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Come difendersi dalle Agenzie di riscossione – Parte finale!!!


E se dobbiamo difenderci dal pignoramento di Agenzia Entrate Riscossione???

Se, dopo la notifica della cartella di pagamento, Agenzia Entrate Riscossione è passata all’attacco con un pignoramento ci sono due mezzi di difesa oltre al ricorso.
Qualora l’Agenzia Entrate Riscossione abbia già avviato il pignoramento, prima che sia disposta la vendita o l’assegnazione, il debitore può chiedere di sostituire ai beni o ai crediti pignorati una somma di denaro pari, oltre alle spese di esecuzione, all’importo dovuto al creditore pignorante e ai crediti intervenuti, comprensivo del capitale e delle spese. In tal modo i beni pignorati vengono liberati e tornano nella disponibilità del debitore.
Quando il valore dei beni pignorati è superiore all’importo delle spese dell’esecuzione e dei crediti dovuti al creditore pignorante e agli eventuali creditori intervenuti, comprensivo del capitale, degli interessi e delle spese, il debitore può presentare al giudice dell’esecuzione un’istanza (anche orale) di riduzione del pignoramento.
L’istanza può essere proposta in qualsiasi fase della procedura esecutiva, finché non si sia proceduto alla vendita dei beni. La riduzione può essere disposta anche d’ufficio.
Il giudice decide con ordinanza non impugnabile, sentito il creditore pignorante.
Come chiedere la compensazione della cartella di pagamento

Se proprio non ci sono motivi di opposizione contro la cartella di pagamento e ti sembra che l’unica soluzione sia pagare, hai un altro metodo per difenderti da Agenzia Entrate Riscossione: quello di chiedere la compensazione con eventuali crediti che vanti nei confronti dell’erario. 

In particolare, si può estinguere le cartelle di pagamento, relativamente a tributi erariali (imposte sui redditi e addizionali, Iva, Registro e altri tributi indiretti, Irap, ecc.) e relativi oneri accessori (compresi gli aggi e le spese a favore dell’Agente della riscossione) mediante compensazione con crediti relativi alle imposte erariali stesse. Per fare ciò, bisogna utilizzare, nei sessanta giorni dalla notifica (pagamento tempestivo), il modello F24 Accise (codice tributo RUOL).

Se il pagamento riguarda solo una parte delle somme dovute, il contribuente può presentare ad Agenzia Entrate Riscossione un modulo specifico (reperibile sul sito di Agenzia Entrate Riscossione), con cui dichiara l’avvenuto pagamento in compensazione tramite F24 Accise e indica eventualmente a quale parte del debito erariale imputare il pagamento. 

In quest’ultimo caso, la scelta dei debiti da compensare va effettuata: entro 3 giorni dal conferimento della delega di pagamento, se il contribuente presenta il modello F24 Accise tramite banche, poste ed Entratel contestualmente, se il contribuente presenta l’F24 Accise agli sportelli dell’Agente della riscossione.

Non è possibile utilizzare i crediti in compensazione nel modello F24 quando sono presenti debiti iscritti a ruolo per imposte erariali ed accessori, di importo superiore a 1.500 euro, per i quali è scaduto il termine di pagamento. In tali casi, è necessario estinguere prima i debiti erariali iscritti a ruolo e scaduti. 

Dopo di che, si potranno utilizzare in compensazione i crediti disponibili. 

Il divieto riguarda esclusivamente l’ipotesi di cosiddetta «compensazione orizzontale» (cioè, fra tributi di diversa tipologia tramite il modello F24) e non la cosiddetta compensazione «verticale», che interviene nell’ambito dello stesso tributo (per esempio, quella Irpef con Irpef).

L’erede non paga le sanzioni
Se arriva una cartella esattoriale dell’Agenzia delle Entrate Riscossione intestata ad un defunto, gli eredi non devono pagare le sanzioni.

A tal fine, potranno fare un’istanza di sgravio alla stessa Agenzia delle Entrate Riscossione.

In secondo luogo, potranno evitare di pagare se rinunciano all’eredità. Ma se accettano l’eredità con beneficio di inventario, ridurranno la propria responsabilità solo ai beni ottenuti con la successione. Significa che se decidono di non pagare, l’Agenzia delle Entrate Riscossione potrebbe pignorare solo i beni ereditati e non quelli del patrimonio personale.
In secondo luogo, l’erede può evitare di pagare se rinuncia all’eredità.

Invece, accettando l’eredità con beneficio di inventario ridurrà la propria responsabilità solo ai beni ottenuti con la successione: in buona sostanza, qualora decidesse di non pagare, l’esattore potrebbe pignorare solo i beni ereditati e non quelli del patrimonio personale.

