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Servizio pubblico o intrattenimento? La scomoda verità dell’Avvocato Lovati…


La riflessione dell’Avvocato Lovati, per quanto possa apparire provocatoria, ha il merito di sollevare un velo su una realtà che molti spettatori percepiscono ,ma che raramente viene enunciata con tanta chiarezza.
Affermare (su Rai 1, il 14 ottobre, nella puntata di “Porta a Porta”) che anche un programma come quello di Bruno Vespa sia, di fatto, “intrattenimento”, non rappresenta una semplice battuta, ma una diagnosi precisa sul funzionamento di una certa televisione pubblica. È un’ammissione che, se accettata, costringe a rivedere le etichette ufficiali che ci vengono proposte ogni giorno e a guardare con occhio diverso alla programmazione e quindi alle sue priorità.

Quanto sopra, mi ha portato ad una domanda, già… ad un altro programma, condotto sempre da Bruno Vespa, che – mi dispiace dire – assilla anche me in qualità di utente che paga mensilmente il canone: perché la Rai dedica uno spazio contenuto di soli “cinque minuti”, quasi simbolico, all’interno di un programma serale, per affrontare temi di bruciante attualità e di profondo impegno civile, come le tragedie internazionali di Gaza e Ucraina o l’ennesimo femminicidio nel nostro Paese, per poi dilungarsi in programmi di puro svago che, per quanto gradevoli, potrebbero trovare collocazione in fasce orarie meno pregiate.

La risposta, ahimè, sembra essere proprio quella indicata – silenziosamente – dall’avvocato Lovati: la logica dello share, dell’audience, prevale sulla missione di servizio pubblico. Ci si chiede allora dove sia finito il diritto di chi paga l’abbonamento a un’informazione approfondita e non relegata a pochi minuti ritagliati tra un dibattito e l’altro.

Perché un cittadino che contribuisce al finanziamento del servizio pubblico si sente costretto a fruire quasi esclusivamente dei telegiornali e di qualche rara produzione di qualità, come le fiction ben fatte o i programmi culturali di Alberto Angela, mentre una fetta consistente della programmazione definita di “informazione” viene sistematicamente percepita come uno spazio per narrazioni orientate, per propaganda politica o di governo?

È una sensazione di estraneità che porta a un rifiuto, a una sorta di censura spontanea, ma che non risolve il problema di fondo: perché sono costretto a finanziare con una tassa obbligatoria, abilmente nascosta nella bolletta energetica, un servizio che spesso non mi serve e che anzi, su temi cruciali, delude le mie aspettative di cittadino?

Abbiamo tutti visto la reazione stizzita degli altri ospiti e dello stesso Vespa alla dichiarazione di Lovati, ed è la prova lampante di aver toccato un nervo scoperto. Non si è tollerata quella verità scomoda, proprio come accade sistematicamente a chiunque, ospite o opinionista, tenti di deviare dal copione prestabilito, di non assecondare il filo conduttore imposto dalla trasmissione.

L’esperienza analoga del Prof. Orsini, messo ai margini per le sue posizioni non allineate, non è un caso isolato, ma il sintomo di un meccanismo che premia l’omologazione e punisce il pensiero divergente. Quella reazione indignata in studio non era solo una difesa d’ufficio della definizione di “programma di informazione”, era la difesa di un sistema che non ammette di essere messo in discussione.

Alla fine, l’episodio con l’Avvocato Lovati trascende la singola trasmissione e diventa un emblematico specchio di ciò che accade nel nostro Paese a chi non vuole camminare sui binari.

Dimostra che quando qualcuno ha la sfrontatezza di chiamare le cose con il loro nome, smontando le narrazioni ufficiali, la reazione non è il confronto, ma l’isolamento e la delegittimazione!

Quella dell’Avvocato, era più di un’osservazione sul palinsesto, era una verità che fa male, perché ci ricorda che spesso, anche di fronte alle tragedie più crude, ciò che guida la scelta non è il dovere di informare, ma la legge dello spettacolo!

