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Lavori ben fatti: ora manca solo qualche piccolo foro…


Va riconosciuto: finalmente quel tratto di strada, a lungo invaso da arbusti che si allungavano fin dentro le carreggiate, è stato messo in sicurezza.

L’intervento di scerbamento, insieme alla pulizia e alla manutenzione della segnaletica e dell’illuminazione, era atteso da tempo, e va dato atto all’amministrazione comunale di averlo portato a compimento con cura.

Tuttavia, resta un nodo irrisolto, non tanto nei lavori in sé, quanto nella loro comunicazione. Il calendario ufficiale indicava la conclusione dei cantieri entro mercoledì 29 ottobre, senza alcun accenno a possibili proroghe.

Non ho trovato, né sul sito istituzionale né sui canali informativi locali, alcuna notizia che segnalasse il proseguimento dei lavori anche nella giornata del 30. Così, l’altro ieri, mi sono ritrovato a imboccare l’Asse Attrezzato convinto che fosse tutto regolare, per poi dover deviare all’improvviso verso Librino, costretto a un giro tortuoso lungo la strada nazionale fino all’imbocco dell’autostrada.

Per fortuna, l’indomani — il 31 ottobre — il raccordo era stato riaperto. Ma, come accade da anni (e non so più quante volte ne ho scritto su questo blog), all’ingresso dell’Asse Attrezzato da Corso Indipendenza si è di nuovo formato quel fiume d’acqua che tutti conosciamo.

Basta guardare la foto pubblicata in alto per rendersene conto: l’acqua si accumula su entrambe le corsie, sia per chi proviene dalla città sia per chi arriva dall’autostrada A19, creando pericoli non solo per le auto, ma soprattutto per chi percorre quel tratto in moto o in scooter.

Si tratta di un problema elementare, risolvibile in mezza giornata. Stiamo parlando di un viadotto: basterebbe praticare piccoli fori laterali con una carotatrice, in modo da permettere all’acqua piovana di defluire oltre i parapetti che oggi la intrappolano. Se necessario, si potrebbero aggiungere semplici grondaie nella parte inferiore del ponte per convogliare il deflusso senza danneggiare le aree sottostanti. Non stiamo parlando di un’opera faraonica, né costosa: è manutenzione ordinaria, quella che dovrebbe essere prevista di routine.

Ecco perché mi rivolgo ora all’amministrazione con una richiesta precisa: dopo aver eseguito in modo impeccabile i lavori di cui sopra, si proceda anche con questo piccolo, ma cruciale intervento.

Lo chiedo non solo come cittadino, ma come chi attraversa quotidianamente quel tratto per recarsi al lavoro. E vi chiedo altresì di perdonare questa ulteriore nota: da qualche giorno ho installato una “dash cam” sul cruscotto della mia auto.

Se la situazione non dovesse cambiare, non mi resterà, ahimè, che documentare, giorno dopo giorno, ciò che accade ogni volta che cade anche solo una pioggia leggera.

Preferirei di gran lunga dedicare questo spazio alle bellezze della mia città: alle luci del mare e del vulcano, ai suoi silenzi, alla sua cucina, alle sue storie ormai dimenticate.

Ma finché la negligenza trasformerà un viadotto in un guado, temo che il mio blog dovrà diventare, mio malgrado, un archivio di ciò che non funziona.

Spero quindi che qualcuno, dopo aver letto queste righe, decida di accontentarmi. Non per spirito polemico, ma per senso di cura – verso la mia città, che è anche la loro, verso chi la abita, e soprattutto verso il tempo di ciascuno di noi.

Cosa aggiungere, se non… grazie.

SP102 II: dopo le mie segnalazioni, ora anche il Consigliere Strano denuncia il degrado.

