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Furbetti pubblici… come coprirsi a vicenda!!!


Ci sono volte nella vita in cui, molti… ( non tutti per fortuna… ), iniziano a fare – per quel voler essere superficiali o per motivi più o meno futili…  – minchiate…!!!

Già il problema è che così facendo, si è data l’impressione all’opinione generale che, per ciascuno di noi, ci possa essere un prezzo… e non si parla di milioni di euro… ma di una misera elargizione distribuita a seconda dei livelli… per far si che il sistema venga mantenuto e lubrificato.
Ecco quindi che, alcuni soggetti “esterni” che lievitano attorno a certi palazzi della pubblica amministrazione, tentano sin dalle mattinate d’infiltrarsi, grazie ad alcuni addetti “non proprio corrotti” di quegli uffici…
Ed è proprio grazie a qualche conoscenze, a quel sapersi presentare, a quei modi gentili e garbati, che si viene pian piano a instaurare, un vero e proprio rapporto confidenziale… che si consolida nel tempo… attraverso piccole regalie.

S’inizia con ticket pasti o buoni carburanti, con ricariche telefoniche a card prepagate per i supermercati… e man mano che si sale con le informazioni richieste o con certe particolari esigenze amministrative – queste sì certamente corruttive – ecco che allora inizia a crescere anche il compenso… fino a giungere al ricevimento di somme di denaro…

E’ consuetudine di ogni giorno, all’apertura dei notiziari, ascoltare come alcuni impiegati pubblici siano finiti sotto inchiesta per truffa… in particolare sono proprio quelli degli uffici di gestione, infrastrutture e patrimonio, ad essere sempre sotto i riflettori…
Già il mondo degli appalti pubblici legati alle manutenzioni ed alle forniture, rappresenta per molte imprese, una grossa fetta di business in un particolare momento – quello del lavoro – nel quale la crisi, non permette in modi celeri di concludere trattative private e quindi, riuscire ad inserirsi in quegli affidamenti diretti delle Pa, diventa fondamentale per la sopravvivenza della propria impresa ed è per questo che bisogna “ringraziare” quelle opportune amicizia poste all’interno di quegli uffici…
Ecco quindi che alcuni imprenditori, iniziano a pressare quelle proprie amicizie per giungere ad ottenere – previo esborso di qualche mazzetta – l’assegnazione di alcuni lavori o mera fornitura… e non finisce lì perché, ottenuto l’appalto bisogna fare in modo che non ci siano intralci nei controlli dei lavori, nella realizzazione del Sal, nell’emissione del certificato di pagamento e nella successiva produzione della fattura che l’ufficio contabile dell’ente appaltante dovrà provvedere a liquidare, tutti tempi burocratici che, nonostante la tempistica prevista dalla normativa vigente, se non ben oleati, possono arrivare a pseudo giustificati ritardi, anche di parecchi mesi… 
Non dobbiamo dimenticare a come questi ritardi, causati dalle PA, anche per motivi banali, possano condurre le imprese a vere e proprie difficoltà economiche, tali da condurle  purtroppo alla bancarotta… 
A quanto sopra dobbiamo inoltre aggiungere l’inefficienza del personale preposto… è proprio notizia di questi giorni, su come le indagini della GdF abbiano portato a scoprire un sistema del tutto “italiano” e cioè quello di abbandonare ad inizio giornata il proprio posto di lavoro, dopo aver ovviamente provveduto a timbrare il proprio cartellino…

Assenteismo che è divenuto consuetudine, operato da molti “furbetti” in quelle strutture pubbliche ( in quelle private ciò non potrebbe mai accadere… ) che, grazie alla collaborazione di colleghi compiacenti ( invece di pensare alla propria mansione…) provvedono a far scorrere per nome/conto di quei colleghi assenteisti i cosiddetti “badge magnetici” – contribuendo così anch’essi ad aumentare i già ben noti ritardi… 

