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Quando la fede si intreccia con il crimine: una storia di ’ndrangheta e contraddizioni…

In una recente operazione della Procura di Brescia, emerge uno scenario che sembra uscito da un romanzo noir…

Già… una suora, figura simbolo di pace e dedizione, posta al servizio della criminalità organizzata: sì… quella calabrese, la nota ’ndrangheta…
Cosa dire, due vite agli antipodi unite dallo stesso sistema, perché da un lato, vi era un temuto elemento di spicco della ’ndrangheta lombarda, dall’altro, una suora, che secondo le indagini avrebbe messo le sue mansioni carcerarie al servizio del sodalizio criminale. 
Infatti, in una conversazione intercettata, un affiliato si riferisce a lei con parole inquietanti: «È una dei nostri. Se ti serve qualcosa dentro, chiedi a lei». 
La religiosa difatti sarebbe stata un importante tramite tra i membri del clan detenuti e quelli operativi fuori dal carcere, dimostrando come la rete mafiosa sappia insinuarsi anche in quelle fenditure insospettabili.
L’indagine ha ora portato all’arresto di ben 25 persone, tutte accusate di reati che vanno dal traffico di droga e armi all’usura, fino al riciclaggio e alle estorsioni. 
Tra i nomi eccellenti figurano anche ex consiglieri comunali, accusati di aver negoziato appalti pubblici in cambio di supporto elettorale, confermando ancora una volta il connubio – purtroppo frequente – tra politica e criminalità organizzata.
Cosa aggiungere… una pagina nera nella lotta alla criminalità, uno specchio delle contraddizioni umane e sociali. 
Una dimostrazione di come il crimine sappia corrompere e sfruttare ogni spazio, persino quelli dedicati alla fede e alla redenzione.
Viene spontaneo chiedervi cosa ne pensate? Come è possibile che realtà così distanti si intreccino in modo tanto inquietante? Se volete inviare la vostra risposta, sarò ben lieto di condividerla.

Le mafie inquinano gli appalti già al momento della stesura del bando!!!

Mafia e appalti, un connubio da tempo accertato!!!

Le imprese legate a quei clan tentano l’inquinamento delle procedure di gare pubbliche già dalla fase di stesura del bando, mediante varie forme di connivenza con collusi funzionari pubblici… 

A lanciare l’allarme è una relazione della Dia intitolata: “Le tecniche di penetrazione possono concretizzarsi già nella fase di programmazione e progettazione delle opere pubbliche” tramite l’azione corruttiva di funzionari e tecnici incaricati”.

L’analisi è stata realizzata sulla base di evidenze investigative giudiziarie e di prevenzione, un lavoro che ha documentato la tendenza generale all’inabissamento dell’azione delle consorterie più strutturate che hanno ormai raggiunto, tramite quei cartelli consolidati, un basso profilo di esposizione…

Tale tendenza risulta sempre più diffusa in considerazione del vantaggio derivante dalla insidiosa mimetizzazione nel tessuto sociale e dalla conseguente possibilità di continuare a concludere i propri affari illeciti in condizioni di relativa tranquillità…

Peraltro, la criminalità organizzata preferisce agire con modalità silenziose e per farlo implementa quella pervasiva infiltrazione nel tessuto economico-produttivo avvalendosi di imprenditori complici, professionisti ed esponenti delle istituzioni che vengono facilmente “comprati” con qualche mazzetta…

Un’indubbia capacità attrattiva è rappresentata dai progetti di rilancio dello sviluppo imprenditoriale nella fase post-pandemica e dall’insieme di misure finalizzate a stimolare la ripresa economica nel Paese anche grazie ai finanziamenti europei del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

Sulla base di queste considerazioni si evidenzia la consueta attenzione allo sviluppo e alle trasformazioni di quelle note organizzazioni mafiose, senza tralasciare gli ulteriori elementi informativi contenuti nei provvedimenti di scioglimento di molti Enti Locali…

Per una efficace lotta contro tali insidie, la Dia ha sottolineato la necessità di utilizzare un linguaggio comune, metodologie e normative condivise per massimizzare l’efficacia delle azioni di contrasto con particolare attenzione all’aggressione dei beni illecitamente accumulati anche al di fuori dei confini nazionali, con il ricorso a strumenti come sequestri penali e di prevenzione!!!

