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Una Commissione Antimafia… da rinnovare!!!

Per le istituzioni non vi è pace, in particolare per quelle assegnate alla lotta alla mafia…
Stiamo ancora assistendo alla bufera di questi giorni (sulla gestione dei beni confiscati a Palermo), che già emerge una nuova inchiesta sul presidente del consiglio regionale della Campania, indagata dalla Procura di Salerno, per scambio di voti elettorali di tipo mafioso!!!
La Dia ha effettuato le perquisizioni, non solo presso l’ufficio della Sig.ra Paolino (consigliere regionale Forza Italia ) ma anche, presso la propria abitazione, dove vive con il marito (sindaco di Scafati), anch’egli indagato…
L’inchiesta, è legata alle ultime elezioni regionali, quando fu nuovamente rieletta in Consiglio… e comprende i reati di: associazione di tipo mafioso, concussione, corruzione, ecc…
L’indagata, si è difesa sostenendo la sua completa estraneità alle accuse ed ha dichiarato la propria correttezza personale e professionale, convinzione che ritiene potrà essere dimostrata, attraverso l’operato della magistratura…
Dopotutto come dargli torto, visto che proprio ieri in Calabria, è stata assolto il sindaco Carolina Girasole, accusata di corruzione e compravendita di voti insieme al marito, e adesso assolti, perché il fatto non sussiste!!!
Certo le dimissioni sono state formalizzate, anche perché diventava difficile poter pensare, di guidare una commissione antimafia (del consiglio regionale della Campania) con una denuncia in corso, che la vede inquisita per corruzione elettorale di tipo mafioso!!!
Adesso, anche per il Presidente della Commissione Nazionale Antimafia, Rosy Bindi, è venuto il momento di verificare (in modo più concreto) i compiti cui l’associazione è designata, in quanto proprio alcuni di essi, hanno dimostrato di avere punti deboli…

In particolare, mi riferisco alla verifica e adeguatezza delle norme sulla confisca dei beni, sul loro uso sociale e/o produttivo e sulle misure proposte per renderle più efficaci; è necessario inoltre, amplificare le attività di monitoraggio per quei tentativi di condizionamento e di infiltrazione mafiosa negli enti locali, proponendo nuove misure idonee a prevenire e a contrastare tali fenomeni, verificando ancor più, l’efficacia delle disposizioni vigenti in materia, con riguardo anche alla normativa concernente lo scioglimento dei consigli comunali e provinciali e la rimozione degli amministratori locali.

Indagare ulteriormente, sui rapporti tra mafia e politica, sia riguardo alla sua articolazione nel territorio, negli organi amministrativi, con particolare riferimento alla “selezione” dei gruppi dirigenti e delle candidature per le assemblee elettive…
Accertare le modalità a difesa del sistema degli appalti e delle opere pubbliche, dai condizionamenti mafiosi, a quelle forme di accumulazione dei patrimoni illeciti ed investimento e riciclaggio dei proventi derivanti dalle attività delle organizzazioni criminali…
Presidente Bindi, il problema non è tanto dichiarare pubblicamente che che la camorra è elemento costitutivo di tutta la Campania, come la mafia lo è per tutta la Sicilia… “non sta scoprendo l’acqua calda”  e poco conta se qualcuno tra essi, si sia sentito indignato… 
Il problema è che certe “ripetute” circostanze, non possono continuare a ripetersi con tanta frequenza e leggerezza… 
Non è più possibile continuare a dover assistere ad inchieste, che non solo, risultano dispendiose economicamente per lo Stato, ma soprattutto, che distolgono uomini e donne…
Quest’ultimi sono principalmente necessari, a contrastare contingenze più gravi… o certamente meno banali come queste (corruzione elettorale, turbativa d’asta, favoreggiamento e rivelazione di segreto d’ufficio, ecc… ) che potrebbero essere decisamente impedite, adottando e/o imponendo, regole solerti e trasparenti, che prevedano sanzioni non solo penali, ma soprattutto disciplinari certe (tra cui, per esempio, il licenziamento immediato dai pubblici uffici).

Procedure standardizzate eguali per tutti e controlli severi, che eliminano (o fortemente limitano) la possibilità di poter commettere i reati di cui sopra… in conclusione, Presidente Bindi, credo sia giunto il momento di dare una svolta definitiva, a questa caotica e confusionaria disorganizzazione”…

Non vorrei considerare motivato, quanto riportavano R. Harkness e F. Allen, sulle “commissioni”… e cioè: un gruppo di svogliati, selezionati da un gruppo di incapaci, per il disbrigo di qualcosa di inutile…. o meglio, un gruppo di persone che individualmente non possono fare nulla, ma che come gruppo decidono che nulla può essere fatto!!! 

Cosa non funziona nell'antimafia…???

Innanzitutto, bisogna cominciare dal modificare quel disegno di legge sui beni sequestrati/confiscati, che, per come stiamo in queste ore assistendo, fa acqua da tutti i fori…

Le stesse commissioni di supporto, come quella antimafia, anti-corruzione, ecc…, avendo in quest’anno d’attività compreso, a quale debolezza, il nostro sistema giudiziario, abbia dimostrato essere vulnerabile, ecco che, facendo proprie quelle proposte ricevute, deve ora, iniziare ad integrarle…
Per esempio tra queste c’è: l’applicazione delle misure di prevenzione per gli indagati per reati di corruzione, l’accelerazione dei processi di confisca, la realizzazione di un albo “meritocratico” degli amministratori giudiziari, il limite dei compensi previsti per essi, l’uso di collaboratori di giustizia, per quanti decidano d’invertire la rotta intrapresa…
Bisogna inoltre, proporre una modifica alle candidature elettorali, bloccando quanti hanno in corso, procedimenti giudiziari, e limitando la partecipazione degli stessi, vietando di poter rivestire incarichi pubblici all’interno delle amministrazioni…
C’è la necessita di realizzare un “Codice etico” nel quale sono previste tutta una serie di comportamenti rigorosi, ai quali bisogna adempiere, in particolare per coloro che intendono dedicarsi alla politica… distinguendo una volta e per tutte, chi dimostra di possedere quei principi di correttezza e moralità ( posti a servizio del bene comune), a differenza di chi invece approfitta, per esclusivi interessi personali…
Come si fa a competere con la mafia, quando il livello d’istruzione da noi diminuisce, quando le differenze economiche, tra questo Sud povero ed il Nord ricco, vanno sempre più distanziandosi… 
Con quali modi si tenta di combattere la mafia, quando lo Stato non è capace di dare un semplice lavoro???
In che modo si tenta di riappropriarsi di quel consenso popolare, quando la comunità vive in una condizione d’estrema precarietà…. non solo per chi non lo possiede il lavoro, ma anche per coloro, che, pur avendolo, si trovano ad avere le stesse difficoltà… (vedasi…  arretrati nei pagamenti degli stipendi, mancanza di una continuità aziendale, previsioni di licenziamenti in corso, mancanza di prospettive future, ecc…), una vita vissuta tra, incertezza ed insicurezza, continua paura non solo per se stessi, ma soprattutto per il futuro dei propri figli…
La mafia è forte proprio per questo, per questi motivi, mentre l’antimafia dimostra di possedere una flebile forza, poiché non riesce ad intervenire concretamente su queste problematiche, che dovrebbero essere alla base dei lavori del nostro governo ed i suoi esponenti…
Non si può più continuare ad assistere ai modi “imbarazzanti” per non dire schifosi…, con cui, i nostri uomini dello stato, utilizzano i soldi…, già, quei soldi nostri… 
Qualcuno fa finta di dimenticarlo, ma di ogni euro pubblico speso, noi vorremmo conoscerne, il reale e concreto utilizzo, e non continuare più ad assistere a questo vergognoso sperpero…
Il senso di civiltà nasce anche da questo… non si può chiedere partecipazione ai cittadini, quando la giustizia nel nostro paese dimostra non essere equa e soprattutto corrotta!!!
Se la mafia esiste è proprio perché non trova contrasto nello stato, anzi, trova degni concorrenti… già, analoghi cagnolini, che corrono ad iscriversi a qualche associazione politica, sperando così… di potere anch’essi rosicare qualche possibile ossicino… 
Se non si danno regole chiare al funzionamento generale della nostra economia, tali da poter contrastare, il proliferare dei livelli di corruzione, non se ne esce più…
Bisogna iniziare con norme più giuste e trasparenti, con controlli severi per esempio, negli appalti, nelle assunzioni, nella mala-politica, nel riciclaggio del denaro, nelle pubbliche amministrazioni, ecc…
La lotta non può essere delegata al semplice cittadino… e ora che lo stato, faccia lo Stato, che s’impegni una volta e per tutte, ad affermare quella cultura della legalità… senza tentennamenti e compromessi!!!  
Il rischio, in caso contrario è che lo Stato muore!!!
Con esso, non sparisce soltanto la credibilità di quanti, tra noi cittadini, ci avevano creduto, ma anche la memoria di coloro, che nel corso di questi anni, erano stati messi lì, a difesa… di questo nostro paese!!!    

La mafia c'è e si vede!!!

