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Incantevole osservare come in Sicilia i principi di legalità vengano ovunque rispettati.

Ogni giorno nei Tg nazionali ascoltiamo su inchieste giudiziarie che evidenziano come la criminalità organizzata sia su gran parte del territorio nazionale riuscita a penetrare nel tessuto economico, sociale e produttivo del Paese, viceversa da noi in Sicilia –la regione che ha ricevuto i maggiori fondi del PNRR – non si evidenzia alcun rischio di pervasività in tutti quei grandi progetti attualmente in corso… 

E’ dire che sia gli investigatori che i procuratori hanno avvisato di tenere la guardia alta perchè da quando sono iniziati ad arrivare quei fondi dall’Europa per realizzare i cantieri miliardari previsti nel Pnrr,  la mafia siciliana ha preferito dirottare quelle proprie metodologie puntando sul business invece che continuare ad utilizzare la lupara…

Difatti, malgrado l’assenza di capi mafia “stabili”, già… secondo il sottoscritto (da sempre attento alle evoluzioni di quell’associazione criminale) la cattura di Messina Denaro, ha rappresentato per quell’organizzazione una fase di transizione che sta ora determinando, nelle varie “famiglie” mafiose, una forma di consorteria, dove ciascuna di esse ha preso il comando della provincia cui fa riferimento, senza mettersi di traverso o intralciare il business delle altre (famiglie) presenti… 

In questo contesto non vi è più un soggetto al di sopra delle parti, ma tutti comandano in egual modo all’interno della propria provincia ed hanno – sempre secondo l’opinione del sottoscritto – concordato una forma di pax, tale da non infastidirsi, ma viceversa provando a collaborare… spartendosi il territorio e soprattutto gli appalti che stanno attraversando l’intera isola…

Certo, le attività criminali più remunerative, quelle cioè che portano maggiori utili come il traffico di stupefacenti, usura, estorsione, gioco d’azzardo, etc… continueranno a sopravvivere, in quanto vengono utilizzate per mantenere i costi della manovalanza e tutte quelle famiglie che necessitano mensilmente di un’entrata; viceversa i capi di quelle province, cui fanno riferimento le famiglie al suo interno, hanno preferito modificare quelle “tenaci” strategie adottate nel passato per giungere ora a nuove coercizioni, certamente più “soft”, già… attraverso  l’imposizione delle forniture richieste dal mercato e/o nelle prestazioni da eseguirsi nei vari appalti…

Non si tratta quindi per come accadeva un tempo d’imporre il “pizzo”, no… quella forma di estorsione ora non viene più compiuta o quantomeno non si realizza nelle opere affidate a “General Contractor” monitorate da “Protocolli di legalità”, “whitelist” e quant’altro, intese che come ben sappiamo vengono compiute a prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore degli appalti pubblici e dei relativi subcontratti; ed allora visti gli ostacoli, ecco che si è pensato di bypassati quei controlli con strategie velate, quali ad esempio l’aumento improvviso dei prezzi delle forniture, l’uso indiscriminato dei noleggi, ma anche l’imposizione di talune imprese che si sono trovate ad essere le uniche disponibili ad effettuare quei contratti d’appalto e/o subappalto, visto che la maggior parte delle altre imprese concorrenti, contattate dai Committenti, hanno preferito rinuciare…

D’altronde quest’ultime sanno bene di poter contare su altri e ben più numerosi appalti pubblici negli Enti Locali e difatti, attraverso quell’ormai collaudato meccanismo d’infiltrazione, operano cercando d’intervenire sulle gare pubbliche al momento della stesura del bando e avvalendosi di “infedeli” funzionari e di tecnici: ove  nel caso ciò non riuscisse, si ricorrerà ad altre forme di pressione sugli affidatari dell’appalto, al fine di ottenere così la cessione dei servizi connessi…

Il sistema è così perfetto da ritenersi concluso ancor prima di iniziare e le attività più significative e redditizie restano così di fatto in mano alla criminalità anche se poi quest’ultime, formalmente intestate o per meglio dire gestite dalle solite “teste di legno” risultano, agli occhi delle Prefetture, incredibilmente “limpide”; ma la realtà è che parliamo di società che operano come vere e proprie diramazioni di “cosa nostra“, utilizzate non solo epr infettare il mercato legale, ma tutto il sistema sociale, già… attraverso l’apertura di nuove e differenti attività grazie a investimenti propri, derivati dal riciclaggio di denaro e dall’evasione fiscale.

Ovviamente sospetti – da parte delle forze dell’ordine e della magistratura – ce ne sono tanti, ma quelle imprese affililiate (ben informate da qualcuno che opera all’interno delle istituzioni) quando sentono odor di provvedimenti giudiziari di sequestre, cambiano celermente riferimenti ed a volte anche proprietà, affinchè quei programmati interventi delle forze istituzioni, si dimostrano alla fine del tutto fallaci!!!..

Sì… è veramente incantevole osservare come in Sicilia i principi di legalità vengano ovunque rispettati… 

Ma se alla legalità e trasparenza si contrappongono poi appalti al massimo ribasso…

Concordo con quanto affermato dalla Segretaria regionale della Uil Sicilia, Luisella Lionti, durante un convegno organizzato per ricordare il sindacalista Mico Geraci, ucciso dalla mafia 25 anni fa… 

Già: “La legalità nel lavoro è fatta di contratti applicati e lavoro pulito e rispettato, oggi nei cantieri purtroppo molto spesso si procede con appalti a massimo ribasso, questo non fa altro che ferire il lavoratore e non portare trasparenza nel territorio”!!!