E' deceduta il magistrato dell'inchieste di "Mafia Capitale" e del Clan "Spada"…

E’ stata trovata morta nella sua casa della capitale, il magistrato Simonetta D’Alessandro…
Un cognome che per i non addetti ai lavori dice poco, eppure è stata per questo Paese, uno dei magistrati più esposti e in prima linea, avendo seguito alcune delle più importanti inchieste giudiziarie, sia sulla criminalità organizzata, che nei confronti dei reati alla Pubblica Amministrazione.
Come riportato, è stata trovata morta nella sua casa al centro storico; a dare l’allarme è stato il figlio che non avendo più notizie della madre, si è rivolto nel pomeriggio alla stazione dei carabinieri. 
Gli uomini dell’arma si sono quindi recati nell’abitazione del magistrato trovando al suo interno, il cadavere del magistrato… 
Dalle prime indagini sembra che non vi fosse alcun tipo di effrazione, ne sulla porta d’ingresso e neppure sulle finestre, ed inoltre, lo stesso medico legale – da un primo esame – ha dichiarato di non aver riscontrato alcun segno di violenza sul corpo, ed è uno dei motivi che ha condotto gli investigatori ad ipotizzare che trattasi, di un malessere improvviso….
Certo, l’eta cosi giovane del magistrato, 58 anni, ha fatto sorgere al sottoscritto dei sospetti, forse perché solitamente metto sempre in discussione anche le circostanze che per la maggior parte delle persone risultano chiare…
Ma si sa… oggi esistono molteplici possibilità per commettere un omicidio senza lasciare tracce e non vorrei che questa, sia una di quelle…
Sicuramente non sarà questo il caso, ma considerato che stiamo parlando di un magistrato che solo ad inizio anno, aveva firmato come gip l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 32 persone del “clan” Spada e anche di 13 rinvii a giudizio per una porzione dell’inchiesta “Mafia Capitale” legata all’assegnazione dei lavori compiuti in alcuni campi nomadi, qualche sospetto ahimè lo crea…
Ed ancora, è sempre Lei la titolare dell’inchiesta Fini-Tulliani ed ancora lei il magistrato che nel 2016, si è occupata dell’archiviazione dell’inchiesta sulla morte del Banchiere Roberto Calvi (presidente del Banco Ambrosiano trovato nel 1982 impiccato a Londra sotto il Ponte dei Frati Neri)…
Ed infine, va ricordato che la Dott.ssa Simonetta D’Alessandro e tra i magistrati che si è occupata di terrorismo e di nuove Brigate rosse…
Con un curriculum professionale così importante, credere che nessuno desiderasse la sua morte, mi sembra alquanto riduttivo…
Mi auguro quindi che gli investigatori rivedano le decisioni prese, non vorrei che la fretta di chiudere gli accertamenti abbiano preso il sopravvento, su una circostanza che potrebbe risultare errata…
E quindi ai nostri investigatori desidero inviare questo pensiero: Vorrei evitare di scoprire tra qualche mese, che quanto è stato ipotizzato come un malore, possa celare qualcosa di diverso…
Spero comunque… di sbagliarmi!!! 
Mentre ai familiari vorrei dire, che sono loro molto vicino nel dolore e pur sapendo che in questi momenti non esistono parole adatte per colmare un vuoto così grande, vorrei esprimere egualmente la propria emozione: quella di sentirmi onorato, d’aver potuto ricordare – anche solo per un momento – un grande magistrato.
Sentite condoglianze. 

