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Quell'amico di "cosa nostra"…

Pian piano emergono nuove notizie… 

Ho letto in questi giorni un articolo nel quale l’ex Presidente del Consiglio Giulio Andreotti, alcuni mesi prima che gli fosse consegnato un avviso di garanzia per concorso esterno da parte della Procura di Palermo, era stato considerato in un rapporto negli USA: “amico di cosa nostra”!!!

Il documento riservato è del 19 giugno del 1992 ed era stato inviato dal Dipartimento di Stato americano ai diplomatici dei Paesi della Nato, alla Casa Bianca, alla CIA ed anche alla “FBI”…

In quel documento si analizzava come l’assassinio di Falcone, avesse di fatto allontanato definitivamente la possibilità al premier della Dc di diventare Presidente della Repubblica, proprio per via dei rapporti che il capo del governo intratteneva con alcune figure sospettate di essere in odore di mafia e ciò porto quindi come conseguenza all’elezione di Oscar Luigi Scalfaro alla Presidenza della Repubblica al posto suo.

Il rapporto è citato anche in un libro di Andrea Spiri “The end, 1992-1994. La fine della prima Repubblica negli archivi segreti americani”, ma d’altronde l’omicidio di Salvo Lima aveva ben evidenziato quali collegamenti vi fossero tra cosa nostra e gli uomini di  governo.

Da quanto sopra si possono intuire quali motivi abbiano condotto a quell’assassinio, è risulta evidente come il piano fosse stato perfettamente elaborato, in particolare grazie alle garanzie ricevute da parte di taluni soggetti che avrebbero assicurato che l’uccisione di quel uomo così vicino ad Andreotti, non avrebbe comportato disordini o problemi a quell’organizzazione criminale, ma viceversa, grazie proprio a quell’azione, si poteva prospettare un rivoluzionario cambiamento di uomini e partiti in quel palazzo di governo…

Il nuovo movimento politico, avrebbero concesso a quell’associazione importanti rassicurazione di crescita nel territorio e viceversa quest’ultima avrebbe garantito una diretta protezione…

Già… stava per insediarsi un nuova forza politica che godendo della presente reazione della società civile e dimostrando di voler abbattere quella politica nazionale dimostratasi corrotta e che stava per sgretolarsi, iniziava da quella situazione a trarne giovamento per la scalata al governo nazionale e per limitare qualsivoglia operazione di controllo da parte delle forse dell’ordine, che difatti negli anni successivi si sono dimostrate alquanto blande!!!

Viceversa, il nuovo connubio istauratosi andò sempre più fortificandosi e grazie a nuove leggi e soprattutto ai voti che negli anni andarono sempre più incrementandosi, spostandosi da quell’ex partito democristiano a questa nuova realtà.

Ha detto bene ieri in un post il Presidente Claudio Fava: “noi abbiamo bisogno di verità, se non ci interroghiamo sulla nostra storia e sulle verità che mancano rimarremo sempre un paese dimezzato, una democrazia sospesa”.

Se la Lega di Salvini in Sicilia guarda a sinistra…


La Lega vuole espandersi nell’isola e per farlo recluta chiunque… anche quelli che sono oggi i suoi referenti d’opposizione… 

Non c’è da meravigliarsi… qualcosa era già stato compiuto alcuni anni fa, mi riferisco al Comune di San Giovanni La Punta, dove alla fine un un candidato consigliere venne eletto con i voti dei due entrambi schieramenti…
Ora analoga circostanza viene ripetuta a Piedimonte Etneo…
Certo, abbiamo visto in questi anni i numeri della Lega nell’isola, niente in confronto a quelli dei colleghi rivali del governo nazionale (M5Stelle) che proprio nella nostra regione hanno fatto “l’en plein”…
Ripartendo quindi da quei dati, si prova ora a ricucire quel divario, puntando su nuove politiche adottate proprio dal suo segretario, oggi ministro degli interni, in particolare con quel contrasto all’immigrazione… che trovano oggi molti siciliani concordi con quanto da egli fatto!!!
Analoga situazione vive l’elettorato di quel partito democratico ormai senza un vero e proprio leader; d’altronde Renzi viene visto dai propri iscritti come un “Pulcinella” e quel nuovo segretario Martina, conta nei fatti, quanto il due di coppe, quando la briscola è a oro…

Ed allora, in una situazione così fallimentare cosa fare???

