Archivi tag: ente
"Offerta economicamente più vantaggiosa" da realizzarsi in 15 giorni??? Ma per favore… quell'esiguo tempo non basta neppure per studiarsi il progetto!!!
economicamente più vantaggiosa” e la troviamo all’interno di quei bandi
d’appalto che obbligano le imprese partecipanti a realizzare uno studio
tecnico tale da migliorare non solo economicamente ma soprattutto tecnicamente
il progetto previsto dall’Ente…
Ma funziona veramente così o
dietro quella procedura si nasconde di fatto un meccanismo collusivo che
permette soltanto alle imprese amiche di potersi aggiudicare quellappalto…
Innanzitutto, come si può pensare ad esempio di pubblicare una gara di ben 14 milioni di euro, quindi parliamo di un progetto
importante, il 5 Novembre e prevedere la scadenza il 24 dello stesso mese, quindici giorni quindi per consentire le imprese di presentare un progetto migliorativo, sapendo che ho quei pochi giorni non bastano neppure per studiare il
progetto esecutivo!!!
La mia non è una semplice
riflessione personale, già… qualcuno potrebbe considerarla “insensata”, buttata lì a casaccio, no… per chi non lo sapesse, l’appalto di cui
sopra fa riferimento ad una pubblicazione precisa, realizzatasi nella provincia di Potenza…
Ed allora viene spontaneo
chiedersi, se forse, ancor prima della pubblicazione, si sia già deciso chi debba
vincere quell’appalto, delineando un capitolato “ad personam” – il che comprenderete
limiti di fatto il numero dei partecipanti alla gara, ma soprattutto si pone nella condizione di conoscere in anticipo quel progetto, affinché l’impresa amica possa
preparare anticipatamente quelle migliorie tecniche/finanziarie da presentare in
fase d’offerta!!!
D’altronde solo chi possiede un
amico in quell’ente può sapere quali caratteristiche e quindi quali migliorie
possono essere richieste dal capitolato per farsi assegnare un punteggio più
alto, d’altronde essendo il progetto a discrezione della commissione, se
dovessero partecipare concorrenti inaspettati, potete stare certi che a
quest’ultimi verrà riservato un vaglio talmente stringente da dargli un
punteggio più basso rendendo di fatto non equa la partecipazione.
Peraltro comprenderete bene
come la documentazione da consegnare può essere a seconda dei concorrenti
passata al vaglio in modo “severo” o viceversa in maniera
“discrezionale”; peraltro ditemi chi dovrebbe mai controllare quei controllori
essendo il loro giudizio soggettivo
Va pure detto che si è fortunati
a trovare il bando di gara, in molti casi questo viene tenuto il più segreto
possibile e come dicevo sopra, soltanto gli amici imprenditori ne conoscono
l’esistenza con largo anticipo, per tutti gli altri è una caccia al tesoro,
devono riuscire a scovarlo su siti web mai funzionanti, su pubbliche bacheche
esposte al pubblico ma accessibili solo in talune ore e che si intrinsecano su
collegamenti e rimandi di pagine che credetemi, ci vuole un esperto informatico
per riuscire a trovare quei documenti, proseguendo poi su gazzette o
pubblicazioni varie, fatte però circolare solo due/tre giorni prima della data
di scadenza per la presentazione.
Poi vi sono i casi in cui le gare vengono espletate nei mesi di Agosto o Dicembre a
ridosso “stranamente” di
vacanze, ponti o festività.
D’altronde cosa dire, siamo in
Italia, la nazione più corrotta d’Europa, al mondo infatti, in una scala da
zero (gravemente corrotto) a 100 (assolutamente pulito), l’Italia con i suoi 43
punti si colloca tra le nazioni al mondo che non raggiungono neppure la
sufficienza in trasparenza!!!
Perché meravigliarsi quindi, non
dobbiamo prenderci in giro, si sa… i raggiri utilizzati sono diversi e
vengono utilizzati propriamente per eliminare molti di quei partecipanti sgraditi…
Ed infine, non parliamo delle
aggiudicazioni, in particolare se queste dovessero finire ad una impresa “non
gradita“, ecco che a seconda dell’impresa, i tempi di consegna dei
lavori si dilatano improvvisamente, fino a giungere anche ad un anno di distanza,
sempre che si dia per certo l’inizio di quell’opera…
Nel frattempo però l’impresa potrebbe
aver perso i requisiti, ad esempio, esser finita in liquidazione oppure è intervenuto un
provvedimento interdittivo e via discorrendo, beh… in tutti questi casi
l’impresa viene esclusa e casualmente ad aggiudicarsi l’appalto indovinate un
po’… è la seconda in graduatoria, proprio l’impresa amica!!!
