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Pasqua, Suor Pasqualina e le sette bellezze…

Che Pasqua potesse riservarci qualche sorpresa era probabile, ma che la Rai trasmettesse una fiction ( è soltanto con questo nome può essere chiamata…) su quanto avvenne purtroppo nella seconda guerra mondiale, stravolgendo storicamente i fatti e tentando di giustificare quegli ignobili ” Silenzi ” fatti dall’allora Papa Eugenio Pacelli…detto Papa PIO XII e veramente vergognoso…
Nascondere gli accordi segreti fatti con il Terzo Reich, pur di salvaguardare se stesso, lo Stato Pontificio ed i loro cardinali…e quanti operavano attorno ad essi, preservare così la propria struttura, proteggere quell’immenso patrimonio millenario, custodire gli oggetti preziosi, compiacendo ovunque i gerarchi nazisti, criminali di guerra come Eichmann, Barbie e Mengele, e fornire loro quei lasciapassare per l’Argentina di Peron, attraverso  l’Operazione Odessa, incassando in cambio l’oro ed il denaro, frutto di quanto ricavato dall’uccisione del popolo ebraico… non avrà mai perdono!!!   
Mi chiedo quindi, a cosa ed a chi oggi, può giovare falsificare quella cruda realtà, sperando che le nuove generazioni, sempre più portate a conoscere la storia, per averla sentita/vista in Tv, senza leggere quanto invece è stato riportato dagli storiografi, nei documenti ricevuti e nascosti dalla Santa Sede, celare le deportazioni  effettuate, eclissare sugli stermini di massa che giornalmente venivano a compiersi nelle camere a gas, barbarie che in nome della razza pura Ariana, si compivano a danno del popolo ebraico, trovando seguaci da parte di coloro che in nome del cristianesimo, attraverso questa nuova crociata, condannavano finalmente coloro che avevano messo in croce il loro messia…, dimostrazione della bestialità e degli istinti primordiali umani, che fecero precipitare l’umanità al livello di un infimo degrado…  

Per fortuna alla fine, almeno nello sceneggiato, Egli ammette la propria inadeguatezza, i torti fatti e le offese commesse… chiedendo perdono!!!
Peccato comunque che questo perdono, Egli non l’abbia mai espresso in vita, ne l’abbia mai scritto ed è soltanto attraverso un grande Papa, quale è stato Giovanni Paolo II, che chiedendo “perdono” per il comportamento di coloro che, nella storia, hanno causato tanta sofferenza al popolo ebraico come con la Shoah, che la Chiesa a iniziato un nuovo cammino di purezza…

L’aver definito ” Crimine contro Dio e l’umanità” e aver sottolineato quanto ” inaccettabile e intollerabile ” fosse chi, tra gli uomini di Chiesa, abbia potuto negarla o la minimizzarla…, chiariva in maniera definitiva, ogni riferimento storico, a chi l’aveva indegnamente preceduto…
Ah… è Suor Pasqualina??? Lasciamo perdere, preferisco il ” Pasqualino Settebellezze ” nel film di Lina Wertmüller…