Legge salva-suicidi e l’accordo con Agenzia Entrate Riscossione
Abbiamo detto, in apertura di questo articolo, che non sono possibili «accordi personalizzati» con Agenzia Entrate Riscossione per annullare il debito.
Tuttavia è possibile ricorrere alla cosiddetta legge salva-suicidi o anche detta legge sul sovra-indebitamento che consente una riduzione sostanziale dell’esposizione.

In particolare: per le obbligazioni contratte a seguito della propria attività lavorativa o professionale, si presenta in tribunale un programma di pagamento che deve trovare il consenso di almeno il 60% dei creditori; l’accordo viene poi ratificato dal tribunale (è il cosiddetto accordo coi creditori). Secondo la giurisprudenza questo iter si può azionare anche quando il creditore è uno solo, ossia l’Agenzia Entrate Riscossione. 

Con la legge salva suicidi, chi non per sua colpa non ha pagato le cartelle esattoriali e l’esposizione è talmente alta da non consentirgli di rimediare coi redditi di cui dispone, può quindi proporre all’Esattore un “saldo e stralcio”. 
Il programma di liquidazione va presentato a mezzo di un organismo di composizione della crisi (anche un avvocato o un commercialista); per tutte le altre obbligazioni (non quindi quelle collegate all’impresa o all’attività lavorativa) si può ottenere la decurtazione del debito direttamente dal tribunale, senza il consenso dei creditori (cosiddetta procedura del piano del consumatore). 

Qui è il giudice a valutare la meritevolezza dell’offerta fatta dal contribuente e, se la valuta positivamente, accorda il taglio sul debito (che, a volte, può raggiungere cifre fino al 70-80%; in ultimo è possibile disporre la vendita dei propri beni attraverso il tribunale e procedendo alla ripartizione del ricavato tra i creditori (cosiddetta procedura di liquidazione del patrimonio).
Con quest’ultimo post… sono state esaminate tutte le possibili soluzioni, su come difendersi da quell’invio “il più delle volte fastidio” delle cartelle esattoriali da parte delle nostre Agenzie delle Entrate… le quali, non sempre dimostrano di essere corrette, ma che creano a ciascuno di noi… esclusivamente scocciature… per tutto il tempo, che portano naturalmente via, a causa delle dovute giustificazioni!!!

Come difendersi dalle Agenzie di riscossioni: parte terza

Un altro espediente solitamente usato per difendersi dalle cartelle di pagamento è far rilevare la prescrizione. 