E' deceduta il magistrato dell'inchieste di "Mafia Capitale" e del Clan "Spada"…

E’ stata trovata morta nella sua casa della capitale, il magistrato Simonetta D’Alessandro…
Un cognome che per i non addetti ai lavori dice poco, eppure è stata per questo Paese, uno dei magistrati più esposti e in prima linea, avendo seguito alcune delle più importanti inchieste giudiziarie, sia sulla criminalità organizzata, che nei confronti dei reati alla Pubblica Amministrazione.
Come riportato, è stata trovata morta nella sua casa al centro storico; a dare l’allarme è stato il figlio che non avendo più notizie della madre, si è rivolto nel pomeriggio alla stazione dei carabinieri. 
Gli uomini dell’arma si sono quindi recati nell’abitazione del magistrato trovando al suo interno, il cadavere del magistrato… 
Dalle prime indagini sembra che non vi fosse alcun tipo di effrazione, ne sulla porta d’ingresso e neppure sulle finestre, ed inoltre, lo stesso medico legale – da un primo esame – ha dichiarato di non aver riscontrato alcun segno di violenza sul corpo, ed è uno dei motivi che ha condotto gli investigatori ad ipotizzare che trattasi, di un malessere improvviso….
Certo, l’eta cosi giovane del magistrato, 58 anni, ha fatto sorgere al sottoscritto dei sospetti, forse perché solitamente metto sempre in discussione anche le circostanze che per la maggior parte delle persone risultano chiare…
Ma si sa… oggi esistono molteplici possibilità per commettere un omicidio senza lasciare tracce e non vorrei che questa, sia una di quelle…
Sicuramente non sarà questo il caso, ma considerato che stiamo parlando di un magistrato che solo ad inizio anno, aveva firmato come gip l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 32 persone del “clan” Spada e anche di 13 rinvii a giudizio per una porzione dell’inchiesta “Mafia Capitale” legata all’assegnazione dei lavori compiuti in alcuni campi nomadi, qualche sospetto ahimè lo crea…
Ed ancora, è sempre Lei la titolare dell’inchiesta Fini-Tulliani ed ancora lei il magistrato che nel 2016, si è occupata dell’archiviazione dell’inchiesta sulla morte del Banchiere Roberto Calvi (presidente del Banco Ambrosiano trovato nel 1982 impiccato a Londra sotto il Ponte dei Frati Neri)…
Ed infine, va ricordato che la Dott.ssa Simonetta D’Alessandro e tra i magistrati che si è occupata di terrorismo e di nuove Brigate rosse…
Con un curriculum professionale così importante, credere che nessuno desiderasse la sua morte, mi sembra alquanto riduttivo…
Mi auguro quindi che gli investigatori rivedano le decisioni prese, non vorrei che la fretta di chiudere gli accertamenti abbiano preso il sopravvento, su una circostanza che potrebbe risultare errata…
E quindi ai nostri investigatori desidero inviare questo pensiero: Vorrei evitare di scoprire tra qualche mese, che quanto è stato ipotizzato come un malore, possa celare qualcosa di diverso…
Spero comunque… di sbagliarmi!!! 
Mentre ai familiari vorrei dire, che sono loro molto vicino nel dolore e pur sapendo che in questi momenti non esistono parole adatte per colmare un vuoto così grande, vorrei esprimere egualmente la propria emozione: quella di sentirmi onorato, d’aver potuto ricordare – anche solo per un momento – un grande magistrato.
Sentite condoglianze. 

Al servizio dei cittadini…

Non ci sono soltanto i 37 membri arrestati nell’operazione contro il clan gelese dei Rinzivillo, ma a collaborare con quest’ultimi, ci sarebbero anche un avvocato e due carabinieri!!!

Alcuni mesi fa avevo scritto un post a riguardo dei servitori dello Stato: 
http://nicola-costanzo.blogspot.it/2017/06/servitori-dello-stato-certamente-no.html ed ora purtroppo si ripete nuovamente, quanto si credeva impossibile d’avvenire o di pertinenza esclusiva delle fiction…
Ed invece no, non vi è alcuna finzione… questa ahimè è la dura realtà!!! 
Dalle indagini sembrerebbe che i due militari avessero utilizzato le banche dati delle forze dell’ordine, per passare informazioni riservate ai membri del clan… mentre l’Avvocato, sarebbe stato il “trait d’union” tra i mafiosi ed i professionisti e/o imprenditori.
Come solitamente avviene, il blitz è scattato nelle mattinate, ed hanno hanno partecipato circa 600 uomini delle forze dell’ordine, il tutto coordinato dalla Procura Nazionale Antimafia e disposto dalle Direzioni Distrettuali Antimafia di Roma e di Caltanissetta…
Delle indagini e delle attività criminali compiute con i metodi mafiosi non entro nei meriti, d’altronde c’è chi lo fa in maniera più dettagliata del sottoscritto, a me interessa evidenziare quanto riportato dal Procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone: “La corruzione, come la mafia, può e deve essere combattuta e sconfitta“… 
Certo, la frase è ad effetto… peccato però che a partecipare a quelle corruzioni siano proprio gli uomini delle istituzioni o quanti si trovano ad operare con quel sistema noto dei “colletti grigi“, soggetto che per qualche migliaia di euro in più, svendono non solo, la propria professionalità, ma bensì la propria dignità!!!
Qualcuno dimentica che questo stesso clan era stato già una decina di anni fa colpito da una operazione dei carabinieri, denominata “tagli pregiati”, che aveva condotto allora, ad un numero consistente di arresti ed al sequestro di beni per circa 20 milioni di euro…
Ed anche allora, come oggi, vi era stato tra gli indagati un maresciallo dei carabinieri, accusato d’aver passato al clan informazioni riservate…
Ed allora mi viene da dire al Procuratore: sì… è vero che la corruzione, come la mafia, può essere combattuta, ma da ciò… a dire che verrà sconfitta, credo che il passo sia ancora troppo lungo, in particolare per come si è evidenziato, se chi deve combatterla, ci fa… affari!!! 
Bisogna ammettere che molto è stato fatto degli Affari Interni e della Magistratura, ma il fenomeno della corruzione, se pur efficacemente contrastato, non è stato mai debellato del tutto… 
Ecco perché ogni tanto, si scopre qualcuno che avendo compreso come, da quella posizione ufficiale, si possano ricavare vantaggi personali, ecco che da inizio al business dei favori… in cambio di denaro o quant’altro… 
La cosa assurda è scoprire come nessun dei suoi collega s’insospettisca, già… ad esempio di quel cambio d’auto, di quell’orologio al polso firmato, di quegli accessori esclusivi da boutique di lusso, ecc… non capisco, cosa fanno, li coprono… oppure vogliono metterci anch’essi le mani su quella marmellata??? 
Va comunque tenuto conto di un’altra situazione altrettanto grave… e cioè quella in cui si ritrovano ad essere coinvolti dei poliziotti onesti e perbene: questa situazione risulta essere ancor più grave per quei militari, che per quanti nei fatti, hanno commesso   quei reati…
Già, povere vittime, infangate nell’onore dal primo balordo di turno… ritrovandosi ad essere giudicati dai propri colleghi ed etichettati come “corrotti e infami“…
Nessuno tra loro attende le indagini o il giudizio della magistratura… per tutti loro, quelle sono “mele marce” e vanno buttati via!!!
Per molti di questi uomini, ingiustamente arrestati, non basterà l’aver subito perquisizioni, anni di processi, sospensione, lungaggini nelle indagini e come non aggiungere uno sputtanamento generale… già, per ognuno di loro, una eventuale assoluzione, non cancellerà mai… quella macchia professionale, poiché in ogni circostanza, si verrà sempre giudicati affinché non scompaia mai del tutto… quel grave dubbio!!!