Pasqua, Suor Pasqualina e le sette bellezze…

Che Pasqua potesse riservarci qualche sorpresa era probabile, ma che la Rai trasmettesse una fiction ( è soltanto con questo nome può essere chiamata…) su quanto avvenne purtroppo nella seconda guerra mondiale, stravolgendo storicamente i fatti e tentando di giustificare quegli ignobili “ Silenzi ” fatti dall’allora Papa Eugenio Pacelli…detto Papa PIO XII e veramente vergognoso…
Nascondere gli accordi segreti fatti con il Terzo Reich, pur di salvaguardare se stesso, lo Stato Pontificio ed i loro cardinali…e quanti operavano attorno ad essi, preservare così la propria struttura, proteggere quell’immenso patrimonio millenario, custodire gli oggetti preziosi, compiacendo ovunque i gerarchi nazisti, criminali di guerra come Eichmann, Barbie e Mengele, e fornire loro quei lasciapassare per l’Argentina di Peron, attraverso  l’Operazione Odessa, incassando in cambio l’oro ed il denaro, frutto di quanto ricavato dall’uccisione del popolo ebraico… non avrà mai perdono!!!   
Mi chiedo quindi, a cosa ed a chi oggi, può giovare falsificare quella cruda realtà, sperando che le nuove generazioni, sempre più portate a conoscere la storia, per averla sentita/vista in Tv, senza leggere quanto invece è stato riportato dagli storiografi, nei documenti ricevuti e nascosti dalla Santa Sede, celare le deportazioni  effettuate, eclissare sugli stermini di massa che giornalmente venivano a compiersi nelle camere a gas, barbarie che in nome della razza pura Ariana, si compivano a danno del popolo ebraico, trovando seguaci da parte di coloro che in nome del cristianesimo, attraverso questa nuova crociata, condannavano finalmente coloro che avevano messo in croce il loro messia…, dimostrazione della bestialità e degli istinti primordiali umani, che fecero precipitare l’umanità al livello di un infimo degrado…  

Per fortuna alla fine, almeno nello sceneggiato, Egli ammette la propria inadeguatezza, i torti fatti e le offese commesse… chiedendo perdono!!!
Peccato comunque che questo perdono, Egli non l’abbia mai espresso in vita, ne l’abbia mai scritto ed è soltanto attraverso un grande Papa, quale è stato Giovanni Paolo II, che chiedendo “perdono” per il comportamento di coloro che, nella storia, hanno causato tanta sofferenza al popolo ebraico come con la Shoah, che la Chiesa a iniziato un nuovo cammino di purezza…

L’aver definito “ Crimine contro Dio e l’umanità” e aver sottolineato quanto “ inaccettabile e intollerabile ” fosse chi, tra gli uomini di Chiesa, abbia potuto negarla o la minimizzarla…, chiariva in maniera definitiva, ogni riferimento storico, a chi l’aveva indegnamente preceduto…
Ah… è Suor Pasqualina??? Lasciamo perdere, preferisco il “ Pasqualino Settebellezze ” nel film di Lina Wertmüller…

Un aiuto dato a coloro che ne hanno bisogno… preghiamo…

Molti gerarchi nazisti come Eichmann, Mengele, Priebke, trovarono rifugio in Argentina. Ad attuare la loro fuga era la Organisation der ehemaligen SS-Angehöringen, detta “operazione Odessa”; questa aveva complicità sia nella Chiesa cattolica ma anche con il regime del presidente Juan Carlos Perón. Oggi attraverso materiali inediti dei servizi americani ed europei si ricostruisce l’intera filiera di Odessa, svelando i contatti di Perón con i nazisti; l’azione degli agenti segreti di Himmler giunti a Madrid per preparare una via di fuga nel 1944, e dal 1946 attivi a Buenos Aires con diramazioni in Scandinavia, Svizzera e Italia; gli accordi tra il governo e la Chiesa cattolica argentina e la complicità delle autorità svizzere.
Solo ora si aprono prospettive di lavoro più analitiche su questo tema, per anni rimasto un buco nero della ricerca storica. L’infinita mole di volumi pubblicati sulla seconda guerra mondiale si interrompe improvvisamente davanti alle macerie del Reichstag o, nel migliore dei casi, nell’aula di tribunale di Norimberga, ignorando volutamente le centinaia (e forse migliaia) di criminali di guerra sfuggiti alla morte o alla cattura e rifugiatisi in America Latina (ma anche negli Stati Uniti e in altri paesi del blocco occidentale).
Oggi si è in grado di mettere insieme il materiale sufficiente per ricostruire la vicenda generale della fuga dei criminali di guerra dall’Europa e quella specifica di alcuni di loro, fra cui Ante Pavelić ( Poglavnik dello Stato Indipendente Croato), Adolf Eichmann (il “ferroviere” dell’Olocausto), Erich Priebke (il responsabile della strage delle Fosse Ardeatine), Josef Mengele (il “dottore della morte” di Auschwitz). Gli archivi della Croce rossa in Svizzera; quelli belgi che conservano il diario di uno dei più importanti criminali fuggiti in Argentina; i documenti dei servizi segreti americani; i moduli di sbarco e i permessi rilasciati dall’Ufficio immigrazione di Buenos Aires; i pochi documenti Vaticani messi a disposizione.


