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Collusioni e corruzione negli appalti pubblici!!!

Gli appalti pubblici sono dei processi attraverso i quali le amministrazioni pubbliche affidano lavori, forniture o servizi ad aziende private. 

Tuttavia, in questo particolare settore si verificano spesso fenomeni di corruzione e illeciti che minano l’efficacia e la trasparenza del processo di assegnazione degli appalti.

Uno dei reati più comune è la collusione, che si verifica quando le imprese partecipanti alla gara d’appalto si mettono d’accordo per fissare i prezzi o per allocarsi i lavori in anticipo. 

Questo comportamento, ovviamente anti-concorrenziale, impedisce ad altre imprese di partecipare alla gara e di offrire un prezzo migliore.

E’ dire che questi appalti sono regolamentati da leggi e norme che prevedono sanzioni severe per coloro che commettono reati in questo settore, ma quest’ultime, se pur possono riguardare sia le imprese che i funzionari pubblici infedeli, nella maggior parte dei casi però questi non giungono mai ad una condanna certa, quanto mai in tempi celeri.

Certo, le conseguenze per le imprese possono includere l’esclusione dalle future gare d’appalto, il pagamento di multe e la revoca dei contratti già assegnati, ma a superare l’empasse ci vuole poco, anzi nulla, d’altronde chi opera in questo settore sa bene quali stratagemmi dover adottare in questi casi. 

Sì… qualcuno potrebbe obiettare che l’immagine e/o la reputazione dell’impresa e quindi di quei suoi referenti potrebbe venir gravemente danneggiata, quantomeno influenzare negativamente la fiducia dei clienti e/o dei fornitori con cui si era fino a quel momento operato; ma anche questa circostanza posso assicurarvi potrà essere superata, assicurando a ciascuno di essi la volontà di continuare, dimostrando soprattutto di essere nelle medesime condizioni finanziarie precedenti alle inchieste giudiziarie e quindi, di poter rispettare gli impegni da prendere per il prossimo futuro… 

Viceversa per i funzionari pubblici le conseguenze possono essere più gravi, in quanto, oltre alle sanzioni finanziarie, essi possono essere sospesi dai loro incarichi o addirittura condannati a pene detentive (si… questo è quanto prevede la legge, ma  fatemi conoscere il nominativo di qualcuno che sia stato posto all’interno di un qualche penitenziario.). 

Comunque, la corcostanza peggiore tra tutte è che la corruzione e la collusione nei contratti pubblici mina di fatto la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e compromette l’efficacia della pubblica amministrazione!!!

Quindi, per contrastare tutti quei reati – che ogni giorno (sì… perchè la verità è questa…) – si realizzano in quegli appalti pubblici, è fondamentale promuovere principi la trasparenza e blindare l’efficienza di quei processo di assegnazione degli appalti e ciò può avvenire soltanto garantendo la partecipazione di un numero sufficiente di imprese qualificate e non per come finora si è fatto, attraverso quel subdolo sistema di migliorie, che nel corso dei lavori e grazie a direzioni disattente non vengono neppure compiute o certamente non per come si era in principio dichiarato!!!

E’ necessaria quindi una maggiore collaborazione tra le istituzioni pubbliche, le forze dell’ordine e la magistratura, per individuare, perseguire e punire tutti coloro che commettono reati negli appalti pubblici, perché solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile garantire trasparenza, efficienza e  legalità in questo settore così cruciale per lo sviluppo economico e sociale del paese.

Appalti??? Il Codice è un aiuto alle mafie, venduto per semplificazione. È criminogeno!!!

Ho letto un articolo del procuratore aggiunto di Genova, Francesco Pinto, che parlava dei mancati controlli sugli affidamenti i quali comportano un’esplosione dei subappalti e l’incentivazione del caporalato, oltre naturalmente a incentivare – come sempre accade in queste occasioni – gli illeciti. 

La circostanza di affermare che quanto si realizza serve a determinare una riduzione dei tempi non è vero, in quanto questa decisione, non ha nulla a che fare con la trasparenza, anzi viceversa, in questo modo non si favorisce lo snellimento delle procedure, ma l’illegalità!!! 

Il procuratore aggiunto la definisce “una truffa delle etichette” le misure su appalti e fisco annunciate dal governo: esse favoriscono un sistema criminogeno e sono un aiuto alle mafie!!! 

