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Cambiano le regole!!! Quando una fattura è considerata falsa…

Quest’anno in tema di fatturazioni false sono cambiate un po’ di cose a  seguito del recepimento della Direttiva Europea.

Tutti sanno che emettere una fattura falsa è una pratica molto rischiosa perché considerato un reato penale, ma non tutti sanno dei rischi che si corrono e delle loro naturali conseguenze….

 Difatti, questa modalità evasiva  è ancora uno dei mezzi più utilizzato per cercare di ottenere un grosso risparmio (indebito) sull’imposta dovuta…

Si sa che una fattura viene considerata falsa quando contiene dei dati non veritieri che modificano in tutto o in parte il  valore dei beni ceduti o dei servizi prestati e non importa l’ammontare, anche pochi euro possono costituire un documento falso… . 

I motivi che spingono ancora molti a realizzare o a procurarsi quelle cosiddette fattura false…

A iniziarsi dal contribuente che vuol pagare meno sulla propria dichiarazione dei redditi di fine anno o su quelle società di cui fa parte, ottenendo una riduzione dell’imponibile su cui calcolare le imposte dirette e indirette, ma anche certificare operazioni di acquisto inesistenti, per far abbassare l’imponibile del soggetto che la riceve e la registra nella propria contabilità…

Nel caso in cui nella fattura ci sono errate indicazioni o omissioni del contribuente su uno o più elementi che la costituiscono, non si sconfina subito nella falsa fatturazione ma si parla di errata fattura che determina una dichiarazione dei redditi infedele…

Come ormai la normativa vigente prevede nei casi di grandi evasioni, pene per chi emette fatture false,  da un minimo di 4 anni a un massimo di otto anni di reclusione…

Difatti, il passato art.2 del D.lgs n. 74/2000 prevedeva pene da un minimo di un anno e sei mesi, fino a un massimo di sei anni, per chiunque mettesse in atto azioni per evadere imposte sui redditi o sul valore aggiunto, utilizzando fatture o documenti contenenti operazioni inesistenti…  

Le imprese che emettono fatture false rischiano fino a 774.500 euro di multa (l’importo di una quota ha un valore minimo di 258 euro e un massimo di 1.549 euro, questa viene stabilita in base alle condizioni economiche e patrimoniali dell’impresa, in modo da rendere efficace la sanzione. Se viene applicata la quota massima bisogna moltiplicarla per cinquecento arrivano al massimo della sanzione pecuniaria di 774.500 euro), a cui viene anche applicata la responsabilità amministrativa da reato degli enti prevista dal decreto legislativo n. 231/2001.

Tra gli illeciti penali che rientrano in questa forma di responsabilità ci sono anche le sanzioni di frodi commesse con l’emissione di false fatture; d’altronde rappresenta dolo il consentire a terzi l’evasione delle imposte sui redditi o sul valore aggiunto, comprensivo della possibilità di consentire a terzi il conseguimento dell’indebito rimborso o il riconoscimento di un credito d’imposta inesistente.

Nel D.lgs n.231/2001 l’art 25-quinquiesdecies si legge: “in relazione alla commissione del delitto di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti previsto dall’articolo 2 del decreto legislativo 10 marzo 2000, n. 74, si applica all’ente la sanzione pecuniaria fino a cinquecento quote“.

Ritengo quindi che quando si parla di fisco e di evasione fiscale bisogna avere una conoscenza perfetta di quali meccanismi e quali rischi si mettono in atto, ma soprattutto quali conseguenze si potrebbero subire a seguito di quegli accertamenti, evitando così di mettere in pratica quel malcostume che ben sappiamo essere uno dei primi gravi problemi per il nostro Paese…

Bastava effettuare le giuste riforme per contrastare l'evasione fiscale, per non aver bisogno dei fondi Europei!!!

Dovrebbe essere il primo punto della politica nazionale di un Paese corretto ed invece il contrasto all’evasione fiscale rappresenta incredibilmente uno dei temi meno trattati!!!
Certo qualcuno potrebbe pensare che questa circostanza dovrebbe sorprenderci ed invece la verità è che questa condizione è perfetta per gran parte dei miei connazionali che per l’appunto, preferiscono un sistema basato sulla illegalità affinché anch’essi possano compiere qualsivoglia genere di abuso… 
Infatti basti valutare gli 8 punti di Pil che ci costano a causa dell’evasione  il 20% sia per quanto riguarda le entrate fiscali che quelle tributarie…