Si tratta, in buona sostanza, del decorso del tempo che intercorre tra una cartella di pagamento e un’altra (se riferite allo stesso debito), tra l’avviso di pagamento (l’atto prodromico) e la successiva cartella o tra la cartella e l’eventuale pignoramento. 
Il contribuente può far annullare la richiesta di pagamento se, per numerosi anni, nessuno si è fatto vivo e non gli sono stati notificati solleciti. 
Questi termini di prescrizione sono diversi a seconda del tipo di tassa in gioco. 
In particolare: crediti Inps e Inail per contributi previdenziali: prescrizione in 5 anni; crediti dell’Agenzia delle Entrate per Irpef, Irap, Iva e altre imposte erariali: prescrizione in 10 anni (con qualche precedente che pala di 5 anni); crediti del Comune per multe stradali: prescrizione in 5 anni; crediti dello Stato per canone Rai: prescrizione in 10 anni; crediti della Regione per bollo auto: prescrizione in 3 anni; crediti del Comune per Imu, Tasi, Tari, Tarsu, Ici: prescrizione in 5 anni.
Cosa fare se la cartella di pagamento di Agenzia Entrate Riscossione è prescritta?
La cosa più immediata e naturale sarebbe quella di chiedere uno sgravio della cartella stessa dalle somme non più dovute. 
Tuttavia, per quanto semplice, tale operazione può risultare problematica: ciò a causa della scarsa collaborazione da parte degli uffici dell’Agente della riscossione, pur dinanzi a conclamate ragioni del contribuente. 
Insomma gli uffici se ne lavano spesso le mani rimandando il contribuente all’Ente titolare del credito, mentre quest’ultimo, a sua volta, si scrolla di dosso ogni decisione in merito, sostenendo di aver inviato per tempo il ruolo all’esattore. 
Si può quindi presentare una istanza in autotutela da presentare all’ente titolare del credito e, per conoscenza, all’Agenzia Entrate Riscossione, ma il mezzo migliore è quello di fare ricorso al giudice. Anche in questo caso, bisogna però rispettare i termini di legge: 30 giorni per le cartelle relative a multe stradali (la competenza è del giudice di pace); 40 giorni per le cartelle relative a contributi previdenziali Inps e Inail (la competenza è del tribunale ordinario, sezione lavoro); 60 giorni in tutti gli altri casi, ossia imposte e tributi (la competenza è della Commissione Tributaria Provinciale).
Diversa dalla prescrizione è la decadenza. Anche questa eccezione si fonda sul mancato rispetto dei termini, ma in questo caso si tratta dei termini massimi che devono necessariamente decorrere tra l’iscrizione a ruolo del debito e la notifica della prima cartella. 
Tutto avviene nel seguente modo: dopo che l’ente titolare del credito ha inviato l’avviso di pagamento ed ha accertato l’inadempimento definitivo (scaduti cioè i termini per il versamento) delega l’Agente della riscossione del recupero coattivo delle somme. 
Questa attività si sostanzia con l’iscrizione a ruolo dell’importo. 
La data in cui avviene l’iscrizione a ruolo viene poi riportata sulla cartella esattoriale, per cui il contribuente può sempre verificarla; tra la data di notifica della cartella e la data di iscrizione a ruolo non devono decorrere, nella gran parte dei casi, più di due anni. 
Diversamente la cartella è illegittima.
Altro motivo di eccezione è relativo al rispetto dei termini di efficacia della cartella. 
Essa consente il pignoramento solo entro un anno dalla sua notifica. 
Se il pignoramento dovesse avvenire più tardi di tale termine è necessaria la notifica di un ulteriore atto, detto «intimazione di pagamento» il quale, a sua volta, ha un’efficacia limitata a 180 giorni. 
Questo non toglie che, spirata l’efficacia dell’intimazione di pagamento, non se ne possa notificare un secondo, un terzo, ecc.; ma di certo, prima di tale adempimento, non può intervenire alcun pignoramento.
La cartella è illegittima se, nel richiedere il pagamento dell’imposta o della sanzione insieme agli interessi, indica un’unica somma senza invece distinguerle. Secondo la giurisprudenza, deve essere chiaro e trasparente il metodo di calcolo degli interessi, le annualità calcolate e il saggio di ogni singolo anno. 
Solo in questo modo è possibile consentire al contribuente di esercitare un controllo sul “conto definitivo”.
In ogni caso, l’errata o omessa indicazione dei criteri di calcolo degli interessi non rende nulla tutta la cartella ma solo la parte degli interessi.
La cartella deve sempre indicare per quali ragioni bisogna pagare, ossia il tributo o la sanzione a cui le somme si riferiscono. È il cosiddetto obbligo di motivazione che richiede, in alternativa, l’indicazione dell’atto precedentemente notificato al contribuente dal quale evincere la causale. 
La motivazione è condizione di validità della cartella.
La cartella di pagamento non deve necessariamente indicare la firma del suo “autore”, il quale può essere indicato nel corpo dell’atto. 
L’importante è che il responsabile del procedimento sia sempre indicato con nome e cognome.
Secondo alcuni giudici, Agenzia Entrate e Agenzia Entrate Riscossione possono stare in causa solo a mezzo di personale interno e non con avvocati esterni. 
La conseguenza è che la difesa dell’Esattore è nulla, il giudice non può ascoltare le eccezioni da questa sollevata né tenere in considerazione i documenti di prova prodotti. 
«L’errata costituzione – determinata dall’impossibilità di concedere delega a soggetti non interni all’ufficio – può essere rilevata in qualsiasi grado di giudizio dal magistrato». 
Tradotto significa che se un contribuente ha già impugnato una cartella esattoriale e ha perso la causa per qualsiasi altra ragione, qualora siano ancora aperti i termini per fare appello o ricorso in cassazione, può ugualmente sollevare l’eccezione in questione – quella cioè di difetto di costituzione – anche se non lo aveva fatto in primo grado (magari perché non ne sapeva l’esistenza). 
Questo perché a dover rilevare il difetto di rappresentanza degli avvocati esterni all’Agente della riscossione doveva essere il giudice e non tanto il contribuente. 
Con la conseguenza che si tratta di una censura che può essere mossa in qualsiasi stato e grado della causa.Mediazione obbligatoria
Tutte le cartelle per importi non superiori a 50.000 euro che si impugnano davanti alla Commissione tributaria non possono essere depositate direttamente davanti al giudice ma vanno prima notificati all’Esattore con una proposta di reclamo-mediazione in cui si tenta un accordo per rettificare eventuali errori.
Passiamo a  scoprire come chiedere la dilazione della cartella di pagamento…
Chiedendo ad Agenzia Entrate Riscossione la rateazione del debito puoi sospendere la cartella di pagamento, ossia fare in modo che non vengano eseguiti pignoramenti, fermi o ipoteche. 
Esistono tre possibilità diverse: debiti fino a 60.000 euro: piano ordinario. 
È possibile chiedere la cosiddetta rateazione ordinaria a 72 rate (6 anni), senza dover presentare documentazione per documentare la propria difficoltà economica. 
La richiesta può essere fatta anche online. 
Si può scegliere tra rate costanti o crescenti; debiti superiori a 60.000 euro: piano ordinario. 
Si può chiedere la rateazione fino a 72 rate (6 anni) ma dimostrando la propria difficoltà economica. 
In particolare si può chiedere la rateizzazione presentando una domanda e allegando la certificazione relativa all’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) del tuo nucleo familiare per attestare la temporanea situazione di obiettiva difficoltà economica. Se la richiesta è accolta, accedi e al piano ordinario che ti consente di pagare il debito fino a un massimo di 72 rate (6 anni). 
Puoi scegliere tra rate costanti o rate crescenti; piano straordinario: se non sei in grado di sostenere il pagamento del debito secondo un piano ordinario in 72 rate mensili, puoi ottenere una rateizzazione fino a 120 rate di importo costante. 
Deve risultare la comprovata e grave situazione di difficoltà legata alla congiuntura economica e per ragioni estranee alla propria responsabilità. Innanzitutto, è necessario dimostrare di non poter pagare il debito secondo i criteri previsti per un piano ordinario. 
Condizione che si verifica quando l’importo della rata è superiore al 20% del reddito mensile del tuo nucleo familiare, risultante dall’Indicatore della situazione reddituale (ISR) riportato nel modello ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente). 
In questo caso, puoi presentare una domanda di rateizzazione, dichiarando di trovarti in una comprovata e grave difficoltà legata alla congiuntura economica per ragioni estranee alla tua responsabilità, allegando la certificazione relativa all’ISEE del tuo nucleo familiare, comprensiva del quadro N- Indicatore della situazione reddituale, debitamente valorizzato.
Una volta presentata l’istanza di rateazione: Agenzia Entrate Riscossione non può procedere a iscrivere fermi o ipoteche o intraprendere pignoramenti non ancora iniziati; i pignoramenti già in corso vengono sospesi e abbandonati dopo il pagamento della prima rata; fermi e ipoteche già iscritti non vengono cancellati, ma limitatamente al caso del fermo è possibile, dimostrando l’avvenuto pagamento della prima rata, ottenere una quietanza di pagamento e ritornare a circolare.