Ieri, scorrendo Facebook, mi sono imbattuto in un post che riecheggiava una denuncia che conosco bene: la mia. Prima di parlare di ponti sullo stretto o di venire a chiederci il voto, qualcuno dovrebbe ascoltare le voci che si alzano dal cemento crepato della SP102 II. 
Già… come quella del Sindaco Ruggero Strano, ora anche Consigliere Provinciale, che ha appena inviato un grido d’allarme alla Città Metropolitana di Catania.
Leggere la sua nota ufficiale è come ripercorrere quella strada con le sospensioni che gemono:

la presente per segnalare alla S.S. un tratto di strada ammalorato sito presso la SP102 Il al Km 3.0 da Sferro direzione Castel di ludica. La strada in questione versa in condizioni di grave degrado, con buche e crepe che rendono pericoloso il transito veicolare, dunque la sua condizione attuale rappresenta un rischio concreto per la sicurezza di tutti gli utenti della strada.

Pertanto, al fine di prevenire disagi e situazioni di grave pericolo per la regolare circolazione veicolare della strada SP102 II, nonché al fine di garantire l’incolumità dei cittadini che giornalmente si trovano a percorrere la sopracitata strada, con la presente, si chiede alla S.S. un intervento urgente affinché possa essere ripristinato il tratto di strada ammalorato sito presso la SP102 II eseguendo i lavori di manutenzione e riparazione necessari a garantire la sicurezza e la fluidità del traffico“.
Rileggendo alcune di quelle parole – “segnaliamo un tratto ammalorato, buche, crepe, un rischio concreto per chi transita, intervento urgente per garantire sicurezza e fluidità“- non si può che avere i brividi. 
Già… parole che sembrano scolpite nel bitume consumato. Eppure, quante volte abbiamo urlato la stessa cosa? Io stesso, in questo blog, ho mappato quel degrado come un diario di bordo, a cui debbo dire sono seguiti degli interventi se pur limitati, come il ripristino di alcune buche con bitume, lavori sul viadotto, posa di guard rail e segnaletica…
Venerdì 7 giugno 2024 – Forse è tempo che quell’Assessorato delle infrastrutture e della mobilità, inizi a fare qualcosa! 
Domenica 14 luglio 2024 – SP102 II per Castel di Judica: Assessore Aricò… molto bene, abbiamo fatto 30, ora facciamo 31? 
Venerdì 30 agosto 2024 – Presidente Schifani – so bene che non siamo sotto periodo di elezioni – ma perché non prova a farsi un giro con il suo staff per le strade siciliane?
Per ultimo, il post di giovedì 6 giugno 2024, nel quale facevo all’inizio riferimento: Caro “Ministro delle Infrastrutture” (Matteo Salvini) & Co. (Meloni e Tajani): prima di parlare di ponte sullo stretto o presenziare in questi giorni per chiederci il voto, ascoltate ed osservate quanto richiesto a gran voce dal Sindaco Ruggero Strano! 
Non so quanto peso abbiano avuto le mie segnalazioni, ma qualcosa nell’anno solare si è mosso e oggi, con la nota del Consigliere Provinciale Strano, la richiesta diventa corale.
 
Perché essere cittadini attivi significa proprio questo: insistere, documentare, tenere traccia, senza aspettarsi medaglie, ma con la certezza che ogni voce aggiunta al coro scalfisce l’indifferenza.
E allora Vi chiedo: cosa possiamo fare ancora? Condividere queste richieste? Fotografare ogni buca? Scrivere ancora ai “politici e dirigenti” di turno!
Perché la verità è semplice: una strada sicura dovrebbe essere un diritto, non un miraggio! 

E mentre a Roma discutono di megaprogetti, ponti, altavelocità, porti, etc… noi continueremo a indicare il selciato che crolla sotto le nostra ruote…

Che fine ha fatto il boss Matteo Messina Denaro???

