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"Mafiosi convertitevi. Un giorno verrà il giudizio di Dio e dovrete rendere conto delle vostre malefatte".

Ha dirlo è stato Papa Giovanni Paolo II…
E’ finito il tempo in cui i Parroci invitavano i fedeli alle messe per celebrare funzioni per i boss: le chiese d’ora innanzi… resteranno chiuse!!!
Ci voleva Papa Francesco a far comprendere ai “membri” di questa sua “nuova” chiesa, che è giunto il tempo di cambiare pagina, che non si può più procedere, per come si è fatto finora, divenendo espressione vassalla di quel sistema criminale e mafioso, in cambio di consistenti donazioni…
Possiedo un bellissimo libro di Vincenzo Ceruso intitolato “Le Sacrestie di Cosa Nostra“, nel quale vengono riportate molte inchieste su preti e mafiosi… su qui modi d’essere famiglie religiosissime, le stesse che ignoravano (o facendo finta di non comprendere) le brutalità commesse dai propri familiari…
Ed allora, ecco che anche da quella parte più nobile del clero, si è iniziato a dare concreti segni di cambiamento…
I vescovi (abbiamo visto come molti di loro negli anni siano andati a braccetto con alcuni boss mafiosi…) hanno finalmente inizio a prendere le distanze da quel mondo criminale, condannando quanto compiuto ed intervenendo direttamente su quei loro parroci a volte “distratti”…
Ecco quindi che a don Michele Delle Foglie è stata vietata (o meglio annullata) la messa in suffragio di un boss…
Le porte della chiesa, per come disposto dal questore di Bari (Carmine Esposito) verranno sbarrate, per motivi di ordine e sicurezza pubblica…
Il sottoscritto, a differenza della maggior parte dei giornalisti, vorrei distaccarmi da quei pregiudizi ipocriti, da quei “Salomone” che innalzatisi a giudici, decidono ora ciò che è giusto da ciò che è errato…
La celebrazione della messa, quella commemorazione a suffragio dei defunti non ha di per se alcun valore…
Sarà d’altronde il giudizio di Dio a valutare le azioni di quel defunto: se esso sia stato nel corso della propria vita… mafioso, oppure, (per come in molti ora si considerano… pur non essendoli) “persona perbene“…
Se avessimo potuto giudicare, quanti nel corso di quella loro esistenza, si sono fatti corrompere o hanno partecipato concretamente a quel sistema clientelare, colluso e mafioso, svendendo  per poche migliaia di euro se stessi… ecco che -sia allora che oggi- per questi soggetti, non si sarebbe dovuto commemorare alcuna funzione religiosa, eppure, sappiamo bene, come sia andata così…
D’altronde, non è l’invito espresso dal parroco a dare fastidio a quei compaesani, ma sapere (da parte di ognuno di essi…) che a quella celebrazione avrebbero dovuto partecipare!!!
Poiché con un numero così esiguo di abitanti, una eventuale loro assenza, sarebbe stata notata e quella mancanza, avrebbe di fatto compromesso se stessi, mostrando il distacco che per l’appunto si era deciso di manifestare…
Per cui la verità è che per molti di essi, questa limitazione ha rappresentato un vero e proprio sollievo, in quanto ha permesso di nascondere quel proprio essere vile, ma come sempre…  nessuno vorrà mai ammetterlo!!!
Non far svolgere la messa è difatti una sconfitta… non per quei familiari, ma per le istituzioni, per la chiesa, per le persone oneste che avrebbero dovuto e potuto –proprio con quella loro assenza– dimostrare la non complicità e collusione con quei metodi mafiosi!!!
Di contro, non partecipando a quella messa di suffragio, la popolazione avrebbe dato un segno di forza, dimostrando di non gradire quell’invito e quanto compiuto da quel soggetto in vita…
L’essersi celati dietro a quel provvedimento del questore, ha attestato la propria debolezza, il non saper manifestate in prima persona e ad alta voce, il proprio dissenso…
La debolezza umana ha avuto per l’ennesima volta successo, e non saranno quelle denunce anonime a cambiare le cose… restano infatti, veri e propri metodi insignificanti, che dimostrano di voler rimanere legati a quei principi omertosi, con i quali, da sempre, si è convissuto e che tutt’oggi, non si ha il coraggio di cambiare… 
Quindi, rivolgendomi a coloro che sanno di non essere moralmente corretti, dico… non permettetevi di scagliare la pietra, non puntate l’indice per condannare, perché non potete e non sta a voi farlo… per favore tacete!!!
Sono certo che se Dio decidesse improvvisamente di non tener conto di quel “libero arbitrio”, decidendo di giudicare tutti i defunto direttamente sulla terra, comunicando all’istante, già proprio durante quella funzione religiosa, chi possa ritenersi meritevole quel suo perdono divino e chi no… (con riferimento ovviamente ai peccati commessi e alla loro gravità), sono certo che la maggior parte di essi, resterebbe delusa…
Ma come ci hanno insegnato, Egli rappresenta la bontà e la misericordia; lasciamo quindi ad ognuno il proprio compito… il nostro resta in questa terra, e pretende un comportamento  in ogni circostanza, onesto e coerente!!! 
Per cui, al sottoscritto non fa minimamente differenza, saper che i familiari di un defunto, possano ricordarlo con una preghiera, lo ritengo legittimo…  se pur non condivido in alcun modo, l’eventuali azioni compiute in vita, da quel loro parente… 
Perché su una cosa sono d’accordo con il parroco di quella chiesa: Le sante messe non si celebrano in onore dei defunti, le sante messe si celebrano a suffragio dei defunti e quanto più si è peccatori… tanto si chiede la misericordia di Dio“!!!