Ed infine, sto valutando nella mia regione (Sicilia) un Ente,
il quale – a mio modesto parere – non
indica mai anticipatamente il giorno in cui verrà espedita la gara e soprattutto sembra
aggiudicare il più delle volte i propri appalti a talune imprese…
Ho potuto
verificare altresì come la procedura di espletamento della gara venga compiuta dopo alcuni giorni…
Su questo punto ho
letto (proprio alcuni giorni fa) un commento sul web che riteneva come
qualcuno potesse venir a conoscenza delle offerte presentate, già… attraverso un
semplice applicativo ed essere così in grado nel giro di pochi secondi di
conoscere, anche soltanto pochi minuti prima
dei termini di gara ( ovviamente si riferiva ad un
esperto informatico che posto dall’interno di quell’Ente e/o anche come consulente esterno riusciva ad intervenire su quel software gestionale o ancor peggio si trattava di qualcuno in grado d’inserire su quel sistema un software
“spyware” ) il valore esatto di ribasso per aggiudicarsi l’appalto, comunicandolo così all’impresa amica affinché lo applicasse nell’offerta
telematica da inviarsi solo pochi minuti prima della scadenza!!!
CATANIA: Gdf verifica gli anni di gestione 2013-2018!!!
Lo scorso anno ricordo di aver letto un articolo realizzato da “contropiano.org” che analizzava in maniera precisa il fallimento dell’amministrazione Etnea: “Il senso di quanto accaduto non risiede solo nella drammatica condizione di alcune migliaia di lavoratori comunali e delle partecipate per il rischio sui pagamenti degli stipendi e nella fruibilità dei servizi da parte della popolazione, ma nella evidente abdicazione del sistema pubblico al mantenimento di strumenti di coesione sociale tra aree territoriali del paese, il cui divario socio-economico è ormai a livelli di guardia.
Ovviamente se il buco finanziario c’è… qualcuno l’ha realizzato e quel qualcuno ora è sulla lente d’ingrandimento degli investigatori della Gdf, che proprio stamani si sono recati presso la Segretaria Generale Rossana Manno, da poco insediata, alla quale hanno notificato una delega della Procura di Catania per l’acquisizione di tutti gli atti amministrativi risalenti ad uno specifico periodo, il 2013-2018.
Ma d’altronde, continuare a pensare come ancora in molti fanno – soggetti che si piegano alle volontà del malaffare e della corruzione – e cioè che la giustizia non giungerà mai alla loro porta… è veramente da sciocchi, perché il tempo dell’illegalità è finito, anche per coloro che finora sono stati (ahimè da questo nostro collaudato sistema clientelare…) ben protetti!!!Sicurezza sul lavoro nelle cave: "otto anni per la prima sentenza…"!!!
Ecco perché non basta semplicemente predisporre quei documenti obbligatori, già… non è sufficiente dare ai propri dipendenti quella necessaria formazione, come serve a poco mettere in campo quelle procedure di segnalazione, viabilità o protezione dei percorsi all’interno di quell’area di coltivazione, in particolare se in prossimità delle scarpate o di quei fronti di cava… se poi alla fine basta poco per uccidere un uomo…CATANIA: A.A.A. CERCASI FONDI URGENTEMENTE!!!
Il nostro Comune ormai, non è più in grado di assolvere a quelle funzioni alle quali è chiamato, ma non solo, a causa di questa condizione economica finanziaria disastrosa, non può fornire quei servizi indispensabili ai propri cittadini…
Quindi da un lato vanno tutelati i creditori, dall’altro i privilegiati (dipendenti e/o lavoratori) che dovranno essere garantiti…
Si dovrà altresì dialogare con tutti i creditori per indurli ad accettare una eventuale transazione… una situazione quest’ultima che non garantisce immediatamente il pagamento concordato, ma ahimè costringerà essi ad attendere il deposito del piano di estinzione dei debiti presso il Ministero degli Interni e solo successivamente all’approvazione dello stesso, si potrà incassare…Ma siamo certi che qualcuno controlla quei traffici illeciti compiuti con la gestione delle cave e dei rifiuti???