Si stringe davvero il cerchio delle forze dell’ordine intorno al ricercato numero uno d’Italia???
L’uomo ritenuto da tutti al vertice di Cosa Nostra dopo gli arresti eccellenti di Totò Riina e Bernardo Provenzano è prossimo alla cattura??? 
No… non credo sia corretto pensare che il cerchio si stia stringendo o che si sia a un passo dalla cattura, questo è quanto i media ci vogliono fare credere, d’altronde dopo tutti questi anni di latitanza e i numerosi arresti di familiari e fiancheggiatori, è presumibile da pare di tutti pensare che si sia… ad uno sbocco delle indagini.
Ma Matteo Messina Denaro ha dimostrato essere totalmente diverso dai suoi ex colleghi del passato, si a lungo latitanti (ma era tutt’altro periodo, tanto che nessuno di fatto li cercava…), ma alla fine arrestati, concludendo quelle proprie esistenze prima al carcere duro e poi al camposanto…
Ma egli a differenza loro è guardingo, non si fida di nessuno, sta molto attento… in particolare ai dettagli che vengono evidenziati ogni qualvolta dalle indagini compiute dalle forze dell’ordine… 
E’ logico quindi pensare che egli controlli tutto e tutti… e che abbia talpe ovunque, anche all’interno di quegli uffici istituzionali…
Difatti, sono certo che dalle parole espresse dai magistrati -durante le conferenze stampa- comprenda gli errori compiuti e fa in modo che quest’ultimi non abbiano a ripetersi…
I suoi uomini più fidati… sono sicuramente all’oscuro dei suoi spostamenti, poiché egli, se vuole sopravvivere, non si deve fidare di nessuno, ed è il motivo principale per cui le indagini per la sua localizzazione risultano particolarmente difficili se non impossibili!!! 
E dire che egli secondo i pentiti, mantiene i contatti con il territorio e allo stesso tempo si dimostra mobile…
Questa mattina la Direzione investigativa antimafia di Trapani (Dia) ha eseguito l’ennesima ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti di un imprenditore edile di Castelvetrano, ritenuto “uomo di fiducia” del boss latitante, con l’accusa è di associazione a delinquere di stampo mafioso…
Nell’ambito della stessa operazione è stato disposto anche un provvedimento di sequestro preventivo di due società che si occupano del  commercio di conglomerati cementizi, movimento terra e costruzione generale di edifici… 
Secondo le indagini, l’uomo avrebbe sfruttato il suo forte rapporto privilegiato con il boss, per potersi aggiudicare le forniture di alcune commesse nel settore delle costruzioni edili e del calcestruzzo…
Un sistema che permetteva ai consociati mafiosi più vicini al latitante, l’individuazione e l’eliminazione dal mercato di tutte le altre imprese concorrenti, lasciando così quegli appalti, direttamente elle imprese mafiose, che potevano provvedevano e approvvigionare ed i cui, una parte di quei proventi, sono servii a finanziare quell’organizzazione criminale e mafiosa del boss di Castelvetrano..
Per chi non mi avesse letto in precedenza, alcuni mesi fa… avevo riportato in un mio post, una convinzione e cioè che boss di cosa nostra, fosse in Sicilia e non si fosse allontanato minimamente da quel suo paese….
Oggi, contrariamente a quella previsione, ho la convinzione che il boss non sia più in Italia, ma che diriga tutto dall’estero!!! 
Provo quindi a fare una previsione: Se fossi io al suo posto, dove mi trasferirei per essere sicuro di non essere,come si dice…  agguantato??? 
Spagna (Costa del Sol o Tenerife…) e ancor più, Repubblica Dominicana e Colombia, mi sembrano delle collocazioni, perfettamente adeguate all’occorrenza!!!
Il giorno che dovesse essere arrestato… vedremo di quanto mi ero sbagliato.   

Il rischio di una "rivolta"