Il quadro che ne viene fuori è al tempo stesso maestoso e deprimente, per la serie di connivenze e di interessi incrociati che fruttarono l’impunità e spesso una vita agiata a individui che si erano resi responsabili delle peggiori atrocità in tempo di guerra. A tutto ciò contribuì l’acquiescenza dei servizi segreti occidentali, che permisero la fuga di gran parte dei criminali già in arresto; l’ignavia della Croce rossa, che fornì i documenti di viaggio… chissà po per quale ragione senza effettuarne il minimo controllo; l’interesse politico ed economico (la necessità di tecnici specializzati, per esempio nel settore aeronautico) di Perón e del suo entourage, che organizzò una vera e propria rete di espatrio clandestino; la malintesa e molto sospetta carità cristiana di alcuni fra i più alti esponenti del Vaticano (vescovi austriaci, argentini e croati, con la provata complicità di Pio XII…non dimentichiamoci dei suoi “ silenzi “ e del cardinale Montini, futuro Paolo VI), tanto attivi nell’organizzare una via di salvezza per i criminali cattolici quanto nel negare aiuti sostanziali agli ebrei sottoposti a sterminio pochi anni prima.

In pratica, gli emissari di Perón in Europa – spesso già in contatto con i servizi segreti nazisti durante la guerra – misero in piedi due strutture di fuga, l’una negli anni 1945-47, attraverso soprattutto la Spagna franchista, per mettere in salvo i criminali cattolici (rexisti belgi, fascisti francesi, ustaša croati); l’altra negli anni 1947-49, a vantaggio soprattutto dei nazisti tedeschi e transitante per l’Italia. Spesso fatti fuggire dai campi di prigionia alleati grazie all’aiuto di alti prelati, i criminali di guerra erano tenuti in clandestinità in monasteri o appartamenti di proprietà del Vaticano. Intanto gli inviati argentini procuravano loro i documenti di viaggio della Croce rossa e l’assenso all’immigrazione delle autorità argentine (ancora nel dopoguerra spesso propense a negare i permessi ai profughi ebrei). Infine, questi individui giungevano in Argentina (talvolta grazie a voli della compagnia di bandiera o a un’agenzia privata gestita dagli stessi che ne avevano organizzato l’espatrio), dove venivano accolti a braccia aperte da altri nazisti e filonazisti precedentemente sbarcati, in grado di procurar loro una sistemazione, un lavoro e non di rado un incontro con lo stesso Perón.

Chi pagherà per le responsabilità globali, che attraverso istituzioni quali il Governo argentino, il Vaticano e la Croce Rossa e quanti ancora in maniera del tutto personale hanno dato moto alla più attiva ” Squadra salva Nazisti ” nel dopoguerra?