Innanzitutto, è opportuno tenere ben presente che, quanto ci vogliono finora “dare a bere” e cioè che la Stato, attraverso le istituzioni ed i propri uomini, ha il controllo del nostro territorio, non rappresenta un dato veritiero, ma una credulona propaganda creata a voler tranquillizzare la collettività ed in particolare i suoi concittadini…
Non sto dicendo che la lotta alla criminalità non venga svolta in modo preciso e puntuale, dico soltanto che gli strumenti che permettono a questa di poter essere definitivamente debellata… non vengono attuati o ancor meglio… non esistono!!! 
Non passa giorno infatti, in cui non emergono nuove indagini, queste condotte dalle varie procure dell’isola, e come, si sia giunti a scoprire ulteriori attività illecite, queste realizzate attraverso società legate o associate ad ambienti mafiosi, individui che si offrono a prestanome di organizzazioni affiliate a soggetti latitanti, e via discorrendo…
Partono le denunce, seguono gli arresti, i sequestri e le confische…
Sì… ma poi… il sistema mafioso si riordina nuovamente e riprende come se nulla fosse…
Il giro d’affari è immenso e ciò è dimostrato da tutti quegli interessi a cui essi si rivolgono… 
Sono nuove attività… non più rivolte a specificità illegali di un tempo, come, estorsioni, usura, recupero crediti, gioco d’azzardo o traffico di droga… quelle ci sono sempre…, bensì, oggi punta ad affari più sostanziosi e soprattutto legali, come per esempio quelle attività legate agli appalti (vedasi quanto sta avvenendo con i centri d’immigrazione), alle costruzioni/edilizia, ai trasporti ed allo smaltimento dei rifiuti…
Società di comodo che servono esclusivamente a produrre “cassa” (queste sono infatti di breve periodo e nel giro di pochi anni… cessano l’attività…) ed i cui utili, vengono rinvestiti in nuove società, queste totalmente “cristalline”, affidate a nuovi “colletti bianchi” dal pedigree casto…, che iniziano la loro vitalità, investendo principalmente in attività  finanziarie e immobiliari…
Quindi, realizzato questo primo passaggio e creata la compagine del nuovo “asset societario”, si passa alla programmazione del livello inferiore e cioè, quello di diversificare le attività e soprattutto i rischi (non parlo di quelli economici, ma mi riferisco a quelli di controllo, tentando quindi di limitare, l’operatività di coloro che svolgono i propri incarichi tra le forze dell’ordine… ), nuove scatole cinesi, che ora danni vita ad attività alimentari, d’abbigliamento, bar e ristoranti, hotel e resort…
Ovunque c’è la mafia… e questa dimostra essere strutturata e ben organizzata…
Non sono più i pastori di pecore che scendevano dalle montagne con la coppola di traverso, questa è gente preparata e professionale, a cui ora, sono stati inseriti diplomati e laureati, i quali, mettono la loro esperienza e capacità, al sevizio di questo sistema criminale…  
Un sistema che nel corso degli anni… ha investito negli uomini…, i propri uomini, molti dei quali, sono infiltrati in quelle strutture pubbliche, associazioni, società di servizi, ma soprattutto, nella politica che conta…
Tutto ciò, rappresenta per la nuova mafia, il migliore investimento economico, già quello delle risorse umane è certamente quanto di più “raffinato”, una mente criminale, possa partorire…
Un fiume di denaro considerevole, che, da un lato, fa indirizzare sui propri uomini, quegli incarichi prestigiosi dirigenziali o quei necessari voti…, dall’altro, utilizza gli stessi, per ottenere informazioni riservate, indirizzare appalti, aggiudicazioni, influenzare i mass media, limitare non solo quei processi di cambiamento sociale, ma soprattutto, alimentare quel conflitto mediatico con il quale si tenta sempre più, di allontanare la partecipazione sociale ed il consenso popolare dalle istituzioni…, dopotutto come si dice da noi… con la mafia si mangia e con lo Stato si muore di fame!!!
Finiamola quindi di prenderci in giro…, finitela di raccontarci fandonie… è venuto il tempo d’esser seri, di trovare una nuova metodologia… che non pensi esclusivamente a colpire, ma che diriga il proprio intento, verso quel processo naturale di riconciliazione…, di crescita collettiva nel quale ognuno apporti quanto di meglio sa fare…
E’ finito il tempo di “guardia e ladri”… bisogna cercare di andare oltre… di vedere al di là dei soliti interventi della magistratura,.., bisogna tentare di cambiarla dal di dentro questa “mela marcia”, offrire a quanti lo desiderano, una nuova strada, quella della legalità…
Nuove opportunità di crescita, di sviluppo e d’investimento sono necessarie,…, perché soltanto così, si potrà sperare in quel reale e profondo cambiamento…
Tutto il resto, rappresentano solo belle parole… inconsistenti, perché non porteranno ad alcuna trasformazione culturale e tutto quanto… resterà eguale.
Per favore… non ditemi più che la mafia non esiste… perché questa c’è… e permettetemi d’aggiungere… c’è e si vede!!! 

I beni confiscati alla mafia…

Certamente qualcosa non va, se una Procura distrettuale antimafia importante, denuncia che molti dei beni sequestrati alla mafia, rimangono nella disponibilità di quanti hanno ricevuto il provvedimento di confisca o dei propri familiari. 
L’allarme è stato lanciato dal procuratore nazionale antimafia Roberti, nel suo intervento “Contro mafie” promosso dall’associazione LIBERA di Don Ciotti.  
Il procuratore, fa riferimento alla procura distrettuale di Torino che ha inviato una comunicazione riservata alla Direzione nazionale antimafia.
In quella missiva, il procuratore del capoluogo piemontese, chiedeva in maniera dettagliata, al questore, comandanti dei carabinieri e della Guardia di Finanza, alla Dia, una relazione sullo stato generale dei provvedimenti di sequestri e confische, a partire dal 2011. 
I risultati pervenuti, sono demoralizzanti!!!
Dalle informazioni, si evidenzia come le proprietà, rimangano di fatto, in possesso di coloro a cui è stato indirizzato il provvedimento giudiziario o dei propri familiari…
Il censimento della Procura di Torino, ha dimostrato come, la maggior parte dei beni sequestrati e confiscati, sono ancora nella disponibilità dei soggetti riconducibili all’organizzazione criminale. 
Quindi quei beni, costituiti da immobili, terreni, società, autoveicoli, restano – grazie anche ad una gestione giudiziaria il più delle volte approssimativa – nella disponibilità dei cosiddetti mafiosi o dei soggetti a loro riconducibili.
Accertata quindi l’irregolarità, si tenta in tutti i modi, di sanare quanto scoperto con iniziative risolute e drastiche… 
Tutti adesso parlano di una diversa metodologia da adottarsi, di nuovi e soprattutto più qualificati professionisti, che dovranno occuparsi di questi beni confiscati…
Il nuovo capo dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, l’ANBSC, Dott. U. Postiglione, conferma la mancanza di professionalità all’interno di questa struttura… ah…, finalmente qualcuno se ne accorto… ed inoltre, che molti di quelli finora incaricati, non erano all’altezza di svolgere la propria funzione ( il più delle volte infatti, hanno dimostrato di essere più interessati al proprio onorario… che alla gestione della società a cui erano stati demandati… e preferisco non aggiungere altro…).
Trovare le giuste risposte non è facile, ma non credo che eventuali soluzioni, potranno essere individuate da chi “esterno”, non ha mai operato con problemi legati a questo tipo di società…
Le soluzioni certamente esistono, ma ci vogliono persone coraggiose, che hanno cioè la volontà di fare un passo indietro e di chiedere la collaborazione di quanti, in quelle società ne hanno condiviso i problemi…

Bisogna togliere quella “convinta” presunzione di sapere tutto, di trovare un modo condiviso che vada bene per tutte le società…, perché così non e non ci sarà mai alcuna soluzione…
Le società vanno gestite sul territorio in cui queste si trovano, con problematiche proprie e interconnesse al tessuto sociale in cui operano…
Le istituzioni debbono terminare di restare nel limbo, a metà sul da farsi… in quella incertezza che non da mai risposte…
Lo stato deve fare lo STATO… e deve saperlo fare, non solo con la forza, ma soprattutto con quella determinata convinzione che alla fine queste imprese possono e debbono rappresentare un nuovo modello di determinatezza, continuità e garanzia del posto di lavoro per quegli onesti padri di famiglia, che nulla centrano con le vicende giudiziarie…
Fintanto che le istituzioni dimostrano – come finora hanno fatto – di non essere in grado di gestire questi beni sequestrati o confiscati, allora debbo dire a quello stato ed ai suoi discenti interlocutori… che è meglio… che lascino perdere!!! 

