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Congo: ora si cerca di dare la colpa di quel viaggio senza scorta dell'ambasciatore Attanasio, del carabiniere Iacovacci e dell’autista Milambo, al Funzionario dell'ONU…

Accade sempre così, alla fine si va alla ricerca di un capro espiatorio che paghi per tutti…

Ora sono tutti bravi a dire: se il convoglio che trasportava i nostri uomini, fosse stato seguito da una scorta armata, forse si sarebbe potuta evitare quanto tragicamente accaduto!!! 

Certo mi viene da pensare a un detto nostro catanese: “A Sant’Aita prima s’ a’rrubbanu e ‘ppoi ci ficiru i potti ri ferru”!!! Cosa significa? “Solo dopo esser stata derubata, la statua di Sant’Agata venne protetta da cancelli di ferro“. 

Molte volte, le giuste precauzioni vengono prese solo dopo che l’incidente o il danno si è già verificato e qui possiamo dire che è la stessa cosa!!!

Difatti, serve a poco o nulla iscrivere ora nel registro degli indagati il funzionario congolese del “World Food Programme” – l’agenzia delle Nazioni Unite che coordinava la visita del nostro funzionario – o mettere in discussioni le procedure operative da adottarsi in quei casi per evitare proprio questo tipo di tragedie…

Ora sono tutti a dire: mancava la scorta militare!!!

Ora chiunque abbia girato un po’ il mondo, in particolare si sia recato in quei paesi con ancora una forte presenza armata di guerriglieri indipendenti o anti governative , sa bene che prima di muoversi bisogna essere protetti da una forza armata o quantomeno essere “accompagnati” da soggetti ben conosciuti nel territorio e soprattutto “autorevoli”, tanto che possono garantire con la loro sola presenza, un eventuale passaggio in  quelle aree fortemente pericolose…

Viceversa senza queste precauzioni, non esiste alcuna possibilità di attraversare quei territori e i rischi di finire sequestrati con finalità di terrorismo (o forse dovrei dire per ottenere una consistente riscossione per rilasciare l’eventuale vittima/e ) sono certamente altissimi!!!

Certamente qualcuno doveva stare più solerte nel decidere di intraprendere quel viaggio, in particolare mi riferisco ai nostri uomini che per come si è visto, non possedevano alcuna garanzia di poter attraversare quei luoghi senza alcun autorizzazione ufficiale e/o ufficiosa…

Come ripeto spesso… certe situazioni “pericolose”, molte volte, è come se le andiamo cercando e purtroppo ritengo che quanto accaduto ai nostri due connazionali, rappresenti proprio uno di queste circostanze…

L'Ambasciatore Luca Attanasio e il Carabiniere Vittorio Iacovacci uccisi da un vile attentato o a seguito di un omicidio premeditato???

Qualcosa non quadra!!!

Sì… perché solitamente questi attacchi vengono compiuti per rapire gli ostaggi e chiedere il pagamento di un riscatto e quindi mai per ucciderli!!!   

Ora, come sempre accade in queste circostanze, si sta provando a comprendere quanto sia accaduto all’ambasciatore italiano e al carabiniere addetto alla sua scorta… 

Per quanto mi riguarda una cosa è certa, sono caduti in un’imboscata, aggiungerei preparata minuziosamente, perché qualcuno sapeva di quel loro passaggio, già di quel convoglio in transito della “World Food Programme” su una strada dichiarata incredibilmente “sicura“, quando tutti sapevano bene, anche i meno esperti di quei luoghi, che quel transito a nord della città di Goma fosse pieno di pericoli, parliamo di un’area in quotidiano conflitto, vista la presenza di circa 120 gruppi di guerriglieri che ogni giorno si vanno fronteggiando…

Ma non solo, nessuna scorta è stata assegnata ai nostri italiani, neppure le auto consegnate per quel tragitto erano blindate, come d’altronde nessuna protezione individuale è stata presa in considerazione, come ad esempio la consegna di giubbotti antiproiettile o di elmetti…

Già… ho come l’impressione che dietro quella missione umanitaria vi sia stata troppa leggerezza o che forse qualcuno di quel convoglio si sentiva talmente sicuro da poter effettuare quel viaggio senza subire alcun attacco…

