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Il potere di un gesto: da Ponzio Pilato a Papa Leone XIV

Stamattina, navigando in rete, mi sono imbattuto in un articolo che mi ha colpito profondamente.

Parlava della vita di Ponzio Pilato e, prendendo spunto da quella storia, ho riflettuto sul peso inimmaginabile che un singolo gesto può avere sul destino dell’umanità.

Non ho potuto evitare di notare quanto questo mio ragionamento si legasse perfettamente a ciò che scrivevo ieri sul potere di Papa Leone XIV.

Perché le scelte di un uomo, spesso compiute senza comprenderne le conseguenze, possono cambiare il corso del mondo intero.

Ponzio Pilato si lavò le mani, credendo di liberarsi da una decisione scomoda. Eppure, in quel momento, senza rendersene conto, stava firmando la condanna dell’Impero Romano come potenza dominante.

Un gesto di vigliaccheria, una delega di responsabilità: eppure quel “non è colpa mia” ha permesso la nascita di una forza spirituale che, secoli dopo, avrebbe plasmato l’Europa e il mondo. Oggi, quella stessa forza conta tre miliardi di fedeli. E il Papa ne è la guida.

Ieri mi chiedevo: perché Papa Leone XIV, con tutto il suo potere spirituale, non alza la voce con la stessa forza con cui potrebbe farlo? Perché, come Pilato, sembra a volte lavarsi le mani di fronte alle tragedie del nostro tempo?

La storia ci insegna che gli uomini di potere non sono giudicati per le loro intenzioni, ma per le conseguenze delle loro azioni – o inazioni. Pilato pensava di governare su una provincia insignificante, e invece stava consegnando il futuro a una rivoluzione silenziosa.

Oggi, il Vaticano non è un semplice Stato. È la voce di un miliardo e mezzo di cattolici – a cui si somma un numero uguale, se non superiore, di cristiani non cattolici: ortodossi, protestanti, anglicani – e, se volesse, potrebbe scuotere le coscienze di gran parte del pianeta. 

Un messaggio chiaro e coraggioso di pace, infatti, non si limiterebbe ai soli cristiani: troverebbe eco nelle comunità musulmane, nelle tradizioni confuciane e taoiste, tra i seguaci del buddhismo e in tutte le persone di buona volontà. Perché di fronte all’appello universale alla giustizia e alla riconciliazione, le divisioni confessionali perdono importanza. Quel che conta è la forza morale di chi, avendo autorità, sceglie di usarla per unire anziché dividere, per sanare anziché ferire.

Basterebbe semplicemente una parola chiara, un appello inequivocabile alla pace, un rifiuto categorico di ogni violenza. Invece, troppo spesso, si preferisce il linguaggio cauto della diplomazia. Ma la storia non perdona i tentennamenti.

Pilato è passato alla storia non per ciò che fece dopo, ma per quell’unico gesto di codardia. Tra mille anni, quando si guarderà al nostro tempo, cosa si dirà di chi, pur avendo il potere di fermare le guerre, ha scelto di non usarlo fino in fondo?

La lezione è chiara: chi ha autorità non può nascondersi dietro le circostanze. Perché anche il silenzio, a volte, è una scelta. E il mondo ne paga le conseguenze.

Ci sono sempre due scelte nella vita: accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la responsabilità di cambiarle!!!

E proprio cosi… nella vita bisogna decidere da che parte stare….

Se affrontare i problemi che ci circondano oppure restare immobili, evitando così d’esporsi e lasciando far fare agli altri, il cosiddetto “lavoro sporco”…
In molti ormai hanno deciso di rimanere nell’anonimato… non alzano la voce, non chiedono con forza i propri diritti e quando discutono sulle problematiche della loro città o del quartiere nel quale risiedono… non vanno oltre le classiche lamentele!!!
La colpa, la danno a tutti, in particolare a quei loro interlocutori, a quel sistema che si è dimostrato ovunque, collusivo e corruttivo e che da troppo tempo, a loro modo… li soffoca!!!
Per gran parte devo ammettere che hanno molta ragione, perché alla fine si è preso coscienza che pur cambiando i suonatori, la musica resta sempre la stessa…
D’altronde, andando nel pratico… il quartiere dove si vive è da anni sempre lo stesso, anzi… il degrado ne ha aumentato i problemi…
Di contro le istituzioni negli anni, si sono sempre più allontanate, abbandonando di fatto interi quartieri alla disponibilità della criminalità organizzata o a quei pochi coraggiosi residenti “intraprendenti” che tentano con la loro opera, di rendere vivibile quel quartiere…
Sono persone semplici che non hanno secondi fini… in particolare propositi personali, ma esprimono quel loro disagio, attraverso l’amore per il proprio rione… cercando di migliorarne le condizione presenti e tentando di rendere più vivibile quell’ambiente, offrendo in particolare ai giovani nuove opportunità relazionali e investendo nell’ambito morale, culturale e formativo…
Come dice il titolo, c’è sempre una scelta nella vita da fare; si tratta di prendere la decisione giusta, di puntare su nuove idee piene di speranza e che si facciano carico (con i fatti e non come sempre avviene qui da noi soltanto a… parole) della voce dei propri concittadini, speranze d’idee che attendono da sempre… risposte.
Perché ormai… di quei politici che promettono e non mantengono non abbiamo cosa farne, anzi bisogna allontanarli definitivamente, puntando su persone oneste e nuove, che dimostrano di aver capacità e sono lontane da quel modo perverso di ragionare, raccogliendo voti, attraverso noti meccanismi clientelari o ancor peggio, direttamente della mafia…
Ognuno di noi, deve fare di tutto per cambiarla questa terra, affinché si possa insieme beneficiare da quanto in comune si possiede, puntando verso una legalità concreta che passa dalla lotta alla corruzione e proseguendo con il contrasto deciso alla criminalità; bisogna puntare su nuovi progetti alternativi e tecnologici, propositi che tendono a sviluppare nuove energie rinnovabili, diminuendo di conseguenza, quelle soglie d’inquinamento presenti e rendendo così l’ambiente sempre più pulito…