Festival internazionale di cinema itinerante contro le mafie…

Ci sono tanti modi di promuovere quella cultura della legalità, uno di questi è assistere a documentari, film, cortometraggi, che hanno quale argomento, quello di promuovere e sensibilizzare l’opinione pubblica…
Tra questi c’è ne una che avevo piacere di evidenziare…

L’Associazione Libera in collaborazione con Cinemovel.it, da 1° di Luglio e fino al 15 Ottobre 2015,  ha dato inizio in alcune città italiane, alla programmazione di film famosi, incentrati sui temi caldi della criminalità organizzata e con particolare attenzione alla lotta alla mafia. 
Tra i film in programmazione ci sono: 
Le mani sulla città di Francesco Rosi, 1963.
Anime Nere di Francesco Munzi, 2014
La zuppa del demonio di Davide Ferrario, 2014.
La terra dei santi di Fernando Muraca, 2015.
Noi e la Giulia di Edoardo Leo, 2015.
Let’s go di Antonietta De Lillo, 2014.
La mafia uccide solo d’estate di Pierfrancesco Diliberto (Pif), 2013.
Fortapasc di Marco Risi, 2008.
La manifestazione chiuderà le proprie proiezioni nei giorni del 11 e 15 ottobre, rispettivamente in due grandi capitali, Berlino e Parigi.
Un’espressione interessante, che permetterà di esporre attraverso la visione dei film, quella forza comunicativa data dalla visione delle immagini ed in particolare dall’ascolto dei linguaggi…
Un modo nuovo di manifestare pubblicamente, quel disagio culturale, che non permette a questo nostro paese, in modo particolare alla nostra terra, quella doverosa crescita culturale…  
Libero Cinema in Libera Terra, Festival Internazionale di Cinema itinerante contro le mafie, permette di esporre uno spaccato quotidiano di vita vissuta, del malessere generalizzato, della recrudescenza subita in questi ultimi quarant’anni, attraverso la proiezione di film su temi quali la gestione politico/mafiosa, lo scambio di voti, il potere economico e la gestione del sacco edilizio, i beni confiscati alle mafie e restituiti alla legalità…
Ogni estate dal 2006, “Contro le mafie” porta le emozioni del cinema direttamente nelle piazze, promuovendo in tal modo, non solo l’apertura verso spazi democratici più ampi, ma soprattutto, sviluppando quel bisogno di cultura chiamato “legalità”.
Se potete nei giorni prestabiliti, andate a vedere questi film, anche nei casi in cui, l’abbiate già visti…, già, rappresenterà una nuova esperienza di riscoprire, l’emozione condivisa di stare insieme e di aderire ad eguali speranze…
La mafia può essere sconfitta… perché come ha detto il nostro Presidente Sergio Mattarella: batteremo la mafia, la elimineremo dal corpo sociale perché è incompatibile con la libertà e l’umana convivenza!!!
Però… per far ciò… c’è bisogno i tutti!!!
Per qualsivoglia ulteriore informazione:
tel. 338.7814778 – 335.7202743 – 393.4053112
Ufficio stampa Barbara Perversi 347.9464485 – barbara.perversi@gmail.com

ROMA…LADRONA!!!!

Ladri, delinquenti, farabutti, disonesti, lestofanti, banditi, truffatori, furfanti… e potrei continuare in eterno… è questi sono soltanto gli aggettivi cosiddetti educati… poi potrei continuare con una sfilza di quelli…. molto… ma molto volgari che certamente, ancor più si addicono, a questi cosiddetti criminali…

Il bello è che ancora tra loro c’è chi dice che nulla centri con quanto emerso e continua a girare con una macchina blu, l’autista e quattro poliziotti…
Altro che associazione malavitosa… altro che mafia… qui c’è rappresentato tutto lo schifo del nostro paese!!!
Dalla politica… ai funzionari, dai dirigenti… ai terroristi…. dai delinquenti… fino (proprio per non farci mancare nulla…) ai poliziotti, naturalmente anch’essi corrotti!!! 
Come sempre il business è costituito dagli appalti pubblici… dalle aggiudicazioni, dalle infiltrazioni nel mondo imprenditoriale, ai campi d’accoglienza per nomadi e immigrati….
I reati ci sono tutti… associazione di stampo mafioso, usura, estorsione, turbativa d’asta, corruzione, bilanci societari fasulli, fatturazioni inesistenti, riciclaggio di valori e denaro proveniente da altri reati e via discorrendo…
Dalle indagini si è potuti risalire a tutta una serie di personaggi, che gravitano nel mondo della Capitale e che hanno permesso a pochi soggetti, di affondare le proprie radici in un sistema malato e colluso, grazie in particolare a intimidazioni puntuali e mirate…
Ora tutta la politica s’indigna… ed allora dico… noi cosa dovremmo fare…
Non mi interessa chi c’era a capo dell’organizzazione e chi erano i suoi collaboratori… (quelli, questo hanno sempre fatto da sempre ), ma ciò che mi preme sottolineare è il sistema corruttivo attorno che si era venuto a creare, gente insospettabile, che per poche migliaia di euro, hanno venduto la propria dignità…
Non sto parlando di quanti percepivano 20/30.000 euro al mese… quelli seppur schifosamente ladri… possono, “se non moralmente”, essere ancora giustificati da una condotta umana “meschina”, alla quale tutti quelli che oggi si mostrano come sdegnati, pronti a lapidare i colpevoli, ecco non so quanti di questi, trovandosi al loro posto… si sarebbero comportati diversamente…, ovviamente entrambi offendono i principi di giustizia e coscienza morale, ma sono quelli che si sono accontentati e venduti per pochi euro che mi danno ancor più disgusto…, meschini accattoni, che per un caffè al giorno si sono prestati a questo gioco infame…
Ora ci diranno che si prenderanno nuovi provvedimenti, che le regole cambieranno… come sempre dopotutto fino alla prossima eclatante scoperta…

Si giustificano con i sequestri realizzati, con i milioni recuperati in proprietà, aziende, bar, ristoranti, pizzerie, locali vari, appartamenti, terreni, auto e moto…  e dopo che si sono mangiati Roma… dopo che hanno fatto sparire milioni e milioni di euro… ecco… che come i cowboy… arrivano finalmente le forze dell’ordine… quelle “oneste e pulite “.

Chissà se poi, oltre la capitale il giro non sia anche da estendere a tutta la regione Lazio, chissà se a breve non uscirà un’altra inchiesta analoga ( pensavo l’altra sera, se la stessa vicenda, non possa essere stata realizzata anche da noi, proprio qui in Sicilia, dove maggiore sono gli sbarchi ed in particolare se in quei centri d’accoglienza la gestione da parte di queste cosiddette organizzazioni internazionali dell’immigrazione, sia altrettanto limpida e controllata, vedasi per esempio Mineo – con il più grande centro per richiedenti asilo in provincia di Catania – oppure il Tropicana ( ex discoteca ) di Ragusa o al centro Papa Francesco di Priolo Gargallo a Siracusa, tutti ubicati lontano dai centri abitati, in un mondo a sé, in cui il richiedente asilo, vive in una situazione di spaesamento e di profonda distanza…

Tutte strutture che presentano le stesse caratteristiche, da quelle in provincia di Foggia (Borgo Mezzanone) per passare a Castelnuovo di Porto (Roma), dal centro di Bari (Palese) fino a quello di Crotone… tutti infatti rispondono ad una precisa strategia e cioè quella di – tenere lontano i richiedenti asilo dai cittadini limitrofi, ridurre al massimo ogni possibilità d’incontro e d’accoglienza – impedendo di fatto, la cosiddetta “integrazione” che nelle tante manifestazioni propagandistiche, viene promossa…
Si è vero… i migranti possono spostarsi… ma per andare dove???
Ora si vuole fare chiarezza e trasparenza, sempre dopo comunque…, giustificati questa volta dal fatto che le indagini subivano sì dei ritardi, ma a causa delle informazioni trasversali che venivano riportate a chi si trovava indagato, che ovviamente provvedeva lautamente -per tali informazioni- a ringraziare…

Mi chiedo… ma come hanno fatto gli stessi colleghi a non accorgersi che, all’improvviso, qualcuno nel loro gruppo modificava quel proprio tenore di vita, come per esempio… un’orologio al polso costoso, il cambiare l’auto con un modello di fascia alta, il trasferimento d’abitazione, il vestirsi meglio oppure con un viaggio in crociera o settimanalmente, la pubblicazione sul proprio social network o su quello della propria compagna, di foto in resort in cui alloggiare nei fine settimana???
Cos’è, per intuire o comprendere quanto stava accadendo attorno a voi, avevate bisogno di vederli sfrecciare sulle strade di Roma, chissà… se non proprio, dinnanzi al Colosseo, con belle e sgargianti colorate monoposto da F1???
E’ impossibile non avvertire dei dubbi o subodorare che qualcosa si nascondesse in quel collega, quel particolare tenore di vita a cui voi non potete aspirare… o debbo presumere che forse…non erano i soli ad appartenere a quel corrotto sistema???
Qualcuno certamente sapeva ed ha taciuto… qualcun’altro ha fatto finta di non sapere, mentre molti altri, si son girati per non vedere…
Per fortuna comunque, che alla fine – qualcuno ha fatto la sua parte… e la giustizia ha vinto!!!
Come ripeto sempre qui non si tratta di aspettare i passi indietro o l’autosospensioni, qui il popolo sovrano deve iniziare a decidersi con chi stare…e non da chi deve essere governato, ma da quali soggetti vuole essere amministrato, se continuare ad avere questa “gentaglia” o iniziare definitivamente un percorso di pulizia e rinnovamento… e “purtroppo” per una volta da Siciliano… mi devo venire a trovare d’accordo con un leghista: Salvini…
Credo che ormai, sia giunto il tempo della completa metamorfosi!!!

