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Catania: Francesco Puleio nuovo procuratore aggiunto.

Non ho scritto nulla in questi giorni e come si dice solitamente in questi casi… “sono rimasto alla finestra”, sì per osservare gli eventi. 

Riprendo quindi quanto riportato la scorsa settimana da “ilfattoquotidiano.it“: C’è una nomina diventata un caso al Consiglio superiore della magistratura. È quella del nuovo procuratore di Catania, poltrona tra le più importanti d’Italia, vacante da luglio dopo l’addio di Carmelo Zuccaro, diventato procuratore generale sempre nella città etnea. La scelta del successore è considerato un passaggio di estrema delicatezza, tanto da attirare l’attenzione dei massimi vertici del potere giudiziario e politico.

Ora da semplice osservatore di questa mia città, ho potuto in questi mesi avvertire la sgradevole senzazione che fosse in atto – da parte di alcuni nostri interlocutori della politica nazionale, ma anche regionale – una forma d’intromissione, sì… una non meglio definita “ingerenza” affinchè talune situazioni – poste al  limite intrinseco di quel definito concetto di “legalità” – potessero in un qualche modo esser rivisitate, sì… tanto da divenire attraverso quell’intervento, un qualcosa di naturale o quantomeno conforme a quelle complesse ed eclettiche azioni compiute ormai abitualmente dai miei conterranei…

Infatti, la presenza in questo terrotorio di una diffusa area di illegalità e soprattutto la consistente economia sommersa e parallela che si contrappone a quella legale, peraltro è la stessa che opera attraverso le mani della criminalità organizzata e di fatto comporta la coesistenza di due ambiti, già… due sfere come fossero bolle di sapone, le quali – a seconda delle corcostanze – si toccano, s’inglobano o generano una grande quantità di bolle di dimensioni più piccole, un eterno dualismo che pone in contrapposizione legalità ed illegalità!!!

Parliamo indiscutibilmente di un sistema “infetto” ereditato  dal passato, ma che da sempre, come fosse una zavorra, impedisce a questa terra di proseguire verso quel necessario cambiamento, viceversa, quel sistema colluso, allontana qualsivoglia azione di positivo mutamento, considerando quel “cangiamento” un’anomalia, tanto da produrre effetti gravi ad un sistema perfettamente collaudato, sì… da oltre un secolo e cioè quello: clientelare/politico e mafioso!!!

Ecco perchè nel vedere il plenum del Csm nominare all’unanimità il Dott. Francesco Puleio quale procuratore aggiunto a Catania, ho avvertito in quella decisione una crescita, anzi di più… una maturità al corretto proseguio di una strada intrapresa da alcuni anni…

Ho letto inoltre che per il magistrato incaricato si tratta di un ritorno essendo stato componente della Dda e quindi da cittadino non posso che ritenermi soddisfatto da questa designazione, perché il rischio che si correva era quello di ritornare indietro ad oltre un decennio, sì… con tutte le ripercussioni che noi catanesi (mi riferisco a quelli ancora liberi e quindi oggi non compromessi…) ben ricordiamo!!!   

Premio Alfredo Agosta: "Unirsi contro le mafie: tecniche preventive e monitoraggio del fenomeno".

Un convegno quello di stamani, organizzato dall’Associazione Nazionale Antimafia “Alfredo Agosta”, che ha portato centinaia di giovani presso la sala conferenze del Centro Fieristico “Le Ciminiere” della città metropolitana di Catania, per seguire i relatori: Generale di Corpo d’Armata, Giovanni Truglio, in rappresentanza del Foro di Catania, l’Avv. Ivan Antonio Maria Albo, il Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Catania, Dott. Carmelo Zuccaro, moderatore il giornalista di Live Sicilia e inviato di La7 “Aria che tira”, Dott. Antonio Condorelli. 

IL Prof. Emanuele Coco, docente di Storia della Filosofia dell’Università degli Studi di Catania, ha aperto i lavori, cui sono seguiti gli interventi Istituzionali del Ministro della Protezione Civile e delle Politiche del Mare, Sen. Nello Musumeci, il Presidente dell’Associazione Nazionale Antimafia “Alfredo Agosta”, Ing. Carmelo La Rosa, il Dirigente dell’Ufficio scolastico per la Sicilia Ufficio VII – Ambito Territoriale di Catania, il Presidente della Corte d’Appello di Catania, Dott. Filippo Pennisi ed il Prefetto di Catania, Dott.ssa Maria Carmela Librizzi. 

 

E’ intervenuto inoltre a mezzo teleconferenza il Presidente della Commissione Nazionale Antimafia di Camera e Senato della Repubblica, On.le Chiara Colosimo.