D’altronde abbiamo visto come imprese – solo sulla carta – sono state in grado in questi anni di aggiudicarsi degli appalti, per poi dimostrare d’esser incapaci di portare al termine i lavori o di non effettuarli a regola d’arte, causa proprio dei ribassi d’asta fuori da ogni logica di mercato.

Problematiche che vengono di fatto riversate sulla manodopera o nelle qualità delle forniture, il più delle volte scadenti, cui si giungono una serie di furbate che non sto qui a riportare, ma che dovrebbero spingere le Istituzioni pubbliche a dei controlli più accorti o quantomeno più accurati rispetto a quanto solitamente avviene nella realtà, mi riferisco ad esempio al rispetto delle lavorazioni previste nei capitolati d’appalto .

Bisogna quindi – una volta e per tutte – decidersi se continuare a tirare sul prezzo nelle opere pubbliche, pensando quindi che il ribasso a base d’asta sia falso e che le imprese ci si aggrappano pur di ottenere l’appalto oppure se si vuole procedere in maniera corretta, cioè, coinvolgendo le associazioni di categoria ed i professionisti “seri”, quelli addetti della progettazione, puntando ad ottenere il meglio per l’opera da realizzarsi, sostenendo di fatto la qualità e disdegnando qualsivoglia forma d’illegalità e di risparmio, il più delle volte realizzato con meccanismi elusivi, che conducono solitamente ad avere bassa qualità sia del personale che dei materiali!!! 

Finalmente a Catania è in corso una "rinnovata" lotta a frodi e criminalità organizzata!!!

Nel corso del 2022/2023 sono stati eseguiti nella sola provincia di Catania, centinaia di controlli e interventi ispettivi a imprese ed attività commerciali.

Questi controlli anche se poco propagandati dai media (alcune di quelle inchieste giudiziarie sono ancora in corso…) sono state estremamente fondamentali per contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia e nel tessuto finanziario/sociale di questa città, ma anche della sua provincia, in particolare dopo quanto occorso negli scorsi anni a causa della  pandemia… 

Difatti, sono tante le attività che a seguito del “Covid-19” hanno dovuto chiudere i propri battenti, sia per le sopraggiunte difficoltà economiche, ma non solo, anche per aver ceduto alle lusinghe di celati “finanziatori”, che si sono così impadroniti di quelle attività interessanti, tanto da averle incrementate finanziariamente, per quindi rilanciarle (attraverso il riciclaggio dei proventi illeciti) nell’economia legale!!!

Come riportavo sopra, sono in pochi a conoscere quali interventi mirati sono stati compiuti nel corso di questi mesi dagli organi di polizia, difatti molte di quelle condotte fraudolente sono state analizzate attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale che ha incrociato i dati bancari con i relativi accertamenti mirati sul campo e compiuti dai militari competenti in materia economica e finanziaria, dai cui controlli sono emersi collegamenti tra soggetti incensurati (posti lì a “prestanome”…) ed i loro diretti superiori (di fatto, veri proprietari dell’intera “baracca”, molti dei quali già considerati ad elevata pericolosità fiscale).

Tra questi individui possiamo ritrovare quanti hanno già operato condotte fraudolente non solo a carattere nazionale, ma anche oltre i confini, difatti attraverso quelle strategie è stato possibile estendere quella loro opera di diffusione dei fenomeni di riciclaggio, attraverso la quale è stato possibile far inserire nel mercato dell’economia legale quelle loro società “illegali”, determinando di fatto un’illecita concorrenza nel settore degli appalti pubblici, nelle forniture e nei servizi!!! 

Difatti, dai controlli effettuati e da quelli in corso,  sono emersi frodi al fisco milionari, ma soprattutto i nomi di nuovi evasori (molti dei quali sono stati in questi mesi denunciati…) e anche di imprese di capitali o individuali, soggetti giuridici del tutto sconosciuti all’amministrazione finanziaria, in quanto molti di essi operavano grazie all’ausilio di professionisti esterni, quest’ultimi capaci di fuorviare il sistema nazionale tributario, mettendo in atto procedure illecite per frodare le imposte dirette e l’Iva, ma non solo, questi “abili” professionisti si sono occupati di realizzare anche investimenti all’estero tramite il Web o attraverso il cosiddetto “commercio elettronico”.

Difatti, sono ormai rilevanti i casi già scoperti d’evasione fiscale internazionale principalmente riconducibili ad organizzazioni “occultate” nazionali che operavano attraverso la manipolazione dei prezzi di trasferimenti, la fittizia localizzazione in altre regioni o il trasferimento all’estero della residenza fiscale sia di persone fisiche che di quelle giuridiche, determinando così l’illecita detenzione di capitali oltre confine.

Le ultime inchieste giudiziarie (non ancora portate alla luce, ma vi assicuro che stanno per giungere all’arrivo…), evidenzieranno nomi “al di sopra di ogni sospetto“, nello specifico individui che fanno riferimento alla materia degli “appalti e delitti contro la Pubblica Amministrazione”, ambiti che come ben sappiamo rivestono grande importanza economica e finanziaria: prevedo difatti a breve l’incriminazione di alcuni dirigenti e funzionari di PA, ma non solo, con essi verranno indiziati anche alcuni responsabili in materia di contrattualistica pubblica, anticorruzione e trasparenza!!! 

Concludo confermando quanto avevo anticipato lo scorso anno – a proposito dei fondi del PNRR destinati alla Sicilia – e cioè che ad usufruire di quel denaro pubblico, non saranno (per come in molti credono) le nostre imprese siciliane, ma bensì quelle del nord!!! 