Già, avevano bisogno di sentircelo dire… da questi giovani imprenditori di Confindustria ed in particolare dal suo portavoce Jacopo Morelli che, senza prospettive per il futuro l’unica prospettiva diventa la rivolta.
Ora che c’è l’hanno detto, ovviamente, siamo tutti più tranquilli e contenti!!!
Parlano proprio coloro che i problemi li hanno creati, già quel mondo imprenditoriale che invece di investire nei giovani, nella ricerca, nello sviluppo, hanno soltanto guardato al loro esclusivo profitto ed a sovvenzionare politicamente, quanti permettessero modifiche o nuove leggi, per sovvenzionare e sostenere le loro imprese, non più concorrenziali e destinate al fallimento…
Lo Stato interviene a sostegno delle imprese, con milioni e milioni di euro, nel contempo li toglie ai servizi pubblici sociali…
Si parla di perseguire insieme nello sviluppo, libertà economica e coesione sociale, belle parole… sempre le stesse, quelle che ormai da un ventennio ci raccontano per prenderci per il culo…
Ma cosa ne sanno loro, questi figli della Bocconi e della Luiss…, loro, non sanno cos’è la povertà, non hanno mai dovuto cercarlo un posto di lavoro, non sanno cosa significa lavorare… se non stando dietro a quella loro scrivania, messi in mostra in quei vestiti in doppio petto, tutti eguali, gli stessi, fateci caso, sembrano usciti da uno stesso stampo…, adottando sempre e ovunque quel clichè…, vestito blu notte, camicia bianca e/o celeste con serigrafate le proprie iniziali, gemelli nei polsini, cravatta e scarpe scure preferibilmente firmate, orologio ovviamente di marca e qualche gadget personalizzato tipo stilografica e/o Iphone…
Visto uno li hai visti tutti… diciamo che prendono come esempio il loro “modello” modello e cioè il Cavaliere…
Almeno un tempo si prendeva come punto di riferimento l’Avv. Agnelli, ma quelli erano altri tempi, ed anche gli uomini erano ben altri… uomini di grande elevatura, questi sono soltanto mediocri, banali, anonimi, modesti e soprattutto spenti… 
Si parla di circa 650 mila giovani disoccupati e si dice che questi è “un numero aggredibile”, già un numero… ecco cosa si è diventati, un semplice numero, ci manca soltanto che questo… lo tatuino sulla nostra pelle!!!
Ovviamente anche i nostri ministri intervenuti dicono che sono al vaglio tante ipotesi di studio…, dopo anni e anni di esperienza professionale, sono ancora qui a studiare… perché soltanto di teoria di parla, perché di pratica, concretezza e attuazione, non se ne conosce il significato!
Parlano di ammortizzatori sociali che funzionano… che cazzate!!!
Funzionano per cosa, per creare ulteriore lavoro nero, per dare l’opportunità a chi sta godendo delle Cig ( parziali e/o tempo pieno ) o di mobilità, per poter continuare ad operare, presso altre società o lavorando direttamente essi stessi, in maniera non ufficiale e realizzando redditi non dichiarati…
Ed ancora, dov’è il rispetto della sicurezza sul lavoro di cui tutti parlano??? 
Già, quanti di questi, a causa dei mancati controlli da parte degli organi di vigilanza, finiscono poi, operando in nero, vittime di infortuni più o meno gravi, andando così ad aumentare i costi della nostra sanità pubblica???
Ed allora mi chiedo, ma come fanno certe società, visto gli obblighi imposti, introdotti dalla manovra salva Italia, con il Dl 201/11 convertito in legge n. 214/2011, ad effettuare i pagamenti in contanti a questi ” dipendenti nascosti”???
Ma l’intento di questa legge, non era proprio quello di voler combattere l’evasione fiscale e il riciclaggio del denaro sporco???
Ma allora queste società, oltre che riuscire ad utilizzare il personale che oggi gode degli ammortizzatori sociali, risparmiano pure sui costi e sui pagamenti contributivi/assistenziali, operando a dispetto delle regole, quella doppia contabilità ( legale ed illegale ) che permette loro, di realizzare quella “evasione”, da garantirgli anche il fare fronte a quei necessari pagamenti in contante!!!
Uno spreco di denaro pubblico, un sistema che indebolisce la dignità dell’uomo, del lavoratore, che crea un commercio parallelo, una competizione sleale, una concorrenza speculativa che produce soltanto alti profitti e che nel contempo toglie possibilità a nuovi posti di lavoro…
Le associazioni sindacali, chiamate dalle imprese a sostegno dei propri dipendenti e soprattutto a tutela di quei loro iscritti, prima di procedere a qualsivoglia intervento a beneficio, debbono realmente valutare, la possibilità che la società richiedente, abbia quei necessari e fondamentali requisiti, è cioè che la richiesta fatta, di seguito ad una concretezza reale e cioè che garantisca in maniera celere il rientro dei propri lavoratori all’interno della azienda.
Bisogna quindi, convocare un conferenza di servizi, che valuti tutti gli aspetti economici e produttivi della società, le commesse in atto, quelle attualmente sospese, quelle definite ma ancora non operative, valutare di fatto, lo stato di “salute” e commerciale della società nell’attuale mercato.
In definitiva la cassa integrazione, se da un lato deve rappresentare l’intervento con cui lo Stato assicura e garantisce la retribuzione al lavoratore a causa di una possibile contrazione dell’attività produttiva, dall’altro, non può essere concessa a quelle imprese che, a causa di scelte aziendali e programmatiche errate da parte dei loro amministratori e dirigenti, richiedono oggi quel sostegno, barattandolo con i propri dipendenti… 
Bisogna rivalutare questo modello di sostegno, anzi credo che vada riproposto il modello realizzato in Nord-Europa e cioè quello in cui, lo Stato, nell’intervenire con gli ammortizzatori sociali, integri quanto necessario al completamento del reddito, ma nel contempo utilizzi questo personale disponibile ( ognuno con l’incarico e la qualifica che aveva nel momento dell’intervento a sostegno ) in strutture adibite al servizio pubblico, per attività sociali, assistenziali, di manutenzione, di ordine pubblico, integrazione, ecc…, sottraendolo a quei subdoli imprenditori, che a minor costo e per propri interessi beneficiano della disponibilità…
Il tempo sta per finire…, non intervenire immediatamente e lasciare che le condizioni restano inalterate, significa non voler osservare quanto sta già avvenendo intorno noi, in quei paesi europei dove lo sfacelo purtroppo è già iniziato…!!!