Ecco quindi che qualcuno ha pensato ad unire le forze dei due partiti e di quanti, pur appartenenti ad altre correnti, si ritrovano esclusi per cause legate ai propri partiti oppure a seguito di vicende giudiziarie che li hanno visti coinvolti…
Ed allora eccoli incontrarsi su tutti i punti finora divergenti, perché per loro la politica è come una fetta di prosciutto, non importa se è San Daniele o di Parma, a loro va bene tutto anche quello che non è nazionale ma proviene dalla Bielorussia ( senza nulla togliere a quel Paese fantastico…)!!!
Peraltro la politica viene vista come il fine per giungere ad una poltrona ed è ha questo che puntano, riproporre nuovamente tutte quelle superate metodologie clientelari da segreteria di partito DC/PC, fatte di promesse e favoritismi!!!
Ciò che maggiormente mette a disagio, è scoprire che questa iniziativa viene inaugurata in una cittadina, quella di Piedimonte Etneo, che già oggi, appena acoltata la notizia, si sentiva fortemente imbarazzata…
Mi permetto in tal senso di riprendere un commento riportato sul web, precisamente da “Meridionenews”: “a metà fra i sorrisi e l’imbarazzo, che formulano i vari attori della vicenda. Alle contaminazioni, del resto, la maggioranza di Puglisi ci è abituata; in giunta siede una componente del coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia, Isabella Pollicina. Un equilibrio frutto di altri accordi trasversali, in questo caso più datati, ma che visti da fuori disegnano un rassemblement camaleontico. La nostra è un’amministrazione di centrosinistra, mi piace sottolinearlo quando serve, ricorda l’avvocato rieletto lo scorso giugno battendo una civica di centrodestra. Dopo un burrascoso recente passato, il primo cittadino e Valastro – già assessore di Puglisi – hanno siglato un sorta di patto di non belligeranza, che passa anche dalla presenza in maggioranza di un consigliere, Gabriele Ucciardello, oggi nominato come delegato per il movimento giovanile leghista nell’area jonico-etnea”… 
Sono certo che alle prossime elezioni, saranno in molti a rimanere delusi, in particolare questi nuovi candidati del “PD&LEGA”.
Sì perché questi nostri politici non hanno ben compreso che non sono più loro a fare la differenza, ma i cittadini, da troppo tempo stanchi d’essere presi in giro e che hanno deciso di far valere quel proprio voto, premiando chi mette in pratica le necessarie riforme per la  cittadinanza e abbandonando tutti coloro che viceversa, utilizzano quelle poltrone per esclusivi fini personali…
  

Ma io non lo so… e non lo voglio sapere!!!

Sono le parole del testo di una canzone famosa di Dolcenera, ma in questo specifico “post”, nulla centrano con l’amore, bensì fanno parte di un concetto puramente siciliano, che descrive in modo perfetto, quel modo di vivere dei miei corregionali o in particolare di molti miei concittadini…
D’altronde solo da noi un sistema così corrotto come quello per l’appunto che stiamo vivendo, può essere ancora tollerato senza che nessuno dei suoi uomini influenti, prenda mai posizione…
Ciascuno di essi viceversa, non fa altro che salvaguardare la propria posizione, sia per quanto concerne gli uomini legati alla criminalità organizzata, che per quanti siedono in quelle poltrone istituzionali che procedono affinché tutto si compia senza alcun ostacolo, quasi volessero procedere in maniera indisturbata…

Peraltro abbiamo visto come quel sistema di potere controlli tutto, anche i media, che dietro quell’apparenza “libera”, condizionano i lettori attraverso la pubblicazione di notizie per lo più banali, che seguono ovviamente le direttive dei suoi editori, che hanno quale unico interesse, quello di rifuggire da inchieste che vedono coinvolti i propri amici istituzionali, imprenditori, politici o mafiosi… 

D’altro canto, in una città come la nostra nella quale – per come scriveva un suo illustre giornalista, Giuseppe Fava – “i suoi cittadini debbono votare per quei cosiddetti candidati “giusti”, dove gli operai debbono lavorare senza pensare ai sindacati, dove gli imprenditori devono poter godere del dovuto rispetto, dove i giornalisti possono scrivere liberamente non più che sulle previsioni del tempo”, ecco in una città come questa (allora come oggi), diventa comprensibile assistere a come tutto sia permesso, anche quel “non voler sapere“…

Del resto la nostra città in questi anni si è sempre mostrata distante dal prendere una posizione netta da quelle logiche clientelari e collusive, da quei modi associativi e da quei legami di affiliazione , non per nulla ancora oggi sento affermare che la mafia a Catania non esiste, già… proprio come alcuni anni fa, quando certi esponenti ripugnanti di quel partito della Dc, andavano dichiaravano: “Non c’è mai stata collusione tra la criminalità organizzata e la gestione politica. Ne sono indenni i partiti politici, nessuno escluso”.
Naturalmente in un contesto come quello sopra esposto, diventa difficile per chiunque poter operare affinché la legalità abbia il sopravvento…

Ritengo infatti di dover dare merito alle nostre forze dell’ordine e anche ad una parte di magistratura (mi riservo -purtroppo- di ampliare a tutta la categoria, questa mia considerazione…), perché nonostante questo clima di omertà ancora fortemente presente, riescono ad assicurare alla giustizia numerosi soggetti che quotidianamente si dedicano alla corruzione e al malaffare…
Il tutto affinché si possa ristabilire la legalità in tutti quei contesti ancora presenti e soprattutto difficili da eliminare!!!
Ma fintanto che i cittadini continueranno a rispondere “Ma io non lo so… e non lo voglio sapere“… non si fingerà di non vedere, non sentire o decidere consapevolmente di non parlare, ma si tradirà se stessi e la legalità…
Perché chi tace, chi fa finta di non vedere o sentire, rinnega oltre che la propria coscienza, anche la coscienza collettiva!!!

Caro Berlusconi… gli Italiani hanno imparato a votare!!! Non scegliendo più te e quel tuo colluso partito!!!

Minch… ci vuole coraggio a dire a noi Italiani che non sappiamo votare!!!

