Archivi tag: disponibilità

Bancarotta fraudolenta e altri reati di natura fallimentare…

Le Fiamme Gialle su delega della locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione all’ennesimo provvedimento di sequestro preventivo di beni, nei confronti di un’azienda amministrata di fatto da due imprenditori indagati per bancarotta fraudolenta e altri svariati reati di natura fallimentare…
La complessa attività d’indagine, condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria nei confronti di una azienda operante nel settore d’impianti idraulici, ha consentito di accertare che i soggetti indagati, nonostante avessero già compiuto plurime condotte distrattive del patrimonio aziendale di due società fallite ad essi riconducibili in danno dei creditori, riuscivano a proseguire la propria attività imprenditoriale, attraverso la costituzione di un’ulteriore azienda, formalmente gestita dalla classica testa di legno ma riconducibile ai familiari, operante non solo nel medesimo settore economico ma anche in quello stesso territorio e con gli stessi clienti delle precedenti società, dichiarate “fallite”!!!
Le Fiamme Gialle quindi, a seguito di accertamenti operati sui molteplici conti correnti nonché sulle disponibilità patrimoniali riconducibili alla società e a quei familiari, hanno individuato e sottoposto a sequestro l’intero patrimonio aziendale (tra cui crediti, beni strumentali e rimanenze di magazzino), a cui si non sommate partecipazioni societarie e ingenti disponibilità finanziarie, che hanno di fatto consentito il pieno e integrale recupero del profitto del reato…
Infine, dalle attività di indagine sono stati segnalati alla locale Procura della Repubblica due soggetti ritenuti responsabili, in concorso, per il reato di bancarotta fraudolenta!!!
Come ripeto spesso, non si finosce mai, forse perchè – viste le “pene” irrisorie applicate dalle normative vigente per quanto concerne i reati amministrativi – quei soggetti, certamente “schifosi delinquenti” d’altronde non vi è altro modo per definirli…), ritengono più produttivo operare in maniera truffaldina che in maniera legale!!! 

Aste fallimentari??? Sono cosa nostra…

Già… quelle esecuzioni immobiliari sono – come si dice in quegli ambienti – cosa nostra!!!

Sì perché a differenza di quanto si possa pensare non vi è solo la mafia a caccia di quegli affari, dietro l’accesso a quelle aste non troviamo soltanto individui prestanome e/o usurai legati a quell’associazione criminale, bensì ahimè anche garanti istituzionali e politici…   

Come sapete sono beni immobiliari che vengono svenduti e guarda caso a fare shopping in quei meandri burocratici, troviamo tutti ed in questo post non parlo delle conseguenze non solo economiche ma soprattutto morali subìte da quei cittadini e da quegli imprenditori costretti a svendersi quei loro beni per quattro soldi… 

D’altronde quanto sopra rappresenta un fenomeno che vede da tempo affaristi e mafiosi mettersi d’accordo, sì proprio fuori da quegli uffici delle aste giudiziarie o attraverso contatti per le vie brevi, osservando on line i diretti interessati, in particolare ciò che si prova a fare è provare a suddividersi quei beni al minor costo possibile, senza far lievitare il prezzo d’acquisto e soprattutto provando a riciclare quel denaro ottenuto da attività illegali quali malaffare, corruzione e tangenti… 

Peraltro la stessa Commissione Antimafia ha evidenziato come il più delle volte sia la stessa mafia a ricomprarsi le case o i terreni ad essi “confiscati”, presentando al posto loro durante l’asta dei semplici prestanome ed il gioco è fatto!!! 

Quell’organismo Parlamentare ha difatti sottolineato l’urgenza di proteggere le fasce più deboli della popolazione, contrastando la crescente acquisizione da parte di quelle realtà (non solo mafiose) che ritirando i debiti in sofferenza e gli immobili di quelle famiglie indebitate, li sottraggono in maniera furtiva alla loro disponibilità e creano nuova linfa ad un sistema già di suo fraudolento. 

