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CATANIA: Gdf verifica gli anni di gestione 2013-2018!!!

Lo scorso anno ricordo di aver letto un articolo realizzato da “contropiano.org” che analizzava in maniera precisa il fallimento dell’amministrazione Etnea: “Il senso di quanto accaduto non risiede solo nella drammatica condizione di alcune migliaia di lavoratori comunali e delle partecipate per il rischio sui pagamenti degli stipendi e nella fruibilità dei servizi da parte della popolazione, ma nella evidente abdicazione del sistema pubblico al mantenimento di strumenti di coesione sociale tra aree territoriali del paese, il cui divario socio-economico è ormai a livelli di guardia.
Il “fallimento” del comune di Catania è la diretta conseguenza dell’applicazione multilivello dei Patti di Stabilità (europeo, nazionale, locale, ndr), il cui effetto, neanche paradossale, è l’instabilità e precarietà esistenziale di parti crescenti del territorio nazionale, soprattutto al Sud. Quello a cui stiamo assistendo è un fenomeno di secessione reale, sociale ed economica, di parti del territorio nazionale tagliato fuori dai rapporti con il centro produttivo e finanziario del Nord Italia e del nucleo magnetico centrale della Ue, abbandonati quindi alla deriva economica e alla marginalizzazione sociale”.
Ora come sempre avviene “i nodi vengono al pettine” e a piangerne le conseguenze purtroppo non saranno soltanto i cittadini, ma anche le imprese…
Sì… perché con un “buco” di un miliardo e 600 milioni di euro, il Comune di Catania non può che dirigersi verso il fallimento, mentre ai cittadini non resterà che iniziare a soffrire gli aumenti di aliquote sulle già esose tasse… a cui andranno sommati i danni che le imprese subiranno a causa di questo dissesto finanziario, che provocherà a molti di essi – in particolare a coloro che vantano crediti verso lo stesso ente locale – una grave perdita, perché la legge prevede per tali crediti, una svalutazione che oscilla dal 40 al 60%.  
Ovviamente se il buco finanziario c’è… qualcuno l’ha realizzato e quel qualcuno ora è sulla lente d’ingrandimento degli investigatori della Gdf, che proprio stamani si sono recati presso la Segretaria Generale Rossana Manno, da poco insediata, alla quale hanno notificato una delega della Procura di Catania per l’acquisizione di tutti gli atti amministrativi risalenti ad uno specifico periodo, il 2013-2018.
Comprenderete come l’indagine si preannuncia molto “approfondita” tanto che i militari hanno chiesto e ottenuto una stanza presso gli uffici di Ragioneria per svolgere il proprio lavoro.
L’iniziativa (secondo quanto è trapelato), sarebbe da collegare a un’inchiesta avviata dalla Procura di Catania sul dissesto finanziario, per un ‘buco’ da oltre 1,5 miliardi di euro, al momento senza indagati.
Al momento di nomi non ve ne sono… ma sono certo che quando si giungerà alla fine delle indagini – come sempre avviene in queste circostanze – qualche nome uscirà fuori!!!
Ma d’altronde, continuare a pensare come ancora in molti fanno – soggetti che si piegano alle volontà del malaffare e della corruzione – e cioè che la giustizia non giungerà mai alla loro porta… è veramente da sciocchi, perché il tempo dell’illegalità è finito, anche per coloro che finora sono stati (ahimè da questo nostro collaudato sistema clientelare…) ben protetti!!!
Già… forse si dovrebbe dire: troppo protetti!!!

La nostra politica è come una corda tesa!!! Sì… sembra che stia per spezzarsi, ma poi… non accade nulla!!!