In ricordo del Maresciallo Maggiore Alfredo Agosta è intervenuto il figlio Giuseppe, componente del Consiglio Direttivo dell’Associazione Nazionale Antimafia “Alfredo Agosta”, con una coinvolgente e commovente testimonianza personale/familiare che ha saputo trasmettere ai giovani presenti gli insegnamenti espressi dal padre per quei valori di onestà, principi di coraggio e ideali che contraddistinguono quel giusto percorso di crescita che si deve insitillare sin dall’infanzia. 

I ragazzi presenti, particolarmente colpiti da quelle sue parole, hanno abbracciato egli ed il fratello Antonio, con un lungo e caloroso applauso.

Difatti, la loro partecipazione a questo convegno ha reso unica questa giornata alla memoria del Maresciallo Agosta; è infatti a loro che viene consegnato il futuro e soprattutto l’esempio di coloro che hanno sacrificato la loro vita nel nome della legalità. 

Il messaggio è quindi “La mafia uccide, il silenzio pure” ed allora, non bisogna mai abbassare la testa di fronte alla criminalità, alla colllusioni, alla corruzione, viceversa, bisogna avere in ogni momento della nostra vita il coraggio di dire no, di denunciare, perché il cambiamento della società è ora nelle vostre mani!!!

Mi riprometto inoltre nei prossimi giorni di dedicare alcuni post alle parole espresse dai relatori, perché in esse vi è contentuto un messaggio cardine alla lotta e al cambiamento, in particolare da quel radicamento storico-culturale della mafia nel territorio e soprattutto a quei falsi miti per cui la mafia vince sempre sullo Stato, nonostante centinaia di funzionari dello Stato abbiano perso la vita per combattere la criminalità organizzata!!!

Lunedì 18 Marzo: consegna a Catania del Premio Antimafia "Alfredo Agosta".

Saranno tre i vincitori a cui verrà consegnato il “Premio Agosta” durante l’incontro “Unirsi contro le mafie, tecniche preventive e monitoraggio del fenomeno” previsto il l8 marzo c.a. alle ore 10.00, nella sala conferenze de “Le Ciminiere” di Catania.

E precisamente, l’ufficiale dei Carabinieri del Ros, Lucio Arcidiacono (lo stesso che ha catturato il latitante Matteo Messina Denaro), il Procuratore Generale, Dott. Carmelo Zuccaro, ed infine, uno dei giornalisti maggiormente impegnati nella nostra isola, capace attraverso le sue inchieste di cronaca, d’evidenziare tutte quelle collusioni mafiose, politico, imprenditoriali, che come ben sappiamo, sono ben presenti nella nostra regione, mi riferisco al Dott. Antonio Condorelli.

Saranno presenti inoltre alcuni studenti delle quinte superiori, universitari e rappresentanti dell’Ordine degli avvocati che hanno partecipato alle iniziative di sensibilizzazione dell’associazione antimafia Agosta. 

Ad aprire i lavori sarà Emanuele Coco, docente di storia e filosofia dell’università. 

Sono previsti interventi del ministro Nello Musumeci, di Carmelo La Rosa, Presidente dell’associazione nazionale antimafia Alfredo Agosta, di Emilio Grasso, dirigente dell’ufficio scolastico regionale per la Sicilia, di Antonino Guido Distefano, Presidente dell’Ordine degli avvocati, di Filippo Pennisi, Presidente della Corte d’appello e del Prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi.

Una sessione degli studi sarà inoltre dedicata al ricordo del maresciallo Alfredo Agosta, con la relazione del figlio Giuseppe. 

Previste altresì tre relazioni, quella dell’avvocato Ivan Albo, del generale di corpo d’armata e comandante interregionale dei Carabinieri Giovanni Truglio e del Pg Carmelo Zuccaro. Le conclusioni saranno di Chiara Colosimo, Presidente della commissione nazionale antimafia.

Carmelo Zuccaro proposto a procuratore generale a Catania.

Il Dott. Carmelo Zuccaro è stato proposto a procuratore generale di Catania Carmelo Zuccaro…

Erano due le proposte votate all’unanimità dalla commissione per gli incarichi direttivi del Consiglio superiore della magistratura per le nomine dei procuratori generali di Firenze e Catania. 

Per l’incarico di Pg di Firenze è stato scelto Ettore Squillace Greco, procuratore di Livorno, che era stato sconfitto per un solo voto per la corsa alla guida della Procura di Firenze, per la quale è stato nominato Filippo Spiezia.

Mentre la commissione ha votato Carmelo Zuccaro, attuale procuratore capo, per la procura generale di Catania. 

