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Cosa spinge migliaia di persone a immigrare?

Prima di parlare di immigrazione, bisogna comprendere quali siano i fattori che spingono centinaia di migliaia di persone ad abbandonare il proprio paese, per giungere qui in Europa…

Tra questi fattori certamente i più considerevoli sono rappresentati da quelle situazioni socio-politico instabili, condizioni economiche critiche, fattori demografici in aumento ed anche fattori ambientali.

Ovviamente se dipendesse dai primi quelli socio economico, ritengo che forse anche noi italiani dovremmo iniziare a pensare di immigrare, verso realtà certamente migliori, meno corrotte e più garanti di prospettive di un futuro più roseo, in particolare per i più giovani di questo paese, ma a parte le critiche ora menzionate, ma certamente meritate per una condizione che ritengo essere al limite della sopportazione e soprattutto della sopravvivenza, sicuramente i motivi socio-politici sono tra quelli che spingono la maggior parte delle persone a scappare dal proprio paese…

Ovviamente vi sono differenze importanti, tra quanti conducono molti di noi ad andarsene rispetto a loro; va ricordata innanzitutto la mancanza di democrazia, le persecuzioni etniche, religiose, razziali, ma anche ahimè quelle politiche e culturali. 

Oltre a quanto sopra i conflitti in corso e la minaccia di guerre civili hanno portano molti a fuggire da quei territori, come altresì la persecuzione condotta da parte di uno stato dittatoriale, hanno rappresentano valide argomentazioni per le migrazioni.

Vorrei ricordare tra l’altro che coloro che fuggono da conflitti armati o che subiscono violazioni dei diritti umani e quindi persecuzioni, vanno definiti “profughi” e questa loro condizione è fondamentale per poter valutare per ciascuno di loro quel reale diritto d’asilo…

In questo momento vi sono oltre mezzo milione di individui a cui è stato riconosciuto lo statuto di protezione richiedenti asilo, la maggior parte proviene da paesi dell’Asia come Afganistan, l’Iraq, Siria, Kurdistan, Azerbaijan, cui seguono tutti quelli provenienti dall’Ucraina, e da alcuni stati limitrofi, e poi vi sono tutti coloro che giungono via mare dall’Africa, ma non solo, anche quelli del sud America e di quello latino…

E’ ovvio a tutti come il sistema posto in atto dall’Ue, non sia in grado di soddisfare tutte le richieste di  ricollocazione di quei richiedenti asilo, ma viceversa, un loro rimpatrio forzato, potrebbe costituire per molti di loro, un morte certa.

Bisogna come ripeto da tempo, trovare und diversa soluzione, un nuovo sistema basato sulla cooperazione tra noi e quei paesi di origine, sostenerli politicamente ed economicamente, creando nuove forme flessibili di sostegno che permettano a quelle popolazioni di sostenersi, evitando così viaggi certamente rischiosi e costi gravosi richiesti, in particolare da quelle associazioni criminali, che come sappiamo si nutrono delle disgrazie altrui…

C'era una volta l'Europa…

Ascolto quotidianamente quanto avviene intorno a noi, in particolare il mondo della politica, non solo nazionale, ma soprattutto internazionale…
Provo a comprendere cosa sta per accadere nel breve futuro, scoprire cos’è che lega i vari Stati, capire cosa li unisce e cosa li differenzia, in quali modi sono tra essi connessi e quali temi fondamentali affrontano… Temi come il diritto alla libertà, le crisi economiche, le politiche d’integrazione e quelle sociali, la globalizzazione e per finire i problemi dell’immigrazioni di massa e anche le relative migrazioni interne o verso altri paesi Europei…
Sono problematiche che abbiamo visto sono state affrontate in maniera superficiale, ma che con il tempo hanno evidenziato un sollecito ripensamento totale a tutte le politiche fin qui intervenute…
Mi riferisco ad esempio, a tutte quelle carenze derivanti da politiche nazionaliste, dove ciascun paese ha focalizzato i propri interessi sul singolo Stato, il proprio, senza procedere ad affrontare in maniera più ampia, tutte quelle problematiche internazionali…
Inoltre, il selettivo coinvolgimento per le politiche interne, ha allontanato sempre di più ciascuno di quegli stati, nei confronti dei reali problemi che negli anni si sono andati caratterizzando…  
L’attenzione esclusiva delle proprie politiche economico/finanziarie finalizzate al maggior rendimento, è andato pian piano a discapito di quei legami associativi a suo tempo controfirmati, che non hanno trovato nella realtà alcuna concretezza… 
Quel tipo di approccio ha difatti dimostrato di essere totalmente incapace di affrontare i problemi posti dell’integrazione, non solo, come nel nostro caso a livello europeo, ma specialmente dal punto di vista della “globalizzazione”, in quanto ciascuna nazione è andata sempre più allontanandosi da quel concetto “unitario”, che dovrebbe rappresentare l’unione tra i popoli…
Ed invece no…  non è andata così, ciascuno ha pensato esclusivamente ai propri interessi!!!
Si veda ad esempio quanto sta avvenendo all’interno dell’Unione Europea, dove negli anni quel Governo si è trasformato in qualcosa d’isolato, un regime governato da pochi a scapito di molti, che rappresentavano peraltro la maggioranza… 
L’Eu è diventata un’area contrattuale in cui ciascuno ha cercato di negoziare le proprie richieste, allontanandosi da quella che doveva essere in teoria, un vero e proprio stato federale…  
C’era una volta l’Europa… ora c’è soltanto un continente diviso…
Da una parte l’asse franco-tedesco, dall’altro tutti gli altri, con la Gran Bretagna che è uscita, ed altri che si stanno preparando a farlo…
Nexit, Swexit, Exit, sono solo alcuni nomi di referendum in corso presso l’Olanda, la Svezia, l’Austria, ed anche Polonia e la Danimarca hanno una forte componente euro-scettica e stanno provando a valutare l’eventuale possibilità di fare a meno dall’Eu…
Questo significa che sono in pochi all’interno del Parlamento europeo a crederci… mentre solo coloro che siedono a Strasburgo e a Bruxelles, provano ancora oggi a non farla affondare.. 
Ma il risultato ottenuto è quello di raggiungere esclusivamente le proprie richieste (quelle cioè presentate dal deputato o meglio dello Stato che rappresenta all’interno di quel parlamento), con il risultato che le politiche comunitarie restano solo sulla carta… 
Nessuno crede più ad una Europa unita, il malcontento lo si vede ovunque e poco centrano le propaganda anti-europeista di alcuni partiti o di quei movimenti populisti, che secondo molti hanno contribuito a diffondere quel sentimento negativo…
Perché sono state principalmente le politiche fin qui adottate, ad aver allontanato sempre di più i vari stati, rendendoli sempre più isolati, in particolare dinnanzi ai problemi comuni europei ed anche a quelli causati da altre realtà internazionali…
Sì… c’era una volta l’Europa…