La vera via corre lungo una corda, che non è tesa in alto, ma appena sopra il terreno. Sembra più

destinata a far inciampare, che ad essere percorsa“!!!
Non so voi… ma il sottoscritto ne ha piene le tasche di questi inutili polemiche, di tutti questi scontri e litigi che non portano a nulla di concreto… 
E poi… quell’opposizione, cosi sterile… ma veramente Zingaretti pensa di far rientrare il proprio elettorato con quelle sue “minchiate”… 
Il sottoscritto, preferisce non andare a votare!!!
E poi c’è il caso Siri e quei presunti collegamenti a “cosa-nostra”, per aver ricevuto 30.000 euro… mi sembra a dir poco una cazzata!!! 
Forse se fossero stati 300.000… o qualche milione ed allora tutto avrebbe avuto più senso… 
Ma un soggetto che già di suo guadagna 30.000 euro al mese, pensare ora che si venda o ancor peggio che si circondi di soggetti affiliati alle associazioni criminali… mi sembra poco plausibile: vedrete finirà tutto con un buco nell’acqua!!! 
E poi c’è il salvataggio di Roma ed anche l’inchiesta del Sindaco Raggi… 
Già nelle precedenti indagini non si è giunto a nulla e qui sarà nuovamente la stessa cosa, non è che forse qualche magistrato a deciso di darsi un po’ di notorietà???
Ed ancora il governo che cade oppure no… Petizioni popolari per mandarli a casa da parte del Pd e Fi… strano che questi referendum non li abbiano fatti negli anni passati, quando c”erano proprio loro a governare…
Ma in Italia si sa parlano tutti, ma fatti… non ne fa nessuno!!!  
Di Maio contro Salvini, cosa accadrà a questo governo… resisterà altri quattro anni??? 
Ma anche se ciò fosse possibile… chi sarebbe l’alternativa???
Il pensionato quasi novantenne Cavaliere oppure la sua dama di cortesia che conta meno del 3% o forse la sinistra, che non riesce a trovare alleanze con nessuno di quei gruppi di eguale ispirazione politica???
Nessuno… già nessuno di loro ha i numeri necessari per governare… ed allora stanno lì, come dicevo sopra… per dire cazzate!!!  
Difatti, a dimostrazione di quella loro totale incompetenza politica, ripetono in questi giorni di voler andare alle elezioni politiche, dimenticando che ciò non è attualmente possibile, visto che siamo prossimi alle elezioni Europee… aggiungerei “bellissime”, perché sono proporzionali e quindi porteranno tutti ad essere contro tutti…
Ah che ridere… a breve vedremo questi fatidici numeri, ed allora sì comprenderà chi conta e chi no… ah che ridere!!!
Ritornando alla Capitale e a quel volerla salvare ad ogni costo… 
Penso non sia una cosa giusta, anche perché in tal caso andrebbero salvate anche tutte quelle grandi città di questo paese, vedasi ad esempio la mia Catania, attualmente in totale dissesto finanziario… 
Ritengo però altresì ingiusto, far pagare a tutto il paese le incapacità commessi da quei suoi burocrati…  
Penso sia più corretto porre immediatamente in queste città un commissario dal Cv valido, che ripristini – in un quinquennio – non solo i conti attualmente in negativo, ma soprattutto che intervenga affinché i soggetti che hanno creato quei buchi finanziari , vengano sputtanati e mandati definitivamente a casa, anzi no… meglio in esilio, sì… su qualche isola, così non fanno più danni!!!

CATANIA: A.A.A. CERCASI FONDI URGENTEMENTE!!!

Il nostro Comune ormai, non è più in grado di assolvere a quelle funzioni alle quali è chiamato, ma non solo, a causa di questa condizione economica finanziaria disastrosa, non può fornire quei servizi indispensabili ai propri cittadini…