Altro che dipendenti incompetenti ed inutili, questi sono prima di tutto “fannulloni”, sorpresi a “chattare“ sui social network, a trascorrere ore sul web (preferendo… siti porno), a discutere per ore su problemi personali ed a sostare per ore nei bar… passeggiando tra i negozi… il tutto avendo bypassato la propria uscita, in barba proprio ai regolamenti disciplinari interni…
E’ un vizio comune quello di non voler fare niente… una sorta di giornata retribuita a spese di noi contribuenti, tanto chi può mai licenziarli… 
Già, questi lavoratori statali, oltre che essere certamente dei raccomandati sono in particolare dei privilegiati, abili infatti nel sapersi coprire a vicenda, grazie ad un sistema collaudato… basato nel saper eludere anche le più semplici regole contrattuali!!!
Una vera vergogna non solo per quanti oggi il lavoro lo cercano, per coloro che lo desiderano con tutte le loro forze, ma soprattutto per quel mancato rispetto nei riguardi degli altri colleghi ( sia del pubblico che del privato), che operano giornalmente con serietà e professionalità, dimostrando non solo correttezza con il proprio impegno, ma soprattutto compensando proprio quella inutilità – sotto tutti i punti di vista – di coloro che hanno pure il coraggio di definirsi colleghi!!! 
E’ proprio vero che l’uomo mediocre si sente indispensabile ma non sa di essere inutile!!!
Già la sua forza sta nel rendere indispensabile la propria inutilità…

Renzi… vedo solo promesse!!!

Che da qualche parte stia cercando di giungere… questo lo si vede… come è altrettanto chiaro a tutti, in quali modi si stia cercando di non scivolare sui suoi stessi passi… arrampicandosi nel muro di quelle promesse… oggi difficili da mantenere…
Si è scoperto – incredibile ma vero – che anche nel pubblico vanno fatti dei tagli…
Ahi… questo è un tasso dolente… perché è proprio in questo bacino che il Pd ha sempre racimolato i propri voti… ed ora cosa fa, dichiara  che è proprio la macchina pubblica l’unica che non ha fatto ancora sacrifici…
E’ un centro di costo ” esorbitante ” dove finora non si è intervenuto… ed è il momento intervenire con dei tagli…

Non per voler prendere le difese di quanti operano nel pubblico…, ma mi chiedevo perché non si è intervenuti in modo più deciso proprio in quelle classi – parlo di quelle istituzionali e politiche – che rappresentano in modo vergognoso proprio lo spreco di questo nostro paese???

Invece di pensare di bloccare i contratti pubblici lasciando i salari sospesi fino al 2015… perché non intervenire dove ci si è accorti che il denaro pubblico è stato mal utilizzato??? 
E’ la solita regola che a pagare sono sempre i più fessi… e non basteranno più le solite promesse villantate!!!
Ora il ns. Presidente del Consiglio ci viene a dire che la situazione non è semplice perché dobbiamo fare i conti con le risorse… ma perché non gli era chiaro quando faceva il sindaco di Firenze…???
Ho sentito parlare di grasso che cola, sì… cola dalle loro pance piene, dal modo in cui hanno permesso a questo paese di proliferare in corruzione e malaffare…nel aver creato un sistema non meritocratico ed anzi così facendo hanno promosso un paese dedito alla evasione ed allo spreco…
Ora si toccano pure gli stipendi delle ns. forze dell’ordine… già con stipendi da fame… ai quali bisogna aggiungere tutti i disservizi creati dalle mancate risorse finanziarie che mettono in ginocchio l’efficienza degli stessi…
per una volta desidereremo vedere fatti alle solite parole… ma la verità – ed è quella che da sempre vado ripetendo – che questi sono dei dilettanti e non sanno neanche da dove cominciare per risolvere i problemi!!!
Promesse che stanno crollando ed anche lui cerca d’arrampicarsi in un’inutile tentativo di non scivolare…perdere quell’unica occasione che gli si è presentata… appoggiato si dal Cavaliere… ma in totale abbandono da parte di quanti all’interno del suo partito avrebbe voluto rottamare…
Renzi ormai è solo… sospeso a quell’unica corda che lo sta tenendo politicamente ancora in vita… ma i cittadini che l’hanno votato ed il suo partito hanno iniziato ad abbandonarlo…

Fuori i fannulloni!!!

Bravo Renzi, ciò che dici è giusto… fuori i fannulloni!!! 

Cosa ne dici se allora cominciamo con una grossa fetta di quei 945, che tra deputati ( 630 ) e senatori (315) siedono, sì forse non è corretto… dormono lì nelle nostre due Camere???
Stia certo che, se verifica di ognuno di loro il lavoro svolto, vedrà che di fannulloni ne troverai a decine… che dico, a centinaia!!!
Il problema infatti in Italia è che siete proprio Voi quelli che date il cattivo esempio…come si dice ” il pesce puzza dalla testa ” ed il nostro è ormai putrefatto da troppo tempo…
Si adesso tutti a fare i soliti proclami, ci eravamo quasi dimenticati di com’è stato finora vivere lontani dalla possibilità di elezioni, ma adesso che siamo in procinto di quelle Europee, ecco che come al solito, tutti ritornano a dire le solite idiozie….
Interessante… quando parla di premiare la meritocrazia, ecco se dovessimo valutare per meriti, qui il numero di coloro che purtroppo operano nella P.A. aumenta in maniera esponenziale!!!

