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Smart working??? Sì… alle Canarie!!!

Buongiorno, come ben sapete questo mio blog è in ogni momento disponibile ai lettori per far emergere situazioni incresciose, sia pubblicamente o anche attraverso canali ufficiali, ai quali – in qualità di delegato dell’Associazione di legalità che rappresento –  mi rivolgo con periodicità.

Ma non solo, vi sono circostanze come quella che sto per pubblicare, dove mi viene chiesto di promuovere iniziative slegate da quei classici comportamenti illegali e/o corruttivi a cui solitamente fanno riferimento i miei post, ma che ritengo essere veramente interessanti ed è per i suddetti motivi che sono grato ai miei lettori che mi fanno promotore di queste attraenti proposte: 

La rinascita del lavoro agile

Una delle poche conseguenze positive del Covid-19 è stata sicuramente la “rinascita” del lavoro agile, meglio conosciuto forse come smart working.

Nel 2021 basta una buona connessione internet per lavorare in smart working dai più svariati posti del mondo! Questo fenomeno è in continua crescita dati i promettenti risultati che si possono ottenere in termini di efficienza ed efficacia lavorativa.

Una connessione veloce e non solo!

I giovani lavoratori, sempre di più, cercano mete strategiche dove poter andare a fare smart working. Da un nostro studio risulta che la meta più gettonata dagli italiani è data dalle Canarie. Date le severe restrizioni verso i paesi extra-EU, l’arcipelago spagnolo sta vivendo una seconda giovinezza visto che rappresenta una delle destinazioni più calde da raggiungere in Europa in breve tempo.

Le Canarie, in particolare, sono una delle destinazioni preferite dai nostri concittadini: negli ultimi anni la comunità italiana nelle isole è aumentata del 108% raggiungendo circa un totale di 61’000 residenti! La maggior parte di questi si è concentrata nelle isole di Tenerife e Gran Canaria, seguite da Lanzarote e Fuerteventura.

D’altronde, se si dovesse riassumere la ricchezza dell’arcipelago spagnolo in qualche parola, le cose da tenere a mente sono il clima, la natura, il cibo, il costo della vita e le attività all’aria aperta!

Meta turistica per eccellenza, le Canarie offrono tutto ciò di cui si possa avere bisogno! Serenità, benessere, divertimenti ma soprattutto una buonissima connessione internet grazie alla recente ultimazione della fibra ottica ad alta velocità. 

Infatti, il Ministero dell’Industria, dell’Energia e del Turismo hanno stanziato un totale di circa due milioni di euro per il programma “Hotel Network”. Tale servizio ha come obiettivo quello di fornire ai cosiddetti “nomadi digitali” un facile e solido accesso a internet, grazie a diversi miglioramenti al servizio wi-fi nel settore alberghiero locale. 

Internet e servizi telefonici nelle isole

Per quanto riguarda la connessione a Internet da mobile, trovandosi in Europa, all’interno dell’arcipelago possiamo usufruire dello stesso piano tariffario che usiamo in Italia.

Infatti, grazie al Roaming like at Home, il pacchetto di normative emesso dall’Unione Europea che regolamenta il roaming tra Paesi appartenenti all’Unione, ci è possibile navigare su internet, effettuare chiamate e inviare SMS senza alcun costo aggiuntivo; da controllare solo le eventuali limitazioni alle vostre offerte a seconda dell’operatore in uso.

Le due isole maggiori (Tenerife e Gran Canaria) offrono una connessione super-veloce, adatta a chi consuma molti dati giornalmente, grazie a operatori con offerte in grado di raggiungere i 300 Mbps in download o i 200 Mbps simmetrici.

Una delle principali compagnie telefoniche operanti nelle isole è Orange (insieme a Movistar) che fornisce servizi dove arriva la fibra ottica fino a 1 Giga.  In alternativa, potete affidarvi ad una e-sim spagnola, niente di meno che una sim virtuale ricaricabile.

Sarà come avere un telefono dual-sim e una compagnia telefonica che offre questo servizio è Yoigo: basterà recarsi in uno dei suoi centri per ottenere in pochi minuti l’apposita sim.

Normative Covid e Assicurazioni di viaggio

Per quanto riguarda le normative relative al Covid-19, è necessario compilare un modulo online (48 ore prima della partenza) attraverso la piattaforma “Spain Travel Health”. Una volta dentro il portale, bisognerà rispondere ad alcune semplici domande per ottenere un QR Code da presentare all’aeroporto prima dell’imbarco.

Ultimo ma non meno importante, ricordarsi di fare un’assicurazione di viaggio così da stare tranquilli per tutto il soggiorno. Il migliore servizio in termini di qualità/prezzo è offerto da Europ Assistance, che include anche una copertura in caso di Covid.

Fonte: https://internet-casa.com/news/smartworking-alle-canarie/

La tendenza generale??? E' sempre la stessa… farsi corrompere, ricevere mazzette, evadere e truffare a più non posso!!!