Inoltre, vanno sommate quelle società terze che hanno confronti dell’ente crediti da esigere, ma che per l’appunto, a causa del dissesto finanziario, non si riesce a far fronte…
Potremmo paragonare questo crollo finanziario al fallimento di una società privata, con la differenza però che l’Ente non può cessare di esistere, in quanto deve assicurare la continuità di esercizio…
Quindi da un lato vanno tutelati i creditori, dall’altro i privilegiati (dipendenti e/o lavoratori) che dovranno essere garantiti…
Ecco quindi che da un lato si pensa a realizzare un piano di estinzione, con il quale s’azzera la situazione che ha provocato il deficit, mentre dall’altro, s’inizia una nuova vita finanziaria attraverso l’uso di proprie risorse finanziarie…
Ora per far ciò, si dovrà intervenire prevalentemente in tutti quei cosiddetti sprechi e il risanamento inizierà non solo adeguando tutte le imposte nella misura massima prevista dalla legge, ma ridimensionando ahimè anche l’organico del personale dipendente…
Si dovrà altresì dialogare con tutti i creditori per indurli ad accettare una eventuale transazione… una situazione quest’ultima che non garantisce immediatamente il pagamento concordato, ma ahimè costringerà essi ad attendere il deposito del piano di estinzione dei debiti presso il Ministero degli Interni e solo successivamente all’approvazione dello stesso, si potrà incassare…
Mentre i creditori che non firmeranno la transazione non riceveranno nulla e s’inizierà ad affrontare quei loro crediti, solo ad approvazione del piano di estinzione..
Ovviamente questo tipo di azioni, scoraggiano quasi tutti i creditori, in quanto ciascuno penserà che l’amministrazione dell’Ente difficilmente provvederà a pagare la parte debitoria e gli eventuali interessi, ma si dedicherà principalmente a pagare le priorità per dar continuità …
Ed infine come pensare di allontanare (per dieci anni…) tutti quei soggetti che hanno di fatto partecipato a quel dissesto???
Certo credere oggi che quanto previsto dalla legge potrà essere applicato è sicuramente un’utopia, ma d’altro canto non è possibile continuare per come si è fatto finora, trascurando le più semplici regole di trasparenza dei nostri conti pubblici…

Il dissesto a Catania??? Non sarà colpa dei Catanesi!!!

Da alcuni giorni, subito dopo il Tg di un canale regionale, ho visto un giornalista – se non ricordo male si chiama Luca – intervistare i nostri ex Sindaci, in particolare sul dissesto economico finanziario …
Ho ascoltato Bianco ricordare gli anni 90’… si da quel 1993 fino al 2000 e quindi dal 2013 al 2018… giustificando quelle necessarie politiche adottate durante il suo mandato, per ridurre il debito della cittadina etnea; segue come sempre un elenco di meravigliosi provvedimenti compiuti in quegli anni di governo…
Stamani, viceversa è stato intervistato l’ex Sindaco Stancanelli, ed anch’egli ha ricordato come durante il suo mandato, quel debito fosse passato da un miliardo e 200 milioni a 700 mila euro… 
Ho pensato… che fosse un vero peccato, non potere intervistare anche l’ex Sindaco Umberto Scapagnini, che per ben otto anni ha gestito questa nostra città, chissà cosa avrebbe detto a riguardo e a chi avrebbe dato la colpa di questo disastro…
Alla fine chissà… a pagare per tutti, sapete chi sara???
Il nuovo Sindaco da poco insediato Salvo Pogliese???
Non vorrei essere al suo posto, già perché dopo quanto hanno pronunciato le sezioni riunite della Corte dei conti alcuni giorni fa e cioè, l’obbligo di dover dichiarare il dissesto economico finanziario del Comune Etneo entro e non oltre 30 giorni, diventa sicuramente difficile continuare, in particolare senza il sostegno del governo centrale di Roma…
Va inoltre aggiunto il rischio che decorso infruttuosamente quel termine assegnato, si provvederà alla nomina di un commissario ad acta ed il conseguente avvio delle procedure sanzionatorie nei confronti dello stesso Comune…
Come avevo scritto ieri: “La verità si vede nei fatti e non nei discorsi” e noi di chiacchiere, ne abbiamo sentite tante, troppe e i risultati di quelle inutili parole sono oggi rappresentate da quel debito, una vergogna non solo per la nostra città, ma soprattutto per noi cittadini, che veniamo ora guardati dai connazionali d’altrettanti capoluoghi di provinciai quasi fossimo degli appestati, dei corrotti, incapaci di saper fare il bene della nostra città, ma soprattutto “complici” di quel sistema fallimentare, che ha reso ciascuno di noi altrettanto “indegni”…
In questi anni di sprechi e di denaro buttato al vento, di trasformazioni urbanistiche solitamente allimite dell’abuso, di demolizioni incredibili come ad esempio taluni cavalcavia, di realizzazioni non necessarie vedasi quella fontane artistiche, e poi, aree a verdi mai godute, parchi a tema inutilizzati, di parcheggi desiderati e mai compiuti e potrei continuare con un elenco lunghissimo…
Se non fosse che penso che l’eventuale arrivo di un Commissario servirà a poco o forse a nulla per riesumare una città ormai morta, ammetto che esaminando senza alcun pregiudizio politico, quanto poco hanno saputo compiere in tutti questi anni quei nostri referenti, forse il giungere ad una soluzione così drastica, è sicuramente preferibile a tutte le altre, ora proposte!!!
Ahimè Catania, poveri Catanesi… che senza alcuna colpa, vengono messi ora in croce…