Gli animali più codardi…??? LE IENE!!!

Non esiste animale più meschino, stupido, codardo, miserabile, egoista, malevolo, invidioso, ingrato del Pubblico. È il più vigliacco dei vigliacchi, perché ha paura di sé stesso!!!
C’è una serata della settimana, precisamente la Domenica, che dovrebbero intitolarla “la serata dei codardi” poiché preferiscono la sicurezza di un rifiuto… alla complessità di una scelta!!!
Il detto dice: a buon intenditore poche parole e ancor mano a chi capir non vuole…
Comunque, non è mia intenzione sostituirmi al noto divulgatore scientifico Piero Angela o al figlio Alberto, ma vorrei descrivere il comportamento di un animale… tra i più codardi della catena alimentare… precisamente LA IENA!!!
Questo è un animale prettamente vile, infatti evita di affrontare i pericoli che gli si possono presentare e soprattutto da solo sfugge a qualsivoglia rischio, tendendo a proteggersi all’interno di un gruppo (chiamato clan), dove (casualmente…) è proprio la femmina ad averne il controllo e a tenerlo unito…
Il Clan è formato da 3 fino a un centinaio di membri ed è costituito per la maggior parte da femmine… in quanto i pochi maschi, se pur presenti, sono relegati ai margini del gruppo…
L’essere femmina ha quindi un carattere dominante che conserva durante i vari passaggi… dove impone e fa valere la propria precedenza sui maschi che ad una prima visione sembrano essere delle comparse…,Infatti, quando un maschio entra nel gruppo, deve dimostrare molta reverenza nei confronti delle femmine presenti e dove, tentando settimanalmente di conquistarle, le seguono come dei cuccioli…
Alcuni gruppi non hanno dei territori fissi ma si dirigono in base a dove vengono “invitati”, mentre al contrario altri, vengono propriamente allontanati dal clan o per meglio dire, vengono “inviati” a perlustrare la savana per seguire le tracce di quegli animali migratori dei quali si nutrono…
Tra le specie di iene vi sono alcune che mostrano esser aggressive, ma la maggior parte di essi esprime riservatezza e atteggiamenti schivi ed è il principale motivo per il quale è difficile incontrarli…
Sono animali territoriali che tendono a difendere il loro territorio dagli estranei…  ed è per questo motivo che marcano le proprie aree, facendo si che nessuno ne possa pretendere il possesso…  
I modi di comunicazioni sono vari… solitamente 
parlano sghignazzando… già, hanno sempre quel modo di esprimersi senza ritegno… quella maniera di emettere versi simili ad una “risata” che rappresenta difatti l’appellativo che gli hanno fatto avere il nome di “iena rides”…
Non parliamo inoltre del contatto fisico (quello non viene mai palesato, in particolare in contrapposizione ad una eventuale aggressione… solitamente preferisce scappare…) mentre resta inteso quale interazione sociale o per la cura dei piccoli…
Di solito come animale viene paragonato ad uno spazzino… in quanto si nutre di tutto lo schifo di cui è circondato, in particolare di quei tipi di rifiuti urbani… 
E’ dire che potrebbe essere un’abile cacciatore, capace di colpire prede di notevoli dimensioni, ma per avviarsi….. aspetta sempre che ci sia sempre il suo gruppo… infatti, non si muove mai da solo e aspetta gli ordini della sua “regina”…
Le sue prede preferite sono lepri, roditori, rettili e uccelli, mentre quando attacca con tutto il clan, ecco in quel caso incoraggiato si dimostra “risoluto puntando insieme al gruppo verso prede più grosse come gnu, zebre, gazzelle… 
Avrete ben compreso come questi animali… preferiscano azzannare animali deboli e mai per colpirne altri ben più feroci… o che appartengono ad un clan meglio organizzato o certamente più aggressivo!!! 
E’ come uno “scopino”… fa sempre quanto gli si dice… e non alza mai la testa… anzi sono gli altri a dover fare il lavoro sporco… mentre loro stanno dietro e solo a cose fatte… si “presentano”!!!
La cosa assurda è che si sono guadagnati anche la considerazione della giungla che non li vede più per come sono… delle iene… ma bensì dei felini coraggiosi  sempre in cerca di carne fresca da mordere…
Concludendo, ho l’impressione che questi animali assomigliano molto a noi umani… sì, in particolare a quei soggetti che fanno sempre molto parlare di se, ma che in concreto – almeno con prove certe e documentate – non hanno mai dimostrato d’aver fatto nulla d’importante per la società civile a cui appartengono!!! 
Sono come quella gente che dice che vuol lottare e poi confonde il fischio d’inizio della partita con quello dell’ultimo minuto… e va a casa!