SLA… tante docce ma pochi euro…

Tutto ciò che viene fatto nel mondo… da noi viene imitato…
Gli Italiani… mondo di pecoroni, ripetono in modo analogo quanto ci viene gettato addosso… possa questo essere un secchio d’acqua gelato realizzato per uno scopo rispettabile…
L’ICE BUCKET CHALLENGE è questo il nome dell’iniziativa benefica nata per sensibilizzare sul problema della sclerosi laterale amiotrofica da una idea del fondatore di Facebook ( Zuckerberg ) ha coinvolto tutti attraverso un semplice passaparola…
Però mentre negli U.S.A. le donazioni sono giunte a 42 Milioni di dollari, in Italia dove tutti si mostrano solidali, la campagna ha appena  fruttato appena 33 mila euro, una vergogna se paragonata a tutti coloro che pur di mostrarsi “sensibili al selfie” dimostrano di contro, pochissima sensibilità nel donare…
Quindi se da un lato l’esibizione è garantita… dall’altro l’iniziativa rischia di essere nel nostro paese – come sempre – una profonda delusione…
Personaggi illustri, politici, giornalisti, attori, e gente del tutto sconosciuta che messa lì in vetrina, cerca d’immortalarsi come belle statuina con il proprio secchio d’acqua ghiacciata in testa… – servisse almeno a rinfrescargli quel cervello vuoto che possiedono – tentando di riproporre quanto visto in Tv o nel Web…  
Uno dei pochi video interessanti a cui ho potuto assistere su Facebook, l’ha realizzato il ballerino Kledy Kadiu, che invece di tirarsi un secchio d’acqua… si è presentato con un’assegno, dichiarando con garbo… che quello sarebbe stato l’unico gesto che avrebbe realizzato…      
Da noi invece tutti parlano, ma quando si tratta di cacciare soldi neanche a parlarne… già si sono dimenticati che il vero motivo dell’iniziativa non era rappresentato nel mettere in mostra essi stessi, ma l’eventuale donazione…
Lo stesso Presidente dell’Associazione ( Massimo Mauro ), non nasconde la propria delusione, dichiarando che sono le persone comuni ad avere donato la maggior parte delle somme, mentre soltanto qualche cantante – senza voler far nomi – ha donato 500/700 euro!!!
Io invece i nomi li farei tutti…, cioè di tutti coloro che si sono immortalati con la doccia – controllando però le date…, cioè verificando la data del gesto con il giorno del versamento se avvenuto entro pochi giorni prima o dopo la doccia… e quindi stilerei una lista con le somme versate…
Ecco, a quel punto si che ci sarebbe da vergognarsi ed altro che tirarsi addosso dell’acqua… dovrebbero riempirlo di merda quel secchio!!!
Anche il nostro premier non ha mancato l’invito, anche se stranamente a avuto qualcosa da dire alle istituzioni… – come se queste non facessero parte del suo governo.. – tentando di sensibilizzare maggiormente il problema… per anni lasciato da tutti nel dimenticatoio…
Ora pur di farsi un po’ di pubblicità i nostri politici, tentano di apparire più altruisti, consacrandosi per questa importante iniziativa, cui vogliono a tutti i costi partecipare…, già un caldeggiare se stessi cercando di spendere però il meno possibile… economizzare la donazione al massimo… dimenticando le tasche piene finora fatte proprio a scapito dei malati in genere e soprattutto delle persone comuni…
Migliaia di Euro per loro… –  guai a toccargli quei maledetti soldi – e pochi euro per questa ricerca!!!
Mi viene il voltastomaco a vederli… tutti… io proporrei comunque un’altra nuova iniziativa…
Quella non di gettarsi l’acqua addosso, ma di gettare loro nell’acqua… preferibilmente al largo, con una bella pietra attaccata ai piedi… in un mare gelido e profondo, chissà, forse così finalmente toglieremo dalla nostra vista, una volta e per tutte, questo letamaio definitivamente intorno a noi!!! 

La mappa del malaffare… non è poi così lontano da noi!!!

Ecco la mappa aggiornata a ieri del malaffare, ovviamente e da considerarsi provvisoria, perché viene rinnovata continuamente da nuove indagini in corso…
Ciò che comunque mi colpisce di più è questo essere del tutto Italiani e vorrei descriverlo con un esempio accaduto al sottoscritto ieri mattina, in Corso Sicilia: avevo appena parcheggiato l’auto, quando due amici mi hanno fermato per salutarmi; ho offerto loro il caffè e mentre parlavamo, del più e del meno, tre signore, sedute accanto, con molta animosità, discutevano dell’attuale politica e di tutte queste continue ruberie… 
A sentir loro, non era giusto che questi imprenditori collusi con i politici, approfittassero proprio di questo ns. sistema collaudato ovviamente marcio, ed anche di quanti, preposti al controllo (impiegati pubblici), approfittavano di quelle poche migliaia di euro, per chiudere un’occhio, anzi tutti e due…
Dopo alcuni minuti, sono arrivate altre quattro persone, due uomini e due donne, che si univano alla discussione – ora… in piedi, con le tre signore di prima, dicevano: non è giusto, non è corretto, dove è finita quella professionalità di un tempo, quella correttezza morale che un tempo ci contraddistingueva tutti… ora dov’è???
A quel punto, pensavo tra me e me, guarda…, forse finalmente si stanno iniziando a risvegliare quei sentimenti giusti, valori morali di correttezza e giustezza da troppo tempo ormai assopiti ed ecco che allora “entusiasmato” da quanto involontariamente ascoltato… esprimevo questa ammirazione, ai miei due interlocutori…

Ma come sempre accade…, le illusioni hanno breve vita… e mi sono state immediatamente distrutte, quando, uno dei due mi ha detto: caro Nicola, quelli hanno il coraggio di parlare, ma sono i primi a mancare!!!

Vedi, tutti questi accanto, lavorano all’Assessorato proprio qui dietro, questa mattina hanno già timbrato i loro cartellini ( badge ) ed ora sono qui al Bar…
Posso assicurarti, che nel corso dell’intera giornata lavorativa, li vedrai passare almeno altre quattro/cinque volte… c’è chi va a farsi la spesa e ritorna con le buste del supermercato Simply, altri vanno al mercato a fare shopping alla fiera, poi c’è chi va alla Posta o in Banca per ragioni personali, ed infine ci sono quelli che passeggiano e discutono, quasi sempre davanti a questo Bar…
Sono tutti moralisti con gli altri, ma ognuno di loro non è certamente meglio di quelli che hanno appena arrestato!!!
Era proprio vero… il vero dilemma infatti non è quanto rubi o come rubi… il vero problema è che si è ladri per natura, si ruba quel poco che viene loro offerto… in questo caso per esempio, il rispetto era rappresentato dal proprio orario di lavoro… che non viene rispettato… dopotutto con quali meriti si è giunti alla propria assunzione???
Chissà forse immeritata…, perché ottenuta sotto chissà dietro quale “raccomandazione“, forse proprio da quei politici che ora tanto si suole criticare… ma che al momento opportuno si è andati a cercare, ci si è in modo “supplichevole” prostrati e ottenuto “leccando” ciò per cui si era andati…, adesso, ci si dedica “sponsorizzandoli “a vita e restituendo quando chiamati il favore ricevuto, attraverso il proprio voto e dei propri familiari… anch’essi in attesa di un’ulteriore favore personale!!! 
E’ vero… è proprio questa la nostra Italia… e questi, ne sono i loro degni rappresentanti!!! 
Che dire, sembrava finito il periodo di tangentopoli, ma siamo qui ogni 10 anni a ripetere le stesse cose e purtroppo, il lavoro della magistrature che sarebbe dovuto servire – non tanto a colpire e condannare questi cosiddetti malfattori – ma in primiss, ad infondere in ogni cittadino quella precisa convinzione, che non esiste l’impunità eterna e che nel consacrarsi alle attività di corruzione o a quei continui compromessi, non devono mai dimenticare che il venire scoperti… è solo una questione di tempo!!      
Ovunque si metta un dito, si scopre l’acqua calda… anzi no… caldissima; ladri di ogni forma e genere, sia nel pubblico che nel privato… ed è la dimostrazione di un cancro che, in tutti questi anni, nessuno ha mai voluto seriamente sradicare!!!
Come concludere…, ho l’impressione che dove guardi c’è ovunque malaffare…, mi chiedo quindi, non è che forse… è proprio l’Italia stessa ad essere un’associazione a delinquere???

