Archivi tag: gds

Trattasi di semplice acquisizione documentale quella compiuta dalla Gdf presso il "Consorzio Stabile SIS".

Le Fiamme Gialle – oltre alle due sedi della società del gruppo Fs – si sono presentate negli uffici del “Consorzio Stabile Sis”, dove – a quanto riportato – è stata compiuta una semplice acquisizione di documenti (della società concessionaria del tratto autostradale tra Brescia Ovest e Padova Est).

Nell’inchiesta in corso ho letto dal web che sono state indagate nove persone, di cui uno attualmente manager di Anas e gli altri due usciti per dar vita a un sociertà di costruzioni, anch’esso perquisita dalla Gdf.

Oltre ai soggetti di cui sopra, sono state indagate altre persone ad essi legate che hanno avuto (o ancora hanno) procedimenti giudiziari, tra cui un ex funzionario Anas, ex dirigente del Ministero delle Infrastrutture, imputato per il crollo del ponte Morandi.

Le accuse a vario titolo, sono di corruzione, turbativa d’asta e rivelazione ed utilizzazione di segreto d’ufficio.

“Mi auguro che gli inquirenti facciano bene e in fretta il loro lavoro. E se c’è qualcuno che ha sbagliato che paghi“: è stato il commento del ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini. Dal canto suo l’Anas, con una nota, ha espresso “piena fiducia nell’operato della Magistratura e sta fornendo tutta la necessaria collaborazione alle Autorità“.

Con l’operazione di oggi, inquirenti e investigatori sono andati a caccia di carte e dispositivi informatici per trovare riscontri alle loro ipotesi, un presunto sistema che avrebbe fatto beneficiare di “ingenti somme” e/o appalti. 

In questa sede non entro negli episodi su cui si stanno concentrando gli accertamenti del Nucleo di polizia economico finanziario della Guardia di Finanza, ci tengo a riportare quanto precisato dal “Consorzio Stabile Sis” e cioè che “né la società né alcuno dei propri dirigenti e/o amministratori risultano indagati, né tantomeno, gli uffici societari sono stati interessati da alcuna perquisizione o sequestro da parte di organi di polizia giudiziaria, che, viceversa, hanno provveduto esclusivamente all’acquisizione di documentazione aziendale, anche contabile pertinente all’indagine in corso, ai sensi dell’art. 248 cpp“.

Se i responsabili dell'anticorruzione sono corrotti, a chi dobbiamo affidarci per quella lotta???

E’ accaduto in Calabria…
L’ex responsabile della Regione Calabria per la trasparenza e anti-corruzione è stata arrestata e posta ai domiciliari dalla Guardia di finanza di Catanzaro per corruzione e falsità ideologica… 
Sembra dalle indagini che aiutasse un’imprenditrice ad aggiudicarsi dei bandi regionali, ricevendo in cambio vacanze in resort in Toscana e in villaggi turistico, oltre a vari regali…
Dalle indagini è difatti emerso che la dirigente comunicava all’imprenditrice tutta una serie di informazioni non ancora divulgate sui bandi, fornendo inoltre la propria professionalità per quella “consulenza”…
Si trattava di bandi regionali finanziati con fondi Ue per il settore turistico!!!
E’ stato evidenziato che la responsabile, dopo aver favorito il villaggio turistico dell’imprenditrice, avendole fatto usufruito di un contributo da € 200.000 per il miglioramento e l’ampliamento di alcune strutture ricettive esistenti, aveva favorito nuovamente la stessa imprenditrice, attraverso la partecipazione ad un bando successivo (anche se non poteva farlo, avendo già usufruito del contributo) attraverso un’impresa che gestisce il villaggio… ma che dalle indagini risulta riconducibile all’imprenditrice…
Nell’inchiesta è stato coinvolto anche un ingegnere consulente esterno che era incaricato di controllare i finanziamenti regionali al turismo, per il quale ora la Procura ha chiesto la sospensione dall’incarico di collaboratore della Regione…
Mi è piaciuto il nome dato all’inchiesta dalla procura di Catanzaro: “E’ dovere”!!!
Sì perché ormai si trattava di un vero e proprio dover, come ad esempio adoperarsi per far liquidare alla stessa imprenditrice la somma di 130 mila euro, in quanto a corto di liquidità…
Certo che se la scelta del legislatore era quella di concentrare nelle mani di un unico soggetto la responsabilità della lotta al rischio di corruzione, attribuendogli ed egli diverse funzioni tra le quali, la predisposizione degli strumenti atti alla difesa dell’amministrazione e il compito di vigilare, forse è meglio – visti i risultato che ha prodotto – che quei responsabili “anticorruzione”, vengano una volta e per tutti, mandati a casa!!!