Via Oliveto Scammacca e quel "Cinema Capitol"…

Vi sono dei luoghi che più di altri vengono ricordati dal sottoscritto con particolare affetto…

Ecco uno di questi è proprio il “Cinema Capitol”, posto in Via Oliveto Scammacca, un luogo che da adolescente frequentavo spesso, poichè a quell’età a differenza di molti miei coetanei non possedevo (come cantava Cesare Cremoninini nella canzone “50 Special”) una “vespa” e ancor meno quello strimizito motorino chiamato “Ciao” e quindi, ahimè, dovevo muovermi a piedi, ed essendo quel cinema, adiacente proprio alla residenza della mia “fidanzatina“, d’inverno rappresentava un luogo perfetto per stare al caldo e soprattutto senza che vi fosse qualcuno a disturbarci…   

Mi sono sempre chiesto negli anni se questa struttura avesse prima o poi riaperto i battenti, anche se pensavo che ormai l’abitudine di andare al cinema fosse diventata superata, avendo ciascuno di noi a disposizione a casa tutta una serie di offerte in streaming che permettono le visioni di “film e serie tv”, le stesse che poi difficilmente si riescono ad osservare…   

Ed allora appresa la notizia che questa storica sala cinematografica (chiusa dal 2012) verrà sostituita da una palestra ho voluto scrivere, a ricordo di quel luogo, questo post… 

D’altronde vorrei aggiungere come ormai tutti i cinema a Catania siano andati in questi anni a sparire e quelli che ancora restano – posti all’interno di aree commericali – non vivono certamente un periodo fiorente, anzi tutt’altro, in particolare dopo l’esperienza della pandemia da Covid-19!!!

Ho sempre pensato comunque che i cinema avrebbe dovuto evolversi e non restare per come hanno fatto in questi lunghi anni… 

Ad esempio, avrebbero potuto copiare gli anni 60′, mi riferisco a quei cosiddetti “Drive In” dove ciascuno entrando con la propria auto poteva assistere ad un film o anche ad un evento sportivo, il tutto proiettato su un grande schermo, trascorrendo in coppia oppure anche con gli amici quel particolare momento, ordinando nel contempo cibo e bevande da asporto tramite App ed attenderne la consegna direttamente in auto da parte di una addetta/o – chissà… forse anche forniti di pattini a rotelle….

In quella stessa area tra l’altro si sarebbe potuta prevedere una zona al chiuso, con ristorazione, sala giochi sia per adulti che “protetta” per bambini e chissà se ora, quanto dal sottoscritto riportato non possa venir realizzato da qualche imprenditore siciliano!!!

Quindi… ritengo fosse alquanto evidente che i cinema sarebbero andati a chiudere, non ci voleva un genio per capirlo, resta comunque il ricorso di ciò che essi hanno lasciato in molti di noi…

Difatti, se dovessi pensare a tutte le volte che mi sono recato a vedere un film in quella sala, beh… effettivamente non ho memoria di quei suoi titoli, ricordo comunque che furono molti i momenti di tenerezza condivisi, gli stessi che hanno poi segnato in maniera intensa una parte della mia vita… 

Per cui, nel ricordare nuovamente quelle occasioni non posso che esprimere un grazie di cuore a quel “Cinema Capitol”…

Sono in troppi a nascondere le notizie su questa pandemia affinché non emerga la verità e cioè che siamo sotto attacco batteriologico!!!