Quella valanga d'indagini…

Ogni giorno aprendo i nostri quotidiani o guardando i notiziari televisivi, assistiamo ad una valanga di denunce, indagini, arresti, come se quanto appreso fosse del tutto normale, direi una consuetudine a cui sembra nessuno possa sfuggire…
Che si tratti di un delinquente, di un amministratore o di un politico, alla fine ciò che emerge è che sono tutti collusi è questo sistema è talmente generalizzato, che non si riesce più ad estirpare…
Non cambia e la cosa peggiore è che non si trova un solo individuo disposto o interessato a correggerlo… 
Abbiamo potuto vedere come la politica in questi ultimi anni abbia saputo mostrato il suo lato migliore e cioè abbiamo potuto assistere a come, Presidenti, Amministratori, Assessori, Consiglieri, siano stati, giorno per giorno, arrestati, indagati, condannati, poiché appartenenti ad associazioni criminali!!!
Lo stesso possiamo dire per tutti quegli uffici Regionali, e Comunali sciolti per mafia. 
Ora dire che di scandali siamo saturi è il minimo…, soprattutto perché il più delle volte con questa Giustizia che viaggia a marcia ridotta, prima che si giunga a veder condannare definitivamente qualcuno, quello è certamente morto di vecchiaia…
Ed ancora, come si dice, eliminato dalla scena politica uno c’è ne sempre un’altro che ne prende il posto, di solito il figlio o qualche parente… per cui alla fine… ” cambiano i personaggi, ma la storia resta sempre la stessa…“.
Ormai e aggiungerei frequentemente, assistiamo a rassicurazioni da parte degli organi inquirenti, dove attraverso presentazioni e conferenze stampe, si narra di azioni repressive, di lotte ferree, che hanno quale unico obbiettivo soltanto quello di voler rassicurante noi e le loro coscienze…
Ma se analizziamo poi in concreto, quanto realmente è avvenuto nel ns. territorio o nel sociale, ci accorgiamo che ciò ha modificato in maniera insignificante questo tessuto sociale…, anzi, cattivamente potrei aggiungere che lo ha soltanto scalfito… 
Basterebbe vedere in quale modi l’evasione continua ad esistere, grazie a regole non chiare e perché si permette a chiunque di bypassarle…, permettendo a quelle brave persone di continuare tranquillamente ad operare.
E’ non parlo soltanto dei cosiddetti “soldi sporchi” realizzati dai soliti esponenti mafiosi o criminali legati, ma parlo di quei colletti bianchi professionisti, che pur di avere ville o macchine lussuose e qualche amante (quasi sempre a pagamento), realizzano ogni giorno nei propri studi, migliaia e migliaia di euro in NERO (  parola che ovviamente nulla centra con il razzismo ).
Come si dice… personaggi della ” Catania bene ” che di bene poi per questa città… non ne hanno mai fatto, se non per interessi strettamente personali…
E’ proprio nelle loro false manifestazioni e nella pochezza delle loro azioni che difatti manifestano tutto il loro disamore per questa terra.    
E’ non si tratta di dover denunciare o di contrastare attraverso le solite Associazioni di legalità, quell’omertà intrinseca nelle coscienze dei siciliani, ma di vedere definitivamente, che qualcosa di concreto si realizzi e che la prospettiva di un futuro migliore per le prossime generazioni, sia una garanzia indiscutibile e non un’incertezza…
La devastazione è ovunque…, si fa finta di non vedere, guai a parlarne, e tutto ciò grazie a indirizzi precise da parte degli uomini di governo!!!
nel contempo i piani regolatori vengono modificati, rielaborati per nuove speculazioni edilizie, la gestione degli appalti dei rifiuti che ha prodotto finora l’inquinamento del territorio e delle falde acquifere vengono aggiudicate ad imprese amiche, un continuo riciclo di soldi provenienti da traffici illegali…
Una economia parallela, costituita da personaggi cosiddetti “limpidi” che trasformano una apparente economia legale, nascondendo nel contempo quella illegale!!!
Appoggi, che s’intersecano attraverso società e personaggi ambigui, che fanno da mediatori tra la criminalità, le amministrazioni e l’imprenditoria. 
Alla luce dei fatti finora emersi, delle risultanze degli investigatori, dalle condanne effettuate, ecco che è da queste certezze che bisogna ripartire, arrivando ad azzerare ed eliminare, quegli intrecci politico-mafiosi che attanagliano da sempre questo nostro sistema.
Soltanto tagliando i flussi economici e sottraendo il potere alle amministrazioni pubbliche ed ai suoi interlocutori, che si può iniziare quel processo di rinnovamento controllato, che possa permettere di eliminare quelle collusioni e quelle tangenti che sono finora servite ad alimentare quei singoli tentacoli che hanno permesso all’illegalità di sopravvivere… e purtroppo mi duole dirlo, questa è una lotta che appartiene in competenza allo Stato ed ai suoi uomini e che non può oggi essere imputata e/o demandata al supporto e/o sostegno di noi semplici cittadini!!!!
  

Bossi e la sua " dissociazione culturale "…

Ho da sempre saputo che una associazione culturale, nasce dall’idea di voler mettere insieme persone che possano condividere pensieri, opinioni e parole, che esprimendo la volontà di agire, pensano di poter realizzare quanto teorizzato in una eventuale prospettiva pratica…
L’unione tra gli esseri umani, conduce sempre a quella idea di collaborazione culturale, di formazione e mediazione, che sono gli interessi prioritari, per quanti desiderano unirsi…
L’associazione diventa quindi comunicazione, confronto di idee, di esperienze ed anche di confronto tra culture diverse…
E’ un nuovo percorso di socializzazione, sia su aspetti relazionali, ma soprattutto d’interiore arricchimento su quei temi di comune interesse, come quelli del territorio in cui si vive, delle problematiche legate al mondo del lavoro, sulle differenze culturali e religiose, facilitando i rapporti di conoscenza e di comunicazione tra immigrati e regioni ospitanti, promuovendo in tal senso quei necessari processi formativi di socializzazione…
Ovviamente per realizzare quanto sopra, bisogna avere quel benché minimo di bagaglio e di esperienza culturale, dimostrate attraverso quelle capacita scolastiche, professionali ed aggiungerei anche da autodidatta… 
Ora che il Sig. Bossi, possa pensare di costituire una associazione è legittimo, che questa possa però definirsi ” culturale ” è tutto da dimostrare…
Certamente se al proprio interno, gli associati sono in possesso di requisiti “acquistati” in Albania ( che ovviamente, se fossero stati ottenuti in maniera corretta, sarebbero ammirevoli quanto i nostri… ), ed ancora, se tra i loro iscritti ci sono personaggi che hanno dimostrato di avere un grado di limpidezza eguale a quello che si osserva guardando un canale di scolo… ecco che ovviamente mi viene il dubbio che forse,  più che di “associazione culturale“, si potrebbe parlare di “associazione a delin…“.
Inoltre ho sempre saputo che le associazioni culturali, sono associazioni senza fine di lucro, definite infatti ” no-profit ” e non mi sembra proprio quanto realizzato dalla propria famiglia o mi sbaglio… e poi quale nome pensa di dare ( …se non lo ha già fatto) a questa associazione…??? Io potrei suggerirgliene uno… ” IL CERCHIO MAGICO ” cosa ne dice… le piace???
Forse non sa che per Statuto… l’Associazione deve rispettare alcuni parametri fondamentali che oggi sono in contrasto con la ” sua ” ( se si può definire sua… dal momento che l’idea politica fu di Gianfranco Miglio ) ideologia…, e cioè il rispetto di democraticità, dove tutti i soci sono considerati uguali, hanno gli stessi diritti e possono essere eletti alle cariche elettive!!! Chissà quanti ” terroni intellettuali ” tra docenti, professori, economisti, medici, filosofi, farà iscrivere nella sua associazione…, sono proprio curioso…
E quanti invece di questi sopra elencati ” padani ” saranno disponibili, dopo aver concluso la loro faticosa giornata didattica, di rendersi volontariamente disponibili a condividere con Lei, quel loro bagaglio professionale e culturale ( realizzato attraverso grandi sacrifici ), in questa inutile esperienza che definirei…  dissociazione culturale!!!

Uomini, mezz'uomini, ominicchi e quaquaraquà…


Ahh… l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire ” UMANITA’ “, una bella parola… ma piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i ( e con rispetto parlando…) pigliainculo e i quaquaraquà… 

Pochissimi sono gli uomini; i mezz’uomini pochi, ché mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… e invece no, scende ancora più giù, agli ominicchi che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi… ed ancora più in giù troviamo i piglianculo, che vanno diventando un esercito…, ed infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, chè la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre… 
Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo… lei è un uomo!!!
Questo era il colloquio fra il capo della mafia locale, don Mariano Arena e il capitano dei carabinieri, Bellodi, nativo di Parma, splendido ed incorrutibile investigatore. 
Nel suo romanzo Sciascia, descrive Bellodi come un ufficiale per il quale “ l’autorità di cui era investito considerava come il chirurgo considera il bisturi: uno strumento da usare con precauzione, precisione e sicurezza”.

La mafia, l’omertà e la collusione a svariati livelli nello Stato, il profondo radicamento mafioso nella popolazione, sono le basi narrative su cui si poggia il romanzo poi diventato un celebre film con il titolo ” Il giorno della civetta “, oggi come allora attuale, dal forte messaggio di denuncia…, in un momento in cui l’attivismo antimafia sta attraversando un momento di scarsa visibilità e di debole dinamicità, rispetto ad alcune fasi del passato, dove l’appassionata reazione della società civile, seguita alle stragi degli anni novanta, aveva operato una completa trasformazione, sia nei giudizi che nei comportamenti degli stessi cittadini nei confronti della  mafia….