Già… saranno quest’ultime a rivestire il ruolo di “General Contractor” e ad esse (e soltanto ad esse…) verranno assegnati la maggior parte di quegli appalti milionari e miliardari, destinati da tempo alla nostra regione!!!

Quanto sopra verrà conseguito mettendo in atto procedure di gara pilotate, aggiungerei “blindate“, attraverso mirati “Protocolli di legalità” che escluderanno di fatto quelle nostre imprese in “odore di mafia”, giustificando le  procedure poste in atto, con la necessità di garantire quel necessario contrasto alla criminalità organizzata in un settore, quello degli appalti pubblici, che ha dimostrato finora essere stato poco trasparente, con regole e metodologie fortemente condizionate da ambigui processi decisionali.

Cosa aggiungere… a quelle esigue imprese del nostro territorio rimaste ancora “legali” non resterà che raccogliere le briciole di quel piatto, concesse a loro dalle imprese del Nord, le stesse che procederanno comunque a tener “buoni” i siciliani, offrendo quelle abituali assunzioni nei loro staff (classico scambio politico/clientelare…) e concedendo qualche contratto di fornitura e/o di subappalto!!!

E così… vissero tutti, felici e contenti!!!

"Imprenditori" rapaci!!!

Cerco sempre di calmare quest’ansia che mi si innesca ogni volta che cammino e mi guardo intorno, ogni volta che salgo le scale, prendo gli ascensori, osservo dai balconi e quando strusciando le suole su zerbini, supero le soglie di quegli ingressi. 

Non posso fermare un rimuginio d’anima perenne su come sono stati e ancora oggi vengono realizzate le nostre costruzioni e se poi ho qualcuno a portata di parola, riesco con grande difficoltà a trattenermi dal raccontare sul come si tirano su quegli appalti, quelle enormi strutture fatte di piani, balconi e coperture. 

Non è un senso di colpa universale che mi pervade, né un riscatto morale verso chi è stato cassato dalla memoria del sentiero della storia, non riesco a non pensarci, ho sempre questo vizio, una vera perversione, già, non riesco a dimenticare come funziona il ciclo del cemento quando vedo una rampa di scale, come non mi distraggo nell’osservare quelle impalcature verticali mal realizzate, no… non riesco a far finta di nulla. 

Penso a tutto, anche a quella semplice malta e alla cazzuola che la genera con quel suo movimento, penso persino ai calli che genera il manico di legno del frattazzo usato sino allo stiramento del polso per spianare l’intonaco. 

Sarà forse che chi nasce in questa terra ha un rapporto con alcune sostanze in modo singolare, forse unico, un legame che altrove non potrebbe che essere diverso. 

Non tutta la materia difatti viene recepita allo stesso modo, già da noi in meridione il cemento è l’elemento portante e non esiste impero economico del sud che non abbia visto il passaggio nelle costruzioni. 

Appalti, gare d’appalto, cave, cemento, inerti, malta, mattoni, impianti, mezzi d’opera, operai rappresentano l’armamentario dell’imprenditore italiano è quest’ultimo vive quel proprio impero costruito quasi sempre dal nulla (grazie non certo alle proprie capacità imprenditoriali, ma soprattutto beneficiando di quel sostegno personale e finanziario offerto loro in cambio d’interessi più generali) quasi fosse il proprio “principato” o dovrei dire un feudo offerto ad egli come semplice “valvassore“!!!

Potremmo immaginare questo imprenditore con la sua valigetta, simile a quella che qualche anni fa produceva quelle famose macchinine, dalla quale aprendola escono  micro betoniere, nano escavatori, terne, autocarri, gru e ovviamente operai lillipuzziani…

Se dovessimo pensare a molti di quei nostri imprenditori siciliani, dovremmo immaginarli così… con quella valigetta,  pronti a volare per diventare “prenditori”, potenti e vincenti!!!

D’altronde questo è il mestiere più semplice per far soldi nel più breve tempo possibile, acquistando fiducia in quegli ambienti mafiosi, assumere persone consigliate per diventare voto di scambio durante le elezioni, accaparrarsi finanziamenti, moltiplicare il proprio volto e soprattutto la propria presenza in quel proprio territorio. 

Ha un talento quel cosiddetto “prenditore” e cioè quello di essere nello stesso tempo mediatore e rapace, egli possiede la pazienza del certosino compilatore di documentazioni burocratiche, di attese interminabili, di autorizzazioni sedimentate come lente gocce di stalattiti per poi uscire gli artigli, quel talento rapace capace di planare su terreni insospettabili, sottraendoli per pochi quattrini e poi serbarli sino a quando ogni loro centimetro divengono rivendibili a prezzi esponenziali. 

L’imprenditore rapace sa come usare becco e artigli, d’altronde chi c’è dietro di loro accorda il massimo credito, e non mi riferisco ad istituti finanziari o banche, no questi ultimi necessitano di garanzie valide ed essi, questi prenditori, di fatto non possiedono nulla, quantomeno nulla è di loro, ecco perché si ha la necessita che vi sia qualcuno “celato” che garantisca per quella “loro” (per modo di dire…) società!!! 

Io so bene come viene costruito il nostro Paese, in particolare la nostra regione che presenta ribassi folli oltre il 30%, ne ho le mani in pasta, conosco la maggior parte delle imprese ed i progetti da realizzarsi con quegli pseudo “miglioramenti“, ma non solo, so bene la provenienza degli inerti e da dove essi vengono prelevati per essere utilizzati in quelle costruzioni…

Si sa… i vantaggi che hanno queste ditte e attraverso di essi quei loro committenti sono infiniti; gli inerti vengono saccheggiati portati via abusivamente, mentre le ditte d’estrazione autorizzate per sottrarre quantità minime, in realtà mordono e divorano intere montagne. 