Monti ed i nuovi tecnici…

Bellissimo vedere in conferenza stampa, il Presidente Monti, bacchettare le dichiarazioni del segretario del PDL Angelino Alfano e del leader ( per modo di dire… mi sembra che ultimamente e come sempre si sia calato le braghe…) della Lega, Roberto Maroni. 

Inizia dicendo senza remore: ” Vorrei cominciare con una parola di sdegno… “, perché, continua… ” chi ha governato, chi governa e chi si candida a governare non può giustificare l’evasione fiscale, né tanto meno istigare a non pagare le tasse, o istituire personali e arbitrarie compensazioni fra crediti e debiti verso lo Stato…” ed ancora contesta la ” cancellazione dell’ICI”, decisa dal suo predecessore Silvio Berlusconi senza averne valutato le conseguenze…, sostenendo che ” ci sono responsabilità del passato che causano l’attuale pressione fiscale”.
Tutti invocano la riduzione delle tasse: sembra che il governo si diverta a imporre tasse elevate… ma vorrei invitare tutti a considerare che gli italiani non sono così sprovveduti: la diminuzione del carico fiscale è possibile se tutti paghiamo le tasse, se nessun comparto pubblico si sottrae alla riduzione delle spese e se tutti riconoscono la necessità di moralità e legalità…” cosa che finora fa capire…, che in questo Paese non c’è stata!!!

Anche per la RAI sarà necessario rivedere la logica della trasparenza, del merito e dell’indipendenza dalla politica che ad oggi non è sempre garantita…

Oggi chiarisce bisogna accettare l’amara verità e cioè se c’è l’IMU, è perché per tre anni è stata abolita l’Ici senza averne considerato gli effetti che ne sarebbero derivati; l’ICI non poteva e non doveva essere abolita in una situazione di finanza pubblica come quella italiana ed oggi questo Governo deve riparare gli errori commessi in decenni di politiche spesso non serie… e soprattutto con errori gravi…
Oggi spiega il premier, questo governo non ha il tempo di ridurre le tasse…, ma sta cercando di fare dei passi fondamentali per la crescita di questo paese… per risanare i conti. 