La sua nomina a responsabile della procura generale è stata proposta all’unanimità dalla Commissione per gli incarichi direttivi del Csm. 

D’altronde ritengo che dopo l”ottimo lavoro compiuto in questi anni dalla Sua Procura Nazionale, questa sua nomina possa rappresentare la giusta soluzione per continuare a contrastare il malaffare presente in questa terra e provando in ogni modo possibile, attraverso il suo operato e quello del suo suberbo staff, di riuscire quantomeno a migliorarla!!!

Una conferma ufficiale: La crisi favorisce i clan e affossa le imprese sane!!!

In questi mesi di emergenza sanitaria, il sottoscritto è uscito più volte con  post che riprendevano il connubio criminalità/coronavirus come ad esempio quest’ultimi: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2020/03/la-criminalita-organizzata-e-il.html  – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2020/05/la-sicilia-colpita-due-volte-dal-virus.html
In queste ore, anche il procuratore Carmelo Zuccaro ha dichiarato: “Oggi più di ieri minare la potenza delle organizzazioni criminali”!!!
Egli, nel dettagliare l’ultima operazione che ha colpito un gruppo di narcotrafficanti che operavano nella nostra provincia, ha voluto sottolineare come: “Stroncare questo tipo di attività illecita, che assicura profitti in misura ingente alla criminalità, è di fondamentale importanza sempre; ma tanto più lo è in questo periodo caratterizzato da una crisi economica che attanaglia le nostre famiglie di lavoratori e le imprese economiche”.
Proseguendo inoltre: “queste imprese hanno grosse difficoltà in questo momento, soprattutto di vita e di risorse economiche, e possono costituire, quindi, una preda appetibile per le organizzazioni criminali che invece non hanno questi problemi di approvvigionamenti economici – continuando – ” bisogna evitare con questo tipo di operazioni, che risulti ulteriormente rafforzata la potenza di queste organizzazioni criminali, la loro capacità di infiltrarsi nel tessuto economico sociale; e bisogna evitare che da questa crisi possa risultare più profondamente indebolito il sistema economico delle imprese sane, che vanno tutelate proprio a garanzia dello sviluppo del nostro Paese”!!!
Le parole del procuratore esprimono in maniera perfetta, quanto il sottoscritto da sempre riporta attraverso questo blog, ma rivolgendomi ai miei conterranei vi è una cosa che vorrei aggiungere a quelle parole del procuratore: “non si può continuare per come si è fatto finora; questo “coronavirus” dovrebbe aver fatto comprendere a tutti, di come ciascuno possa essere vulnerabile è che la nostra vita possa all’improvviso – per come accaduto a 30.000 italiani –  finire!!!
Ecco perché questa circostanza dovrebbe aiutarci a riflettere, a comprendere che non si può essere sempre indifferenti, soprattutto se si auspica di cambiare questo stato di cose… 
Già… perché nel decidere di non fare nulla, nel voler vivere passivamente, non si comprende come la fatalità continui ad operare, sconvolgendo i programmi e rovesciando tutto ciò che incontra per la propria strada…
Ciò che succede difatti è come un male che si abbatte all’improvviso e ciò avviene perché la maggior parte di quegli individui ha scelto di abdicare alla propria volontà e quindi tra assenteismo, indifferenza e collusioni, quelle altre mani “infette” non sorvegliate da alcun controllo, tessono quotidianamente la propria tela e iniziano a influenzare la vita collettiva…
I cittadini continuano ad ignorarli, anzi non se ne preoccupano affatto, ed ecco quindi che come “fatalità” si resta travolti da tutto, come un fenomeno naturale, un eruzione dell’Etna… nella quale rimangono vittime molti suoi isolani, sia chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi viceversa indifferente…. 
Ora quelli che restano sono lì a piangere pietosamente, altri viceversa imprecano, ma nessuno di loro o quantomeno in pochi si pongono la giusta domanda: “se avessi fatto quantomeno io il mio dovere, già… se avessi cercato di far valere la mia volontà e non farmi piegare da quella altrui, se solo non avessi partecipato direttamente a quel sistema colluso e criminale, chissà… forse sarebbe accaduto tutto questo”???
E’ giunto quindi il momento di riprendersi la propria vita, dare un senso alla dignità, dimostrarsi vivi e partecipi, senza restare più (per come si è fatto) indifferenti e auspicando sempre che siano gli altri a doverci risolvere i problemi!!!

Università di Catania: "Un sistema squallido"!!!

