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TARI: buone notizie per chi possiede una seconda casa "stagionale"!!!

Finalmente si è compreso quanto fosse corretto applicare una riduzione della tassa sui rifiuti se il proprietario utilizza l’immobile solo per un breve periodo, come ad esempio a mare nel periodo estivo o in montagna nel periodo invernale…

Applicando questa linea di pensiero i giudici (quelli che ancora in questo paese ragionano con il cervello…) della Commissione tributaria regionale del Lazio hanno condannato il Comune di Anzio a riconoscere a un contribuente un taglio del 30% della Tari.

E’ stata fondamentale l’esposto di un proprietario dell’immobile che ha dato prova di averlo utilizzato non soltanto come single, ma solo per pochi giorni l’anno, in particolare nel solo periodo estivo. 

In primo grado i giudici tributari provinciali di Roma avevano dato ragione al Comune di Anzio, sancendo nel settembre del 2019 la legittimità del “silenzio rifiuto” opposto alla richiesta di sconto sulla Tari avanzata dal contribuente…

Di parere diverso i giudici regionali, i quali hanno riconosciuto, il diritto del proprietario dell’immobile ad ottenere una riduzione della tassa, sancendo, in sostanza, che la sua ridotta presenza nella casa ha comportato una minore produzione di rifiuti. 

I giudici tributari regionali hanno infatti ricordato che i Comuni, nello stabilire l’entità della Tari, debbono tenere in considerazione la potenziale produzione dei rifiuti, tenendo presenti non solo il tipo di uso dell’immobile – e della relativa superfice tassabile – ma anche la quantità di rifiuti conferiti e servizio fornito. 

E dal Consiglio di Stato è arrivata poi un’ulteriore precisazione: il Comune ha mano libera nella definizione dell’entità della tassa, ma deve comunque indicare un tributo che sia proporzionale a quantità e qualità dei rifiuti prodotti.

E, sempre secondo il Consiglio di Stato, è logico supporre che colui che abita con continuità nel territorio comunale ha una capacità produttiva di rifiuti maggiore di colui che, a parità di bene immobile, vi risiede solo in modo saltuario. 

Quest’ultimo passaggio si legava perfettamente alla vicenda presa in esame dalla Commissione tributaria regionale del Lazio, poiché il contribuente era riuscito ad esibire le bollette relative ai consumi di acqua e di energia elettrica, dimostrando così di avere utilizzato l’immobile solo per un breve periodo durante i mesi estivi, con conseguente, precisano i giudici tributari, minor inquinamento ambientale.

Legittima, quindi, la sua richiesta di vedere ridotta del 30% la Tari applicata dal Comune di Anzio che, condannato anche a pagare le spese processuali, ha il ricorso in Cassazione come unica strada per ribaltare la sconfitta subita in Commissione tributaria regionale.

Spero quindi che a breve, molti nostri comuni siciliani (non voglio citare quello che in questo momento ha inviato al sottoscritto una Tari sciellerata, per i pochi giorni estivi trascori al mare…) si adeguino a quanto previsto dal Consiglio di Stato, altrimenti saranno in molti i condomini di quei villaggi turistici nei comuni in questione, a fare ricorso a quei pagamenti richiesti, sapendo tra l’altro di vincere nelle opportune sedi giudiziarie e facendo altresì pagare a quei Comuni le spese processuali… 

Prima quindi si giunga a definire quella riduzione, meglio sarà per i Sindaci di quei Comuni; già consiglio loro d’iniziare a pensare in maniera seria su quanto sopra, formalizzando il nuovo importo da pagare, per ricevere il giusto compenso per il servizio offerto per la raccolta e lo stoccaggio di quei rifiuti!!!

Altrimenti sono certo di poter anticipare che per i prossimi anni, essi non vedranno più versare un solo euro nelle casse comunali da quei proprietari!!! 

Se la giustizia è questa… si comprende il perché la maggior parte dei cittadini delinque!!!

18 anni e 8 mesi all’assassino di Noemi, accoltellata e sepolta viva…
Come non ricordare l’omicidio stradale di un 19enne, causato da un autista che si trovava sotto l’effetto di alcol e droga… ha semplicemente patteggiato la pena a due anni…   
E cosa dire di quell’individuo che ha investito e ucciso una donna incinta di 5 mesi: l’indulto gli ha cancellato la pena; già era stato condannato a due anni e mezzo ma non farà neanche un giorno…
Oppure la responsabile dell’operatore del 118, che ha sottovalutato la situazione e ritardato l’invio del soccorso… un caso di questi giorni dove per l’appunto ad un paziente grave è stata inviata la guarda medica (intervenuta dopo quasi un ora), invece di far sopraggiungere immediatamente l’ambulanza: il paziente è morto e l’operatrice a causa della prescrizione, non verrà condannata… 
Ecco… potrei andare avanti così, con vicende più o meno similari, per ogni giorno dell’anno!!!
Ovviamente non parlo delle vicende giudiziarie più “soft”, come ad esempio quelle legate al mondo della corruzione, del malaffare, di tutti quegli aspetti non violenti, ma pur sempre legati alla criminalità organizzata… 
Per la maggior parte di questi reati, le pene sono… possiamo dire palliative!!! 
Sì… fanno solitamente sorridere!!!    
Già… l’impressione che viene data a tutti noi, è che con l’attuale giustizia nessuno paghi o se sono quelle le pene a cui si va incontro, viene da chiedersi se non sia più semplice delinquere, tanto alla fine cosa si rischia…???
E difatti è proprio questo uno dei motivi che porta oggi molti miei connazionali, ma soprattutto una grossa fetta degli extracomunitari presenti nel nostro Paese a sceglierlo, perché sanno che da noi, qualunque reato commettono, verrà dai magistrati dichiarato impunibile… ed eccoli quindi, dopo solo pochi giorni, nuovamente per strada a delinquere… 
La Legge è uguale per tutti”, ma quando mai… non è vero o per meglio dire non è così, perché chi delinque passa a causa delle nostre aule di giustizia, dal torto alla ragione!!!
D’altronde con un sistema giudiziario come il nostro, nel quale non vi è alcuna garanzia di certezza della pena, dove si vuole andare???
Prescrizioni, indulti, riduzioni, sconti, e tutti quei meccanismi giuridici previsti, affinché quei  246.000 “azzeccagarbugli” (il dato numerico mi è stato confermato ieri, durante il XXXIV convegno nazionale realizzato dall’Ordine Forence e presentato in Piazza Dante),  possano trovare quelle giuste escamotage per i loro clienti, affinché non abbiano a compiere neppure un giorno di detenzione… 
Sì… possiamo aggiungere che il nostro sistema legislativo manca di tutti quei necessari presupposti, per avere una giustizia equa!!!
Concludo con la frase di una mamma a cui hanno ucciso una figlia: “Non c’è soddisfazione di nulla, mia figlia non c’è più!!! Mi aspettavo quantomeno 30 anni, ma fossero 50 o 100, non basterebbero una vita intera per un gesto come quello compiuto…”!!!
E difatti con una giustizia come quella attuale, come si può sperare che i reati diminuiscano???