Bisogna aver coraggio di denunciare queste circostanze e i loro attori, in particolare nella nostra regione siciliana che a causa della pandemia “Covid-19” si è ritrovata ad offrireha permesso, non soltanto alla mafia, ma anche a tutti quei soggetti con grandi disponibilità finanziarie – grazie all’enorme liquidità da riciclare –  di creare un servizio parallelo di “welfare”, acquistando per l’appunto non solo quegli immobili, ma anche le attività/imprese cadute in totale crisi.

Il vaccino "covid" verrà distribuito in Italia a fine gennaio 2021: meno male… così avremmo modo di costatare in questi mesi i (possibili) effetti collaterali!!!

La prima paziente inglese di 90 anni è stata vaccinata!!!

Quando ho sentito la notizia ho pensato… “non vorrei essere al suo posto”, anche se va detto che a quell’età è più facile prendere decisioni che possono risultare anche estreme…

Difatti, proprio in tal senso, ammiro di più quella sua coetanea, Denise, che presentandosi al pronto soccorso di un ospedale di Parigi, ha voluto rinunciare all’unico letto ancora disponibile in rianimazione per darlo ad un altro malato, più giovane e più forte…

Difatti, mentre lei in queste ore è deceduta, la persona che ha ricevuto il respiratore si è salvato!!!

E quindi, riprendendo con l’inizio della campagna di vaccinazione, ho come la sensazione che il protocollo fin qui utilizzato non sia realmente sufficiente a garantire che questo vaccino escluda qualsivoglia effetto collaterale… 

Ma nel frattempo come stiamo assistendo si va correndo e la disponibilità prevista di quasi 28 milioni di dosi dovrebbe mettere in protezione gran parte dei miei connazionali, quantomeno di quelli appartenenti alle categoria più a rischio o da proteggere in quanto operatori sanitari…

E allora, si proverà sul campo la sua funzionalità e molti cittadini inconsapevolmente – in particolare quei cittadini con almeno una malattia cronica – diverranno vere e proprie cavie di laboratorio…

Ho come l’impressione infatti che dietro questa vaccinazione di massa si nasconda un vero e proprio business, d’altronde il nostro Paese ha già ha acquistato oltre 200 milioni di dosi e tutta questa situazione mi ricorda un libro di fantascienza letto quand’ero ragazzo, in cui la popolazione mondiale – affetta da una grave infezione – veniva immunizzata da un vaccino che però rendeva l’uomo schiavo, quasi fosse un automa, sottomesso ad un sistema che decideva su ciascuna sua azione!!!

E’ qui sembra di assistere alla stessa cosa: limitazione negli spostamenti, controllo attraverso le app di ogni nostro movimento, monitoraggio delle nostre condizioni di salute, imposizione di quarantena e controllo d’eventuali contagi in famiglia, parenti e amici, ed ora con la distribuzione del vaccino, verifica di eventuali reazioni avverse attraverso un un sistema di vigilanza…

Ma non solo… il voler dichiarare a gran voce che il vaccino è su base volontaria e quindi non obbligatorio!!! 

Certo, fintanto che la pandemia resta ai livelli attuali che pur essendo gravi, restano contenuti; ma se la diffusione del virus dovesse improvvisamente aumentare in maniera esponenziale, già… se la pandemia dovesse trasformarsi in qualcosa di più letale e l’unica possibilità di sopravvivenza è il vaccino, ecco che in questi casi tra i cittadini inizierebbe subito il panico e si darebbe il via a una vera e propria guerra civile, pur di riuscire a ottenere una di quelle fiale…

Ed allora tra l’inizio di profilassi, la speranza di raggiungere in breve tempo quella cosiddetta immunità di gregge e i controlli che a breve inizieranno per valutare eventuali effetti collaterali, cosa dire… forse è un bene che – come solitamente avviene in quasi tutte le circostanze – anche questa volta non siamo tra i primi, sì… perché avremmo modo così di valutare quanto da qui a breve accadrà negli altri paesi…

Egoisticamente parlando: “noi tifiamo per la loro”; già… perché essi rappresentano di fatto, anche la nostra di sopravvivenza…

Imprenditori o affiliati???