Sono passati dieci anni da quando scrivevo questo post:
“Ed ancora, come dimenticare tutti i rettori, professori, docenti universitari, presidi ed anche semplici insegnanti di quell’apparato scolastico, che certamente influenzano parecchie di quelle preferenze, sia tra quanti operano nella didattica, che per i molti familiari di quei cosiddetti discenti…”!!!
Le ipotesi di reato sono sempre le stesse: concorso in truffa, abuso d’ufficio, associazione a delinquere, corruzione e turbativa d’asta!!!
Ormai, i nomi di quegli abusi li conosciamo a memoria, ma come vado spesso reiterando,  fintanto che le pene prevederanno condanne temporanee e soprattutto “effimere”, senza colpire in maniera decisa quei lestofanti ed anche i loro eventuali familiari, questi reati continueranno imperterriti ad essere sempre compiuti!!!

Sono le leggi d’altronde a favorire e permettere queste situazioni incresciose… d’altro canto, il rischio di venir scoperti, come si dice… in quegli ambienti: “vale a candela…”!!!’

Ma ancor più grave è la convinzione acquisita con il tempo, grazie soprattutto a quelle posizioni prestigiose raggiunte, in quel volersi ergere a modelli da prendere come esempio, professori di vita e di conoscenza che offrono la propria presenza in convegni, riunioni, manifestazioni, ecc… per dare a noi tutti consigli morali, suggerimenti e proposte!!!
La verità è che ognuno di loro in quel ruolo, non fa  altro che danneggiare ciascuno di noi!!!

I peggiori ovviamente restano sempre quegli individui legati classe politica, ma poi si continua verso chi opera in settori chiave della ns. amministrazione, per proseguire verso i loro cari, mogli/mariti, figli ed affini tra cui generi e nuore, che nella maggior parte dei casi, risultano incompetenti e presuntuosi, dimenticando o per meglio dire fanno finta di dimenticare, chi li ha opportunamente collocati lì…e a chi dovranno dire grazie, per tutta la vita, in particolare ogni qualvolta verranno chiamati a compensare chi li ha a suo tempo sostenuti!!!

E difatti nel 2014 uscivo con un post intitolato “i nuovi miserabili”, nel quale riportavo: “Credevate che durante le riunioni con i professori a scuola i Vs. genitori andavano a chiedere sul vostro percorso formativo o forse portavano i saluti di qualche vostro parente o amico comune con i vs. insegnanti??? 
Ed ancora, quando eravate all’Università ricordate chi da dietro le quinte vi sosteneva immeritatamente???
Oppure ditemi, a quel concorso e/o colloquio come siete giunti, con quali meriti, forse con i vostri… o perché eravate semplicemente raccomandati???
Ed infine, potete mettere la vostra mano sul fuoco che nel corso della vostra  professione non avete mai accettato alcun compromesso… in particolare quando ciò serviva a farvi proseguire nella carriera, a scapito di colleghi certamente più bravi di voi???
Ecco, sono questi i nuovi miserabili, gente inutile e viscida che striscia ovunque per creare danni e non mi riferisco ai nostri abituali politici, ma a quanti operano con analoghe metodologie “mafiose”, per far progredire se stessi in campo professionale/sociale e soprattutto i propri figli…
Sono miserabili, dentro e fuori, sotto ogni aspetto e come avrete capito sono i peggiori!!!
Potremmo dire che raggruppano in se molti dei peccati descritti nei gironi dell’inferno di Dante; infatti se li osservate bene, ne vedrete tutte le caratteristiche: lussuriosi, ingannatori, ruffiani, gelosi, ipocriti, ladri, traditori, seminatori di discordia ed infine aggiungerei superbi ed invidiosi!!!
Lo so… avrei dovuto parlare di quanto emerso stamani grazie alla Procura Nazionale di Catania nella persona del Procuratore, Dott. Carmelo Zuccaro (“Beato”… a vita), di quell’inchiesta criminale che vede ora coinvolti nove professori e una università quella etnea… “bandita” e con il proprio rettore sospeso da un provvedimento di interdizione dai pubblici uffici!!!

Sì… avrei dovuto entrare nel merito della notizia, ma lascio ad altri le specifiche di questa inchiesta, viceversa preferisco riportare quanto da sempre il sottoscritto aveva finora evidenziato e cioè… un presunto sistema delinquenziale universitario ora emerso in tutta la sua gravità, confermando l’esistenza di un’associazione a delinquere che conferiva ai soliti “amici degli amici“, borse di studio, dottorati di ricerca ed anche assunzione di personale tecnico-amministrativo per la composizione degli organi statutari dell’Ateneo ed ancora, l’assunzione e la progressione delle carriera dei docenti universitari!!!

Come sempre accade da noi… tutti sapevano, sì… ma tutti hanno fatto finta di non sapere, proprio come quei sopraddetti “Miserabili“!!!