Se dovessimo ascoltare tutti le cazzate che questi pseudo “esperti” vorrebbero farci credere, già… gli stessi che a inizio febbraio parlavano di semplice influenza, beh… credetemi ad ascoltare loro, saremmo già tutti morti!!!
Perché l’ignoranza dimostratasi sul campo su questa pandemia è certa, come quelle stesse chiacchiere riportate dopo il 31 gennaio di quest’anno che son servite esclusivamente a fare “audience” o a vendere qualche quotidiano in più…
Nessuno di loro d’altronde è stato capace d’anticipare la notizia di un rischio imminente di pandemia, nessuno di loro ha saputo prendere per tempo le necessarie precauzioni, nessun dirigente ospedaliero è stato capace di comprendere già nel mese di Settembre 2019 che le morti degli anziani in casa o di quelli ricoverati per polmonite nei loro presidi ospedalieri, stavano superando la media nazionale… 
Ed allora di cosa stiamo parlando se non dell’evidente incompetenza dimostratasi sul campo, dove nessuno – se non l’unico medico cinese, Li Wenliang, il primo capace di comprendere già a dicembre, come alcuni casi presentavano un virus che gli ricordava la Sars, tra l’altro non venne creduto, anzi fu immediatamente arrestato per aver dato la notizia e successivamente come sappiamo è deceduto a causa del “coronavorus” – già nessuno dei nostri medici, ha compreso come vi fosse in atto una infezione grave!!!
Ora, dopo oltre seimila morti (questi sono i dati ufficiali dal mese di febbraio, ma mancano tutti quelli di prima e cioè da Settembre a Gennaio, stati fatti passare per morti naturali o dovuti ad una semplice influenza… ) molti di quei primari, medici, giornalisti ed opinionisti vari, sono lì invitati in Tv in quei programmi della Gruber, D’urso, Venier, Palombelli, Giordano, Giletti, Vespa, Del Debbio, Viero e quanti altri che non sto qui ad elencare, a discutere su temi che neppure conoscono, ma che hanno come notizia principale questo “coronavirus” ed eccoli seduti a raccontarci quelle loro opinioni…
Non sanno un cazz… come peraltro nessuno nel mondo sa oggi come curare questo contagioso virus che per chi non lo sapesse ha già infettato nel mondo oltre 400.000 persone e sta mettendo a rischio circa 2,5 miliardi di popolazione, perché sono questi i numeri reali della pandemia che nessuno vuole affrontare o per meglio dire nessuno deve raccontare!!!
Non si vuole comprendere che il virus rappresenta solo un aspetto marginale del problema, noi tutti siamo semplicemente dei numeri che possiamo (o forse dovrei dire dobbiamo) “scomparire”!!!
Si è iniziato con i più anziani e si procederà con quella fascia degli adulti, in particolare verranno colpiti tutti coloro che soffrono di patologie respiratorie…       
Perché chi ha creato questo “virus” (o anche chi ha deciso arbitrariamente di farlo circolare), lo ha fatto con un obbiettivo preciso, distruggere l’egemonia economica e finanziaria di taluni paesi per  porre il pianeta in una situazione instabile, affinché quella condizione del più forte venga finalmente a ribaltarsi e chissà forse a crollare, affinché la storia inizi nuovamente d’accapo!!!
Una forma di rivoluzione totale, senza però l’appoggio delle masse e senza dover sparare un colpo o un missile nucleare, già… è bastato un semplice virus creato in laboratorio per compiere quanto stiamo osservando… 
Già una fine ed un nuovo inizio che cambierà tutto ciò che conosciamo, per abbattere quella falsa normalità in cui credevamo di vivere e per dar vita ad una condizione meno sicura e prevedibile per come finora ci era stato fatto credere…
Sì è un virus a colpirci, ma ciò che più ci fa paura non è il rischio di poter morire (quello d’altronde prima o poi accadrà a tutti noi…), no… è il fatto che ancora oggi non si riesce a prevedere cosa potrebbe accadere nel prossimo futuro, un avvenire di cui non riusciamo oggi a prevederne le conseguenze, quali terribili ricadute reali e virtuale si avranno sotto il profilo economico, finanziario e soprattutto sociale!!!
Le prospettive a differenza di quanto ci raccontano non sono per nulla rassicuranti anzi tutt’altro, d’altronde lo scenario peggiore è già stata elaborato da quegli apparati di Stato che hanno messo in atto questo attacco batteriologico, peraltro gli stessi che ora stanno valutando se procedere o no, con un diverso “reload” batteriologico e/o informatico…
L’aggressione è iniziata ma come alcuni mesi fa, ancora oggi, non si è compresa la reale motivazione, e si prova quindi attraverso la burocrazia e i media a dissuaderci dal vero obbiettivo di questo attacco, procedendo altresì con tutti i loro mezzi a denigrare coloro che in qualità di – liberi – pensatori e divulgatori, provano a superare quelle barriere finora imposte…
Vedrete… come sempre avviene nel corso della storia, tra settantanni anni forse, sapremo la verità!! 

