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Ispettori del lavoro: servono a nulla i concorsi pubblici!!!

Ho letto in questi giorni un articolo sull’esiguo numero di ispettori del lavoro presenti nell’isola e la  necessità di realizzare un concorso pubblico per integrare quell’Ispettorato di nuove unità…

Beh… il sottoscritto ritiene che il vero problema non sia rappresentato dal numero degli addetti, auspicando così diriuscire ad eliminare definitivamente molti di quegli incidenti sul lavoro o ancor peggio le morti dei suoi addetti!!!

D’altronde utilizzare lo stesso principio vorrebbe dire che un numero importante di funzionari sarebbe un valido deterrente contro le continue segnalazioni di irregolarità nei cantieri o nelle imprese, già… è come dire che visto il numero corposo degli addetti alle forze dell’ordine, la mafia o per meglio dire la criminalità organizzata sia stata debellata…

Ed allora comprendiamo come il reale problema non sia rappresentato dal numero di ispettori da integrare, ma poi ditemi, chi sarebbero questo soggetti – molti dei quali non possiedono alcuna esperienza diretta sul campo – capaci di invertire questo stato di fatto??? 

Il sottoscritto ritiene che il cambiamento può avvenire solo con la formazione, perché sono le imprese e i loro datori di lavoro, in collaborazione con i propri Responsabili della sicurezza, preposti, addetti alle emergenze, che possono costituire un primo baluardo affinchè circostanze gravi come quelle che si sono presentate lo scorso anno, non abbiano più a doversi ripetere, perché come ripeto spesso, “il pesce puzza dalla testa” e se non si parte con l’intenzione che solo la formazione, l’informazione, l’addestramento, insieme alla consegna dei DPI e DPC, si possono limitare i rischi a cui sono quotidianamente coinvolti tutti i lavoratori… 

Gli ispettori del lavoro servono a poco o quantomeno sono fondamentali per effettuare saltuariamente quei controlli, non necessariamente punitivi (o come si dice sanzionatori…), perché come riportavo sopra, c’è chi prima di loro deve effettuare quelle verifiche ed è l’impresa, con i suoi uomini, dipendenti e collaboratori ed anche, nel caso di appalti pubblici in particolare se di notevole importanza, i Committenti, gli Affidatari, che insieme ai propri  rappresentanti per la sicurezza ( ma non solo, anche per l’ambiente e la qualità…), permettono insieme ai previsti Coordinatori della Sicurezza in fase di esecuzione, di fare in modo che tutto proceda non solo con quanto previsto dalla normativa vigente, ma sopratutto in totale sicurezza!!! 

Quindi se in tutta l’isola vi sono soltanto 63 ispettori del lavoro, sì… saranno certamente esiguii, ma ritengo che per quanto debbano svolgere, possono anche bastare… 

D’altronde ditemi, se ogni giorno ciascuno di essi effettuasse un controllo, a fine anno ne avrebbero eseguito ben 16.632, un numero certamente considerevole che sono certo fnora non è mai stato raggiunto… 

Quindi vi prego prima di parlare, prima di scrivere articoli tanto per far aumentare il numero di visualizzazioni nelle proprie pagine web, consultatevi, tra l’altro sappiamo bene che trattasi siti finanziati da soggetti che hanno certamente interessi personali nel voler realizzare questi servizi e non solo per aumentare gli introiti delle pubblicità, ma soprattutto per utilizzare quel mezzo mediatico così influente affinché queste notizie facciano parlare l’opinione pubblica in particolare a favore dei loro amici, cui solitamente intervengono o a cui si rivolgono lodi, oppure viceversa per rivolgere critiche o disapprovazioni verso chi si schiera contro di essi…

Ecco quindi che prima di pensare a risolvere una questione così grave che da anni fa scorrere all’interno delle fabbriche o dei cantieri fiumi di sangue, bisognerebbe iniziare a pensare di trasformare la “moralità” di tutti i soggetti che operano in quei settori ma che non desiderano cambiare!!!

Già… mi riferisco a chi preferisce procedere nell’illegalità, ma anche purtroppo chi dovrebbe attuare queii controlli, ma si piegano – per come abbiamo abbiamo peraltro – ( basti ricordare quanto accaduto alcuni anni fa a seguito dell’inchieste giudiziaria che hanno visto coinvolti taluni dirigenti di quegli uffici ispettivi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) a quegli abituali metodi corruttivi e clientelari, fondamentali per alimentare il proprio orticello e/o quello dei propri familiari, già tra l’altro quest’ultimi casualmente inseriti proprio in quelle strutture che avrebbero dovuto essere controllate e che “stranamente” sono state vengono, per gli ovvi motivi di cui sopra, da sempre escluse!!!

Ecco perché nel pensare a quanto accade quotidianamente, mi è venuto in mente un film di qualche anno fa: vai avanti tu, che mi viene da ridere!!!

Anche i superiori della caserma "Levante" ignoravano quanto accadeva oppure, pur di garantirsi una carriera celere, hanno fatto finta di non vedere???