Mafia in Sicilia, la mappa 2015 della Dia: le Province divise per mandamenti, famiglie e clan

Voglio consigliare questo articolo:
Mafia in Sicilia, la mappa 2015 della Dia: le Province divise per mandamenti, famiglie e clan: “L’impianto verticistico di Cosa Nostra sembrerebbe tuttora proteso verso l’accentramento delle funzioni di indirizzo e direzione in un “organo centrale”…

A proposito d'associazioni antiracket…


Ne avevo parlato proprio qualche giorno fa… precisamente il 2 di giugno ” Urlano tutti…si… ma a bassa voce” ed ora come d’incanto si scopre che ad una società di costruzione, iscritta a quelle cosiddette associazioni antiracket, sono stati sequestrati oggi, beni per un miliardo e seicento milioni…
E’ dire che, lo stesso imprenditore di Marineo, aveva con le denunce presentate, fatto arrestare cinque presunti estorsori….
Una società che producendo calcestruzzi, grazie all’inserimento tra le liste di quelle società con il bollino bianco… aveva ottenuto di fatto, quella corsia preferenziale, che le aveva permesso di vincere alcuni appalti… e quando quel sostegno non le era bastato – secondo l’ipotesi d’accusa – avrebbe ottenuto quegli stessi appalti, grazie alla eventuale appartenenza del solito sistema corruttivo…
E’ dire che uno di questi imprenditori antiracket, aveva in questi anni, avuto il sostegno di importanti associazioni, quali, Addiopizzo, Libero Futuro e Fai…
Ciò dimostra quanto da sempre vado ripetendo… e cioè che i parametri d’iscrizione a queste associazioni sono troppo semplicistici, basate su elementi e dati, che non garantiscono alcuna certezza sulla loro validità, perché mancano propriamente di quelle verifiche e di quei riscontri, che non si debbono limitare alla presentazione di un certificato carichi pendenti libero il quale dopotutto attesta l’eventuale esistenza di procedimenti penali in corso o non ancora definiti a carico di una persona, ma verificare quel soggetto o i vari soci, con tutte una serie d’informazioni parallele, basate principalmente sulle attività svolte negli anni e confrontate nell’attuale contesto reale…
E’ bastato all’imprenditore presentare numerose denunce contro il racket delle estorsioni e ci si è trovati catapultati tra i nuovi paladini della legalità…
Se non ricordo male anche da noi… c’è stato alcuni anni fa… un imprenditore che dichiarò di essere stato minacciato telefonicamente, ma poi, le indagini successive – almeno finora – non ne hanno mai dimostrato la veridicità…, ma come sempre da noi, tutto è ormai… passato nel “dimenticatoio”…. 
Dalle indagini realizzate, sembra certo che nel tempo, questi imprenditori, siano riusciti a sviluppare il cosiddetto metodo “Siino”, consistente nel riunire all’interno di un unico “cartello” molti di essi, pilotando così l’aggiudicazione  degli stessi appalti…
Sembra un’avvenimento eclatante, una notizia inaspettata… ma non è vero… rappresenta solo l’ennesima beffa a cui ormai da molto tempo andiamo assistendo…
Certo alla fine il sequestro c’è stato, ma quante imprese oneste hanno dovuto chiudere in questi anni, per far sopravvivere quelle affiliate…è tutto che dire!!!
Io sono dell’idea che bisogna fermarle prima…, non si dovrebbe mai giungere a questo punto… anche perché, quanto si scopre oggi, rappresenta solo la punta di un iceberg di denaro, che oggi in piccola parte viene recuperato alle forze dell’ordine… ma il resto che fine ha fatto… a chi è ancora intestato, in quale paradiso fiscale è stato portato???
Tutte domande che non troveranno da subito alcuna risposta…, dopotutto non dimentichiamoci che da noi esiste ancora quel regalo del cosiddetto “scudo fiscale”, che permette proprio ai nostri evasori ed a quanti…, di riportare nel ns. paese, tutto il denaro, che nel corso di questi anni si è saputo realizzare… ovviamente in maniera illecita!!!