I problemi della realtà siciliana, dovuti principalmente a quel sottosviluppo culturale ed economico, che rappresenta su tutti i cittadini, una spada di Damocle, crea indirettamente, quella condizione favorevole per poter alimentare consensi alla mafia, che in questa anomala situazione, tende a sostituirsi allo Stato per poterne prenderne il posto…
L’organizzazione mafiosa infatti, continua in maniera imperturbabile i propri affari, procedendo così in maniera silenziosa a muovere i propri tentacoli, grazie a quelle connivenze politiche e istituzionali, confortate da deboli resistenze da parte di commercianti e  imprenditori alle richieste estorsive, incoraggiati dall’omertà assoluta da parte dei cittadini, sollevati da quella mancata credibilità sulle istituzioni statali e sulla incapacità di fare rispettare le regole, rassicurati inoltre da controlli inesistenti e dalla ampia discrezionalità nelle applicazioni delle norme, e per finire… appoggiati da una inespressa e superficiale repressione statale, fatta di procedimenti penali ” soft ” e non certamente severi…

Per fortuna in direzione opposta, vanno altri fenomeni, quali, le decise prese di posizioni da parte di uomini della Chiesa, dai movimenti sorti sulla spinta dell’emozione causata dalle stragi, dalla nascita di associazioni come quella di ” Libera “, dalla realizzazione del consorzio ” Sviluppo e legalità ” che gestisce i beni confiscati alle mafie, unendo produzione e lavoro a riscatto sociale e culturale
L’educazione alla legalità nasce con i genitori, si sviluppa nelle scuole e si diffonde attraverso la quotidianità, grazie al lavoro che diventa garanzia di prospettiva per se e per i propri figli…
Alla luce di quanto sopra, soltanto attraverso una trasformazione radicale sia nel pensiero che nella cultura, si può generare quella necessaria trasformazione, che possa favorire definitivamente quel cambio di direzione fondamentale, da quelle logiche ormai intrinseche nei pensiero di quanti vivono ed operano nel nostro Mezzogiorno…
Tentare di voler cambiare questo stato di cose, può sicuramente  risultare difficile, ma come ha detto Gian Carlo Caselli: voler incentrare la strategia di contrasto della criminalità mafiosa esclusivamente sul solo terreno, tecnico investigativo, e non anche su quello politico culturale, alla lunga è inesorabilmente perdente…

Protocollo d’intesa con l’ateneo Iracheno

L’Università di Catania, nella persona del rettore Prof. Antonino Recca, ha incontrato il presidente dell’Università di Al-Qadisya, Ihsan K. S. Al-Qurashiquella dell’Università Irachena di Al-Qadisya ( nella città di Al- Diwaniya ).
La Collaborazione attraverso il protocollo d’Intesa, darà inizio ad una collaborazione in ambito scientifico-culturale, che porterà all’attuazione di progetti scientifici e di ricerca comuni, ciò permetterà uno scambio reciproco di docenti, studenti, laureati e dottorandi, l’organizzazione di corsi di formazione, di seminari, convegni e simposi scientifici e lo scambio di borse di studio scientifiche.

La realizzazione di questo protocollo, ha comportato un impegno costante e dettagliato, svolto dall’Associazione Camera di Commercio Italo-Irachena ( Via S. Euplio 13 – Catania ), attraverso il proprio Presidente Giuseppe Cavalli in collaborazione con il consigliere d’amministrazione Dott. Alfio Grassi – Rappresentante del  “ Consorzio della pietra lavica dell’Etna.
Hanno partecipato inoltre, il Direttore del dipartimento di Scienze biologiche geologiche ed ambientali dell’Università di Catania, Prof. Pietro Pavone e il presidente del “ Distretto produttivo Pietra lavica dell’Etna”, Ing. Alfio Papale.

Alla firma d’intesa, sono intervenuti inoltre il ministro plenipotenziario dell’ambasciata dell’Iraq in Italia, Shamil Alkhatebb, il consigliere culturale della stessa ambasciata Abdusalam Mohammed, ed il responsabile della Associazione Camera di Commercio Italia-Iraq, presso Baghdad, Sig. Khafaji Hussein e dell’Amministratore Delegato Sig. Joly Pascal.
Certamente questa collaborazione rappresenta una grande possibilità di dialogo tra i due paesi ed in particolare per la nostra Università di Catania, che oggi è presente attraverso 14 college e da oggi rappresenterà un punto di riferimento culturale in tutto l’Iraq, soprattutto per un paese che sta ricostruendo la propria economia puntando su una nuova giovane classe dirigente.
Dopo i recenti accordi con l’Università Algerina Badji Mokhtar di Annaba e con l’ateneo Egiziano di Alessandria, l’Università’ di Catania continua questa sua attività di apertura verso i paesi arabi ed in particolare verso il Medio Oriente.

Inoltre, l’Associazione Italo Irachena, permette ai suoi iscritti, di intraprendere agli imprenditori e professionisti siciliani, quelle relazioni internazionali, che conducono ad opportunità d’investimento e di business, con la definizione di appalti che vanno dalla edilizia pubblica a quella privata, fino alle grandi opere d’infrastrutture, agricoltura e nel soddisfare la domanda irachena di prodotti e servizi..

Nel perseguire tale obbiettivo, l’Associazione ha permesso in questi anni di giungere alla firma di contratti importanti, quali per esempio quello appaltato alla Società Gruppo Imprese Catanese per $ 36 Milioni per la realizzazione del lavoro Autostradale Umm Qasr – Al Zubair e quello della Medi Invest S.r.l. per un importo di $. 7, 2 Milioni per la costruzione di un residence universitario nel Governatorato di Al Mutthana, famoso per la città Sumera di Uruk.

L’Associazione, attraverso l’individuazione di strumenti economici, comunitari ed extra-comunitari, per interventi pubblici e/o privati da impiegarsi ed applicarsi nei settori del turismo, dell’ambiente, dell’industria, del commercio, dell’agricoltura, della cultura, delle innovazioni tecnologiche e dei servizi alle imprese, provvederà ad indicare i campi d’applicazione, per favorire la messa in opera di progetti e le strategie, al fine di individuare quel punto d’incontro tra offerta e domanda.

L’intesa appena raggiunta, avrà quale presupposto, la cooperazione mediante scambio di sinergie, tra Università, Camere di Commercio, Centri di ricerca, Associazioni, Consorzi, ecc…, che porterà alla promozione di strumenti commerciali, l’agevolazione di società in Joint-Venture, il trasferimento del Know-How, apportando in maniera concreta un valido contributo al miglioramento delle relazioni tra le parti.

L’aver promosso la formazione di scambi culturali, porterà al raggiungimento di una piattaforma tecnologica, con l’integrazione della ricerca scientifica nei vari campi, contribuendo a quella ricerca post-universitaria, volta alla creazione di nuove figure professionali, incentivando il mercato con nuove opportunità di occupazione e con la riconversione occupazionale di coloro che oggi purtroppo il lavoro l’hanno perso.

Scopo dell’Associazione non sarà solo quello di offrire quei servizi essenziali all’ottenimento di uno sviluppo imprenditoriale, ma sarà anche e soprattutto quello, di migliorare la formazione culturale, nelle sue molteplici accezioni, atto a recepire immediatamente i servizi messi a disposizione per lo sviluppo e il conseguimento del risultato prefissato.
A tal fine quindi, l’Associazione promuoverà la costituzione di un’accademia culturale, al cui interno verranno organizzati corsi di formazione e di preparazione, ove si procederà alla redazione di progetti di ricerca.

Inoltre, di fondamentale importanza saranno i collegamenti telematici, che migliorati, favoriranno l’individuazione di attività a quelle imprese che desiderano integrarsi con il territorio e l’ambiente Iracheno, offrendo così ad entrambi, possibilità di crescita e di sviluppo.

E’ cura dell’Associazione, di agevolare la creazione di servizi personalizzati, quali check aziendale e consulenza allo start-up, assistenza e redazione del business-plan, certificazione di qualità, consulenze commerciali e di marketing, assistenza in materia di HACCP, consulenza di budget e controllo di gestione, technology assessment HTA, servizi di connessione con accesso gratuito alla rete, attività di formazione di base e specialistica.

L’Associazione a breve inizierà ad organizzare conferenze e manifestazioni per promuovere studi e ricerche di mercato, stimolando la partecipazione degli operatori economici a fiere ed esposizioni, organizzate direttamente in Iraq, contribuendo così a favorire il trasferimento di tecnologie per lo scambio di beni e servizi e promuovendo la costituzione di Società miste in loco, estendendo il proprio contributo, con ogni tipo di assistenza.
Infine dopo la firma, gli ospiti stranieri hanno effettuato una visita istituzionale presso l’Orto Botanico di Catania, dove è stata presentata una relazione sulle attività svolte da parte della nostra Università e la cerimonia si è completata con un pranzo presso un noto ristorante Catanese. 

Protocollo d'intesa con l'ateneo Iracheno

L’Università di Catania, nella persona del rettore Prof. Antonino Recca, ha incontrato il presidente dell’Università di Al-Qadisya, Ihsan K. S. Al-Qurashiquella dell’Università Irachena di Al-Qadisya ( nella città di Al- Diwaniya ).
La Collaborazione attraverso il protocollo d’Intesa, darà inizio ad una collaborazione in ambito scientifico-culturale, che porterà all’attuazione di progetti scientifici e di ricerca comuni, ciò permetterà uno scambio reciproco di docenti, studenti, laureati e dottorandi, l’organizzazione di corsi di formazione, di seminari, convegni e simposi scientifici e lo scambio di borse di studio scientifiche.

La realizzazione di questo protocollo, ha comportato un impegno costante e dettagliato, svolto dall’Associazione Camera di Commercio Italo-Irachena ( Via S. Euplio 13 – Catania ), attraverso il proprio Presidente Giuseppe Cavalli in collaborazione con il consigliere d’amministrazione Dott. Alfio Grassi – Rappresentante del  “ Consorzio della pietra lavica dell’Etna.
Hanno partecipato inoltre, il Direttore del dipartimento di Scienze biologiche geologiche ed ambientali dell’Università di Catania, Prof. Pietro Pavone e il presidente del “ Distretto produttivo Pietra lavica dell’Etna”, Ing. Alfio Papale.

