Resurrezione: ci lasciamo facilmente ingannare da ciò che amiamo e di cui abbiamo timore!!!
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Resurrezione: ci lasciamo facilmente ingannare da ciò che amiamo e di cui abbiamo timore!!!
Già… un luogo immaginario è diventato – più per business turistico/religioso che per ricercata fede – luogo di venerazione per i cristiani, in particolare per i cattolici, ortodossi orientali, armeni e copti; viceversa i protestanti preferiscono visitare un altro luogo chiamato il “Calvario di Gordon“, considerato dagli storici più convincente e conosciuto con il nome di “Giardino della Tomba”, sì… un sito proposto da Charles Gordon nel 1885 come luogo del Calvario in quanto corrisponderebbe maggiormente alla descrizione fatta da Giovanni (19:41): “Ora c’era un giardino nel luogo dove fu crocifisso, e in quel giardino una nuova tomba”. Tra l’altro proprio in quel luogo, troviamo una roccia scoscesa con due grandi cavità che ricordano l’immagine di un teschio con gli occhi e poiché “Golgota” significa “Luogo del cranio“, sono in molti ad esser convinti che quello rappresenti il sito esatto in cui è stato seppellito Gesù!!!
D’altronde ci sono poche cose che conosciamo con certezza su quanto è realmente accaduto in quei giorni, ma anche in seguito, peraltro va detto che soltanto chi riesce a mettere di lato fede e dogma teologico può iniziare a studiare in maniera seria quei fatti storici e tentare così di determinare le vere origini del cristianesimo…
Infatti, più ci si immerge in quell’intrico e in quelle esigue fonti, più ci si rende conto quanto difficile sia credere a quella vicenda per come ci è stata riportata…
Premetto che il sottoscritto non crede minimamente alle ipotesi stravaganti che in quest’ultimo periodo sono venute fuori attraverso libri, film, sceneggiati e quant’altro… mi riferisco ad esempio alla circostanza per cui egli non fosse clinicamente morto, ma si trovava sotto una forma di coma (indotto o meno da qualche narcotico) dal quale poi si riprese; oppure un’altra ipotesi prevede che egli sposò Maria di Magdala con la quale ebbe una figlia che continuò quella sua discendenza…
Per favore, basta cazzate, diamo per certo che dopo la crocifissione egli fosse realmente morto e sepolto temporaneamente nella prima tomba trovatasi o messa da qualcuno a disposizione e successivamente venne trasferito altrove; di resurrezione nessuno ne parla in maniera convinta se non con frasi sporadiche e riferendosi all’evento in maniera discutibile, a differenza della portata che l’evento in se costituiva!!!
Va detto come alle frasi riportate successivamente, dove si parla di apparizioni: “Ed esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro perché erano piene di timore e di spavento. E non dissero niente a nessuno, perché avevano paura”, si comprende quanto banale e incompleto fosse quel messaggio dell’evangelista Marco (16,8), ed è il motivo per cui lo stesso venne successivamente ricostruito da alcuni devoti autori cristiani con un finale diverso, basato principalmente sull’idea che Gesù fosse resuscitato e quindi riapparso in varie occasioni…
Quello che di certo l’evangelista Marco ci dice – siamo intorno al 70 d.C. – è che la resurrezione di Gesù e le sue successive apparizioni non costituivano una parte fondamentale delle sorti del Vangelo e difatti, per trovare la nota frase “morì e fu sepolto e il terzo giorno resuscitò” dobbiamo rifarci alla prima lettera ai Corinzi di Paolo; difatti, quest’ultimo scrive che Gesù apparse per primo a Simon Pietro, quindi ai dodici, poi ai cinquecento discepoli (in una sola volta…), quindi al fratello di Gesù Giacomo, a tutti gli apostoli, ed infine dichiara “egli apparve anche a me, ultimo di tutti“!!!
Da quanto sopra è evidente che egli trasmette un messaggio che non trova alcuna corrispondenza con quanto riportato nei Vangeli, che descrivono le apparizioni compiute a Maria di Magdala insieme a Maria la madre di Gesu, per poi proseguire a Gerusalemme dinnanzi ai suoi discepoli, poi vi sono i due discepoli che si stavano dirigendo verso il villaggio di Emmaus, ed ancora il lago Tiberiade dove Pietro ed altri erano ritornati alle loro normali attività di pescatori e per finire con la storia fantastica riportata nel Vangelo di Pietro…
Ritengo quindi quanto sia facilmente intuibile che la “resurrezione del Cristo” abbia di fatto rappresentato il fulcro principale di tutto il Cristianesimo, per diventare quindi fondamento della fede cristiana emergente, un passaggio fondamentale per distaccarla definitivamente dalle sue origini giudaiche ed aprirla così a tutti gli uomini…
Ecco perché era importante raccontare la storia del sepolcro, era importante dimostrare che quella tomba fosse vuota e che le successive apparizioni potessero confermassero quella tesi, il tutto con l’obiettivo di proclamare la resurrezione del Cristo e con la sua morte, la salvezza per tutta l’Umanità…
Per cui, dopo questi giorni di “full immersion” in ambito religioso (perdonatemi… ma ogni tanto devo evadere da quello stomachevole contrasto alla criminalità e a quanti si prestano con le loro azioni, quasi fossero anch’essi “affiliati”, a compiere quotidianamente le numerose attività di corruzione ed illegalità cui assistiamo…), resto dell’idea comunque di voler credere a quell’uomo come profeta, certamente un “giusto”, ma senza alcun potere o intermediazione divina, ed inoltre, per quanto concerne la morte, già… quando questa avverrà, so già oggi di non aver bisogno di alcun corpo e ancor meno di un sepolcro, perché come dice l’enunciato della conservazione della massa di Antoine-Laurent Lavoisier: Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma!!!