Perché parla di truffa? Perché lo smantellamento dei controlli non ha niente a che fare con la sburocratizzazione. Ciò che dice il governo è fuorviante. L’Italia ha poco tempo e molti soldi da spendere. Semplificare non è una buona strada? Per rendere più rapidi i lavori occorrerebbe intervenire sulla riduzione dei tempi di autorizzazione e non mi risulta che sia stato fatto.

Può fare un esempio? 

Sì… le opere in Italia sono soggette a iter complessi, vari enti si pronunciano su aspetti progettuali, architettonici, ambientali, paesaggistici, artistici; se davvero si volesse velocizzare i processi si potrebbe radunare tutte le decisioni in una unica sede, una conferenza di servizi, invece si riduce la trasparenza, che non ha nulla a che vedere con la lentezza: è una truffa delle etichette!!!

Per semplificare Salvini propone affidamenti diretti fino a 150 mila euro. È un punto molto problematico. Per la nostra esperienza – coordino il pool reati economici – già con la soglia attuale, 50 mila euro, ci troviamo spesso di fronte agli appalti “spezzatino”: turbative d’asta architettate per aggirare l’obbligo di gara obbligatorio per importi più ingenti. Triplicare quella soglia significa estendere il fenomeno a importi ben più significativi.

Lavori fino a 5 milioni di euro saranno eseguiti con procedure negoziate. Per l’Anac il 98% degli appalti sarà assegnato senza gara. Cosa ne pensa? La previsione dell’Anac dice già tutto. In via teorica l’affidamento diretto può premiare l’impresa migliore, ma anche quella che ha pagato la mazzetta!!!

È un via libera alla corruzione? Questo combinato disposto – l’innalzamento delle soglie abbinato all’affidamento senza gara – favorisce un sistema corruttivo, oggettivamente criminogeno. 

Un impianto simile incentiva accordi collusivi e corruttivi fra amministratori e imprenditori. Il pacchetto prevede di togliere ogni limite al subappalto. Cosa comporta? Anche qui mi baso sull’esperienza giudiziaria, coordinando anche il pool sicurezza e lavoro; una misura del genere ha due rischi: ridurre la sicurezza sul lavoro e favorire il caporalato.In che modo? Dopo l’ultimo incidente mortale in un cantiere edile, un anno fa, la Procura di Genova ha approvato il protocollo “cantiere etico”, linee guida che consentono anche alle forze dell’ordine non specializzate di rilevare anomalie in modo preventivo. 

Da questa esperienza trova conferma un dato: le violazioni normative più palesi spesso riguardano le piccole aziende in subappalto.

Lei parla addirittura di incentivo al caporalato. Non è troppo? 

Senza controlli sui subappalti rischiamo un subappalto anche delle braccia. 

C’è un’ulteriore deroga che riguarda la normativa antimafia, considerata anche in questo caso responsabile dei rallentamenti delle opere. Anche questo è molto bizzarro. 

L’ultima grande opera costruita in Italia – il Ponte di Genova – è stata realizzata con efficienza e rapidità, e sottoposta a rigidi controlli antimafia, coordinati da un magistrato, l’ex procuratore Michele Di Lecce. 

Stupisce che chi esalta il cosiddetto “Modello Genova” adesso voglia liberarsi di un pilastro di quel modello…

È in arrivo anche uno scudo penale su alcuni reati fiscali, che si aggiungerebbe al condono fiscale. 

Un conto è abbonare una cartella da mille euro per multe non pagate: un brutto segnale, un disincentivo a pagare le tasse, che danneggia lo Stato e il welfare, ma pur sempre una scelta che ha natura politica. 

Altra cosa è depenalizzare di fatto reati fiscali gravi commessi con frode, come l’emissione di fatture false, attività oggi basilare per le mafie: questo è un vero e proprio sdoganamento di attività criminali, un regalo alla criminalità organizzata!!!

LA MAFIA S.P.A.

