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Messina: due nuovi magistrati entrano a far parte della Direzione distrettuale antimafia di Messina!!!

Sono Roberto Conte e Francesca Bonanzinga i due magistrati che entrano a far parte della Direzione distrettuale antimafia di Messina, guidata dal procuratore capo Antonio D’Amato. 

La designazione è stata ufficializzata venerdì 3 c.m. dopo il parere favorevole del Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo.

I due sostituti si occuperanno soprattutto della criminalità che tiene in scacco la fascia jonica del messinese, D’Amato li ha infatti assegnati entrambi alla macro area di lavoro “Messina e fascia jonica”.

Ricordo che avevano presentato domanda anche i PM Annamaria Arena, Giuseppe Adornato, Roberta La Speme, Piero Vinci e Marco Accolla e auspico che celermente anch’essi potranno ricevere – anche in un’altra sede giudiziaria – questo delicato incarico che abbiamo visto negli anni meritevolmente rappresentato dai loro colleghi, alcuni dei quali ahimè vittime di quella stessa criminalità fortemente presente nella nostra isola…   

Ho letto nel web che i due magistrati hanno coordinato in questi anni diverse e importanti indagini in tema di criminalità economica e reati contro la pubblica amministrazione, ma non solo, anche contro lo spaccio di droga e in tema di reati contro le fasce deboli. 

Da oggi continueranno a farlo anche nelle indagini che riguardano la mafia.

E difatti, su quest’ultimo punto sono sin d’ora certo che avranno molto da fare, sì… in particolare quando estenderanno le loro inchieste giudiziarie a tutti quei collegamenti fortemente presenti in quella provincia e che legano allo stato attuale, quell’associazione criminale alla massonera peloritana!!!

TERZO LIVELLO: "Ah… finalmente qualcosa comincia a muoversi in quel Tribunale di Messina"!!!

L’hanno chiamata operazione “Terzo livello”!!!

La Dia di Messina in collaborazione con il centro operativo di Catania, supportata dalle  centrali di Reggio Calabria, Palermo, Bari, Roma, Caltanissetta, Catanzaro e Agrigento, ha dato il via a numerose ordinanze cautelari…

Tra i destinatari del provvedimento figura anche l’ex Presidente del Consiglio comunale di Messina, candidata sindaco alle recenti amministrative, Emilia Barrile. 
Secondo l’accusa, la Barrile (ora ai domiciliari), con l’aiuto di imprenditori titolari di alcune società, avrebbe messo su un sistema d’affari “per godere di appoggi elettorali“…
Sarebbero state difatti create delle cooperative “ad hoc”, che provvedevano all’assunzione di giovani, per svolgere lavori all’interno della Pubblica amministrazione. 
Il tutto ovviamente per avere in cambio da quelle assunzioni… voti per la propria campagna elettorale!!!
Inoltre, attraverso vari patronati, si agevolavano molti giovani a ricevere dall’INPS la disoccupazione. 
Le indagini non si sono concluse e sembra che attualmente sono all’incirca 13 i destinatari delle misure cautelari, a cui vanno sommati altri 7 e precisamente, esponenti della politica, imprenditori, amministratori, faccendieri,  titolari di una società di vigilanza e uomini della criminalità peloritana…
Sono ritenuti responsabili a vario titolo dei seguenti reati: corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità in concorso, corruzione, detenzione illegale di armi, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, turbata libertà degli incanti, associazione per delinquere, intestazione fittizia di beni, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte…
Inoltre, sono in atto ingenti sequestri dei beni, che colpiscono non solo i beni personali ma anche quelli societari, i quali, tra beni immobili e mobili, superano oltre 35 milioni milioni di euro…
L’indagine, non ancora conclusa, ha fatto emergere una ulteriore rete di rapporti clientelari/affaristici nella gestione della cosa pubblica e ci si aspetta un ampliamento della vicenda giudiziaria…
Il Sindaco di Messina, Cateno De Luca, appena ascoltata la notizia ha commentato così: “Noi non giudichiamo, semmai attendiamo il commento di quelle ‘anime belle’ che hanno l’abitudine di speculare politicamente sulle altrui vicende giudiziarie. È una vicenda triste. Tutta da approfondire, ma forse anche prevista o prevedibile. Non abbiamo l’abitudine di speculare sulle altrui vicende giudiziarie. Altri lo fanno per vivere, ma questa volta avranno forse qualche motivo di imbarazzo. Noi andiamo avanti per la nostra strada che è quella giusta. Se, come in questo caso, coincide con quella della Giustizia è ancora meglio”!!!