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Sicurezza in cantiere: Vediamo questo prossimo "sistema a punti"…
L’hanno chiamata “patente a crediti“ e dovrebbe avere un punteggio iniziale di 30 crediti, con una dotazione minima per operare, pari o superiore a 15 crediti.
Quindi, il punteggio acquisito diventa un criterio di valutazione che si somma ai tradizionali parametri di selezione, come l’offerta economica e la competenza tecnica.
L’idea – in questo post mi limito semplicemente ad esporre l’argomento, mi riservo nei prossimi giorni di evidenziare l’ingannevole e fallace metodologia che si nasconde dietro questa soluzione – è quella di favorire le imprese più professionali, quelle in particolare che finora hanno adottato standard di sicurezza elevati…
Ah… 😂😂😂😂😂 già mi vien da ridere, comunque contuniamo…
Secondo l’ideatori di questa patente a punti, si dovrebbe contribuire ad elevare il livello generale di sicurezza in particolare in quel settore più a rischio e cioà quello edile!!!
Ed allora, come riportato nella bozza del decreto, la patente sarà rilasciata in formato digitale presso la competente sede territoriale dell’Ispettorato, previo naturalmente il soddisfacimento dei requisiti richiesti da parte del responsabile legale dell’impresa o del’imprenditore autonomo (si son dimenticati di tutte quelle “Teste di legno” che poi sono la maggior parte deghli attuali nostri amministratori…).
Certo, verranno verificate le iscrizione presso la Camera di Commercio, Industria e Artigianato ed i vari adempimento degli obblighi formativi da parte del datore di lavoro, dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori dell’impresa, come stabilito dall’articolo 37 e gli adempimenti degli obblighi formativi da parte dei lavoratori autonomi(cioè… non è vcambiato nulla… anzi, resta tutto inalterato, con i reali problemi di cui nessuno, a leggere dai media, vuole affrontare)!!!
A seguire… (a questa è la mia preferita, sì… bellissima) il possesso regolare del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) in corso di validità (vabbe… diciamo quindi che già un buon 50% dell’imrpese può iniziare a chiudere…) ed anciora il possesso del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) – (per esperienza posso dire che la maggior parte delle imrpse non lo non possiede ed anche quando ne hanno uno – solitamente un copia e incolla di qualche altro – quel documento non evidenzia la data certa e ancor peggio, non è stato negli anni aggiornato…);
Ma per il governo sono questi i criteri fondamentali a garantire la conformità alle normative vigenti e ad assicurare un ambiente di lavoro sicuro e regolare per le imprese e per i lavoratori, dipendenti e autonomi.
Ora viene la parte interessante… preannunciò che già qualche amico mi ha chiamato su metodologie “ambigue” in corso di studio per fuorviare quelle limitazioni… sto parlando dell’esonero per le imprese certificate SOA, le quali essendo in possesso dell’attestato di qualificazione, ovvero della qualificazione che autorizza un’impresa del settore delle costruzioni a concorre alle gare d’appalto pubbliche, non sono tenute al possesso della patente a punti per la sicurezza sul lavoro.
Su quest’ultimo punto vorrei ricordare come l’ultima impresa di cui abbiamo contato le vittime era certificata, tanto d’aver eseguito nel corso degli anni intervemnti considerevoli quali complessi residenziali, edifici commerciali, installazioni industriali, strutture socio-sanitarie ed anche plessi scolastici…
Quindi, di quale particolare qualificazione stiamo parlano, i soggetti esecutori di quei lavori pubblici il più delle volte non sono neppure quelli riportati nei documenti e quindi di quali requisiti di conformità stiamo parlando…
Comunque… ritornando alla patente, quando un’impresa riceve – per non aver rispettato le normative vigenti in tema di salute e sicurezza – delle sanzioni, ecco che il punteggio della sua patente diminuisce proporzionalmente alla gravità delle infrazioni commesse.
Se poi viene riconosciuta la responsabilità per un incidente mortale si perdono 20 crediti (sì soltanto…), mentre l’infortunio causa un’inabilità permanente al lavoro, allora si perdono 15 crediti e se la conseguenza determina un fermo di oltre quaranta giorni, ecco che allora scattano altri 10 crediti…
Prepariamoci quindi, a breve non ci saranno più morti, chissà… molti spariranno nel nulla, operai e impiegati saranno ricercati nel programma “Chi l’ha visto“, già… come la maggior parte di quei cinesi, che ogni giorno muoioni, difatti… dove vengono seppelliti??? A saperlo… certo se chiederete in girovi risponderanno che la maggior parte di loro è stata tumulata nella propria terra d’origine, ma sarà d’avvero così???