Ma cosa ha detto Salvo Riina???

In questi giorni ho letto brevemente quanto dichiarato nella trasmissione “Porta a Porta”, i commenti all’intervista, le critiche per quel libro pubblicato ed il rifiuto alla vendita da parte di molte librerie, per giungere a quelle varie congetture, fatte da giornalisti e scrittori noti tra cui in particolare quelle riportate da Roberto Saviano… 
Ed allora, come mio solito, prima di esprimere un qualsivoglia pensiero… ho voluto osservare il video, per farmi un’idea di quanto di fatto accaduto… 
Il video può essere rivisto su questo link:
Ecco quindi cosa ne ho tratto…
Innanzitutto, ho ascoltato le parole, dando un particolare interesse ai gesti espressi… mi riferisco a quegli inconsci movimenti del viso… 
Ho notato difatti, una certa incompatibilità tra le parole dette e l’espressioni rivelate…
In quelle frasi emerge una chiara discordanza nei tempi… tra quanto viene detto e quanto successivamente solo pochi minuti dopo viene completamente ribaltato…
Infatti, se da un lato dice: “ho vissuto una vita serenaeguale a quella di tanti bambini della stessa età…, dopo un po continuando rispondendo alla domanda sulla mancata frequenza scolastica dice: “il non andare a scuola? non ci pensavamo e non ci chiedevamo il perché… sapevamo d’essere una famiglia diversa” (ma come diversa non si era “eguale” agli altri…) e dopo aggiungerà: “eravamo bambini particolari“… “differenti” a causa dell’excursus vitae che è stato completamente diverso ( una contraddizione rispetto a quanto aveva detto prima…)!!!

Ho notato inoltre che quando comincia l’intervista, ricordando quei momenti vissuti dichiara “Mai chiesto niente!!! Era un tacito accordo familiare!!!