Sento "un estremo disagio"…

Ho ascoltato il video dell’intervista del Procuratore della Repubblica Nazionale di Catania, Dott. Carmelo Zuccaro su Live Sicilia Catania: https://catania.livesicilia.it/2018/09/25/confisca-milionaria-mario-ciancio-parla-la-procura-diretta_474201/ a cui erano presenti il Ros, il Colonnello R. Covetti del Comando Provinciale dell’Arma di Catania e i sostituti procuratori Dott.ssa Agata Santancito e Dott. Antonino Fanara. 
Come ben sapete, è stato eseguito in questi giorni il decreto emesso dal Tribunale di Catania (Sezione Misure di Prevenzione su richiesta della Dda di Catania), che riguarda il patrimonio societario dell’editore Mario Ciancio Sanfilippo, che secondo le stime degli investigatori vale intorno ai 150 milioni di euro. 
Il video pubblicato, dura all’incirca 55 minuti e forse non è del tutto completo, in quanto molto probabilmente, l’incontro con i giornalisti è proseguito oltre… 
Ciò che vorrei evidenziare in questo mio post, sono alcune sensazioni che da quella intervista (e da quanto riscontrato in questi giorni), mi lasciano perplesso…
Innanzitutto, mi ha colpito l’estrema “sensibilità” mostrata durante la conferenza di molti di quei “pseudo” giornalisti, basti vedere come la maggior parte delle domande, risultavano fuori luogo o poco attinenti con il provvedimento appena emesso… 
Molti di loro ad esempio, hanno formulato domande, che dire “inutili” sarebbe fargli un complimento ed altri ancora che, hanno voluto ricordato avvenimenti passati di cui tutti noi siamo ben a conoscenza, in quanto scritti e riportati centinaia di volte, anche in alcune fiction televisive, certamente disgiunte dal contesto in questione o quantomeno elusive…
Ma forse è proprio questo l’aspetto importante che qualche giornalista voleva puntualizzare e cioè, far passare queste attuali circostanze come ovvie o certamente già affrontate, come un qualcosa ormai di superato, rispetto per l’appunto alle recenti indagini emerse!!!
Ciascuno di quei signori avrebbe potuto rivolgere al Procuratore domande ben più pertinenti… invece di girare attorno a vicende sconnesse o certamente marginali rispetto alla vicenda in questione…
Nessuno di loro ad esempio ha affrontato il silenzio assordante dell’associazione industriale a cui peraltro l’imprenditore è legato, nessuno di loro ha formulato domande relative a personaggi influenti – in quanto allora istituzionali – con cui il Ciancio s’incontrava; ad esempio ricordo alcuni anni fa, le visite del Sindaco Bianco e dell’ex ministro Angelino Alfano!!!
Nessuno ha chiesto dei rapporti con personaggi ambigui dell’imprenditoria, le cui vicende personali sono state legate a “cosa-nostra” o di quei molti politici con cui egli era amico e che probabilmente lo avevano favorito in quelle sue attività imprenditoriali…
Nessuno di loro ha connesso quel suo nome ad altrettanti personaggi della provincia Etnea, che attraverso holding finanziarie/immobiliari tra le più rilevanti di quest’isola (i cui nomi di quelle società iniziano con le prime lettere dei cognomi di quegli imprenditori), controllano l’economia di questa terra…
Dovrei inoltre aggiungere qualche personaggio influente della televisione, che è stato di grande supporto alla nascita e alla espansione di quelle sue Tv locali… 
Ci sarebbero tante cose da dire… Come non ricordare  ad esempio l’inchiesta che Pippo Fava realizzò nel lontano 1983 quando, da suo giornale “I Siciliani”, parlo di  attività illecite dei “quattro cavalieri dell’apocalisse mafiosa”: Carmelo Costanzo, Francesco Finocchiaro, Gaetano Graci e Mario Rendo e di come quegli stessi imprenditori catanesi, non furono mai collegati ad alcuna associazione criminale, sul quotidiano più importante  della città!!!
Sappiamo bene come finì: Fava venne barbaramente assassinato!!!
E cosa dire dell’intervista che realizzo lo stesso Fava con il grande giornalista Enzo Biagi, quando raccontò per la prima volta, del “terzo livello” del potere mafioso e cioè di quel potere che legava politica, imprenditoria, mafia e Stato. 
Certo, abbiamo dovuto attendere il 2018 per scoprire della trattativa tra “Stato e mafia” e dei depistaggi compiuti durante le indagini… 
Ho letto tra i commenti di Live Sicilia Catania uno che diceva: “Mi auguro che anche tanti cittadini onesti e silenti abbiano il coraggio di rivendicare il diritto alla legalità, denunciando i tanti corrotti che ancora gironzolano e che spesso vengono assecondati nella loro logica perversa del malaffare”…
Mi permetto di rispondere a quel lettore con una frase letta parecchi anni fa su un quotidiano: “In Italia non si fa niente se non c’è l’assenso del politico e se il politico non è pagato!!! 
Ecco noi viviamo in questo tipo di società; la protezione è indispensabile se qualcuno non vuole condurre la vita da lupo solitario (come ad esempio il sottoscritto…), che può risultare anche affascinante, in quanto esente da aderenze o da protezioni di alcuna parte, restando orgogliosamente soli fino all’ultimo…
Sì… quanto sopra, potrà essere considerata una scelta affascinante, peccato però che ai restanti sessanta milioni di italiani non interessa, forse perché questa particolare vocazione alla solitudine… nei fatti, non l’hanno mai posseduta!!!
Analoga “solitudine” che ahimè… ancora oggi non riesco ad apprezzare, intorno a me… 
Ditemi, come può essere che non vi sia una sola associazione di categoria che si sia espressa su questa vicenda giudiziaria…
Già… come mai, nessun imprenditore, politico, associazione di legalità, abbia in questi giorni preso le distanze su quanto emerso…
E cosa dei siti web o di alcune testate, che hanno esclusivamente riportato l’inchiesta giudiziaria, senza pronunciarsi con analisi personali sulla vicenda, che ha visto attraversare mezzo secolo di storia della nostra città… 
Il silenzio assoluto, l’unica dichiarazione spontanea ascoltata, è quella espressa dai legali dell’Editore???
La verità è che c’è ancora molta paura a toccare uno degli uomini più influenti di questa terra… e tutti “stanu cu du peri n’ta na scappa”, in particolare proprio coloro che appartenengono alla categoria dei giornalisti!!!
Il sottoscritto – in quanto da sempre libero – si sente legato ad un altro concetto etico di giornalismo, quello che provava a suo tempo, il mio conterraneo Pippo Fava: “Ritengo che in una società democratica e libera quale dovrebbe essere quella italiana, il giornalismo rappresenti la forza essenziale della società. Un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza della criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili, pretende il funzionamento dei servizi sociali, tiene continuamente allerta le forze dell’ordine, sollecita la costante attenzione della giustizia, impone ai politici il buon governo”!!!
Ecco forse è tempo che i giornalisti tornino a fare seriamente quel proprio lavoro, senza vincoli e soprattutto senza condizionamenti; ne avrà beneficio non solo la loro professione, ma soprattutto, il proprio  dovere morale!!!
Altrimenti il sottoscritto, analogamente come l’attuale Procuratore della Repubblica di Catania, continuerà a sentire su di se, questo “estremo disagio”!!!

