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Andrea Piazza: Domiciliari a boss mafiosi… “inverosimile. Lo Stato non ha dimostrato fermezza”!!!

Ho l’onore di rappresentare (nella qualità di delegato per la Provincia di Catania), l’Associazione intitolata “Emanuele Piazza“, ed ascoltare l’intervista del fratello Andrea, pone nello sconforto il sottoscritto per una vicenda che sa di inverosimile… 
D’altronde ritengo che provare a immedesimarmi anche solo per un istante nei panni della sua famiglia e di tutti coloro che egualmente hanno vissuto l’esperienza diretta d’esser “vittime della mafia” mi sovviene alquanto difficile, perché sono certo che nessuno di noi sarebbe in grado di superare una prova così dolorosa come quella purtroppo da loro vissuta… che immagino lasci una profonda lacerazioni nell’animo, superata ove possibile, da una grande forza d’animo e da una tenacia capace di sfidare la stessa esistenza, di una vita ahimè avversa…
Condivido quindi pienamente quanto riportato da Andrea, d’altronde non va dimenticato come taluni di quegli individui che ora stanno uscendo dai penitenziari a causa del covid-19, sono stati abituati a compiere azioni violente quali estorsioni, sequestri e purtroppo anche omicidi; tutte manifestazioni che concorrono nella gestione di quella organizzazione criminale, la quale, per altro, non disdegna di compiere tutta una serie di azioni minori, ma certamente non meno gravi, come il traffico della droga, della prostituzione, dell’usure, dei furti, etc…
Peraltro, molti di quei fondi servono soprattutto per soccorrere le famiglie dei detenuti, defunti o anche latitanti, per pagare gli avvocati e anche quei loro testimoni chiamati al momento opportuno e non di rado, ad assistere economicamente qualcuno di loro obbligato a restare in casa, non per la pandemia, ma per ragioni legate alla magistratura, e a volte anche a volte per legittimi pericoli di possibili vendette esterne… 
Parliamo d’altro canto di soggetti capaci negli anni di imporsi nella società civile, tanto da esercitare un forte ascendente di terrore sui cittadini i quali certamente non ardiscono dal resisterle o risentano apertamente dei suoi delittuosi intrighi…
Già… è’ raro trovare infatti qualche coraggioso che si presenta come testimone oppure osi deporre a carico di quei suoi consociati… 
Da quanto sopra è facile comprendere l’impunità dei misfatti commessi e il poco ritegno a consumarne di nuovi, sapendo ora che quello stesso carcere duro, conosciuto come “41-bis”, potrà essere aggirato grazie ad un “virus“!!!
Infatti… sono 376 i detenuti pericolosi che nell’ultimo mese e mezzo, hanno ottenuto gli arresti domiciliari perché affetti da gravi patologie tali da renderli a rischio di contagio da “Covid 19“, come se questi detenuti non potessero essere curati in quagli opportuni penitenziari italiani… 
Tre di questi erano addirittura al 41 bis: Pasquale Zagaria, legato al clan dei Casalesi e fratello del superbo Michele; Francesco Bonura, imprenditore mafioso palermitano, e Vincenzo Iannuzzo, della ‘ndragheta, mentre altri erano sottoposti al regime di alta sicurezza, come l’ergastolano Antonino Sudato.
Ora certo dopo quanto accaduto (in particolare dopo la vicenda dell’ex Pm Di Matteo) il Ministro della Giustizia ha annunciato in Parlamento che farà in modo di far tornare dietro le sbarre quei capimafia e quei detenuti pericolosi…
Mi permetto quindi di riproporre l’intervista “amara” del Avv. Andrea Piazza (fratello di Emanuele Piazza, agente segreto italiano assassinato nel 1990 in circostanze mai del tutto chiarite, ad opera di Cosa Nostra…) dal quale si comprende tutta l’amarezza per una vicenda che ha evidenziato senza alcun dubbio, la poca fermezza compiuta dal nostro “stato”!!!
Già… lasciamo la “S” maiuscola ad altri Stati, noi per quanto visto… non non ne siamo degni!!!