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Palermo…una festa alla Madonna

Voglio ringraziare la Città di Palermo che, da un paio di mesi mi sta ospitando e lo voglio fare mostrando, a quanto oggi ho potuto assistere, (essendo domiciliato in via Roma), dove una folla di fedeli ha  presieduto, alla celebrazione della festa della Madonna, posando delle rose (offerte dai Vigili del fuoco), sulla statua posta in cima su una colonna…
Come tutte le feste ovviamente non manca nessuno, dall’Arcivescovo e la sua ” ovvia ” lettura dell’omelia, ai politici e miltari di turno, messi in bella evidenza sul palco ( tralascio quanto mi raccontava, facendomi sorridere, un ragazzo di nome Emanuele, posto accanto a me…), per aggiungere i futuri seminaristi, che con le vesti bianche sono candidati al presbiterato…
Ci sono i parrocchiani della chiesa e coloro che, mostrano in bella presenza,   l’immagine nel petto, di un sacro cuore di Gesù, dai ragazzi volontari che pieni d’amore credono e sperano ( senza mai ricercare attraverso lo studio e la conoscenza di quanto ci è pervenuto sotto forma scritta, e se questa rappresenti la vera sapienza ed il corretto percorso spirituale…) di riuscire a cambiare il mondo, attraverso l’amore per gl’altri e la trasmissione della parola di Dio, condividendo a loro modo l’opera di apostolato…
Abbiamo coloro che vivono ai margini dell’ambito parrocchiale, sia familiare che istituzionale in genere e tutti quegl’atri che desiderano essere compagni di viaggio accanto a loro, organizzando processioni, preghiere, accompagnamento per le persone sofferenti…

Come in tutte le feste, in segno di devozione e ringraziamento da ovunque si presentano ad assistere alla cerimonia.

Queste manifestazioni diventano anche un momento per i negozianti, per tenere aperti i propri negozi e cercare, almeno sotto queste feste, di poter vendere la propria merce, ogni occasione è buona… anche 2000 anni fa, nel Tempio di Gerusalemme, Gesù scacciava i famosi mercanti che con le proprie bancarelle vendevano e compravano di tutto…
Ovviamente non poteva mancare la banda che accompagna ed intona i classici canti religiosi, si prosegue con le acclamazioni e si finisce con gli appalusi…
Ecco che tutto torna come prima, ognuno riprende a passeggiare, a discutere dei problemi quotidiani, di dove trascorrere la serata, di quello che ci si aspetta l’indomani nel proprio posto di lavoro…; comunque anche questa festa è volata via…, lasciando ad ognuno di loro la stessa indifferenza cui ormai siamo abituati, nessun vero coinvolgimento e senza quella passione che ci si aspetterebbe dopo aver trascorso un momento religioso intimo e fortemente toccante…
Io, comunque ho voluto esprimere un desiderio…
Il desiderio che una ragazina di nome Yara, possa presto tornare a casa, dimenticando questi giorni bui con cui è stata costretta a convivere…

Palermo…una festa alla Madonna

Voglio ringraziare la Città di Palermo che, da un paio di mesi mi sta ospitando e lo voglio fare mostrando, a quanto oggi ho potuto assistere, (essendo domiciliato in via Roma), dove una folla di fedeli ha  presieduto, alla celebrazione della festa della Madonna, posando delle rose (offerte dai Vigili del fuoco), sulla statua posta in cima su una colonna…
Come tutte le feste ovviamente non manca nessuno, dall’Arcivescovo e la sua “ ovvia ” lettura dell’omelia, ai politici e miltari di turno, messi in bella evidenza sul palco ( tralascio quanto mi raccontava, facendomi sorridere, un ragazzo di nome Emanuele, posto accanto a me…), per aggiungere i futuri seminaristi, che con le vesti bianche sono candidati al presbiterato…
Ci sono i parrocchiani della chiesa e coloro che, mostrano in bella presenza,   l’immagine nel petto, di un sacro cuore di Gesù, dai ragazzi volontari che pieni d’amore credono e sperano ( senza mai ricercare attraverso lo studio e la conoscenza di quanto ci è pervenuto sotto forma scritta, e se questa rappresenti la vera sapienza ed il corretto percorso spirituale…) di riuscire a cambiare il mondo, attraverso l’amore per gl’altri e la trasmissione della parola di Dio, condividendo a loro modo l’opera di apostolato…
Abbiamo coloro che vivono ai margini dell’ambito parrocchiale, sia familiare che istituzionale in genere e tutti quegl’atri che desiderano essere compagni di viaggio accanto a loro, organizzando processioni, preghiere, accompagnamento per le persone sofferenti…