Ed anche quando si parla del lavoro del padre… “non ci siamo mai chiesti cosa faceva nostro padre, ho meglio ci era stato detto che era un geometra (a questo punto ho trovato un’analogia… sì… mi è venuta in mente quella regola matematica che da piccoli ci insegnarono alle scuole elementari… si chiamava “proprietà transitiva“ e diceva che se se A è uguale a B e B è uguale a C, allora si può legittimamente affermare che A è uguale a C e quindi se il Boss (A) era un impiegato (B) e svolgeva la mansione di geometra (C) anche il geometra (C) è anch’esso un Boss… ed ora comprendo il perché gli amici/colleghi mi hanno da sempre affibbiato quest’appellativo…) e comunque “partiva la mattina e si ritirava la sera“… ciò dimostra che a differenza di quanto ci è stato raccontato sulla sua latitanza (nascosto, isolato… quasi segretato in chissà quale dimora protetta e abbandonata…) egli passeggiava per la città come nulla fosse, mentre le nostre forze dell’ordine, propagandavano che lo stavano cercando… ma dove… resta un mistero…
Crescendo comunque – attraverso i media o i giornali – si era compreso che forse “qualcosa di diverso” per quel cognome tanto ricercato c’era… che dietro quella professione di geometra si celava un “lavoro di copertura” e che per quel cognome fittizio “Bellomo” con il quale si facevano chiamare quando uscivano a passeggio, fosse di per se… un pretesto…
Sì… risponde… ma comunque era un “tacito accordo familiare“!!!
Ma dove Riina Jr. dimostra di essere abile… è nel saper pilotare l’intervista… fare cioè in modo che il giornalista Bruno Vespa… domandi… quanto egli  vuole poter dire… infatti:
rispondendo alla domanda del giornalista, ci si pone di traverso con un argomento futile… “una vita completamente differente dagli altri” (un’altra discordanza) vissuta “in maniera piacevole” per poi esprimere in modo “subliminale” il vero messaggio che si era pianificato: “ERA UN SEGRETO DA MANTENERE IL NOSTRO per TENERE LA FAMIGLIA UNITA“!!!
Ecco la prima vera motivazione a quella intervista!!!
Ed ancora incalza con il secondo punto: era una forma di “PROTEZIONE” verso i propri familiari – più trasparente di così… qui messaggi celati non ve ne sono… il messaggio è chiaro e diretto a tutti coloro che devono comprendere!!!
Ritornando all’intervista… a cinque anni (Riina Jr) aveva ben compreso chi fosse il padre… e la madre ( qui Bruno Vespa ne amplia le virtù… “donna forte… che ha studiato“) educava i figli  e considerava il proprio marito “un uomo giusto“…
Ecco quindi il terzo punto focale dell’intervista… si parla di “valori morali“: mio padre era visto come un uomo tutto d’un pezzo, il rispetto per la famiglia, per le tradizioni, forte… alla fine aggiunge la nostra… una famiglia come tutte le altre… ribadisce molto modesta…
E’ orgoglioso… (lo si vede dagli occhi lucidi) quando attacca “siamo stati tutti registrati con il nostro cognome… originale“, andavano a mare insieme e la gente lo salutava con molto rispetto (penso quindi che erano in molti a dover sapere chi fosse… ed allora mi domando… dov’erano in quel periodo gli inquirenti? Ma…). 
Come mai nessuno sapeva chi fosse quell’uomo tanto ossequiato… un personaggio che veniva salutato con “rispetto e deferenza” e che da quanto oggi raccontato… non si nascondeva dietro paraventi, ma palesava ovunque quel proprio carisma???
Il quarto punto… “RISPETTO E PAURA“!!!
Cos’è che bisogna comprendere… che chi non ha rispetto deve avere paura e viceversa???
Il quinto punto… “l’EREDITA‘”: questo figlio… visto come il bastone della vecchiaia… a chi è diretto questo messaggio???
Improvvisamente il colpo di scena… il video… già quel video drammatico sulla strage di Capaci… si vede dallo sguardo la difficoltà emotiva e ci si prepara mentalmente a rispondere alla domanda del giornalista… 
Difatti… scatta l’errore del 93′ con il 92’… (tutti ormai sanno l’anno preciso della strage e lui… proprio lui… commette quell’errore… è evidente che dipende dallo stato di tensione…), analoga situazione sul “sospetto” dell’eventuale mandante (lì dovremmo possedere la “macchina della verità” per capire se a quella data ne fosse cosciente oppure no…) e comunque da quella momentanea difficoltà, ne esce grazie all’assistenza di Vespa che magistralmente cambiando argomento parla di latitanza… 
Quel periodo di quasi 15 anni vissuto dai figli (mentre sono circa 23-25 per il padre) in cui ci si sentiva “intoccabili”, ma soprattutto incalzato sulla domanda che “forse quel cognome tanto frequentemente nominato avesse commesso qualcosa…” ecco che, riprende le difese del padre asserendo: si poteva anche averlo fatto… ma a noi non interessava!!!