Sarà colpa della pandemia, ma l’impressione che ricevo dalle notizie che vado leggendo quotidianamente dimostra come l’intervento delle forze dell’ordine è sempre più in aumento e la tendenza generale evidenzia come vi sia una preponderanza di crimini mirati, in particolare sotto il profilo finanziario…  

La speranza era che la situazione emergenziale e i controlli serrati compiuti da parte delle forze di polizia, portassero a diminuire gli atti compiuti da parte della criminalità, in particolare i reati contro la pubblica amministrazione, contro la persona e soprattutto quelli di carattere fiscale…

Ma ahimè quanto auspicato non ha avuto riscontro nella realtà, viceversa, la coercizione messa in campo insieme ad un patrimonio finanziario consistente, limitato a seguito del Covid-19, ha inasprito ancor più la tendenza a voler prendere possesso di quelle attività entrate ora in sofferenza e di cui l’emergenza pandemica ha contribuito a far emergere, in particolare quelle problematiche in essere di cui da tempo soffrivano parecchie società, in particolari quelle della ristorazione e quelle commerciali…

La circostanza comunque più grave è che alle modalità specifiche attuate dalle varie strutture criminali con l’utilizzo di quel “metodo” mafioso, quei suoi prestanome si sono aggiudicati molte di quelle società e/o imprese da sempre slegate da quei meccanismi diretti di affiliazione, venendo così a creare nel nostro territorio una forma di sodalizio, tra la nuova associazione imprenditoriale “mafiosa” e quel mondo “grigio” che si muove in contemporanea sullo stesso binario…

Era già da tempo un sistema consolidato ma che ora, proprio a causa del contagio epidemico, si è rinsaldato!!!

Va detto altresì che, proprio a causa delle restrizioni, molti di quei “colletti bianchi” resisi finora disponibili, hanno visto diminuire di molto i propri introiti a nero, non potendo più prestare la propria disponibilità (per non dire… complicità) nel portare a compimento quelle proposte iniziative truffaldine, in particolare nel settore pubblico (ma non solo), le quali necessitavano per essere finalizzate, quel necessario sostegno “interno” da parte di quei dirigenti, funzionari e sottoposti…  

Un sodalizio funzionari/mafiosi che ha diretto il proprio sguardo su tutto ciò che riguarda l’economia, gli appalti, ma anche nello specifico il contesto sociale e territoriale, lo stesso sul quale prende forma ed opera…

Ed allora in un periodo così incerto e con il rischio che un nuovo lock-down possa limitare nuovamente molti di quei dipendenti costretti a dover operare in “smart-working” e restando segregati nella propria abitazione, ecco che, senza aver la possibilità diretta d’attuare quei comportamenti lesivi, fraudolenti e soprattutto illegali pur di poter raccogliere ancora qualche mazzetta – offrono ora la propria disponibilità a prezzi ribassati…  

E non mollano niente di ciò che gli viene proposto: chissà… forse per non perdere la priorità acquisita???

Attraverso un portatile collegato per lo "smart working", è stato eseguito ad un'azienda un attacco hacker!!!

Un attacco informatico in grande stile e capace di penetrare in un rodato sistema di sicurezza… 

È ciò che ha dovuto subire una delle aziende tra le migliori al mondo per la produzione di rulli in acciaio e carburo di tungsteno. 

Ora a causa di quest’attacco si rischio una commessa da 12 milioni di euro, infatti l’azienda si trovava in un momento di crescita importante grazie ad una commessa vinta negli Stati Uniti da 12 milioni di euro che comportava la decisione di un ampliamento nella filale produttiva…

Il sistema informatico e tutta la posta elettronica aziendale sono stati paralizzati per quasi un mese a causa di un hacker che è riuscito a violare le maglie di sicurezza attraverso il computer di un dipendente dell’azienda che stava lavorando in “smart working”.

Nessuna richiesta di riscatto in bitcoin è stata effettuata e l’attacco è ancora tutto da definire, posto che, assicurano dall’azienda, non è stato chiesto alcun riscatto in bitcoin, come solitamente avviene in questi casi…

La società con 29 milioni di fatturato, ha sede non solo in Italia, ma anche in Messico e Brasile, ha messo subito in atto tutte quelle azioni per mettere in sicurezza i beni aziendali e blindare la propria rete informatica e reagire celermente al danno appena provocato dall’intrusione.

Sembra quindi che il lavoro dello “smart working” sia di fatto vulnerabile, infatti pur essendo una necessità e una validissima opportunità in tempo di necessario distanziamento sociale causa Covid, esso rivela una certa vulnerabilità cui gli specialisti della sicurezza dovranno dare al più presto risposte sempre più stringenti ed efficaci…

L'Italia delle contraddizioni: tra covidisti e anticovidisti!!!