Povertà in Sicilia…

Mentre i nostri politici litigano per accaparrarsi qualche voto in più, dando nel frattempo il meglio di loro in promesse, che già si sa non potranno mantenere… ( ma a loro tanto non costano nulla farle, sono gratuite e non debbono essere garantite, come le stesse mancate garanzia che danno a questa nostra Regione, che continua sempre più a sprofondare nella miseria…

Proprio di qualche giorno fa, l’affermazione del presidente di Confcommercio Palermo, Roberto Helg, sullo stato di povertà in Sicilia ed in particolare dove nel capoluogo siciliano nel 2013 le persone totalmente povere raggiungeranno il 10% della popolazione!!! 
Ed ancora, i consumi sono fermi alle percentuali di 15 anni fa, diminuendo mediamente del 3% ogni anno e dove secondo uno studio condotto da Unioncamere Sicilia, nei primi tre mesi del 2012 in Sicilia, hanno chiuso ben 10.865 imprese…

Disoccupazione, cassa integrazione, mobilità, licenziamento, richieste di indennità, queste sono le uniche parole che ovunque si sentono dire, dove le imprese che falliscono sono a centinaia ed a queste vanno ad aggiungersi quelle sotto amministrazione controllata e/o confiscate, che anch’esse ormai, hanno preso la strada, della discesa rapida… 

Molti, parlando per strada, mi dicono che è colpa delle votazioni, che fra un po’ le cose si sistemano, che questa crisi a breve passerà e che si troverà finalmente una soluzione… e debbo dire che a questa speranza mi ci aggrappo anch’io…
Ma come si dice… chi di speranza vive… disperato muore!!!

Leggevo inoltre che nel 2012, le cessazioni tra le imprese artigiane sono state 6.195…, ma ciò che risulta più grave è il numero di disoccupati, che è aumentato di 30 mila unità, cioè coloro che lavorano ammontano a circa 1.400.000 mentre più del 50% rappresentato da ragazzi è a casa…, ed allora ecco giustificato il motivo, perché tutti si affidano ai favori del politico di turno, come se tra i disoccupati, questi non abbiano già di loro, una lista lunga, rappresentata da familiari, parenti, amici e conoscenti…
E per tutti coloro che ancora insistono ad inseguire quel politico considerato loro amico…, niente di niente, continueranno ad attendere inutilmente il loro turno, che non giungerà mai!!!
L’assurdità è che in questo dramma generale, ho sentito esprimere il giudizio dove ” questa situazione fa passare il messaggio che sotto la Mafia si stava meglio…”, cosa dire queste frasi mi fanno rivoltare e soprattutto vergognare di essere Siciliano!!!
Ormai non se ne può più, sarebbe bello se per un momento ci fermassimo tutti, in maniera pacifica  a protestare, questo sistema che ormai ci ha abbandonato e dove non si vede alcuna programmazione per il futuro…, si sentono soltanto chiacchiere e soltanto chiacchiere, questo hanno saputo fare, coloro che finora ci hanno amministrato…