Certamente non bisogna fare di tutta un’erba un fascio, perché nella Pubblica Amministrazione – ha precisato Renzi – c’è un sacco di bella gente, si ed allora, che facciamo Presidente… li proponiamo a Miss e Mister Italia???

Ma per favore, il 90% di questi è entrato lì perché raccomandato e non certamente per meriti, difatti quando si parla di ripristinare il vecchio inserimento nell’ufficio di collocamento con la graduatoria per titoli…, ecco che, proprio per voce del solito portavoce… ( mi fa pena anche nominarlo… ), inutile e raccomandato, di quel partito che, proprio attraverso lo scambio dei voti, ha diviso posti ai soliti parenti e amici… dichiara ovviamente di essere contrario!!!
Ed allora di quale “stretta” sui dipendenti o sui dirigenti parla, se poi questi – come dice egli stesso – non verranno licenziati, già Lui non licenzia… e poi come si dice: mai farlo sotto elezioni!!!

Strano che il commissario alla spending review ha dichiarato che esistono 85.000 esuberi!!!
Ora viene a dirci che i dipendenti non sono troppi, ma bisogna fare in modo che questi lavorino di più!!!
Complimenti c’era bisogno del nuovo Mago di Firenze per arrivarci, ma forse il vero problema e che Lui per primo non sa come fare ad aumentare questa appunto, mancata produttività…
Comunque consoliamoci, a breve tutti diventeremo cittadini digitali: già, ci sarà “un’identità digitale” che farà in modo che ognuno di noi avrà un PIN per l’accesso alla P.A. finalmente non ci saranno più code per un certificato o per pagare una qualsivoglia imposta…

Tutto bello… anzi bellissimo peccato che poi per collegarsi alla rete del Servizio Pubblico si dovrà attendere che la linea adsl non sia come sempre lenta o che il sistema informatico non risulti come  sempre interrotto o proprio come il nostro Paese sempre in fase di costruzione …

L'Antimafia tra appalti pubblici e privati…

Rappresenta uno dei problemi fondamentali nell’applicazione della normativa antimafia e nella verifica dei concorrenti sia in fase di gara che di stipula del contratto.
Vi è infatti un po’ di confusione tra i due accertamenti e cioè tra il momento di verifica e quello riguardante i requisiti generali ( articolo 38, comma 1, lettera b) – Codice dei contratti pubblici).
E’ possibile infatti che proprio tra i due momenti intervengano cause ostative/interdittive che precludono la possibilità di contrarre contratti con la Pubblica Amministrazione.
Infatti se da un lato, in fase di gara si verificano i requisiti dichiarati dall’impresa, dall’altro e cioè immediatamente alla data antecedente la stipula del contratto, si provvede alla richiesta di acquisizione della comunicazione antimafia, solo e soltanto nei limiti dell’aggiudicatario.

Ovviamente gli accertamenti realizzati sono diversi a seconda dei due momenti per cui:
nel primo cso e cioè durante la verifica alla partecipazione riguarderà unicamente i soggetti quali il direttore tecnico, il titolare e/o i soci e l’amministratore.
L’acquisizione della comunicazione antimafia, oltre ai soggetti di cui sopra, riguarderà ( ai sensi dell’articolo 85 del codice antimafia), anche:
– per le società di capitali, tutti i componenti l’organo di amministrazione ed il socio di maggioranza;
– per tutti gli altri tipi di società, anche i membri del collegio sindacale ( legge n. 231/2001).

Il problema nasce nel caso di una struttura di partecipazioni societarie a catena, in quanto non è neb chiaro dove il sistema di controlli ( esteso ) debba fermare i propri accertamenti e cioè a quale livello della compagine societaria, sia perché tale controllo, prevederebbe tempi lunghi ma soprattutto e certamente poiché oneroso.
Stessa situazione cautelativa in fase di gara, andrebbe presa anche su eventuali familiari conviventi, ma qui l’interpretazione giurisprudenziale diventa talmente estesa, che andrebbe affrontata con un argomento a parte…, certamente diverso è il discorso con riferimento alla informazione prefettizia che ( articolo 85, comma 3, del codice antimafia), prevede espressamente la necessità di estendere la verifica anche ai familiari conviventi e cioè con chiunque conviva con la persona sottoposta ad accertamento.