La situazione si ripete per l’assassino di Borsellino… e difatti ecco riportato l’episodio istintivo della sorella più piccola (Lucia) che. rivolgendosi al padre, chiede se debbono prepararsi per trasferirsi… 
Mentre, sul giudizio richiesto per i giudici morti assassinati per mano della mafia risponde “io non li giudico… anche perché qualsiasi cosa io dica sarebbe strumentalizzata… come sempre succede… se io esterno un parere su queste persone questo viene strumentalizzato, io ho sempre rispetto per i morti, per tutti…”. 
Ed alla domanda “cos’è per Lei la mafia” risponde: non me lo sono mai chiesto… penso che sia una cosa… non so… non ho una risposta precisa… però poi casualmente, quasi gli fosse sopraggiunta la risposta sul momento asserisce: “oggi la mafia può essere tutto e nulla…“.
Vespa – si comprende come non abbia intuito la risposta… parla di tutt’altro… di droga, d’omicidi… e difatti – Riina Jr. – riprendendo nuovamente quanto aveva appena dichiarato aggiunge “gli omicidi non li fanno soltanto i mafiosi” (che difatti rappresenta da sempre la versione avallata da molti sull’omicidio del giudice Borsellino, compiuto non dalla mafia, ma dai servizi segreti deviati…).  
Si giunge all’arresto del padre… Riina Jr guarda le immagini e per un momento nel rivedere il padre scatta istintivamente un qualcosa… lo si vede per un istante… controlla nervosamente la bocca… quasi non riesce a controllarsi ed è soltanto la voce di Vespa a distoglierlo, a richiamarlo all’attenzione… ed allora, ritrova (se pur con gli occhi lucidi) nuovamente la calma, lo sguardo però si lascia andare… e così prima di rispondere… torna nuovamente (per un attimo fuggente…) verso il padre (quasi a volerne ricevere il conforto), un sostegno a quella domanda posta (e difatti, guardando nuovamente il padre prima di rispondere) sullo “Stato” e su quella frase espressa da Paolo Frajese “ha vinto lo Stato“… dice (pensandoci su…) “rispetto lo Stato, a volte non condivido determinate leggi o determinate sentenze… ma lo rispetto sempre… anche se non condivido l’arresto di mio padre…
Il Capo dei Capi… non si è mai pentito come anche da parte sua non vi è nessuna frase di dissenso da suo padre… come si spiega??? 
Ecco che allora in modo strategico vengono scisse le due figure… quella del padre “umano”… da quella mafiosa… due figure totalmente diverse, con principi e regole opposte… dove per una, se ne esaltano le qualità, i valori in particolare… quelli familiari, mentre per l’altra, ci si giustifica, analizzando che per quanto commesso, si stanno espiando le pene… quel sapere di compensare quelle azioni violente con la carcerazione… conseguenze logica dei torti commessi!!!
Nessuna frase quindi sul padre che ha sbagliato… non è questo dopotutto il messaggio che deve circolare… manifestando… “non tocca a me giudicare mio padre… per questo c’è lo Stato” e nel contempo volge gli occhi al monitor (quasi come se il padre fosse lì ad ascoltarlo… a poter sentire quel proprio figlio che pronuncia quelle parole… già, potersi sentire fiero di essere suo figlio…). 
Ecco giungere infine la cattura di Brusca: ed è su questo tema che esprime il meglio di se… 
Non parla di lui (anzi lo esclude… quasi fosse un appestato…) ma parla di tutti i pentiti… di quel fenomeno del pentitismo che esprime un modo d’agire del tutto italiano… “sì… solo in Italia succede ciò… in altri Paesi non succede che un pentito -che dice (lui) di aver commesso degli omicidi- non fa neanche un giorno di carcere… mentre poi con le proprie accuse… si mandano in carcere innocenti, mentre loro, tornano a fare quello che facevano prima…. ecco penso che si poteva scegliere di far scontare almeno un minimo delle cose che avevano fatto, perché alla fine i pentiti sono serviti per essere usati dallo Stato… 
L’intervista finisce… e le polemiche si sovrappongono…
Cosa aggiungere su questa intervista o sul quel libro che certamente non acquisterò ( solo perché non mi sembra il caso di dover spendere del denaro per questo libro sapendo che c’è ne sono altri in circolazione ben più considerevoli… ma -se dovesse capitarmi tra le mani- lo leggerò certamente… come faccio di solito con tutti i libri… e chissà forse ne parlerò pure in un mio prossimo post!!!
Vorrei concludere non con un mio “libero pensiero” ma con una sua frase: non si accusano le persone solo per un tornaconto, perché ci sarà sempre un giorno in cui dovrai pentirti davanti a Dio!!!