Tra i suoi compiti vi sono difatti:
– istruttorie delle istanze per il rilascio di permessi di ricerca e concessioni di sostanze minerali di 1° categoria;
Ho l’impressione (ma basti osservare la scarsa attenzione con il quale i media e il web danno notizie su questi argomenti) che vi sia una sorta di reticenza, e di conseguenza l’opinione pubblica, assegna a questo fenomeno (di grande portata, ma perfettamente ben celato), poca importanza…D’altronde, fateci caso… i rifiuti fanno notizia solo quando li troviamo disseminati per le strade, quando si ha difficoltà a smaltirli, quando i siti predisposti alla loro trattamento sono al collasso, oppure quando quegli aggregati sono parte integrante di un calcestruzzo depotenziato, ed è il motivo per cui difficilmente, questi vengono fatti emergere, quando la notizia riguarda traffici illeciti o discariche abusive…
Un silenzio tombale… e vi assicuro che serve a poco, anzi direi a nulla, denunciare fatti gravi come quelli a volte individuati e portati a conoscenza delle autorità giudiziarie, poiché – per motivi che al sottoscritto sembrano assurdi – si preferisce solitamente insabbiare quelle attività compiute in maniera illegale…
D’altronde se i dati indicano che in Italia, vengono smaltiti in maniera non corretta o del tutto illecita più di 100 milioni di tonnellate di rifiuti, si può comprendere l’importanza di quel giro d’affari che questo business produce, causando di fatto un danno all’erario quantificato in un migliaio di milioni di euro.
E’ evidente che di fronte a tali cifre, sono in molti a chiudere un occhio e forse anche due… e non c’è quindi da meravigliarsi se quelle associazioni di stampo mafioso, abbiano saputo negli anni infiltrare i propri imprenditori in questo settore, affinché potessero svolgere quanto necessario in un tessuto particolare difficile da controllare, grazie soprattutto alla disponibilità concessa loro, proprio da una parte di quei soggetti istituzionalmente preposti ai controlli di quelle coltivazioni di cave e della loro estrazione o della tutela del ciclo dei rifiuti , realizzando così gravi distorsioni non solo al mercato, ma anche alla libera concorrenza…Nei miei prossimi post, faro in modo di descrivere in maniera pratica, il “modus operandi” che alcuni imprenditori di questo settore adottano abitualmente…
Resterete sorpresi dalla semplicità delle procedure e di come quotidianamente si riescono a compiere quei traffici illeciti, attraverso le crepe normative lasciate aperte loro, da questo sistema legislativo debole!!!
Non pensiate inoltre che quanto sopra avvenga nel più totale buio della notte…
No all’opposto… il tutto vine compiuto come si dice: “Alla luce del giorno“!!!
Cartella esattoriale??? Parte seconda…
Detta istanza non sospende neanche il decorso dei termini per agire in tribunale e presentare impugnazione contro la cartella.
La ragione è semplice: in una situazione del genere gli verrebbe precluso difendersi e impugnare l’originaria pretesa.
