BIIIIIPPP!!!
Comunque, come si dice “De gustibus non disputandum est” e quindi ognuno si tenga i propri… ma ciò che risulta assurdo è scoprire come, dietro a quei soggetti così “limpidi” si celino insospettabili professionisti, di cui tra essi alcuni propriamente dedicati al rispetto della legge!!!
Alla faccia del rispetto… se i primi a violarla sono proprio loro, siamo messi proprio male!!!
Nel contempo le mafie siciliane e calabresi s’arricchiscono sempre più… grazie a tutta questa serie di “drogati” che non solo alimentano con quel loro vizio la criminalità, ma sicuramente ne ampliano il giro, attraverso tutte quelle loro ampie e corrotte amicizie…
D’altronde c’è da dire che questo è un vizio che a loro, costa poco… 
Sì perché lo spreco di denaro per quella polvere bianca, deriva principalmente dal riciclo di denaro sporco proveniente da evasione o da pagamenti ricevuti a nero, ed il motivo per cui da quella giostra non si scende mai… anzi tutt’altro, ci si dedica a tempo pieno…  
Difatti, gli agenti della squadra mobile dalle intercettazioni hanno potuto appurare come i pusher di quei clienti fossero dedicati a loro… 24 su 24 ore – e di cui molti erano noti avvocati penalisti, assistenti di polizia (adesso destituiti), imprenditori, venditori di auto lussuose e soprattutto una schiera di ragazze (studentesse e modelle) dai soldi facili, che per pagarsi gli studi o gli abiti griffati, non avevano problemi a concedersi…
Una di loro a raccontato… “a fine mese, raccolgo 2-3000 euro, dopotutto la verità è che gli uomini, tra i 40 e i 50 anni, vengono con me per trasgredire, cercano e realizzano ciò che la moglie non dà più loro; io li accompagno, andiamo a cena, ed infine concludiamo la serata tirando cosa e facendo sesso sfrenato ed io li accontento completamente… anche e soprattutto perché… mi pagano profumatamente bene”!!!
Alcune di esse si sono messe nel business… provvedono loro stesse ad acquistare la coca, ad organizzare i festini, ad invitare le amiche ed ovviamente a giro parola tutti quei professionisti…  
Una lunga lista, personaggi che negli anni si è saputa ben camuffare e non dovete meravigliarvi se un giorno di questi, potreste scoprirete ahimè, che vi sono tra essi… alcuni vostri conoscenti… 

Ecco cosa può accadere… quando non c'è giustizia!!!

Chiedeva giustizia per sua moglie!!!

Di Lello… il marito della vittima (Roberta Smargiassi) aveva atteso i tempi della magistratura… ma avendo compreso quanto questi ahimè  fossero lenti e soprattutto macchinosi, ha deciso di tirar dritto e farsi giustizia da se… 

Questa amarezza l’aveva per di più manifestata con chiunque lo conoscesse ed anche sui social come Facebook…
In quella pagina si era sfogato dichiarando: “Dov’è la giustizia? Mi rispondo, forse non esiste! Non dimentichiamolo, lottiamo perché non ci sia più un’altra Roberta“.

Aveva creato per l’appunto una pagina social dedicata alla moglie, con la quale aveva ottenuto migliaia di visualizzazioni e adesioni… ma nel contempo la giustizia marciava troppo lenta, ed egli di conseguenza,  ha iniziato a pensare di farsi giustizia da se…
Ha sparato tre colpi di pistola a distanza ravvicinata all’uscita di un bar, contro l’assassino di sua moglie…

La vendetta si è compiuta ed un ragazzo di 22 anni (che a luglio aveva travolto con la sua auto la moglie del Di Lello) è stato ucciso…
Una tragedia nella tragedia con un finale imprevedibile che sembra raffigurare la sceneggiatura di un romanzo; difatti, dopo aver sparato,  l’omicida si è recato nella tomba della moglie e vi ha lasciato sopra l’arma… ha quindi chiamato il proprio legale e si è consegnato presso le forze dell’ordine!
Dai gesti compiuti si comprende come in tutti questi mesi, il marito abbia covato rancore e rabbia per quanto accaduto…
Ma soprattutto come l’attesa di quel procedimento per omicidio stradale, abbia influito negativamente nella sua psiche, in virtù del fatto che, durante quell’attesa, l’omicida restava a piede libero e questo risultava al marito… insopportabile!!!
Ora dopo quanto accaduto, sono in molti a dividersi per quel gesto compiuto…
C’è chi ritiene giusta la decisione di farsi vendetta da se e chi di contro, colpevolizza il gesto compiuto…
D’altronde, secondo la ricostruzione va aggiunto che quanto accaduto, rappresenta un tragico incidente… 
Sembrerebbe difatti che al momento dell’incidente… l’autista del veicolo, non avesse tassi alcolemici o tossici al di sopra dei limiti consentiti e che era stato proprio egli sin da subito a chiamare i soccorsi e che dalle verifiche della polizia stradale intervenuta, la sua auto al momento dell’impatto procedeva fra i 52 e i 54 chilometri orari…
Da quanto sopra si può comprendere quanto difficile quindi sia prendere una posizione di parte…
Certamente decidere di farsi giustizia da se, fa perdere quel concetto di affidarsi alla  giustizia o a quei principi di democrazia su cui si basa la società civile…
Di contro però le Istituzioni tutte – in particolare quanti promuovono le leggi e la stessa magistratura che deve farle applicare – devono comprendere che bisogna dare tempi e pene certe, senza dare modo ai soliti approfittatori… di escogitare soliti cavilli legali che permettono a molti di farla franca e di non pagare mai…
Dopotutto se a ognuno di noi fosse data la possibilità di usare quella famosa locuzione “Occhio per occhio e dente per dente“… domattina credo, avremmo le nostre strade colme di cadaveri…
La verità è che si ha bisogno di tutt’altro e cioè di una giustizia “giusta”, che compia quanto in suo potere affinché non si creino continuamente le condizioni a cui assistiamo…
In caso contrario diventeremo anarchia e sappiamo bene che quella è una condizione che non possiamo permetterci!!!