Quanto sopra vale solo e soltanto per i contratti pubblici, mentre la documentazione antimafia cambia totalmente nel caso di rapporti tra i privati, poiché è impossibile al privato di potersi cautelare da quelle imprese non regolari dalla posizione antimafia.
Non esiste alcuna possibilità per il privato di rivolgersi alle Prefetture per richiedere la documentazione antimafia, analoga situazione se la richiesta viene fatta alla Camera di Commercio nel caso in cui si richiedesse loro, di rilasciare un certificato camerale con la dicitura antimafia.

Come comportarsi quindi???
Qualche ente suggerisce di richiedere:
– la visura delle iscrizioni nel casellario giudiziale, ai sensi dell’articolo 33 del DPR 14 novembre 2002, n. 313 (T.U. delle disposizioni in materia di casellario giudiziale), poiché tale documento, pur non avendo alcuna efficacia giuridica, riporta comunque tutte le iscrizioni contenute nel casellario giudiziale, comprese quelle di cui non è fatta menzione nei certificati rilasciati al privato;
– un certificato dei carichi pendenti, che attesta l’eventuale sussistenza di sentenze di condanna anche non definitive;
La nuova legge anti-corruzione prevede ( art. 1 comma 52/57 ) l’istituzione presso le prefetture, di controlli periodici per quelle imprese che operano in quei settori di attività particolarmente a rischio, in quanto si pongono in quei settori particolarmente interessati, sia dalle aggiudicazioni degli appalti pubblici e quindi interessati dalla criminalità organizzata.
Tra queste abbiamo: 
a) trasporto di materiali a discarica per conto di terzi;
b) trasporto, anche transfrontaliero, e smaltimento di rifiuti per conto di terzi;
c) estrazione, fornitura e trasporto di terra e materiali inerti;
d) confezionamento, fornitura e trasporto di calcestruzzo e di bitume;
e) noli a freddo di macchinari;
f) fornitura di ferro lavorato;
g) noli a caldo;
h) autotrasporti per conto terzi;
i) custodia dei cantieri.

I meccanismi di tutela ci sono tutti il problema è farli rispettare.
Assistiamo purtroppo giornalmente, alla conclusione di procedure giudiziarie nelle quali, da un lato vengono escluse quelle imprese che, a causa d’informative “positive” prefettizie, non possono continuare quegli appalti già aggiudicati, mentre di contro, assistiamo all’assegnazione degli stessi lavori ad altre imprese, che in sede di contratto e secondo i cosiddetti ” controlli” vengono considerate limpide, ma che poi successivamente nel corso dei lavori e quasi sempre all’ultimazione degli stessi, vengono invece delegittimate e marchiate quali “affiliate”…
Un doppio scherno per quanti ( dipendenti della prima impresa ) si sono visti soffiare via parte del proprio operato, diminuendo se non perdendo cosi di fatto, oltre alla prospettiva di continuità per la società nella quale si stava operando, anche e purtroppo il proprio posto di lavoro, incredibilmente a scapito di quelle imprese, poi risultate aggiudicatarie, che grazie a chissà quali articolate procedure ( e non entro nei meriti della volontarietà di quei controlli, che visti poi i successivi sviluppi delle indagini, possiamo ben dire, essere stati fatti in maniera molto approssimativa… ), che hanno posto queste cosiddette società come “cristalline”, ma che successivamente si sono dimostrate tutt’altro.
Abbiamo potuto leggere come, nel corso dei lavori, questi abbiano utilizzato manodopera, subappaltatori, lavoratori autonomi e fornitori e/o noli, senza alcun rispetto delle normative previste, anzi, affidando proprio l’intera gestione dell’appalto a soggetti che ora, attraverso le indagini, sono risultate organiche proprio di quel sistema, che tanto sin dall’inizio si era voluto contrastare!!!

ALLARME ANCE!!!

Dopo aver assistito impotenti, ad un continuo e costante crollo degli appalti pubblici nella nostra regione, ecco che finalmente, dopo cinque anni, la nostra Associazione Nazionale dei Costruttori Edili, prende coscienza del fatto, che le gare d’appalto sono diminuite di quasi… l’80% !!!