Mentre uscivo stasera dall’ufficio in Corso Sicilia, guardavo alcuni clochard, che accovacciati in quei cartoni per terra e ricoperti da coperte, avevano trasformato un passaggio in una dimora, dove passare questa fredda notte…; ciò che pochi sanno è che fra i motivi che spingono queste persone a vivere in tali condizioni ci sono in particolare, la crisi finanziaria, l’accumulo di debiti ma soprattutto la mancanza di salari che consentano una vita decente…, sembrerebbe assurdo ma è quanto tra breve, potrebbe accadere ad ognuno di noi!!!
Insomma, credo che veramente sia giunto il momento di decidere da quale parte stare… e non mi riferisco ad un orientamento politico… me ne guarderei bene, ma a quell’unico bisogno intrinseco dell’uomo, di decidere sempre in maniera onesta, per potersi vedere costruire quelle condizioni, che gli permetteranno di restarci.
Ormai siamo giunti al bivio… e tocca a noi scegliere dove voler andare!!!

Sicilia, basta cassa integrazione…

La Regione ha sospeso il pagamento della cassa integrazione in Sicilia, in quanto ha finito i soldi…
Dalla scorsa settimana tutti i pagamenti sono stati bloccati ed ora si grida all’allarme: In Sicilia si è di fronte a una crisi, non rendersene conto, bloccando quelle procedure necessarie e non mettendo a disposizione le risorse di sostegno al reddito, significa fare aumentare la tensione sociale, questo è  il commento amaro della segreteria regionale Cgil.
La Cgil giudica grave, l’incapacità  dell’esecutivo di non trovare soluzioni, con una politica che non tiene conto della gravità della situazione…
In attesa di trovare i soldi necessari a coprire il fabbisogno per tutti i lavoratori usciti dalle aziende in crisi e dagli enti di formazione professionale, l’assessorato al Lavoro ha comunicato che non verranno accettate nuove richieste e che chi già  riceve gli ammortizzatori sociali non potrà  avere ulteriori proroghe. 
La sospensione ha due effetti. Le aziende che d’ora in poi vanno in crisi non possono contare sulla cassa integrazione: fino a quando non si troveranno altri soldi, i lavoratori non percepiranno assegno per il periodo in cui resteranno disoccupati.
Quindi, la Regione, non decreta più… significa cioè che ogni volta che una azienda chiama i sindacati per concordare la mobilità  e/o la cassa integrazione, gli uffici provinciali del lavoro, firmeranno un documento in cui si precisa che la Regione non è responsabile del mancato pagamento…
La dirigente del dipartimento Lavoro, Anna Rosa Corsello, anticipava che in mancanza di nuove risorse sarebbe stata immediatamente interrotta la cassa integrazione, avvertendo che tenuto conto delle attuali tensioni sociali, connesse con la grave crisi economica, non si poteva escludere che da questa interruzione sarebbero derivate reazioni di ordine pubblico…
Ieri i sindacati hanno chiesto un incontro urgente con l’assessore Beppe Spampinato, il quale ha convocato  un nuovo vertice per verificare la possibilità  di sbloccare altri fondi…, dichiarando che la sospensione è solo un provvedimento temporaneo e non definitivo…