Quintali e quintali di massi e pietrisco utilizzati a basso costo per non dire in maniera gratuita, finiscono per partire da quei luoghi, senza che mai nessuno si accorga di ciò… 

Sono inerti a costo zero, montagne e colline sbriciolate che vengono impastate nel cemento per finire ovunque e così, oltre ad aver guadagnato dall’estrazione abusiva, queste imprese creano dei luoghi per nascondere i propri rifiuti, altro denaro quindi che si somma per rendere le proprie ditte ancor più competitive e al servizio – in subappalto – delle migliori holding di costruzioni in circolazione. 

Ecco perché quasi tutto intorno a noi ha al suo interno quel veleno, ma si sa… non accadrà nulla sin quando quelle strutture non inizieranno a deteriorarsi ed allora sarà così che forse qualche  operaio in buonafede, intervenuto per quelle necessarie riparazioni,  respirerà quelle polveri e chissà dopo qualche anno, qualcuno incolperà per il suo cancro la malasorte. 

Si comprendono quindi i motivi per cui oggi alcune ditte rispetto ad altre sono capaci di stravincere, perché ogni vantaggio viene scaricato nella gestione della manodopera, sulla scadente qualità delle forniture e dei materiali e su tutte quelle procedure al limite della legalità!!! 

Ecco in quali modi questi individui si trasformano in manager di successo, girano su auto e barche di lusso (tutte ovviamente da pagare, in quanto esse sono formalmente intestate alle società di leasing…), si propongono come investitori (assalitori sarebbe il termine più adatto) di nuovi gruppi commerciali, acquirenti di imprese e società di produzione, ma prima di tutto questo e dietro tutto questo c’è come sempre il cemento, i subappaltatori ed ancora, gli inerti, i noleggi, i trasporti e quei furgoni stracolmi di operai che lavorano senza sosta ed a volte scompaiono al mattino, abbandonati in qualche strada secondaria, dopo esser violentemente caduti da qualche ponteggio di cantiere, realizzato non a norma. 

Non bisogna quindi meravigliarsi di nulla, in fin dei conti è questo lo spessore dei nostri “prenditori”, peraltro è lo stesso su cui poggia ahimè l’economia, la politica e soprattutto la corruzione nel nostro Paese!!!

La criminalità organizzata e gli appalti per i servizi della rete ferroviaria: per ora sono soltanto 35 le misure cautelari ma sono certo che a breve – da altre regioni – verranno aggiunti nuovi nominativi!!!

Certo scoprire che negli appalti per i servizi della rete ferroviaria vi sia – secondo l’ultima indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli – la criminalità organizzata potrebbe sembrare una sorpresa ma se si analizzano le metodologie applicate per  quelle aggiudicazioni si scopre come dietro vi sia l’attuazione di procedure illegali e coercitive.

Difatti, le società che puntano a quegli appalti, ma anche le imprese che vengono solitamente inserite in qualità di subappaltatori, riescono ad ottenere ciò attraverso metodologie molto pratiche e soprattutto dirette al fine di ottenere quello scopo: vedasi d’altronde l’utilizzo di metodi estortivi, turbative d’asta, intestazione fittizia di beni, corruzione e soprattutto riciclaggio, il tutto con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa che da un lato permette di controllare quegli appalti e d’altro determina chi deve lavorare e chi no.

Come sempre avviene in questi casi, quando cioè si giunge alla fine dell’inchiesta, ecco che si procede con l’esecuzione dei provvedimenti di misure cautelari, nel caso specifico per 35 soggetti, con i relativi decreti di sequestro preventivo sia di beni mobili che di immobili per un valore complessivo stimato in circa 50 milioni di euro.

A questi soggetti sono state imposte, per circa la metà, le misure di custodie in carcere, mentre per tutti gli altri, gli arresti domiciliari e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria…

Va altresì detto come i provvedimenti cautelari, siano stati eseguiti no solo nelle province di Napoli, ma anche in quelle di Caserta, Roma, Bari e Lecco, e sono stati emessi diversi procedimenti dal gip di Napoli nei confronti di persone ritenute gravemente indiziate, tra cui un avvocato e un responsabile di un’agenzia bancaria…

Ritengo che se quanto svolto in questi giorni dalla Dda partenopea, fosse anche esteso ad altre regioni del nostro Paese, si scoprirebbe come il sistema attualmente perpetrato ed ora per fortuna emerso, grazie all’inchiesta di cui sopra, non rappresenti altro che un esempio perfetto di quanto sta accadendo anche in altre realtà, di cui però finora si è preferito non indagare…

D’altronde non dobbiamo dimenticare come quei grossi appalti siano una manna dal cielo per la nostra politica e per molti referenti istituzionali che trovano attraverso essi un vero e proprio indotto, garanzia occupazionale per i propri familiari e/o amici, nuovi posti di lavoro in un grave momento di crisi, ma soprattutto, questi soggetti “raccomandati” diventano con il tempo, garanzia di quelle preferenze elettorali da sfruttarsi al momento opportuno.

