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Iran: verso le elezioni presidenziali…

Il Consiglio dei Guardiani ha finalmente deciso i nomi dei candidati, dando così il via alle elezioni presidenziali in una democrazia che non esiste essendo il Paese sottomesso alle decisioni di una dirigenza ultraconservatrice!!!
 
Difatti, sono stati approvati soltanto 6 candidati su 80, ovviamente tutti conservatori e con forti posizioni contro l’occidente. 
Tra quei sei candidati comunque ci sarebbe un candidato “riformista”, già… il parlamentare Masoud Pezeshkian, l’unico a promuovere legami più stretti con l’Occidente e che spinge affinchè si possano superari i dissidi attualmente in atto dalla comunità internazionale  e fare in modo di revocare le sanzioni che come ben sappiamo soffocano l’economia iraniana!!! 
Tra coloro che non sono stati designati dal Consiglio vi sono  anche l’ex presidente conservatore Mahmud Ahmadinejad e l’ex presidente del Parlamento Ali Larijani, considerato dai “guardiani” troppo moderati…

Masoud Pezeshkian si definisce – a causa dei lutti familiari che lo hanno colpito – “marito, padre e nonno” e finalmente, dopo che si era già presentato alle votazioni del 2021 – a cui il Consiglio dei Guardiani aveva respinto la sua candidatura – ecco che finalmente il medico è stato autorizzato a potersi candidarsi a queste elezioni presidenziali, accelerate come ben sappiamo dalla morte in elicottero del presidente Ebrahim Raisi (incdente del quale ho avuto sin da subito forti dubbi e di cui parlerò a giorni in un mio prossimo post…).

Comunque… sono le donne le prime a voler votare per Pezeshkian, molte di loro infatti non si sarebbero neppure recate alle urne senza questa candidatura, anche se va detto che è egli rappresenta lo “specchietto delle allodole“, in quanto sappiamo bene che a decidere su tutti quei candidati sara sempre il “Consiglio dei Guardiani” e quindi, alla maggior parte degli iraniani, non resterà altro che subire ancora per molto quel totalitarismo, lo stesso che ha determinato in questi lunghi anni una grave inflazione, accompagnata da crisi economica e da una elevata disoccupazione, fattori negativi che hanno portato all’attuale recessione e al deprezzamento della valuta nazionale!!!

Ovviamente il malcontento è palpabile e se non fosse che tutte le manifestazioni pubbliche finora compiute sono state represse militarmente, quel governo fortemente autoritario e attualmente in carica, non durerebbe un giorno in più… 

Comunque una cosa è certa, queste votazioni sono considerate da molti come un qualcosa di artificioso, già… di falso, truccato, servono a ingannare il popolo e soprattutto a tenerlo a bada, ma quantomeno potrebbero rappresentare la svolta ad un cambiamento …

Le previsioni degli esperti prevedono però che ci sarà una bassa affluenza, già… inferiore al 50%, considerata anche l’opera di boigottaggio posta in atto da coloro che non hanno potuto partecipare a questa competizione, definendola in una parola “illegale”!!!

Ecco perché non credo che un uomo da solo potrà mutare questo stato di fatto, perchè ritengo che fino a quando questa dirigenza resterà al governo, nulla di buono potrà mai accadere e difatti, l’eventuali richieste formulate oggi dalla popolazione in particolare da quelle donne coraggiose, di poter godere di una maggire democrazia, vedrete… ahimè verranno – per come finora fatto – soppresse con l’uso della forza!!!

Ma la storia insegna ed il motivo per cui non bisogna arrendersi!!!

D’altrinde è solo questione di tempo: perchè si sa: un’ingiustizia fatta all’individuo è una minaccia fatta a tutta la società!!!

Luca Palamara e il suo nuovo partito…

Luca Palamara, ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati ha deciso di scendere in campo e presenta ora il suo nuovo partito chiamato: “Oltre il Sistema”!!!
Si parte dalla giustizia a cui verranno affiancati temi importanti come il lavoro, la scuola, l’economia, l’ambiente,  la sicurezza sociale, il sostegno alle imprese e per finire alle problematiche derivate dal conflitto in corso…
Ci si prepara in vista delle prossime elezioni politiche senza manifestare eventuali limitazioni o posizioni di corrente partitiche, ma decidendo di volta in volta quanto accade nel paese: Ho deciso – afferma Palamara – di continuare la mia marcia per la verità e per la democrazia in questo Paese. E invito tutti coloro che condividono questo messaggio a metterci la faccia insieme a me e a scendere in campo per far sì che la giustizia sia un tema dirimente è imprescindibile per le elezioni del 2023.

«Mi rivolgo quindi – proseguendo – a tutti, destra, sinistra, centro, astenuti, apolitici: voglio creare una piattaforma iniziale su cui innestare con forza un movimento riformatore nuovo»

Il simbolo del movimento è costituito dalla dea bendata della giustizia con l’Italia sullo sfondo ed il tricolore in basso…

Vi è nel logo lo sfogo di un uomo che ha provato sulla propria persona cosa significa andare contro un “Sistema” collaudato, che si regge da anni su tutta una serie di meccanismi che potremmo definire “perversi” e che hanno determinato negli anni le carriere politiche di molti soggetti e la fine ad orologeria di taluni governi eletti…

Riporta Palamara: io credo che oggi dopo che si è squarciato il velo di ipocrisia che attanaglia da decenni la giustizia, sia giunto il momento di dare un taglio secco col passato e di cancellare per sempre il ricorso strumentale all’uso politico della giustizia, una giustizia che deve essere declinata in ogni sua forma a partire dalla giustizia sociale, alla giustizia economica, alla giustizia fra popoli, giustizia nei concorsi (sperando che non siano già coi posti assegnati). Un compito certamente impegnativo, ma è l’unica strada per fare rinascere l’Italia e «riportarla ad essere fra le prime dieci potenze mondiali».

Ed allora per chi volesse partecipare all’iniziativa, l’appuntamento programmato è per sabato 23 luglio presso l’hotel Baglioni di Roma.