Sento "un estremo disagio"…

Ho ascoltato il video dell’intervista del Procuratore della Repubblica Nazionale di Catania, Dott. Carmelo Zuccaro su Live Sicilia Catania: https://catania.livesicilia.it/2018/09/25/confisca-milionaria-mario-ciancio-parla-la-procura-diretta_474201/ a cui erano presenti il Ros, il Colonnello R. Covetti del Comando Provinciale dell’Arma di Catania e i sostituti procuratori Dott.ssa Agata Santancito e Dott. Antonino Fanara. 
Come ben sapete, è stato eseguito in questi giorni il decreto emesso dal Tribunale di Catania (Sezione Misure di Prevenzione su richiesta della Dda di Catania), che riguarda il patrimonio societario dell’editore Mario Ciancio Sanfilippo, che secondo le stime degli investigatori vale intorno ai 150 milioni di euro. 
Il video pubblicato, dura all’incirca 55 minuti e forse non è del tutto completo, in quanto molto probabilmente, l’incontro con i giornalisti è proseguito oltre… 
Ciò che vorrei evidenziare in questo mio post, sono alcune sensazioni che da quella intervista (e da quanto riscontrato in questi giorni), mi lasciano perplesso…
Innanzitutto, mi ha colpito l’estrema “sensibilità” mostrata durante la conferenza di molti di quei “pseudo” giornalisti, basti vedere come la maggior parte delle domande, risultavano fuori luogo o poco attinenti con il provvedimento appena emesso… 
Molti di loro ad esempio, hanno formulato domande, che dire “inutili” sarebbe fargli un complimento ed altri ancora che, hanno voluto ricordato avvenimenti passati di cui tutti noi siamo ben a conoscenza, in quanto scritti e riportati centinaia di volte, anche in alcune fiction televisive, certamente disgiunte dal contesto in questione o quantomeno elusive…
Ma forse è proprio questo l’aspetto importante che qualche giornalista voleva puntualizzare e cioè, far passare queste attuali circostanze come ovvie o certamente già affrontate, come un qualcosa ormai di superato, rispetto per l’appunto alle recenti indagini emerse!!!
Ciascuno di quei signori avrebbe potuto rivolgere al Procuratore domande ben più pertinenti… invece di girare attorno a vicende sconnesse o certamente marginali rispetto alla vicenda in questione…
Nessuno di loro ad esempio ha affrontato il silenzio assordante dell’associazione industriale a cui peraltro l’imprenditore è legato, nessuno di loro ha formulato domande relative a personaggi influenti – in quanto allora istituzionali – con cui il Ciancio s’incontrava; ad esempio ricordo alcuni anni fa, le visite del Sindaco Bianco e dell’ex ministro Angelino Alfano!!!
Nessuno ha chiesto dei rapporti con personaggi ambigui dell’imprenditoria, le cui vicende personali sono state legate a “cosa-nostra” o di quei molti politici con cui egli era amico e che probabilmente lo avevano favorito in quelle sue attività imprenditoriali…
Nessuno di loro ha connesso quel suo nome ad altrettanti personaggi della provincia Etnea, che attraverso holding finanziarie/immobiliari tra le più rilevanti di quest’isola (i cui nomi di quelle società iniziano con le prime lettere dei cognomi di quegli imprenditori), controllano l’economia di questa terra…
Dovrei inoltre aggiungere qualche personaggio influente della televisione, che è stato di grande supporto alla nascita e alla espansione di quelle sue Tv locali… 
Ci sarebbero tante cose da dire… Come non ricordare  ad esempio l’inchiesta che Pippo Fava realizzò nel lontano 1983 quando, da suo giornale “I Siciliani”, parlo di  attività illecite dei “quattro cavalieri dell’apocalisse mafiosa”: Carmelo Costanzo, Francesco Finocchiaro, Gaetano Graci e Mario Rendo e di come quegli stessi imprenditori catanesi, non furono mai collegati ad alcuna associazione criminale, sul quotidiano più importante  della città!!!