Quindi cosa dire, fa comodo a molti restare come siamo, poi che gli appalti vengono compiuti in maniera non regolare, che la sicurezza (tanto decantata dai nostri Presidenti e governanti) non venga applicata in maniera corretta, che le forniture siano sotto dimensionate e i raggiri sono sotto gli occhi di tutti, beh… poco importa, perché come si dice da noi “mangia e fai mangiare“, peraltro questo è quanto la maggior parte dei miei connazionali vogliono di fatto (sempre) ottenere!!!

Penso che a tutti noi non resti che attendere di leggere – su qualche nota testata giornalistica – la prossima inchiesta giudiziaria su quei lavori “ferroviari”; d’altronde, considerate le facoltà “magiche” personali che molti amici mi attribuiscono, ho come la sensazione che a breve – anche nella mia regione Sicilia – possa accadere qualcosa di analogo con quanto emerso in queste ore. 

Come dicevo… non resta che attendere, ma non credo ci vorrà molto.

Cercasi società "disponibile", con amministratore "prestanome", per aggiudicarsi contratti d'appalto a danno dello Stato!!!

Facevo stasera una riflessione…
Quanto sta avvenendo economicamente in questo periodo, costituisce per molti imprenditori, uno dei momenti più critici, per riuscire a condurre in utile, la propria attività commerciale…
Troppa burocrazia, tasse a dismisura, contributi per il personale esosi o certamente superiori rispetto alla media europea, banche che non danno credito, lo Stato che non da alcun finanziamento a sostegno dell’impresa o quei pochi fondi, vengono destinati alle solite imprese “amiche”, le stesse di quel sistema clientelare, ed infine ci sono i pagamenti, già quei pagamenti che non vengono mai rispettati, in particolare dagli enti pubblici…
Ecco perché in molti per voler fare impresa, tentano di adottare tutta una serie di espedienti oppure si legano a quella nota… “associazione mafiosa” che permette loro di usufruire non solo un percorso preferenziale, ma garantisce l’utilizzo di gran parte di quel denaro, solitamente di provenienza illecita…
D’altronde per quella associazione criminale, non si tratta di fare beneficenza, ma bensì d’investire in nuove imprese, estranee ai controlli degli uffici giudiziari, in quanto non risultano “collegate”… e soprattutto presentano amministratori dal pedigree cristallino…
Quanto sopra ovviamente, serve principalmente a compiere nuovi investimenti, soprattutto per inserirsi all’interno di quel mondo degli “appalti pubblici”, a cominciare proprio da quella categoria degli approvvigionamenti… 
Questi infatti, costituiscono per talune società, una vera e proprio “manna”, dato il corposo giro milionario che rappresentano, ma anche per un’altra caratteristica interessante, quella di poter godere di rapporti diretti con i funzionari pubblici, addetti agli ordini, i quali risultano solo in alcuni casi vincolati da un dettato normativo, mentre nella maggior parte dei casi, godono di ampi spazi di discrezionalità, che ovviamente – come abbiamo visto in questi anni – hanno dato purtroppo luogo a quelle abituali forme di reato, quasi sempre legate a corruzioni (atti contrari ai doveri di ufficio)!!!
Cosa aggiungere, voler credere che tutte le commesse abbiano oggi, connotati di trasparenza e imparzialità, lascia il sottoscritto con forti dubbi…
Se poi passiamo alla voce più considerevole, quella specifica dei lavori pubblici, ecco che allora la torta diventa più interessante e di quella fetta… tutti ne vogliono una parte!!!
Ed ecco il motivo per cui assistiamo continuamente ad inchieste delle procure, su giro di tangenti, consegne di mazzette a funzionari e dirigenti e a quanti avrebbero dovuto, nel frattempo… controllare!!!
Sono le motivazioni di tutta una serie d’attività illecite… che iniziano sin dalla aggiudicazione per continuare con l’apertura del cantiere: gestione del personale, movimenti terra, demolizioni, gestione dei rifiuti, fornitura dei materiali, alterazione delle percentuali previste nei leganti costituenti le basi di talune tipologie di forniture in opera, quali ad esempio i conglomerati cementizi o bituminosi, per continuare fino al completamento dell’opera con tutta una serie di certificazioni, permessi, verifiche, autorizzazioni burocratiche su qualità e sicurezza, tutti adempimenti necessari… ma che lasciano il tempo che trovano, d’altronde sono lacune e anomalie ben conosciute da tutti, soprattutto dall’ANAC…
Ora ad esempio, se prendiamo la procedura attualmente in corso per le gare d’appalto, questa ha certamente migliorato quel meccanismo corruttivo adottato fino ad alcuni anni fa, che faceva in modo che l’aggiudicazione fosse sempre indirizzata verso un gruppo d’imprese e dove ciascuna di esse, era parte integrante di un gruppo più esteso, con il quale si riusciva a condizionare le medie della gara d’appalto…
Per superare ciò si è passati all’offerta migliorativa: un’offerta cioè che contiene le proposte migliorative del progetto a base d’appalto e alle quali vengono attribuiti dei punteggi stabiliti…
Il problema è che il più delle volte è la stessa PA a condizionarne la gara… come??? Facendo pervenire (per le vie non ufficiali) all’impresa “amica”, il progetto definitivo, affinché la stessa possa preparare in tempo, l’offerta migliorativa richiesto dal bando, mentre le altre imprese concorrenti, si ritroveranno a causa della scadenza prossima, a dover compiere in tempi strettissimi, un lavoro di mesi… con il rischio inoltre, di venire (dopo quel lungo lavoro) eliminati, vista la discrezionalità personale, di chi dovrà di fatto giudicare il progetto…
Come si dice “fatta la legge trovato l’inganno” ed il nostro paese in questo… sembra essere specializzato!!!
Ed allora quindi, in una terra dove chi fa il furbo vince sempre o certamente non paga mai, ecco che in molti da tempo, preferiscono operare celati all’interno di una società, come quella sopra riportata…
D’altronde, ciascuno di essi pensa che, i ritardi con cui giungono i controlli e la possibilità d’usufruire d’importanti e noti studi legali per una eventuale difesa, permetterà comunque ad essi, di vivere agiatamente, situazione quest’ultima che, per le vie ordinarie corrette, ma soprattutto regolari e oneste… non avrebbe mai potuto avverarsi!!!