Ecco quanto sopra, rappresenta un’ulteriore possibilità per dare risposte certe, ad eventuali notifiche inesatte o quantomeno non dovute… I controlli nelle attività estrattive…
Quindi da quanto sopra, possiamo comprendere come la normativa parli chiaro e forse potremmo anche entrare nei meriti di quelle previste sanzioni, dei loro esigui importi e se esse da sole, rappresentano un energico deterrente al non compiere quei reati, ma qui come si sa… si entra nel campo legislativo, che lascio volentieri a chi di competenza…
Difatti, la gestione dell’attività estrattiva, deve tenere conto di una serie di regole che vanno dalla materializzazione dei perimetri di scavo, dalla cartellonistica, dalle profondità massime di scavo, dall’obbligo di regimazione delle acque di corrivazione superficiali, dalla garanzia fidejussoria per gli obblighi convenzionali, dalla gestione delle eventuali varianti agli atti progettuali, ecc…, ma soprattutto, deve tenere conto delle misurazioni che stabiliscono di fatto i lineamenti generali della metodologia del controllo volumetrico, ma anche “geometrico” nel senso delle conformità fra le geometrie di progetto e quelle realizzate in cava…
E’ inoltre quest’ultimo è anche un settore d’intervento in cui molto deve essere fatto e ripetuto, per individuare in ogni diversa circostanza, le migliori soluzioni… poiché in questo campo, non si può pensare d’improvvisare, ed è bene che tutti coloro che sono addetti alla concessione di quella attività d’esercizio estrattiva, abbiano perfetta conoscenza del sito nel quale dovrà realizzarsi la cava, della verifica del progetto presentato, di chi dovrà svolgere quell’attività e dei controlli che dovranno essere svolti in maniera precisa e puntuale, fin dalle primissime fasi di pianificazione, passando successivamente a tutte quelle valutazione necessarie, quali impatti ambientali, istruttoria degli atti progettuali, stesura della convenzione e dell’autorizzazione, per poi completarsi nel corso dei lunghi anni in cui si svilupperà l’attività estrattiva ed il contestuale previsto riassetto del sito, una volta esaurita l’attività estrattiva…
Bisogna quindi, che tali operatori addetti ai controlli, siano in grado di guadagnarsi la fiducia, nei termini di un franco rispetto tecnico e professionale, dei responsabili della sicurezza e dei lavori (e talvolta anche dei sorveglianti e delle maestranze) per poter discutere apertamente dei problemi che possono emergere in corso d’opera e trovare così, nuove soluzioni che consentano all’Esercente -per quanto possibile- di non interrompere la coltivazione, realizzando contestualmente eventuali operazioni di messa in sicurezza, di riassetto e di monitoraggio. va ricordato comunque che quei funzionari, possono certamente far poco (in ciò non vi è alcun dubbio…), non potendo essi –per ragioni contingenti previste dall’Ente– mettere in campo una vera e propria sorveglianza continua in loco, meccanismo che come abbiamo visto negli anni, ha realizzato un solo sconfitto: L’AMBIENTE!!!
L’Impresa confiscata "In.Co.Ter. S.p.a." ultima i lavori del Comune di San Giovanni la Punta.

Oggi ho piacere di perorare la professionalità di quanti operano nel pubblico ed in particolare di alcune figure che – per loro stesso incarico – hanno di fatto, grande responsabilità durante la loro conduzione.
Mi riferisco ai rappresentanti delle Stazioni Appaltanti, della Direzione lavori, dei responsabili dell’affidataria ed anche di quegli addetti delle imprese subappaltatrici…
Per quanto concerne l’Ente appaltante, desidero dare un plauso ai rappresentanti del Comune di San Giovanni La Punta, i quali hanno fortemente voluto credere che si potesse giungere alla conclusione, se pur con una impresa affidataria dei lavori, la IN.CO.TER. S.P.A., che a causa dei provvedimenti interdittivi sopraggiunti durante l’esecuzione, non garantiva certamente, quelle condizioni di affidabilità… che negli ultimi anni, le avevano permesso di primeggiare, realizzando nella provincia di Catania, molte delle infrastrutture più rappresentative…
Mi voglio congratulare quindi con: R.U.P. (Ing. Mario Santonocito), Coordinatore della Sicurezza (Arch. Angelo Plastini), Dirigente dell’Ufficio Tecnico (geom. Michelangelo Viscuso) e anche di quanti hanno permesso che si potesse giungere alla sua definizione, come il Sindaco (Antonino Bellia), l’Assessore ai Lavori pubblici (Giovanni Russo) e lo stesso Dirigente Amministrativo (F. Di Grazia), passando inoltre ai loro colleghi dell’amministrazione ed a quanti operano all’interno di quegli uffici, che dimostrano sin dall’accoglienza grande cortesia e disponibilità…
Un Ente esemplare, che in maniera silenziosa opera per definire i propri interventi e che può certamente annoverarsi tra quei modelli rappresentativi di ben più noti e propagandati, comuni del nord Italia…
Ho piacere inoltre di ricordare la Direzione lavori, nella persona dell’Arch. Fabrizio Russo, dei suoi collaboratori (Ing. Andrea Pulvirenti e Arch. Grazia Corsaro) e di quanti all’interno del suo staff hanno operato sin dalla progettazione per concludere la loro azione, attraverso la verifica ed il controllo quotidiano nel corso dei lavori.