Combattere innanzitutto la corruzione, presente ovunque… ed ancora un monito alla classe politica, industriale e sindacale, che oggi fa di tutto per distruggere quanto fatto di buono dall’esecutivo…

Entro il 31 maggio i Ministeri dovranno comunicare quali voci possono essere ridotte, una valutazione dettagliata della spesa pubblica, sulla quale si può intervenire senza diminuire i servizi per i cittadini. 
Arriva il risanatore Enrico Bondi, ( Montedison, Telecom e Parmalat), a lui spetterà di razionalizzare i beni ed i servizi e sarà accompagnato in questo delicato passaggio da Giuliano Amato e Francesco Giavazzi, che dovranno rivedere gli aiuti alle imprese ed ancora dovranno analizzare, i problemi del finanziamenti pubblici a partiti e sindacati. 

Il bello è che ora tutti i partiti, invocano la riduzione delle tasse, sembra quasi che i debiti l’abbia fatti il Prof.  Monti ed i suoi tecnici, come se il governo si diverta a metterle queste tasse… ma veramente si pensa che noi Italiani siamo così coglioni di non capire di chi è stata finora la colpa???

Ieri a proposito di quanto sopra, alle manifestazioni, i politici dei DS sono stati derisi e allontanati dal palco, questo è soltanto un segnale che le persone sono arrabbiate… non vogliono più vedere le facce dei politici…
Alla Lega la settimana scorsa erano non più di mille…
Ormai soltanto Grillo e Di Pietro si ritrovano ancora le piazze piene di gente… gli altri se non invitassero i propri iscritti, ” Devoti… ovviamente… “, presso quei teatri, con i posti numerati ( per verificare l’eventuale presenza…), e dove ritrovi, messi nelle prime file, tutte quelle facce cadaveriche, in attesa di poter raccogliere le briciole di quel fallito sistema politico e dove ritrovi nel palco, un segretario di partito, pronto a ribadire quanto qualcuno gli ha cortesemente suggerito di esporre…, ma mi facciano il piacere… ormai sono costretti a pagare, per avere in piazza gli Italiani onesti…   

Purtroppo oggi, c’è la necessita di dover recuperare quel tempo perduto e questo bisogna farlo in tempi celeri… ed ora che si vede quanto inutile sia stata la politica di questi anni, i partiti cercano tutti insieme, di rimediare alla propria immagine, sponsorizzano quei correttivi, convinti che questo nuovo lookmaker, possa ancora servire per mascherare gli errori commessi… ed allora si schierano per frenare l’azione di governo…, infatti e proprio di alcuni giorni fa, la notizia che il Presidente Monti, non avrebbe fatto mistero di essere stanco di questa continua polemica politica, che per ragioni prettamente elettorali, sembra non finire mai…
Presidente, da ieri Lei comincia a essermi più simpatico, se continua senza indugi a fare quei passi indispensabili per riportare il nostro paese nel posto che gli compete, ecco che allora troverà certamente il mio ed anche l’altrui favore…
Non dispensi comunque quei tagli ancora necessari, a cominciare da quelli della politica, dei costi amministrativi, delle pensioni d’oro, dei patrimoni e colpisca chi ha fatto e continua a fare dell’evasione il proprio business…
Oggi il paese sta svoltando… e potrebbe essere Lei a rappresentare insieme a qualche novità, l’indirizzo per quella nuova Via, chiamata speranza!!!   

Monti ed i nuovi tecnici…

Bellissimo vedere in conferenza stampa, il Presidente Monti, bacchettare le dichiarazioni del segretario del PDL Angelino Alfano e del leader ( per modo di dire… mi sembra che ultimamente e come sempre si sia calato le braghe…) della Lega, Roberto Maroni. 

Inizia dicendo senza remore: “ Vorrei cominciare con una parola di sdegno… ”, perché, continua… “ chi ha governato, chi governa e chi si candida a governare non può giustificare l’evasione fiscale, né tanto meno istigare a non pagare le tasse, o istituire personali e arbitrarie compensazioni fra crediti e debiti verso lo Stato…” ed ancora contesta la “ cancellazione dell’ICI”, decisa dal suo predecessore Silvio Berlusconi senza averne valutato le conseguenze…, sostenendo che “ ci sono responsabilità del passato che causano l’attuale pressione fiscale”.
Tutti invocano la riduzione delle tasse: sembra che il governo si diverta a imporre tasse elevate… ma vorrei invitare tutti a considerare che gli italiani non sono così sprovveduti: la diminuzione del carico fiscale è possibile se tutti paghiamo le tasse, se nessun comparto pubblico si sottrae alla riduzione delle spese e se tutti riconoscono la necessità di moralità e legalità…” cosa che finora fa capire…, che in questo Paese non c’è stata!!!