Ecco cosa può accadere… quando non c'è giustizia!!!

Chiedeva giustizia per sua moglie!!!

Di Lello… il marito della vittima (Roberta Smargiassi) aveva atteso i tempi della magistratura… ma avendo compreso quanto questi ahimè  fossero lenti e soprattutto macchinosi, ha deciso di tirar dritto e farsi giustizia da se… 

Questa amarezza l’aveva per di più manifestata con chiunque lo conoscesse ed anche sui social come Facebook…
In quella pagina si era sfogato dichiarando: “Dov’è la giustizia? Mi rispondo, forse non esiste! Non dimentichiamolo, lottiamo perché non ci sia più un’altra Roberta“.

Aveva creato per l’appunto una pagina social dedicata alla moglie, con la quale aveva ottenuto migliaia di visualizzazioni e adesioni… ma nel contempo la giustizia marciava troppo lenta, ed egli di conseguenza,  ha iniziato a pensare di farsi giustizia da se…
Ha sparato tre colpi di pistola a distanza ravvicinata all’uscita di un bar, contro l’assassino di sua moglie…

La vendetta si è compiuta ed un ragazzo di 22 anni (che a luglio aveva travolto con la sua auto la moglie del Di Lello) è stato ucciso…
Una tragedia nella tragedia con un finale imprevedibile che sembra raffigurare la sceneggiatura di un romanzo; difatti, dopo aver sparato,  l’omicida si è recato nella tomba della moglie e vi ha lasciato sopra l’arma… ha quindi chiamato il proprio legale e si è consegnato presso le forze dell’ordine!
Dai gesti compiuti si comprende come in tutti questi mesi, il marito abbia covato rancore e rabbia per quanto accaduto…
Ma soprattutto come l’attesa di quel procedimento per omicidio stradale, abbia influito negativamente nella sua psiche, in virtù del fatto che, durante quell’attesa, l’omicida restava a piede libero e questo risultava al marito… insopportabile!!!
Ora dopo quanto accaduto, sono in molti a dividersi per quel gesto compiuto…
C’è chi ritiene giusta la decisione di farsi vendetta da se e chi di contro, colpevolizza il gesto compiuto…
D’altronde, secondo la ricostruzione va aggiunto che quanto accaduto, rappresenta un tragico incidente… 
Sembrerebbe difatti che al momento dell’incidente… l’autista del veicolo, non avesse tassi alcolemici o tossici al di sopra dei limiti consentiti e che era stato proprio egli sin da subito a chiamare i soccorsi e che dalle verifiche della polizia stradale intervenuta, la sua auto al momento dell’impatto procedeva fra i 52 e i 54 chilometri orari…
Da quanto sopra si può comprendere quanto difficile quindi sia prendere una posizione di parte…
Certamente decidere di farsi giustizia da se, fa perdere quel concetto di affidarsi alla  giustizia o a quei principi di democrazia su cui si basa la società civile…
Di contro però le Istituzioni tutte – in particolare quanti promuovono le leggi e la stessa magistratura che deve farle applicare – devono comprendere che bisogna dare tempi e pene certe, senza dare modo ai soliti approfittatori… di escogitare soliti cavilli legali che permettono a molti di farla franca e di non pagare mai…
Dopotutto se a ognuno di noi fosse data la possibilità di usare quella famosa locuzione “Occhio per occhio e dente per dente“… domattina credo, avremmo le nostre strade colme di cadaveri…
La verità è che si ha bisogno di tutt’altro e cioè di una giustizia “giusta”, che compia quanto in suo potere affinché non si creino continuamente le condizioni a cui assistiamo…
In caso contrario diventeremo anarchia e sappiamo bene che quella è una condizione che non possiamo permetterci!!!