Alla firma d’intesa, sono intervenuti inoltre il ministro plenipotenziario dell’ambasciata dell’Iraq in Italia, Shamil Alkhatebb, il consigliere culturale della stessa ambasciata Abdusalam Mohammed, ed il responsabile della Associazione Camera di Commercio Italia-Iraq, presso Baghdad, Sig. Khafaji Hussein e dell’Amministratore Delegato Sig. Joly Pascal.
Certamente questa collaborazione rappresenta una grande possibilità di dialogo tra i due paesi ed in particolare per la nostra Università di Catania, che oggi è presente attraverso 14 college e da oggi rappresenterà un punto di riferimento culturale in tutto l’Iraq, soprattutto per un paese che sta ricostruendo la propria economia puntando su una nuova giovane classe dirigente.
Dopo i recenti accordi con l’Università Algerina Badji Mokhtar di Annaba e con l’ateneo Egiziano di Alessandria, l’Università’ di Catania continua questa sua attività di apertura verso i paesi arabi ed in particolare verso il Medio Oriente.

Inoltre, l’Associazione Italo Irachena, permette ai suoi iscritti, di intraprendere agli imprenditori e professionisti siciliani, quelle relazioni internazionali, che conducono ad opportunità d’investimento e di business, con la definizione di appalti che vanno dalla edilizia pubblica a quella privata, fino alle grandi opere d’infrastrutture, agricoltura e nel soddisfare la domanda irachena di prodotti e servizi..

Nel perseguire tale obbiettivo, l’Associazione ha permesso in questi anni di giungere alla firma di contratti importanti, quali per esempio quello appaltato alla Società Gruppo Imprese Catanese per $ 36 Milioni per la realizzazione del lavoro Autostradale Umm Qasr – Al Zubair e quello della Medi Invest S.r.l. per un importo di $. 7, 2 Milioni per la costruzione di un residence universitario nel Governatorato di Al Mutthana, famoso per la città Sumera di Uruk.

L’Associazione, attraverso l’individuazione di strumenti economici, comunitari ed extra-comunitari, per interventi pubblici e/o privati da impiegarsi ed applicarsi nei settori del turismo, dell’ambiente, dell’industria, del commercio, dell’agricoltura, della cultura, delle innovazioni tecnologiche e dei servizi alle imprese, provvederà ad indicare i campi d’applicazione, per favorire la messa in opera di progetti e le strategie, al fine di individuare quel punto d’incontro tra offerta e domanda.

L’intesa appena raggiunta, avrà quale presupposto, la cooperazione mediante scambio di sinergie, tra Università, Camere di Commercio, Centri di ricerca, Associazioni, Consorzi, ecc…, che porterà alla promozione di strumenti commerciali, l’agevolazione di società in Joint-Venture, il trasferimento del Know-How, apportando in maniera concreta un valido contributo al miglioramento delle relazioni tra le parti.

L’aver promosso la formazione di scambi culturali, porterà al raggiungimento di una piattaforma tecnologica, con l’integrazione della ricerca scientifica nei vari campi, contribuendo a quella ricerca post-universitaria, volta alla creazione di nuove figure professionali, incentivando il mercato con nuove opportunità di occupazione e con la riconversione occupazionale di coloro che oggi purtroppo il lavoro l’hanno perso.
Scopo dell’Associazione non sarà solo quello di offrire quei servizi essenziali all’ottenimento di uno sviluppo imprenditoriale, ma sarà anche e soprattutto quello, di migliorare la formazione culturale, nelle sue molteplici accezioni, atto a recepire immediatamente i servizi messi a disposizione per lo sviluppo e il conseguimento del risultato prefissato.
A tal fine quindi, l’Associazione promuoverà la costituzione di un’accademia culturale, al cui interno verranno organizzati corsi di formazione e di preparazione, ove si procederà alla redazione di progetti di ricerca.
Inoltre, di fondamentale importanza saranno i collegamenti telematici, che migliorati, favoriranno l’individuazione di attività a quelle imprese che desiderano integrarsi con il territorio e l’ambiente Iracheno, offrendo così ad entrambi, possibilità di crescita e di sviluppo.
E’ cura dell’Associazione, di agevolare la creazione di servizi personalizzati, quali check aziendale e consulenza allo start-up, assistenza e redazione del business-plan, certificazione di qualità, consulenze commerciali e di marketing, assistenza in materia di HACCP, consulenza di budget e controllo di gestione, technology assessment HTA, servizi di connessione con accesso gratuito alla rete, attività di formazione di base e specialistica.
L’Associazione a breve inizierà ad organizzare conferenze e manifestazioni per promuovere studi e ricerche di mercato, stimolando la partecipazione degli operatori economici a fiere ed esposizioni, organizzate direttamente in Iraq, contribuendo così a favorire il trasferimento di tecnologie per lo scambio di beni e servizi e promuovendo la costituzione di Società miste in loco, estendendo il proprio contributo, con ogni tipo di assistenza.
Infine dopo la firma, gli ospiti stranieri hanno effettuato una visita istituzionale presso l’Orto Botanico di Catania, dove è stata presentata una relazione sulle attività svolte da parte della nostra Università e la cerimonia si è completata con un pranzo presso un noto ristorante Catanese. 

Prostituzione… una ipocrisia tutta Italiana!

Anche Catania viene invasa dalle prostitute…, ma oggi a differenza di quanto siamo abituati a vedere in televisione, queste hanno cambiato look… già ormai escludendo alcune zone periferiche dove ritroviamo ragazzine in mini gonne e tacchi a spillo…, le restanti sono presenti nel centro storico, nelle strade di maggior passaggio, nella circonvallazione, ma se non vai appositamente a cercarle…di loro neanche te ne accorgi…
Si, sembrano come tutte le ragazza che oggi vanno in discoteca o in qualche locale, di solito gruppi di tre o quattro, davanti a qualche locale, sembrano aspettare gli amici, oppure danno l’impressione che sono uscite da sole quasi volessero essere “ attraccate per così dire… ”, vestite in maniera provocante certamente, ma decente, pantaloni aderenti, top, qualche tacco un po’ alto, un tatuaggio nel fondo schiena o nel braccio…, tra loro e quelle “ signore ” che un po’ più avanti stanno per entrare in un locale, non vedi alcuna differenza, anzi queste ultime, per come si atteggiano e per quei completi intimi così bene in mostra, portano il tuo primo pensiero a credere che forse sono loro le prostitute…    

Ora che da sempre il lavoro più antico del mondo venga messo in discussione lo sappiamo, ma mentre altri paesi hanno tentato di regolamentare il mercato del sesso a pagamento…, in Italia, dove tutti vogliono apparire puritani, si condanna apparentemente quanto avviene nelle loro strade, ma di contro poi, ne sono i primi clienti… 

Donne, quasi sempre obbligate a prostituirsi, oggetti in vendita che vengono sfruttate da quelle associazioni criminali dedite allo sfruttamento della prostituzione, che con la promessa di un lavoro nel nostro paese, prima le costringono con la violenza a sottomettersi alla loro volontà e poi dopo averne abusato le immettono nel mercato della prostituzione… e lo Stato permette che ciò avvenga…, in quanto la legge non punisce penalmente la prostituzione, ma condanna soltanto il favoreggiamento, l’induzione, lo sfruttamento e la prostituzione minorile, quindi il non aver creato una legge ad hoc, porta a vedere quanto sopra…

Bisogna inoltre considerare, che oltre le violenze subite dalle prostitute dai propri carcerieri, ci sono purtroppo anche quelle dei clienti, che a volte si spingono anche all’omicidio…, mentre a volte capita che sia il cliente a pagare, quella intromissione troppo personale di aiuto, nella vita di quella prostituta di cui si è invaghiti…, e se alla fine infine non si rischia con la violenza, si può certamente morire a causa delle malattie sessuali tra cui principalmente l’Aids…
Quindi oggi lo Stato deve cambiare modello e regolamentare una volta e per tutte la prostituzione…

Si può iniziare nel dare una licenza a questa attività, renderla cioè legale dove chiunque maggiorenne può chiederne richiesta agli organi di vigilanza appositamente creati, dove medici controllano le condizioni  fisiche delle ragazze e le quelle igienico-sanitarie del luogo preso ad esercizio, stabilire le tariffe orarie, prevedere  giorni di controllo per la polizia, del fisco e dei servizi sanitari.
Avendo stabilito quali aree possano essere meglio adibite a tale esercizio, si provvederà inoltre a presidiare l’area, con un controllo capillare di vigilanza sia privata che pubblica, evitando così episodi di infiltrazione criminale…

Ormai sono in molti i paesi che avendo presi ad esempio l’Olanda, stanno cambiando leggi e politica, a cominciare dalla Germania, Repubblica Ceca ed ora anche la Spagna dove sono nate pure delle scuole a luci rosse…
Ormai la prostituzione è equiparata ad un qualsiasi lavoro e le stime dicono che il numero sta enormemente salendo e ciò è dovuto ai grandi vantaggi economici, che a prestazioni ed in contanti, le prostitute ricevono,  basti aggiungere poi quelle definite “escort ” che utilizzando un giro esclusivo di vip e personaggi pubblici nel mondo imprenditoriale e della politica, vedono salire i propri conti correnti ed anche la propria clientela…
E’ per questo che in alcuni paesi europei si chiede un pagamento forfettario mensile a tassa per i propri servizi… 

In altri paesi si è voluto colpire il cliente, quindi colui che cerca sesso a pagamento, punendolo penalmente per sfruttamento alla prostituzione…, e grazie all’azione repressiva ed alla collaborazione dei cittadini, il fenomeno è quasi scomparso…
Quale possa essere la scelta giusta non sta a me a dirlo, ma di  di sicuro, va cambiato quello oggi presente nel nostro paese, un sistema che oggi premia la violenza, la criminalità, la delinquenza, il reinvestimento degli utili derivanti da tale business in altri investimenti quali droga, armi, ecc…, un prezzo troppo alto per continuare ad assistere immobili a quanto avviene nelle nostre strade, ormai sempre più nelle mani di questi criminali…!!!