Eppure, al di là di quanto riportavo sopra sui richiami alla legalità vi sono prove concrete che dimostrano come esistono studi che dimostrano come una eventuale riduzione dell’evasione fiscale si converta in una riduzione di pari ammontare delle imposte, le quali avrebbero effetti positivi sulla crescita sociale, sulla ricerca, sull’occupazione, e sullo sviluppo… 

Ecco perché un Paese che da oltre cinquant’anni è caratterizzato da gravi problemi di debito pubblico, avrebbe dovuto porre questo problema al centro dell’attenzione di qualsivoglia governo e di qualunque colore… ma purtroppo come abbiamo visto, ciò non si è mai realizzato… 
Mi permetto di riproporre quindi quanto si potrebbe fare per risolvere questa diffusa questione:
– Introdurre la trasmissione obbligatoria per via telematica delle informazioni utili a fini fiscali contenute in ciascuna fattura emessa dai contribuenti Iva come precondizione per la sua successiva detrazione da parte del cliente che la riceve.
– Sostituire gli attuali registratori di cassa con mini terminali collegati con l’Agenzia delle Entrate, cui dovrebbero affluire i dati in tempo reale.
– Prevedere un analogo sistema per i lavoratori autonomi e i contribuenti non tenuti all’emissione di fattura, ma dello scontrino o ricevuta fiscale (professionisti, ristoranti, ecc.).
– Integrare nel sistema la raccolta per via telematica dei dati delle vendite effettuate mediante distributori automatici o attraverso la rete.
– Riorganizzare le aliquote Iva in modo da impedire (con un’aliquota unica), o limitare l’evasione da arbitraggio sulle aliquote.
– Introdurre un meccanismo generalizzato di ritenute da parte di “terzi” per le imposte sui redditi, approfittando del un meccanismo frazionato di funzionamento dell’Iva: ogni contribuente dovrebbe operare una ritenuta su ogni pagamento fatto a fornitori in corrispondenza di ogni fattura ricevuta, e detrarre  le ritenute subite dai suoi clienti.
– Prevedere l’accertamento automatico per i contribuenti le cui dichiarazioni non corrispondessero ai dati ottenuti dall’Amministrazione, e l’accertamento automatico induttivo per tutti i contribuenti che riducessero il mark up (margine) rispetto a quello dichiarato in precedenza.
– Utilizzare sistematicamente per tutti i contribuenti le informazioni sui saldi e i movimenti dei conti correnti, da tempo disponibile presso l’Agenzia delle Entrate, e mai utilizzati.
Ed infine fare in modo che ciascun cittadino possa portare a completamento dell’anno solare – per come si fa con le spese farmaceutiche – tutti gli scontrini e le fatture, riepilogando il tutto ed inviando all’Agenzia delle Entrate le ricevute dei costi sostenuti e viceversa lo Stato, per l’operato svolto, provvederà a riconoscere a quel contribuente una percentuale intorno al 5-10% dell’intera somma presentata…
Vedrete che così facendo ciascuno di noi – a differenza di quanto avviene finora – avrà un grande interesse a richiedere la ricevuta fiscale o l’eventuale fattura…
Così facendo i dati incrociati presentati, porteranno a conoscere in anticipo il fatturato di ciascuno di quelle attività commerciali o di quei professionisti, senza alcun bisogno che l’Ente attenda quelle loro dichiarazioni…
Parliamo di un recupero di quasi 120 miliardi l’anno!!!
Già se solo si fosse affrontato il problema in quest’ultimo quinquennio, avremmo recuperato circa 600 miliardi di euro ed oggi – a causa della pandemia – non avremmo dovuto richiedere all’Europa l’elemosina…
Ma d’altronde perché meravigliarsi… come riportavo sopra questo modo di fare rappresenta perfettamente la natura stessa dei miei connazionali, già… sempre pronti a guardarsi in giro in attesa di poter chiedere qualcosa agli altri!!!

Amministratori/Liquidatori posti nelle società…. come "pupi siciliani"!!!