Sì…certo, secondo il “cavaliere”, durante queste ultime consultazioni elettorali, avremmo dovuto votare per quel suo partito… “Forza Italia” che conta al suo interno, più indagati e condannati di chiunque altro… 
Egli vorrebbe farci dimenticare che, se non fosse stato per tutte quelle leggi “ad personam” approvate da quei suoi governi, a cui andrebbero sommate tutte le vergognose sentenze passate ingiudicate a causa di quella cosiddetta “prescrizione”, utilizzata per l’appunto da quei suoi deputati e senatori, molti di essi oggi probabilmente, starebbero facendo compagnia a Rebibbia a quel loro fondatore del partito!!!
Vede caro “cavaliere”, lei ancora oggi va dichiarando d’essere qui per noi, per salvare il nostro paese, ma la verità è tutt’altra… ed il sottoscritto l’aveva riportata in tempi non sospetti ” http://nicola-costanzo.blogspot.it/2016/07/berlusconi-spero-di-potere-essere.html “, dove già allora anticipavo il verdetto appena emesso su quelle collusioni politico-mafiose, evidenziate dal suo partito e in particolare dai suoi esponenti, lei compreso!!!
Oggi, si sa… sta provando in tutti i modi (anche ricattando quel suo alleato della Lega) d’impadronirsi per l’ennesima volta di questo Paese, affinché possa mettere in pratica quanto fondamentale per salvaguardare la sua persona (da probabili condanne giudiziarie…) e soprattutto le società familiari!!!
Per cui, se Lei oggi è sceso (come si dice… ) “in piazza”, è solo perché ha necessità di farlo per i sopraddetti motivi, perché nel suo animo… non vi è neppure la più piccola briciola d’interesse per questo paese e ancor meno per i suoi compaesani!!!
Quanto dico d’altronde lo si è visto negli anni durante i suoi quattro governi, dove l’unica crescita sociale è stata rappresentata dal livello di illegalità e malaffare, che ci ha portato ad essere considerati nel mondo, come uno dei paesi a più alto livello di corruzione e criminalità!!!
Strano vero… per uno come lei che va dichiarando in queste ore, d’aver contrastato le mafie in tutti i modi, sì… c’è qualcosa che non torna!!!
Peraltro… chi pensa oggi di votare per quel suo partito, lo fa esclusivamente per un interesse personale, non si spiega altrimenti…
Forse perché crede ancora in quel meccanismo clientelare a modello “Dc”, di chi sa che attraverso quel voto, potrà ricevere qualcosa in cambio, un vero e proprio – neppure tanto celato – “scambio di voto”…
D’altro canto, se esaminiamo quei suoi referenti e quanti in questo periodo si stanno per candidare sotto la sua insegna, già… se verifichiamo – in maniera obiettiva – quanto hanno compiuto in quel loro ruolo di “professionisti della politica“, vedremo come quest’ultimi suoi collaboratori, siano stati inconcludenti, ma soprattutto hanno saputo far emergere esclusivamente… collusioni e legami con soggetti discutibili, che hanno condotto a nuove indagini, molte delle quali -mi riferisco alla mia città di Catania – sentiamo già parlare, ma le cui inchieste devono ancora emergere in tutta la loro gravità, anche se sono certo che a breve queste indagini, saranno portate in evidenza dai nostri organi giudiziari!!!
In questa mia nota però non prendo in esame chi ha votato nei primi anni quel partito di “Forza Italia”… 
In quel periodo, molti… me compreso, credevano in Lei… in quel “miracolo italiano”, già… quell’imprenditore che dal nulla era riuscito a creare un impero finanziario e dove con la sua presenza televisiva, era riuscito a sedurci… e soprattutto a ingannarci!!!
Era stato tutto preparato alla perfezione, noi… si molti tra noi, abbiamo voluto affidare quel nostro voto a quel signore tanto distinto; e dire che ripensando a quel periodo… siamo stati dei veri allocchi, ma era il frangente a condizionarci… e se quell’errore infausto, è stato per di più ripetuto, è stato solo perché non si voleva affidare questo nostro paese, nelle mani di soggetti… ancor peggiore di lei!!! 
Ma in quel periodo si sa… c’erano le stragi, c’era stata tangentopoli e noi tutti desideravamo sicurezza e cambiamento, e lei – presa la palla al balzo – ci ha saputo illudere con quella sua immagine “truccata” e quel partito, rappresentante per ciascuno di noi, cambiamento e rinascita…
Già speravamo… e quel nome (così ben studiato a tavolino) “FORZA ITALIA”… dava a ciascuno di noi, nuovo coraggio e vigore!!!
Ma oggi… finalmente abbiamo aperto gli occhi, ed ora si è compreso bene chi fosse quel nostro interlocutore politico… di lui ormai sappiamo bene tutto e non può più ingannarci!!!
A dir il vero qualcuno che lo conosceva bene ci aveva avvisato, su chi fosse il signor Berlusconi, da dove aveva iniziato e cosa fosse diventato grazie a quei suoi amici politici…ma in quel periodo non eravamo disponibili a scoprirlo!!!
Potremmo raffigurare tutta la sua vita ad un’immagine classica, quella del “fiaschetto” di vino…
C’è stato un tempo in cui egli “contava” poco o nulla… tanto da poter entrare come molti nel collo di quella bottiglia (rappresentazione del nostro paese); nel corso degli anni, abbiamo visto quanto si è allargato, ma soprattutto ha saputo “usare” bene il contenuto di quel “fiaschetto“: Ecco… ora è giunto il tempo che egli esca nuovamente da quella bottiglia, sì… ma questa volta in maniera definitiva, ricordandosi però prima d’uscire, di lasciare lì dentro… tutto il maltolto estorto di questi ultimi vent’anni!!!
Ah… dimenticavo, l’86% degli elettori di questo paese, sin d’ora la ringraziano affettuosamente!!! 