Curiamo la corruzione…

Ci sarà pure un modo per “curare” questi sprechi e questa corruzione, oppure dobbiamo pensare, che l’attuale condizione, andrà avanti così per sempre???
Qualcosa finalmente si sta muovendo, infatti ho letto che è stato preparato un programma chiamato “Curiamo la corruzione” che ha come obiettivo quello d’aiutare il nostro Servizio Nazionale Sanitario, riducendo il livello di corruzione attraverso una maggiore trasparenza, integrità e responsabilità…  
Per raggiungere questo ambizioso obiettivo sono state messe in campo diverse attività, sia di ricerca, sia nella pratica, che mirano ad aumentare la consapevolezza sul fenomeno della corruzione, formando il personale delle aziende sanitarie e ospedaliere ad implementare e a testare strumenti innovativi e modelli organizzativi: s’inizia con 4 Asl pilota: Bari, Melegnano e Martesana, Siracusa e Trento…
Gli interventi normativi e gli strumenti di prevenzione e contrasto che sono stati introdotti all’interno delle strutture sanitarie hanno potuto fare poco contro la corruzione. 
Nell’ultimo anno è stato evidenziato come il fenomeno corruttivo ha coinvolto il 25,7% delle Aziende sanitarie, ma purtroppo la distribuzione non è la stessa su tutto il territorio: come sempre… la maglia nera va al Sud, dove le strutture in cui risulta almeno un episodio di corruzione sono il 37,3% del totale. 
Gli ambiti a rischio corruzione risultano essere quelli degli acquisti e delle forniture, le liste d’attesa e le assunzioni del personale…. a cui vanno aggiunti, raccomandazioni, clientelismo e quant’altro…

Si purtroppo in una Asl su quattro si è registrato almeno un episodio di corruzione solo in questo ultimo anno…
È quanto emerge da una indagine condotta dal Censis sulla percezione dei Responsabili della prevenzione della corruzione di 136 strutture sanitarie.
Si è visto come all’interno di quelle strutture permangono ancora forti differenze tra Regioni, sia nella qualità che nella quantità degli strumenti,  inoltre la stessa indagine ha rivelato come il 51,7% delle strutture non ha adottato alcun Piano Anticorruzione…
Come sempre tra le Regioni con la qualità media dei Piani più bassa c’è  la Sicilia… accompagnata da Calabria,  Campania e Puglia…
La notizia positiva è che il Sistema si sta muovendo per rispondere a questa situazione…
Speriamo che alla fine si giunga a qualcosa di concreto e non delle solite iniziative campate in aria… che hanno quale unico interesse, quello di non produrre alcun reale cambiamento, ma di lasciare tutto così com’è…  
Comunque, per adesso, se pur con forti dubbi… voglio provare a crederci, sperando come realmente, si vorrà tentare di curarla… questa “infetta” corruzione!!!
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Agende fatte con la pelle degli Italiani…