Ed infine l’Ispettorato del lavoro che nei casi di morti bianche o inabilità permanenti potrà sospendere, in via cautelativa, la patente fino a un massimo di 12 mesi!!!
Ah… come accade per la patendi guida, anche qui i crediti decurtati potranno essere reintegrati a seguito della frequenza di corsi che consentono di riacquistare cinque crediti alla volta.
La patente inoltre verrà incrementata di un credito per ciascun anno successivo al secondo, sino a un massimo di dieci crediti, qualora l’impresa o il lavoratore autonomo non siano stati destinatari di provvedimenti sanzionatori.
Ovviamente in caso di perdita totale dei punti, le conseguenze saranno per l’azienda disastrose, la perdita di tutti i punti potrebbe comportare la chiusura immediata del cantiere escludendo l’impresa a partecipare a future gare d’appalto oppure di ottenere finanziamenti pubblici per un periodo di due anni…
Vi saranno infine altre misure da adottarsi nei cantieri e nei luoghi di lavori per quanto concerne la sicurezza, dobbiamo attendere l’approvazione del testo finale…
Ho come la sensazione che finirà come sempre in questo Paese a “tarallucci e vino” e vedrete fatta la legge, trovato l’inganno e tra qualche anno saremmo quì a parlare di un nuovo filone, già quello mai conclusosi delle inchieste giudiziarie!!!
Leggendo tutte quelle restrizioni viene da pensare che forse è meglio assumere un soggetto a modello “Totò”: quantomeno egli proteggerà la vostra impresa da future disgrazie!!!
Sicurezza nei luoghi di lavoro: Presidente Mattarella, chissà… se soltanto mi avesse contattato, forse oggi non saremmo qui a parlare di "patente a crediti"!!!
Stasera, per come avevo anticipato nel post pubblicato ieri, avrei dovuto iniziare a parlarvi della novità del governo sulla “patente a crediti” e di come il sottoscritto la ritenga del tutto inutile per affrontare il reale problema della sicurezza nei cantieri edili.
Stretta sulla sicurezza dei lavoratori!!! Certo che se l'asticella dei lavoratori a nero è ora scesa al 10% più del 60% delle imprese sono a rischio di chiusura!!!
La stretta dal governo era stata annunciata ed ora finalmente si è concretizzata!!!
La sospensione dell’attività, che prima era una facoltà degli organi di vigilanza, ora è diventata un obbligo se più del 10% dei lavoratori è in nero!!!
D’altronde vorrei aggiungere, come si può chiamare una società impresa quando tra il suo personale vi sono operai che operano in nero!!!
Tra l’altro vorrei ricordare che questi lavoratori si ritrovano in una specie di limbo, in particolare nei casi d’incidenti mortali, perché molti di quelle vittime vengono fatte scomparire da quei luoghi di lavoro, per poi fare riapparire quei corpi, in una qualche strada di campagna abbandonata o certamente poco trafficata…
D’altronde come si dice “fatta la legge trovato l’inganno” e non mi riferisco soltanto a quegli imprenditori disonesti, bensì a tutti quei soggetti che per propri vantaggi personali – ad esempio in quanto percettori di reddito di cittadinanza – preferiscono non essere regolarmente assunti, per non perdere quel diritto…
Le chiamano da anni “la strage delle morti bianche” e mai come in questo periodo si sono contati un numero di vittime così importante…
Ecco quindi che l’81/08 e s.m.i. viene modificato prevedendo che la vigilanza non spetti solo alle Asl, per come avviene oggi, ma anche all’Ispettorato del lavoro e dovranno lavorare fianco a fianco, coordinando tutte le attività di vigilanza.
Ovviamente seguono multe e chi non rispetta il provvedimento di sospensione sarà punito con l’arresto fino a sei mesi se ha violato la normativa su salute e sicurezza e con l’arresto da tre a sei mesi o un‘ammenda da 2.500 a 6.400 euro in caso di lavoro nero!!!
Cosa aggiungere – dopo decenni ritardi – si è deciso finalmente di cambiare le regole: certo tutto ora dipende da questi nuovi ispettori appena assunti ed anche dal personale delle forze dell’ordine posto a tutela del lavoro, perché se non si cambia metodologia dei controlli, a poco o per meglio dire a nulla, serviranno queste nuove regole appena pubblicate…
Fermate – una volta e per tutte – le imprese che non operano in sicurezza!!!
Già perdonatemi se sono incazz… ma vorrei sapere cosa fanno in concreto tutti quei sopra referenti, se non ricercare nuovi iscritti da sommare quale numero dei vostri sindacati???