Quando fa piacere scoprire di essere nel giusto…


La mia cara amica Romj Bellante mi ha taggato su “Face”… riportando quanto segue: OGGI QUESTO ARTICOLO …RUBA IL TITOLO AL MIO AMICO NICOLA COSTANZO CHE AVEVA GIA’ SCRITTO SU TUTTO CIO’…

L’articolo riportato è di Claudia Fusani, giornalista parlamentare e s’intitola: La notte dei lunghi coltelli nel centrodestra. Venti posti per “poltronari e riciclati”, ma Salvini porta a casa l’abolizione della Fornero.
La “quarta gamba” minaccia lo strappo: “Dateci più posti e dignità”. Girandola di riunioni a Grazioli e poi nella notte. Berlusconi in serata offre 20 seggi. Tutti in quota Forza Italia? Malumori tra i candidati azzurri. C’è chi rimpiange Verdini. E il Cavaliere e il leader della Lega si lanciano messaggi dalle tv

Si mandano messaggi dalle trasmissioni tv. “Salvini? Centroavanti di sfondamento com’è, lo vedrei bene a fare il ministro dell’Interno” dice Berlusconi in mattinata ospite a “L’aria che tira” su La 7. Il centroavanti aspetta il pomeriggio, quando registra “Porta a Porta”, e replica secco: “Quando sarò premier deciderò i ministri e anche quello dell’Interno”. Della serie che chi decide i ministri non sarà certo il Cavaliere. Un paio d’ore dopo Berlusconi va a “Quinta colonna”, ospite di Paolo Del Debbio e la butta là: “Se Strasburgo desse il via libera, è chiaro che dovrei essere io a fare il premier. In alternativa, ho un nome, alto e qualificato, ma non li dico”. Ripicche e sgambetti iniziano di prima mattina quando Salvini si presenta alla Camera – ore 10 e 30 – con un vero asso nella manica: si chiama Giulia Bongiorno, è uno degli avvocati penalisti più brillanti e famosi, l’ultima volta che s’è vista da queste parti aspettava un bimbo che ora ha sette anni, l’aveva scoperta Forza Italia (fortissimo il legame con Niccolò Ghedini) ma poi se n’era andata con Fini in Futuro e libertà. 
Sarà candidata con la Lega di Salvini che vede per lei “importanti incarichi di governo”. E’ un bell’acquisto per Salvini, inaspettato. Anche per Berlusconi che probabilmente non gradisce: il 14 dicembre 2010 Bongiorno votò la sfiducia al governo Berlusconi, fu la prima vera scissione nel centrodestra. E oggi se la ritrova in coalizione. I conti non tornano nella coalizione di centrodestra.   
Riunioni, attese e antefatti 
Sono notti da lunghi coltelli nelle segreterie dei partiti. Anche in quelle virtuali come il sistema operativo Rousseau dove gli uomini della Casaleggio faticano a trovare la quadra tra i tredicimila candidati alle parlamentarie. Gli antefatti si consumano nei corridoi deserti di Montecitorio, tra il Transatlantico e il parallelo corridoio dei presidenti: sembra tutto fermo e immobile, quasi sospeso in attesa del 4 marzo, e invece, racconta un deputato di Forza Italia, “siamo tutti qua, in attesa di un cenno e di un segnale, con l’acidità di stomaco a mille,  sono ore decisive, per le liste soprattutto. I territori aspettano e dobbiamo dire i nomi di chi mettere nelle caselle. Il punto è quanti e quali nomi…”. 
Perché anche nella coalizione che ha “più poltrone che culi” – cioè il centrodestra, frase cult di questo fine legislatura – i conti non tornano. E come diceva ieri un ex ministro Ncd tornato a casa, nel centrodestra, dopo tre anni al governo con Alfano, “la verità è che alla fine le poltrone non bastano mai”.
Lo strappo della quarta gamba?
Sono notti da lunghi coltelli. Ma le lame si affilano di giorno in riunioni supersegrete. I problemi tra Berlusconi e l’asse Meloni-Salvini sono almeno tre: il candidato governatore nel Lazio; il programma che deve essere consegnato al Viminale tra stamani e domenica pomeriggio; l’alleanza con la cosiddetta “quarta gamba”, la lista centrista “Noi con l’Italia” che ha due soci di maggioranza, Raffaele Fitto e Lorenzo Cesa, a loro volta a capo di un gruppetto di signori dei voti locali ma anche di signori della politica, da Tosi a Quagliariello, da Costa a Lupi, dal siciliano Saverio Romano a Iorio. La verità è che Salvini non ha mai sopportato l’idea della quarta gamba. “Poltronari e riciclati” li ha sempre definiti e quando due settimane fa ad Arcore fu dato l’ok alla coalizione, Salvini mise il veto su alcuni nomi. “Mai in lista Lupi e Tosi” disse. Ora invece il punto è che “i poltronari” chiedono seggi (“almeno 30”), il tavolo tecnico – cioè Niccolò Ghedini e Gianni Letta – è arrivato a proporne 20 (ieri pomeriggio erano 13) ma Salvini li vuole mollare tutti nella quota Forza Italia. 
I candidabili azzurri ancora ieri sera camminavano silenti nei corridoi di Montecitorio in attesa di un segnale, un cenno, un messaggio whatsapp. Per sapere come andrà a finire. “Sai qual è il problema? – ragiona una candidabile “Che non abbiamo più Verdini perché Denis il problema della quarta gamba lo aveva risolto in mezza giornata” 