A questo nostro paese dalle mille contraddizioni, gli mancava soltanto quella di far schierare gli italiani a causa del Covid…

Ecco quindi da una parte coloro che vorrebbero che fossero prese delle disposizioni serie per evitare la diffusone del contagio, mentre dall’altra c’è chi pretende massima libertà e nessun provvedimento restrittivo!!!

Ed allora scendono in campo i genitori che vogliono le scuole chiuse e la didattica a distanza, mentre altri che pretendono che le scuole restino aperte… 

Eguale considerazione per gli insegnanti, c’è chi afferma che quelle aule sono focolai d’infezione e che le misure di prevenzione prese finora sono inefficaci, mentre la maggior parte dei Direttori scolastici afferma che all’interno delle loro scuole c’è la massima sicurezza… 

Poi c’è chi vorrebbe operare attraverso lo smart-working e chi di contro afferma che da casa è impossibile verificare il lavoro svolto da quei dipendenti… d’altro canto va detto come proprio nel pubblico, mi riferisco alla mia regione, molti di essi sono stati “etichettati” quali soggetti improduttivi, individui che – secondo il nostro Presidente della regione, nel corso delle loro ore lavorative… “si grattano la pancia”!!!

Diventa logico immaginare taluni di quei stessi soggetti… ora finalmente a casa senza dover timbrare quel “maledetto” tesserino…

Di ieri tra l’altro la notizia dove ad otto dipendenti dell’Asl Roma 5 i finanzieri del comando provinciale di Roma hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini emesso dalla Procura della Repubblica di Tivoli, per non essersi presentati nel proprio posto di lavoro se pur risultavano presenti, in quanto altri “strisciavano” per loro regolarmente il badge all’ingresso di quella “Casa della Salute” di Zagarolo, mentre altri ancora, si allontanavano subito dopo aver passato il proprio tesserino… 

Che dire… è proprio ascoltando notizie come quella sopra riportata che viene da pensare come ora, grazie all’emergenza sanitaria ed alla possibilità di lavorare da casa, molti di quei soggetti, neppure s’alzeranno dal letto!!!

Continuando con le contraddizioni, abbiamo chi urla che i trasporti pubblici sono veicoli di contagi e quindi vanno limitati per numero,  mentre viceversa altri, in particolari i “pendolari”, pretendono che la disponibilità di quel servizio venga aumentato e che non venga posta su di essi, alcuna limitazione!!!

Poi abbiamo le attività commerciali, in particolare tutti quei servizi di ristorazione, tra cui bar, gelaterie, pasticcerie, pub e ristoranti, la cui apertura è consentita soltanto dalle ore 5.00 alle 18.00, nonché fino alle ore 24 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze, “Dpcm” che ha fatto scendere per le strade i gestori di quei locali, ormai stanchi di non essere ascoltati…

Analoga situazione per quanto concerne palestre, piscine, centri benessere, centri termali, centri culturali, centri sociali e centri ricreativi, anch’esse dovranno chiudere, eccezion fatta per quelli “con presidio sanitario obbligatorio o che effettuino l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza”.

Sospese poi le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo, casinò, etc… ed anche per i centri commerciali è prevista la chiusura nei giorni festivi…   

Stessa situazione per le Chiese che dovranno continuare a fare a meno dei propri fedeli e allo svolgimento di quelle celebrazioni liturgiche, svolgendo tra l’altro in maniera limitata quelle programmate “consacrazioni”!!!

Ovviamente anche in questi casi c’è chi dice che in questa emergenza sanitaria, svolgere attività ginnica non è una priorità, oppure che la stessa può essere anche svolta nelle proprie abitazioni… 

Che delle scommesse si può fare a meno così si risparmia tempo e denaro e che delle chiese non vi alcun bisogno… perché si può pregare inginocchiati tranquillamente in casa propria, tanto Dio… se vuole ascoltarle le nostre preghiere non ha bisogno – come l’app “Immuni” – di conoscere la nostra posizione!!!

Potrei continuare ancora all’infinito, proponendo le istanze di quanti sono al governo e di quanti all’opposizione, ma quelle si sa… sono talmente banali e insignificanti, come lo sono la maggior parte di quei loro interpreti… così ovvi e prevedibili, che neppure li considero, mentre ritengo che vi sia tutta una schiera di settori, quali quello musicale, cinematografico, teatrale, culturale, che oggi sta realmente soffrendo a causa di queste misure di limitazione, ma che indirettamente –a detta di molti medici– quel particolare comparto… non può restare libero, in quanto determina di fatto “assembramento”

E per finire… anche tra gli affiliati della criminalità organizzata c’è chi vorrebbe che questo “lock-down” finisca, sia per i motivi che ho riportato fino a ieri, ma anche per chi – già… anche tra loro – non vorrebbe fare un caz… e desidererebbe continuare così…

D’altro canto, come si dice in quell’ambiente: per mangiare… c’è il “reddito di cittadinanza”!!!