Anche per la RAI sarà necessario rivedere la logica della trasparenza, del merito e dell’indipendenza dalla politica che ad oggi non è sempre garantita…

Oggi chiarisce bisogna accettare l’amara verità e cioè se c’è l’IMU, è perché per tre anni è stata abolita l’Ici senza averne considerato gli effetti che ne sarebbero derivati; l’ICI non poteva e non doveva essere abolita in una situazione di finanza pubblica come quella italiana ed oggi questo Governo deve riparare gli errori commessi in decenni di politiche spesso non serie… e soprattutto con errori gravi…
Oggi spiega il premier, questo governo non ha il tempo di ridurre le tasse…, ma sta cercando di fare dei passi fondamentali per la crescita di questo paese… per risanare i conti. 

Combattere innanzitutto la corruzione, presente ovunque… ed ancora un monito alla classe politica, industriale e sindacale, che oggi fa di tutto per distruggere quanto fatto di buono dall’esecutivo…

Entro il 31 maggio i Ministeri dovranno comunicare quali voci possono essere ridotte, una valutazione dettagliata della spesa pubblica, sulla quale si può intervenire senza diminuire i servizi per i cittadini. 
Arriva il risanatore Enrico Bondi, ( Montedison, Telecom e Parmalat), a lui spetterà di razionalizzare i beni ed i servizi e sarà accompagnato in questo delicato passaggio da Giuliano Amato e Francesco Giavazzi, che dovranno rivedere gli aiuti alle imprese ed ancora dovranno analizzare, i problemi del finanziamenti pubblici a partiti e sindacati. 

Il bello è che ora tutti i partiti, invocano la riduzione delle tasse, sembra quasi che i debiti l’abbia fatti il Prof.  Monti ed i suoi tecnici, come se il governo si diverta a metterle queste tasse… ma veramente si pensa che noi Italiani siamo così coglioni di non capire di chi è stata finora la colpa???

Ieri a proposito di quanto sopra, alle manifestazioni, i politici dei DS sono stati derisi e allontanati dal palco, questo è soltanto un segnale che le persone sono arrabbiate… non vogliono più vedere le facce dei politici…
Alla Lega la settimana scorsa erano non più di mille…
Ormai soltanto Grillo e Di Pietro si ritrovano ancora le piazze piene di gente… gli altri se non invitassero i propri iscritti, “ Devoti… ovviamente… ”, presso quei teatri, con i posti numerati ( per verificare l’eventuale presenza…), e dove ritrovi, messi nelle prime file, tutte quelle facce cadaveriche, in attesa di poter raccogliere le briciole di quel fallito sistema politico e dove ritrovi nel palco, un segretario di partito, pronto a ribadire quanto qualcuno gli ha cortesemente suggerito di esporre…, ma mi facciano il piacere… ormai sono costretti a pagare, per avere in piazza gli Italiani onesti…   

Purtroppo oggi, c’è la necessita di dover recuperare quel tempo perduto e questo bisogna farlo in tempi celeri… ed ora che si vede quanto inutile sia stata la politica di questi anni, i partiti cercano tutti insieme, di rimediare alla propria immagine, sponsorizzano quei correttivi, convinti che questo nuovo lookmaker, possa ancora servire per mascherare gli errori commessi… ed allora si schierano per frenare l’azione di governo…, infatti e proprio di alcuni giorni fa, la notizia che il Presidente Monti, non avrebbe fatto mistero di essere stanco di questa continua polemica politica, che per ragioni prettamente elettorali, sembra non finire mai…
Presidente, da ieri Lei comincia a essermi più simpatico, se continua senza indugi a fare quei passi indispensabili per riportare il nostro paese nel posto che gli compete, ecco che allora troverà certamente il mio ed anche l’altrui favore…
Non dispensi comunque quei tagli ancora necessari, a cominciare da quelli della politica, dei costi amministrativi, delle pensioni d’oro, dei patrimoni e colpisca chi ha fatto e continua a fare dell’evasione il proprio business…
Oggi il paese sta svoltando… e potrebbe essere Lei a rappresentare insieme a qualche novità, l’indirizzo per quella nuova Via, chiamata speranza!!!   