Un aiuto dato a coloro che ne hanno bisogno… preghiamo…

Molti gerarchi nazisti come Eichmann, Mengele, Priebke, trovarono rifugio in Argentina. Ad attuare la loro fuga era la Organisation der ehemaligen SS-Angehöringen, detta “operazione Odessa”; questa aveva complicità sia nella Chiesa cattolica ma anche con il regime del presidente Juan Carlos Perón. Oggi attraverso materiali inediti dei servizi americani ed europei si ricostruisce l’intera filiera di Odessa, svelando i contatti di Perón con i nazisti; l’azione degli agenti segreti di Himmler giunti a Madrid per preparare una via di fuga nel 1944, e dal 1946 attivi a Buenos Aires con diramazioni in Scandinavia, Svizzera e Italia; gli accordi tra il governo e la Chiesa cattolica argentina e la complicità delle autorità svizzere.
Solo ora si aprono prospettive di lavoro più analitiche su questo tema, per anni rimasto un buco nero della ricerca storica. L’infinita mole di volumi pubblicati sulla seconda guerra mondiale si interrompe improvvisamente davanti alle macerie del Reichstag o, nel migliore dei casi, nell’aula di tribunale di Norimberga, ignorando volutamente le centinaia (e forse migliaia) di criminali di guerra sfuggiti alla morte o alla cattura e rifugiatisi in America Latina (ma anche negli Stati Uniti e in altri paesi del blocco occidentale).
Oggi si è in grado di mettere insieme il materiale sufficiente per ricostruire la vicenda generale della fuga dei criminali di guerra dall’Europa e quella specifica di alcuni di loro, fra cui Ante Pavelić ( Poglavnik dello Stato Indipendente Croato), Adolf Eichmann (il “ferroviere” dell’Olocausto), Erich Priebke (il responsabile della strage delle Fosse Ardeatine), Josef Mengele (il “dottore della morte” di Auschwitz). Gli archivi della Croce rossa in Svizzera; quelli belgi che conservano il diario di uno dei più importanti criminali fuggiti in Argentina; i documenti dei servizi segreti americani; i moduli di sbarco e i permessi rilasciati dall’Ufficio immigrazione di Buenos Aires; i pochi documenti Vaticani messi a disposizione.


Il quadro che ne viene fuori è al tempo stesso maestoso e deprimente, per la serie di connivenze e di interessi incrociati che fruttarono l’impunità e spesso una vita agiata a individui che si erano resi responsabili delle peggiori atrocità in tempo di guerra. A tutto ciò contribuì l’acquiescenza dei servizi segreti occidentali, che permisero la fuga di gran parte dei criminali già in arresto; l’ignavia della Croce rossa, che fornì i documenti di viaggio… chissà po per quale ragione senza effettuarne il minimo controllo; l’interesse politico ed economico (la necessità di tecnici specializzati, per esempio nel settore aeronautico) di Perón e del suo entourage, che organizzò una vera e propria rete di espatrio clandestino; la malintesa e molto sospetta carità cristiana di alcuni fra i più alti esponenti del Vaticano (vescovi austriaci, argentini e croati, con la provata complicità di Pio XII…non dimentichiamoci dei suoi “ silenzi “ e del cardinale Montini, futuro Paolo VI), tanto attivi nell’organizzare una via di salvezza per i criminali cattolici quanto nel negare aiuti sostanziali agli ebrei sottoposti a sterminio pochi anni prima.

In pratica, gli emissari di Perón in Europa – spesso già in contatto con i servizi segreti nazisti durante la guerra – misero in piedi due strutture di fuga, l’una negli anni 1945-47, attraverso soprattutto la Spagna franchista, per mettere in salvo i criminali cattolici (rexisti belgi, fascisti francesi, ustaša croati); l’altra negli anni 1947-49, a vantaggio soprattutto dei nazisti tedeschi e transitante per l’Italia. Spesso fatti fuggire dai campi di prigionia alleati grazie all’aiuto di alti prelati, i criminali di guerra erano tenuti in clandestinità in monasteri o appartamenti di proprietà del Vaticano. Intanto gli inviati argentini procuravano loro i documenti di viaggio della Croce rossa e l’assenso all’immigrazione delle autorità argentine (ancora nel dopoguerra spesso propense a negare i permessi ai profughi ebrei). Infine, questi individui giungevano in Argentina (talvolta grazie a voli della compagnia di bandiera o a un’agenzia privata gestita dagli stessi che ne avevano organizzato l’espatrio), dove venivano accolti a braccia aperte da altri nazisti e filonazisti precedentemente sbarcati, in grado di procurar loro una sistemazione, un lavoro e non di rado un incontro con lo stesso Perón.

Chi pagherà per le responsabilità globali, che attraverso istituzioni quali il Governo argentino, il Vaticano e la Croce Rossa e quanti ancora in maniera del tutto personale hanno dato moto alla più attiva “ Squadra salva Nazisti ” nel dopoguerra?