Bisogna cominciare a riqualificare quelle zone degradate e recuperare tutte le aree dismesse…

Occorre ridare slancio alla nostra economia, puntando principalmente sul turismo e rilanciando nel mondo la bellezza del nostro territorio, della nostra fascia costiera e di quei territori adiacenti, sviluppando quelle strutture ricettive, che fanno sì… che la clientela, venga dirottata da noi e non altrove.
Certo, bisogna lavorare, lavorare e ancora lavorare… al fine di poter ricucire quel “gap” realizzato da tutti quegli incompetenti e collusi imprenditori che in questi  40 anni… non hanno pensato al bene di questa terra, ma esclusivamente ai propri…  
E’ giunto il tempo di cambiare… ed allora anche tu (mio caro conterraneo…), hai l’occasione di poter essere artefice di questo cambiamento, iniziando a decidere radicalmente… libero da coercizioni, sin dalla prossima tornata elettorale!!!
Non si può scegliere il modo di morire… e nemmeno il giorno. Si può soltanto decidere come vivere. Ora!!!

Beppe: c’è un tempo per piangere ed uno per combattere!!!

Abbiamo finalmente finito con il periodo del pianto… ora è arrivato il tempo di lottare.

Caro Beppe, c’è un tempo in cui le lacrime devono terminare e bisogna rialzarsi ed iniziare a costruire…
Non bisogna cedere all’angoscia di sbagliare, perché, per il timore di sbagliare nel prendere la giusta decisione, si può soccombere difatti nella paura, facendo risultare vano quanto oggi si è realizzato…
Secondo la mia opinione, questo è esattamente quanto oggi chiedono coloro che hanno votato il M5Stelle, quella maggioranza di cittadini, che desiderano un cambiamento e non rivedere ancora inciuci, tra Berlusconi-Bersani-Casini con Monti a fare il professore…
Ora capisco la rabbia durante lo svolgimento delle elezioni, le parole dette e gli insulti ricevuti, ma per essere grandi, bisogna anche saper porgere l’altra guancia, non dimenticare certamente, ma saper mettere di lato quelle offese, guardare avanti, a come si è arrivati a questo punto…

Ora è più il tempo di combattere per il solo movimento, ma per il proprio paese, per risollevarne le sorti, per dare una svolta, un cambiamento definitivo…

In questi anni si è lavorato per nascere, oggi bisogna lavorare per crescere e fortificarsi!!!
Beppe, in questo momento starai pensando insieme ai tuoi collaboratori, che la scelta migliore sarebbe quella di stare alla finestra e guardare cosa succede…, ma tu da Capitano di questa nave a 5 Stelle, devi riprendere il timone e continuare con la rotta programmata e come un buon saggio, decidere in modo giusto e coerente, con quanto il voto dato, adesso richiede…  

Non voler rispettare quanto preso, potrebbe… anzi ne sono certo…, porterà tutti coloro che hanno votato il M5Stelle, in particolare nel caso di nuove elezioni e/o ancor peggio, di un periodo transitorio, a spostare il proprio voto concesso, verso qualcosa di più concreto, sì… in antitesi con le politiche del Cavaliere, ma sicuramente orientato verso un centro-sinistra, che facendo propri  alcuni punti del vostro programma e rottamando qualche personalità politica in disuso e ormai scomoda, riporterebbe verso se, quei voti, dati sia per un cambiamento, che per contestazione…

Riflettere, sì è di fondamentale importanza riflettere bene, sia i pro che i contro, prima di una qualsivoglia decisione, riflettere in maniera ponderata, potrebbe essere la scelta giusta: l’essere precipitosi stai sicuro, ribalterebbe quanto di buono si è fatto finora…!!!