Prostituzione… una ipocrisia tutta Italiana!

Anche Catania viene invasa dalle prostitute…, ma oggi a differenza di quanto siamo abituati a vedere in televisione, queste hanno cambiato look… già ormai escludendo alcune zone periferiche dove ritroviamo ragazzine in mini gonne e tacchi a spillo…, le restanti sono presenti nel centro storico, nelle strade di maggior passaggio, nella circonvallazione, ma se non vai appositamente a cercarle…di loro neanche te ne accorgi…
Si, sembrano come tutte le ragazza che oggi vanno in discoteca o in qualche locale, di solito gruppi di tre o quattro, davanti a qualche locale, sembrano aspettare gli amici, oppure danno l’impressione che sono uscite da sole quasi volessero essere ” attraccate per così dire… “, vestite in maniera provocante certamente, ma decente, pantaloni aderenti, top, qualche tacco un po’ alto, un tatuaggio nel fondo schiena o nel braccio…, tra loro e quelle ” signore ” che un po’ più avanti stanno per entrare in un locale, non vedi alcuna differenza, anzi queste ultime, per come si atteggiano e per quei completi intimi così bene in mostra, portano il tuo primo pensiero a credere che forse sono loro le prostitute…    

Ora che da sempre il lavoro più antico del mondo venga messo in discussione lo sappiamo, ma mentre altri paesi hanno tentato di regolamentare il mercato del sesso a pagamento…, in Italia, dove tutti vogliono apparire puritani, si condanna apparentemente quanto avviene nelle loro strade, ma di contro poi, ne sono i primi clienti… 

Donne, quasi sempre obbligate a prostituirsi, oggetti in vendita che vengono sfruttate da quelle associazioni criminali dedite allo sfruttamento della prostituzione, che con la promessa di un lavoro nel nostro paese, prima le costringono con la violenza a sottomettersi alla loro volontà e poi dopo averne abusato le immettono nel mercato della prostituzione… e lo Stato permette che ciò avvenga…, in quanto la legge non punisce penalmente la prostituzione, ma condanna soltanto il favoreggiamento, l’induzione, lo sfruttamento e la prostituzione minorile, quindi il non aver creato una legge ad hoc, porta a vedere quanto sopra…

Bisogna inoltre considerare, che oltre le violenze subite dalle prostitute dai propri carcerieri, ci sono purtroppo anche quelle dei clienti, che a volte si spingono anche all’omicidio…, mentre a volte capita che sia il cliente a pagare, quella intromissione troppo personale di aiuto, nella vita di quella prostituta di cui si è invaghiti…, e se alla fine infine non si rischia con la violenza, si può certamente morire a causa delle malattie sessuali tra cui principalmente l’Aids…
Quindi oggi lo Stato deve cambiare modello e regolamentare una volta e per tutte la prostituzione…

Si può iniziare nel dare una licenza a questa attività, renderla cioè legale dove chiunque maggiorenne può chiederne richiesta agli organi di vigilanza appositamente creati, dove medici controllano le condizioni  fisiche delle ragazze e le quelle igienico-sanitarie del luogo preso ad esercizio, stabilire le tariffe orarie, prevedere  giorni di controllo per la polizia, del fisco e dei servizi sanitari.
Avendo stabilito quali aree possano essere meglio adibite a tale esercizio, si provvederà inoltre a presidiare l’area, con un controllo capillare di vigilanza sia privata che pubblica, evitando così episodi di infiltrazione criminale…

Ormai sono in molti i paesi che avendo presi ad esempio l’Olanda, stanno cambiando leggi e politica, a cominciare dalla Germania, Repubblica Ceca ed ora anche la Spagna dove sono nate pure delle scuole a luci rosse…
Ormai la prostituzione è equiparata ad un qualsiasi lavoro e le stime dicono che il numero sta enormemente salendo e ciò è dovuto ai grandi vantaggi economici, che a prestazioni ed in contanti, le prostitute ricevono,  basti aggiungere poi quelle definite “escort ” che utilizzando un giro esclusivo di vip e personaggi pubblici nel mondo imprenditoriale e della politica, vedono salire i propri conti correnti ed anche la propria clientela…
E’ per questo che in alcuni paesi europei si chiede un pagamento forfettario mensile a tassa per i propri servizi… 

In altri paesi si è voluto colpire il cliente, quindi colui che cerca sesso a pagamento, punendolo penalmente per sfruttamento alla prostituzione…, e grazie all’azione repressiva ed alla collaborazione dei cittadini, il fenomeno è quasi scomparso…
Quale possa essere la scelta giusta non sta a me a dirlo, ma di  di sicuro, va cambiato quello oggi presente nel nostro paese, un sistema che oggi premia la violenza, la criminalità, la delinquenza, il reinvestimento degli utili derivanti da tale business in altri investimenti quali droga, armi, ecc…, un prezzo troppo alto per continuare ad assistere immobili a quanto avviene nelle nostre strade, ormai sempre più nelle mani di questi criminali…!!!

Ing. Emanuele Rimini: Premio Architettura Ance.

Premio “ ing. Emanuele Rimini ”. 

Finalmente qualcosa che ci faccia ricordare una persona speciale!!!
Nel corso della propria vita si ha la fortuna di conoscere tante persone, molte di queste estranee non lasciano alcun segno, passano come può passare un soffio di vento, mentre altre senza alcun preavviso entrano nella nostra vita e non ci lasciano più…
Ecco una di queste è stata per il sottoscritto l’ing. Rimini, per i più intimi “Manolo“…
Nei suoi gesti vi era una profonda educazione mista ad un calore umano che solo un catanese “DOC” figlio dell’Etna poteva avere ed egli con estrema fierezza si vantava di ciò, in quei suoi quotidiani viaggi che lo portavano spesso fuori, all’Estero, in Italia, sempre e ovunque per lavoro, promuovendo e dichiarando quell’amore per la propria terra che affascinava tutti coloro che lo stavano ad ascoltare… 
Mai domo, infaticabile, il primo in cantiere e l’ultimo ad uscire dall’ufficio, dando completa dedizione a quegli incarichi prestigiosi che gli venivano di volta in volta offerti e dai quali mai si tirava indietro…
Il voler dedicare parte del proprio tempo non ai propri interessi, ma a quelli comuni, più ampi, sia per le società che come lui, rappresentavano le “Imprese di costruzioni“, quelle con la “I” maiuscola, divenendo figura di prestigio e garanzia per tutti coloro che attraverso le proprie società, avevano garantito una possibilità per vivere in maniera dignitosa, non solo a loro e ai propri figli, ma anche a tutte quelle famiglie dei dipendenti…
Ed ecco quindi gli incarichi alla Formedil, alla Cassa Edile, all’Ente Scuola Edile, all’Ance e via discorrendo, ed ancora come non ricordare quella sua presenza nei confronti di coloro che a lui si rivolgevano; gesti fatti in silenzio che con la propria discrezione e in maniera dignitosa mai faceva pesare, ma soprattutto senza mai attendere che quel beneficiario di turno, potesse con il tempo restituire quanto ricevuto…
Ecco, questo era l’Ing. Emanuele Rimini, un’esempio da imitare per tanti che l’hanno conosciuto, il saper condurre la propria esistenza su un percorso fatto di regole chiare e di principi inviolabili, mai negoziabili, una disciplina morale che escludeva qualsivoglia compromessi, privilegi o vantaggi personali, ma aveva come unico obbiettivo quello di mirare sempre al bene comune….
E’ solo attraverso quei principi di rispetto, in quella propria assunzione di responsabilità, di costanza e coerenza, è grazie a quei valori di riferimento con cui ha condotto tutta la propria vita, che è riuscito dove molti suoi colleghi hanno fallito…
Mi riferisco al non volersi mai piegare alle ingiustizie, ai soprusi e a quelle situazioni “imposte”… ben conosciute nella nostra terra e presenti nella banale quotidianità, ma che egli ha saputo con coraggio contrastare, ergendosi a paladino di giustizia e giustezza, valori che lo hanno – proprio in quelle particolari circostanze – contraddistinto… 
L’Ing. Emanuele Rimini con i suoi modi, ha rappresentato un’esperienza unica da ricordare e portare sempre con se, un patrimonio da conservare, imitare, un modello d’impegno che non potrà mai essere dimenticato!!!
Grazie Manolo…