Girandola di riunioni  
Conviene cominciare dalla fine. Dalle 22 di ieri sera quando Salvini lascia palazzo Grazioli. “Buone notizie, abbiamo firmato il programma…” dice uscendo. Lo staff del Cavaliere veicola subito una foto opportunity: Salvini, Meloni, Berlusconi sorridenti con le mani su una cartellina. Erano entrati a Grazioli alle 20. Fitto e Cesa non gradiscono. La lista “Noi con l’Italia” detta alle agenzie un comunicato di fuoco: “Che sia stato firmato il programma non è una buona notizia, noi non siamo stati convocati, non eravamo presenti, continuano a considerarci di serie B”. Sono quasi le 23 quando la “quarta gamba” torna in riunione, per la seconda notte di fila. La tentazione di mollare tutto è forte (Lupi e Fitto) convinti che “possiamo arrivare al 3%”, significa 13 deputati e 7 senatori. Gli altri sono per lasciar fare e provare comunque a prendere posto nella XVIII legislatura. Se nel pomeriggio, dopo una riunione a Grazioli proprio con Fitto e Cesa, lo strappo sembrava ricucito, stanotte era di nuovo slabbrato. 
“20 seggi? Una finta”
I centristi fanno in fretta a scoprire che i venti seggi che sembrano concessi a tarda sera sono in realtà “una finta”. “Una decina sono in posizioni impossibili” spiegano nell’ennesima riunione notturna. Probabilmente Salvini e Meloni hanno anche accettato di ospitare qualche nome nelle proprie quote (35% e 15%), ma sono seggi finti, al sud ma in zone dove i sondaggi danno i 5 Stelle in netto vantaggio. Ed è questo, ancora più del programma firmato in loro assenza, ciò che spiazza la quarta gamba. 
La questione del sud 
Probabilmente Berlusconi farà stamani un altro tentativo per cucire e sopire. Per convincere Salvini che la lista “Noi con l’Italia” è utile alla vittoria perché “portatrice di voti”, ieri sera gli ha mostrato i sondaggi di Alessandra Ghisleri che dimostrano senza se e senza ma che i 5 Stelle hanno il loro bacino di voti soprattutto al sud. E’ qui che vanno contrastati. Ma è qui che la Lega è più debole. Ed è a questo punto che devono entrare in gioco i signori dei voti della “quarta gamba”.  Salvini non ha mai accettato questa analisi. E non fa mistero di considerare il coinvolgimento dei centristi come un modo per tenere bassa la Lega “proprio adesso che abbiamo tolto la parola nord e stiamo diventando un partito nazionale”.
La rivincita di Salvini 
Il leader del Carroccio alla fine è costretto ad ingoiare i venti ospiti non graditi, in parte anche nella sua quota (vediamo se accettano…), e però porta a casa un vero trofeo: l’abolizione della legge Fornero. Nel programma firmato ieri sera sarebbe usato questo termine, “abolizione”, con buona pace per i 17 miliardi l’anno necessari per compensare gli effetti della cancellazione.  Accordo raggiunto anche su flat tax ed elezione diretta del Presidente della Repubblica. Fumata nera, invece sulla scelta del candidato governatore nel Lazio. Il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi non molla la posizione e resta candidato seppur abbandonato oramai da quasi tutti i leader della coalizione. L’ipotesi Maurizio Gasparri non convince, a cominciare dal diretto interessato che comunque si mette sugli attenti e, nel caso, dice: Obbedisco.  Zitto zitto allora prende quota l’ipotesi Fabio Rampelli, l’ala destra di Fratelli d’Italia. Potrebbe essere questa la soluzione…???

Mattarella padre… uomo d’onore???

Stavo curiosando sul web, quando mi sono imbattuto in questa notizia, alquanto drammatica, poiché evidenza – se fosse vera – una situazione incresciosa e difficile da credere, capace da sola, di mettere in discussione 50 anni di storia della nostra Repubblica… 

Tutto ha inizio, con le dichiarazioni di un pentito di nome Franco Di Carlo, che già vent’anni fa, durante un interrogatorio aveva riportato quanto segue e che ora nuovamente (alcuni anni fa), ha voluto ripetere: “Il vecchio Bernardo Mattarella, padre del capo dello Stato, mi fu presentato come uomo d’onore di Castellammare del Golfo… me lo presentò tra il ’63 e il ’64 il dc Calogero Volpe, affiliato alla famiglia di Caltanissetta, che aveva uno studio a Palermo”. 
Comprendere i motivi che abbiano spinto nuovamente quel pentito (Di Carlo), a parlare di quel periodo è quantomeno sospetto… ma comunque, bisogna riconoscergli che in quel tempo, egli, era parte integrante (in maniera certamente negativa…), di un momento in cui, lo Stato e la mafia, andavano a braccetto…

Va ricordato inoltre, che proprio in quel preciso periodo – parliamo degli anni 50′-60′ – il genitore del nostro attuale Presidente della Repubblica, (patriarca di quella allora democrazia cristiana), era stato, ministro della Marina, dei Trasporti, del Commercio, delle Poste e dell’Agricoltura.