Sappiamo bene come finì: Fava venne barbaramente assassinato!!!
E cosa dire dell’intervista che realizzo lo stesso Fava con il grande giornalista Enzo Biagi, quando raccontò per la prima volta, del “terzo livello” del potere mafioso e cioè di quel potere che legava politica, imprenditoria, mafia e Stato. 
Certo, abbiamo dovuto attendere il 2018 per scoprire della trattativa tra “Stato e mafia” e dei depistaggi compiuti durante le indagini… 
Ho letto tra i commenti di Live Sicilia Catania uno che diceva: “Mi auguro che anche tanti cittadini onesti e silenti abbiano il coraggio di rivendicare il diritto alla legalità, denunciando i tanti corrotti che ancora gironzolano e che spesso vengono assecondati nella loro logica perversa del malaffare”…
Mi permetto di rispondere a quel lettore con una frase letta parecchi anni fa su un quotidiano: “In Italia non si fa niente se non c’è l’assenso del politico e se il politico non è pagato!!! 
Ecco noi viviamo in questo tipo di società; la protezione è indispensabile se qualcuno non vuole condurre la vita da lupo solitario (come ad esempio il sottoscritto…), che può risultare anche affascinante, in quanto esente da aderenze o da protezioni di alcuna parte, restando orgogliosamente soli fino all’ultimo…
Sì… quanto sopra, potrà essere considerata una scelta affascinante, peccato però che ai restanti sessanta milioni di italiani non interessa, forse perché questa particolare vocazione alla solitudine… nei fatti, non l’hanno mai posseduta!!!
Analoga “solitudine” che ahimè… ancora oggi non riesco ad apprezzare, intorno a me… 
Ditemi, come può essere che non vi sia una sola associazione di categoria che si sia espressa su questa vicenda giudiziaria…
Già… come mai, nessun imprenditore, politico, associazione di legalità, abbia in questi giorni preso le distanze su quanto emerso…
E cosa dei siti web o di alcune testate, che hanno esclusivamente riportato l’inchiesta giudiziaria, senza pronunciarsi con analisi personali sulla vicenda, che ha visto attraversare mezzo secolo di storia della nostra città… 
Il silenzio assoluto, l’unica dichiarazione spontanea ascoltata, è quella espressa dai legali dell’Editore???
La verità è che c’è ancora molta paura a toccare uno degli uomini più influenti di questa terra… e tutti “stanu cu du peri n’ta na scappa”, in particolare proprio coloro che appartenengono alla categoria dei giornalisti!!!
Il sottoscritto – in quanto da sempre libero – si sente legato ad un altro concetto etico di giornalismo, quello che provava a suo tempo, il mio conterraneo Pippo Fava: “Ritengo che in una società democratica e libera quale dovrebbe essere quella italiana, il giornalismo rappresenti la forza essenziale della società. Un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza della criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili, pretende il funzionamento dei servizi sociali, tiene continuamente allerta le forze dell’ordine, sollecita la costante attenzione della giustizia, impone ai politici il buon governo”!!!
Ecco forse è tempo che i giornalisti tornino a fare seriamente quel proprio lavoro, senza vincoli e soprattutto senza condizionamenti; ne avrà beneficio non solo la loro professione, ma soprattutto, il proprio  dovere morale!!!
Altrimenti il sottoscritto, analogamente come l’attuale Procuratore della Repubblica di Catania, continuerà a sentire su di se, questo “estremo disagio”!!!