#Fermiamolacorruzione, colpiamola sul piano finanziario…

Ciao a tutti,
ho appena firmato la petizione “#Fermiamolacorruzione, colpiamola sul piano finanziario @pdnetwork @forza_italia @Mov5Stelle ‏@liberi_uguali” su Change.org. 
Comprenderete quanto sia importante. Potete firmarla anche Voi?
Ecco il link:
Come sappiamo, la corruzione in Italia è un buco nero che ingoia ogni anno decine e decine di miliardi di euro. 
Bisogna colpire i corrotti sul piano finanziario, come si fa per i mafiosi. 
Quanto sopra, rappresenta “l’ultima occasione per salvare l’anima onesta di questo nostro Paese.”
Per fermarla occorre ripensare la normativa anticorruzione recuperando il meglio della lotta alla mafia: i corrotti vanno colpiti sul piano finanziario. 
Questo già accade per i mafiosi grazie alla legge antimafia Rognoni-La Torre fortemente voluta da Pio La Torre, il segretario siciliano del Pci ucciso da Cosa nostra nel 1982. 
È questo il senso della proposta di legge anticorruzione La Torre Bis, scritta da Antonio Ingroia con Franco La Torre, figlio di Pio, e altri esperti. 

La proposta di legge prevede di estendere ai colletti bianchi indiziati dei reati più gravi, la normativa voluta da Pio La Torre.

Come la mafia, anche la corruzione deve essere colpita sul piano finanziario: solo così si potrà arginare un fenomeno ormai diventato sistemico e salvare l’Italia degli onesti dalla bancarotta causata dai corrotti.

Con questa petizione chiediamo a tutti i candidati delle elezioni che avverranno in Italia il prossimo 4 marzo, di impegnarsi a esaminare e approvare la proposta di legge La Torre bis, in modo da dotare quanto prima la magistratura di un nuovo e più efficace strumento normativo contro la corruzione. 

Ripeto, è l’ultima occasione per salvare l’anima onesta del Paese, altrimenti vincerà ancora una volta la classe dirigente criminale che controlla le nostre vite.
Promuovi anche tu questa petizione: inviala a tuoi amici su Facebook, Twitter, Tumblr e Whatsapp… vedrai che basta un piccolo gesto, per cambiare questo nostro paese!!!
Grazie.

Una cosa è la mafia, un'altra la mafia dell'antimafia e un'altra cosa è la LOTTA ALLA MAFIA!!!

Già… dice bene Pietrangelo Buttafuoco: “tutti hanno paura di tutti, della mafia, della burocrazia, dei giornalisti…“. 
Tutti in questa terra dimostrano d’aver paura… e aspettano che sia sempre la giustizia a fare il proprio corso, a risolvere i problemi legati alla criminalità e a saper riutilizzare nel sociale, tutti quei beni patrimoniali confiscati, prevedendone l’assegnazione ed il riutilizzo delle ricchezze di provenienza illecita, così come prevede l’applicazione della legge 109/96…
Si tratta cioè di far tornare nuovamente in campo, lo Stato in Sicilia!!!
E’ difatti da un po di tempo che mi sto convincendo, come sono sempre più rari i casi in cui qualcuno faccia il proprio dovere, a cominciare da quei nostri imprenditori, per continuare con un numero elevato di burocrati, ormai conosciuti con l’appellativo di “colletti bianchi”. 
Se guardiamo di seguito la cartina, possiamo vedere come, la nostra regione, supera per provvedimenti di confisca tutte le altre e aggiungerei anche “in modo impressionante”!!!
Qualcosa quindi da correggere c’è… in particolare se rapportiamo questo dato con altre realtà del nord, sicuramente più ricche ma soprattutto maggiormente produttive!!! 