Contrariamente a quanto sopra riportato, sono bastati un numero esiguo di assalitori, all’incirca 6/7 per compiere quel vile attentato che purtroppo come abbiamo visto ha portato all’omicidio dei nostri due italiani e di un’autista congolese… 

D’altronde non si spiega perché dopo che i nostri uomini – insieme ad altri soggetti presenti – erano stati condotti nella foresta e secondo quanto ho letto –proprio mentre stavano arrivando delle forze locali in loro soccorso – quegli assalitori, avrebbero deciso – non si conoscono i motivi – di procedere con quella feroce esecuzione contro il nostro carabiniere e ambasciatore, mentre nello stesso istante, stranamente, altri ostaggi venivano risparmiati per essere sequestrati… 

Va altresì riportato quanto dichiarato dai guerriglieri del Ruanda che da parte loro negano qualsivoglia responsabilità e respingono le accuse delle autorità di Kinshasa… determinando ancor più quindi confusione e sospetti… 

Ora qualcuno dice che si è trattato di un incidente in quanto gli aggressori si sono trovati a scontrarsi con un gruppo di guardie forestali di pattuglia nella zona sostenuti dai militari delle forze armate congolesi, ma anche lì, i molti presenti, smentiscono questa ricostruzione… 

Come dicevo all’inizio una circostanza alquanto ambigua, sicuramente non chiara, d’altronde lo stesso responsabile locale della polizia ha affermato di non essere stato al corrente dello spostamento dell’ambasciatore in quell’area…

Il sottoscritto per esperienza, avendo vissuto parecchi anni all’estero in luoghi più o meno similari ritiene (anche se mi auguro di sbagliarmi) che quell’attentato è stato pianificato, sicuramente per motivi che sfuggono alla nostra comprensione, ma per come è stato compiuto e per la violenza manifestata, l’impressione ricevuta è che egli abbia dato fastidio a qualcuno…

Ed allora mi chiedo: non è che forse l’ambasciatore con la sua ingerenza, ha toccato interessi che non dovevano subire interferenze??? 

Quel suo mostrarsi così sensibile ai problemi sociali, quel voler contrastare in tutti i modi le violenze esercitate sulle donne e i bambini, quel voler proteggere ad ogni costo i diritti umani e la determinazione messa in atto nel lottare quotidianamente contro la tratta delle donne, facendosi portavoce d’interventi che avevano determinato azioni e soprattutto provvedimenti giudiziari nei confronti di taluni soggetti che da sempre applicano quegli abusi, non potrebbero essere questi i reali motivi di quella aggressione che ha determinato quel suo omicidio???

D’altronde il suo era un  impegno politico che non si fermava alle parole, ma che aveva dato il via ad azioni concrete, sia nei confronti di quei governi che si erano dimostrati troppo indulgenti, ma anche nei confronti di quei soggetti violenti e forse chissà quel suo volersi dedicarsi in maniera così decisa contro quei criminali, quel voler offrire protezione attraverso il suo impegno, quel dare una mano verso chi soffre e necessita di una possibilità per sfuggire alla schiavitù riprendendo in mano la propria vita… ecco forse tutto questo ha dato fastidio, ed è stato quindi deciso di uccidere quell’ambasciatore inopportuno, forse chissà anche troppo invadente e purtroppo anche chi era lì accanto per proteggerlo… 

Peraltro, da qualche parte sul web ho letto che altri individui di quel convoglio sono stati presi in ostaggio e ciò conferma ancor più la mia tesi e cioè che non era il riscatto ha rappresentare il reale motivo di quel sequestro (messo in atto per ottenere riscatti milionari) ma sicuramente qualche altro fattore…

Ecco perché sono sin d’ora certo che su quanto accaduto non si saprà la verità!!!

Vedrete… tutto verrà insabbiato, perché dietro quegli omicidi potrebbero emergere contesti più ampi che non possono essere in alcun modo riportati all’opinione pubblica e quindi prevedo che quella (apparente) indagine sulla morte dei nostri due connazionali verrà fatta passare per una imprevista disgrazia!!!