Come definire gli imprenditori che pagano??? 
Cosa sono??? Degli affiliati, dei subalterni o soltanto degli uomini spaventati che non trovano la forza o il coraggio di ribellarsi???
Oppure sono soggetti che si rendono sin da subito disponibili a pagare, pensando che in tal maniera, potranno migliorare la loro posizione sociale…
Dobbiamo credere quindi che, così facendo, danno quei segnali di propria  disponibilità, per i quali sperano d’esser presi in considerazione???
Sembrerà assurdo, ma è stato dimostrato come sono in molti, coloro che, si sono precipitati a pagare, ancor prima che gli stessi estorsori, avessero fatto le proprie richieste… 
La verità è che quanto compiuto, risponde ad una precisa logica e cioè di chi pensa di poter capitalizzare quel comportamento servile, nella speranza che un domani possa ritornare loro utile… 
Molti imprenditori infatti, pensano in casi del genere, di ricavarne comunque un utile e per far ciò, emettono fatture false: in questa maniera l’estorsione viene camuffata e giustificata dietro pagamento di una fornitura o di un contratto di lavoro, in realtà mai effettuato…
Rappresenta uno dei tanti modi truffaldini di questi imprenditori, per celare quei rapporti di sudditanza, ovviamente inconfessabili, ma di cui molti dipendenti loro “fedeli”, sono ben a conoscenza…
Con il tempo, questi stessi imprenditori, approfittando del ruolo di “vittime”, iniziano a collaborare direttamente con i soggetti criminali, diventando così essi stessi “associati” alle cosche, dalle quali ovviamente ricevono in cambio contratti di lavoro, finanziamenti ed anche nuove opportunità di riciclaggio, reinvestimento di quei noti proventi illeciti… 
È evidente che lo scenario che viene fuori è di per se inquietante perché, al di là dei soliti nomi o della quantità di persone coinvolte, viene a delinearsi un figura imprenditoriale che è poco propensa a sviluppare il benessere della propria azienda, dei propri dipendenti e di conseguenza anche in campo sociale, ma ciò che emerge è il procedere con una cultura d’impresa, che pensa di poter manipolare a suo piacimento regole e leggi, oltre a quella stessa etica professionale, poiché convinti che per crescere, bisogna rapportarsi con quel sistema politico e imprenditoriale colluso (legato a quei soggetti mafiosi), nella piena consapevolezza che soltanto attraverso essi, si potrà beneficiare di una crescita economica… dimenticando nel contempo, la natura criminale di quei nuovi partner…
Già, fanno finta di niente… l’idea è quella di produrre un vantaggio non solo economico nel immediato, ma che si possa proiettare al futuro, battendo la concorrenza con ovvie modalità sleali e superando così facendo, quei dislivelli sociali che fino ad allora si ritenevano insuperabili. 
D’altronde, con quei loro modi nefandi, questi “prenditori” non hanno calcolato i danni che nel corso di questi anni hanno provocato alla loro terra, in quanto non hanno tenuto conto dei vantaggi che hanno concesso a quei soggetti legati al mondo criminale, che nel frattempo – grazie proprio a quegli appoggi ricevuti – si sono rafforzati, consolidando ancor di più quel denaro per poterlo reinvestire su nuovi soggetti ad essi affiliati, che adesso potranno sfruttare per aumentare il proprio prestigio sociale…
Questo modo di pensare altresì, ha creato in loro la convinzione che quanto realizzato, fosse eticamente possibile, socialmente accettabile ed economicamente vantaggioso…
Ecco il perché oggi troviamo, anche presso le PA, soggetti certamente legati a quel mondo “mafioso” in quanto questi, sono riusciti a confondersi tra i professionisti e gli imprenditori locali, sicché oggi è diventato difficile comprenderne le differenze, tra gli uni e gli altri… 
Non dobbiamo certamente fare di tutta un’erba un fascio, come d’altronde, non possiamo dimenticare quanto sta emergendo dalle inchieste delle procure, dove, sempre con maggiore frequenza, le indagini giudiziarie conducono ad incrociarsi con i comportamenti disonesti di molti imprenditori. 
Il mondo imprenditoriale si sa… è in continua evoluzione, ma le zone ancora grigie sono purtroppo fortemente presenti… 
Fortunatamente, in questo periodo, c’è chi sta dimostrando (grazie anche al sostegno dato da alcune associazioni di legalità, quali per esempio AddioPizzo) di non essere disposti a subire o a farsi ricattare, ovvero, a realizzare affari con quei mafiosi!!!
Abbiamo oggi una mafia più civile e una società più mafiosa. Una mafia sempre più in giacca e cravatta e una società che cambiandosi abito troppe volte al giorno sceglie il travestimento… 