La “mafia spa” è la più grande azienda italiana per fatturato…

Oggi non ha bisogno di uccidere: compra!!!
E’ una multinazionale del crimine da miliardi di dollari, un grande gruppo finanziario con dirigenti e quadri, un universo in cui si coniuga arcaicità e modernità, localismo e globalizzazione… 
Una mafia invisibile che frequenta i salotti bene dell’alta finanza e che parla più lingue… con donne che dal carcere gestiscono il mercato del falso, avvocati che hanno fatto delle discariche un affare miliardario, broker che trattano con i narcotrafficanti e fattorini che organizzano traffici illegali alla luce del sole…
La mafia si è irradiata come un golpe strisciante nel nord Italia, si è infiltrata nelle banche, in ampi settori della vita pubblica, e utilizza a suo vantaggio il flusso del denaro sporco proveniente da attività illegali, reinvestendolo poi in economia legale…
Penetra così dentro imprese sane, impone i propri metodi e cambia per sempre le regole del gioco…
A volte per leggere un bel libro non bisogna spendere tanti soldi… perché ormai, anche nei supermercati se ne trovano molti in offerta…
Io per esempio, ne ho trovato uno, cui l’argomento principale (casualmente) è la mafia, i suoi uomini ed ovviamente le loro attività finanziarie… 
S’intitola “Mafia Pulita” ed è scritto da Elio Veltri e Antonio Laudati…
Leggendo tra quelle pagine vi si scopre come gli enormi capitali di derivazione illecita, hanno permesso la metamorfosi del mafioso e la sua affermazione in qualità di imprenditore o proprietario nell’ambito del mercato legale e dove in particolare, l’assenza di meccanismi di controllo sull’accumulazione, ha consentito a molte imprese criminali di entrare a far parte di quel mercato… 
Approfondendo tale contesto, si è evidenziato come era oltremodo significativo il fatto che, la voce “subappalto”, si rivelava il cavallo di Troia della penetrazione per quel tipo di associazione criminale nel mondo degli appalti…
Quanto sopra è un fatto noto a tutti e aggiungerei conosciuto da tempo immemorabile, in quanto è certo che non costituire più un segreto per nessuno …
Non è difatti una circostanza che capita di tanto in tanto, ma anzi, rappresenta una costante che si ripete ad ogni appalto!!!
Viene quindi da chiedersi… perché talune imprese affidatarie degli appalti non vigilano sulle ditte o sulle persone a cui affidano quei subappalti o ancor peggio, perché evitano del tutto di verificare…
La verità è che ci sono committenti distratte, inadempienti e disinteressati a conoscere in che mani finiscono i lavori…
Difatti, vi sono “General contractor” che consapevolmente affidano i lavori a presunte ditte mafiose, sia per avere il controllo sulla manodopera che su talune tipologie di lavorazioni, ma soprattutto, per non aver problemi nei cantieri, come per esempio, furti, danneggiamenti, ecc…
Ed è proprio in quei comportamenti che si annidano le maggiori insidie e si aprono i varchi all’inserimento di quegli affiliati mafiosi!!! 
D’altronde… “Gli uomini condannano l’ingiustizia perché temono di poterne essere vittime, non perché si rifiutano di commetterla…“!!! 

Tecnis Spa (e non sola…) verso la deriva!!!