Avevo letto alcuni mesi fa qualcosa in un libro di Alfio Caruso (acquistato in una bancarella), ma nulla sapevo della causa intentata dai familiari, Sergio Mattarella e dai suoi nipoti (Bernardo Jr e Maria), nei confronti proprio del giornalista Alfio Caruso e della Longanesi, autore e casa editrice del volume incriminato “Da Cosa nasce cosa“, che secondo l’accusa, con quel libro, aveva provato ad “infangare la figura di Mattarella padre”, raccontando inoltre in maniera “grossolana”, i rapporti politici del fratello Piersanti, presidente allora della Regione siciliana e ucciso successivamente dalla mafia nel 1980.
Per cronaca va riportato che il capo dello Stato e i suoi nipoti, hanno chiesto al giornalista un risarcimento di 250 mila euro, ed hanno rifiutato una proposta di conciliazione che avrebbe chiuso la causa con la pubblicazione di una nota “riparatoria” sul sito della Longanesi. 
Da quanto sopra però, sembra che il giudice civile Enrico Catanzaro, possa decidere di acquisire un nuovo interrogatorio del Di Carlo agli atti del fascicolo processuale, alimentando così ancor più… lo scontro giudiziario.

Ma riepilogando, cos’è che ha detto il pentito di Altofonte?
“In quei primi anni Sessanta, nei paesi in Cosa Nostra entravano le persone migliori… 
Così era capitato anche a Bernardo Mattarella che era un giovane avvocato perbene. Ciò era avvenuto anche nell’ambito della famiglia della moglie, Buccellato, che aveva al suo interno sia esponenti di Cosa Nostra, sia esponenti delle istituzioni, perfino un magistrato”. 

Poi aggiunge: “In epoca successiva, per evitare di essere attaccato come mafioso, Bernardo si allontanò da Cosa Nostra: il boss di Trapani, Nicola Buccellato, mi raccontò che si era allontanato a causa del sequestro di un suo figlioccio, rapito dalla mafia. 
Ma in realtà si era allontanato prima, perché Cosa Nostra stava cambiando e Mattarella non condivideva quei cambiamenti”.
A far parlare stavolta il pentito di Altofonte (che iniziò a collaborare nel 96′ e oggi vive sotto falsa identità tra Londra e una città del Nord Italia), non è un magistrato, ma l’avvocato Fabio Repici, difensore del giornalista Alfio Caruso, che nei giorni scorsi ha chiesto e ottenuto dal Servizio centrale di protezione il permesso di interrogare Di Carlo, nell’ambito di un’indagine preventiva difensiva: una prerogativa concessagli dal codice (art. 391 c.p.p.) e scaturita dalla preoccupazione di un nuovo procedimento, dopo che l’avvocato di Mattarella, il civilista Antonio Coppola, aveva annunciato nell’ultima udienza di riservarsi “ogni azione nelle sedi competenti” per contrastare le fughe di notizie sui giornali.
Registrata la nuova testimonianza di Di Carlo, poi riassunta in un verbale di cinque pagine, Repici l’ha depositata presso la cancelleria della prima sezione civile di Palermo, chiedendone l’acquisizione.
Nei mesi scorsi, infatti, il giudice Catanzaro aveva rigettato sia l’istanza di sentire in aula il pentito di Altofonte, sia quella di convocare il capo dello Stato per sapere se la madre, Maria Buccellato, “fosse legata da vincoli di parentela con alcuni mafiosi di Trapani”. 
Una tesi, quest’ultima, respinta dall’avvocato Coppola che ha sempre definito “un marchiano errore di persona” il collegamento tra la donna e i Buccellato mafiosi: il legale ha anche prodotto in aula una documentazione anagrafica che manifesta “l’assoluta diversità di tempo, di famiglie genitoriali e di famiglie di coniugi tra Antonino Buccellato (nonno materno di Sergio Mattarella, ndr) e l’omonimo mafioso trapanese” di Castellammare del Golfo. Nel 66′ Volpe e Bernardo Mattarella querelarono il sociologo Danilo Dolci che aveva scritto della loro contiguità con

Cosa nostra. Dolci fu poi condannato per diffamazione dal tribunale di Roma.