Ma la cosa cosa più interessante è dover ascoltare le solite ed abituali dichiarazioni e cioè quelle per cui si attende da parte del Governo nazionale, i consueti segnali di sostegno, che diano in tempi celeri quelle risposte definitive!!!
Questa crisi infatti, rappresenta proprio per questa categoria, quella con il maggior numero di disoccupati, sia direttamente che per quanti da esterni ne costituiscono il cosiddetto “indotto parallelo”, di supporto per quelle attività previste negli appalti per le imprese di costruzioni.
Se poi analizziamo in maniera più dettagliata il problema, ci accorgiamo però, che molte di quelle gare d’appalto aggiudicate, non erano poi così necessarie da essere realizzate…

Se a quanto sopra aggiungiamo, che nel contempo non sono state portate a compimento, quelle regole necessarie e precise, che sin dalla fase di aggiudicazioni permettano ad una corretta procedura della loro attuazione e che successivamente e cioè durante la loro esecuzione, espletino l’applicazione di quanto previsto, senza modifiche più o meno volontarie, che servono soltanto a creare anarchie procedurali, di cui tutti poi approfittano…

Dover assistere ad appalti aggiudicati con il 40-45% di ribasso, favorire l’affidamento di lavori a società, che d’impresa nulla possiedono in attestazioni o certificazioni, imprese che vengono costituite ad hoc, solo e soltanto per la durata dall’appalto ( nascono, crescono e muoiono nel giro di qualche anno), per poter sfruttare al massimo quel circolo vizioso economico, conveniente e purtroppo a volte, ingannevole e fraudolento…

Ci si accorge sempre in ritardo, di come queste imprese, in particolare verso la fine dell’appalto, non provvedano al pagamento di quanto loro previsto in oneri previdenziali ed assistenziali, al pagamento delle quietanze a fornitori, subappaltatori e soprattutto dipendenti, che si ritrovano ad essere beffati dal proprio datore di lavoro, il quale non garantisce più ne le residue mensilità e neppure il proprio TFR, mentre per i versamenti alla Cassa Edile, essendo stati detratti in precedenza ai lavoratori durante l’esecuzione dei lavori, quanto poi sembrare regolarmente versata da parte dell’impresa, rappresenta l’ulteriore beffa e cioè un giroconto gratuito, di cui a farne le spese è come come sempre, il solito e povero lavoratore!!!

La verità è che le regole non vogliono essere realizzate, si tenta sempre di trovare quegli espedienti, che permettano di realizzare con il minimo sforzo il massimo risultato, a discapito di quelle leggi e regole certe…
Si evita così il rispetto delle normative, permettendo così la realizzazione di lavori non sempre a regola d’arte, senza alcuna verifica corretta qualitativa dei materiali utilizzati, la loro certificazione ed il più delle volte, sostenuti dalla partecipazione di quanti, nella loro funzione di controllori, non controllano, ma anzi il più delle volte sono collusi con l’impresa stessa…
Direttori dei lavori, Coordinatori della sicurezza e responsabili di Enti pubblici, che invece di essere “super partes”, pensano a sfruttare quella loro posizione, per garantirsi vantaggi personali immediati per se o per qualche successiva richiesta…
A cosa serve quindi sapere che il Governo Nazionale si sta impegnando a sbloccare circa 2,5 miliardi di opere pubbliche, quando alla fine questo sistema “linfatico” continua a sostenere sempre i soliti eletti???

Alla fine però, ciò che realmente interessa a questi cosiddetti “imprenditori”, non è la crescita del proprio territorio, quella concreta capacità di voler investire per migliorarne lo sviluppo e l’economia, quel volersi perfezionare, non con l’unico interesse di accrescere il proprio profitto, ma adoperandosi per poter progredire se stessi e quanti, attraverso il proprio impegno lavorativo, permettano all’impresa stessa di vederne prosperare i risultati e nel contempo essere di traino per quello sviluppo economico e finanziario, tanto necessario per la ripresa di tutta la nostra economia…
Non servono nuovi finanziamenti e neppure regole ormai superate, che sono servite soltanto a foraggiare quel sistema politico-clientelare, che ha permesso ad alcune società di lavorare e ad altre invece di soccombere…
E’ strano, ma quando sento qualcuno dichiarare di voler mettere troppo entusiasmo nel proprio incarico, ho sempre l’impressione che sprechi più tempo ad entusiasmarsi che a lavorare…