Quando sento certe notizie… non so cosa pensare…
Mi sembra a volte di ascoltare… degli alieni!!! 
Sono difatti come quegli esseri… “distanti”, in particolare dalla realtà, come se affrontassero per la prima volta queste situazioni… o che quanto stia accadendo… non sia mai avvenuto!!!
Scusate ma l’esperienza sviluppata in questi anni… (il sottoscritto è giunti a sei…) non è servita a nulla???  
Ma dove sono stati in questo periodo quei cosiddetti “professionisti” dei beni confiscati… boh???
Sì… sono gli stessi uomini e donne… che ad oggi non hanno ben compreso come bisognava modificarlo totalmente questo sistema e soprattutto la sua gestione???
O forse debbo credere che quanto si è realizzato, costituiva di fatto, l’indirizzo che sin dall’inizio si era voluto impostare ed era così che doveva andare…
E quindi, se questo era il procedimento “fallimentare” che ci si era prefissati… colpiamole tutte queste società!!!
Anzi… permettetemi di aggiungere, iniziamo proprio da quella nella quale opero… la In.Co.Ter. Spa…. dopotutto ho assistito personalmente con quali metodi coercitivi le sono stati strappati gli appalti… per poi affidarli negli anni seguenti ad altre società che (a seguito nuove inchieste) si sono dimostrate essere legate a quel noto perverso sistema criminale!!!
Ma dopotutto abbiamo visto come chi avrebbe dovuto eseguire i controlli… si sia dimostrato inadeguato!!!
Potrei fare se richiesto un elenco (ce l’ho già pronto…) su alcune società che hanno operato per conto di noti “General Contractor” (i quali avevano previ rigorosi controlli provveduto ad affidare loro una parte di quei lavori, in affidamento o subappalto), per poi scoprire come queste, siano state a loro volta espulse, proprio per non aver rispettato i protocolli di legalità controfirmati…
Inoltre, mi piace osservare il sostegno dato da certe associazioni sindacali o di legalità, che sperimentano nuovi “stratagemmi” affinché si possa giungere a salvaguardare il personale presente (cosa che poi di fatto non avviene mai… anzi quest’ultimo con il passar del tempo viene gradualmente licenziato…) ed i beni societari… quasi sempre si punta su quelli immobiliari, per poterli così riutilizzare successivamente per propri fini!!!
Leggere quindi (alcuni giorni fa) di come le banche, abbiano chiuso i propri rubinetti, come se questa fosse una notizia da ultim’ora, mi fa intuire d’essere sempre più solo… tra alieni!!!
Ma lo sanno anche i bambini che – senza alcuna garanzia personale – le banche non scuciono neanche 1000 euro… ed oggi qualcuno vorrebbe farci credere che la Tecnis morirà a causa della assenza di liquidità… ma per favore…
Neanche se andassero ognuno di loro in banca… gli verrà mai concesso un benché minimo affidamento, se non garantiranno con la propria retribuzione… sempre che questa comunque non sia legata ad una impresa “sequestrata o confiscata”: già, nel sopraddetto caso (è sicuro…) non vi prestano neppure un euro!!!
Non si vuol comprendere come, per rimettere in moto una società entrata ( per così dire…) nel “circolo della legalità”, bisogna avere innanzitutto il coraggio di realizzarle quelle necessarie riforme strutturali!!!
Proprio in tal senso, (avendo vissuto personalmente questa esperienza…) avevo trasmesso alcune mie considerazioni in una nota all’Agenzia dei Beni Confiscati, su eventuali procedure da compiere, affinché si potesse permettere a queste “specifiche” società, di proseguire non solo negli appalti, ma nel garantire quei propri livelli occupazionali…
Niente di quanto ho scritto è stato mai realizzato… nessuno mi ha contattato… nemmeno il Commissario S. Ruperto (al quale ho offerto a mezzo pec gratuitamente la mia disponibilità), il nulla assoluto e difatti i metodi finora applicati, hanno dimostrato la loro completa inadeguatezza, evidenziando altresì, non solouna completa paralisi del sistema “gestione beni confiscati”…  ma bensì la presunzione di pubblicare appelli!!!
A suo tempo ho scritto come la Tecnis S.p.a. con queste metodologie sarebbe andata a scemare… difatti, restando inalterato il sistema, vedrete anche voi, come per questa realtà imprenditoriale non ci sarà alcuna possibilità di proseguo!!! 
Tra qualche anno… si vedrà chi aveva avuto ragione… e chissà perché (pur augurando a me stesso di essere in torto…) mi sento già tra quelli!!!
Il resto (come diceva Edoardo Bennato in una sua canzone) è solo fantasia… e serve per prendere (e forse perdere…) tempo!!!
Si chiede alle banche di tenere aperte linee di credito… senza rilasciare alcuna garanzia… ma da quando in qua… le banche sono divenute Onlus???
Ho sentito infine che l’esposizione debitoria di circa 70 milioni e stata ridotta a poco più di un decimo… 
Ma, questo è quanto ci dicono (o meglio ci vogliono raccontare…); non credo proprio che in così breve tempo si possano colmare perdite milionarie, soprattutto senza aver nel contempo operato!!!
Per concludere… quelle considerazioni riportate mi sembrano fantascientifiche, da attribuirsi più a sceneggiature da effetti speciali… che a vere e proprie analisi rappresentative con dati certi…
Ma qui da noi si sa… sono tutti esperti in “fact-cheking”!!!
Non per nulla nel nostro paese viene compilata una speciale classifica su chi -nel corso dell’anno- le abbia “sparate più grosse” e a quanto ho sentito dire… la lista dei partecipanti è molto lunga!!!