Siamo ben informati, sulle responsabilità che la legge attribuisce agli Amministratori delle società di capitali, non solo con riferimento al diritto civile – nella loro qualità di “gestori” dell’impresa sociale – ma soprattutto a quelle personali all’interno di quegli orientamenti giuridici nel penale…

Nei due rami indicati, in primis mi riferisco alla responsabilità civile, la mancata diligenza degli amministratori delle società, durante il proprio agire, determina la violazione di tutti quegli obblighi di comportamento configurati dalla legge o dallo statuto sociale; si tratta cioè di una responsabilità per danno e gli amministratori saranno – qualora venisse appurata la violazione delle regole e degli obblighi ad essi imposti – tenuti a risarcire con il proprio patrimonio, tutti quei soggetti indicati nel danno, causato dal loro manchevole comportamento.
Diversa è la responsabilità sotto il profilo penale…
Infatti, il nostro ordinamento giuridico prevede che, la responsabilità penale siano sempre personale, intendendo strettamente come tale, la responsabilità della persona fisica che potrà, in qualsiasi momento, essere perseguibile.
Se difatti colui che opera e agisce, nella qualità di Amministratore e/o Liquidatore, pone in essere una condotta colposa o dolosa, impedendo non solo la conservazione del patrimonio attivo della società, ma disperdendo quest’ultimo a scapito degli stessi soci o di quei creditori (in particolare se privilegiati), per esempio non attivandosi con le opportune azioni di recupero dei crediti o alterando i dati dei bilanci ufficiali, ed ancora, manomettendo le voci poste a credito ed operando quindi, una vera e propria dispersioni del patrimonio, ecco che, per tutte queste situazione, potrà essere perseguito penalmente e risponderà in prima persona, con il proprio patrimonio e se riconducibile ad esso, anche con quello familiare… 
Inoltre, se viene dimostrata la frode fiscale o fenomeni di evasione fiscale, danno all’erario e quant’altro, ecco che l’Amministratore di diritto (o di comodo per come lo si voglia intendere) risponderà personalmente di quel potere direttivo e gestionale…
E’ stata esclusa negli anni dalla giurisprudenza, la giustificazione con la quale, alcuni soggetti tra essi, dichiaravano di non esercitare un effettivo potere, ma rappresentavano nella sostanza, la classica “testa di legno”, dove era presente un “amministratore di fatto” occulto ed invocando per se, una posizione “farlocca” (cioè di non concreta attività gestionale)…
Speravano così facendo, di essere ritenuti indenni da responsabilità (in concorso con chi ha di fatto operato) conseguenti a quegli atti di mala-gestione compiuti da terzi o comunque da egli non impediti…
La Suprema Corte di Cassazione, ha riconosciuto nell’ipotesi di “bancarotta fraudolenta” la responsabilità non solo penale per l’Amministratore/Liquidatore “prestanome”, ma anche per quei soggetti, che nei fatti, hanno avuto una funzione di “dominus” della società…
Analoga situazione, nel caso in cui l’Amministratore decidesse di “portare i libri societari al Tribunale” per sciogliere o liquidare la società ad egli affidata: anche in questo caso, se dimostrata la condotta omissiva dello stesso, per non aver compiuto e/o adottato comportamenti che avrebbero potuto impedire il verificarsi dello stato d’insolvenza, anche nei casi in cui, gli ultimi bilanci posti agli atti, dimostrassero sostanzialmente, una situazione patrimoniale della Società fortemente negativa, dimenticando o depennando tutte quelle poste in essere e in attivo, da cui sarebbero potute emergere, plusvalenze idonee, a soddisfare e a rimettere la società nelle condizioni di normale esercizio…
Alla luce quindi di quanto sopra, è possibile da parte di chiunque, non solo verificare a seguito della trasparenza amministrativa gli atti ufficiali, ma bensì dimostrare se nel corso di quella amministrazione sono stati commessi reati…
Si delinea in modo sempre più chiaro il rischio per questi soggetti (e per quanti partecipano a quella combutta…), di essere chiamati a rispondere, sia sotto il profilo civile, ma soprattutto in quello penale.
La scappatoia di questi ultimi anni, di molti cosiddetti imprenditori di società (in particolare se operanti nella nostra regione) è stata alquanto semplice: intestare la stessa ad un prestanome (di propria fiducia…), sarà poi solo quest’ultimo a dover rispondere penalmente dei reati tributari e degli illeciti civili, fiscali e amministrativi, perpetrati… 
Ovviamente queste “teste di legno” verranno utilizzate anche in quei procedimenti amministrativi, quali per esempio, l’evasione fiscale (con emissione e/o ricevimento di fatture false -per fortuna che tale reato ed altri rientrano nel D.lgs. 74/2000) oppure attraverso il riciclaggio di denaro sporco
Vi starete chiedendo… ma perché un soggetto incensurato dovrebbe farsi coinvolgere da tutto ciò, perché rischiare la propria libertà? Perché fare questo???
Il tutto per un numero preceduto dal simbolo €.!!! 
Dice spesso un mio caro amico: perché in tanti (tra cui molti siciliani) non hanno più onore… e pur di avere un po’ di cibo servito su una ciotola, sono pronto a sacrificare anche quel che resta della propria dignità!!!
Impara ad essere chi sei davvero e impara a rinunciare con dignità… a tutto ciò che non sei!!!