Inoltre, se si esaminano quanti di quei beni sono riutilizzati attraverso le collaborazioni tra Associazioni di legalità, Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata, Prefetture, Comuni, ecc… possiamo costatare come, nella maggior parte delle volte, queste, restano di fatto inutilizzati o ancor peggio… nella disponibilità di coloro a cui erano state sottratte. 

Certo, fatta la mappatura ed una analisi dettagliata dei beni confiscati nel territorio, si tratta ora di valutare la corretta pratica sul loro eventuale utilizzo e sulla loro gestione… e lì, abbiamo visto come il più volte… si hanno i maggiori problemi… 
Sappiamo bene come, per contrastare la mafia, bisogna indebolirla… ma per far ciò bisogna realizzare una strategia che punti ad indebolire e a distruggere quel capitale accumulato negli anni e che permette ad essa di ampliare quelle reti di relazioni e collusioni, consentendo di fatto a quella organizzazione criminale, di crescere e rapportarsi in maniera proficua con il contesto economico e sociale…
Cambiandosi di volta in volta abito e usufruendo di quegli uomini disonesti e dai colletti limpidi… traggono sempre più vantaggio da quella loro forza, acquisendo posizioni sempre più ragguardevoli all’interno dei quel mercato economico e finanziario…
Bisogna quindi colpire quei consistenti capitali di cui sono in possesso… per poterne ridimensionare con forza, l’influenza che hanno sui cittadini e soprattutto sulla nostra democrazia!!!
Non bisogna dimenticare che questo è un tema molto temuto da quelle organizzazioni criminali, perché di fatto, intacca il loro reale potere, quello economico e di conseguenza il loro unico interesse…
Lo Stato deve dimostrare la propria forza… anche purtroppo senza l’aiuto della stra-maggioranza dei propri cittadini, che preferisce purtroppo ancora credere… che “grazie alla mafia si lavora”!!!
E’ indispensabile quindi… che non si cada nella trappola (creata appositamente da alcuni appositi soggetti “infiltrati”…) dove, una parte di antimafia delegittimi un’altra antimafia… facendo in modo che si giungano a scontrarsi tra loro, Associazioni di legalità, uomini dello Stato, Procure e confederazioni imprenditoriali, sindacali e di categoria… distraendole così, dal raggiungere quell’unico obbiettivo prefissato, rappresentato nel voler eliminare definitivamente… la mafia da questa terra!!!

La mafia… ha conquistato Londra!!!