Ma ora Di Carlo, che la Corte d’assise di Trapani nella sentenza Rostagno ha definito pienamente attendibile, riporta a galla i suoi ricordi, tra cui alcuni incontri con il vecchio Bernardo: “Insieme a Volpe, ebbi occasione di andare alcune volte a casa di Mattarella, in una piazzetta, forse Virgilio o Isidoro Siculo”. E, a distanza di mezzo secolo, coglie nel segno: l’abitazione del politico all’epoca era proprio in via Segesta, traversa di piazza Virgilio, nel centro di Palermo.
Bisogna dire che parliamo di un periodo nel quale i Procuratori della Repubblica  passavano “informazioni” ai cugini Salvo, che molti giornalisti erano vicini ai boss e che alcuni Funzionari di polizia si erano dimostrati corrotti, a cui vanno aggiunti tutta una serie di Ministri compiacenti  ed una serie di avvocati, consulenti, nobili. medici, docenti universitari tutti a “disposizione” della mafia…

E’ questa la Palermo che ricorda e racconta il pentito Di Carlo…
In quella sua confessione evidenzia i “segreti” di una città, i suoi delitti, le sue trame… le indagini sull’omicidio di Mario Francese, il cronista giudiziario del Giornale di Sicilia ucciso nel 1979, ricorda del procuratore capo Vincenzo Pajno, molto amico di Nino Salvo lo stesso che gli riferì sul Mattarella e di come venivano insabbiate le notizie, grazie alla complicità che si avevano all’interno di quella categoria riguardante l’informazione palermitana….
Nomi su nomi… ed in quei verbali sono finiti in tanti… d’altronde questo boss di Altofonte, è paragonato dagli stessi procuratori di Palermo, “affidabile” quasi a Tommaso Buscetta, ed è tutto un dire quindi, in particolare quando ricostruisce alcuni delitti eccellenti, dal presidente della Regione Piersanti Mattarella, a quelli dei giudici Scaglione, Costa e Terranova, dal segretario provinciale della Dc, Michele Reina… in grado di ricordare un particolare importante sul Mattarella (il Presidente assassinato nel 1980 n.d.r.) che aveva spiegato a Roma, ai suoi referenti, la situazione siciliana ed i suoi cattivi rapporti con Lima….

Ciò… secondo il boss di Altofonte, portò (insieme ad altri fattori) all’uccisione dello stesso (Piersanti Mattarella) che veniva additato, dopo quella esternazione, come uno sbirro…
Il boss, si è riservato di fare i nomi di altri magistrati di Palermo coinvolti, direttamente ai giudici di Caltanissetta…
Certo, rileggendo quanto sopra, diventa difficile comprendere dove sta la verità, non solo per il sottoscritto, ma credo per chiunque voglia riprendere ad esaminare quel periodo storico…
Chissà se prima o poi… riusciremo a mettere la parola fine, ad una vicenda reale con la quale noi siciliani abbiamo convissuto, un momento difficile e tragico, che credevamo d’aver superato, ma che ora, ritorna nuovamente, alimentando in ciascuno di noi ancor più dubbi di quelli che avevamo allontanato e soprattutto ahimè… meno certezze!!!

Vota… "Nuova Democrazia Cristiana"…

Succede che a volte, proprio come in amore, ci si ritrova da soli e le persone con cui si dividevano le giornate, non ci sono più…
Altre volte, scopriamo come le stesse… non sono andate mai via!!!

Ciò che sembra assurdo, è che proprio quando uno spera d’intraprendere nuove esperienze, provando a troncare definitivamente con il passato, tutto sembra ritornare…
Sembra quasi che ci sia un legame, che non permette di staccarsi…
Ed allora, ecco che si prova a ritornare nuovamente insieme, in un disegno politico che desideravamo… non rivedere più!!!
Ed invece no… quando finalmente si era riusciti nell’intento, c’è sempre qualcuno che ha nostalgia del passato…
Vorrei dire a certi soggetti… ma perché ritornate sempre all’ovile…??? 
Cosa ci sarà mai di così importante, da legare soggetti cosi tanto differenti e soprattutto politicamente distanti???
Ecco quindi che in virtù delle prossime elezioni, dopo non aver condiviso nulla in questi anni in riforme e iniziative per il paese, ora si cerca, come tante pecore… di stare “vicini…vicini”…
Una vera e propria situazione tragica quella che si sta per compiere… mirata esclusivamente a raggiungere quel fatidico 5%…
Mi sembra di rivedere nuovamente l’ex “Democrazia cristiana”, quel partito che era stato capace di fare di tutta un’erba un fascio… stavano tutti la dentro: politici, imprenditori, uomini delle istituzioni, professionisti, terroristi, preti e soprattutto mafiosi!!!
Basta soltanto rileggersi la storia… non quella scritta sui libri di scuola, ma quella derivata da 50 anni d’inchieste e processi, che hanno fatto comprendere come quel sistema clientelare e corrotto, governava il nostro paese…
Si comprendono ora le motivazioni che stanno allarmando molti di quei partiti minori, dopo aver saputo dell’accordo tra PD, M5Stelle e FI, sulla nuova legge elettorale…
Questa intesa difatti, sta spiazzando tutti… in particolare quegli esponenti di quei “partitini” che, con quel misero 3%, gli è stato concesso di governare in questi anni, questo nostro paese, alla faccia della maggioranza degli elettori… l’importante per essi era raggiungere quelle poltrone da ministri, senza averne di fatto, ne i numeri, ma soprattutto le capacità!!!

Ed ora quindi… eccoli nuovamente alla ricerca di quei voti necessari affinché si possa superare quello sbarramento ora imposto… e nel far questo, si prova a minacciare l’attuale governo “Gentiloni”.
Ma scusate, viene spontaneo chiedere: ma come si può stare in un unico gruppo politico, quando in questi anni, ci si è gettati soltanto fango???
Anni in cui, si è preferito evitarsi… ed ora, per una mera questione numerica, vorrebbero farci credere che sta nascendo un nuovo partito ed è tempo di riprendere quella strada percorsa a suo tempo insieme…
Vedendo quello scudo crociato, verrebbe da chiedersi… “perché unire ciò che Dio ha voluto tenere separato”???