Sicilia, basta cassa integrazione…

La Regione ha sospeso il pagamento della cassa integrazione in Sicilia, in quanto ha finito i soldi…
Dalla scorsa settimana tutti i pagamenti sono stati bloccati ed ora si grida all’allarme: In Sicilia si è di fronte a una crisi, non rendersene conto, bloccando quelle procedure necessarie e non mettendo a disposizione le risorse di sostegno al reddito, significa fare aumentare la tensione sociale, questo è il commento amaro della segreteria regionale Cgil.
La Cgil giudica grave, l’incapacità dell’esecutivo di non trovare soluzioni, con una politica che non tiene conto della gravità della situazione…
In attesa di trovare i soldi necessari a coprire il fabbisogno per tutti i lavoratori usciti dalle aziende in crisi e dagli enti di formazione professionale, l’assessorato al Lavoro ha comunicato che non verranno accettate nuove richieste e che chi già riceve gli ammortizzatori sociali non potrà avere ulteriori proroghe. 
La sospensione ha due effetti. Le aziende che d’ora in poi vanno in crisi non possono contare sulla cassa integrazione: fino a quando non si troveranno altri soldi, i lavoratori non percepiranno assegno per il periodo in cui resteranno disoccupati.
Quindi, la Regione, non decreta più… significa cioè che ogni volta che un’azienda chiama i sindacati per concordare la mobilità e/o la cassa integrazione, gli uffici proviciali del lavoro, firmeranno un documento in cui si precisa che la Regione non è responsabile del mancato pagamento…
La dirigente del dipartimento Lavoro, Anna Rosa Corsello, anticipava che in mancanza di nuove risorse sarebbe stata immediatamente interrotta la cassa integrazione, avvertendo che tenuto conto delle attuali tensioni sociali, connesse con la grave crisi economica, non si poteva escludere che da questa interruzione sarebbero derivate reazioni di ordine pubblico…
Ieri i sindacati hanno chiesto un incontro urgente con l’assessore Beppe Spampinato, il quale ha convocato  un nuovo vertice per verificare la possibilità di sbloccare altri fondi…, dichiarando che la sospensione è solo un provvedimento temporaneo e non definitivo…

Sicilia, basta cassa integrazione…

La Regione ha sospeso il pagamento della cassa integrazione in Sicilia, in quanto ha finito i soldi…
Dalla scorsa settimana tutti i pagamenti sono stati bloccati ed ora si grida all’allarme: In Sicilia si è di fronte a una crisi, non rendersene conto, bloccando quelle procedure necessarie e non mettendo a disposizione le risorse di sostegno al reddito, significa fare aumentare la tensione sociale, questo è il commento amaro della segreteria regionale Cgil.
La Cgil giudica grave, l’incapacità dell’esecutivo di non trovare soluzioni, con una politica che non tiene conto della gravità della situazione…
In attesa di trovare i soldi necessari a coprire il fabbisogno per tutti i lavoratori usciti dalle aziende in crisi e dagli enti di formazione professionale, l’assessorato al Lavoro ha comunicato che non verranno accettate nuove richieste e che chi già riceve gli ammortizzatori sociali non potrà avere ulteriori proroghe. 
La sospensione ha due effetti. Le aziende che d’ora in poi vanno in crisi non possono contare sulla cassa integrazione: fino a quando non si troveranno altri soldi, i lavoratori non percepiranno assegno per il periodo in cui resteranno disoccupati.
Quindi, la Regione, non decreta più… significa cioè che ogni volta che un’azienda chiama i sindacati per concordare la mobilità e/o la cassa integrazione, gli uffici proviciali del lavoro, firmeranno un documento in cui si precisa che la Regione non è responsabile del mancato pagamento…
La dirigente del dipartimento Lavoro, Anna Rosa Corsello, anticipava che in mancanza di nuove risorse sarebbe stata immediatamente interrotta la cassa integrazione, avvertendo che tenuto conto delle attuali tensioni sociali, connesse con la grave crisi economica, non si poteva escludere che da questa interruzione sarebbero derivate reazioni di ordine pubblico…
Ieri i sindacati hanno chiesto un incontro urgente con l’assessore Beppe Spampinato, il quale ha convocato  un nuovo vertice per verificare la possibilità di sbloccare altri fondi…, dichiarando che la sospensione è solo un provvedimento temporaneo e non definitivo…