Disposti a lavorare per la mafia…

E’ stata realizzata una indagine dalla quale è emerso che più del 50% dei disoccupati, sarebbe disposto, pur di lavorare, a farsi assumere da una società… con legami malavitosi.
Non stiamo parlando di delinquere… lì, secondo un’altra indagine, uscita proprio questa mattina, la percentuale sarebbe dell’8%, e questa notizia rappresenterebbe qualcosa di veramente grave, in quanto, per la prima volta verrebbe ad intaccarsi il principio della moralità che… mai dovrebbe essere scalfito da “particolari” proposte e che invece, per poter vivere… si è disposti a compromettere…
La moralità diventa di fatto qualcosa di relativo, non più un principio, ma una regola sulla quali non si è più certi e che a seconda delle circostanze può essere modificata…
E’ difatti alta… la percentuale di quanti, sarebbero disposti a lavorare in aziende o attività commerciali, gestiti da soggetti legati alla criminalità organizzata…
E’ cosa voler dire (in un momento di crisi come questo), a quanti…, sono ben disposti a fare i propri acquisti, presso quei punti vendita, che attraverso i prezzi adottati ed a seconda del prodotto offerto, riesce ad offrire ai propri clienti quel risparmio notevole…

Sono in tanti a credere – in particolare nella ns. regione – che comunque, la criminalità organizzata da sempre ha fornito quelle occasioni di lavoro che oggi, con questi governanti, e attraverso le lotte adottate dagli organi inquirenti, sono ovviamente diminuite…
Sappiamo bene che quando i cittadini si sentono abbandonati dallo Stato che avrebbe dovuto garantirli, proprio quando la fame e la povertà inizia a farsi sentire, ecco che allora le persone sono più disposte ad accettare compromessi e connivenze…

E’ soltanto l’inizio di una forma di violenza, che in casi gravi può sfociare in ribellione e che trova proprio nei soggetti malavitosi, i principali protagonisti nell’accensione di quella scintilla, necessaria per accendere quel fuoco della protesta… e che ovviamente trova sostegno in quei tanti disoccupati che non riescono ad arrivare a fine mese…

E’ come dargli torto dopotutto… quando bisogna mantenere la famiglia, quando si deve provvedere ai bisogni dei propri figli… , quando dall’altro, si assiste a gente “inutile” che si arricchisce ingiustamente alla faccia proprio dei suoi concittadini… 

E’ ovvio che poi, la criminalità organizzata trova terreno fertile in un tessuto sociale ed economico come quello presente, un paese come il nostro, indebolito dalla crisi e con livelli di disoccupazione record del 13% che sale al 42% per i soli giovani… ed è ovvio quindi, che in questo contesto, la criminalità organizzata trovi quel supporto e quel sostegno dei propri concittadini, che vedono in quelle loro azioni, le uniche capacità imprenditoriali che possano almeno garantire, nuove opportunità di lavoro…
Bisogna intervenire al più presto per poter bloccare questa situazione incresciosa che lega la criminalità alla crisi, iniziando ad intervenire con procedure che favoriscano, in maniera celere ed immediata, l’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani, che rappresentano – per queste organizzazioni criminali – la principale fonte da cui attingere quelle necessarie risorse umane, per concretizzare i loro principali obbiettivi e cioè quelli delle collusioni e del malaffare…
Come si dice… l’onestà paga,  la disonestà quando accettata… viene anch’essa pagata!!!