Dott. Vespa… perché non invitare anche… Riina e Provenzano?

La Rai – televisione pubblica,  data in mano ad uno “pseudo” giornalista che ha fatto della propria professione (grazie al carro sul quale di volta in volta è salito) un business… 
Pubblicazione, interviste, libri e con questo programma (ho perso il conto di quanti anni sono che presenta…) realizzato esclusivamente per fare audience!!!

Non gli sono bastate le vicende di cronache nere, portate avanti (fino all’esasperazione) in quelle lunghissime puntate , nel suo noto talk show “pigghia ie… potta”, ehm… pardon, “porta a porta”…

Adesso, si è messo pure ad invitare i familiari di boss defunti…, dopotutto siamo in Italia e la televisione viene usata, come il resto del paese, a proprio uso e costume…
Allora, mi sono chiesto, visto che (con l’avanzare dell’età), ha deciso di cominciare a fare il giornalista d’assalto, perché non inizia, proponendo argomenti di grande interesse storico per il nostro paese, quali per esempio, quello sulla trattativa tra Stato e mafia???
Sarebbe interessante (a più di vent’anni di distanza…) scoprire quale verità si è nascosta dietro quella generale omertà e quali prove negli anni… sono state sistematicamente distrutte!!!
Ecco…, per far ciò, potrebbe richiedere un colloquio speciale con alcuni personaggi “incensurati” (dopotutto, grazie ad un decreto del 2002 del Presidente della repubblica, era previsto, a tutti gli ultra-ottuagenari, la cancellazione dall’iscrizione del casellario giudiziario e quindi anche a loro; per fortuna da poche ore, si sta cercando con un emendamento, di eliminare quella “idiozia” in particolare per quanti avevano subito condanne penali…) e sperare che (ad un personaggio famoso qual’è), si possa autorizzata una intervista con quei noti capi-mafia…
Forse loro (stanchi ormai d’ascoltare tutte le idiozie riportate in questi anni dai mass-media…) decidano, chissà di raccontarci – una volta e per tutte- cosa è realmente accaduto in quel periodo e quali responsabilità sono da attribuire alla loro associazione malavitosa e quante invece no…
Cioè, scoprire in modo definitivo, se dietro quella criminalità, erano celate, forze eversive o servizi deviati, che hanno contribuito a compiere quegli attentati, con l’uso di esplosivi…
Chi c’è lo dice infatti, che dietro le morti dei nostri due giudici e delle loro scorte, dietro le bombe ai musei, non ci siano stati intrecci politici anche internazionali, che utilizzando l’espediente della lotta alla mafia, hanno permesso di compiere un vero e proprio “colpo di stato” (senza sparare però alcun colpo…), ma imprimendo quella voluta direzione, che ha permesso di alterare in modo decisivo, non solo l’assetto politico nazionale, ma anche i ruoli chiave di quelle posizioni istituzionali,,,
Dopotutto è proprio grazie a quelle stragi che sono nate queste nostre nuove classi dirigenti e politiche, i quali (proponendosi quali nuovi garantì di democrazia e legalità) sono riusciti così facendo, a ribaltare quell’allora sistema, considerato da tutti ormai “corrotto”.
Nessuna tangibile opposizione… e la storia ci ha insegnato, di come all’improvviso “qualcuno” sia pure giunto a divenire “padrone” del nostro paese…

C’è un bellissimo film a riguardo, ed è di Sabina Guzzanti, s’intitola appunto “La Trattativa“…

Se riuscite a vederlo fatelo, non soltanto una volta, possibilmente, fatelo vedere anche ai vostri figli (che di quel periodo non sanno nulla), dopotutto, ripercorre un periodo fondamentale della storia del nostro paese…

E’ necessario comprendere oggi, quali sono i reali esempi da prendere in considerazione, gli insegnamenti tramandati da quelle persone, oneste e perbene, che hanno dato la loro vita per un futuro migliore, il nostro…
Questi dovrebbero essere gli esempi da privilegiare e non certamente quelli, portati in televisione, esclusivamente per aumentare gli ascolti… 

Quando vedete trasmissioni banali, cambiate canale… meglio la stessa odiosa pubblicità, a programmi che meritano la nostra indignazione…
Cercate di trovare sempre ispirazione dai grandi uomini di questo paese… da Falcone a Borsellino, da don Pino Puglisi a Papa Francesco!!!
Il resto verrà da se… cancellerà con il tempo quanti sono stati inconsistenti, mentre lascerà a noi quelli che hanno dimostrato di crederci e di fare grande… questa nostra terra…  
Ed è per questo indispensabile ragione, che è importante comunicare, discutere di mafia, parlarne spesso, in modo capillare, a scuola: è una battaglia contro la mentalità mafiosa, che è poi, qualunque ideologia disposta a svendere la dignità dell’uomo per soldi!!!