Catania è tempo di "indignarti"!!!

Dando prosecuzione all’operazione eseguita in questi giorni dalla Dia di Catania, che ha fatto luce su un sistema illegale degli appalti nei rifiuti, desideravo riprendere una nota della conferenza stampa, nella quale erano presenti i signori: Carmelo Zuccaro (procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catania), Sebastiano Ardita (procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Catania), Maurizio Calvino (capo del Secondo Reparto della Direzione Investigativa Antimafia), Renato Panvino (capocentro della Direzione Investigativa Antimafia di Catania), Fabio Regolo (sostituto procuratore della repubblica presso il Tribunale di Catania), Alessandra Tasciotti (sostituto procuratore della repubblica presso il Tribunale di Catania).
Ciò che m’interessa portare in evidenza è una parola espressa in quella sede e cioè: “INDIGNAZIONE”!!!
Sì, è ovvio che alla parola “indignazione” dovranno seguire come sempre… non meri discorsi di facciata, ma azioni decise di contrasto dell’autorità giudiziaria e degli organi di polizia che con l’autorità giudiziaria collaborano, per far fronte ad un fenomeno che coinvolge e interessa sempre più i servizi pubblici fondamentali di questa nostra città… 
Circostanze quest’ultime, che evidenziano di turbare la regolarità del quieto vivere, la qualità della vita dei suoi concittadini, non meno di altri delitti di strada…
Ecco è tempo quindi che ci si “indigni” di fronte a fatti del genere!!!
E’ questa la parola utilizzata dal Procuratore della Repubblica, Carmelo Zuccaro, che riassume perfettamente quanto dovrebbe accadere in questa città… e dove, un importante ausilio deve essere dato da quella parte considerevole rappresentata dal giornalismo “illuminato” e mi permetto d’aggiungere, da tutti quei cosiddetti “free lance”, che come il sottoscritto, si fanno portavoce con i loro post, di quell’indignazione, manifestando con puntuale occasione, tutto il proprio dissenso, per ciò che rappresenta corruzione e malaffare… 
Mi permetto quindi di riprendere un passaggio fondamentale dell’intervista: “Ecco perché, che al di là dell’erudizione della norma, poco conta in questo momento se si tratta di corruzione per atto contrario, per atto dovuto, se si tratta di concussione, induzione in debita e quindi 318, 319 o 319 quater… questi, sono problemi da risolversi nelle aule di giustizia, ora è tempo di far comprendere ai cittadini, quanto è accaduto, i fatti accertati, far capire loro il disvalore penale della condotta, che va molto oltre quello della pena edditale, gravissima, peraltro disegnata dal legislatore nel codice penale, il disvalore maggiore… sì esattamente quello che dichiarava sopra il Procuratore, deve essere “l’indignazione” di fronte a questi fenomeni!!!”.
Bisogna rivolgere quindi ogni nostra azione ad una nuova platea, non bisogna parlare d’altronde a chi possiede già un futuro assicurato, ma tutti noi, dobbiamo rivolgere ogni nostra parola ai giovani di questa terra, ai nostri figli, ai nipoti, a quanti tra loro vorrebbero che quei propri titoli di studio, servissero a contribuire per far crescere la propria città, il loro paese, questa loro terra… e per far ciò, contano esclusivamente sui propri sacrifici, orgogliosi di mettere al primo posto la propria dignità… per metterla al servizio del proprio paese, sperando magari di poter avere un futuro migliore dei propri genitori!!!
E’ tempo quindi che quei “ladri di futuro” vengano imputati alle loro responsabilità, per poter lasciare spazio a coloro che il loro futuro, hanno deciso di scriverselo da soli, costruendolo giorno per giorno, attraverso i propri sacrifici…