In una recente operazione della Procura di Brescia, emerge uno scenario che sembra uscito da un romanzo noir…
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Luciano Mirone: La massoneria a Messina…
Sono passati tanti anni, ma l’argomento riportato su “L’Informazione” sembra essere ancora attuale ed è per questo motivo che mi sono in parte riproposto di pubblicare; trovate comunque il post completo al seguente link: https://www.linformazione.eu/2011/12/massoneria-messina/
Fino agli anni Ottanta era considerata la “città babba”, la città non
ancora intaccata dal fenomeno mafioso, la città che, pur attraversata da molte contraddizioni, esprimeva una qualità della vita a dimensione umana.
Anche se non ci sono statistiche né studi che dimostrino il nesso tra le pesanti infiltrazioni mafiose al Comune, al Palazzo di giustizia e all’Università, e la più alta percentuale italiana di iscritti alla massoneria, Messina oggi occupa gli ultimi posti in classifica in diversi settori. Una coincidenza?
In realtà, negli ultimi decenni, la massoneria da fenomeno d’elite si è trasformato in fenomeno di massa. Sessantadue medici, quaranta docenti e funzionari dell’Università, trentotto avvocati, trentacinque dipendenti di enti pubblici, trenta ingegneri e architetti, ventotto imprenditori fanno parte delle svariate logge disseminate in città. Un esercito di professionisti che occupa i posti chiave.
A Messina tutte le famiglie più in vista, secondo un’antica tradizione, hanno almeno un parente massone. Con l’aumento dei diplomi e delle lauree, spiega chi conosce bene il fenomeno, in città ci sono più massoni che persone libere. Senza contare la provincia, dove la percentuale è in nettissimo aumento.
Un numero di massoni che nella città dello Stretto è in continua crescita grazie soprattutto ai rampolli dell’alta borghesia “pervasi da un insopprimibile bisogno di spiritualità”, che vengono “iniziati” all’ombra del Grande Tempio.
A scorrere gli elenchi ufficiali scopri un intreccio incredibile. Ministri, Magnifici rettori, cugini dell’ambasciatore italiano alle Nazioni unite, onorevoli, sottosegretari, ex presidenti di Regione, assessori, presidenti degli Ordini professionali. Insomma una pletora di personaggi che contano, appartenenti soprattutto al partito del Pifferaio.
“La massoneria sana non dispone di alcun potere. L’unico potere che abbiamo ci deriva dall’onestà e dai principi di libertà, di fratellanza e di tolleranza”.
A fare questa dichiarazione è…
L'italia dei cachi…
Il testo che desidero riproporvi è del 1996, appartiene al gruppo Elio e le storie tese… e sono passati parecchi anni d’allora, eppure quelle parole sono tutt’ora attuali!!!
In particolare quando dice “Italia sì, Italia no“… quando si fa cioè riferimento alle contraddizioni di una nazione divisa, ad un popolo che ormai non crede più alle istituzioni o alla politica, che deve fare i conti con una democrazia corrotta e con una mancanza di ideali e di valori, soffocati da troppo tempo, da una economia globale che impone al nostro paese, regole e diktat…
Com’é che diceva…??? Ah… sì…