Orgoglio Leghista…

Domani nella cittadina di Bergamo, il popolo della Lega, si raduna per acclamare quanti finora avevano ritenuto degni di rappresentarli…ed ovviamente sembra che non mancherà Bossi, lui ovviamente merita di essere applaudito in maniera particolare!!!
Voler credere che questi loro politici, soltanto perché leghisti, possano essere diversi da tutti quelli che finora ci hanno governato, dimostra con quanta leggerezza, il popolo italiano ( perché di questo si tratta…), affidi a persone incompetenti e certamente disoneste la propria volontà elettorale…
Presentarsi con delle «scope», per fare pulizia, quando ancora davanti all’evidenza delle immagini trasmesse nei telegiornali, i fedelissimi incitavano a non abbandonare il partito, non contenti di quanto accertato dai PM,  stanno lì, ancora come creduloni, a lanciare slogan e sbandierare quei manifesti, non volendo prendere consapevolezza di quanto accaduto, ai vertici del loro partito…
Comunque intanto oggi abbiamo assistito alle dimissioni da consigliere regionale Renzo Bossi, detto « il Trota », nessun soprannome poteva risultare più azzeccato di questo, infatti è stato appeso all’amo… e comunque ormai la sua vita politica è finita… per fortuna nostra!!!
Il ” Clan ” del cerchio magico, costituito da tutti i fedelissimi di Umberto Bossi, sta per finire e credo che per tra un po, anche della Lega si sentirà poco parlare, ormai i voti stanno per spostarsi verso Di Pietro e molti ritornano al proprio ovile tra Bersani e Fini…
Certo vedere come l’autista e/o guardia del corpo Alessandro Marmello, abbia registrato i video per il settimanale Oggi… dichiarando che non ce la faceva più a continuare ad incassare sotto il proprio nome, denaro contante dalle casse della Lega, che andava a finire nelle tasche del figlio di Umberto Bossi, che li incassava come se niente fosse, mentre al povero autista restavano ovviamente soltanto le responsabilità…. 
Ormai il nuovo ( ma da sempre vero leader del partito ), segretario Maroni, finalmente si può togliere definitivamente, quel peso “morto” che finora l’aveva sempre attanagliato e che doveva trascinarsi dietro proprio come un palla al piede…
Ora la catena si è rotta e proprio nel caso specifico dell’ex ministro, dopo tanti anni in cui si erano rotti anche i cosiddetti ” maroni “, ecco che finalmente può iniziare a fare pulizia, pulizia, pulizia… si perché ancora siamo all’inizio ma vedrete che tra qualche giorno, altre teste rotoleranno giù…è sempre così, quando la nave affonda, i topi scappano e ognuno di loro cerca soltanto di salvarsi…
Ora se ne escono dicendo che Renzo si era stancato di stare in Regione, poverino un così faticoso lavoro, sempre così sudato, quanto invece desiderava, fare quei turni di notte, dentro una delle tante industrie del Nord, a lucidare metalli e/o a conciare le pelli, con quella divisa da lavoro e quello sporco addosso che tanto sa di gran lavoratore… proprio come un leghista DOC…   
La resa dei conti è finalmente giunta alla fine, ed anche se domani le contestazioni dei militanti saranno come quelle del cane che abbaia, ma che alla fine non morde…, ecco almeno con quelle scope in mano, potrebbero iniziare a ripulire quella meravigliosa Città che li ospita, che  per poco, possono continuare a credere che appartenga ancora alla loro Padania…

