C’era una volta una ragazza, Meredith Susanna Cara Kercher, aveva 22 anni quando studentessa presso l’Università di Leeds aveva aderito al programma Erasmus, e così era giunta finalmente in Italia…
La mattina seguente un’anziana signora, vicina dell’abitazione in cui è stato ritrovato il cadavere, chiamò la polizia, in quanto aveva ritrovato due cellulari all’interno della sua proprietà…
Vengono arrestati Raffaele Sollecito, Amanda Knox, e Rudy Hermann Guede, il quale si dichiara sin da subito colpevole e ottiene dal giudice per l’udienza preliminare la concessione del rito abbreviato…
In primo grado, Amanda, Raffaele e Rudy, sono rispettivamente condannati a 26, 25 e 16 anni di reclusione. Rudi Guede che ha optato per il rito abbreviato viene definitivamente condannato per concorso in omicidio e violenza sessuale con sentenza della Corte di Cassazione, in data 16 dicembre 2010.
Gli altri due, ricorrono in appello e proprio ieri è stata emessa la sentenza definitiva!!!
Ora secondo la ricostruzione Knox e Sollecito, la sera dell’omicidio, hanno dato appuntamento a Rudy Guede, conoscente della Knox, il quale decide di unirsi a loro per la serata; i tre si recano nella casa della studentessa, dove è presente la sua coinquilina Meredith Kercher.
A quel punto, secondo la procura, la Knox e Sollecito si sarebbero uniti a Guede nell’azione criminosa, in quella che avrebbero trovato una “situazione eccitante”, tentando così di immobilizzarla con la minaccia di un coltello. Le perizie sulle ferite inferte evidenzia che l’arma debba essere stata un coltello da cucina, successivamente ritrovato e sul quale sono state trovate le tracce genetiche della Knox e quelle della Kercher.
Quindi, presi dal panico e per evitare che qualcuno chiamasse, le sottraggono i cellulari, poi ritrovati in una scarpata distante poche centinaia di metri…
I tre quindi si dividono, Guede in una Discoteca, la Knox a casa di Sollecito.
La mattina seguente i due ritornano nell’appartamento e tentano di cancellare le tracce del delitto ed infine per inscenare un finto furto, rompono una finestra dell’abitazione per depistare le indagini…
Qualcuno doveva pagare e non sta a me dire chi, certamente qualcuno colpevole, ed oggi purtroppo la nostra procura, con il lavoro d’indagine svolto dai periti tecnici, ( aggiungerei svolto male, viste le lacune su cui poi gli avvocati hanno potuto contare per la difesa dei propri assistiti… ), non ci danno risposte, se non l’ammissione di un teste, che forse oggi ( anche perché extracomunitario ed ovviamente difeso da avvocati non certo di famosi come gli altri due ), paga da solo ( le indagini hanno sempre detto che c’erano nella stanza più persone…) l’omicidio!!!
Io mi auguro, che comunque i colpevoli prima o poi vengano trovati, come ritengo corretto che coloro che ingiustamente sono stati finora incriminati, possano riprendersi nuovamente la propria vita…
Ma sono altrettanto certo che chiunque abbia potuto commettere questo atroce delitto, non sconterà i giorni della propria vita in maniera tranquilla… e chissà forse un giorno inseguito da quel continuo rimorso, possa finalmente decidere di recuperare, dichiarando quanto accaduto quel giorno, ed iniziando ad espiare la propria pena!!!