Ovviamente quanto sopra va altresì esteso a tutti gli Enti preposti, quali la Direzione Provinciale del Lavoro (ex Ispettorato del Lavoro), Vigili del Fuoco, Azienda Sanitaria Locale (A.S.L.), ed anche INAIL, INPS, Comitati Paritetici, ecc. che pur non avendo di fatto la qualifica di “Ufficiali di Polizia Giudiziaria” possono però esercitare la propria funzione di controllo a prescindere dalla propria specificità e comunque si può sempre fare affidamento agli organi di di polizia quali Digos o la stessa Guardia di Finanza…
BASTA, BASTA e ancora BASTA con quegli inutili proclami, passatevi per una volta la mano sulla coscienza e cercate di fare il vostro dovere!!!
Ma d’altronde, osservando quanto avviene quotidianamente sembra di essere nel Purgatorio di Dante, già al capitolo sesto – ai versi 127-151 – quando il divino rivolgendosi alla sua amata Firenze si sente in dovere di mettere a nudo le cause di quella sua città e in particolare quei suoi referenti istituzionali che vengono incolpati di non fare più il proprio dovere, già… città gravemente ammalata che si gira e si rigira nel letto ed i cui rivolgimenti interni non sono altro che il vano tentativo di alleviare i propri dolori…
Presidente Mattarella, è soltanto passata una settimana da quanto preannunciato ed ecco ahimè un'altra morte bianca!!! Ah… dimenticavo quella sua frase di pochi giorni fa: "basta parole, senza sicurezza non si lavora"!!!
Presidente, avevo scritto la settimana scorsa un post intitolato: Le morti bianche di questo paese non pesano soltanto sull’ipocrisia dei nostri governanti ma anche e soprattutto nella coscienza dei funzionari addetti ai controlli!!! – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2021/08/le-morti-bianche-di-questo-paese-non.html
Terminavo scrivendo: Sì… è morta una ragazza, una notizia che lascia ciascuno di noi tristi e sgomenti, d’altronde quanto accaduto non potrà mai essere dimenticato e ancor meno perdonato, ma se si continua ancora con questa generale strafottenza, questa tragedia non sarà l’ultima per il 2021 ed è proprio quest’ultima circostanza che ora più di tutte mi fa stare male!!!
Di ieri ahimè la notizia di un altro decesso, già… un dipendente di un’azienda di San Paolo d’Argon, in provincia di Bergamo che ha perso la vita a soli 36 anni!!!
L’uomo è deceduto dopo essere precipitato da un’altezza di 8 metri all’interno di una fonderia che produce componenti d’alluminio per auto…
E’ incredibile come ancora oggi nel 2021 dobbiamo scoprire come su uno dei rischi che espone il lavoratore a morte certa qual è il “rischio di caduta d’alto” – se posta ad altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile – non vengano presi atti a prevenzione!!!
Già… perché tutti ormai tra i dipendenti sono a conoscenza – grazie alla formazione, informazione e addestramento (se effettivamente effettuata) – dei rischi di caduta nei lavori in quota, sulla selezione dei sistemi di arresto caduta, sulle conseguenze e tipologie delle cadute, sull’effetto pendolo e sullo spazio libero di caduta in sicurezza… ma se gli incidenti e ancor peggio le morti si ripetono significa che qualcosa non ha realmente funzionato…
Innanzitutto che il dipendente non è stato formato o che non era in possesso delle dotazioni di sicurezza per i lavori in quota o ancor peggio – ed è ciò che solitamente accade- che il datore di lavoro se ne sia totalmente fottuto, come d’altronde hanno fatto – durante l’esecuzione di quei lavori – i vari responsabili, tra cui Committenti, RSPP, Preposti, etc…
Caro Presidente in questo Paese non si muore per negligenza!!! No… si muore perché nessuno compie il proprio dovere, già… tutti puntano al profitto, a non limitare la produzione, a eseguire celermente i lavori a scapito dei dipendenti, non solo i propri ma anche quelli delle imprese affidatari dei lavori in subappalto, gli autonomi, i consulenti, etc…
Sì… alla fine giungono sempre sul posto i soccorritori e le forze dell’ordine, ma ormai non c’è più nulla da fare!!!
Per meglio dire qualcosa si potrebbe ancora fare, chiamare ad operare in quelle strutture di controllo persone come il sottoscritto, perbene, oneste, che non si piegano ai compromessi, alle mazzette e alle raccomandazioni, che non pensano al proprio orticello e non chiedono nulla per se o per i propri cari!!!
Mi creda ve ne sono tanti in questo nostro paese di questi individui, il problema è che questo nostro sistema li ha ridimensionati e così facendo si sono anch’essi “inquadrati” a quel modo di fare indolente e soprattutto pericoloso, perché con quel loro modo, inerte e apatico, si perdono vite sul lavoro!!!