Mafiosi, io vi scomunico!!!

Finalmente dopo anni di completo silenzio e connivenze da parte dei suoi uomini, di collusioni con il sistema mafia, ecco che un Papa – precisamente Papa Francesco – tuona la carica contro chi continua ad operare all’interno di quei meccanismi torbidi, che ormai ben conosciamo…
Ed è per questo che allora grido anch’io a gran voce: scomunicalo…, già scomunica chi ancora oggi dietro l’abito talare, si nasconde per paura o per non perdere la propria professione… – causa un possibile allontanarsi dei propri fedeli – perché poi è di questo che parliamo, del mantenere e conservare quei benefici, cui non si vuole rinunciare!!!   
Ed allora ecco che, mentre il Papa si “alza” a gridare contro questo malcostume…, c’è chi all’interno della Chiesa “s’inchina” o meglio fa inchinare il carro votivo per mezzo minuto sotto l’abitazione di un boss della ‘ndrangheta, condannato all’ergastolo…
Come si dice due pesi e due misure, e difatti lo stesso parroco, non contento di quanto fatto emergere dai giornali, durante una successiva messa…, accorgendosi della presenza di giornalisti in fondo alla chiesa, ha chiesto ( in modo molto rustico, dopotutto è il suo cognome ) ai propri fedeli di prenderli a schiaffi… 
Ve la immaginate quella povera Madonna… anch’essa piegata ad omaggiare… e poi ci meravigliamo che a volte queste statue piangono… e cos’altro potrebbero fare, per farci capire che questi atteggiamenti, non fanno altro che farle soffrire!!!
Francesco, so che stai facendo pulizia all’interno della tua casa e capisco anche che certi panni vanno lavati senza fare tanto clamore…, ma forse è bene che, dopo aver allontanato definitivamente coloro che hanno abusato sessualmente di minori o abbiano avuto atteggiamenti non inclini con la vocazione scelta, ecco, fatta quella prioritaria pulizia, si passi a scomunicare definitivamente tutti quei preti mafiosi, che continuano a professare non il vero pentimento ( che se dimostrato con i fatti, può divenire per tutti, anche per i mafiosi, vero perdono per la propria salvezza… non soltanto perché si ha paura dell’altra vita, quella dell’aldilà, ma anche e soprattutto per dare nuovamente valore a questa, la stessa che non si è saputi valorizzare e di cui oggi si è deciso di pagarne il prezzo… ), ma quei valori innaturali, che non tengono conto di alcun rispetto, ne per se e neanche per le persone loro care, tendenti con le loro azioni solo e soltanto al proprio tornaconto ed ai propri interessi…
Ecco questi pseudo preti, vanno condannati e buttati in un girone qualsiasi di quell’Inferno Dantesco e preferibilmente – aggiungerei io… scherzosamente – girati nel pentolone con olio bollente…
Madre Teresa di Calcutta andava sempre dichiarando che “se vogliamo veramente amare, dobbiamo imparare a perdonare ”. 