MONTI: A.A.A. CERCASI SANGUE ITALIANO

Si ormai non resta altro che donare anche il nostro sangue a questo governo…
Forse qualcuno sperava in chissà quali tagli… e voi pensate che il prof. Monti avrebbe avuto il bene placido accordo di tutti soprattutto da Berlusconi, dicendogli che avrebbe iniziato toccando la patrimoniale…Illusi!!!
Come si dice da noi… ” chiamatela come volete ma sempre di cocuzza si tratta… ” e cioè che alla fine solo e soltanto noi poveri impiegati pubblici e privati pagheremo per tutti…
Infatti si comincerà con il ritorno dell’ICI, ma vorrei dire perché non iniziare a colpire per primi i grandi proprietari immobiliari??? In Italia esistono tantissime persone che possiedono patrimoni economici ed immobiliari esagerati, alcuni sono proprietari di mille appartamenti e più, la Chiesa per esempio attraverso il trattato fatto ai tempi di Mussolini, oltre che averci svenato in tutti questi anni… ( leggetevi i patti lateranensi… anche nel mio blog…) gode di benefici totalmente assurdi…, dove ad oggi, non ha mai corrisposto un solo centesimo allo Stato italiano…
Pensate veramente che questo governo toccherà tali sopra beneficiari…??? Sperate in una svolta definitiva…, non ci sarà!!!
Innanzitutto si comincerà con la previdenza dove verrà abolita la pensione di anzianità… si pensa intorno al 2015.
Si è vero un compromesso potrebbe esserci dalla flessibilità d’uscita con penalizzazioni e/o premi dal momento in cui un lavoratore decide di lasciare il lavoro tra i 62 e i 70 anni.
Un’altro problema riguarda il precariato ed il mondo del lavoro. 
Si vuole regolare la possibilità di licenziare nel privato e chissà anche così per gli statali… ovviamente i sindacati sono pronti ad una guerra…
Chissà potrebbe iniziare la liberalizzazione, privilegiare le professioni ed i giovani aumentando così la competitività e togliendo una volta per tutte quei privilegi cui i figli di papa, appartenenti alla casta hanno finora goduto a scapito di altri ben più meritevoli…
Qualcuno parla anche di privatizzazioni…, ma considerando quanto accaduto in questi ultimi anni, queste andrebbero fatta a piccolissime dosi, visto che in Italia… qualcuno si è arricchito approfittando della situazione…    
Si potrebbe cominciare con la dismissione di quei patrimoni immobiliari statali inutilizzati, quali caserme e carceri…
La lotta all’evasione fiscale, basterebbe farla bene e tutti i nostri problemi finirebbero subito…
Bisogna creare un sistema nel quale tutti i nostri pagamenti debbono essere effettuati attraverso carte bancarie, dove la rintracciabilità è sempre verificabile…; per tutti gli altri pagamenti da svolgersi in contanti, questi dovranno essere preceduti dalla consegna di una tesserino con chip d’identità ( e utilizzare lo stesso procedimento che si adotta nelle farmacie… ), ciò servirà da un lato a dimostrare il movimento del contante e dall’altro, essendo questa una transazione on-line, crea per ogni esercente, un database con il reale fatturato, senza che questi facciano inutili dichiarazioni di redditto…, colpendo e sanzionando con multe i cittadini che trasgrediscono… e con la chiusura delle attività e denunce penali per tutti coloro che evadono o che provano a farlo…, intervenendo negli apparati loro consegnati!!!
Togliere privilegi e diminuirne i costi inutili, a tutti quei soggetti che oggi ne fanno uso ed abuso… cioè di quel marciume fatto di gente disonesta, la quale approfitta del sistema malato per arraffare quanto più possibile e ovviamente non disdegnando quanto loro viene oggi dato… c’è ne fosse uno che si alza e grida alla vergogna…, non dico di spogliarsi e dare come S. Francesco, ma gridare a squarciagola la propria denuncia, forse sarebbe un primo passo per cominciare a cambiare il sistema…, ma questo ” è stupirci con  effetti speciali ” direbbe una pubblicità, ma qui siamo in Italia… e la realtà è sempre la stessa…
Provare a fare ripartire la produzione, incentivare quelle imprese che assumono e che sviluppano nuove tecnologie, sostenere le Università e la scuola, premiare quelle meritevoli e chiudere quelle inutili… non  più  professionali…
Abbassare i prezzi e l’Iva, per riportare gli scambi con l’estero ai livelli di competitività, puntare ed incentivare i nostri migliori prodotti, ritornare a quel modello di sviluppo economico degli anni 60-70, tanto invidiato nel mondo… 
Non si può continuare a pretendere da chi già fa tanto quotidianamente con il proprio lavoro e vedere sperperare quanto realizzato, in maniera ignobile da tutti coloro, che hanno anche il coraggio di volersi definire ITALIANI…