Poi ci siamo noi… l’impresa esecutrice, la IN.CO.TER S.p.A. che ha trovato nel Dott. Alessandro Politi – Amministratore giudiziario nominato dal tribunale di Catania – una figura indispensabile, che garantendo sin dalla sua nomina di attivarsi personalmente alla risoluzione di tutte le eventuali problematiche allora presenti, ha permesso di superare i momenti di criticità, dimostrando che quanto si stava realizzando, avesse quale unico fine, la definizione dell’opera stessa…
Un piccolo merito va anche al sottoscritto, che nella doppia qualità di Direttore Tecnico e di R.S.P.P. dell’impresa, è riuscito, in virtù dell’apporto ricevuto dall’impresa subappaltatrice (CO.N.PA.T Scarl, rappresentata dalla consorziata del titolare Sig. S. Conti) a concretizzare non solo questa collaborazione, ma soprattutto, di aver avuto il merito di non registrare alcun infortunio…
Desidero inoltre condividere questo piccolo “trionfo” con l’ex collega, geom. Giuseppe Sollima, il quale sin dall’inizio, si è interessato della gestione tecnica e che purtroppo, a causa della situazione amministrativa creatasi, ha dovuto interrompere il proprio rapporto professionale, senza però far mancare mai al sottoscritto, la propria disponibilità, che è risultata fondamentale affinché si giungesse al risultato oggi evidente a tutti…
Quindi, grazie a quanti hanno permesso che ciò accadesse… perché per il sottoscritto, ciò che è stato realizzato va oltre l’aver dimostrato che operando sempre per il bene comune si possa giungere ai risultati desiderati, ma ciò che maggiormente m’interessava fare emergere era il principio di legalità, sentore d’onestà che in quest’appalto, sin da subito avevo percepito e che ahimè invece in altre circostanze è venuto a mancare…
Nel mio blog come sapete… faccio spesso riferimento a tentativi di corruzione, malaffare, a soggetti che si prestano a quelle istigazioni e via discorrendo…
Perché è evidente a tutti (anche a chi non è del settore degli appalti pubblici), che certi meccanismi fuorvianti e collusivi, sono più facili da attuarsi quando il rapporto tra i soggetti è diretto, amichevole, confidenziale…
Quando cioè il titolare o rappresentante legale dell’impresa affidataria dell’appalto, può permettersi d’istigare alla corruzione lo stesso rappresentante dell’Ente o sottostare egli stesso, ad eventuali richieste che possano a lui giungere, sotto forma di tangenti, regalie o anche favori personali…
Cosa certamente diversa… è dialogare con una impresa confiscata e quindi, con i suoi rappresentanti legali o i suoi responsabili, che per loro stessa mansione, sono scelti e nominati dopo attenta verifica di tutte quelle necessarie condizioni, che negli anni passati, hanno condotto a comportamenti connaturati verso principi di onesta e rettitudine…
Quindi, chissà forse per i motivi sopra esposti, può accadere che una impresa sottoposta a confisca, possa trovarsi nella condizione di essere valutata con parametri diametralmente opposti, dove in un caso, si permette ad essa di proseguire nell’appalto aggiudicato, salvaguardando così la continuità aziendale (dopotutto potremmo in maniera approssimativa considerarle -Ente e Impresa confiscata- legate da un un rapporto quasi di “parentela” visto che entrambe sono gestita direttamente da uomini dello Stato), i posti di lavoro e di contro, in un analogo caso, ritrovarsi dei responsabili di Enti, che per motivazioni “oscure” indirizzano la stazione appaltante nella quale operano, affinché si possa giungere ad interrompere – pur senza reali motivazioni – il rapporto contrattuale…
Ma quest’ultima rappresenta un’altra vicenda, certamente spiacevole, ma di cui sin d’ora sono certo potrò (appena mi sarà possibile) raccontarvi!!!
Sistematiche metodologie adottate negli appalti….
ESEC: Ente Scuola Edile di Catania
Ma qui, viene a mancare il cosiddetto movente individuato esattamente nella misura in cui, un’individuo potrebbe ottenere un possibile beneficio, profitto o vantaggio, ma che nel caso specifico… è proprio ciò che manca, mentre di fatto, restano immutati – per come riportavo sopra – i reali motivi per i quali desideravo parlarne.





