Roberto Saviano è intervento al Parlamento britannico su invito del parlamentare laburista David Lammy, ex ministro dell’Università…
Quanto segue, rappresenta il proprio intervento:
Se si chiede quale sia il Paese più corrotto al mondo, la risposta più immediata è dettata dal grado di corruzione percepita. 
Magari si penserà al Messico, ai Paesi latinoamericani, a quelli africani, al Medio Oriente, all’Italia. 
E invece il più corrotto è l’Inghilterra, ma non di una corruzione che riguarda gli amministratori pubblici, i poliziotti, i sindaci, ma di una corruzione che è consustanziale al sistema economico. 
Il sistema economico inglese si alimenta di corruzione. 
E in tutto questo il governo e i cittadini britannici non si sono davvero resi conto dell’emergenza che sta attraversando il Paese.
Nel 2015 la National Crime Agency pubblicò un report i cui dati sono estremamente importanti. Il report spiegava che “ogni anno centinaia di miliardi di dollari di provenienza criminale quasi sicuramente continuano ad essere riciclati attraverso le banche del Regno Unito e le loro filiali”. 
E aggiungeva che “l’entità del riciclaggio dei proventi criminali è quindi una minaccia per l’economia e la reputazione del Regno Unito”. 
Di lì a poco anche il primo ministro David Cameron avrebbe espresso il suo impegno dichiarando: “Il Regno Unito non deve assolutamente diventare un paradiso fiscale per soldi sporchi di tutto il mondo”. 
Eppure non è andata così.
In un documento molto interessante pubblicato da Transparency Uk a marzo del 2015 sul mercato immobiliare londinese come rifugio di capitali segreti e soldi sporchi, si parlava di soldi provenienti dalla corruzione, ma non veniva mai citata la parola mafia, né mai si è parlato di organizzazioni criminali. 
Il motivo è semplice: tranne che per rarissimi casi, in Inghilterra la mafia non si vede e non si sente. 
Non ci sono cadaveri sulle strade né sparatorie. In Messico o in Italia tra cadaveri, sangue e sequestri di droga non è possibile pensare che la mafia non esista. 
A Londra esiste ma è silenziosa, agisce nell’ombra… e soprattutto non ha l’odore acre del sangue, ma quello rassicurante dei soldi.
Senza il riciclaggio, il denaro delle mafie sarebbe un ricavato inerte. 
È necessario, invece, che rientri in circolo: il problema delle organizzazioni criminali non è fare soldi, ma riciclarli. 
E nel Regno Unito, secondo le stime di associazioni non-governative, vengono riciclati 57 miliardi di sterline (ovvero 74 miliardi di euro). 
Proventi illeciti che, dopo essere stati opportunamente ripuliti, vengono rimessi in circolo. In silenzio, i capitali criminali si muovono e minano la nostra economia e le nostre democrazie. In silenzio.
La City di Londra, insieme a Wall Street, è la più grande lavanderia al mondo di denaro sporco del narcotraffico. 
Londra è un sistema finanziario internazionale da cui passano transazioni da tutto il mondo per il valore di bilioni di sterline ogni anno e offre i servizi finanziari più ricercati. 
Ma non è tutto, perché oltre a questo, la capitale inglese si trova al centro del più importante sistema offshore del mondo.
Molti capitali internazionali che passano attraverso le dipendenze della Corona Britannica (come Jersey) e i territori d’Oltremare (come le Isole Cayman) – paradisi fiscali per eccellenza – vengono poi incanalate verso le banche della City e quando arrivano a Londra sono già stati ripuliti anche se originariamente erano sporchi. Come rivelò nel 2013 uno studio basato su inchieste di Transcrime (il Centro di ricerca sulla criminalità transnazionale dell’Università Cattolica di Milano) tutte le principali mafie italiane sono presenti nel Regno Unito con i loro affari. 
Uno studio di Transparency International del 2015 ha contato 36.342 immobili in un’area di 6 km quadrati a Londra di proprietà di società di copertura. 
Mentre il 75% degli immobili attualmente sotto indagine nel Regno Unito per reati legati alla corruzione sono registrati in paradisi fiscali. 
A Londra il 90% degli immobili di proprietà di società straniere sono di società registrate in paradisi fiscali.
È così che interi quartieri di Londra si stanno svuotando, diventando luoghi di investimento. Entrano i soldi, escono le persone.
Finalmente la stampa inglese si è accorta di questa vera e propria occupazione finanziaria della propria città: qualche giorno fa ha fatto rumore l’inchiesta del Guardian sul grattacielo residenziale più alto di Londra: St George Wharf Tower, un grissino di cemento di 50 piani dove i 214 appartamenti di lusso sono perlopiù intestati a magnati stranieri quando non posseduti da società offshore. 
Una torre con tutti gli optional che rimane vuota per la gran parte dell’anno, mentre la maggior parte dei londinesi non riesce nemmeno più a trovare un affitto accettabile: le case non servono per essere abitate, ma per fungere da casseforti di cemento, che custodiscono denaro, spesso riciclato.
Tra un mese la Gran Bretagna sarà chiamata a votare al referendum sulla cosiddetta Brexit, per esprimere la propria opinione sull’uscita o meno dall’Europa.
È fondamentale tenere presente che ci sono ambiti – come la sicurezza e la giustizia – in cui non si può agire isolati. 
Quando si parla di criminalità organizzata, di terrorismo, di narcotraffico, non esistono confini. Saremmo degli illusi a pensarlo.
Come si può pensare di affrontare qualcosa che è per definizione internazionale con strumenti nazionali?
Il Regno Unito non può più fare finta di nulla. 
Ora ha i dati, i risultati delle inchieste, gli avvertimenti degli esperti e delle autorità. 
Ora è il momento di muoversi, di fare qualcosa contro il denaro criminale, prima che il denaro criminale si compri tutta la Gran Bretagna.