MONTI: A.A.A. CERCASI SANGUE ITALIANO

Si ormai non resta altro che donare anche il nostro sangue a questo governo…
Forse qualcuno sperava in chissà quali tagli… e voi pensate che il prof. Monti avrebbe avuto il bene placido accordo di tutti soprattutto da Berlusconi, dicendogli che avrebbe iniziato toccando la patrimoniale…Illusi!!!
Come si dice da noi… “ chiamatela come volete ma sempre di cocuzza si tratta… ” e cioè che alla fine solo e soltanto noi poveri impiegati pubblici e privati pagheremo per tutti…
Infatti si comincerà con il ritorno dell’ICI, ma vorrei dire perché non iniziare a colpire per primi i grandi proprietari immobiliari??? In Italia esistono tantissime persone che possiedono patrimoni economici ed immobiliari esagerati, alcuni sono proprietari di mille appartamenti e più, la Chiesa per esempio attraverso il trattato fatto ai tempi di Mussolini, oltre che averci svenato in tutti questi anni… ( leggetevi i patti lateranensi… anche nel mio blog…) gode di benefici totalmente assurdi…, dove ad oggi, non ha mai corrisposto un solo centesimo allo Stato italiano…
Pensate veramente che questo governo toccherà tali sopra beneficiari…??? Sperate in una svolta definitiva…, non ci sarà!!!
Innanzitutto si comincerà con la previdenza dove verrà abolita la pensione di anzianità… si pensa intorno al 2015.
Si è vero un compromesso potrebbe esserci dalla flessibilità d’uscita con penalizzazioni e/o premi dal momento in cui un lavoratore decide di lasciare il lavoro tra i 62 e i 70 anni.
Un’altro problema riguarda il precariato ed il mondo del lavoro. 
Si vuole regolare la possibilità di licenziare nel privato e chissà anche così per gli statali… ovviamente i sindacati sono pronti ad una guerra…
Chissà potrebbe iniziare la liberalizzazione, privilegiare le professioni ed i giovani aumentando così la competitività e togliendo una volta per tutte quei privilegi cui i figli di papa, appartenenti alla casta hanno finora goduto a scapito di altri ben più meritevoli…
Qualcuno parla anche di privatizzazioni…, ma considerando quanto accaduto in questi ultimi anni, queste andrebbero fatta a piccolissime dosi, visto che in Italia… qualcuno si è arricchito approfittando della situazione…    
Si potrebbe cominciare con la dismissione di quei patrimoni immobiliari statali inutilizzati, quali caserme e carceri…
La lotta all’evasione fiscale, basterebbe farla bene e tutti i nostri problemi finirebbero subito…
Bisogna creare un sistema nel quale tutti i nostri pagamenti debbono essere effettuati attraverso carte bancarie, dove la rintracciabilità è sempre verificabile…; per tutti gli altri pagamenti da svolgersi in contanti, questi dovranno essere preceduti dalla consegna di una tesserino con chip d’identità ( e utilizzare lo stesso procedimento che si adotta nelle farmacie… ), ciò servirà da un lato a dimostrare il movimento del contante e dall’altro, essendo questa una transazione on-line, crea per ogni esercente, un database con il reale fatturato, senza che questi facciano inutili dichiarazioni di redditto…, colpendo e sanzionando con multe i cittadini che trasgrediscono… e con la chiusura delle attività e denunce penali per tutti coloro che evadono o che provano a farlo…, intervenendo negli apparati loro consegnati!!!
Togliere privilegi e diminuirne i costi inutili, a tutti quei soggetti che oggi ne fanno uso ed abuso… cioè di quel marciume fatto di gente disonesta, la quale approfitta del sistema malato per arraffare quanto più possibile e ovviamente non disdegnando quanto loro viene oggi dato… c’è ne fosse uno che si alza e grida alla vergogna…, non dico di spogliarsi e dare come S. Francesco, ma gridare a squarciagola la propria denuncia, forse sarebbe un primo passo per cominciare a cambiare il sistema…, ma questo “ è stupirci con  effetti speciali ” direbbe una pubblicità, ma qui siamo in Italia… e la realtà è sempre la stessa…
Provare a fare ripartire la produzione, incentivare quelle imprese che assumono e che sviluppano nuove tecnologie, sostenere le Università e la scuola, premiare quelle meritevoli e chiudere quelle inutili… non  più  professionali…
Abbassare i prezzi e l’Iva, per riportare gli scambi con l’estero ai livelli di competitività, puntare ed incentivare i nostri migliori prodotti, ritornare a quel modello di sviluppo economico degli anni 60-70, tanto invidiato nel mondo… 
Non si può continuare a pretendere da chi già fa tanto quotidianamente con il proprio lavoro e vedere sperperare quanto realizzato, in maniera ignobile da tutti coloro, che hanno anche il coraggio di volersi definire ITALIANI…