Come in tutte le feste, in segno di devozione e ringraziamento da ovunque si presentano ad assistere alla cerimonia.

Queste manifestazioni diventano anche un momento per i negozianti, per tenere aperti i propri negozi e cercare, almeno sotto queste feste, di poter vendere la propria merce, ogni occasione è buona… anche 2000 anni fa, nel Tempio di Gerusalemme, Gesù scacciava i famosi mercanti che con le proprie bancarelle vendevano e compravano di tutto…
Ovviamente non poteva mancare la banda che accompagna ed intona i classici canti religiosi, si prosegue con le acclamazioni e si finisce con gli appalusi…
Ecco che tutto torna come prima, ognuno riprende a passeggiare, a discutere dei problemi quotidiani, di dove trascorrere la serata, di quello che ci si aspetta l’indomani nel proprio posto di lavoro…; comunque anche questa festa è volata via…, lasciando ad ognuno di loro la stessa indifferenza cui ormai siamo abituati, nessun vero coinvolgimento e senza quella passione che ci si aspetterebbe dopo aver trascorso un momento religioso intimo e fortemente toccante…
Io, comunque ho voluto esprimere un desiderio…
Il desiderio che una ragazina di nome Yara, possa presto tornare a casa, dimenticando questi giorni bui con cui è stata costretta a convivere…

Un grazie a Palermo e uno sguardo sulla festa della Madonna.

Da un paio di mesi la città di Palermo mi accoglie, e oggi, trovandomi in via Roma, ho voluto ringraziarla condividendo ciò che ho vissuto durante la festa della Madonna. 
Una folla di fedeli ha preso parte alla celebrazione, deponendo rose – offerte dai Vigili del Fuoco – ai piedi della statua posta in cima a una colonna.
Come in tutte le feste religiose, non mancava nessuno: dall’Arcivescovo con la sua omelia ai politici e militari in primo piano sul palco (senza dimenticare le confidenze ironiche di Emanuele, un ragazzo accanto a me). 
E poi i futuri seminaristi in vesti bianche, i parrocchiani devoti con il Sacro Cuore di Gesù sul petto, e i giovani volontari che, pieni di speranza, credono nel cambiamento attraverso l’amore e la parola di Dio – anche se, a volte, senza approfondire quel patrimonio scritto che potrebbe guidarli verso una spiritualità più consapevole.
Non mancavano neppure chi vive ai margini della comunità, ma che in queste occasioni trova conforto nell’organizzare processioni, preghiere o semplicemente nell’essere presente. 
E poi i negozianti, che approfittano dell’evento per tenere aperto, cercando di vendere la loro merce – un’abitudine antica, se pensiamo ai mercanti cacciati da Gesù dal Tempio di Gerusalemme.
La banda intonava canti religiosi, le acclamazioni si alzavano, gli applausi concludevano la cerimonia. 
Poi, tutto è tornato alla normalità: chiacchiere, preoccupazioni quotidiane, programmi per la serata. 
Quell’attimo di devozione sembra svanire troppo in fretta, lasciando spazio all’indifferenza di sempre. 
Quante volte, dopo un’esperienza che dovrebbe commuoverci, riprendiamo la routine come se nulla fosse?
Ma oggi, tra le tante cose, ho coltivato un desiderio: che Yara, quella ragazzina il cui nome tutti conosciamo, possa presto tornare a casa e lasciarsi alle spalle questi giorni bui. 

Perché in fondo, anche se a volte la fede sembra un rituale distratto, è nelle speranze più semplici che si nasconde la vera devozione.