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La strana alleanza del Medio Oriente: quando nemici storici si uniscono (e la Bibbia lo aveva previsto).

La Turchia si trova oggi al centro di un intricato scenario mediorientale, dove le tensioni geopolitiche sembrano ripercorrere antiche profezie…
Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha lanciato un monito chiaro: qualsiasi tentativo di dividere la Siria verrà interpretato come una minaccia diretta alla sicurezza nazionale turca.

Questo avvertimento risuona come un’eco lontana delle parole di Ezechiele, che oltre 2500 anni fa predisse un’alleanza improbabile tra Russia, Iran e Turchia contro Israele.

Oggi, quelle stesse nazioni, storicamente divise da conflitti religiosi e politici, si ritrovano stranamente unite nel teatro siriano.

Israele, accusato da Ankara di fomentare la divisione in Siria, ha intensificato i suoi attacchi nella provincia di Sweida, colpendo obiettivi militari siriani sotto il pretesto di proteggere la comunità drusa. Questi sviluppi hanno scatenato proteste nelle alture del Golan occupato, dove i manifestanti chiedono le dimissioni del governatore siriano Abu Muhammad al-Jolani.

E così… mentre le tensioni sembrano autoalimentarsi, un drone israeliano ha preso di mira un convoglio di tribù siriane, lasciando morti e feriti. Nel contempo, le forze democratiche siriane, si rifiutano di consegnare le armi a Damasco, sostenendo che un accordo costituzionale sia l’unica via per integrare i curdi nell’esercito siriano.

Ma cosa unisce davvero Turchia, Russia e Iran in questa crisi? La risposta andrebbe ricercata nelle loro economie. Già… mentre il mondo vive un boom economico, questi tre paesi lottano contro sanzioni, inflazione e instabilità interna. L’Iran, con il riyal crollato dopo l’attacco d’Israele e Usa, vede i cittadini riversarsi sull’oro come ultimo rifugio. La Russia, minacciata dai giacimenti di gas israeliani nel Mediterraneo, teme di perdere il monopolio energetico in Europa. Ed infine la Turchia con Erdogan che si erge a mediatore tra Mosca e Kiev, cerca disperatamente di consolidare la sua influenza regionale.

Ezechiele descrisse una guerra scatenata dall’avidità di nazioni in crisi, pronte a saccheggiare le ricchezze di Israele. Oggi, la Siria sta diventando il campo di prova di quella profezia.

Nel frattempo Baku ha ospitato colloqui segreti tra funzionari siriani e israeliani, mentre le forze affiliate al governo di Jolani sono accusate del massacro di 1.426 alawiti. Il quadro è fosco, eppure sembra seguire un copione già scritto. La domanda che sorge spontanea è: stiamo assistendo all’inverarsi di una profezia biblica, o è solo una sinistra coincidenza dettata da calcoli politici ed economici?

La Turchia, sunnita, e l’Iran, sciita, hanno combattuto per secoli, eppure oggi condividono un nemico comune. La Russia, storicamente in conflitto con entrambe, ora le affianca in Siria. Israele, con le sue scoperte di gas e le sue ambizioni regionali, diventa il bersaglio perfetto per nazioni affamate di risorse.

Forse la vera profezia non è nella guerra, ma nella disperazione economica che spinge vecchi rivali a unirsi. Speriamo solo che il futuro riservi una pagina diversa da quella scritta millenni fa…

Continuando così, ci stanno conducendo alla guerra!!!

“Tutto ciò che la NATO sta facendo oggi è preparare un possibile scontro con la Russia. La NATO sta aumentando il ruolo delle armi nucleari nella pianificazione militare, e quindi la Russia dovrà cercare misure per eliminare le minacce se i discorsi sullo spiegamento di tali armi in Polonia e in altri paesi diventeranno piani concreti”, ha affermato, spiegando che le esercitazioni in corso indicano precisamente che ora tutti i concetti di sicurezza basati sulla cooperazione sono stati abbandonati e “la NATO è tornata agli schemi di sicurezza della Guerra Fredda”.

A dirlo è il vice ministro degli Esteri di Mosca, Alexander Grushko, che nella sua dichiarazione ha denunciato in maniera diretta l’affronto offensivo che i paesi della Nato stanno preparando nei confronti della Russia, con il rischio non solo di creare un innalzamento delle tensioni, ma di giungere a un vero e proprio conflitto nucleare.

D’altronde un altro annuncio è stato fatto proprio alcuni giorni fa da un alto funzionario dell’Alleanza, che ha previsto di schierare 300.000 soldati in stato di massima allerta!!! 

Ma anche il nostro governo, per nome del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni durante il G7 ha dichiarato: «Abbiamo raggiunto un accordo politico per fornire un sostegno finanziario aggiuntivo all’Ucraina di circa 50 miliardi di dollari entro fine anno con un sistema di prestiti: non si tratta di una confisca ma di profitti che maturano. Era un risultato non scontato di cui vado particolarmente fiera. Ora dovrà essere definito dal punto di vista tecnico».

E difatti a seguito di quanto sopra, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha scritto un post sui social ringraziando l’Italia per il sostegno militare, finanziario e umanitario all’Ucraina!!!

E chiaro quindi che l’Italia, se pur dichiara a gran voce di voler preservare la pace, nel contempo sta ponendo le basi per un conflitto armato, a cui – tra l’altro – non è affatto preparata!!!

Ed inoltre, quando qualcuno di quei militari dell’Alleanza, parla di deterrente nucleare, sa bene di dire una grande cazzata, perché la Russia ci sovrasta in bombe termo nucleari e comunque, ne basterebbero semplicemente una decina per dire addio a tutto ciò che rappresenta la nostra attuale civiltà…

Si sa… la guerra è sempre un fallimento per l’umanità, ed ecco perché è tempo di sedersi e ricercare una soluzione pacifica, poiché quanto finora causato – da entrambi le parti – è pura follia e non può più esser accettato, sì… perchè tempo di ridare nuovamente dignità e rispetto all’esser umano se non si vogliono contare milioni e milioni di morti!!!