Ma questi uomini, non possiedono alcuna dignità morale… se l’avessero… non starebbero neppure lì!!!
D’altronde abbiamo visto quanto è stato dichiarato dalla Corte di Cassazione che ha espresso alcuni anni fa, come il Parlamento ed il presidente Napolitano… fossero incostituzionali!!!
Per cui, se le Camere sono state elette con una legge incostituzionale, allora questi avrebbero dovuto essere immediatamente rimossi o quantomeno sostituiti…. ed abbiamo visto com’è finita, nulla è stato fatto!!!
Napolitano ha condizionato questo paese, applicando una serie di imposizioni non democratiche, togliendo con quelle sue azioni, la sovranità al popolo… mentre i suoi referenti, in particolare quelli dei partiti amici e/o collusi… ne hanno in questi anni… approfittato!!!

Quali segreti si nascondono dietro l'omicidio di Piersanti Mattarella…???


Se provate a verificare, per ogni giorno dell’anno, quali vittime della mafia andrebbero commemorate, resterete sorpresi nello scoprire che, per ogni giorno, vi è stato un’omicidio…
Solitamente, siamo portati a rievocare i personaggi più illustri o certamente quelli che hanno lasciato un segno profondo sia nel campo sociale che in quello culturale…
Ma ci sono molti tra essi, che in totale anonimato, hanno operato in gran segreto affinché la legalità potesse compiersi…
Parlo di tutti quei militari delle forze dell’ordine, che sotto copertura, si sono infiltrati all’interno di quelle associazioni malavitose, per dare la caccia a quei boss latitanti e che a causa di ciò, hanno purtroppo perso la vita…

Oggi, 6 gennaio 2017… ricordiamo Piersanti Mattarella.

Fu dichiarato nel processo che, ad assassinarlo era stata “cosa nostra”… ma forse rileggendo meglio quei documenti processuali, si comprenderà come la mafia, in questo delitto, centrasse poco… o forse nulla, anche perché a quei tempi, gli interessi della Dc erano convergenti con gli affari di quella associazione criminale, per cui, non era ragionevole colpire un uomo di quel partito!!! 
Va ricordato inoltre, che proprio durante il processo, la moglie di Mattarella (testimone oculare dell’omicidio), dichiarò di riconoscere l’esecutore materiale nella persona di Giuseppe Valerio Fioravanti, ma tuttavia, per questo crimine verrà assolto, in quanto la testimonianza della Sig.ra Mattarella e di altre testimonianze contro di egli (tra cui quella del pluriomicida Angelo Izzo) non furono ritenute attendibili…
Non si tenne conto d’altronde, delle dichiarazioni stesse del Fioravanti, che fece intendere che l’ordine di uccidere Piersanti Mattarella, proveniva direttamente da quell’ambiente massonico, affaristico e politico di carattere democristiano…
Va inserito in quei “delitti politici” iniziati l’anno prima, con il segretario provinciale Dc a Palermo Michele Reina, proseguito quindi con l’uccisione di Mattarella proprio mentre era presidente della Regione siciliana e completato, con il segretario regionale del Pci, Pio La Torre…
La storia come abbiamo visto, proseguì con l’assassinio dell’eurodeputato Salvo Lima, assassinato il 12 marzo del 1992, che secondo però il killer Angelo Izzo, sarebbe stato il “suggeritore” del pentito catanese Giuseppe Pellegriti, il quale indicò in Salvo Lima, il mandante del delitto Mattarella… 
Era un periodo nel quale i Procuratori della Repubblica, passavano “informazioni” ai cugini Salvo, i giornalisti erano molto vicini ai boss, i funzionari di polizia si dimostravano corrotti. con i Ministri che restavano “a disposizione”, seguiti da tutta una serie di personaggi collusi, tra cui noti Avvocati, Consulenti, Medici, Docenti universitari e vari “nobili”… tutti ovviamente al servizio dei mafiosi. 
Ecco questa era la sicilia di allora… raccontata dai vari pentiti e chi decise di non piegarsi a quel sistema mafioso/clientelare, come per esempio il giornalista Mario Francese, venne tragicamente ucciso…
In questa lista di persone perbene, vanno ricordati i giudici Scaglione, Costa e Terranova, anch’essi barbaramente uccisi…
Come abbiamo visto, per molti di quei delitti, lo “stato” (quello con la “s” minuscola… ) ha preferito attribuire a quella associazione criminale tutte le responsabilità…
In questo modo, ha potuto continuare indisturbata per un altro ventennio, a realizzare quelle necessarie collusioni, di cui in molti sapevano, ma che per l’appunto facevano finta d’ignorare…

Bisogna aggiungere comunque, che qualcosa in questi anni (grazie al sacrificio di quegli uomini) è cambiata… anche se purtroppo di quel sistema restano ancora oggi, molti intrecci attivi, ben legati tra essi e purtroppo difficili –con le metodologie “delicate” finora applicate ed una legislazione basata sulle “interpretazioni”  da essere debellati…
Mi piace ricordare una frase di Carlo Alberto Dalla Chiesa: Quando c’è un delitto di mafia, la prima corona che arriva è quella del mandante!!!