Orgoglio Leghista…

Domani nella cittadina di Bergamo, il popolo della Lega, si raduna per acclamare quanti finora avevano ritenuto degni di rappresentarli…ed ovviamente sembra che non mancherà Bossi, lui ovviamente merita di essere applaudito in maniera particolare!!!
Voler credere che questi loro politici, soltanto perché leghisti, possano essere diversi da tutti quelli che finora ci hanno governato, dimostra con quanta leggerezza, il popolo italiano ( perché di questo si tratta…), affidi a persone incompetenti e certamente disoneste la propria volontà elettorale…
Presentarsi con delle «scope», per fare pulizia, quando ancora davanti all’evidenza delle immagini trasmesse nei telegiornali, i fedelissimi incitavano a non abbandonare il partito, non contenti di quanto accertato dai PM,  stanno lì, ancora come creduloni, a lanciare slogan e sbandierare quei manifesti, non volendo prendere consapevolezza di quanto accaduto, ai vertici del loro partito…
Comunque intanto oggi abbiamo assistito alle dimissioni da consigliere regionale Renzo Bossi, detto « il Trota », nessun soprannome poteva risultare più azzeccato di questo, infatti è stato appeso all’amo… e comunque ormai la sua vita politica è finita… per fortuna nostra!!!
Il “ Clan ” del cerchio magico, costituito da tutti i fedelissimi di Umberto Bossi, sta per finire e credo che per tra un po, anche della Lega si sentirà poco parlare, ormai i voti stanno per spostarsi verso Di Pietro e molti ritornano al proprio ovile tra Bersani e Fini…
Certo vedere come l’autista e/o guardia del corpo Alessandro Marmello, abbia registrato i video per il settimanale Oggi… dichiarando che non ce la faceva più a continuare ad incassare sotto il proprio nome, denaro contante dalle casse della Lega, che andava a finire nelle tasche del figlio di Umberto Bossi, che li incassava come se niente fosse, mentre al povero autista restavano ovviamente soltanto le responsabilità…. 
Ormai il nuovo ( ma da sempre vero leader del partito ), segretario Maroni, finalmente si può togliere definitivamente, quel peso “morto” che finora l’aveva sempre attanagliato e che doveva trascinarsi dietro proprio come un palla al piede…
Ora la catena si è rotta e proprio nel caso specifico dell’ex ministro, dopo tanti anni in cui si erano rotti anche i cosiddetti “ maroni ”, ecco che finalmente può iniziare a fare pulizia, pulizia, pulizia… si perché ancora siamo all’inizio ma vedrete che tra qualche giorno, altre teste rotoleranno giù…è sempre così, quando la nave affonda, i topi scappano e ognuno di loro cerca soltanto di salvarsi…
Ora se ne escono dicendo che Renzo si era stancato di stare in Regione, poverino un così faticoso lavoro, sempre così sudato, quanto invece desiderava, fare quei turni di notte, dentro una delle tante industrie del Nord, a lucidare metalli e/o a conciare le pelli, con quella divisa da lavoro e quello sporco addosso che tanto sa di gran lavoratore… proprio come un leghista DOC…   
La resa dei conti è finalmente giunta alla fine, ed anche se domani le contestazioni dei militanti saranno come quelle del cane che abbaia, ma che alla fine non morde…, ecco almeno con quelle scope in mano, potrebbero iniziare a ripulire quella meravigliosa Città che li ospita, che  per poco, possono continuare a credere che appartenga ancora alla loro Padania…

Una Chiesa che protegge… i pedofili.