Il papà di Yara: In questi giorni dobbiamo pensare solo a pregare per la famiglia Bossetti, perchè stanno soffrendo più di noi…


E’ il pensiero di Fulvio Gambirasio, riportato da don Corinno, parrocco di Brembate e da sempre vicino alla sua famiglia…

Certamente sono delle dichiarazioni molto forti, di un uomo che è riuscito a superare, andando ben oltre quei sentimenti di perdono, difficilissimi da provare ed ancor più da manifestare, nei riguardi di quell’individuo, oggi indagato sull’omicidio della propria figlia.
È stata un’indagine faticosissima, ha dichiarato presso la Procura a Bergamo il pm Letizia Ruggeri, titolare dell’inchiesta, che ha coinvolto, dopo il ritrovamento del cadavere, un controllo sistematico di circa 120.000 persone – precisamente le loro schede telefoniche – e successivamente l’individuazione del Dna l’ormai famoso “Ignoto 1” che ha permesso con 18.000 screening di Dna effettuati sui residenti della zona d’individuare nel Dna del nipote del Guerinoni una possibile traccia. 

Da qui si passati ad effettuare gli screening su tutta la famiglia, fino a giungere, alla riesumazione del cadavere del presunto padre dell’arrestato che ha permesso di confermare che il Dna riscontrato negli indumenti di Yara, fossero corrispondenti con il Guerinoni – ora riconosciuto come padre dell’omicida, e quindi con quello del proprio figlio “ignoto 1”

Ora che – forse –“ignoto 1 “ è stato arrestato, inizieranno i riscontri, si valuteranno tutte le posizioni, anche quelle difensive e speriamo si possa giungere celermente ad una definitiva soluzione.
Certo oggi, la tranquillità di cinque famiglie è sparita… già sono in tanti a dover soffrire per questa situazione, c’è quella dei Gambirasio – certamente la più colpita – per la perdita della propria figlia, poi c’è quella del Guerinoni che oggi – a distanza di 40 anni – scopre di avere un padre “insospettabile”, totalmente diverso da quello a cui avevano sempre creduto e cioè, con 2 figli in più…, mentre l’altra famiglia cioè quella creata dalla madre con il Sig. Bosetti, oggi ad essa, cade un fulmine a ciel sereno, in quanto il marito “forse” ha scoperto di non essere lui il vero padre dei due figli e certamente i ragazzi, Massimo Giuseppe Bossetti e sua sorella, che di questa storia non ne sapevano niente, scoprono ora di avere un altro padre biologico…

Ed infine non bisogna dimenticare delle due famiglie, quella nella quale oggi si trova sotto inchiesta il, marito e padre di tre figli, con una moglie totalmente sotto shok… ed ancora i genitori certamente di Lei, suoceri del M.G.Bosetti, che non accettano di credere a quanto in questo periodo, sta accadendo al proprio genero…

Una vicenda che ha tenuto in questi anni con il fiato sospeso tutti noi, che desideravamo presto che l’assassino venisse trovato, eliminando in particolare così, l’eventuale possibilità che quanto commesso si potesse ancora ripetere, ma dall’altro, la necessità sempre di garantire che nessuna persona innocente, possa erroneamente finire i suoi giorni in carcere… 

Io comunque trovo difficile accettare quanto dichiarato dal padre di Yara…
Già, come si fa a perdonare, in situazioni come queste, in cui emerge una realtà terribile, tale da mettere di fronte una vittima ed un carnefice?
Non vorrei infatti che con questo modo “cristiano – soft ” di condonare e perdonare gli assassini, passasse il messaggio di giustificare questi orrendi atti, come se con questo perdono ci si volesse porre su un piano superiore, quel trono elevato dal quale si possa decidere chi assolvere e chi punire…
A nessuno è data questa possibilità…e nel caso specifico neanche a questi genitori!!!
A loro non è data questa possibilità, non possono parlare per nome e per conto della propria figlia morta ammazzata!!!
In particolare proprio perché, non si è ancora giunti a definire l’assassino… e soprattutto perché finora, questo cosiddetto “perdono” non è stato ancora richiesto!!!
Come si può in genere perdonare loro, se essi non sanno ciò che fanno? Non si ha proprio niente da perdonare…