Presidente cosa aggiungere, ci risentiamo alla prossima vittima!!!
Le morti bianche di questo paese non pesano soltanto sull'ipocrisia dei nostri governanti ma anche e soprattutto nella coscienza dei funzionari addetti ai controlli!!!
Si allunga la lista dei morti sul lavoro e il numero in questi sette mesi è veramente impressionante!!!
Di ieri la notizia di un’operaia di 40 anni che lascia una bambina di pochi mesi, per un incidente sul lavoro avvenuto in un’azienda nel Modenese.
La vittima ahimè è rimasta incastrata in un macchinario sprovvisto a quanto ho sentito del pulsante di emergenza…
Tragedie su tragedie che ogni giorno si ripetono e non solo per la negligenza del personale dipendente o per l’incuria di macchinari, attrezzature, utensili, mezzi d’opera e/o autocarri, non idonei, no… non è solo questo che provoca l’incidente o la morte, perché c’è ben altro, ad iniziarsi da quei controlli o da quelle procedure che non vengono mai attuate, già… per i più svariati motivi, solitamente perché la produzione viene prima di qualsivoglia procedura di messa in “sicurezza”!!!
Il sottoscritto ad esempio. nel corso della propria esperienza ultra ventennale in qualità di RSPP (Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, ancor prima che Coordinatore della Sicurezza in fase d’esecuzione), si è ritrovato più di una volta a lottare contro un sistema irregolare o quantomeno non conforme, ad esempio mi è capitato di ricevere l’ordine di operare, pur sapendo che la temperatura stava sfiorando i 42°C…
Ecco… in questi casi mi sono ritrovato da solo contro tutti ed è soltanto grazie al mio essere tenace e mai genuflesso, che sono riuscito ad imporre quanto previsto tra l’altro dalla normativa ( che prevede per l’appunto la sospensione dei lavori con temperature superiori ai 35° e l’utilizzo eventuale della CIG).
Sono molte infatti le realtà produttive i cui lavoratori sono a rischio in quanto operano all’aperto, in particolare il mio settore, dove gli addetti e gli operai dei cantieri edili e stradali si ritrovano a dover operare nella maggior parte del loro tempo sotto il sole…
Vorrei ricordare come il Testo Unico sulla salute e sicurezza dei lavoratori (D.Lgs. 81/’08) indica tra gli obblighi del datore di lavoro quello di valutare “tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori”, compresi quelli riguardanti “gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari” e specificamente il lavoratore esposto ad agenti fisici tra i quali il “microclima”!!!
Quindi, da quanto sopra, si comprende come il rischio di danni da calore tipico delle attività lavorative svolte in ambiente aperto nei periodi di grande caldo estivo e non solo accertato ma soprattutto, le condizioni in essere non hanno bisogno d’ulteriori discussioni, pareri o consigli che si sa risultano essere sterili, come ancor peggio il ricevere ordini di servizio che obbligano le imprese e di conseguenza i loro dipendenti a dover operare nelle sopraddette gravi circostanze!!!
E quindi quanto accadono incidenti gravi come quelli di questi giorni, la colpa va ricercata in tutti quegli individui che si prestano affinché queste tragedie si compiano!!!
Mi riferisco all’ipocrisia dei nostri governanti incapaci di realizzare leggi adeguate, per continuare con tutti i funzionari pubblici e gli addetti ai controlli, per proseguire con i responsabili delle società, generalmente General Contractor, che preferiscono stare all’interno del proprio ufficio al fresco del condizionatore, obbligando viceversa tutti gli altri a lavorare!!!
Sì… è’ morta una ragazza, una notizia che lascia ciascuno di noi tristi e sgomenti, d’altronde quanto accaduto non potrà mai essere dimenticato e ancor meno perdonato, ma se si continua ancora con questa generale strafottenza, questa tragedia non sarà l’ultima per il 2021 ed è proprio quest’ultima circostanza che ora più di tutte mi fa stare male!!!
Incidenti sul lavoro in Sicilia, Catania è la prima provincia.
Infatti, provate a guardare in giro, ricercate se esistono quelle specificità dal sottoscritto sopra riportate, osservate tutti coloro che operano nei ponteggi della nostra città, esaminate quei lavoratori a terra che eseguono lavori di ristrutturazione, ed ancora, valutate i mezzi d’opera affidati ai conduttori e manovratori, ecco da quanto sopra, non ci vorrà molto per rendersi conto del perché oggi, nella nostra provincia, ci troviamo al primo posto per incidenti sul lavoro!!!
