C’era una volta una sadica psicotica, criminale e brutale di nome Ilse Koch, era la moglie del comandante di Buchenwald, un campo di sterminio nazista, ed usava la pelle dei detenuti morti, per farne degli oggetti… non per niente venne chiamata come la “cagna di Buchenwald”…
Ora il paragone capisco che possa risultare irriverente e bruciante, ma vorrei citare quanto il quotidiano Libero riporti nel  giornale diretto da Belpietro, dove lo Stato Italiano spenderebbe per le agende dei politici più o meno tre milioni di euro, ed ecco cosa precisamente scrive il giornalista Tommaso Montesano:
Alla Camera dei deputati la gara si è conclusa a dicembre e per stampare ogni anno 32.800 agende dal 2013 al 2015, Montecitorio ha messo sul piatto poco più di un milione di euro ogni dodici mesi per un totale da pagare nel triennio: 3,015 milioni più Iva. 
Al Senato, invece, la procedura si concluderà solo il prossimo 4 giugno, quando saranno aperte le buste con le offerte per il biennio 2013-2014. Offerte che potranno essere presentate fino alle 15 di lunedì 28 maggio. L’ufficio per le gare e i contratti di Palazzo Madama offre 950mila euro più Iva per produrre ogni anno 5.200 agende da tavolo e 16.800 agende tascabili. Numeri da moltiplicare per due, visto che la fornitura sarà biennale (e rinnovabile).
In un momento in cui si chiede di salvare l’Italia, si fanno agende, mi viene spontaneo dirlo…con la “ pelle degli Italiani ”!!!
Qual’è la differenza fra quei criminali e questi, spiegatemelo perché io non lo capisco, come ci giriamo veniamo inghiottiti da questo fango… che come sabbie mobili ci porta sempre più giù…
Cosa dobbiamo salvare, chi dobbiamo salvare, e perché???  per questo sistema che non cambierà mai!!!
Tutto ciò non mi fa stare bene, mi sembra di lottare contro i mulini al vento, comunque stasera mi è stato chiesto via email di fare girare questa lettera, lo faccio volentieri, per quello che ormai possa servire… 
COSA CI DICE IL PRESIDENTE MONTI ?
· L’EUROPA CI CHIEDE DI AUMENTARE L’ETÀ DELLA PENSIONE PERCHÉ IN EUROPA TUTTI LO FANNO.
NOI TUTTI ALLORA CHIEDIAMO A MONTI :
· DI ARRESTARE TUTTI I POLITICI CORROTTI; 
DI ALLONTANARE DAI PUBBLICI UFFICI TUTTI QUELLI CONDANNATI IN VIA DEFINITIVA PERCHÉ IN EUROPA SI DIMETTONO DA SOLI PER EVITARE IMBARAZZANTI FIGURE.
· DI DIMEZZARE IL NUMERO DI PARLAMENTARI, PERCHÉ IN EUROPA NESSUN PAESE HA COSÌ TANTI POLITICI.
· DI ELIMINARE I POLITICI DELLE PROVINCIE PERCHÈ CI SONO GIÀ QUELLI DELLE REGIONI …………….. DA 40 ANNI !
· DI DIMINUIRE IN MODO DRASTICO GLI STIPENDI ED I PRIVILEGI A DEPUTATI E SENATORI, PERCHÉ IN EUROPA NESSUNO GUADAGNA COME LORO.
· DI POTER ESERCITARE IL “MESTIERE” DI POLITICO AL MASSIMO PER DUE LEGISLATURE, COME IN EUROPA.
· DI METTERE UN TETTO MASSIMO ALL’IMPORTO DELLE PENSIONI EROGATE DALLO STATO (ANCHE RETROATTIVAMENTE) MAX 5.000,00 EURO AL MESE PER CHIUNQUE, POLITICI E NON, POICHE’ IN EUROPA NESSUNO PERCEPISCE 15/20/30.000,00 EURO AL MESE DI PENSIONE COME ANCORA PURTROPPO AVVIENE IN ITALIA.
· DI FAR PAGARE I MEDICINALI, LE VISITE SPECIALISTICHE E LE CURE MEDICHE, AI FAMILIARI DEI POLITICI, POICHÉ IN EUROPA NESSUN FAMILIARE DI POLITICO NE USUFRUISCE, COME AVVIENE INVECE IN ITALIA, DOVE, CON LA SCUSA DELL’IMMAGINE, VENGONO ADDIRITTURA MESSI A CARICO DELLO STATO ANCHE GLI INTERVENTI DI CHIRURGIA ESTETICA, LE CURE BALNEO TERMALI ED ELIOTERAPICHE DEI FAMILIARI DEI NOSTRI POLITICI !!
INOLTRE,
CARI MINISTRI,
· NON CI PARAGONATE ALLA GERMANIA DOVE:
– NON SI PAGANO LE AUTOSTRADE;
– I LIBRI DI TESTO PER LE SCUOLE SONO A CARICO DELLO STATO SINO AL 18° ANNO D’ETÀ;
– IL 90 % DEGLI ASILI NIDO SONO AZIENDALI E GRATUITI E NON TI CHIEDONO 400/450
EURO, COME GLI ASILI STATALI ITALIANI !!
ED ANCORA, IN FRANCIA:
– LE DONNE POSSONO EVITARE DI ANDARE A LAVORARE PART-TIME PER RACIMOLARE
QUALCHE SOLDO INDISPENSABILE IN FAMIGLIA E PERCEPISCONO DALLO STATO UN
ASSEGNO DI 500,00 EURO AL MESE, COME CASALINGHE, PIU’ ALTRI BONUS IN BASE AL
NUMERO DI FIGLI.
E SEMPRE IN FRANCIA:
– NON SI PAGANO LE ACCISE SUI CARBURANTI PER LE CAMPAGNE DI NAPOLEONE, MENTRE NOI LE PAGHIAMO ANCORA PER LA GUERRA D’ABISSINIA.
E QUINDI E CON QUANTO SOPRA ESPOSTO CHE AI NOSTRI POLITICI OGGI CHIEDIAMO:
· CHE LA SMETTANO DI OFFENDERE LA NOSTRA INTELLIGENZA; IL POPOLO ITALIANO CHIUDE UN OCCHIO, A VOLTE DUE; UN ORECCHIO E PURE L’ALTRO MA, LA CORDA CHE STATE TIRANDO DA TROPPO TEMPO, SI STA SPEZZANDO. 
NON DIMENTICATE CHE CHI SEMINA OGGI VENTO, DOMANI ALLA FINE RACCOGLIERA’… TEMPESTA !!!