Che schifo… 
Un cosiddetto ” Monsignor ” di nome Giacomo Babini ha detto ” io da vescovo non denuncerei un prete pedofilo e credo che nel passato, se hanno taciuto dei vescovi, hanno operato con prudenza “… ahhhhh, come scusi???? ho sentito bene???? Un emerito vescovo di Grosseto, con riferimento al caso del prete pedofilo di Genova … don Riccardo Seppia, arrestato dai carabinieri del Nas, con accuse di violenza sessuale su minori e cessione di sostanze stupefacenti, si dice contrariato alla denuncia di eventuali casi di pedofilia in seno alla Chiesa ed anzi… è meglio preferire il silenzio ed auspicare la conversione e il pentimento di questi  preti peccatori.
Io auspicherei l’impiccagione a questi preti, anzi veramente vorrei usare, una di quelle torture adoperate dalla santa inquisizione nel medioevo che sarebbe adatta al tipo di gravità sessuale di cui si sta discutendo…
Non dimentichiamoci che il caso di Genova, non viene da una denuncia della Curia, la quale era stata avvisata già degli abusi, ma da investigazioni della magistratura… loro l’avevano nascosta ed anzi protetta… certamente fra di loro, Clan OPP ( Omosessuali Pedofili Pervertiti) , tutto va insabbiato!!!
Oggi ci vengono a dire che chiedono scusa per quel prete… e per quello che forse complice ha permesso l’omicidio di Elisa Claps…nascondendone il corpo???? 
Certo oggi Benedetto XVI, ha condannato e intrapreso la strada della repressione del fenomeno, spinto anche da quanto accaduto negli Stati Uniti… ma questo serve soltanto a coprire e mascherare l’effetto criminale dei suoi affiliati…
Io non ci credo alla loro conversione, non mi illudo che possano cambiare, queste persone si fanno preti, perchè hanno gravi problemi interiori, non certamente per aiutare e servire il prossimo tuo come te stesso… anzi provano pure a fott….., da parte loro non esiste alcun pentimento, questo è quello che chiedono a noi…, illudendoci con l’opportunità di una vita migliore dopo di questa, relegandoci a subalterni, condizionando ovunque, le nostre idee alle loro scelte!!!
Loro non servono a niente, Gesù Cristo non ha mai detto e mai ha parlato di creare una comunità col nome di Preti, non ha mai parlato di confessare loro i nostri peccati, leggete, leggete, esistono saggi su questi argomenti, esistono anche dei buoni libri, prendete per esempio quelli scritti da Augias, documentatevi su internet come e quando la nostra Chiesa ha iniziato…come ha iniziato, quali falsità ha adottato per diventare quella che è…questo non c’entra niente sul voler credere o sull’essere atei, tutto ciò è indipendente, serve a farci comprendere meglio cosa siamo ed a cosa dobbiamo realmente credere o non credere!!!
Questa Chiesa offende quanto di ancora ” cristiano ” ci sia in me…
 

Una Chiesa che protegge… i pedofili.

Che schifo… 
Un cosiddetto “ Monsignor ” di nome Giacomo Babini ha detto “ io da vescovo non denuncerei un prete pedofilo e credo che nel passato, se hanno taciuto dei vescovi, hanno operato con prudenza ”… ahhhhh, come scusi???? ho sentito bene???? Un emerito vescovo di Grosseto, con riferimento al caso del prete pedofilo di Genova … don Riccardo Seppia, arrestato dai carabinieri del Nas, con accuse di violenza sessuale su minori e cessione di sostanze stupefacenti, si dice contrariato alla denuncia di eventuali casi di pedofilia in seno alla Chiesa ed anzi… è meglio preferire il silenzio ed auspicare la conversione e il pentimento di questi  preti peccatori.
Io auspicherei l’impiccagione a questi preti, anzi veramente vorrei usare, una di quelle torture adoperate dalla santa inquisizione nel medioevo che sarebbe adatta al tipo di gravità sessuale di cui si sta discutendo…
Non dimentichiamoci che il caso di Genova, non viene da una denuncia della Curia, la quale era stata avvisata già degli abusi, ma da investigazioni della magistratura… loro l’avevano nascosta ed anzi protetta… certamente fra di loro, Clan OPP ( Omosessuali Pedofili Pervertiti) , tutto va insabbiato!!!
Oggi ci vengono a dire che chiedono scusa per quel prete… e per quello che forse complice ha permesso l’omicidio di Elisa Claps…nascondendone il corpo???? 
Certo oggi Benedetto XVI, ha condannato e intrapreso la strada della repressione del fenomeno, spinto anche da quanto accaduto negli Stati Uniti… ma questo serve soltanto a coprire e mascherare l’effetto criminale dei suoi affiliati…
Io non ci credo alla loro conversione, non mi illudo che possano cambiare, queste persone si fanno preti, perchè hanno gravi problemi interiori, non certamente per aiutare e servire il prossimo tuo come te stesso… anzi provano pure a fott….., da parte loro non esiste alcun pentimento, questo è quello che chiedono a noi…, illudendoci con l’opportunità di una vita migliore dopo di questa, relegandoci a subalterni, condizionando ovunque, le nostre idee alle loro scelte!!!
Loro non servono a niente, Gesù Cristo non ha mai detto e mai ha parlato di creare una comunità col nome di Preti, non ha mai parlato di confessare loro i nostri peccati, leggete, leggete, esistono saggi su questi argomenti, esistono anche dei buoni libri, prendete per esempio quelli scritti da Augias, documentatevi su internet come e quando la nostra Chiesa ha iniziato…come ha iniziato, quali falsità ha adottato per diventare quella che è…questo non c’entra niente sul voler credere o sull’essere atei, tutto ciò è indipendente, serve a farci comprendere meglio cosa siamo ed a cosa dobbiamo realmente credere o non credere!!!
Questa Chiesa offende quanto di ancora “ cristiano ” ci sia in me…