Le vicenda è così tragica che sta prendendo contorni sempre più immondi… 
D’altronde, nel voler riproporre le notizie che da Piacenza stanno di ora in ora emergendo su quella caserma (sapendo già tra l’altro che queste… rappresentano soltanto in minima parte quanto realmente accaduto), sì… non si fa altro che aumentare il fetore di quel letamaio!!!
Ecco perché non ho alcuna intenzione di parlare dell’inchiesta in corso, disseminata da indizi di consapevolezze gravissimi e di cui proprio i superiori all’interno di quell’Arma sembra sapessero ma che non hanno fatto nulla per contrastarle, anomalie peraltro mai denunciate ai vertici, forse perché indirettamente i comportamenti di quegli infedeli colleghi, conducevano ad  arresti importanti, numeri necessari per quei superiori, per puntare a scalare la propria carriera…
Ed allora vorrei raccontarvi una storia scritta alcuni anni fa… 
Mi trovavo una sera ad osservare – mentre stavo cenando in un ristorante all’aperto – alcuni individui che sapevo essere delle forze dell’ordine…   
Nell’osservarli, m’incuriosiva il vederli scendere da due auto di lusso, uno aveva un Porsche Cayenne e l’altro un Land Rover Evoque.. 
Perdonate questo mio desiderio di prestare attenzione anche a situazioni del tutto generiche e soprattutto estranee, ma il sottoscritto è fatto così e non può certo cambiare ora… ma d’altronde va detto, auto del genere – soprattutto a Catania – si notano subito, d’altro canto on siamo mica nel Principato di Monaco o a Zurigo dove certamente è più usuale incrociare auto lussuose, anzi potrei aggiungere – avendoci vissuto per quasi due anni – che quella è in quei luoghi è una costante e il più delle volte, le auto in circolazione, sono per qualità superiori a quelle riportate sopra, infatti lì… queste sono viste come semplici utilitarie, il paragone d’altronde è fatto con auto come Ferrari, Bentley, Rolls Royce, Maserati, Lamborghini, Aston Martin, ecc…
Ora, senza nulla togliere che ciascuno di essi possa aver ricevuto un’eredità familiare o forse chissà quell’auto rappresenti il piacere personale di un’improvvisa vincita milionaria al “superenalotto”, ecco che… escludendo queste particolari condizioni, a chiunque verrebbe il sospetto di chiedersi come un semplice dipendente pubblico, possa averla acquistata o quantomeno farsi carico di essa, ma ciò che risulta ancor più strano è come nessuno tra quei loro colleghi si accorga di ciò!!!
Tra l’altro va detto, esiste un reparto specializzato che si occupa di verificare quelle cosiddette “sperequazione finanziaria”, cioè tutte quelle valutazione che vengono fatta tra il patrimonio posseduto e le dichiarazioni rese ai fini dell’imposta sul reddito!!!
Ed allora desidero provare a fare due conti con voi, si ad esempio per provare ad acquistare un’auto da 80-100.000 euro (a cui andrebbero peraltro sommati tutti i costi di gestione)…
Innanzitutto l’acquirente dovrebbe avere una disponibilità sul proprio c/c di circa €. 20.000 euro per darli quale anticipo… quindi, decurtando un buon 30% del proprio stipendio (tra i 1.600-2000 €/mese) all’incirca €. 500,00 e al solo fine di ottemperare ai costi di acquisto e quindi di esercizio, quell’individuo dovrebbe pagare per altri 15/20 anni… nel frattempo l’auto si sarà svalutata e sarà prossima alla rottamazione!!!
Ora, quanto sopra (quantomeno matematicamente) potremmo definirla una condizione ai limiti del possibile, d’altro canto ciascuno decide di vivere la propria vita come vuole… ed il sottoscritto ne conosco tanti che sopravvivono a pane e acqua, pur di guidare un’auto di lusso!!!
Ma il problema è che quanto sopra, pur provandoci non è fattibile in quanto – in quel famoso calcolo di sperequazione – vanno sommati tutta una serie di altri oneri…
Ad esempio il mutuo dell’abitazione o l’eventuale affitto, i costi di distribuzione, i beni alimentari di consumo e cosa dire dei costi per il sostentamento dei figli o anche il semplice realizzare quelle auspicate ferie e volete mettere con una auto così, non ci si voglia recare in una rinomata località balneare??? O forse quel proprietario preferiva andare alla spiaggia libera???
Ecco, basterebbe sottrarre quanto sopra riportato per comprendere in maniera certa, quanto sia impossibile per quei soggetti (ma mi riferisco a tutti coloro che sopravvivono con redditi analoghi o leggermente superiori e siamo di fatto la maggioranza…) acquistare beni così di lusso!!!
Ora, comprendendo quanto sia difficile valutare certe inchieste, ma soprattutto quanto dolorose esse siano sul piano umano, nessun cittadino e ancor meno se “carabiniere”, sì può porre al di sopra della legge!!!
Già è inammissibile che certi reati possano essere commessi proprio da quegli uomini e donne che hanno scelto per loro missione  di sacrificarsi per lo Stato!!!
Mi permetto quindi di chiudere con quanto riportato alcuni anni fa da un magistrato, lo stesso che si era dovuto esprimere su un’inchiesta altrettanto delicata, avendo questa per imputati dei servitori dello Stato: “Non è consentito in uno stato di diritto quale è il nostro, che la sola appartenenza a una categoria sociale oppure a un corpo meritevole qual è quello delle nostre forze dell’ordine, renda immuni da ogni responsabilità e autorizzi persino la commissione di reati, mettendosi al riparo dal subire indagini – Sono soddisfatto che le misure abbiano colpito un numero ristretto di militari, a dimostrazione dell’impegno, della correttezza, del senso delle istituzioni e dello spirito di sacrificio che normalmente pongono nell’adempimento dei loro molteplici e delicati compiti i militari delle nostre forse dell’ordine, verso i quali esprimo ancora una volta, unitamente ai sostituti procuratori tutti, il più incondizionato e alto apprezzamento”!!!
Non posso far altro che associarmi all’apprezzamento e sperare che lo Stato dimostri – almeno in questa vicenda – di imporre il pugno di ferro!!!