Agende fatte con la pelle degli Italiani…

C’era una volta una sadica psicotica, criminale e brutale di nome Ilse Koch, era la moglie del comandante di Buchenwald, un campo di sterminio nazista, ed usava la pelle dei detenuti morti, per farne degli oggetti… non per niente venne chiamata come la “cagna di Buchenwald”…
Ora il paragone capisco che possa risultare irriverente e bruciante, ma vorrei citare quanto il quotidiano Libero riporti nel  giornale diretto da Belpietro, dove lo Stato Italiano spenderebbe per le agende dei politici più o meno tre milioni di euro, ed ecco cosa precisamente scrive il giornalista Tommaso Montesano:
Alla Camera dei deputati la gara si è conclusa a dicembre e per stampare ogni anno 32.800 agende dal 2013 al 2015, Montecitorio ha messo sul piatto poco più di un milione di euro ogni dodici mesi per un totale da pagare nel triennio: 3,015 milioni più Iva. 
Al Senato, invece, la procedura si concluderà solo il prossimo 4 giugno, quando saranno aperte le buste con le offerte per il biennio 2013-2014. Offerte che potranno essere presentate fino alle 15 di lunedì 28 maggio. L’ufficio per le gare e i contratti di Palazzo Madama offre 950mila euro più Iva per produrre ogni anno 5.200 agende da tavolo e 16.800 agende tascabili. Numeri da moltiplicare per due, visto che la fornitura sarà biennale (e rinnovabile).
In un momento in cui si chiede di salvare l’Italia, si fanno agende, mi viene spontaneo dirlo…con la ” pelle degli Italiani “!!!
Qual’è la differenza fra quei criminali e questi, spiegatemelo perché io non lo capisco, come ci giriamo veniamo inghiottiti da questo fango… che come sabbie mobili ci porta sempre più giù…
Cosa dobbiamo salvare, chi dobbiamo salvare, e perché???  per questo sistema che non cambierà mai!!!
Tutto ciò non mi fa stare bene, mi sembra di lottare contro i mulini al vento, comunque stasera mi è stato chiesto via email di fare girare questa lettera, lo faccio volentieri, per quello che ormai possa servire… 
COSA CI DICE IL PRESIDENTE MONTI ?
· L’EUROPA CI CHIEDE DI AUMENTARE L’ETÀ DELLA PENSIONE PERCHÉ IN EUROPA TUTTI LO FANNO.
NOI TUTTI ALLORA CHIEDIAMO A MONTI :
· DI ARRESTARE TUTTI I POLITICI CORROTTI; 
DI ALLONTANARE DAI PUBBLICI UFFICI TUTTI QUELLI CONDANNATI IN VIA DEFINITIVA PERCHÉ IN EUROPA SI DIMETTONO DA SOLI PER EVITARE IMBARAZZANTI FIGURE.
· DI DIMEZZARE IL NUMERO DI PARLAMENTARI, PERCHÉ IN EUROPA NESSUN PAESE HA COSÌ TANTI POLITICI.
· DI ELIMINARE I POLITICI DELLE PROVINCIE PERCHÈ CI SONO GIÀ QUELLI DELLE REGIONI …………….. DA 40 ANNI !
· DI DIMINUIRE IN MODO DRASTICO GLI STIPENDI ED I PRIVILEGI A DEPUTATI E SENATORI, PERCHÉ IN EUROPA NESSUNO GUADAGNA COME LORO.
· DI POTER ESERCITARE IL “MESTIERE” DI POLITICO AL MASSIMO PER DUE LEGISLATURE, COME IN EUROPA.
· DI METTERE UN TETTO MASSIMO ALL’IMPORTO DELLE PENSIONI EROGATE DALLO STATO (ANCHE RETROATTIVAMENTE) MAX 5.000,00 EURO AL MESE PER CHIUNQUE, POLITICI E NON, POICHE’ IN EUROPA NESSUNO PERCEPISCE 15/20/30.000,00 EURO AL MESE DI PENSIONE COME ANCORA PURTROPPO AVVIENE IN ITALIA.
· DI FAR PAGARE I MEDICINALI, LE VISITE SPECIALISTICHE E LE CURE MEDICHE, AI FAMILIARI DEI POLITICI, POICHÉ IN EUROPA NESSUN FAMILIARE DI POLITICO NE USUFRUISCE, COME AVVIENE INVECE IN ITALIA, DOVE, CON LA SCUSA DELL’IMMAGINE, VENGONO ADDIRITTURA MESSI A CARICO DELLO STATO ANCHE GLI INTERVENTI DI CHIRURGIA ESTETICA, LE CURE BALNEO TERMALI ED ELIOTERAPICHE DEI FAMILIARI DEI NOSTRI POLITICI !!
INOLTRE,
CARI MINISTRI,
· NON CI PARAGONATE ALLA GERMANIA DOVE:
– NON SI PAGANO LE AUTOSTRADE;
– I LIBRI DI TESTO PER LE SCUOLE SONO A CARICO DELLO STATO SINO AL 18° ANNO D’ETÀ;
– IL 90 % DEGLI ASILI NIDO SONO AZIENDALI E GRATUITI E NON TI CHIEDONO 400/450
EURO, COME GLI ASILI STATALI ITALIANI !!
ED ANCORA, IN FRANCIA:
– LE DONNE POSSONO EVITARE DI ANDARE A LAVORARE PART-TIME PER RACIMOLARE
QUALCHE SOLDO INDISPENSABILE IN FAMIGLIA E PERCEPISCONO DALLO STATO UN
ASSEGNO DI 500,00 EURO AL MESE, COME CASALINGHE, PIU’ ALTRI BONUS IN BASE AL
NUMERO DI FIGLI.
E SEMPRE IN FRANCIA:
– NON SI PAGANO LE ACCISE SUI CARBURANTI PER LE CAMPAGNE DI NAPOLEONE, MENTRE NOI LE PAGHIAMO ANCORA PER LA GUERRA D’ABISSINIA.
E QUINDI E CON QUANTO SOPRA ESPOSTO CHE AI NOSTRI POLITICI OGGI CHIEDIAMO:
· CHE LA SMETTANO DI OFFENDERE LA NOSTRA INTELLIGENZA; IL POPOLO ITALIANO CHIUDE UN OCCHIO, A VOLTE DUE; UN ORECCHIO E PURE L’ALTRO MA, LA CORDA CHE STATE TIRANDO DA TROPPO TEMPO, SI STA SPEZZANDO. 
NON DIMENTICATE CHE CHI SEMINA OGGI VENTO, DOMANI ALLA FINE RACCOGLIERA’… TEMPESTA !!!