Friedrich Nietzsche

Femminicidio…

Per fortuna il volantino è stato ritirato ed anche lo pseudo sacerdote risulta sparito nel nulla e speriamo che non torni più a celebrare messa in altre parrocchie…
La pazzia dell’uomo si manifesta in molte vesti e tra queste c’è anche quella talare, in particolare ciò è quanto successo al parroco della chiesa di San Terenzo a Lerici, che riprendendo una lettera pastorale ” Mulieres dignitatem ” muove dubbi sul “femminicidio”, accusando proprio le donne, che attraverso il loro modo di vivere, di mostrarsi, nei manifestati comportamenti, si sono allontanate dalla virtù e dalla famiglia…
Già la colpa delle donne è quella di provocare, generando attraverso particolari usi e costumi, una forma di violenza estrema, generata questa, sia nel pubblico che nel privato, con maltrattamenti fisici e psicologici, sessuali e familiari, ponendo gli aggressori, il più delle volte impuniti, da regole maschiliste e da Istituzioni disinteressate, accompagnando così la donna violentata e indifesa, a trovare e giustificare, quale unica soluzione a quella ricercata libertà… il suicidio!!!
Ed è così che Pietro Corsi ( chiamarlo ” Don ” mi fa venire il volta stomaco… ) pubblica nella propria bacheca, quanto egli considera corretto, cioè che il comportamento delle donne, debba passare attraverso una autocritica…, dove le responsabilità di quanto possa avvenire all’interno delle case, delle famiglie, sia da imputare ad entrambi le parti ed in particolare alle donne…
Questa autonomia, tanto ricercata da parte delle donne, questa voluta autosufficienza, questo modo libero di vivere i rapporti, questa libertà sessuale manifestata, provoca tensione ed in alcuni soggetti manifestazione di forza, che non sapendosi esprimere, attraverso le parole ed il dialogo, sfocia in reazioni che conducono alla violenza…
E’ quindi, di chi è la colpa se come scrive nel suo volantino, le ragazze o le signore mature, circolano per strada, con quei vestiti provocanti e succinti… e quanti tradimenti si consumano sui luoghi di lavoro, nelle palestre o nei cinema? 
Potrebbero farne a meno…, già costoro provocano negli uomini istinti animaleschi, provocando quando non facilmente percorribile, violenze o abusi sessuali…, quindi alla fine care donne… la colpa è vostra perché ve la siete cercate!!!
Ora quello che disgusta non è credere che una persona, con forti problemi psichici, possa giungere a condividere una qualunque lettera, che nasconde al suo interno un messaggio subliminale, pericoloso e perverso…, ma sapere che coloro che si sentono predestinati a dover trasmettere messaggi d’amore e di pace, manifestano e giustificano, atti criminali che vanno sempre condannati e dove coloro che li commettono, debbono ricevere misure restrittive esemplari, potendo stravolgere le attuali regole carcerarie, ponendo così questi criminali, in Istituti penitenziari a conduzione femminile…
Tollerare ancora, da parte di preti, manifestazioni del genere, palesano logiche di una inespressa mascolinità, trovando conferme in quelle soffocate inibizione per l’altrui sesso e dove passate e represse umiliazioni, nascondono oggi gli effetti della propria omosessualità…  
Preferisco quindi l’amore decantato da padre Vito Lombardo, parroco della chiesa di San Lorenzo, che durante l’omelia, ha dichiarato ai propri fedeli presenti, il proprio amore per un ragazza di Marsala,  che entro quattro mesi gli darà un figlio…
Ecco almeno un uomo, prima ancora che prete…, ha deciso di provare e trasmettere con un gesto, quell’intima manifestazione gratuita d’amore, verso un altro simile…, già, lo stesso messaggio d’amore che c’è stato trasmesso per millenni, dove attraverso l’unione si giunge alla fiducia, alla consapevolezza ed alla responsabilità, non soltanto per noi stessi, ma soprattutto nei riguardi del  nostro partner…