Catanesi… felici e contenti!!!

Vedo intorno a me quanto sta accadendo…  e pur recependo i discorsi che vanno facendo i miei concittadini per le vie di questa città, nei locali privati, negli uffici pubblici, nelle scuole o anche semplicemente stando seduto in un ristorate… sento le solite discussioni, ma vedo di contro… quella serenità e felicità… inaspettata!!!

Sì, non comprendo la gioia di vivere in questo modo… in un periodo in cui c’è poco da stare allegri, dove sono molti ad avere difficoltà ad arrivare a fine mese… dove non c’è alcuna opportunità occupazionale, dove i giovani sono ancora dipendenti dalle famiglie e non riescono a crearsene una loro…
Sono giovani senza alcun futuro… che sperano soltanto di emigrare per trovare quella giusta soluzione ai loro problemi, recuperare finalmente quella tanto agognata dignità personale, che ormai sembra essersi persa, tra la burocrazia di una terra “inutile”…
Un lavoro, il potersi creare una famiglia, possedere una casa dove stare e crescere i propri figli… sono cose semplici che però rappresentano per i giovani, degli obbiettivi… irraggiungibili, distanti, quasi fossero utopici e neppure ormai la speranza della fede può colmare!!!     
Si guarda in Tv a modelli di benessere, come se fossero prima o poi raggiungibili… sapendo però in cuor proprio che rappresentano dei miraggi… impossibili per le persone comuni da raggiungere, ma nel contempo si sogna e in quella visione onirica, si crede di viverli…
Sanno di sopravvivere… eppure fanno finta di star bene, non possiedono nulla… neppure i soldi per offrire un aperitivo al bar (o meglio… forse a stento un caffè), restano lì in attesa, che siano gli altri a fare il primo gesto…
Una condizione di povertà “camuffata” da benessere… una vita di privazione, se non fosse per quei pochi “gadget” tecnologici, acquistati usati, a rate o in qualche promozione, tanto per far vedere che anche loro sono a passo con i tempi, che possono permetterselo… in seguito, se quelle rate non verranno pagate, poco importa!!!  
Dopotutto se il reddito di benessere di una provincia è proporzionato ai livelli pro-capite di reddito posseduto… si capisce perché la nostra Provincia di Catania, sia posta nelle ultime posizioni a livello nazionale… 
Si tratta di valutare quel cosiddetto livello di PIL nazionale e benessere di ricchezza effettivamente raggiunto e di conseguenza vissuto…
I dati, a differenza delle parole…  parlano chiari!!!
Manca un vero e proprio progetto di vita… che consenta laddove lo si desidera di tentare nuove opportunità, di mettere in pratica quelle proprie idee, il non doversi sempre assoggettare ad una cultura non meritocratica, che fa sì che gli inetti vadano avanti e contemporaneamente, distrugge i sogni di quanti possedevano quelle vere e proprie qualità… facendo sì che i nostri migliori cervelli, vadano persi o sparsi nel mondo, invece di restare qui a migliorare questa nostra isola… tentando di creare nel proprio territorio, quell’ambiente produttivo tanto necessario, che non sia visto esclusivamente quale benessere economico e finanziario, ma bensì stimolante per la propria vita e per le proprie idee… 
Le restanti teste vuote… quelle totalmente inutili, sì quelle… andrebbero buttate lì… da quegli scogli di pietra lavica… gettati in quel mare cristallino, sapendo già… che neppure i pesci li vorranno inghiottire…
Se a quest’ultimi inoltre, aggiungessimo anche quelli provenienti da quell’ambiente associativo criminale, lo stesso che fa proseliti di seguaci e che permette alla corruzione di diffondersi a macchia d’olio su molti ambienti lavorativi… ecco, se riuscissimo ad eliminare dalla nostra terra anche quest’ultimi, potremmo avere il nostro territorio finalmente libero da questi cancri… un nuovo modello da imitare e da invidiare!!!
Se saremo in grado di fare questo, di togliere questo marciume e questa connivenze politiche/istituzionali/mafiose da questa nostra terra bellissima, ecco, senza più questa criminalità, burocrazia, sprechi, evasione fiscale e quant’altro…  forse, se riusciremo nell’impresa di fare ciò… di sicuro potremmo definirci “felici e contenti”… perché in caso contrario, continueremo a vivere nell’illusione… di stare realmente bene!!!