“Ricordati, uomo, che polvere sei e in polvere ritornerai”!!!
La verità il più delle volte è "banale": già… da quel sepolcro si è semplicemente trafugato il corpo!!!
Ora che si è dimostrato che la Sindone non appartenesse ad alcuna reliquia del Cristo, ma rappresenti esclusivamente un oggetto di venerazione (tra l’altro come riportavo sopra “falso”, come molti altri in circolazione nel mondo), beh… ora che finalmente il C-14 ha collocato la data di quel tessuto esaminato fra il 1250 e il 1400 (d’altronde, non a caso, la prima notizia certa su questo tessuto risaliva al 1357, quando venne esposto a Lirey in Francia, il sottoscritto d’altronde ha sempre sostenuto che a realizzare quell’incisione fu un genio, un qualche studioso che conosceva bene quanto fosse accaduto durante quella crocifissione, i tessuti dell’epoca, il tipo di piante di quei luoghi, le ferite riportate, l’utilizzo per quella tortura di chiodi e punte di armi, ed ancora dove porre le macchie di sangue, ma soprattutto fu capace di creare quella cosiddetta tridimensionalità, in un tempo in cui questa non esisteva, utilizzando la tecnica del bassorilievo…), una parte di “verità” è iniziata finalmente a circolare!!!
Ma ciascuno di noi sa bene che per poter credere in qualcosa di sovrannaturale vi è bisogno della fede, perché quest’ultima ad alimentare la credenza!!!
E difatti l’apostolo Paolo si dimostrò bravissimo in ciò, tanto d’aver indirizzato in maniera rilevante il cristianesimo del primo secolo su cui Gesù aveva basato i propri insegnamenti, modificando quel messaggio in qualcosa di diverso, sì… in una religione dissimile da quella cui il profeta si era ispirato e difatti attraverso quelle sue 13 lettere, riuscì ad affermare che la vittoria di Cristo sulla morte fosse più importante della sua lotta contro l’allora potere costituito!!!
Come ho scritto ieri, i discepoli colpiti inaspettatamente dal lutto del loro maestro avevano fretta di seppellire il suo corpo, se pur lasciando intuire che a causa del Sabbath (nella consuetudine giudaica è il giorno di preparazione alla festività del sabato o di altra festività), non avevano altre alternative se non depositarlo in una fossa comune oppure porlo celermente in una tomba privata senza alcuna unzione (sappiamo bene come di sabato, men che mai quel giorno che era un sabato di Pasqua, si potesse pensare di lavorare o ancor meno entrare nei sepolcri…) e difatti, fu proprio questa difficoltà a rendere inaccettabile l’intervento dei discepoli o quantomeno quest’ultimi si dimostrarono nei fatti codardi nel compiere quell’azione; viceversa, cosi è scritto, a compiere la sepoltura furono le donne, quelle stesse che poi successivamente andarono qualche giorno dopo a togliere l’enorme masso posto all’ingresso della tomba (e così ad una enorme fandonia si rimediò aggiungendone un’altra ancor ancor più grossolana…).
È curioso notare infatti come nel vangelo di Marco quelle stesse donne siano consapevoli delle difficoltà da superare e di come nonostante tutto, decidano egualmente di recarsi al sepolcro per completare quella sepoltura: per fortuna – permettetemi di aggiungere – la provvidenza toglierà loro da quell’imbarazzante situazione, facendo trovare la pietra posta all’ingresso… già spostata!!!
Si comprende quindi come quel concetto di “resurrezione” rappresenti più un’interpretazione teologica che un fatto storico: la scomparsa di un cadavere!!! D’altronde, se dovessimo pensare che ad ogni cadavere scomparso vi sia una corrispondente resurrezione, beh… credo che ci sarebbero milioni e milioni di resuscitati, così tanti che nel cielo non ci sarebbe più un posto libero!!!
Ed allora, riprendendo quella sepoltura temporanea, abbiamo letto dai vangeli che Giuseppe di Arimatea accorse dal governatore Ponzio Pilato per poter rimuovere il corpo dalla croce e insieme ad un seguace di Gesù di nome Nicodeno, garantirgli una collocazione provvisoria, già… in un sepolcro scavato lì vicino nella roccia…
Nessuno ha mai saputo a chi appartenesse quella tomba, ma si adattava perfettamente alla situazione d’emergenza, con l’intesa che dopo il giorno del Sabath e le festività della Pasqua (giorni nei quali, come ho scritto sopra, nessuno poteva far nulla…), i familiari di Gesù sarebbero tornati per completare le tradizionali esequie funerarie.
Ecco perché il corpo fu velocemente avvolto in un telo di lino, cosparso di olii aromatici, aloe e mirra, disteso su una lastra di pietra e infine chiusero il sepolcro facendo scivolare un masso contro l’entrata…
Come dicevo sopra, nessuno ha mai saputo la posizione esatta di quel luogo, ma nel frattempo un nuovo e designato sito, è diventato il luogo più santo della cristianità, tanto da averci edificato sopra una chiesa chiamata “Santo Sepolcro”…
Un luogo venerato da quando nel IV secolo d.C., la madre dell’imperatore Costantino, Elena, da poco convertita alla nuova fede, dichiarò che quello era senza alcun dubbio, il luogo sacro della sepoltura del Cristo!!!
Ed allora…
CONTINUA

